CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1 dicembre 2020
484.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 1° dicembre 2020. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Vittorio Ferraresi.

  La seduta comincia alle 13.45.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020.
C. 2757 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento e della relazione in oggetto, rinviato nella seduta del 26 novembre 2020.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che nella giornata di ieri, lunedì 30 novembre, è scaduto il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge di delegazione europea. Avverte quindi che è stato presentato l'emendamento Costa 1.1 (vedi allegato 1). Prima di dare la parola al relatore e al rappresentante del Governo per esprimere il parere, ricorda che gli emendamenti approvati dalle Commissioni di settore sono trasmessi alla XIV Commissione, che, peraltro, potrà respingerli solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale, mentre gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni potranno, peraltro, essere ripresentati in Assemblea.

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  Federico CONTE (LEU), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Costa 1.1, che si prefigge di completare il recepimento della direttiva UE 2016/343, sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali. Tiene tuttavia a precisare che la contrarietà è determinata dalla necessità di approvare in tempi brevi il disegno di legge di delegazione, evitando una terza lettura da parte del Senato, evidenziando nel contempo che l'emendamento del collega costituisce uno stimolo ad affrontare la questione nell'immediato futuro, attraverso il ricorso ad un provvedimento ad hoc che perfezioni il recepimento della citata direttiva, già parzialmente attuata dal precedente Governo.

  Il sottosegretario Vittorio FERRARESI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Enrico COSTA (MISTO), nel ribadire la rilevanza del tema posto con l'emendamento a sua firma 1.1, ribadisce che, nell'approvare la direttiva UE 2016/343, le istituzioni europee hanno inteso introdurre l'obbligo per gli Stati membri di adeguare il proprio ordinamento nazionale ai principi in essa contenuti. Rammenta in particolare che l'articolo 4 della citata direttiva prevede che gli Stati membri adottino «le misure necessarie per garantire che, fino a quando la colpevolezza di un indagato o imputato non sia stata legalmente provata, le dichiarazioni pubbliche rilasciate da autorità pubbliche e le decisioni giudiziarie diverse da quelle sulla colpevolezza non presentino la persona come colpevole». Ritiene pertanto doveroso che il Governo e il Parlamento si interroghino sulla rispondenza del nostro ordinamento ai citati principi, rilevando come le conferenze stampa dei magistrati e delle Forze di polizia o gli articoli giornalistici sulle inchieste in corso, o la trasmissione di parti di intercettazione o di video di perquisizioni, che rappresentano le persone indagate come colpevoli, non appaiano certamente coerenti con il diritto europeo. Nel rammentare che la direttiva in questione era contenuta nella legge di delegazione del 2016-2017 e che il Governo ha fatto scadere la delega, senza esercitarla, ritiene non accettabile l'argomentazione del relatore, sottolineando come nell'allegato A del disegno di legge in esame figurino atti dell'Unione europea di gran lunga meno significativi. Rivolgendosi al sottosegretario Ferraresi, chiede se possano essere messi a disposizione della Commissione Giustizia i dati sull'attuazione dei diritti sanciti dalla direttiva che, ai sensi dell'articolo 11, gli Stati membri sono tenuti a trasmettere alla Commissione europea entro il 1° aprile 2020, e successivamente ogni tre anni. Ritenendo che il Governo non abbia dato corso a tale obbligo, presume che la Commissione europea, nella relazione al Parlamento europeo e al Consiglio prevista entro il 1° aprile 2021 dall'articolo 12 della stessa direttiva, sarà costretta ad evidenziare la mancata attuazione dei citati diritti da parte dell'Italia, in considerazione dell'impossibilità di rinviare al Senato il disegno di legge di delegazione per la terza lettura. Nel preannunciare l'intenzione di riproporre il suo emendamento in sede di esame da parte dell'Assemblea, richiedendone la votazione a scrutinio segreto, ritiene che sul tema vi sia la sostanziale adesione di tutti i colleghi. Chiede pertanto, in attesa che pervengano i dati richiesti al Governo, di sospendere l'esame del provvedimento, di cui sollecita la modifica.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), invita il rappresentante del Governo e il relatore a riconsiderare il parere espresso, ritenendo che in considerazione della rilevanza del tema non si comprenda la chiusura aprioristica testé dimostrata. Esprime la convinzione che il bicameralismo perfetto che contraddistingue il sistema parlamentare italiano non possa essere addotto a giustificazione di una mancata modifica del testo in esame.

