CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 novembre 2020
481.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 26 novembre 2020. — Presidenza della presidente Martina NARDI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico Alessia Morani.

  La seduta comincia alle 15.40.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 (per le parti di competenza).
C. 2790-bis Governo.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 novembre 2020.

  Martina NARDI, presidente, ricorda che nella seduta del 23 novembre si è svolta la relazione introduttiva. Avverte, altresì, che alle ore 15 di ieri è scaduto il termine per la presentazione delle proposte emendative (vedi allegato 1). Al riguardo, comunica che sono state presentate diversi emendamenti e articoli aggiuntivi. In proposito, prima di dare la parola al relatore e al rappresentante del Governo per i rispettivi pareri, viste le specifiche regole che disciplinano l'emendabilità dei documenti di bilancio, secondo le quali i giudizi di ammissibilità svolti in sede consultiva non hanno carattere definitivo e si limitano ai profili generali di ammissibilità senza che si effettui una disamina compiuta di tutti i profili rilevanti a tali fini, fa presente che vi sono diversi emendamenti che potrebbero presentare profili problematici in ordine ai vigenti criteri di ammissibilità in quanto sembrano recare norme di carattere ordinamentale Pag. 188 ovvero incidono su materie estranee alla competenza della Commissione. Pertanto, anche per evitare di dover dichiarare in questa sede un'eventuale inammissibilità di tali emendamenti, propone ai presentatori di non insistere per la loro votazione e di valutarne, quindi, il ritiro ai fini della loro ripresentazione direttamente alla V Commissione (Bilancio) per una valutazione più compiuta sotto il profilo dei criteri di ammissibilità. Avverte di riferirsi, in particolare, alle seguenti proposte emendative: Zucconi 2790-bis/X/10.01; Andreuzza 2790-bis/X/35.1 e 2790-bis/X/39.01; Gavino Manca 2790-bis/X/100.6; Andreuzza 2790-bis/X/100.02; Gavino Manca 2790-bis/X/100.03; De Toma 2790-bis/X/109.1; Gavino Manca 2790-bis/X/135.1 e Guidesi 2790-bis/X/139.01.

  Diego BINELLI (LEGA) ritira le proposte emendative Andreuzza 2790-bis/X/35.1, 2790-bis/X/39.01 e 2790-bis/X/100.02, nonché Guidesi 2790-bis/X/139.01, precisando che sono state ritirate al fine di presentarle presso la Commissione bilancio.

  Gianluca BENAMATI (PD) ritira le proposte emendative Gavino Manca 2790-bis/X/100.6, 2790-bis/X/100.03 e 2790-bis/X/135.1.

  Martina NARDI, presidente, concorde la Commissione sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 15.45, è ripresa alle 16.

  Martina NARDI, presidente, avverte che sono stati ritirati dai rispettivi presentatori le proposte emendative Zucconi 2790-bis/X/10.01 e De Toma 2790-bis/X/109.1.

  Luca SUT (M5S) dichiara di voler ritirare l'emendamento a sua prima firma 2790-bis/X/12.3 in considerazione che solo poche ore fa ha seguito il rapporto presentato dal CRESME nel quale si evidenziano dati significativi concernenti il settore di cui si occupava il predetto emendamento. Preannuncia quindi che la proposta emendativa sarà presentata presso la Commissione bilancio in sede referente.

  Marco RIZZONE (Misto) intervenendo sull'ordine dei lavori stigmatizza le modalità di contingentamento della presenza in aula che non permette di dar voce a tutte le anime del gruppo misto per esprimere dissenso ovvero per partecipare alla discussione. Chiede alla presidenza che quanto lamentato venga riferito al Presidente della Camera e alla Giunta del regolamento per ragionare circa la possibilità che anche per sedute come questa ci sia modo da intervenire da remoto.

  Martina NARDI, presidente, replicando al deputato Rizzone rileva che non si tratta di contingentamento formale ma semplicemente del rispetto delle regole che recentemente la Camera dei deputati si è date per condurre i lavori nel rispetto del diritto alla salute in tempi di pandemia. Osserva che ciò comporta che la capienza delle aule sia ridotta e che qualora superi un certo numero di presenze la seduta deve essere sospesa in attesa di trovare un'aula più capiente e trasferirvisi. In tal senso avverte che una sala più capiente sarà disponibile dalle 17.30.
  Nessun altro chiedendo di intervenire per l'illustrazione degli emendamenti nel loro complesso, invita la relatrice e la rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

  Sara MORETTO (IV), relatrice, ringrazia la collaborazione attiva di tutti i colleghi che hanno voluto, attraverso le loro proposte emendative, rappresentare istanze di grande interesse per le materie di competenza della Commissione. Invita al ritiro dell'emendamento Scanu 2790-bis/X/10. 02 esprimendo altrimenti parere contrario, in ragione del fatto che sulla questione in corso una più approfondita valutazione da parte del Ministero dell'economia e delle finanze che dovrebbe concludersi prima che l'argomento sia affrontato in sede referente presso la V Commissione ove la proposta emendativa potrà essere presentata. Invita al ritiro dell'emendamento Guidesi Pag. 189 2790-bis/X/12. 1 esprimendo altrimenti parere contrario, in ragione del fatto che l'emendamento sembra limitare l'efficacia della manovra prevista. Invita al ritiro dell'emendamento Binelli 2790-bis/X/12. 2 esprimendo altrimenti parere contrario, in ragione del fatto che sulla questione è in corso una più approfondita valutazione da parte del Ministero dell'economia e delle finanze che dovrebbe concludersi prima che l'argomento sia affrontato in sede referente presso la V Commissione ove la proposta emendativa potrà essere presentata. Invita al ritiro dell'emendamento Andreuzza 2790-bis/X/15.1 esprimendo altrimenti parere contrario, in ragione del fatto che aggiungendo una tipologia di località potrebbe essere limitante per altri territori. Esprime parere favorevole sull'emendamento Noja 2790-bis/X/15.2 e invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario dell'articolo aggiuntivo Saltamartini 2790-bis/X/15. 01 segnalando, peraltro, che la materia dei confidi è un tema che sarà presente nella sua proposta di relazione. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Sut 2790-bis/X/15. 02 che si occupa di una questione per la quale sono in corso interlocuzioni con il governo per attuare un possibile percorso di intervento. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario dell'articolo aggiuntivo Binelli 2790-bis/X/18. 01 in quanto sulla materia si sta lavorando nel cosiddetto decreto-legge «Ristori» in corso di esame al Senato. Chiede l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Andreuzza 2790-bis/X/18. 02 per il quale sono in corso interlocuzioni con il Governo al fine di proporne la riformulazione. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario dell'articolo aggiuntivo Binelli 2790-bis/X/18. 03 in quanto nella materia oggetto di questo sono in corso lavori al Senato. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario dell'articolo aggiuntivo Andreuzza 2790-bis/X/19. 03 in vista di una ulteriore valutazione e nella prospettiva di una sua ripresentazione presso la Commissione referente. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario dell'articolo aggiuntivo Fiorini 2790-bis/X/19. 02 segnalando che la sua proposta di relazione prevede la menzione della materia ivi contenuta. Chiede l'accantonamento dell'emendamento Gavino Manca 2790-bis/X/35. 2 e invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Saltamartini 2790-bis/X/40. 1 per i già esposti motivi relativi ai confidi. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario dell'articolo aggiuntivo Andreuzza 2790-bis/X/40. 01, per ragioni di compatibilità con la normativa dell'Unione europea, nonché dell'emendamento Andreuzza 2790-bis/X/41. 1. Invita al ritiro degli articoli aggiuntivi Fiorini 2790-bis/X/41. 01, Saltamartini 2790-bis/X/41. 02, 2790-bis/X/41. 03 e 2790-bis/X/41. 04 nonché Fiorini 2790-bis/X/42. 01. Chiede l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Fiorini 2790-bis/X/42. 02 nonché dell'articolo aggiuntivo Soverini 2790-bis/X/45.01 oggetto, quest'ultimo, di una interlocuzione con il Governo in vista di una possibile sua proposta di riformulazione. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Masi 2790-bis/X/100. 3, Mor 2790-bis/X/100. 1 e Scanu 2790-bis/X/100. 2. Chiede l'accantonamento dell'emendamento Scanu 2790-bis/X/100. 4 oggetto di una interlocuzione con il Governo in vista di una possibile sua proposta di riformulazione. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Scanu 2790-bis/X/100. 5 nonché dell'articolo aggiuntivo Andreuzza 2790-bis/X/100. 01. Esprime parere favorevole sull'emendamento Zucconi 2790-bis/X/102. 1 mentre invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli articoli aggiuntivi Guidesi 2790-bis/X/107. 01 e 2790-bis/X/107. 02 nonché De Toma 2790-bis/X/126.01. Esprime parere favorevole sull'emendamento Guidesi 2790-bis/X/185. 1 mentre invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario delle proposte emendative Molinari 2790-bis/X/190. 1 e De Toma 2790-bis/X/200. 01. Infine chiede l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Zucconi 2790-bis/X/207. 01 in ragione del fatto che potrebbe essere assorbito nella possibile riformulazione dell'articolo aggiuntivo Andreuzza 2790-bis/X/18.02.

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  La sottosegretaria Alessia MORANI rilevando che le proposte emendative sono pervenute nel pomeriggio di ieri segnala che su molte di esse il Ministero dell'economia e delle finanze si è riservato un maggiore approfondimento. Segnala altresì che il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha fatto pervenire le sue valutazioni. Osservando che in questo momento non è in grado di esprimere un parere sul complesso degli emendamenti, infine esprime parere conforme a quello della relatrice formulandolo distintamente per ciascuna proposta emendativa dietro richiesta della presidenza.

