CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 dicembre 2020
486.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 3 dicembre 2020. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Vittorio Ferraresi (in videoconferenza).

  La seduta comincia alle 14.05.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il compiuto adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni della decisione quadro 2020/584/GAI, relativa al mandato d'arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri.
Atto n. 201.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 18 novembre.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che è pervenuto il parere della Commissione Bilancio, che valuta favorevolmente lo schema di decreto.

  Gianfranco DI SARNO (M5S), relatore, fa presente che nella giornata di domani condividerà con i colleghi una proposta di parere. Li invita pertanto a sottoporgli eventuali osservazioni integrative, in tempo utile per procedere nella seduta di mercoledì prossimo, come convenuto in Ufficio di presidenza, all'esame e alla votazione della proposta di parere.

  Mario PERANTONI, presidente, fissa alle ore 16 di lunedì 7 dicembre il termine per sottoporre all'attenzione del relatore eventuali osservazioni integrative alla proposta di parere. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Schema di decreto legislativo recante disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/1939, relativo all'attuazione di una cooperazione rafforzata sull'istituzione della Procura europea – «EPPO».
Atto n. 204.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 18 novembre.

  Mario PERANTONI, presidente, comunica che sono pervenuti i contributi scritti richiesti agli esperti indicati dai rappresentanti dei gruppi, che sono stati inviati ai Commissari per mail.

  Manfredi POTENTI (LEGA), intervenendo per evidenziare alcune criticità dello schema di decreto in esame, fa presente in primo luogo che ai sensi dell'articolo 10 nei trenta giorni successivi alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto in esame, «i dirigenti delle procure della Repubblica individuate da detto decreto provvedono ad adottare i provvedimenti organizzativi necessari a favorire la piena integrazione dei procuratori europei delegati nell'ambito dell'ufficio e a dotarli di locali, risorse di personale e attrezzature idonee all'esercizio delle funzioni e dei compiti loro assegnati». Ciò premesso, esprime la propria perplessità per la clausola di invarianza finanziaria contenuta nell'articolo 20, rilevando l'opportunità di svolgere una riflessione circa l'effettiva possibilità per le amministrazioni coinvolte di provvedere ai relativi adempimenti nell'ambito delle risorse umane strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. Pone in secondo luogo una questione particolarmente delicata, con riguardo al contenuto dell'articolo 17 dello schema in esame, in base al quale nei quindici giorni successivi alla data di entrata in vigore del decreto, «il Governo, su proposta del Ministro della giustizia, notifica alla Procura europea l'elenco dei reati per i quali le norme vigenti consentono l'impiego, a fini di indagine penale, dell'intercettazione di conversazioni o comunicazioni e delle consegne controllate di merci». Nel ritenere tale previsione opportuna in via generale, pur sottolineando che tale obbligo è posto in capo ad un organo estraneo alla giurisprudenza, chiede con quale modalità avvengano le eventuali successive notifiche, aventi ad oggetto nuove disposizioni legislative o interpretazioni giurisprudenziali, che dovessero ampliare la platea dei reati per i quali le intercettazioni possono essere utilizzate a fini probatori. A tale proposito, a riprova della mancata inequivocità degli indirizzi in materia, rammenta che di recente il Tribunale del riesame di Milano ha dato un'interpretazione estensiva della utilizzabilità delle intercettazioni, discostandosi dalla sentenza n. 51 del 2020 con cui le Sezioni unite della Corte di cassazione avevano definito i confini del divieto temperato di utilizzare i risultati delle intercettazioni in altri procedimenti, stabilendo la necessità che, oltre che di un reato connesso a quello o a quelli oggetto dell'autorizzazione, si tratti anche di reati intercettabili sulla base dei requisiti definiti dall'articolo 266 del codice di procedura penale.

  Giulia SARTI (M5S), relatrice, fa presente preliminarmente che metterà a disposizione dei colleghi nella giornata di domani una proposta di parere, sollecitando i colleghi a sottoporle eventuali osservazioni entro la giornata di lunedì 7 dicembre, analogamente a quanto concordato per lo schema di decreto in materia di mandato di arresto europeo. Con riferimento alle considerazioni del collega Potenti, in merito alle nuove incombenze previste per le procure dall'articolo 10 dello schema in esame, rammenta che il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta emendativa al disegno di legge di bilancio volta ad incrementare la flessibilità della pianta organica dei magistrati. Nel rilevare inoltre che, come affermato dal collega, non si prevedono oneri finanziari dall'attuazione dello schema in esame, con l'eccezione dell'articolo 4, sottolinea come in sede di disegno di legge di bilancio siano comunque previste ulteriori risorse finanziarie Pag. 18 per il settore. Con riguardo invece alla questione dell'utilizzabilità delle intercettazioni, sulla cui disciplina è intervenuta anche la legge n. 3 del 2019, nel concordare sulla delicatezza del tema, come dimostrato anche dalla vivacità del dibattito parlamentare in occasione del più recente degli interventi di riforma, esprime la convinzione che sulla materia interverranno sicuramente ulteriori interpretazioni giurisprudenziali di rilievo. Nel richiamare la citata sentenza della Corte di cassazione, sottolineando come l'impianto delle norme stia sostanzialmente tenendo, fa tuttavia presente in conclusione che la questione dell'utilizzabilità delle intercettazioni non è in alcun modo connessa con il contenuto dello schema in esame.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), nel condividere parzialmente le considerazioni del collega Potenti, sottolinea come la notifica prevista dall'articolo 17 dello schema in esame, consistendo esclusivamente in un elenco di reati e non facendo riferimento all'attività della giurisprudenza, non comporti alcun dubbio interpretativo. Ritiene invece che sarebbe necessario fornire precisazioni con riguardo ai tempi e alle modalità di eventuali successive notifiche, soprattutto nel caso in cui dovessero intervenire nel frattempo nuove disposizioni legislative che dovessero ampliare il novero dei reati per i quali è possibili utilizzare le intercettazioni ai fini di un'indagine penale.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente che il termine per sottoporre all'attenzione della relatrice eventuali osservazioni integrative alla proposta di parere è fissato alle ore 16 di lunedì 7 dicembre. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 3 dicembre 2020.

Audizione informale, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 2334 Di Sarno e C. 2687 Miceli, recanti modifiche alla legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di accesso alla professione forense, di rappresentanti del Consiglio nazionale forense e dell'Organismo congressuale forense.

  L'audizione informale si è svolta dalle 17.45 alle 18.45.