CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1 dicembre 2020
484.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Martedì 1° dicembre 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 13.05.

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  Piero FASSINO, presidente, avverte che l'odierna seduta sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto, in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso. In proposito, ricorda che è necessario che i deputati partecipanti da remoto risultino visibili alla Presidenza, soprattutto nel momento in cui svolgono il proprio intervento, il quale deve ovviamente essere udibile.

5-04800 Billi: Sulla riapertura di un Consolato a Manchester.

  La viceministra Marina SERENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Piero FASSINO, presidente, rilevando che l'onorevole Billi si accinge palesemente a produrre, mediante il telefono cellulare utilmente impostato a tal fine, un filmato del proprio intervento di replica alla risposta della Viceministra, fa presente al collega che tale condotta contravviene le previsioni regolamentari in materia di pubblicità dei lavori. Invita pertanto l'onorevole Billi a desistere da tale comportamento.

  Simone BILLI (LEGA), accogliendo l'invito del Presidente Fassino, spegne il proprio telefono cellulare. Replicando alla Viceministra Sereni, si dichiara insoddisfatto della risposta ricevuta che, ancora una volta, si limita a reiterare delle promesse prive di qualsiasi riferimento concreto. Al riguardo, invoca l'indicazione di una data precisa per l'apertura del Consolato a Manchester, anche in considerazione del fatto che le risorse necessarie sono state stanziate dal precedente Esecutivo, con il decreto-legge n. 22 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 41 del 2019. Ritiene incomprensibile che si attenda da oltre un anno la stipula del contratto di affitto dei locali, anche alla luce dell'emergenza pandemica e della correlata necessità di assicurare servizi efficienti ai nostri connazionali residenti nel Regno Unito, costretti a rivolgersi unicamente al sempre più oberato Consolato di Londra. Ribadisce di mantenere alta l'attenzione sulla questione in attesa che si possano registrare risultati più concreti.

5-05030 Grande: Sulla ripresa dei programmi di accoglienza in Italia per minori bielorussi.

  La viceministra Marina SERENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marta GRANDE (M5S), replicando da remoto, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, evidenziando che il quadro attuale delle relazioni con la Bielorussia e gli effetti della pandemia da COVID-19 stanno rendendo, di fatto impossibile la ripresa dei programmi di accoglienza dei minori bielorussi e, in prospettiva, le possibili adozioni. Nella consapevolezza del lavoro svolto dal Governo, auspica, quindi, che nel 2021 si possano registrare progressi significativi per consentire il riavvio di questi programmi, al fine di tutelare sia la salute, fisica e psicologica, dei minori, sia le legittime aspirazioni delle famiglie italiane che li accolgono.

  Piero FASSINO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni in titolo.

  La seduta termina alle 13.20.

RISOLUZIONI

  Martedì 1° dicembre 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 13.20.

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7-00161 Delmastro delle Vedove: Sugli sviluppi della situazione in Venezuela.
7-00163 Orsini: Sugli sviluppi della situazione in Venezuela.
7-00442 Delmastro delle Vedove: Sugli sviluppi della situazione in Venezuela.
7-00574 Quartapelle Procopio: Sugli sviluppi della situazione in Venezuela.
7-00561 Formentini: Sugli sviluppi della situazione in Venezuela.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione n. 7-00161 Delmastro delle Vedove in titolo, rinviata nella seduta del 3 aprile 2019.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda che la discussione sulla risoluzione n. 7-00161 Delmastro delle Vedove è stata avviata nella seduta del 22 gennaio ed è proseguita il 3 aprile 2019, seduta in cui i gruppi Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali hanno preannunciato la presentazione di proprie risoluzioni sulla medesima tematica.
  Segnala, quindi, che, nel prosieguo, sulla stessa materia sono state presentate ulteriori risoluzioni da parte di altri Gruppi, e precisamente: quanto a Forza Italia, la n. 7-00463 a prima firma Orsini, presentata il 29 gennaio 2019; quanto al Gruppo di Fratelli d'Italia la risoluzione n. 7-00442 a prima firma Delmastro delle Vedove, presentata il 9 aprile 2020; quanto alla Lega, la risoluzione n. 7-00561 a prima firma Formentini, presentata il 15 ottobre 2020; quanto, infine, al Partito Democratico, la risoluzione n. 7-00574 a prima firma Quartapelle Procopio, presentata il 6 novembre 2020.
  Avverte che tali risoluzioni, in quanto vertenti sulla medesima materia, saranno abbinate e discusse congiuntamente alla risoluzione n. 7-00161 Delmastro delle Vedove.

