CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 novembre 2020
479.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 24 novembre 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO.

  La seduta comincia alle 10.05.

Sulle dinamiche del commercio internazionale e
interesse nazionale.

Audizione, in videoconferenza, del Presidente e dell'Amministratore Delegato di SIMEST, Pasquale Salzano e Mauro Alfonso.
(Svolgimento e conclusione).

  Piero FASSINO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Pasquale SALZANO, Presidente di SIMEST, e Mauro ALFONSO, Amministratore Delegato di SIMEST, svolgono un intervento sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni Simona SURIANO (M5S), Valentino VALENTINI (FI), da remoto, e Maurizio LUPI (M-NI-USEI-C!-AC).

  Pasquale SALZANO, Presidente di SIMEST, e Mauro ALFONSO, Amministratore Delegato di SIMEST, rispondono ai quesiti posti e forniscono ulteriori precisazioni.

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  Piero FASSINO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 11.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 24 novembre 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 11.35.

Sui lavori della Commissione.

  Piero FASSINO, presidente, fa presente preliminarmente che, come deliberato dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso, per l'odierna seduta in sede consultiva, non essendo previste votazioni, secondo quanto convenuto in sede di Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, è consentita la partecipazione da remoto.
  Evidenzia che per i deputati partecipanti da remoto è necessario che essi risultino visibili alla Presidenza, soprattutto nel momento in cui essi svolgono il loro eventuale intervento, il quale deve ovviamente essere udibile.