  Catello VITIELLO (IV), nel tranquillizzare preliminarmente i colleghi della maggioranza sul rispetto delle intese raggiunte da parte dei componenti di Italia Viva, che Pag. 5si asterranno dalla votazione, tiene comunque ad esprimere alcune perplessità con riguardo al tema in questione. Ritiene infatti che la presunzione di innocenza rappresenti un principio di civiltà giuridica che dovrebbe essere condiviso da tutti e che per certo sta a cuore allo stesso relatore il quale, in qualità di avvocato penalista, non può non considerarlo un diritto da difendere. Invita pertanto la maggioranza ad un supplemento di riflessione, considerando più opportuno che si intervenga immediatamente, ritenendo non particolarmente gravosa la terza lettura dal parte del Senato, piuttosto che rinviare ad un futuro provvedimento ad hoc. Preannuncia in ogni caso l'intenzione di Italia viva di presentare entro breve tempo una proposta di legge per il completo recepimento della direttiva in questione.

  Flavio DI MURO (LEGA), ritenendo che il collega Costa sia stato esaustivo, non interviene nel merito ma fa riferimento alle norme del Regolamento che hanno introdotto una procedura specifica per l'esame dei disegni di legge europea e di delegazione europea. Ritiene infatti che tale procedura abbia inteso valorizzare il contributo delle Commissioni competenti per materia, affidando alla Commissione XIV, che esamina i citati provvedimenti in sede referente, un ruolo di coordinamento e di verifica della compatibilità delle misure introdotte con il diritto dell'Unione europea. Esprime pertanto la convinzione che si possa procedere all'approvazione dell'emendamento del collega Costa, sul quale si raccoglie nel merito un consenso unanime, rinviando alla Commissione XIV il suo eventuale respingimento, nel caso in cui in tale direzione dovessero condurre le eventuali valutazioni sui tempi di conclusione dell'iter e sui rapporti con le istituzioni europee o all'interno della stessa maggioranza. Chiede inoltre di sapere sulla base di quali considerazioni politiche o amministrative da parte del Ministero della Giustizia nell'allegato A del disegno di legge in esame non figuri la direttiva UE 2016/343, ipotizzando che ciò sia da attribuirsi agli intendimenti «forcaioli» del ministro Bonafede. Nel ritenere che i problemi con l'Unione europea deriveranno piuttosto dal mancato corretto recepimento della direttiva in questione, ribadisce che la Commissione Giustizia dovrebbe occuparsi del merito delle questioni rinviando alla Commissione XIV valutazioni sull'opportunità o meno di una terza lettura da parte del Senato.

  Roberto CASSINELLI (FI) ribadisce che, come hanno sottolineato già diversi colleghi, l'emendamento 1.1 presentato dal deputato Costa merita una grande attenzione in considerazione della delicatezza del tema. Nel sottolineare che la presunzione d'innocenza rappresenta un cardine fondamentale del processo penale e dell'ordinamento giuridico nazionale, ritiene che il bicameralismo perfetto non possa costituire un impedimento all'approvazione dell'emendamento Costa 1.1. Sollecita, in conclusione, i colleghi della maggioranza a ragionare e a votare nell'interesse dei diritti fondamentali dei cittadini.