  Guido GUIDESI (LEGA) intervenendo sull'ordine dei lavori ritiene che quando le Commissioni parlamentari si danno una scadenza per la presentazione di emendamenti e si svolge la seduta il Governo ha il dovere di preparare e presentare il proprio parere sulle proposte emendative. È dell'avviso che ciò dimostri come il governo sia disinteressato alle materie in discussione. Senza entrare nel merito ritiene peraltro che sia dovere della Commissione procedere nei suoi lavori con diligenza e organizzazione ed è dell'avviso che quando non sono disponibili i necessari pareri sarebbe meglio rinviare la seduta.

  Martina NARDI, presidente, condividendo quanto rilevato dal deputato Guidesi ricorda peraltro che la Commissione era disponibile anche a posticipare i tempi di lavoro.

  Gianluca BENAMATI (PD) pur esprimendo stima per il deputato Guidesi sente comunque il dovere di riconoscere che il Governo su questi argomenti ha lavorato puntualmente ed intende quindi rendergli onore. Sottolinea che la mole degli emendamenti presentati e soprattutto i rilevanti contenuti da essi recati è ragionevole che abbia reso difficile tutti i necessari approfondimenti da parte ministeriale. Condivide certamente il rammarico per un lavoro che non può dirsi perfetto ma crede che il Governo abbia fatto il possibile. Auspica infine che tutti gli argomenti su cui sembra esserci condivisione da parte delle diverse forze politiche della Commissione possano essere efficacemente ripresi e portati a buon fine in occasione dell'esame in sede referente presso la Commissione bilancio.

  Barbara SALTAMARTINI (LEGA) ritiene di aver compreso, dalle parole della rappresentante del Governo, che vi sia stata una mancata risposta da parte del Ministero dell'economia e delle finanze alle richieste concernenti gli emendamenti. Chiede quindi se quelli espressi sono stati convintamente formati. Stigmatizza che siano stati espressi molti inviti al ritiro delle proposte emendative, peraltro promettendo un approfondimento presso la Commissione referente: rileva che circa due terzi delle proposte emendative sono state oggetto di tale invito con il motivo che le materie ivi previste sono in discussione presso altri organi parlamentari o, più probabilmente, si rinviano alla V Commissione per un senso di impotenza. Si domanda quindi come mai ai commissari sia stato chiesto un lavoro di stile e un impegno volto a presentare proposte di settore cercando un senso di condivisione per poi farle ritirare e ripresentare alla Commissione referente per il bilancio. Ritiene che tale comportamento non risponda a correttezza soprattutto perché il fallimento di siffatto modo di agire sembra determinato dal fatto che nella maggioranza non sembra esservi identico orientamento circa la risoluzione dei problemi. In tal senso crede che sarebbe stato meglio ripetere l'esperienza dei due ultimi esami in consultiva della legge di bilancio da parte della Commissione dove i gruppi rinunciarono a presentare proposte emendative. Infine, sottolineando la presenza di un ulteriore fattore di difficoltà, ricorda che in questo momento ci sono due importanti provvedimenti economici che marciano in parallelo nei due rami del Parlamento e che quindi può essere assai complicato, anche per ragioni regolamentari, intervenire in questa o quella materia. Conclude chiedendo chiarimenti sul fatto se il Governo abbia effettivamente a disposizione tutti i pareri ritenendo altrimenti, per evitare che il tutto sia una presa in giro, Pag. 191che la seduta debba essere sospesa in attesa che questi giungano e che siano resi.

  La sottosegretaria Alessia MORANI ribadisce di aver espresso tutti i pareri necessari.

  Martina NARDI, presidente, avverte che il deputato Benamati sottoscrive a nome di tutti i membri del gruppo PD l'articolo aggiuntivo Soverini 2790-bis/X/45. 01. Avverte altresì che il medesimo articolo aggiuntivo Soverini 2790-bis/X/45. 01 viene sottoscritto dal deputato Squeri che dichiara di sottoscrivere altresì gli emendamenti Zucconi 2790-bis/X/102 e Guidesi 2790-bis/X/185.1.
  Per quanto riguarda l'espressione dei pareri da parte della rappresentante del Governo, osserva che più che altro è rilevabile che il Governo abbia avuto alcune difficoltà di ordine politico che hanno portato a chiedere il ritiro di taluni emendamenti. Per quanto riguarda invece le modalità che la Commissione ha inteso darsi per l'esame in consultiva della legge di bilancio evidenzia che esse erano volte a rafforzare il ruolo dei parlamentari della Commissione e, in definitiva, di quest'ultima cercando di dare forza alle proposte presentandole presso la Commissione bilancio a nome della X Commissione. In tal senso crede che si possa dire che si intendeva in tal modo difendere sia le prerogative che il ruolo dei deputati.
  Dà quindi conto delle sostituzioni e pone in votazione le proposte emendative avvertendo che l'articolo aggiuntivo Scanu 2790-bis/X/10.02 è stato ritirato.

  La Commissione respinge l'emendamento Guidesi 2790-bis/X/12. 1.

  Martina NARDI, presidente, constatato che il numero delle presenze nell'aula è superiore ai limiti consentiti dalle norme a tutela della salute che la Camera ha stabilito di osservare durante il periodo dell'emergenza sanitaria per lo svolgimento dei lavori, sospende la seduta avvertendo che la ripresa dell'esame del provvedimento potrà avvenire solamente in un ambiente più capiente.

  La seduta, sospesa alle 16.50, è ripresa alle 17.30.

  Martina NARDI, presidente, avverte che l'esame degli emendamenti riprende dalla proposta emendativa Binelli 2790-bis/X/12. 2.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Binelli 2790-bis/X/12. 2 e Andreuzza 2790-bis/X/15.1. La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Noja 2790-bis/X/15.2 (vedi allegato 2) e respinge l'articolo aggiuntivo Saltamartini 2790-bis/X/15. 01.

  Luca SUT (M5S) ritira l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2790-bis/X/15. 02.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Binelli 2790-bis/X/18. 01.

  Marco RIZZONE (Misto) chiede che venga verificato l'esito della votazione appena svolta.

  I deputati segretari della Commissione procedono alla verifica richiesta.

  Martina NARDI, presidente, avverte che i deputati segretari hanno confermato l'esito della votazione intendendosi per tanto respinto l'articolo aggiuntivo Binelli 2790-bis/X/18. 01.

  Sara MORETTO (IV), relatrice, conferma l'intenzione di continuare ad accantonare l'articolo aggiuntivo Andreuzza 2790-bis/X/18. 02.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Binelli 2790-bis/X/18. 03, Andreuzza 2790-bis/X/19. 03 e Fiorini 2790-bis/X/19. 02.

  Sara MORETTO (IV), relatrice, conferma l'intenzione di continuare ad accantonare l'emendamento Gavino Manca 2790-bis/X/35. 2.

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  La Commissione, con distinte votazioni, respinge le proposte emendative Saltamartini 2790-bis/X/40. 1, Andreuzza 2790-bis/X/40. 01, Andreuzza 2790-bis/X/41. 1, Fiorini 2790-bis/X/41. 01, Saltamartini 2790-bis/X/41. 02, 2790-bis/X/41. 03 e 2790-bis/X/41. 04, nonché Fiorini 2790-bis/X/42. 01.

  Sara MORETTO (IV), relatrice, conferma l'intenzione di continuare ad accantonare l'articolo aggiuntivo Fiorini 2790-bis/X/42. 02 mentre cambiando il parere precedentemente espresso, invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Soverini 2790-bis/X/45.01.

  La sottosegretaria Alessia MORANI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Serse SOVERINI (PD) ritira l'articolo aggiuntivo a sua firma 2790-bis/X/45.01.

  Angela MASI (M5S) ritira l'emendamento a sua prima firma 2790-bis/X/100. 3.

  Mattia MOR (IV) ritira l'emendamento a sua prima firma 2790-bis/X/100. 1.

  Lucia SCANU (M5S) ritira l'emendamento a sua firma 2790-bis/X/100. 2.

  Sara MORETTO (IV), relatrice, esprime parere favorevole sull'emendamento Scanu 2790-bis/X/100. 4 a condizione che sia riformulato come riportato in allegato (vedi allegato 2).

  Lucia SCANU (M5S) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 2790-bis/X/100. 4.

  La Sottosegretaria Alessia MORANI esprime parere favorevole sull'emendamento Scanu 2790-bis/X/100. 4 così come riformulato. La Commissione approva l'emendamento Scanu 2790-bis/X/100. 4 (nuova formulazione) (vedi allegato 2).

  Lucia SCANU (M5S) ritira l'emendamento a sua firma 2790-bis/X/100. 5.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'articolo aggiuntivo Andreuzza 2790-bis/X/100. 01 e approva l'emendamento Zucconi 2790-bis/X/102. 1 (vedi allegato 2).
  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Guidesi 2790-bis/X/107. 01 e 2790-bis/X/107. 02.

  Massimiliano DE TOMA (MISTO) chiede se la ragione dell'invito al ritiro suo articolo aggiuntivo 2790-bis/X/126.01 sia dovuta a una mancanza di valutazione da parte del Governo.

  Sara MORETTO (IV), relatrice, osserva che il tema è di interesse ricordando peraltro che la Commissione ha approvato in materia una risoluzione; rileva, tuttavia, che al Ministero dello sviluppo economico non è ancora stata maturata una posizione che crede possa essere raggiunta prima dell'esame presso la Commissione di merito.

  Massimiliano DE TOMA (MISTO) ritira l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2790-bis/X/126.01.

  La Commissione con distinte votazioni approva l'emendamento Guidesi 2790-bis/X/185.1 (vedi allegato 2) e respinge l'emendamento Molinari 2790-bis/X/190. 1.

  Massimiliano DE TOMA (MISTO) ritira l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2790-bis/X/200.01.

