CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 dicembre 2020
488.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
Pag. 132

  Mercoledì 9 dicembre 2020.Presidenza della vice presidente BINI. – Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il professor Leonardo Marini, medico tossicologo SerD (Dipartimento per le politiche antidroga) di Pistoia, il professor Giuseppe Giuntoli, medico psichiatra e psicoterapeuta, il professor Luca Bernardo, direttore del Dipartimento medicina dell'infanzia e dell'età evolutiva e direttore di pediatria P.O. Fatebenefratelli di Milano e della dottoressa Francesca Maisano, psicologa e psicoterapeuta.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  La PRESIDENTE avverte che della seduta, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso. I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti in diretta – dall'esterno – sia sulla web tv Camera che su quella del Senato.
  Non essendovi osservazioni contrarie neanche da parte degli auditi, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle dipendenze patologiche diffuse tra i giovani: audizione di esperti.

  Prosegue la procedura informativa, sospesa nella seduta del 25 novembre.

  La PRESIDENTE, dopo aver ringraziato gli auditi, per la disponibilità a partecipare, da remoto, ai lavori della Commissione e a fornire il loro autorevole contributo sulle questioni oggetto della indagine, precisa che, secondo quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento del Senato, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica in corso, per l'audizione odierna è consentita la partecipazione con collegamento in videoconferenza ai lavori anche dei componenti della Commissione.