  Michele BORDO (PD) invita i colleghi a distinguere le questioni relative alla procedura di esame del disegno di legge di delegazione europea dalla riflessione politica sull'emendamento Costa 1.1. Con riguardo alla procedura, riferendosi all'intervento del collega Di Muro, precisa che la Commissione XIV può respingere gli emendamenti già approvati dalla Commissione competente per materia, soltanto se rilevasse un'incompatibilità con le norme dell'Unione europea o per esigenze di coordinamento generale. Con riguardo al contenuto dell'emendamento del collega Costa, in considerazione della delicatezza del tema, chiede al relatore di valutare se vi siano le condizioni per un ulteriore approfondimento della questione rinviando ad altra seduta la conclusione dell'esame. Ritiene, peraltro, che non costituisca motivo di scandalo la prassi consolidata in base alla quale i gruppi concordano di modificare un testo di legge in un ramo del Parlamento ritenendolo «blindato» nell'altro ramo. A tale proposito, in qualità di presidente della XIV Commissione nella scorsa legislatura, fa presente che tale prassi è stata adottata più volte, rilevando come incrementando il Pag. 6tempo necessario all'approvazione del disegno di legge si corra il rischio di aumentare il numero di procedure d'infrazione nei confronti dell'Italia. Pertanto, nel rilevare che da quanto testé evidenziato deriva il problema di una eventuale terza lettura da parte del Senato, sollecita nuovamente il relatore a valutare se vi siano le condizioni per un ulteriore approfondimento.

  Ciro MASCHIO (FDI), nell'associarsi alle considerazioni procedurali e di metodo dei colleghi Costa, Di Muro, Zanettin e Cassinelli, sul piano politico ritiene incomprensibile che non si metta mano ad una questione fondamentale per la civiltà giuridica del nostro Paese al solo fine di evitare la terza lettura da parte del Senato. Ritiene pertanto che al di là degli schieramenti la Commissione Giustizia debba prioritariamente occuparsi dei principi fondanti del nostro ordinamento e a partire da ciò si debba organizzare la successiva procedura di esame sia in XIV Commissione sia in Assemblea.

  Federico CONTE (LEU), relatore, nel sottolineare che il dibattito svoltosi dopo l'espressione del parere testimonia la particolare sensibilità dei colleghi sulla questione posta dall'emendamento Costa 1.1, fa presente che una parte significativa delle previsioni della direttiva UE 2016/343 sono già presenti nel nostro ordinamento grazie a un intervento legislativo precedente. Sottolineando che permangono tuttora profili residui ma significativi da recepire, fa presente che si pone comunque l'esigenza di valutare le implicazioni di un allungamento dell'iter di esame del provvedimento. Si dichiara comunque disponibile a rinviare a domani la conclusione dell'esame al fine di svolgere un supplemento di istruttoria politica tra le forze di maggioranza nonché una valutazione ulteriore sotto il profilo tecnico.

  Flavio DI MURO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, trova surreale la proposta di approfondimento del relatore che soltanto pochi minuti fa si era espresso in senso contrario sull'emendamento Costa 1.1, rilevando peraltro come il rappresentante del Governo non abbia neanche ritenuto di motivare la propria posizione contraria. Ritiene comunque che la Commissione sia nelle condizioni di votare, rilevando che lo stesso proponente vorrà insistere per la votazione e sia contrario al rinvio.

  Enrico COSTA (MISTO), ritenendo che i dati richiesti non possano essere forniti dal Governo, chiede di procedere alla votazione.

  Mario PERANTONI, presidente, rileva come molti dei colleghi intervenuti, a partire dai deputati Costa e Bordo e dallo stesso relatore, avessero richiesto un supplemento di istruttoria sull'emendamento Costa 1.1, anche in attesa dei dati richiesti al Ministero.

  Enrico COSTA (MISTO) ribadisce la richiesta di procedere alla votazione.

  Mario PERANTONI, presidente, ritiene che la richiesta del relatore di un supplemento di istruttoria e quindi di un rinvio dell'esame alla giornata di domani, sia fondata e ragionevole.

  (vive proteste).

  Enrico COSTA (MISTO) reitera la richiesta di votazione dell'emendamento a sua prima firma 1.1.

  Jacopo MORRONE (LEGA) rilevando come il presidente abbia fatto una valutazione sbagliata, fa presente che i colleghi dell'opposizione chiedono di votare.

  (applausi).

  Michele BORDO (PD) interviene per fornire alcune precisazioni, rammentando che il relatore ha condiviso l'opportunità di un supplemento di riflessione sul tema posto dal collega Costa, prima ancora che si ponesse una questione di numeri all'interno della Commissione. Rileva pertanto la scorrettezza dei colleghi dell'opposizione che, essendosi resi conto della mancanza dei Pag. 7voti necessari ai fini della reiezione dell'emendamento, hanno chiesto di procedere alla votazione anziché accogliere la sincera proposta di rinvio.