  La Commissione prende atto.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
C. 2790-bis Governo.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Piero FASSINO, presidente, nel far presente che la Commissione è chiamata oggi a esaminare il disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza, ricorda che, come stabilito dalla Giunta per il Regolamento con il parere del 14 luglio 2010, le Commissioni di settore dispongono di un termine di sette giorni, a decorrere dalla assegnazione, per lo svolgimento del proprio lavoro di esame.
  Ricorda che tale esame ha ad oggetto un provvedimento, il disegno di legge di bilancio, che è composto di due sezioni: nella prima sono riportate le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica; nella seconda sono invece indicate le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, apportando a tali previsioni le variazioni derivanti dalle disposizioni della citata prima sezione, alle quali è assicurata autonoma evidenza contabile.
  Con riferimento alla seconda sezione, la III Commissione è chiamata ad esaminare in particolare la Tabella n. 6, relativa allo stato di previsione del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
  Ricorda, inoltre, che l'esame si concluderà con l'approvazione di una relazione, corredata da eventuali osservazioni e condizioni, sulle parti di competenza del disegno di legge di bilancio e con la nomina di un relatore o di una relatrice. Potranno anche essere presentate relazioni di minoranza che, unitamente alla relazione approvata dalla Commissione, saranno trasmesse alla Commissione Bilancio. Inoltre, il relatore ed eventuali relatori di minoranza potranno partecipare ai lavori della Commissione bilancio per riferire circa i lavori svolti presso la questa Commissione.
  Quanto agli emendamenti riguardanti parti di competenza della III Commissione, evidenzia che essi potranno essere presentati Pag. 71 anche direttamente presso la Commissione bilancio e questo vale anche per emendamenti compensativi all'interno di parti di competenza di questa Commissione.
  Osserva che, come emerge dal calendario di questa settimana, accogliendo una richiesta formulata dal collega Lupi e condivisa dalla maggioranza in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, il Ministro Di Maio ha dato disponibilità ad essere audito dalla III Commissione nell'ambito dell'esame in sede consultiva del provvedimento in titolo.
  Al riguardo fa presente che, per motivi di agenda istituzionale del Ministro già definita e in ragione dell'andamento dei lavori dell'Aula, non è stato possibile calendarizzare tale audizione se non nella tarda mattinata di giovedì, con breve lasso di tempo rispetto alla seduta in sede consultiva della stessa giornata, in cui è prevista la deliberazione della Commissione ai fini della relazione alla V Commissione.
  Alla luce di tale situazione, ove i Gruppi non optassero per la rinuncia alla presentazione di emendamenti presso questa Commissione alla luce della possibilità di poterli presentare direttamente in V Commissione, fa presente che tale termine potrebbe essere fissato nel corso del pomeriggio di domani.
  Invita quindi i Gruppi a svolgere le proprie riflessioni al riguardo nella consapevolezza che le proposte emendative eventualmente approvate da questa Commissione andranno in ogni caso incontro ad una autonoma e successiva valutazione di ammissibilità da parte della Presidenza della Commissione Bilancio.
  Quanto al regime di presentazione degli emendamenti, ricorda che gli emendamenti approvati in III Commissione saranno acclusi alle relazioni della Commissione. Gli emendamenti respinti potranno essere ripresentati presso la Commissione bilancio, anche al solo scopo di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
  La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati presso la III Commissione sarà effettuata dalla Presidenza della medesima prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia. In particolare, sono previste specifiche regole per l'emendabilità della prima e della seconda sezione del disegno di legge di bilancio, nonché per gli emendamenti volti a modificare, con finalità di compensazione, contemporaneamente la prima e la seconda sezione del provvedimento, ferme restando le regole ordinarie sulla compensatività a seconda che si tratti di oneri di parte corrente o in conto capitale.
  Riguardo a tali specifiche regole, rinvia integralmente alle linee guida di carattere procedurale – contenute nella lettera della Presidenza della Camera inviata ai Presidenti delle Commissioni del 25 ottobre 2016 – adottate in occasione della prima applicazione della riforma della legge di contabilità e finanza pubblica introdotta dalla legge n. 163 del 2016.
  Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricorda infine che presso le Commissioni di settore possono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio. Gli ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione saranno allegati alla relazione trasmessa alla Commissione bilancio. Gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo potranno essere ripresentati in Assemblea. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatrice, prima di illustrare il disegno di legge di bilancio per i profili di competenza della III Commissione, richiama brevemente il quadro normativo di contabilità pubblica all'interno del quale s'inseriscono queste misure.
  Con la riforma operata dalla legge n. 163 del 2016 sulla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009, a decorrere dalla legge di bilancio 2017 i contenuti delle previgenti leggi di bilancio e di stabilità sono stati ricompresi in un unico provvedimento, Pag. 72 costituito dalla nuova legge di bilancio, riferita ad un periodo triennale ed articolata in due sezioni.
  Segnala che la I Sezione svolge essenzialmente le funzioni dell'ex disegno di legge di stabilità; la II Sezione assolve, nella sostanza, quelle del disegno di legge di bilancio.
  L'integrazione in un unico documento dei contenuti di quelli che erano i disegni di legge di bilancio e di stabilità persegue la finalità di incentrare la decisione di bilancio sull'insieme delle entrate e delle spese pubbliche, anziché sulla loro variazione al margine come avveniva allora, portando al centro del dibattito parlamentare le priorità dell'intervento pubblico, considerato nella sua interezza.
  Nell'illustrazione della I Sezione, precisa che si appresta ad illustrare solo il contenuto degli interventi di rilievo per gli ambiti di competenza della III Commissione, senza soffermarsi sul complesso delle misure economico-finanziarie, per l'analisi delle quali rinvia alla documentazione predisposta dagli Uffici.
  In primo luogo, rileva che l'articolo 106 autorizza per l'anno 2021 una spesa di 2 milioni di euro per la realizzazione di iniziative volte a consentire la partecipazione dell'Italia alla Conferenza sul futuro dell'Europa. L'autorizzazione di spesa è intesa ad assicurare il concorso del nostro Paese a alle iniziative afferenti alla Conferenze, coordinate dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio, d'intesa con il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
  Sottolinea che la Conferenza, il cui inizio era stato originariamente previsto il 9 maggio scorso e rinviata a causa della crisi pandemica, ha l'obiettivo di rivitalizzare il processo europeo, rafforzare lo spazio democratico e promuovere un migliore funzionamento dell'Unione europea, coinvolgendo nel progetto dell'Europa futura – con un approccio inclusivo – cittadini di ogni categoria, rappresentanti della società civile e autorità a livello europeo, nazionale, regionale e locale.