  Sara MORETTO (IV), relatrice, segnala che non sono ancora maturate le condizioni per proporre opportune riformulazione degli emendamenti accantonati. Per tale motivo invita al ritiro delle proposte emendative Andreuzza 2790-bis/X/18.02, Gavino Manca 2790-bis/X/ 35.2, Fiorini 2790-bis/X/42.02 e Zucconi 2790-bis/X/207.01 precedentemente accantonate, altrimenti esprimendo parere contrario ricordando tuttavia che la tematica del commercio è stata prima ad essere al centro dei dibattiti della Commissione. Ritiene di poter affermare che obiettivo comune che i Pag. 193commissari di intervenire a sostegno di quel settore ma che, tuttavia, in questo momento le condizioni non rende ancora possibile fare ciò. Crede però che qualche rilevante intervento si possa fare in sede di esame presso la Commissione bilancio.

  La sottosegretaria Alessia MORANI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Guido GUIDESI (LEGA) stigmatizza il comportamento tenuto dal Governo che prima lascia intravedere una possibilità di riuscita per gli emendamenti accantonati, con opportune riformulazioni, e poi non approda a nulla. Osserva che questa può essere considerata la ciliegina sulla torta sui lavori odierni.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) si associa a quanto detto dal deputato Guidesi. Evidenzia peraltro che i primi due emendamenti accantonati riguardano il settore del commercio e ritiene che quando a non saper produrre qualcosa per il settore è proprio la Commissione competente, qualcosa non torni per il verso giusto anche perché era emersa una certa condivisione da parte di tutti i commissari. Sottolinea che nessun emendamento riguardante il commercio approderà come X Commissione all'esame della Commissione bilancio, cosa che ritiene assai grave. Ricorda che il settore del commercio, soprattutto del piccolo commercio di negozi di vicinato si trova, in questo momento di crisi, nella morsa di due gravi pericoli e cioè la crisi pandemica e il commercio elettronico. I piccoli esercenti senza l'aiuto pubblico rischiano di scomparire. Esprime il proprio rammarico che non si siano raggiunti i risultati che si erano prefissati in Commissione, soprattutto perché vi era una concreta possibilità di poterlo fare, e ciò rappresenta certamente una sconfitta della X Commissione.

  Giorgia ANDREUZZA (LEGA) ricorda che il contenuto del suo emendamento accantonato riguardava il piccolo commercio dei centri storici, un argomento che tutti i commissari condividevano. Teme che nel pieno dell'emergenza sanitaria e con le chiusure imposte il futuro per questi negozi sarà nero anche considerato il ruolo preponderante che sta avendo il commercio elettronico. Crede che quanto avvenuto sia grave e rappresenti un fallimento della Commissione. Stigmatizza il comportamento del Governo e preannuncia che l'emendamento in questione verrà certamente riproposto all'attenzione della Commissione bilancio. Conclude ribadendo il proprio rammarico per la mancata risposta alle esigenze del settore nonostante fossero state fornite aspettative e, associandosi a quanto in precedenza rilevato dalla deputata Saltamartini, ritiene che effettivamente il Governo fosse sfornito dei pareri da rendere alla Commissione.

  Massimiliano DE TOMA (MISTO) esprime il proprio senso di frustrazione per aver dovuto ritirare le sue proposte emendative ma soprattutto perché si è evidenziato che la maggioranza non riesce a dare risposte alle aspettative del piccolo commercio. Crede che si debba affrontare con decisione la questione della sleale concorrenza che il commercio elettronico fa al commercio al dettaglio e che ciò sia preciso compito di questa Commissione. Rileva invece che la Commissione non ha fatto niente e non ha dato risposte al settore nonostante vi fossero le premesse per fare un buon lavoro comune. Preannuncia comunque che le sue proposte verranno presentate alla Commissione competente sul merito.

  Gianluca BENAMATI (PD) crede che se è legittimo discutere sul metodo adottato e sulla sua efficienza volta ad incidere sui lavori della Commissione bilancio ritiene altresì che le critiche espresse non tengono conto che gli emendamenti presentati, in realtà, sono molto articolati e insistono su funzioni di vasta complessità che nelle difficoltà di questo momento vanno a sovraccaricare le strutture ministeriali. Inoltre per quanto riguarda il merito delle questioni crede che si debba riconoscere a questa maggioranza di essere intervenuta con concrete misure, ancorché certamente Pag. 194implementabili, sui settori in difficoltà e sulle categorie citate in precedenza. Sottolinea poi che la Commissione, e quindi le forze di maggioranza, hanno approvato emendamenti dell'opposizione. Conclude ricordando che altri interventi potranno essere presi in occasione dell'esame in Commissione bilancio e che molte risorse europee potranno essere destinate al sostegno dei settori in oggetto.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Andreuzza 2790-bis/X/18. 02.

  Martina NARDI, presidente, avverte che l'emendamento Gavino Manca 2790-bis/X/35.2 è stato ritirato.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Fiorini 2790-bis/X/42. 02.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) intervenendo sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2790-bis/X/207. 01 replica al deputato Benamati evidenziando che personalmente ha votato quegli emendamenti di maggioranza che lo convincevano. Osserva inoltre che una cosa è non accettare un emendamento che non si condivide e altra cosa è non votare perché la maggioranza non riesce a trovare un accordo al suo interno nonostante la materia sia diffusamente condivisa. Per quanto riguarda il commercio elettronico non capisce perché non si riesca a combattere l'invadenza di giganti internazionali che fanno profitti miliardari eludendo il fisco e perché non si recuperi parte del gettito perduto attraverso un'apposita web tax. Ritiene, infine, che le forze politiche debbano assumersi la responsabilità di questo mancato intervento.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Zucconi 2790-bis/X/207. 01.

  Martina NARDI, presidente, dichiara concluso l'esame degli emendamenti e ricorda che gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione che invita la relatrice ad illustrare.

  Sara MORETTO (IV), relatrice, formula una proposta di relazione favorevole (vedi allegato 3).

  Diego BINELLI (LEGA) ringraziando la relatrice per l'impegno profuso e la presidenza per il tentativo di valorizzare i lavori della Commissione rileva che il Governo non è stato collaborativo; anzi, sottolinea che non ha rispettato il ruolo della Commissione stessa e delle forze di opposizione con il comportamento tenuto in occasione degli emendamenti accantonati e delle molte richieste di invito al ritiro. Evidenzia peraltro che ciò avviene un momento nel quale è il Governo a chiedere insistentemente la collaborazione delle forze di opposizione essendo invece il primo a non collaborare. Preannuncia che gli emendamenti non accolti presentati dal suo gruppo verranno proposti all'attenzione della Commissione bilancio. Conclude ricordando che personalmente aveva espresso dubbi sulla concreta riuscita del metodo proposto per i lavori della Commissione sul provvedimento all'esame fin dall'inizio. Annuncia quindi il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione della relatrice.

  Salvatore DEIDDA (FDI) rileva che sempre più spesso la maggioranza si complimenta con l'opposizione per la qualità dei temi affrontati chiedendo collaborazione e poi finisce per respingere buone proposte per mancanza di tempo. Stigmatizza che talune categorie che ne hanno bisogno, in questo momento, non siano tutelate abbastanza: sul tema ricorda come molte categorie abbiano dipinto foschi scenari in sede di audizione segnalando, a solo titolo di esempio, il settore degli ambulanti e del piccolo commercio che rischia di sprofondare.

  Luca SUT (M5S) ringrazia la relatrice per il lavoro svolto e sottolinea la novità che per questa Commissione costituisce l'esame concreto di emendamenti presentati in sede consultiva nell'esame del disegno di legge di bilancio, almeno in questa legislatura. Nel sottolineare che era ben nota la ristrettezza dei tempi a disposizione fin Pag. 195dall'inizio, evidenzia che sia i gruppi di maggioranza che quelli di opposizione hanno visto approvati alcuni emendamenti. Ritiene che le tematiche non affrontate in questa sede potranno ottenere un approfondimento utile presso la Commissione bilancio. Desidera infine rilevare che il suo gruppo non lavora per il Governo, ma lavora per i cittadini. Dichiara infine il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di relazione della relatrice.

  Gianluca BENAMATI (PD) nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di relazione della relatrice evidenzia che tale documento indica con precisione tutti gli elementi dibattuti da questa Commissione e rende indicazioni precise alla Commissione di merito. Preannuncia che il suo gruppo lavorerà in Commissione Bilancio su temi quali il c.d. bonus del 110 per cento, il commercio, l'automotive e il turismo. Tali questioni hanno bisogno di una riflessione complessiva alla luce delle risorse disponibili che può operare solo la Commissione Bilancio. Non condivide i giudizi politici dei gruppi di opposizione quando dicono che la maggioranza non ha voluto mettere mano a tali temi. Certamente si può fare di più e meglio e questo sarà l'impegno come di consueto del Partito Democratico. Auspica infine un fruttuoso dialogo con le opposizioni in futuro per affrontare insieme i problemi di questi settori.

  La Commissione approva la proposta di relazione, deliberando altresì di conferire alla deputata Sara Moretto l'incarico di relatrice presso la Commissione Bilancio.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020.
C. 2757 Governo, approvato dal Senato.
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2019.
Doc. LXXXVII, n. 3.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunti dei provvedimenti in titolo.