  Enrico COSTA (MISTO) esprime dubbi sulla natura sincera della proposta.

  Mario PERANTONI, presidente, sollecita il collega Bordo a rivolgersi alla presidenza.

  (vive proteste).

  Michele BORDO (PD) ribadisce la sincerità dell'apertura dimostrata dalla maggioranza, anche a seguito di contatti informali con il relatore Conte ed il collega Costa. Rileva di non aver avanzato la proposta di un rinvio dell'esame ai fini di un supplemento di istruttoria, in ragione della possibile mancanza dei numeri da parte della maggioranza, considerata l'assenza di difficoltà a procedere alle sostituzioni in considerazione della presenza di deputati nel Palazzo.

  (Vive proteste dei deputati Bisa, Morrone e Tateo).

  Mario PERANTONI, presidente, sollecita i colleghi a rispettare il regolamento e a non interrompere l'intervento del deputato Bordo.

  Michele BORDO (PD) nell'evidenziare, inoltre, che sarebbe stato semplice per i deputati di maggioranza intervenire nel dibattito allo scopo di prendere tempo e nel sottolineare che il solo scopo del suo attuale intervento è di natura chiarificatrice, fa presente di aver compreso come da parte dell'opposizione vi sia, non la disponibilità all'apertura, ma la volontà di far approvare l'emendamento Costa 1.1 a qualunque costo. Pertanto, nel ritenere scorretto tale modo di procedere, ritirando la propria precedente proposta di un supplemento di istruttoria, chiede di procedere alla votazione.

  (Applausi dei deputati Costa e Tateo).

  Flavio DI MURO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che la motivazione addotta dal presidente per il rinvio della votazione, basata sulla necessità di attendere i dati richiesti al Governo, qualifica la decisione dello stesso presidente come irragionevole e faziosa. Rileva infatti che, in assenza del recepimento della direttiva UE 2016/343, non vige il richiamato obbligo dell'articolo 11 e pertanto non possono essere forniti dal Ministero della Giustizia dati di cui lo stesso ministero non è in possesso.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente di essersi limitato a recepire la richiesta avanzata dal collega Costa.

  Eugenio SAITTA (M5S). nell'associarsi alle considerazioni del collega Bordo, a nome dei colleghi del Movimento 5 Stelle, chiede di procedere alla votazione.

  Mario PERANTONI, presidente, ritenendo che vi siano tutti i presupposti per votare, in considerazione dell'unanimità della richiesta, pone in votazione l'emendamento Costa 1.1.

  La Commissione respinge l'emendamento Costa 1.1.

  (Vive proteste).

  Enrico COSTA (MISTO) chiede la verifica della votazione appena effettuata.

  Mario PERANTONI, presidente, propone di procedere alla controprova della votazione.

  Simone BALDELLI (FI) chiede che il presidente proceda al computo delle mani alzate.

  Eugenio SAITTA (M5S) si dichiara d'accordo con la proposta del collega Baldelli.

  Enrico COSTA (MISTO) fa presente che nel frattempo altri deputati sono entrati nell'aula in cui si stanno svolgendo i lavori.

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  Roberto CASSINELLI (FI) fa presente che, nell'essersi sostituito ai segretari assenti, ha rilevato che l'emendamento Costa 1.1 è stato approvato per un voto.

  Flavio DI MURO (LEGA) fa presente che si sta per procedere alla ripetizione della votazione al fine di comprenderne l'esito.

  Eugenio SAITTA (M5S) precisa che l'emendamento Costa è stato respinto.

  (Vive proteste)

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente che è stata chiesta la verifica della votazione.

  Eugenio SAITTA (M5S) ribadisce che l'emendamento è stato respinto.

  Simone BALDELLI (FI), nello stigmatizzare la conduzione dei lavori, fa presente che sarebbe opportuno che in sede di ripetizione della votazione votassero le stesse persone che hanno preso parte alla votazione precedente.