  Evidenzia che l'evento, della durata di due anni, sarà articolato in due fasi: la prima fase prevede un ampio coinvolgimento «dal basso» mediante una serie di iniziative volte ad interessare il maggior numero possibile di attori pubblici, privati e della società civile in generale. La seconda fase sarà invece strutturata in una serie di incontri a Bruxelles, per dare conto dei risultati emersi nella prima fase dei lavori ed eventualmente formulare proposte operative.
  Segnala che l'articolo 114 detta disposizioni riguardanti la partecipazione italiana a diversi strumenti di finanziamento degli interventi del Fondo monetario internazionale, nell'ambito di una complessiva strategia internazionale mirante al rafforzamento della stabilità monetaria e finanziaria.
  In particolare, il comma 1 autorizza la Banca d'Italia alla proroga al 31 dicembre 2025 dell'accordo di prestito multilaterale New Arrangements to Borrow (NAB), nonché ad incrementare il tetto massimo erogabile fino alla soglia di 13.797,04 milioni di diritti speciali di prelievo (DSP).
  Al riguardo, ricorda che i New Arrangements to Borrow (NAB) sono un complesso di accordi di prestito multilaterali che impegnano numerosi Stati, tra cui l'Italia, a contribuire con risorse addizionali alla liquidità del Fondo monetario internazionale (FMI) in caso di gravi pericoli per la stabilità del sistema monetario internazionale. Il ricorso allo strumento dei NAB era stato a suo tempo incentivato dal vertice G20 di Londra dell'aprile 2009, nel corso del quale si decise di aumentare le capacità di intervento del FMI a sostegno dei Paesi in difficoltà, dando la facoltà al Fondo medesimo di richiedere questi eventuali fondi aggiuntivi con una propria Decisione. L'Italia ha recepito queste esigenze con il 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2011. Lo strumento NAB è stato da ultimo rinnovato dal Consiglio di amministrazione del FMI fino al 16 novembre 2022.
  Osserva che la durata dell'accordo di prestito era stata già prorogata dall'articolo 2, comma 13, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225: tale differimento era stato disposto al fine di contrastare la crisi finanziaria Pag. 73 ed in attuazione degli impegni internazionali assunti in occasione del Vertice G20 di Londra di aprile 2009, del Consiglio europeo di giugno 2009 e del successivo Vertice G20 di Seoul di novembre 2010.
  Sottolinea che il comma 2 dell'articolo 114 autorizza la Banca d'Italia a stipulare con il FMI un nuovo accordo di prestito bilaterale (Bilateral Borrowing Agreement – BBA), per un ammontare di 23.480.000.000 di euro, con scadenza al 31 dicembre 2023, estensibile di un anno. È altresì previsto che dalla data di efficacia del prestito di cui al precedente comma 1, l'ammontare dell'accordo di prestito bilaterale di cui al comma 2 in commento venga ridotto a 10.115.000.000 di euro.
  Rileva che, al fine di contribuire alla risposta internazionale alla pandemia del COVID-19 e a contenere i suoi riflessi sull'economia, con particolare attenzione agli Stati più poveri, il comma 3 autorizza la Banca d'Italia alla concessione di un nuovo prestito per un tetto massimo di un miliardo di DSP, da erogare nell'ambito del Fondo per la riduzione della povertà e la crescita – Poverty Reduction and Growth Trust (PRGT) –, con modalità concordate tra il FMI, il Ministero dell'Economia e delle finanze e la Banca d'Italia.
  Segnala che il comma 4 stabilisce una convenzione tra il Ministero dell'Economia delle finanze e la Banca d'Italia quale strumento per regolare i rapporti derivanti dagli accordi di prestito di cui ai commi 1 e 2: al proposito, la relazione tecnica nota come la necessità di tale convenzione risulta dal fatto che i prestiti siano erogati al FMI a valere sulle risorse della Banca d'Italia, senza gravare direttamente sul bilancio dello Stato.
  Evidenzia che, in base al comma 5, i prestiti autorizzati ai sensi dei commi 1, 2 e 3 godono della garanzia dello Stato per il rimborso del capitale e per gli interessi maturati nonché, con riferimento ai prestiti di cui ai commi 1 e 2, per gli eventuali rischi di cambio. La relazione tecnica precisa come la garanzia dello Stato in favore della Banca d'Italia, per quanto concerne i prestiti collegati al PRGT, non prevede la copertura dei rischi di cambio, che sono inesistenti in ragione del fatto che in tale ambito tutte le operazioni finanziarie si svolgono in Diritti Speciali di Prelievo.
  Sottolinea che il comma 6 è dedicato a rinvenire le coperture per eventuali oneri derivanti dalle garanzie statali a fronte degli accordi di prestito contratti dalla Banca d'Italia. Le risorse citate dovranno eventualmente essere versate per l'importo necessario all'entrata del bilancio dello Stato, con successiva riassegnazione ai pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Osserva che l'articolo 115, al fine di assicurare l'adempimento di una serie di impegni assunti dall'Italia in ambito multilaterale, ridetermina i seguenti contributi versati ad Organizzazioni internazionali: il contributo all'Organizzazione europea per le ricerche astronomiche nell'Emisfero australe (ESO), di cui alla legge n. 127 del 1982, è rideterminato in euro 25,5 milioni annui, abrogando contestualmente l'articolo 1, comma 983 della legge 208 del 2015; il contributo al Consiglio d'Europa, di cui alla legge n. 433 del 1949, è incrementato di euro 2,2 milioni annui, a decorrere dal 2021; il contributo al Fondo europeo per la gioventù, di cui alla legge 31 marzo 1980, n. 140, istituito dal Consiglio d'Europa nel 1972, è incrementato di 182.00 euro annui, a decorrere dall'anno prossimo; il contributo alla European Peace Facility, è determinato in euro 55.561.000 nel 2021, in euro 68.561.000 nel 2022, in euro 80.561.000 nel 2023 e in euro 92.000.000 a decorrere dall'anno 2024.
  Rileva che la disposizione di cui alla lettera a) ridetermina in 25,5 milioni di euro il contributo annuale all'Organizzazione europea per le ricerche astronomiche (ESO), abrogando contestualmente l'articolo 1, comma 983, della legge n. 208 del 2015,: ciò determina, conseguentemente, come riportato nella relazione tecnica, una minore spesa per il bilancio dello Stato pari a 17, 44 milioni di euro a decorrere dall'anno prossimo.
  Precisa che il principale mandato dell'ESO è la ricerca fondamentale in astrofisica, con attenzione particolare ai risvolti Pag. 74legati allo sviluppo delle tecnologie. Tra i centri di ricerca italiani, l'Istituto nazionale di astrofisica (INAF) è il principale partner di ESO nei vari progetti.
  Ricorda che il nostro Paese si è aggiudicato il principale contratto nell'ambito della costruzione del più grande telescopio ottico al mondo (2017-2024), denominato European Extremely Large Telescope (E-ELT), finalizzato alla costruzione della cupola e della struttura metallica del telescopio (Dome and Main Structure – DMS), per un importo di circa 393 milioni di euro.
  Segnala che, secondo quanto disposto dalla lettera b), la somma versata dall'Italia al Consiglio d'Europa (CdE) è incrementata di 2,2 milioni di euro a decorrere dal 2021, al fine di adempiere – come riportato nella relazione illustrativa – alla maggiorazione del contributo di partecipazione del nostro Paese per il biennio 2021-2022 derivante da un cambiamento del criterio di definizione del bilancio dell'Organizzazione. Ricordo che il nostro Paese – che nel 2020 ha contribuito al bilancio di tale organismo internazionale con 36.610.055 euro – assumerà la presidenza di turno del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa dal novembre prossimo al maggio 2022.