  Dà quindi subito la parola alla dottoressa MAISANO, psicologa e psicoterapeuta che, nel richiamare il documento scritto consegnato dal professor Luca Bernardo, Direttore di pediatria dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano, sottolinea come Pag. 133l'adolescenza segni una separazione significativa dal mondo infantile verso una nuova condizione di adulto in un'interazione che comprende una serie di variabili di natura individuale, ambientale, culturale e relazionale, considerando che oggi non esiste una sola adolescenza ma molteplici adolescenze, frutto della storia personale di ciascun soggetto, su cui potranno influire sia fattori esterni sia fattori interni. Durante questo processo nella clinica si evidenziano diversi conflitti interiori e diverse trasformazioni che interessano l'area corporea, l'immagine del Sé, il modo di pensare e di agire, le relazioni familiari e interpersonali. Non sempre i cambiamenti biologici e fisiologici coincidono con quelli psichici e con le modificazioni emotive e cognitive. A tal proposito è evidente come l'adolescenza di oggi sia intrisa e permeata della dimensione virtuale e dell'era digitale, con i cui crescono e si sviluppano gli adolescenti e con cui è indispensabile confrontarsi.
  Sempre più dati consolidati riconoscono un esordio precoce di specifiche dipendenze patologiche in adolescenza. Identificare i fattori di rischio è una delle strategie fondamentali per identificare un sottogruppo di soggetti ad alto rischio su cui concentrare interventi preventivi. Spesso le condotte a rischio si associano tra loro ed espongono allo sviluppo di successivi sintomi depressivi, ideazioni suicidarie e tentativi autolesivi. Le diverse manifestazioni cliniche fisiologiche diventano patologiche quando sono caratterizzate da elevata ripetitività, durata, intensità e pervasività.
  Si sofferma quindi sulle dipendenze da sostanze sottolineando come dagli studi dell'ESPAD (Progetto Europeo di Indagine sulla Scuola per l'alcol e le altre droghe) emerga come in Italia circa il 28 per cento degli studenti tra i 15 e i 19 anni abbia fatto uso nella vita di una o più sostanze illegali. Il sistema nervoso centrale di un adolescente è un sistema ancora immaturo e in formazione, quindi plasmabile. Tra e sostanze più utilizzate tra i giovani e che qui faremo riferimento citiamo: la cannabis, la cocaina, le nuove sostanze psicoattive e l'alcol. La cannabis è certamente la sostanza d'abuso più utilizzata tra la popolazione giovanile dopo l'alcol. In Italia il 33 per cento circa della popolazione giovanile ha utilizzato cannabis almeno una volta nella vita. Circa il 22 per cento di coloro che hanno assunto cannabis è considerato un soggetto a rischio. L'uso problematico di cannabis apre le porte a un policonsumo tra i giovani con problemi di dipendenza più gravi. Dopo aver dato conto dei principali effetti negativi derivanti dall'uso della cannabis, si sofferma sulla questione relativa all'utilizzo della cocaina tra la popolazione giovanile da un punto di vista fisico, essendo la cocaina un vasocostrittore i rischi fisici a cui possono andare incontro gli adolescenti sono: vasospasmo coronario, ischemie cerebrali e danni alla mucosa nasale. Sono evidenti alterazioni comportamentali, aggressività, non consapevolezza del pericolo, attacchi di panico e insonnia. A lungo termine e con dipendenza cronica si presentano gravi alterazioni paranoidee e il soggetto avverte l'ambiente esterno pericoloso ed ostile. Inoltre si presentano persecuzioni e allucinazioni visive e uditive. In fase di astinenza l'umore è depresso o disforico.
  Dopo aver svolto alcune considerazioni sull'uso – abuso di sostanze alcooliche, si sofferma sul fenomeno dell'Hikikomori. Si tratta di una forma volontaria di auto-reclusione dal mondo esterno, isolamento dal contesto sociale e rifiuto totale per ogni forma di relazione. La vita di questi adolescenti si svolge all'interno della propria camera, con una inversione dei ritmi circadiani sonno/veglia. Gli Hikikomori trascorrono le loro giornate navigando in internet fino a restare dodici ore davanti allo schermo del computer. Di conseguenza tale patologia presenta numerosi punti di contatto con la Dipendenza da Internet e circa 1/10 degli adolescenti con diagnosi di Hikikomori soddisfano anche i criteri per questa diagnosi, seppur con le dovute differenze.
  Altrettanto preoccupante è la diffusione tra i giovani del gambling (gioco patologico o gioco d'azzardo patologico). La letteratura scientifica ha in particolare evidenziato un incremento del gioco d'azzardo tra i più giovani, i cosiddetti ludopatici, nonostante Pag. 134 il divieto imposto dalla legge. Il gambling in età adolescenziale risulta associato a problemi di salute e psicosociali che includono stati depressivi, aggressività, rischio per altre dipendenze e comportamenti antisociali.
  Legata sempre al mondo virtuale è poi la dipendenza da videogiochi, il cosiddetto gaming. I videogiochi online rappresentano per i giovani l'attrattiva più accattivante della rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo. Negli ultimi anni sono diventati parte integrante della condivisione delle nuove generazioni. Tuttavia sono emersi quadri di gaming patologico con risvolti drammatici, legati all'uso estremo dei videogame, tanto da interferire con le attività quotidiane e la salute.
  Si sofferma quindi sul tema delle social network e smartphone addiction, un fenomeno che interessa prevalentemente le ragazze. Negli adolescenti con uso eccessivo dello smartphone sono stati riscontrati livelli più elevati di ansia, sintomi depressivi e disturbi del sonno. Uno dei fenomeni degli ultimi anni è quello del vamping ovvero le chat con amici coetanei e non solo, che possono protrarsi per lunghe ore durante la notte. La scarsa qualità del sonno o l'insonnia sembrano essere il meccanismo biologico alla base dello sviluppo di sintomatologia ansio-depressiva negli smartphone addicted. La dipendenza negli adolescenti di questo fenomeno deriva dalle loro insicurezze, insicurezze e frustrazioni.
  Conclude osservano come tutte le forme di dipendenza, sia da sostanze sia comportamentali, si fondano sul circuito di ricompensa e rinforzo e sono caratterizzate da salienza, tolleranza, ritiro, modifica dell'umore, ricaduta, conflitto. Il rilascio di dopamina attivato durante il gioco come per l'uso delle sostanze comporta delle modificazioni a lungo termine nel circuito cerebrale della ricompensa. Tutte le sostanze e i comportamenti di dipendenza agiscono sul sistema meso-cortico-limbico che sono le strutture cerebrali che regolano i meccanismi di gratificazione. La dipendenza va ad alterare il sistema di ricompensa e di gratificazione e nella sperimentazione delle stesse, il soggetto tende a replicarle, instaurando i meccanismi di tolleranza e astinenza fino a diventare dipendente. Questo genera future patologie più o meno gravi, disturbi di personalità o possibili risoluzioni se si improntano programmi specifici di sensibilizzazione, prevenzione e cura.