  Martina NARDI, presidente, ricorda che la Commissione inizia l'esame in sede consultiva, del disegno di legge n. 2757, recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020, approvato dal Senato, e della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2019 (Doc. LXXXVII, n. 3).
  Ricorda che l'esame si svolgerà secondo le procedure dettate dall'articolo 126-ter del regolamento, in base alle quali le Commissioni in sede consultiva esaminano le parti di competenza e deliberano una relazione sul disegno di legge di delegazione, nominando un relatore, che può partecipare alle sedute della XIV Commissione, le eventuali relazioni di minoranza sono altresì trasmesse alla XIV Commissione, dove possono essere illustrate da uno dei proponenti. L'articolo 126-ter, comma 5, del regolamento, prevede che le Commissioni di settore possano esaminare ed approvare emendamenti al disegno di legge, per le parti di competenza. Gli emendamenti approvati dalle Commissioni di settore sono trasmessi alla XIV Commissione, la quale potrà respingerli solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale. La facoltà per le Commissioni di settore di esaminare e votare emendamenti è sottoposta alla disciplina di seguito indicata. In primo luogo, possono ritenersi ricevibili solo gli emendamenti il cui contenuto è riconducibile alle materie di competenza specifica di ciascuna Commissione di settore. Nel caso in cui membri della Commissione intendano proporre emendamenti che interessano gli ambiti di competenza di altre Commissioni, questi dovranno essere presentati presso la Commissione specificamente competente. In secondo luogo, per quanto riguarda l'ammissibilità, l'articolo 126-ter, comma 4, del regolamento della Camera stabilisce che, fermi i criteri generali di ammissibilità previsti dall'articolo 89, i presidenti delle Commissioni competenti per Pag. 196materia e il presidente della Commissione Politiche dell'Unione europea dichiarano inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che riguardino materie estranee all'oggetto proprio del disegno di legge, come definito dalla legislazione vigente (articolo 30 della legge n. 234 del 2012). In particolare, segnalo che, secondo la prassi seguita per il disegno di legge comunitaria, sono considerati inammissibili per estraneità al contenuto proprio gli emendamenti recanti modifiche di discipline vigenti, anche attuative di norme europee o previste da leggi comunitarie, per le quali non si presentino profili di incompatibilità con la normativa europea. In ogni caso, i deputati hanno facoltà di presentare emendamenti direttamente presso la XIV Commissione, entro i termini dalla stessa stabiliti.
  Gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni potranno, peraltro, essere ripresentati in Assemblea.
  Per prassi consolidata, gli emendamenti presentati direttamente alla XIV Commissione sono trasmessi alle Commissioni di settore competenti per materia, ai fini dell'espressione del parere, che assume una peculiare valenza procedurale. A tale parere, infatti, si riconosce efficacia vincolante per la XIV Commissione. L'espressione di un parere favorevole, ancorché con condizioni o osservazioni, equivarrà pertanto ad una assunzione dell'emendamento da parte della Commissione, assimilabile alla diretta approvazione di cui all'articolo 126-ter, comma 5, del regolamento. Tali emendamenti potranno essere respinti dalla XIV Commissione solo qualora siano considerati contrastanti con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale. Viceversa, un parere contrario della Commissione in sede consultiva su tali emendamenti avrà l'effetto di precluderne l'ulteriore esame presso la XIV Commissione.