  Precisa che la disposizione di cui alla lettera c) incrementa di 182.000 euro, a decorrere dall'anno prossimo il contributo al Fondo europeo per la gioventù del Consiglio d'Europa. Tale misura è resa necessaria – come nel caso precedente – a sovvenire alla maggiorazione del contributo di partecipazione dell'Italia al bilancio dell'Organizzazione, conseguente ad una ridefinizione del suo assetto finanziario interno.
  Sottolinea che la disposizione introdotta dalla lettera d) autorizza il versamento di un contributo da parte dell'Italia di 55.561.000 euro nel 2021, 68.561.000 euro nel 2022, di 80.561.000 euro nel 2023 e euro 92.000.000 euro a decorrere dall'anno 2024, per la partecipazione, definita in seno al Consiglio europeo, ad un nuovo strumento finanziario europeo, denominato Fondo europeo per la pace (European Peace Facility – EPF).
  Al riguardo, ricorda che il Fondo europeo per la pace (European Peace Facility – EPF) è un fondo fuori bilancio dell'Unione europea che ha l'obiettivo di contribuire a costruire la pace e rafforzare la sicurezza internazionale, aumentando la capacità dell'Unione europea di agire come attore unico nelle aree di crisi. L'EPF dovrebbe semplificare e razionalizzare le modalità di finanziamento attualmente previste, in particolare il meccanismo Athena ed il Fondo per la pace in Africa, consentendo una maggiore flessibilità e un più ampio raggio d'azione. Segnala che il Consiglio europeo di luglio ha assegnato al Fondo una dotazione finanziaria fuori bilancio, per il periodo 2021-2027, pari a 5 miliardi di euro, e che il Fondo è attualmente in fase avanzata di definizione a Bruxelles, presso i competenti gruppi di lavoro.
  Evidenzia che l'articolo 161, comma 1, reca interventi di razionalizzazione dell'impiego di personale estraneo al MAECI e di potenziamento dell'apporto di competenze specialistiche all'attività della rete diplomatico-consolare, tra cui: la modifica del limite di esperti tratti dal personale statale non diplomatico e di quelli tratti dal Corpo della Guardia di Finanza; l'incremento della dotazione per l'indennità di missione all'estero per il 2021 e a decorrere dal 2022.
  Infine, osserva che peculiare rilievo assumono, in materia d'internazionalizzazione delle imprese italiane, gli interventi previsti dall'articolo 210 riguardanti: l'incremento della dotazione del fondo rotativo per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato a favore delle imprese italiane che operano sui mercati esteri di 1.085 milioni di euro per il 2021 e 140 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023; l'aumento della dotazione del Fondo per la promozione integrata, istituito dal decreto-legge n. 18 del 2020, di 465 milioni di euro per il 2021 e di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, per la concessione di cofinanziamenti a fondo perduto fino al 50 per cento dei finanziamenti concessi a valere fondo rotativo per la concessione di finanziamenti agevolati a favore delle imprese italiane che operano sui mercati esteri. Pag. 75
  Precisa che è altresì estesa fino al giugno 2021 l'applicazione della disposizione per cui i finanziamenti agevolati a valere sul predetto fondo rotativo per l'internazionalizzazione delle imprese sono esentati, a domanda del richiedente, dalla prestazione della garanzia, in deroga alla vigente disciplina relativa al fondo.
  Ricorda che il Fondo, dotato di 400 milioni di euro per l'anno 2020, è finalizzato alla realizzazione delle seguenti iniziative: realizzazione di una campagna straordinaria di comunicazione volta a sostenere le esportazioni italiane e l'internazionalizzazione del sistema economico nazionale nel settore agroalimentare e negli altri settori colpiti dall'emergenza derivante dalla diffusione del Covid-19, anche avvalendosi di ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane; potenziamento delle attività di promozione del sistema Paese realizzate, anche mediante la rete all'estero, dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e da ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane; cofinanziamento di iniziative di promozione dirette a mercati esteri realizzate da altre amministrazioni pubbliche, mediante la stipula di apposite convenzioni; concessione di cofinanziamenti a fondo perduto fino al cinquanta per cento dei finanziamenti concessi a valere sul fondo rotativo di settore.
  Venendo ai contenuti della II Sezione, concernente la parte contabile del provvedimento, evidenzia che essa riveste un contenuto sostanziale, potendo incidere direttamente – attraverso rimodulazioni ovvero rifinanziamenti, definanziamenti o riprogrammazioni – sugli stanziamenti previsti a legislazione vigente, ed integrando nelle sue poste contabili gli effetti delle disposizioni della I Sezione.
  Sulla base di quanto detto, precisa che nella II Sezione le previsioni di spesa del bilancio, formate sulla base della legislazione vigente, tengono conto: dell'aggiornamento delle dotazioni finanziarie relative alle spese per oneri inderogabili e di fabbisogno; delle rimodulazioni compensative tra fattori legislativi (o tra fattori legislativi e fabbisogno); dei rifinanziamenti, definanziamenti o riprogrammazioni delle dotazioni finanziarie di spesa previste a legislazione vigente relative ai fattori legislativi. Gli interventi previsti in tale Sezione possono incidere sugli stanziamenti sia di parte corrente sia di parte capitale previsti a legislazione vigente. In tal modo la riforma del bilancio del 2016 ha in sostanza spostato nell'ambito della Sezione II del disegno di legge di bilancio le variazioni di autorizzazioni legislative di spesa prima effettuate con le tabelle C, D ed E della legge di stabilità.
  Alle previsioni di entrata e di spesa della II Sezione, così determinate, si aggiungono, infine, gli effetti finanziari derivanti dalle disposizioni contenute nella I Sezione, formandosi in tal modo il dato di bilancio «integrato», che costituirà l'unità di voto.
  Rileva che l'unificazione in un unico documento dei contenuti della legge di bilancio e della legge di stabilità comporta, dunque, che le previsioni di entrata e di spesa della II Sezione ricomprendano in sé, fin dalla presentazione del disegno di legge di bilancio, anche le variazioni riconducibili agli effetti finanziari derivanti dalle disposizioni contenute nella I Sezione.
  Ciò premesso, segnala che le principali previsioni di spesa di competenza della Commissione si rinvengono, in via prevalente, nello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale di cui alla Tabella 6. Nell'analisi per missioni e programmi, peraltro, occorre considerare, anche lo stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze, di cui alla Tabella 2, in cui compaiono poste di bilancio di rilevanza per la materia internazionale.
  Ricorda che lo stato di previsione del MAECI si articola in tre missioni e quindici programmi, che, intesi quali aggregati diretti al perseguimento degli obiettivi definiti nell'ambito delle missioni, rappresentano le unità di voto parlamentare.
  Per lo stato di previsione del MAECI, il disegno di legge di bilancio 2021-2023 autorizza spese finali, in termini di competenza, pari a 3.410,72 milioni di euro nel Pag. 762021, a 2.911,86 milioni di euro per il 2021 ed a 2.717 milioni di euro per il 2023.
  Rispetto alla legge di bilancio 2020, il nuovo progetto di bilancio per il 2021 registra un marcato incremento degli stanziamenti, pari a 432,7 milioni di euro, cui segue riduzione delle risorse nel 2022 (-66,17 milioni) e nel 2023 (-261,03 milioni); qualora si faccia riferimento al bilancio assestato 2020, sul quale hanno inciso gli incrementi delle dotazioni intervenuti nel periodo gennaio-maggio 2020 (+524,54 milioni), si evidenzia invece una riduzione di 91,21 milioni per l’anno 2021.