  La Commissione conviene.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), intervenendo da remoto, nell'illustrare la nuova risoluzione a sua firma n. 7-00442, evidenzia che il Venezuela è vittima della catastrofe politica ed umanitaria seguita alla rielezione, nel 2019, di Maduro alla guida del Paese. Segnala che, mentre i Paesi del Gruppo di Lima – di cui fanno parte, tra gli altri, Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Messico e Perù – a seguito degli evidenti brogli, hanno immediatamente giudicato illegittimi i risultati, e dunque la rielezione di Maduro, l'Unione europea ha assunto una posizione – per usare un eufemismo – titubante. L'Italia, per parte sua, è stata, se possibile, ancora più ambigua e remissiva, nonostante numerosi Stati abbiano segnalato alla Corte penale internazionale l'opportunità di avviare un procedimento contro il Venezuela, ai sensi dell'articolo 14 dello Statuto di Roma, per crimini contro l'umanità.
  Sottolinea che la rielezione di Maduro è stata seguita da una grave torsione autoritaria, che ha portato all'arresto di numerosi esponenti dell'opposizione, nonché alla violenta repressione delle manifestazioni di piazza. Proprio a seguito di queste proteste pacifiche, il 23 gennaio 2019 Juan Guaidó si è proclamato «Presidente ad interim» al fine di indire nuove e finalmente libere elezioni.
  Segnala, altresì, che il 31 marzo scorso è stata avanzata dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti una proposta di transizione democratica del Venezuela che scongiurasse la catastrofe umanitaria e il collasso politico istituzionale; tale proposta prevede, fra l'altro, il rientro di tutti i membri dell'Assemblea Nazionale e il ripristino della legalità costituzionale, la liberazione di tutti i detenuti politici e l'immediato abbandono del Paese di tutte le forze straniere che sono state chiamate da Maduro per puntellare il proprio regime, per poi indire nuove elezioni con metodo partecipato ed inclusivo. Pag. 17
  Rileva che, a fronte di queste proposte, l'unica risposta del dittatore venezuelano è stata l'indizione, per il 6 dicembre prossimo, di nuove elezioni, che tuttavia si svolgeranno senza alcuna garanzia democratica e in violazione di tutti gli standard internazionali in materia elettorale.
  Pertanto, sulla base di queste premesse, le due risoluzioni in esame impegnano il Governo ad aderire alla citata proposta del Dipartimento di Stato degli USA, nonché ad insistere sul fatto che una soluzione pacifica e politica può essere raggiunta solo ripristinando le garanzie costituzionali e le prerogative dell'Assemblea Nazionale, quale unico organo democratico legittimamente eletto del Venezuela.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), illustrando la risoluzione a sua prima firma n. 7-00561, evidenzia che il Venezuela è uno dei temi, insieme alla Cina e all'Iran, sui quali il Governo attuale non è in grado di esprimere una posizione chiara ed inequivoca a tutela dei diritti umani, che sono uno dei pilastri tradizionali della nostra politica estera e della numerosa comunità di italiani che risiede in Venezuela.
  Ribadisce che, a fronte dell'acuirsi della repressione contro l'opposizione pacifica e della crisi umanitaria, come dimostra anche l'inedito numero di manifestazioni di protesta nel solo 2020, pari a oltre cinquemila, l'Italia dovrebbe seguire l'esempio degli altri principali Paesi occidentali, che hanno già provveduto a riconoscere Juan Guaidò come legittimo Presidente ad interim del Venezuela.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), nell'illustrare la risoluzione a sua firma n. 7-00574, segnala che è stata predisposta anche a seguito di un incontro con diversi rappresentanti dell'opposizione al regime di Maduro; pertanto, essa impegna il Governo a promuovere, in tutte le sedi bilaterali con il Venezuela, europee e internazionali, una transizione pacifica e democratica, che, al momento, preveda il rinvio al più presto delle elezioni del 6 dicembre 2020. A suo avviso, infatti, le condizioni attuali non assicurano la regolarità del processo elettorale.
  Auspica, quindi, che, analogamente ad altri atti di indirizzo, anche in questo caso possa maturare un consenso unanime su un testo condiviso di risoluzione.