  Diego ZARDINI (PD), relatore, espone in sintesi, per le parti di competenza della Commissione, i contenuti del disegno di legge di delegazione europea per il 2019-20, predisposto dal Governo in base all'articolo 29 della legge n. 234 del 2012 e già approvato dal Senato in prima lettura e della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2019 (Doc. LXXXVII, n. 3).
  Ricorda che il disegno di legge contiene le disposizioni di delega necessarie per l'adozione delle direttive dell'Unione europea. Ricorda, altresì, che in base al citato articolo 29 della legge n. 234 del 2012, infatti, la legge comunitaria annuale è stata sostituita da due distinti provvedimenti: la legge di delegazione europea, il cui contenuto è limitato alle disposizioni di delega necessarie per il recepimento delle direttive e degli altri atti dell'Unione europea; la legge europea, che contiene norme di diretta attuazione volte a garantire l'adeguamento dell'ordinamento nazionale all'ordinamento europeo, con particolare riguardo ai casi di non corretto recepimento della normativa europea. Il comma 4 prevede che il Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro per gli affari europei, di concerto con il Ministro degli affari esteri e con gli altri Ministri interessati, presenta alle Camere, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, un disegno di legge di delegazione europea, con l'indicazione dell'anno di riferimento entro il 28 febbraio di ogni anno.
  Ai sensi dell'articolo 32, comma 1, della medesima legge n. 234 del 2012, il disegno di legge di delegazione europea 2019-20 stabilisce – con riferimento ad alcuni atti dell'Unione europea – principi e criteri direttivi specifici cui il Governo deve attenersi nell'esercizio della delega, in aggiunta a quelli contenuti nelle direttive da attuare e a quelli generali di delega.
  Fa presente che a seguito delle modifiche approvate presso il Senato, il disegno di legge consta ora di 29 articoli (rispetto ai 20 del disegno di legge originale), che recano disposizioni di delega riguardanti il recepimento di 38 direttive europee inserite nell'allegato A (di cui all'articolo 1, comma 1), nonché l'adeguamento della normativa nazionale a 17 regolamenti europei. L'articolato contiene, inoltre, principi e criteri Pag. 197direttivi specifici per l'esercizio della delega relativa a 18 direttive. Ricorda, inoltre, che, nel corso dell'esame presso il Senato, è stato modificato il Titolo della legge in «Delegazione europea 2019-2020» al fine di inserirvi il riferimento all'anno in corso.
  L'articolo 2 conferisce al Governo, ai sensi dell'articolo 33 della legge n. 234 del 2012, una delega biennale per l'emanazione di disposizioni recanti sanzioni penali o amministrative per le violazioni di obblighi discendenti da precetti europei non trasfusi in leggi nazionali. Può trattarsi di direttive attuate in via regolamentare o amministrativa, quindi trasposte con fonti secondarie, come tali inidonee a istituire sanzioni penali. Può, infine, altresì trattarsi di violazioni di regolamenti dell'Unione europea. La delega è conferita per gli atti pubblicati a partire dalla data di entrata in vigore della legge di delegazione europea 2019-2020, per i quali non siano già previste sanzioni.
  Rinviando per ogni ulteriore approfondimento alla documentazione predisposta dagli uffici, illustra, quindi, brevemente quanto riguarda gli aspetti di interesse della X Commissione, che sono, in particolare, quelli relativi: al riordino della disciplina della fornitura dei servizi di media audiovisivi (articolo 3) e istituzione del codice europeo delle comunicazioni elettroniche (articolo 4); al rafforzamento dei poteri dell'Autorità garante della concorrenza (articolo 6); alla regolamentazione dei rapporti tra imprese della filiera agricola e alimentare (articolo 7); alla promozione delle fonti di energia rinnovabili e regolamentazione del mercato elettrico (articoli 5, 12 e 19); ai fondi europei per il venture capital (articolo 16); al riordino del quadro nazionale sulla certificazione della sicurezza informatica, per quanto limitatamente (articolo 18) e alla riduzione dell'uso della plastica monouso (articolo 22). Per quanto riguarda le direttive contenute nell'allegato A di cui al predetto articolo 1, segnala come di interesse per la X Commissione quelle di cui ai numeri 10, 11, 16, 21, 23, 29 e 38.
  Più in dettaglio, evidenzia che l'articolo 3 reca principi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 sui servizi di media audiovisivi, mediante modifiche al Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (decreto legislativo n. 177 del 2005). Segnala che la direttiva apre la strada a un contesto normativo più equo per il settore audiovisivo, compresi i servizi on demand e le piattaforme di condivisione video, rafforzando la tutela dei minori e la lotta contro l'incitamento all'odio, promuovendo le produzioni europee e garantendo l'indipendenza dell'Autorità di regolamentazione del settore. Al riguardo, ricorda che la norma è stata modificata nel corso dell'esame al Senato, nell'ottica di una maggiore tutela dei minori dai contenuti potenzialmente nocivi presenti sulla rete Internet, contro l'utilizzo dei media per la diffusione di fake news, per contenere il livello sonoro delle comunicazioni commerciali e per adeguare le disposizioni sanzionatorie. Tra i principi e criteri direttivi specifici individuati dalla norma segnala quello concernente la tutela dei consumatori di servizi di media audiovisivi anche mediante il ricorso a procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie e meccanismi di indennizzo in caso di disservizi, da affidare all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Segnala, inoltre, che alla lettera n) si prevede l'aggiornamento dell'apparato sanzionatorio amministrativo già previsto dal testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, rispetto ai nuovi obblighi previsti dalla citata direttiva, sulla base dei principi di ragionevolezza, proporzionalità ed efficacia.
  L'articolo 4 contiene principi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/1972, che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche, il cui termine per il recepimento è fissato al 31 dicembre 2020. Il Codice rifonde in un unico testo le quattro preesistenti direttive in materia di telecomunicazioni e stabilisce un quadro aggiornato della disciplina delle reti e dei servizi e i compiti delle autorità nazionali di regolamentazione, in vista dello sviluppo delle nuove reti 5G ad altissima velocità. Tra gli specifici criteri di delega segnala, in particolare: il riordino delle Pag. 198disposizioni del vigente Codice delle comunicazioni elettroniche (lettera a)); l'assegnazione delle nuove competenze all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), quale Autorità nazionale indipendente di regolamentazione del settore, nonché ad altre autorità amministrative competenti, tra cui il Ministero dello sviluppo economico (lettera b)); l'introduzione di misure «di semplificazione» per lo sviluppo della connettività e per potenziare gli investimenti in reti a banda ultralarga «sia fisse che mobili» (lettera c)); il rispetto dei principi di concorrenza e di certezza dei tempi nelle procedure di assegnazione e rinnovo dei diritti di uso delle frequenze radiomobili (lettera d));la definizione di un regime autorizzatorio per l'uso delle frequenze utilizzate dalle tecnologie per l'Internet delle cose, come il Low Power Wide Area (LPWAN) – che consente la connettività per reti di dispositivi che richiedono meno larghezza di banda –, nel rispetto del principio di proporzionalità, al fine di favorire lo sviluppo di progetti imprenditoriali innovativi (lettera e)); prevedere oneri amministrativi proporzionati, al fine di non ostacolare lo sviluppo delle attività dei prestatori di servizi (lettera f)); prevedere adeguate e specifiche misure per le imprese attive esclusivamente sul mercato all'ingrosso (lettera g)); la revisione dell'apparato sanzionatorio amministrativo e penale, già previsto dal codice delle comunicazioni elettroniche (lettera i)); provvedere ad annoverare le ricerche di mercato, sociali e di opinione tra le ricerche scientifiche e storiche a fini statistici, essendo orientate all'espletamento dei sondaggi e non al telemarketing (lettera m)).
  L'articolo 5 reca princìpi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 (cd. RED II), sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. I principali principi e i criteri direttivi riguardano: una disciplina circa l'individuazione dell'idoneità delle aeree per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili; la semplificazione delle procedure autorizzative; la disciplina dell'autoconsumo e dei sistemi di accumulo; l'aggiornamento e il potenziamento dei meccanismi di sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili e dei meccanismi di sostegno ai combustibili alternativi nei trasporti; la promozione della mobilità sostenibile e dell'utilizzo dell'idrogeno verde nell'industria siderurgica e chimica. Le medesime tematiche sono trattate anche agli articoli 12 e 19, relativi, rispettivamente, alla disciplina del mercato interno dell'energia elettrica e alla preparazione ai rischi nel settore dell'energia elettrica. Più in dettaglio, tra gli specifici criteri di delega, segnala quelli inerenti: la tutela paesaggistica e l'utilizzo preferenziale di capannoni industriali e parcheggi ai fini dell'istallazione degli impianti, tenendo altresì conto della disponibilità di infrastrutture di rete e della distribuzione della domanda; la semplificazione delle procedure abilitative, anche per la qualificazione degli installatori, e la loro attuazione secondo il principio della sussidiarietà verticale; la previsione di incentivi all'autoconsumo e alla costituzione delle «comunità di energia rinnovabile» (aventi lo scopo di offrire ai propri membri servizi energetici), fatta salva l'applicazione degli oneri generali di sistema; la promozione dell'uso di sistemi di accumulo, compresi quelli per l'alimentazione dei veicoli elettrici; il sostegno alla ricerca per la riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti prodotti dai sistemi di accumulo dell'energia; la promozione dell'utilizzo energetico di biomasse legnose; il sostegno alla trasformazione ad uso plurimo di invasi, traverse e dighe esistenti, gli incentivi alla sostituzione di impianti obsoleti e all'accoppiamento delle fonti rinnovabili non programmabili con sistemi di accumulo; l'abrogazione del meccanismo dello scambio sul posto; la promozione dell'utilizzo delle risorse rinnovabili disponibili in mare; lo sviluppo degli accordi di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili a lungo termine; lo sviluppo dei biocarburanti avanzati e dei carburanti derivanti da carbonio riciclato e idrogeno; l'esclusione, a partire dal 1° gennaio 2023, dagli obblighi di miscelazione al combustibile diesel con olio di palma o di soia; la promozione dell'utilizzo di energia elettrica rinnovabile per la ricarica di veicoli elettrici al fine di contribuire Pag. 199al raggiungimento degli obiettivi di penetrazione di decarbonizzazione nel settore dei trasporti e, infine, la semplificazione amministrativa per la costruzione e l'esercizio delle infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici.
  L'articolo 6 detta i principi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2019/1, in materia di mercato interno, che conferisce alle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri poteri di applicazione più efficaci, garantendo alle medesime autorità l'indipendenza, le risorse e i poteri di esecuzione e sanzione necessari per affrontare efficacemente gli accordi e le pratiche delle società che limitano la concorrenza all'interno della propria giurisdizione. Tra i principi e criteri direttivi specifici oltre ai princìpi e criteri direttivi generali (che il Governo deve rispettare in aggiunta a quelli di cui all'articolo 32 della legge n. 234 del 2012), in particolare, segnala i seguenti: apportare alla normativa vigente le modifiche e le integrazioni necessarie al coordinamento ordinamentale e, in particolare, alla disciplina nazionale in materia di tutela della concorrenza e del mercato di cui alla legge n. 287/1990 (lettera a)); stabilire che i poteri investigativi e decisori disciplinati dalla direttiva siano esercitati dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato anche in relazione alle fattispecie di esclusivo rilievo nazionale (lettera b)); modificare la citata legge n. 287 del 1990 al fine di consentire all'Autorità garante della concorrenza e del mercato di irrogare sanzioni e penalità di mora efficaci, proporzionate e deterrenti alle imprese che non ottemperino alle decisioni dell'Autorità o non si conformino all'esercizio dei suoi poteri istruttori (lettera c)); prevedere che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato possa irrogare, entro i limiti edittali, sanzioni e penalità di mora efficaci, proporzionate e deterrenti alle persone fisiche che non adempiano alle richieste di informazioni e alla convocazione in audizione da parte dell'Autorità ovvero si sottraggano alle ispezioni domiciliari o le ostacolino (lettera d)); prevedere che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato disponga di personale e risorse adeguate per lo svolgimento dei maggiori compiti previsti (lettera f)). Il comma 2 stabilisce che dall'attuazione dell'articolo 6 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato e che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato provvede all'adempimento dei compiti derivanti dall'esercizio della delega in esame con le proprie disponibilità finanziarie.