  Gli stanziamenti di spesa del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale autorizzati dal disegno di legge di bilancio si attestano, in termini di competenza, nell'anno 2021 in misura pari allo 0,4 per cento della spesa finale del bilancio statale, in linea con il dato degli esercizi precedenti.
  Il disegno di legge di bilancio integrato degli effetti della I Sezione e delle modifiche della II Sezione propone stanziamenti per il MAECI pari a 3.410,72 milioni di euro per il 2021 e conferma anche per il 2021, rispetto alla legge di bilancio 2020, la netta prevalenza delle spese correnti, che assorbono il 94,47 per cento delle spese finali del Ministero.
  Segnala che le previsioni di bilancio integrate recano, inoltre, per il 2021, residui presunti pari a 57,8 milioni. Le autorizzazioni di cassa ammontano a 3.410,72 milioni, coincidendo con la competenza. La massa spendibile – data dai residui più la competenza – ammonta pertanto a 3.468,52 milioni; pertanto il coefficiente di realizzazione – che dà conto della capacità di spesa – si attesta sul valore di 98,33 per cento. Le autorizzazioni di cassa condizionano infatti la possibilità di effettiva erogazione di quanto impegnato in sede di competenza e dei residui, con rilevanti conseguenze sull'andamento dell'esercizio finanziario.
  Ricorda che la spesa complessiva del MAECI è allocata su tre missioni. La missione L'Italia in Europa e nel mondo (4), articolata in dodici programmi, assorbe il 75,85 per cento, delle risorse allocate nello stato di previsione del Ministero. A seguito dell'attribuzione al MAECI d'importanti competenze in materia di commercio estero e internazionalizzazione del sistema produttivo italiano, lo stato di previsione relativo include dall'esercizio finanziario 2020 la missione n. 16, «Commercio internazionale e internazionalizzazione del sistema produttivo», nell'ambito del Programma n. 16.5, «Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy» che incide per il 21,12 per cento degli stanziamenti del Ministero.
  Infine, la missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) si compone di due programmi ed è dotata del 3.02 per cento delle risorse.
  Come in precedenza esposto, rileva che gli effetti finanziari della Sezione I del disegno di legge di bilancio nei confronti dello stato di previsione degli Affari esteri sono pari nel complesso a 537,62 milioni di euro. Di tale ammontare, 57,94 milioni riguardano il Programma promozione della pace e sicurezza internazionale (4.6), e più specificamente: il capitolo 3393, contributi ad organismi internazionali, incrementato di 2,2 milioni di euro in relazione all'articolo 115, comma 1, lettera b), ove si prevede a decorrere dal 2021 un aumento di pari importo del contributo italiano al Consiglio d'Europa, di cui alla legge 23 luglio 1949, n. 433 (Ratifica ed esecuzione dello Statuto del Consiglio d'Europa e dell'Accordo relativo alla creazione della Commissione preparatoria del Consiglio d'Europa, firmati a Londra il 5 maggio 1949); il capitolo 3429 – di nuova istituzione – contributo per la partecipazione alla European Peace Facility, partecipazione prevista dall'articolo 115, comma 1, lettera d), ove si quantifica una spesa di 55.561.000 euro per l'anno 2021, di 68.561.000 euro per l'anno 2022, di 80.561.000 euro per l'anno 2023 e di 92.000.000 di euro annui a decorrere dal 2024.
  Osserva che meno rilevante è l'impatto della Sezione I sul Programma (4.13) «Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini Pag. 77e alle imprese»: l'incremento di 6,62 milioni riguarda in gran parte il capitolo 1276/1 (componente netta dell'indennità di servizio all'estero), al quale afferiscono 5,14 milioni in applicazione dell'articolo 161, comma 1, lettera b), del disegno di legge di bilancio, ove, allo scopo di razionalizzare l'impiego di personale estraneo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, nonché di potenziare l'apporto di competenze specialistiche all'attività della rete diplomatico-consolare, si prevede tra l'altro un aumento delle indennità di servizio all'estero pari a 5.257.345 euro per l'anno 2021 ed a 10.514.690 euro annui a decorrere dall'anno 2022.
  Infine, segnala che l'effetto più rilevante della Sezione I riguarda il Programma (16.5) Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy, che vede accrescere le proprie dotazioni finanziarie di 473,05 milioni. Tale incremento confluisce in massima parte (465 milioni) nel capitolo 2320 – di nuova istituzione – cofinanziamenti a fondo perduto per l'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, in attuazione dell'articolo 210, comma 1, lettera b) del disegno di legge di bilancio, che recita: «la dotazione del fondo di cui all'articolo 72, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 1, è incrementata di 465 milioni di euro per l'anno 2021 e di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023.».
  Evidenzia i rifinanziamenti, a partire dal Programma 4.9 «Promozione della cultura e della lingua italiana all'estero» che riceve 32,2 milioni: in particolare, 32 milioni afferiscono al capitolo 2765, ovvero al fondo da ripartire per interventi volti al potenziamento della promozione della cultura e della lingua italiana all'estero. Ricorda anche il rifinanziamento di 200 mila euro del capitolo 2742 (contributo alla Società Dante Alighieri).
  Osserva che la parte maggioritaria dei rifinanziamenti, 50 milioni, è tuttavia appannaggio del Programma 16.5 «Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy2» e più esattamente del capitolo 7959 (fondo per la promozione del made in Italy).
  Segnala, inoltre, che nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze (Tabella 2) sono collocati alcuni stanziamenti per il 2021 relativi a materie di interesse di questa Commissione: si tratta soprattutto dei fondi allocati sui capitoli del Programma 4.11, Politica economica e finanziaria in ambito internazionale, ricompreso nell'ambito della Missione 4 – L'Italia in Europa e nel mondo, al quale afferiscono 567,12 milioni di euro. In particolare: cap. 1646, somme da corrispondere alla Repubblica di San Marino: 4,64 milioni di euro; cap. 1649, oneri per la partecipazione all'IFFM (campagne vaccinali di massa): 27,5 milioni di euro; cap. 7175, oneri per la partecipazione a banche, fondi e organismi internazionali: 343 milioni di euro.
  Rileva che alcuni capitoli afferiscono invece al Programma 4.10, Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE (62,6 miliardi per il 2021) e precisamente: cap. 2751, risorse complementari basate sul PIL o provenienti dall'IVA: 18,32 miliardi di euro; cap.2752, regime «risorse proprie» – dazi doganali, prelievi agricoli, contributi zucchero: 2,3 miliardi di euro; cap. 7493, somme da versare per l'adeguamento dell'ordinamento interno e delle politiche nazionali al quadro comunitario: 6,12 miliardi di euro.
  Con riferimento alla partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace segnala poi il cap. 3006 «Fondo per la proroga delle missioni internazionali di pace» sul quale sono appostati per il 2021 fondi pari a 1,48 miliardi di euro.
  Evidenzia che sempre nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze rileva per la Commissione il cap. 7256, una parte dei fondi del quale riguardano, in base alle leggi n. 16 del 1980 e n. 137 del 2001, indennizzi a cittadini e imprese italiane che hanno perduto beni o diritti all'estero, in territori – tra i quali aree della ex Jugoslavia – prima soggetti alla sovranità italiana. Il capitolo, nel disegno di legge di bilancio, è dotato per il 2021 di 7,84 milioni di euro.