  Prende quindi la parola il professor Leonardo MARINI, medico tossicologo SerD di Pistoia, il quale sottolinea come oltre il 25 per cento della popolazione studentesca abbia dichiarato di aver utilizzato nel 2019 almeno una volta sostanze stupefacenti, in particolare la cannabis. L'elevato numero di giovani consumatori conferma come il problema dell'uso di sostanze non sia una questione che interessa solo fasce marginali e ai limiti della società, ma sia drammaticamente diffusa. Ciò che emerge è quindi un serio problema informativo, sui rischi che l'uso prolungato di queste sostanze può comportare. Negli adolescenti che consumano regolarmente la cannabis e altre sostanze si riscontra, nell'immediato, un significativo calo del rendimento scolastico, con evidenti ripercussioni sul loro stesso futuro anche lavorativo.
  Non sono sufficienti quindi interventi formativo-educativi saltuari, ma occorre introdurre a livello scolastico un insegnamento ad hoc, di educazione alla salute. L'insegnamento di questa materia dovrebbe essere demandato a medici o laureati in scienze sanitarie.
  Il sistema di cura dei soggetti con dipendenze in Italia risulta efficiente e uno fra i migliori nello scenario internazionale, come è confermato dal bassissimo numero – se confrontato con altri Paesi – di morti per overdose. Si sofferma quindi sul tema delle nuove sostanze psicoattive, sempre più diffuse tra i giovani e facilmente acquistabili tramite il web. Si tratta di sostanze di difficile rilevazione con i tradizionali screening. La difficoltà di rilevazione pone evidenti problemi sul piano della diagnosi e della cura.
  Sottolinea poi come la nicotina – quindi una sostanza legale – sia la prima sostanza ad essere abusata dai giovani. Recenti studi scientifici confermano come il consumo di nicotina aumenti la tolleranza delle altre Pag. 135sostanze, in qualche modo predisponendone all'utilizzo.
  Dopo aver ribadito i numerosi aspetti positivi del sistema italiano di cura e trattamento delle dipendenze, basato su una stretta connessione tra il pubblico e il privato sociale, affronta, concludendo, la questione del rapporto tra disturbi psichiatrici e tossicodipendenze.

  Il professore Giuseppe GIUNTOLI, medico psichiatra e psicoterapeuta, dopo aver svolto alcune considerazioni sulla dipendenza da nicotina, si sofferma sul sistema di trattamento delle dipendenze del nostro Paese, evidenziando come la collaborazione tra servizio pubblico e privato sociale renda il sistema particolarmente efficiente. Sottolinea poi come le tossicodipendenze non debbano essere considerate come mere devianze, ma debbano essere trattate alla stregua delle altre malattie psichiatriche. Ciò appare confermato peraltro dai dati statistici che mostrano la più elevata incidenza fra i consumatori di droghe della propensione al suicidio. Il desiderio della sostanza e l'impulsività rappresentano due dei principali sintomi dei consumatori di sostanze. Tanto più eclatanti sono questi sintomi tanto più grave è la malattia. Dopo aver svolto ulteriori considerazioni sulle connessioni tra disturbi psichiatrici e tossicodipendenze, ribadisce come la tossicodipendenza sia una malattia multifattoriale che richiede interventi multidisciplinari. Quella delle tossicodipendenze è una questione di estrema attualità e che desta preoccupazione soprattutto per il progressivo abbassamento dell'età dei consumatori.

  La PRESIDENTE ringrazia gli auditi per l'intervento svolto e dichiara aperto il dibattito.