  Roberto TURRI (LEGA), richiamando le affermazioni del collega Saitta, in considerazione del fatto che evidentemente il presidente è stato in grado di fotografare la situazione nel corso della precedente votazione, chiede di sapere quanti siano stati i voti favorevoli, quanti quelli contrari e quanti siano stati i deputati astenuti.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente di aver dichiarato l'emendamento Costa 1.1 respinto sulla base della evidente consistenza dei gruppi che hanno votato in senso contrario. Fa presente che si procederà comunque alla ripetizione della votazione.

  Eugenio SAITTA (M5S), con riguardo agli interventi precedenti, precisa che il presidente ha annunciato la ripetizione della votazione sulla base di una richiesta di verifica dell'opposizione.

  Veronica GIANNONE (M-NI-USEI-C!-AC) ribadisce la richiesta di sapere, con riferimento alla votazione dell'emendamento Costa 1.1, quanti siano stati i voti favorevoli, quanti i voti contrari e quanti i deputati astenuti, sottolineando che è stato il presidente a dichiarare la ripetizione della votazione.

  Anna Rita TATEO (LEGA) ritiene necessario disporre anche dell'elenco dei presenti al momento della votazione precedente.

  Franco VAZIO (PD), al fine di contribuire ad una maggiore serenità, fa presente che hanno preso parte alla votazione sei deputati del Partito Democratico, alcuni dei quali regolarmente sostituiti.

  Simone BALDELLI (FI) invita il presidente a procedere alla ripetizione della votazione, ritenendo che ciò debba avvenire immediatamente dopo la votazione e non a seguito di un ulteriore dibattito.

  Mario PERANTONI, presidente, nel sottolineare che non ha potuto procedere a svolgere la ripetizione in considerazione delle richieste d'intervento da parte dei colleghi, nel ringraziare il collega Baldelli per le sue precisazioni, dà conto delle sostituzioni. Invitando quindi il segretario Conte e il deputato Di Muro, in sostituzione dell'altro segretario, onorevole Bartolozzi, assente, ad avvicinarsi al banco di presidenza e a procedere al computo dei voti, indice nuovamente la votazione dell'emendamento Costa 1.1.

  La Commissione, ripetendo la votazione, respinge l'emendamento Costa 1.1.

  Anna Rita TATEO (LEGA) fa presente che, contrariamente alla prima votazione, il presidente ha preso parte alla votazione.

  Jacopo MORRONE (LEGA) fa presente che il presidente non aveva partecipato alla precedente votazione.

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  Simone BALDELLI (FI), nel sottolineare la atipicità della partecipazione al voto del presidente di Commissione, per correttezza precisa di aver visto il presidente Perantoni votare in tutti e due i casi. Pertanto nel sottolineare che dovrebbe essere motivo di riflessione per la maggioranza il fatto che essa abbia tenuto soltanto grazie al voto del presidente, fa presente che il presidente Perantoni non soltanto ha partecipato alla votazione, ma ha anche svolto un intervento riassuntivo al fine di consentire ai colleghi della maggioranza di arrivare in aula. Nel rilevare la difficoltà del ruolo del presidente che non è super partes, dal momento che la sua appartenenza politica permane, ma è tuttavia garante del rispetto delle regole per tutti, fa presente che è nell'interesse stesso del presidente avere e dimostrare la terzietà del suo ruolo.

  Flavio DI MURO (LEGA), rivolgendosi al collega Baldelli, che sa informato e attento alle norme regolamentari, gli fa presente che è prassi consolidata che in Commissione Giustizia il presidente partecipi alla votazione se appartiene al Movimento 5 Stelle e se alla maggioranza manca un voto.

  Mario PERANTONI, presidente, invita il collega Conte a formulare la proposta di relazione sul disegno di legge di delegazione per le parti di competenza.

  Federico CONTE (LEU), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole che ripete le puntualizzazioni già espresse nella fase di illustrazione del provvedimento (vedi allegato 2).

  Pierantonio ZANETTIN (FI) fa presente, affinché resti agli atti dei lavori della Commissione, che all'inizio della seduta la sua intenzione era quella di astenersi dalla votazione sulla proposta di relazione. Tuttavia, alla luce del respingimento dell'emendamento Costa 1.1 e delle motivazioni non giustificabili addotte dalla maggioranza, preannuncia il voto contrario del gruppo di Forza Italia.