  Avviandosi alla conclusione, richiama il quadro delle risorse programmate per il Pag. 782019 a supporto di due importanti ambiti d'intervento di grande interesse per la III Commissione, quali la cooperazione allo sviluppo e gli interventi a favore degli italiani all'estero e della promozione della lingua e della cultura italiana.
  Sottolinea che con l'entrata a pieno regime della nuova normativa nel settore della cooperazione sviluppo, anche il sistema di finanziamento ha subito una profonda ristrutturazione: la maggior parte delle somme inerenti alla cooperazione a dono afferiscono ora ai capitoli destinati al finanziamento dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.
  Lo stanziamento di competenza previsto dal bilancio integrato (Esteri) registra, a carico dell'intero Programma 4.2, 1.089,06 milioni di euro per il 2021, 957,48 milioni per il 2022 e 844,68 milioni per il 2023.
  Osserva che un esame analitico dell'allegato sui finanziamenti alle politiche di cooperazione allo sviluppo consente una valutazione più precisa di questa tipologia di spese, in quanto nell'allegato sono riportati anche numerosi capitoli imputabili ad altri Programmi dello stato di previsione del MAECI, nonché capitoli riconducibili a stati di previsione di altri Dicasteri.
  Per quanto comunque concerne lo stato di previsione del MAECI, e in particolare proprio il Programma 4.2, dall'esame dell'allegato si rileva che gli stanziamenti complessivi per l'aiuto allo sviluppo ammontano per il 2021 a 1.232,31 milioni.
  Segnala, anzitutto, la presenza dei nuovi capitoli, in precedenza richiamati, relativi alle attività ed agli interventi dell'Agenzia italiana per la cooperazione sviluppo.
  Tra i finanziamenti 2021 per gli interventi di cooperazione allo sviluppo che l'allegato attribuisce al Programma 4.2. segnala, inoltre: capitolo 2306 che espone la somma di 504,96 milioni per l'esecuzione degli accordi di cooperazione tra l'Unione europea da un lato e gli Stati dell'Africa, Caraibi e Pacifico dall'altro, oltre alla partecipazione italiana alle iniziative della UE nei confronti dei Paesi inclusi nella Politica di Vicinato; capitolo 3393 che reca contributi alle spese della Nazioni Unite, dell'OSCE e del Consiglio d'Europa pari a 81,5 milioni; capitolo 3109 recante fondo da ripartire per i Paesi africani coinvolti dalle rotte migratorie verso l'Europa, con l'importo di 31,5 milioni.
  Precisa che nello stato di previsione del Ministero dell'Interno, che espone un totale riferito alla cooperazione allo sviluppo pari a 1.563,31 milioni, si segnalano in particolare, nell'Allegato, sempre con riferimento al 2021, i seguenti capitoli: capitolo 2351 recante spese per servizi di accoglienza in favore di stranieri, con un importo 1.050,31 milioni; capitolo 2352, fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo, 313,76 milioni; capitolo 2353, fondo per l'accoglienza minori stranieri non accompagnati, 165,99 milioni.
  Evidenzia che nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze, il cui totale nell'Allegato ammonta a 2.397,01 milioni, si segnalano i seguenti capitoli: capitoli 2751-2752, contributo alla quota del bilancio UE destinata all'aiuto pubblico allo sviluppo indicata dall'Italia (unitamente alla Commissione europea), 1.848,12 milioni; capitolo 7175, Partecipazione a banche, fondi ed organismi internazionali: 343 milioni; capitolo 7179, Partecipazione agli aumenti di capitale nelle banche multilaterali di sviluppo: 91,52 milioni; capitolo 7182, Iniziative per la cancellazione del debito dei Paesi poveri: 86,39 milioni.
  Rammenta che concorrono al complesso degli interventi per la cooperazione allo sviluppo, con importi di minore entità, capitoli afferenti agli stati di previsione dei seguenti Ministeri: Sviluppo economico (0,96 milioni), Ambiente (50,2 milioni), Infrastrutture e trasporti (68,11 milioni), Salute (14,73 milioni), Università e ricerca (19,35 milioni).
  Rileva che il totale degli interventi esposti dall'Allegato sulla cooperazione allo sviluppo – stanziamenti di competenza 2021 – raggiunge pertanto la somma di 5.346,03 milioni.
  Come menzionato, in particolare, ribadisce che altri due importanti programmi iscritti nella missione «L'Italia in Europa e nel mondo» attengono agli italiani nel mondo, alle politiche migratorie ed alla Pag. 79promozione della cultura e della lingua italiana all'estero: lo stanziamento per il primo dei due programmi per il 2021 ammonta a 66,35 milioni di euro – pari all'1,94 per cento delle spese totali del Ministero – con un lieve incremento di 0,75 milioni rispetto al 2020, mentre le risorse per l'altro programma ammontano a 173,29 milioni – pari al 5,08 per cento – con un aumento di 5,17 milioni rispetto all'anno scorso.
  Sottolinea che la proiezione internazionale del nostro Paese deve oggi misurarsi con uno scenario globale fragile, complesso e interconnesso, segnato da perduranti crisi internazionali, da difficoltà persistenti sotto il profilo economico, sociopolitico e di sicurezza, che interessano in particolar modo alcune aree del mondo a noi prossime (Vicino e Medio Oriente, Nord Africa, Balcani ed Europa Orientale), e dai fenomeni migratori che ne derivano.
  Osserva che tale complesso contesto internazionale è ulteriormente aggravato dalla pandemia causata da COVID-19, la quale ha avuto un impatto senza precedenti sul sistema economico globale e i cui effetti – ancora in atto – dovranno essere affrontati da molteplici punti di vista negli anni a venire.
  Come già hanno dimostrato questi mesi, rileva la necessità che la politica estera sia una componente sempre più rilevante nell'ambito della risposta italiana alla crisi pandemica, sia per quanto riguarda l'UE, impegnata nell'attuazione del piano di rilancio Next Generation EU, e più in generale al supporto e alla promozione alle nostre imprese.
  Segnala che, in conseguenza di tale situazione internazionale, che ha ripercussioni dirette sulla sicurezza ed il benessere dei nostri concittadini, spetterà al Governo, ed in primo luogo alla Farnesina, ed al Parlamento, nelle sue cruciali funzioni d'indirizzo e di controllo, delineare una politica estera rinnovata, più dinamica e decisa, a protezione della libertà del commercio e degli investimenti e a garanzia di una più equilibrata gestione dei flussi migratori che interessano il nostro Paese.
  Evidenzia che il prossimo triennio continuerà a vedere l'Italia rivestire un ruolo di primo piano nei fori multilaterali, anche per dare continuità ai risultati conseguiti negli anni precedenti, tra cui l'elezione dell'Italia nel Consiglio per diritti umani delle Nazioni Unite per il triennio 2019-2021 ed il rilancio dell'InCE (Iniziativa Centro Europea), nel trentesimo anniversario della sua fondazione.
  Segnala che tra pochi giorni il nostro Paese assumerà la presidenza di turno del G20, facendosi portatrice di un'agenda segnatamente focalizzata sui temi dell'energia, dello sviluppo sostenibile, dell'anti-corruzione e del commercio internazionale.
  Conclusivamente, preannunciando la presentazione di una relazione favorevole sul provvedimento in titolo, riservandosi di integrarne il testo sulla scorta delle indicazioni che emergeranno nel corso del dibattito e di farsi latrice di eventuali proposte emendative, sottolinea la tendenza perniciosa, da parte di tutti i Governi che si sono avvicendati negli ultimi anni, a ridurre le risorse a disposizione del MAECI, trend che rischia di compromettere gli obiettivi di politica estera del nostro Paese. Tra l'altro proprio l'emergenza pandemica ha fatto emergere tutti i vantaggi derivanti da una rete diplomatico-consolare funzionante. Auspica pertanto che con il provvedimento in esame possa essere avviata una inversione di tendenza.