  L'onorevole SIANI (PD) chiede in primo luogo se le misure di limitazione della libertà personale adottate durante il lockdown abbiano, e in che misura, influito sulle problematiche connesse alle tossicodipendenze. Domanda poi se vi siano dei segnali precoci in grado di consentire una più efficace prevenzione. Chiede infine agli auditi quale sia la loro opinione in ordine alla possibile istituzione di una équipe medica a livello scolastico, in grado di poter svolgere anche un ruolo di informazione sanitaria.

  La relatrice Maria Teresa BELLUCCI (FdI) sottolinea con preoccupazione come l'Italia detenga un terribile «record» nel consumo giovanile di cannabis. Evidenzia poi come il sistema attuale, apprezzato dagli auditi, costituisca una eccellenza nonostante le scarse risorse, soprattutto se comparate a quelle destinate dagli altri Paesi europei, stanziate per interventi in tema di salute mentale. Chiede quindi alla dottoressa Maisano quali tipi di cure – mediche, farmacologiche, psicologiche- debba, a suo parere, ricevere una persona affetta da dipendenza patologica da sostanza o comportamentale. Rispetto alla questione formazione e prevenzione domanda quali tipi di iniziative debbano essere adottate nello specifico. Dagli interventi svolti emerge come la legalizzazione di una sostanza, come nel caso della nicotina ad esempio, possa diventare patologizzante. Sarebbe opportuno quindi che di tale considerazione si tenesse conto nel dibattito circa una possibile legalizzazione della cannabis, che potrebbe pertanto incentivarne la dipendenza. Conclude ponendo quesiti sul tema della prevenzione e in particolare sull'opportunità di istituire un insegnamento di educazione alla intelligenza emotiva a livello scolastico.

  L'onorevole Maria SPENA (FI) auspica che interventi come quelli della seduta odierna possano essere svolti anche nelle scuole. Questi interventi infatti, così scientificamente ineccepibili, potrebbero in modo efficace sensibilizzare i giovani sui temi delle dipendenze e sui rischi legati al consumo di sostanze. Chiede poi agli auditi se sia possibile individuare dei comportamenti giovanili che in qualche modo fanno presagire una propensione al consumo di sostanze o allo sviluppo di altre forme di dipendenza patologica. Domanda ancora se, dal punto di vista degli auditi, la istituzione di sportelli con psicologi dell'età evolutiva Pag. 136 possa in qualche modo rappresentare uno strumento di prevenzione, in grado di intervenire prima del vero e proprio accesso al sistema di cura e trattamento.

  L'onorevole Patrizia MARROCCO (FI) osserva come i temi oggetto della indagine conoscitiva siano particolarmente delicati ed attuali. È evidente la presenza di un gap informativo soprattutto sui possibili rischi connessi all'uso, precoce, della cannabis. Ad aggravare questa scarsa percezione dei rischi è sicuramente il dibattito politico sulla possibile legalizzazione di alcune droghe. Dopo aver chiesto agli auditi di esplicitare le ragioni che inducono i giovani a sviluppare dipendenze pone quesiti sulla istituzione di sportelli scolastici.

  La presidente Caterina BINI (PD) sottolinea come la posizione espressa dagli auditi sia molto diversa da quella sostenuta dai responsabili delle comunità terapeutiche, già ascoltati dalla Commissione, per i quali le dipendenze patologiche più che un problema medico-clinico rappresenterebbero il corollario di una diffusa perdita del «senso dell'esistenza».
  Chiede poi se e con quale incidenza i consumatori di cannabis nel tempo passino all'uso di droghe più pesanti. Pone infine quesiti sull'uso del metadone per il trattamento delle dipendenze da sostanze stupefacenti.

  La senatrice Raffaella Fiormaria MARIN (L-SP-PSd'Az) sottolinea come oltre ad un peggioramento scolastico l'utilizzo regolare di droghe si associ nei più giovani ad un generale aumento di comportamenti pericolosi. Pone quindi quesiti sull'attuale sistema e sulla opportunità di reintrodurre strutture ospedaliere psichiatriche.

  La PRESIDENTE, dopo aver preso atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento, invita gli auditi a rispondere per iscritto ai quesiti posti. Dichiara quindi chiusa l'audizione e rinvia il seguito dell'indagine conoscitiva.

  La seduta termina alle 15.35.