  La Viceministra Marina SERENI ricorda che l'Italia, anche in qualità di membro del Gruppo Internazionale di Contatto, è impegnata a promuovere ogni sforzo per la ricerca di una soluzione pacifica, democratica e condivisa nell'ambito del dialogo tra tutti gli esponenti politici venezuelani.
  Segnala che la prima preoccupazione del Governo è stata sempre quella di alleviare il grave impatto della crisi sui cittadini venezuelani e sull'ampia comunità italiana residente nel Paese e che il Governo stesso continua a condannare in ogni occasione la deriva autoritaria venezuelana, il ricorso alla violenza da parte del regime e le gravi violazioni dei diritti umani. Per questo, l'Esecutivo si riconosce nelle dichiarazioni dell'Unione europea, a partire da quella adottata all'indomani delle contestate elezioni presidenziali del maggio 2018.
  Segnala che lo scorso gennaio il Governo ha stigmatizzato il tentativo di sostituire Juan Guaidó alla guida dell'Assemblea Nazionale e condannato nei mesi successivi le misure adottate dal Tribunale Supremo di Giustizia ai danni delle prerogative di Parlamento e partiti di opposizione. A ottobre, l'Italia ha poi co-sponsorizzato la risoluzione promossa dal Gruppo di Lima in seno al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite sulle gravissime violazioni da parte del regime riscontrate dalla Fact Finding Mission dell'ONU.
  Con riferimento alle elezioni legislative convocate per il 6 dicembre, ricorda che a settembre il Gruppo internazionale di contatto ha riconosciuto l'assenza delle condizioni per un processo elettorale trasparente, inclusivo, libero ed equo e ha chiesto la rimozione di tutti gli ostacoli allo svolgimento di elezioni credibili. In particolare il Gruppo, quindi anche l'Italia, ha domandato con forza il rispetto del mandato costituzionale dell'Assemblea Nazionale, la restituzione del controllo sui partiti politici ai loro legittimi amministratori, la fine degli attacchi e della persecuzione nei confronti dei leader politici, la restituzione dei Pag. 18diritti di partecipazione politica, l'aggiornamento del registro degli elettori, un consiglio elettorale nazionale indipendente ed equilibrato, un accesso paritario ai mezzi di comunicazione. Allo stesso tempo, il Gruppo ha sottolineato che il calendario elettorale in vista del 6 dicembre non consente né il dispiegamento di una missione di osservazione elettorale dell'Unione europea, né il negoziato tra le parti per addivenire a elezioni credibili, libere ed inclusive.
  Sottolinea che a nulla sono purtroppo valsi i tentativi promossi dall'Alto Rappresentante Borrell, a nome degli Stati Membri dell'Unione europea e del Gruppo internazionale di contatto, di rinviare l'appuntamento elettorale. Questo avrebbe consentito, da un lato, di predisporre requisiti minimi di «credibilità, trasparenza e inclusività» per l'esercizio, attualmente assenti, e, dall'altro, di considerare l'invio di una missione di osservazione elettorale europea. A fronte di queste condizioni, le opposizioni venezuelane hanno già dichiarato che boicotteranno le urne.
  Evidenzia che si apre, quindi, l'inquietante prospettiva dell'insediamento, a partire dal 5 gennaio, di un organo legislativo quasi completamente composto da parlamentari fedeli al regime. L'eventuale proroga dell'attuale Assemblea Nazionale oltre il 5 gennaio 2021 avrebbe, d'altro canto, serie implicazioni sotto il profilo politico e giuridico, anche come precedente per altri Paesi nella regione. Sul dubbio fondamento giuridico di un'eventuale proroga del mandato dell'Assemblea è infatti al momento in corso una riflessione nell'ambito dell'Unione europea e del Gruppo Internazionale di Contatto.
  Sottolinea, infine, che il mancato riconoscimento di Guaidò quale Presidente ad interim del Paese, evocato in alcuni testi oggi in discussione, non significa indifferenza rispetto ai principi democratici, ai diritti umani ed alle giuste rivendicazioni dell'opposizione, né preclude ferme prese di posizione di fronte alle violazioni o allo svolgimento di elezioni legislative in condizioni non accettabili. Ribadisce, al riguardo, il sostegno politico agli esponenti dell'opposizione e l'impegno del Governo per la ricerca di una soluzione politica, inclusiva, pacifica e democratica alla crisi, che passi attraverso elezioni parlamentari e presidenziali libere, credibili, trasparenti ed eque.