  Piero FASSINO, presidente, associandosi a quest'ultima considerazione della relatrice, evidenzia che tale decremento delle risorse a sostegno del comparto politica estera contrasta con le strategie ampiamente condivise in tema di multilateralismo e globalizzazione.

  Alberto RIBOLLA (LEGA), associandosi anch'egli all'ultimo rilievo della relatrice, sottolinea che il proprio Gruppo è sempre stato a favore di un incremento delle risorse destinate al potenziamento della rete diplomatico-consolare e all'internazionalizzazione delle imprese. Esprime, invece, riserve sulla norma che incrementa il contributo Pag. 80 al Consiglio d'Europa: al riguardo, ricorda che l'Italia, benché sia tra i cinque maggiori contributori dell'Organizzazione, versando 35 milioni annui, è stata oggetto di pesanti critiche in recenti documenti ufficiali del Consiglio d'Europa, da ultimo nella risoluzione 2261, approvata il 25 gennaio 2019, in cui si arriva ad affermare che in Italia «la corruzione rimane diffusa e profondamente radicata e che corruzione, riciclaggio di denaro e criminalità organizzata di tipo mafioso si intrecciano costantemente.».
  Chiede quindi, chiarimenti a relatrice e Governo sui criteri di ripartizione dei contributi nazionali destinati al Consiglio d'Europa, nonché sulle motivazioni che hanno determinato l'incremento del contributo italiano. Chiede, altresì, di precisare la portata dell'articolo 161, con particolare riguardo alla dotazione di personale esperto distaccato presso l'Amministrazione degli Esteri che gli risulterebbe in diminuzione. Al riguardo chiede, in particolare, se si tratta di una diminuzione derivante dall'assestamento della redistribuzione di competenze tra il Ministero dello Sviluppo economico e la Farnesina.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda al collega Ribolla che da diversi anni il bilancio del Consiglio d'Europa è diminuito in termini reali, nel senso che non è stato adeguato nemmeno al tasso di inflazione e ciò per decisione stessa assunta dagli organi del Consiglio d'Europa stesso; tali riduzioni rischiano adesso di compromettere il funzionamento dell'Organizzazione, di cui il nostro Paese si accinge ad assumere la presidenza di turno. Pur avendo condiviso, insieme a tutta la Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, di cui il collega Ribolla è componente, le riserve su taluni contenuti della citata risoluzione 2261 del 2019, ribadisce che il CdE è una sede fondamentale del multilateralismo, essendo l'unica Organizzazione, tra l'altro, in cui siedono anche rappresentanti di Regno Unito, Russia e Turchia, vale a dire di Paesi assai rilevanti sul piano geopolitico, oltre ad altri Paesi non membri dell'Unione europea.
  Rivolgendosi al rappresentante del Governo, coglie l'occasione per evidenziare l'esigenza di accompagnare la politica estera tradizionale con misure più strategiche in ambito culturale e formativo, ad esempio con l'istituzione di borse di studio per gli studenti stranieri. Si tratta di strumenti semplici con i quali è possibile attrarre capitale umano verso il nostro Paese e ciò anche nell'ottica di legare le future classi dirigenti di altri Paesi all'Italia, come hanno ben capito Paesi partner come la Francia e la Germania. Parallelamente, è auspicabile che vengano aperti presìdi universitari italiani all'estero, come evocato dallo stesso Ministro Di Maio con riferimento alla regione mediterranea. Proprio il Mediterraneo ed i Balcani occidentali potrebbero essere le aree di maggior interesse per realizzare questa azione, che non richiede ingenti investimenti sul piano economico, ma ha un indubbio impatto sul piano strategico.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO, esprimendo convinto apprezzamento per la proposta del presidente Fassino, condivide l'opportunità di promuovere l'accesso di studenti stranieri in Italia, anche elaborando una proposta formativa che, sul modello di Francia, Regno Unito e Stati Uniti, abbini ai corsi universitari anche pacchetti di servizi accessori, tra cui ad esempio istruzioni per il reperimento di alloggi.
  Riguardo all'incremento del contributo al Consiglio d'Europa, condivide il giudizio del presidente Fassino: si tratta di un adeguamento tecnico, necessario ad assicurare il buon funzionamento dell'Organizzazione, il cui ruolo va apprezzato anche quando rivolge osservazioni critiche al nostro Paese. Riguardo all'articolo 161, precisa che, in difformità rispetto a quanto osservato dall'onorevole Ribolla, la disposizione è intesa ad aumentare di cinquanta unità il limite stabilito ad oggi dalla legge di esperti tratti dal personale statale non diplomatico, proprio al fine di migliorare, con l'apporto di competenze esterne ed altamente professionalizzate, l'efficienza della rete diplomatico-consolare.
  Conclusivamente, ringraziando la relatrice Quartapelle Procopio per il prezioso Pag. 81lavoro svolto, auspica che la Commissione possa, con proposte emendative mirate, promuovere l'aumento delle risorse a disposizione del MAECI.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatrice, quanto ai chiarimenti chiesti dal collega Ribolla, si associa alle considerazioni del sottosegretario Di Stefano.