  Ciro MASCHIO (FDI), nel sottolineare che anche Fratelli d'Italia aveva l'intenzione di astenersi dalla votazione, fa presente che il suo gruppo voterà in senso contrario, alla luce dell'imbarazzante conduzione del dibattito che auspica di non sperimentare più, in particolare con riguardo a principi fondamentali come la presunzione d'innocenza.

  Enrico COSTA (MISTO), nel ritenere anomalo che la maggioranza, nonostante si sia detta favorevole, respinga l'emendamento grazie al voto del presidente del quale considera inqualificabile l'atteggiamento, chiede comunque un supplemento di riflessione sulla questione. Rammenta infatti la sua intenzione di riproporre l'emendamento in Assemblea e di chiederne la votazione a scrutinio segreto. A tale proposito ricorda che due legislature fa, in occasione del disegno di legge di delegazione europea, la maggioranza cadde per ben due volte in Assemblea durante la votazione a scrutinio segreto di proposte emendative relative alla responsabilità civile dei magistrati. Nel sottolineare che la situazione è analoga, sollecita maggioranza e Governo a trovare una soluzione in vista dell'esame in Assemblea, che non sia l'accoglimento ad un ordine del giorno, ma un vero e proprio recepimento della citata direttiva.

  Michele BORDO (PD), nel preannunciare il voto favorevole del partito Democratico sulla proposta di relazione del collega Conte, esprime il proprio dispiacere per l'andamento della seduta, ritenendo che fosse giusto un approfondimento all'interno della maggioranza che avrebbe potuto consentire anche l'approvazione dell'emendamento. Nel ribadire che l'emendamento del collega Costa è opportuno nel merito e che la sua proposta di rinvio era sincera, stigmatizza il comportamento dell'opposizione che ha tentato di impedire il rinvio e di procedere subito alla votazione ritenendo che la maggioranza non avesse i numeri. Pertanto sottolinea che la maggioranza non aveva altra alternativa che votare in senso contrario all'emendamento Costa 1.1, preannunciando comunque la possibilità di un approfondimento in occasione dell'esame da parte dell'Assemblea.

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  La Commissione approva la proposta di relazione favorevole formulata dal relatore. La Commissione delibera altresì di nominare, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, il deputato Federico Conte quale relatore presso la XIV Commissione.

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2019.
Doc. LXXXVII, n. 3.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 26 novembre 2020.

  Federico CONTE (LEU), relatore, illustra una proposta di parere favorevole per le parti di competenza sulla relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2019.

  Pierantonio ZANETTIN (FI) preannuncia il voto contrario del gruppo di Forza Italia sulla proposta di parere favorevole, per le parti di competenza, sulla relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2019.

  Flavio DI MURO (LEGA) preannuncia il voto contrario del gruppo della Lega sulla proposta di parere favorevole, per le parti di competenza, sulla relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2019.

  Ciro MASCHIO (FDI) preannuncia il voto contrario del gruppo di Fratelli d'Italia sulla proposta di parere favorevole, per le parti di competenza, sulla relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2019.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

Audizione informale, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 2160 Molinari e C. 2307 Magi, in materia di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope nei casi di lieve entità, di Alfredo Mantovano, magistrato della Corte suprema di Cassazione e vicepresidente del Centro studi Rosario Livatino, di Mauro Palma, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, e di Nicola Russo, consigliere della Corte d'Appello di Napoli, già componente del Comitato direttivo della Scuola superiore della magistratura.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 481, del 26 novembre 2020:

   a pagina 36, prima colonna, quarantesima riga, le parole: «anni 2020, 2021 e 2022»sono sostituite dalle seguenti «anni 2021, 2022 e 2023»;

   a pagina 36, seconda colonna, terza riga, le parole: «anni 2020, 2021 e 2022»sono sostituite dalle seguenti «anni 2021, 2022 e 2023»;

   a pagina 40, seconda colonna, ottava riga, le parole: «anni 2020, 2021 e 2022»sono sostituite dalle seguenti «anni 2021, 2022 e 2023»;

   a pagina 40, seconda colonna, undicesima riga, le parole: «anni 2020, 2021 e 2022»sono sostituite dalle seguenti «anni 2021, 2022 e 2023».