  Emilio CARELLI (M5S) sottoscrive la risoluzione n. 7-00574 a prima firma Quartapelle Procopio, auspicando che, analogamente a quanto accaduto per la risoluzione 8-00089 sulla crisi nella regione del Nagorno Karabakh, approvata di recente, la Commissione possa addivenire all'approvazione unanime di un testo unitario, auspicabilmente prima del 6 dicembre prossimo. A tale fine, rilevando che la parte dispositiva della risoluzione n. 7-00574 Quartapelle Procopio risulta ampiamente condivisibile, invita la presentatrice ad avviare un confronto con le forze di opposizione volto a recepire i loro suggerimenti da integrare nelle premesse.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) chiede che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, valuti l'opportunità di calendarizzare un'ulteriore seduta di discussione delle risoluzioni in titolo entro la settimana in corso, nell'intento di approvare gli atti di indirizzo prima della data del 6 dicembre.

  Piero FASSINO, presidente, rivolgendosi alla collega Quartapelle Procopio osserva che l'imminente ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, potrà permettere un confronto sulla più consona organizzazione dei tempi di discussione degli atti di indirizzo in titolo. In ragione degli elementi emersi nel dibattito odierno, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo ad altra seduta.

7-00118 Delmastro delle Vedove: Sulle iniziative bilaterali tra Italia e Venezuela a sostegno dei connazionali.
7-00204 Quartapelle Procopio: Sulle iniziative bilaterali tra Italia e Venezuela a sostegno dei connazionali.
(Discussione congiunta e rinvio).

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  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che, vertendo sulla medesima materia, le risoluzioni in titolo saranno discusse congiuntamente.

  La Commissione conviene.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) illustra la risoluzione a sua prima firma n. 7-00118, precisando che, al fine di garantire i diritti alle prestazioni previdenziali dei nostri connazionali rientrati in Italia e dei pensionati italiani che risiedono in Venezuela, essa impegna il Governo ad adoperarsi per garantire la rigorosa applicazione della Convenzione di sicurezza sociale tra il Venezuela e l'Italia, ovvero a modificare la normativa nazionale in materia per compensare eventuali inadempienze del Venezuela che potrebbero danneggiare i nostri connazionali.