  L'articolo 7 detta i principi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2019/633, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese della filiera agricola e alimentare, che introduce elementi di maggiore trasparenza, a beneficio della stessa filiera e dei consumatori finali. Ricorda che la direttiva è stata esaminata in fase ascendente dalle Commissioni X Attività produttive e XIII Agricoltura della Camera, le quali hanno, poi, approvato, il 26 settembre 2018, dopo un approfondito lavoro istruttorio, un documento finale, che è stato trasmesso alle istituzioni europee competenti. Tra i principi e criteri direttivi evidenzia, in particolare, quelli inerenti le autorità di vigilanza concernenti: la designazione dell'Ispettorato centrale per la tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) quale Autorità nazionale di contrasto deputata alla vigilanza sulle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali in materia di prodotti agricoli, sull'applicazione delle disposizioni in esame e sull'applicazione delle relative sanzioni (lettera p)); la previsione che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato provveda, d'ufficio o su segnalazione delle organizzazioni professionali, all'accertamento dei casi di pratiche commerciali sleali al di fuori dei casi previsti dalla direttiva in esame, assicurando la legittimazione ad agire in giudizio delle organizzazioni professionali (lettera t)). Sul punto segnala, peraltro, che nel parere reso il 20 ottobre 2020 dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato si fa presente che la previsione di due distinte autorità di contrasto delle violazioni rischia di creare una notevole confusione, con possibili effetti negativi in termini di rapidità ed efficacia Pag. 200degli interventi. Pertanto, secondo l'Autorità, l'individuazione di un'unica autorità di contrasto appare costituire un'imprescindibile necessità al fine di evitare un rischio concreto di bis in idem nei confronti di eventuali comportamenti illeciti posti in essere dagli operatori del mercato. Il parere si conclude con la richiesta di «rivedere le proposte di attribuzione delle competenze in materia», designando la stessa Autorità garante come unica «autorità di contrasto» incaricata all'applicazione delle norme di cui alla citata direttiva (UE) 2019/633.
  Tra gli ulteriori criteri di delega ricorda, in particolare: la definizione più dettagliata dei principi di buone pratiche commerciali di trasparenza, buona fede, correttezza, proporzionalità e reciproca corrispettività a cui occorre attenersi nelle transazioni commerciali in esame (lettera b)); coordinare la normativa vigente in materia di termini di pagamento del corrispettivo con le previsioni relative alla fatturazione elettronica (lettera c)); la previsione che i contratti di cessione dei prodotti agricoli e alimentari, ad eccezione di quelli conclusi con il consumatore e delle cessioni con contestuale consegna e pagamento del prezzo pattuito, siano stipulati obbligatoriamente in forma scritta e prima della consegna (lettera d)); la previsione che il pagamento oltre i termini indicati dalla direttiva, inquadrato come pratica commerciale vietata, si applichi alle pubbliche amministrazioni, in particolare a quelle scolastiche e sanitarie, o, quantomeno, si applichi il divieto di pagamento entro un termine superiore a sessanta giorni già previsto a legislazione vigente (lettera f)); prevedere tra le pratiche commerciali sleali vietate le vendite dei prodotti agricoli e alimentari attraverso il ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso, nonché la vendita di prodotti agricoli e alimentari a prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione, definendo altresì i limiti di utilizzabilità del commercio elettronico (lettera h)); la previsione di meccanismi di mediazione o di risoluzione delle controversie alternativa alla denuncia (lettera l)). Il comma 2 stabilisce che dall'attuazione dell'articolo 6 non devono derivare maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.
  L'articolo 12, modificato dal Senato, detta i principi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2019/944, relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica. Ricorda che la direttiva in questione ha l'obiettivo di promuovere l'accesso ai mercati dell'energia elettrica, lo sviluppo dell'autoconsumo e la diffusione dei sistemi di accumulo, tra cui quelli di ricarica dei veicoli elettrici. Più in dettaglio, fa presente che alle lettere da a) a d) del comma 1 sono definiti i criteri di delega volti all'armonizzazione della disciplina dei mercati elettrici con quella inerente la promozione delle fonti rinnovabili, di cui alla Direttiva (UE) 2018/2001 (cd. RED II, il cui recepimento è oggetto dell'articolo 5 del disegno di legge in esame). In particolare evidenzia che i criteri di delega prevedono una disciplina armonizzata e semplificata in materia di: a) comunità energetiche dei cittadini, previste dall'articolo 16 della direttiva (UE) 2019/944, attive nell'ambito della generazione, dell'approvvigionamento, della distribuzione, dell'accumulo, della condivisione, della vendita di energia elettrica e della fornitura di servizi energetici, ivi inclusi i servizi di efficienza energetica e di ricarica dei veicoli elettrici, valorizzando la rete elettrica esistente e assicurando un'adeguata partecipazione ai costi di sistema; b) autoconsumo, sistemi di distribuzione chiusi e linee dirette, tenendo conto degli obblighi di servizio pubblico e di un'adeguata partecipazione ai costi di sistema e di rete; c) definizione del quadro normativo per lo sviluppo e la diffusione dei sistemi di accumulo e per la partecipazione degli stessi ai mercati dell'energia elettrica e dei servizi, tenuto conto degli obiettivi di sviluppo e integrazione della generazione da fonti rinnovabili. Il quadro normativo semplificato dovrà inoltre tener conto – secondo quanto inserito in prima lettura – delle esigenze di flessibilità e adeguatezza del sistema elettrico, prevedendo: l'attivazione di servizi di flessibilità e ancillari anche di carattere standardizzato sulle reti di distribuzione ai sensi degli articoli 31 e 32 della Direttiva, nonché l'adozione delle necessarie Pag. 201 procedure autorizzative e degli strumenti funzionali all'adozione di soluzioni di mercato con un orizzonte a lungo termine, al fine di dare stabilità agli investimenti. Lo stesso quadro dovrà, in particolare, definire – ai sensi della integrazione apportata al Senato – procedure autorizzative armonizzate e semplificate per la costruzione e l'esercizio di accumuli di energia e individuare modalità di realizzazione congruenti con la finalità di accogliere l'intera produzione da fonti rinnovabili non programmabili, individuata come necessaria per il raggiungimento degli obiettivi del Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC). Ai sensi della lettera d) dovrà essere definita una disciplina unica in materia di comunità energetiche, autoconsumo collettivo e sistemi di accumulo.
  Altri criteri di delega concernono l'aggiornamento del quadro normativo per implementare la protezione dei clienti vulnerabili e in condizioni di povertà energetica; la previsione di misure per l'evoluzione del ruolo e delle responsabilità dei gestori delle reti di distribuzione, in funzione delle esigenze di flessibilità del sistema e di integrazione della generazione distribuita e della gestione della domanda, secondo criteri di gradualità; il riordino della disciplina di adozione del piano di sviluppo della rete di trasmissione nazionale – con cadenza biennale e coordinato con il piano di sicurezza – e le procedure finalizzate all'accelerazione dei tempi di conclusione dei procedimenti autorizzativi, inclusi quelli ambientali; l'aggiornamento della disciplina degli obblighi di servizio pubblico degli impianti di produzione di energia elettrica e dei processi di messa fuori servizio e dismissione al fine di garantire le esigenze di sicurezza del sistema elettrico; la definizione di sanzioni amministrative pecuniarie effettive, proporzionate e dissuasive, incidenti fino al 10 per cento del fatturato annuo; la previsione di una tariffazione dinamica dell'energia elettrica, riducendo la parte di componenti fisse delle fatture (principio introdotto dal Senato); la previsione di misure per il potenziamento dell'infrastruttura di rete e la promozione di smart grids (reti intelligenti) in cui tutti i dispositivi comunicano tra di loro rendendo possibile predire adeguatamente la domanda di energia.
  Per i possibili riflessi sulle attività delle PMI rileva di interesse per la Commissione, sotto alcuni profili, anche l'articolo 16, che reca la delega per l'adeguamento dell'ordinamento nazionale al regolamento (UE) 2017/1991, relativo ai fondi europei per il venture capital e per l'imprenditoria sociale, al fine di rafforzare l'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese. Sul punto segnala che, tra i criteri di delega, si prevede la possibilità, per i gestori di fondi d'investimento alternativi (FIA) – c.d. gestori sopra-soglia –, di gestire e commercializzare fondi europei per il venture capital e i fondi europei per l'imprenditoria sociale, in modo da permettere alle imprese in cerca di investimenti l'accesso ai finanziamenti offerti da una gamma più vasta e più differenziata di fondi.
  In ragione del ruolo assegnato al MISE rileva che risulta investire profili di interesse per la Commissione anche l'articolo 18 che prevede la delega per l'adeguamento al regolamento (UE) 2019/881, relativo all'Agenzia dell'Unione europea per la cybersicurezza (ENISA). La normativa prevede un riordino del quadro nazionale sulla certificazione della sicurezza informatica. In particolare specifica che si prevede che il Ministero dello sviluppo economico sia designato quale «autorità nazionale di certificazione della cybersicurezza», con compiti di certificazione, di controllo della conformità dei prodotti, di rilascio e di revoca dei certificati europei. Si prevede inoltre la definizione del sistema delle sanzioni applicabili.
  L'articolo 19 prevede la delega per l'adeguamento dell'ordinamento nazionale al regolamento (UE) 2019/943 sul mercato interno dell'elettricità e al regolamento (UE) 2109/941 sulla preparazione ai rischi nel settore dell'energia elettrica. Come rilevato in precedenza, l'attuazione di questi due regolamenti è strettamente connessa con gli articoli 5 e 12 del disegno di legge, concernenti la medesima materia. Tra i criteri specifici della delega segnala: il graduale Pag. 202 superamento del Prezzo Unico Nazionale (PUN); la semplificazione della disciplina del dispacciamento e dei mercati all'ingrosso dell'energia, volta a tenere conto delle esigenze di flessibilità e di integrazione della generazione distribuita, degli aggregatori, delle fonti rinnovabili non programmabili, dei sistemi di accumulo e della gestione della domanda prevedendo, fra l'altro, il ricorso a contratti di acquisto di energia a prezzo dinamico, l'avvio di sperimentazioni e attività di dispacciamento locale e autodispacciamento, nonché la possibilità di stipulare accordi diretti semplificati fra produttore e consumatore di energia all'interno della medesima zona di mercato; conferire ad ARERA competenze in materia di esenzione dall'accesso ai terzi per i nuovi interconnettori nonché quelle competenze finalizzate alla deroga all'obbligo di ridispacciamento degli impianti di generazione non basato su regole di mercato; definizione dei profili sanzionatori.