  La Viceministra Marina SERENI, riservandosi di procedere ad ulteriori approfondimenti su taluni profili tecnici, ricorda che il Governo italiano ha da sempre assistito i propri connazionali in Venezuela su vari fronti, fra cui quello dell'assistenza pensionistica, grazie al prezioso contributo dell'Ambasciata e del Consolato Generale d'Italia a Caracas e del Consolato d'Italia a Maracaibo.
  Evidenzia che il Ministero del Lavoro e l'INPS hanno segnalato di non poter accogliere la richiesta di farsi carico dell'onere finanziario per l'importo delle pensioni spettanti ai connazionali rientrati in Italia senza tener conto del pro-rata venezuelano.
  Rileva che per risolvere questo problema sarebbe necessario rinegoziare la Convenzione in materia di sicurezza sociale tra Italia e Venezuela del 7 giugno 1988, entrata in vigore il 1° novembre 1991. Il frangente di profonda crisi economica e sociale che il Venezuela attraversa non sembra tuttavia indicare che questo sia il momento più opportuno per ridiscutere i termini dell'Accordo.
  Osserva che per i pensionati italiani che risiedono in Venezuela, invece, si pone il problema di ottenere la totalizzazione dei contributi. I nostri connazionali devono infatti presentare la domanda di pensione in Convenzione all'Istituto previdenziale venezuelano (IVSS), che provvede a trasmetterla al polo INPS competente per il Venezuela, l'ufficio INPS di Bari. Quest'ultimo, a partire dal luglio del 2019, ha cominciato a richiedere l'apostille sulle dichiarazioni di lavoro prestato, procedura che ha un costo molto elevato. Al riguardo, ricorda che le richieste finalizzate a evitare la necessità di presentare l'apostille sono state finora respinte dall'INPS.
  Segnala che la convalida, intesa come legalizzazione o apostille, degli atti anagrafici o di guida rilasciati da Autorità straniere deve inoltre essere effettuata dalle nostre Rappresentanze diplomatico-consolari, titolate a riconoscere la validità degli atti stessi alla luce della normativa locale. La «centralizzazione» di queste operazioni aumenterebbe il rischio di falsi documentali.
  Infine, ricorda che lo scorso anno, d'intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, è stato proposto alle Autorità venezuelane un progetto di accordo di mutuo riconoscimento delle patenti di guida. Nonostante i solleciti effettuati dalla nostra Ambasciata a Caracas, fino a questo momento non abbiamo ricevuto un riscontro.
  Per quanto riguarda gli aiuti umanitari, oltre a quanto verrà riferito più in dettaglio dal Governo nei seguiti in caso di approvazione della risoluzione n. 7-00204 Quartapelle Procopio, precisa che le somme destinate agli aiuti umanitari sono aggiuntive rispetto alla cifra con cui l'Italia partecipa agli aiuti dell'Unione europea. La cooperazione italiana ha sin qui finanziato interventi in territorio venezuelano per 2,5 milioni di euro e sta studiando interventi per ulteriori 1,5 milioni. In aggiunta, dopo i 2,5 milioni di euro destinati all'assistenza ai rifugiati venezuelani nei Paesi limitrofi nel 2019, l'Italia quest'anno si è impegnata a dedicare ulteriori 3 milioni di Euro per far fronte alla crisi migratoria.

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  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.45.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 1° dicembre 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 13.45.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020.
C. 2757 Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2019.
Doc. LXXXVII, n. 3.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento e conclusione – Relazione favorevole sul disegno di legge C. 2757 Governo e parere favorevole sul Doc. LXXXVII, n. 3).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 18 novembre scorso.

  Piero FASSINO, presidente, ricordando che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge C. 2757, sugli ambiti di competenza della Commissione, è stato fissato per le ore 18 di lunedì 23 novembre, avverte che entro tale termine non sono state presentate proposte emendative.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatrice, in linea con i contenuti dei provvedimenti in titolo illustrati nella precedente seduta, formula una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge recante la Legge di delegazione europea 2019-2020 e una proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2019, di cui dà lettura (vedi allegati 3 e 4).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva, con distinte votazioni, la proposta di relazione favorevole formulata dalla relatrice sul disegno di legge C. 2757 Governo e la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019.

  Nomina, inoltre, la deputata Quartapelle Procopio quale relatrice, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, presso la XIV Commissione sul disegno di legge C. 2757 Governo, approvato dal Senato, per le parti di competenza della III Commissione.

  La seduta comincia alle 13.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 1° dicembre 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 14.10.