  Per i profili concernenti un settore di rilievo del sistema produttivo italiano e per il ruolo strategico nell'ambito della cosiddetta economia circolare, segnala come di interesse della Commissione anche l'articolo 22, introdotto dal Senato, recante i principi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2019/904, sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente. Tra i principi e criteri direttivi specifici segnala quelli riguardanti: la riduzione del consumo dei prodotti monouso (in specie tazze per bevande e contenitori per alimenti); la transizione verso un'economia circolare attraverso modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili; l'incoraggiamento all'uso di prodotti sostenibili e riutilizzabili, anche attraverso la loro messa a disposizione a favore del consumatore finale, previa opportuna definizione delle loro caratteristiche tecniche; la graduale restrizione all'immissione nel mercato dei prodotti di plastica monouso (salvo quella biodegradabile); l'adozione di misure volte ad informare i consumatori e ad incentivarli a tenere comportamenti responsabili nonché di misure volte a ridurre la dispersione di rifiuti derivanti dal rilascio di palloncini, ad eccezione di quelli per uso industriale.
  Per quanto concerne le deleghe al recepimento delle direttive elencate nell'Allegato A di cui all'articolo 1, segnala come riguardanti l'ambito di interesse della Commissione quelle di seguito indicate.
  Allegato A (n. 10): Direttiva (UE) 2019/770 relativa a determinati aspetti dei contratti di fornitura di contenuto digitale e di servizi digitali. La direttiva, partendo dal presupposto che il potenziale di crescita del commercio elettronico non sia stato ancora sfruttato pienamente, armonizza alcuni aspetti dei contratti di fornitura di contenuto o servizi digitali, garantendo un elevato livello di protezione dei consumatori. La finalità perseguita è quella di instaurare un mercato unico digitale, accrescere la certezza giuridica e ridurre i costi di transazione, in particolare per le piccole e medie imprese. Ricorda che, durante l'iter della cosiddetta fase ascendente dell'iniziale proposta della Commissione europea, il 18 maggio 2016 le Commissioni riunite IX e X della Camera dei deputati hanno approvato una risoluzione positiva con una condizione ed osservazioni (Doc XVIII, n. 39 della XVII Legislatura).
  Allegato A (n. 11): Direttiva (UE) 2019/771 relativa a determinati aspetti dei contratti di vendita di beni, che modifica il regolamento (UE) 2017/2394 e la direttiva 2009/22/CE, e che abroga la direttiva 1999/44/CE. La direttiva parte dal presupposto che, al fine di restare competitiva sui mercati mondiali, l'Unione europea deve migliorare il funzionamento del mercato interno per rispondere alle molteplici sfide poste da un'economia sempre più guidata dalla tecnologia. In quest'ottica, vengono armonizzati alcuni aspetti dei contratti di vendita dei beni, garantendo un elevato livello di protezione dei consumatori. La finalità perseguita è quella di instaurare un autentico mercato unico digitale, accrescere la certezza giuridica e ridurre i costi di transazione, in particolare per le piccole e medie imprese. Ricorda che, durante l'iter della cosiddetta fase ascendente dell'iniziale proposta della Commissione europea, il 18 maggio 2016 le Commissioni Pag. 203riunite IX e X della Camera dei deputati hanno approvato una risoluzione positiva con osservazioni (Doc XVIII, n. 40 della XVII Legislatura).
  Allegato A (n. 16): Direttiva (UE) 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi. La direttiva ha lo scopo di contribuire al corretto funzionamento del mercato interno mediante l'armonizzazione dei requisiti di accessibilità per determinati prodotti o servizi immessi sul mercato o forniti ai consumatori dopo il 28 giugno 2025. Si tratta di prodotti e servizi destinati a persone con disabilità, il cui numero peraltro – secondo le previsioni – dovrebbe aumentare nell'Unione europea in modo significativo. Anche altre persone con limitazioni funzionali beneficerebbero della direttiva in titolo, come ad esempio gli anziani, le donne in gravidanza ma anche coloro che viaggiano con bagaglio.
  Allegato A (n. 21): Direttiva (UE) 2019/1023 riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l'esdebitazione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l'efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, e che modifica la direttiva (UE) 2017/1132 (direttiva sulla ristrutturazione e sull'insolvenza). L'obiettivo principale della direttiva è quello di garantire alle imprese e agli imprenditori sani che sono in difficoltà finanziarie la possibilità di accedere a quadri nazionali efficaci in materia di ristrutturazione preventiva che consentano loro di continuare a operare, agli imprenditori onesti insolventi o sovraindebitati di poter beneficiare di una seconda opportunità mediante l'esdebitazione dopo un ragionevole periodo di tempo, e a conseguire una maggiore efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, in particolare attraverso una riduzione della loro durata.
  Allegato A (n. 23): Direttiva (UE) 2019/1151 recante modifica della direttiva (UE) 2017/1132 per quanto concerne l'uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario. La direttiva integra le norme esistenti in materia di diritto societario dell'Unione europea codificate nella direttiva (UE) 2017/1132 al fine di garantire l'esistenza di un contesto giuridico e amministrativo adeguato che faccia fronte alle nuove sfide sociali ed economiche della globalizzazione e della digitalizzazione. La direttiva in oggetto stabilisce disposizioni specifiche relative alla costituzione on-line di società di capitali, alla registrazione di succursali e alla presentazione di documenti e informazioni da parte di società e succursali («procedure on-line»), che non sono contemplate dal regolamento (UE) 2018/1724 che istituisce lo sportello digitale unico.
  Allegato A (n. 29): Direttiva (UE) 2019/1161 che modifica la direttiva 2009/33/CE relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada. La direttiva promuove soluzioni per la mobilità pulita negli appalti pubblici, offrendo una base solida per stimolare la domanda e l'ulteriore diffusione di soluzioni in questo settore. A tale scopo interviene sulla direttiva 2009/33/CE, che, al fine di stimolare il mercato dei veicoli adibiti al trasporto su strada puliti e a basso consumo energetico aveva integrato la normativa dell'Unione europea sugli appalti pubblici orizzontali e aggiunto criteri di sostenibilità. Segnala, tuttavia, che in esito ad una valutazione ex post, la Commissione europea concludeva che la direttiva non aveva dato l'impulso sperato alla diffusione dei veicoli puliti sul mercato, presentando lacune relative all'ambito di applicazione, all'acquisto dei veicoli puliti e alla governance del settore degli appalti di tali veicoli.
  Allegato A (n. 38): Direttiva (UE) 2020/285 che modifica la direttiva 2006/112/CE, relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto, per quanto riguarda il regime speciale per le piccole imprese, e il regolamento (UE) n. 904/2010, relativo alla cooperazione amministrativa e alla lotta contro la frode in materia d'imposta sul valore aggiunto, allo scopo di verificare la corretta applicazione del regime speciale per le piccole imprese. Obiettivo della direttiva è quello di ridurre gli oneri di conformità delle piccole imprese.
  Con riguardo alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2019, ricorda che il Pag. 204documento è articolato in quattro parti. La parte prima è dedicata agli sviluppi del processo di integrazione europea e al nuovo quadro istituzionale. Nella parte seconda, la più rilevante, la Relazione illustra l'azione svolta dal Governo nell'ambito delle principali politiche orizzontali e settoriali dell'Unione. La parte terza è rivolta al tema delle politiche di coesione economica, sociale e territoriale. Infine, la parte quarta concerne il coordinamento nazionale delle politiche europee. La Relazione è accompagnata da cinque appendici, che presentano, oltre all'elenco degli acronimi, dettagliate informazioni riguardanti: i Consigli dell'Unione europea e i Consigli europei svolti nel corso del 2019; i flussi finanziari dall'Unione europea all'Italia nel 2019; le direttive recepite dall'Italia nel medesimo anno; i seguiti dati agli atti di indirizzo (o documenti conclusivi) approvati dalla Camera e dal Senato.
  Con riferimento alla seconda parte e alle materie di competenza della X Commissione, segnala come rilevanti, tra gli atti richiamati nella relazione, quelli relativi al capitolo 4 (imprese, concorrenza e consumatori), al capitolo 5 (ricerca, sviluppo tecnologico e spazio), al capitolo 7 (energia) e al capitolo 16 (turismo).
  Relativamente al capitolo 4 (imprese, concorrenza e consumatori), in particolare per quanto concerne il paragrafo 1 (politiche industriali, PMI, Start up e reti d'impresa), la Relazione segnala che l'impegno del Governo, in materia di politiche industriali, si è concentrato nel 2019 sulla trasformazione digitale dell'industria e sul negoziato relativo alla proposta di regolamento del Consiglio sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Con riferimento alla trasformazione digitale dell'industria, è stata elaborata la Strategia nazionale per l'Intelligenza Artificiale (IA). È stato realizzato il progetto pilota «Blockchain per la tracciabilità nel tessile», finalizzato a promuovere l'origine, la qualità e la sostenibilità del Made in Italy. Al fine di rafforzare la policy per le start up e PMI innovative, sviluppando l'ecosistema e favorendo l'accesso al capitale di rischio e al credito, anche attraverso il ricorso ai Fondi europei 2021-2027, nel corso del 2019 è stata presentata una proposta di interventi mirati a favorire i processi di innovazione delle PMI nel quadro del Programma Operativo Nazionale sul tema della «Trasformazione economica e digitale». L'impegno del Governo è stato anche rivolto all'individuazione a livello europeo delle catene del valore strategiche per le quali sono state anche definite delle raccomandazioni di sviluppo.
  Per quanto riguarda le politiche per la concorrenza (paragrafo 2) la Relazione indica che il Governo ha partecipato attivamente alla elaborazione, da parte degli Stati membri, di proposte circa la nuova generazione delle politiche europee 2019-2024 che include una possibile riforma della policy dell'Unione volta ad affrontare problematiche di preminente rilevanza in questa fase storica, quali la concorrenza sleale esercitata da imprese di proprietà – o sussidiate – da taluni Paesi terzi o le possibili condotte abusive attuate dai big players dell'ecosistema digitale.
  Sulle politiche per la tutela dei consumatori (paragrafo 3) la relazione ricorda che il Governo ha proseguito i lavori avviati presso le competenti istituzioni comunitarie concernenti il cd. pacchetto legislativo «New deal for consumers», un pacchetto di misure che si propone di modernizzare alcune norme in materia di protezione dei consumatori e di rafforzare il livello di conformità per garantire un mercato unico equo per i consumatori e le imprese negli anni a venire. Nel corso del 2019, il Governo ha, altresì, rafforzato l'azione di contrasto ai diversi fenomeni illeciti che interessano il mercato dei beni e dei servizi aderendo alle iniziative di cooperazione internazionale a tutela della salute e della sicurezza dei consumatori, fornendo ampia collaborazione agli altri Stati membri, supportando le attività ideate e pianificate nello specifico settore e agevolando l'azione di coordinamento e raccordo informativo con Istituzioni e Agenzie europee.
  In materia di reti e servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali (paragrafo 4) il Governo ha portato avanti le attività per il completamento del mercato unico digitale connesso e le diverse Pag. 205 iniziative in ambito nazionale in coerenza con gli obiettivi ed i diversi piani d'azione stabiliti in sede europea (Banda ultralarga, 5G, WiFi), mentre sul Made in (paragrafo 5) la Relazione segnala che il negoziato sull'omonimo pacchetto è formalmente ancora aperto ma di fatto superato dai due regolamenti del «Pacchetto Merci» (Goods Package) approvati nel corso del 2019. Il Governo, al fine di incentivare lo sviluppo di forme di cooperazione e di sensibilizzazione finalizzate al contrasto di fenomeni nocivi per le produzioni di qualità, ha promosso l'organizzazione di attività di informazione e sensibilizzazione sul tema della protezione dei diritti di proprietà intellettuale e, in particolare, del made in Italy, favorendo la cooperazione internazionale nella lotta alla criminalità economico-finanziaria di rilievo transnazionale e accrescendo le competenze degli operatori delle Forze dell'Ordine. Passando a quanto inserito nel paragrafo 6 (normativa tecnica), la Relazione evidenzia che le attività di sorveglianza del mercato così come le attività di cooperazione amministrativa in ambito nazionale e comunitario sono proseguite in ottemperanza alla normativa vigente. Nello specifico è stata posta attenzione a quei settori che le stesse Istituzioni europee hanno segnalato come necessitanti di approfondimenti per quanto riguarda, in particolare, le procedure operative di intervento sul territorio. Segnatamente l'attenzione è stata posta sui sistemi di commercializzazione non convenzionale, essendo sempre più diffuso l'utilizzo dei canali on line; si è inoltre continuato nell'impegno di migliorare l'attività propria del Punto di Contatto Nazionale RAPEX – Sistema di Allerta Rapido e del sistema ICSMS – Informazione e Comunicazione per la Sorveglianza del Mercato nell'ottica di reimpostare il sistema nazionale e comunitario così come discende dalla nuova regolamentazione del cosiddetto «Pacchetto merci». Con l'ampliamento dell'Unione europea viene riconosciuta particolare rilevanza alle azioni di armonizzazione in sede di procedure nazionali. In tale ambito, sono state particolarmente curate le azioni inerenti la standardizzazione degli apparati elettrici, elettronici e di radiocomunicazione attraverso contributi negli specifici organismi (CEN, CENELEC) e nelle sedi ETSI (Istituto europeo per gli standard nelle telecomunicazioni) e ITU (Unione internazionale delle telecomunicazioni). Il Governo ha attivamente partecipato alla definizione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio 2019/2144/UE del 27 novembre 2019, relativo ai requisiti di omologazione degli autoveicoli e dei loro rimorchi nonché ai sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli, per quanto riguarda la loro sicurezza generale e la protezione degli occupanti dei veicoli e degli utenti della strada vulnerabili.
  Per quanto riguarda la proprietà industriale (paragrafo 7), la Relazione ricorda che nel 2019 è entrato in vigore il nuovo regolamento sul certificato protettivo complementare per i prodotti medicinali che ha modificato il precedente (regolamento n. 469/2009) introducendo una nuova tutela europea brevettuale: il cd. SPC (supplementary protection certificate) manufacturing waiver. Il certificato complementare di protezione per i prodotti medicinali SPC consente di estendere sino ad un massimo di 5 anni la protezione brevettuale, già fissata in 20 anni; la protezione impedisce qualsiasi attività (di export o di stoccaggio) da parte delle aziende europee che producono generici e biosimilari che sono così sottoposti alla pesante concorrenza delle aziende con sede in Paesi extra-UE dove non esistono tali restrizioni. Il nuovo regolamento mira ad accrescere la competitività delle aziende europee di generici e biosimilari ed a fare dell'Europa un centro per la ricerca e lo sviluppo del settore farmaceutico. Segnala inoltre che si è protratta nel 2019 la situazione di stallo nell'avvio del sistema del brevetto unitario a causa del ritardo da parte della Germania nella promulgazione della legge di ratifica, bloccata in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale federale, dell'Accordo per l'istituzione di un Tribunale Unificato dei Brevetti (Accordo TUB): nella migliore delle ipotesi l'Accordo TUB si ritiene possa entrare in vigore dopo una fase di applicazione provvisoria di circa 6-8 mesi e che Pag. 206quindi il primo brevetto europeo con effetto unitario possa essere rilasciato dall'Ufficio europeo dei brevetti (EPO) all'inizio del 2021. L'Italia ha già completato gli adempimenti formali per partecipare al nuovo sistema del brevetto unitario, avendo provveduto nel 2019 alle modifiche al Codice della Proprietà Industriale (decreto legislativo 19 febbraio 2019, n. 18, entrato in vigore il 27 marzo 2019).
  Relativamente al capitolo 5 (ricerca, sviluppo tecnologico e spazio), in particolare per quanto concerne il paragrafo 1 (ricerca e sviluppo tecnologico), la Relazione segnala che la SNSI (Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente) ha individuato dodici aree prioritarie all'interno delle quali incentivare le collaborazioni fra pubblico e privato, promuovendo progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Gli investimenti del 2019 sono stati concentrati soprattutto nelle aree: fabbrica intelligente (oltre 16 per cento), Aerospazio (oltre 15 per cento) e Salute (oltre 14 per cento). Per quanto concerne la tipologia dei soggetti coinvolti prevalgono nettamente le imprese che hanno partecipato al bando in forma associata e le Università. Significativa (oltre l'11 per cento) è stata anche la partecipazione degli altri enti di ricerca pubblici e privati. Tra le attività previste dal Governo nel 2019 si registrano a consuntivo anche linee di intervento avviate e sostenute con il Piano Stralcio Ricerca e Innovazione del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) in relazione alle seguenti iniziative: Contamination lab (CLab), luoghi di contaminazione tra studenti universitari e dottorandi di discipline diverse e di impulso della cultura dell'imprenditorialità e dell'innovazione, finalizzati alla promozione dell'interdisciplinarietà, di nuovi modelli di apprendimento e allo sviluppo di progetti di innovazione a vocazione imprenditoriale e sociale, in stretto raccordo con il territorio; «Proof of concept», intervento con il quale il Governo ha inteso, con una dotazione complessiva di 10 milioni di euro di risorse FSC, assistere e sostenere i ricercatori attivi in Italia, per consentire loro di verificare il potenziale industriale della conoscenza sviluppata e delle innovazioni. Inoltre, nell'ambito del futuro Programma Quadro per la Ricerca e Innovazione dell'Unione Europea (9° PQ), il Governo ha continuato a sostenere la posizione negoziale dell'Italia nelle opportune sedi europee, anche in collaborazione con il tavolo del Quadro Finanziario Pluriennale. Infine, la Relazione segnala che la strategia nazionale nel settore aerospaziale è finalizzata a garantire un forte coordinamento nazionale sia per assicurare all'Italia un ruolo competitivo nelle nuove sfide internazionali, sia per consentire al Paese di avvantaggiarsi delle ricadute tecnologiche e industriali che ne derivano.
  Relativamente al capitolo 7 (energia), in particolare per quanto concerne il paragrafo 1 (mercato interno dell'energia elettrica), la Relazione segnala che nel corso del 2019 si è conclusa l'adozione del pacchetto di misure legislative denominato «Clean Energy for all Europeans» con l'approvazione e la loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione delle norme relative al nuovo disegno del mercato interno dell'energia elettrica. Le misure – che comprendono il regolamento UE 2019/943 sul mercato interno dell'energia elettrica, la direttiva UE 2019/944 norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica, il regolamento UE sulla preparazione ai rischi nel settore dell'energia elettrica ed il regolamento UE che istituisce un'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (che ricorda di aver già illustrato in sede di commento degli articoli 19 e 12 del disegno di legge di delegazione 2019-20) – mirano ad aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento e la flessibilità del mercato facilitando l'integrazione delle energie rinnovabili nella rete e la gestione dei rischi, nonché rafforzare la cooperazione transfrontaliera; ciò porterà a un settore elettrico più pulito, più sicuro e più competitivo. Per quanto riguarda il paragrafo 2 (governance dell'Unione dell'energia, energie rinnovabili ed efficienza energetica) la Relazione indica che nell'attuare la governance dell'Unione dell'Energia il Governo ha predisposto ed inviato alla Commissione europea a fine 2019 il Piano nazionale Pag. 207Integrato per l'Energia ed il Clima (PNIEC). Il Piano costituisce lo strumento con il quale ogni Stato membro, in coerenza con le regole europee vigenti e con i provvedimenti attuativi del pacchetto europeo energia e clima, stabilisce i propri contributi agli obiettivi europei al 2030 sull'efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2, nonché gli obiettivi in tema di sicurezza energetica, interconnessioni, mercato unico dell'energia e competitività. In generale, il Piano persegue, tra gli altri, gli obiettivi di: accelerare il percorso di decarbonizzazione; mettere al centro il cittadino e le imprese (in particolare piccole e medie), in modo che siano protagonisti e beneficiari della trasformazione energetica; garantire adeguati approvvigionamenti delle fonti convenzionali; promuovere l'efficienza energetica in tutti i settori; promuovere l'elettrificazione dei consumi; accompagnare l'evoluzione del sistema energetico con attività di ricerca e innovazione che sviluppino soluzioni idonee a promuovere la sostenibilità, la sicurezza, la continuità e l'economicità delle forniture. Per quanto riguarda il paragrafo 3 (mercato interno del gas naturale) la Relazione indica che è stata adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio la direttiva (UE) 2019/692 che modifica la direttiva 2009/73/CE relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale mirante a rafforzare il mercato interno del gas naturale nell'Unione europea, contribuendo alla sicurezza degli approvvigionamenti. In particolare, vuole affrontare gli ostacoli al completamento del mercato interno del gas naturale derivanti dalla non applicazione delle norme del mercato dell'Unione ai gasdotti di trasporto da e verso i Paesi terzi. Le modifiche introdotte dalla direttiva mirano quindi ad assicurare che le norme applicabili ai gasdotti di trasporto che collegano due o più Stati membri siano applicabili anche ai gasdotti di trasporto che collegano l'Unione con i Paesi terzi, quindi dal limite delle acque territoriali dello Stato membro fino al primo punto di interconnessione con la rete nazionale. Per quanto riguarda il paragrafo 4 (reti Trans-Europee dell'energia) la Relazione segnala che il 31 ottobre 2019 è stato adottato l'atto delegato dalla Commissione europea con l'allegata lista dei Progetti di Interesse Comune (PCI) per il biennio 2019-2021. La lista riflette le aspettative italiane in merito ai progetti di interesse comune nel settore dell'energia e comprende dieci progetti di diretto interesse italiano; di questi, cinque sono relativi a progetti di interconnessione elettrica, quattro sono relativi alla rete del gas e uno riguarda il potenziamento di un oleodotto esistente. Con riferimento al negoziato sulla dotazione finanziaria destinata ad infrastrutture energetiche nel quadro della cd. Connecting Europe Facility (meccanismi per collegare l'Europa) il testo licenziato dal Consiglio consente forme di finanziamento europeo a progetti transfrontalieri di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, in sintonia con le aspettative italiane di promozione delle energie rinnovabili anche attraverso lo scambio tra Paesi dell'Unione europea tramite la costruzione di nuova capacità rinnovabile con il contributo finanziario dell'Unione.
  Infine, per quanto riguarda il turismo (capitolo 16 della parte seconda della Relazione) viene dato conto che il Governo ha dato seguito a parte delle progettualità previste all'interno del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo (PST) 2017-2022 e del relativo Piano di Attuazione, nell'ottica di valorizzare tutti i diversi attrattori nazionali per promuovere l'immagine del Paese nelle sue molteplici peculiarità, incentivando anche il decongestionamento dei luoghi turistici più visitati. Il Governo, in linea con la strategia di crescita «Europa 2020» e con le priorità delineate nella Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo [COM(2010)352] «L'Europa, prima destinazione turistica mondiale – un nuovo quadro politico per il turismo europeo», del 30/06/2010, e con le Conclusioni del Consiglio «Rafforzare il turismo sfruttando le risorse del patrimonio culturale, naturale e marittimo dell'Europa», del 4/12/2014, ha adottato un approccio finalizzato a riportare il settore del turismo al centro delle dinamiche europee e mondiali puntando prevalentemente sull'attrattività e l'appeal Pag. 208 generato dal settore agroalimentare, promosso in ambito internazionale. Per quanto attiene ai progetti di interesse turistico in ambito unionale, è stato avviato il progetto «EDEN 2019», cofinanziato dalla Commissione europea e dedicato alle destinazioni di eccellenza. Il progetto EDEN ha lo scopo di focalizzare l'attenzione sulla diversità delle destinazioni europee e di valorizzare quelle emergenti in cui si stanno sviluppando nuove iniziative turistiche sostenibili. In materia, tuttavia, sottolinea che quanto riferito nella Relazione riguarda il 2019 e cioè un periodo precedente alla crisi pandemica del Covid-19 che, come è ben noto alla Commissione, ha avuto un impatto drammatico sul turismo e sugli operatori economici del settore e del suo indotto.

  Martina NARDI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 26 novembre 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 18.30 alle 18.35.