  Alberto RIBOLLA (LEGA), ringraziando per i chiarimenti sulla portata dell'articolo 161, per i quali si rallegra, rileva che, quanto ai contributi al Consiglio d'Europa, in effetti, era previsto un adeguamento al tasso di inflazione; tuttavia, ribadisce l'esigenza di una ulteriore riflessione sui criteri di ripartizione del finanziamento: infatti, se da un lato è stato ripristinato il contributo della Federazione Russa, dall'altro l'Italia è ancora uno dei cinque Paesi che contribuisce per oltre il 50 per cento al bilancio complessivo dell'Organizzazione.

  Piero FASSINO, presidente, non essendovi ulteriori richieste di intervento sul merito del provvedimento, sollecita i Gruppi ad esprimersi sulla opportunità di fissare un termine per la presentazione di emendamenti presso questa Commissione.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatrice, si dichiara favorevole all'opzione di fissare un termine per la presentazione di emendamenti in questa Commissione anche nell'ottica di cercare il consenso più ampio possibile tra i Gruppi di maggioranza e di opposizione su questioni di interesse comune.

  Alberto RIBOLLA (LEGA) concorda con la proposta della collega Quartapelle Procopio.

  Piero FASSINO, presidente, conseguentemente, propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 18 di domani, mercoledì 26 novembre.

  La Commissione concorda.

  Piero FASSINO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.10.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 24 novembre 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO.

  La seduta comincia alle 14.30.

Sull'azione internazionale dell'Italia per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l'efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione.
Audizione, in videoconferenza, del Direttore Esecutivo del World Food Programme (WFP), David Beasley.
(Svolgimento e conclusione).

  Piero FASSINO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  David BEASLEY, Direttore Esecutivo del World Food Programme (WFP), svolge un intervento sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni Yana Chiara EHM (M5S) e Simona SURIANO (M5S).

  David BEASLEY, Direttore Esecutivo del World Food Programme (WFP), risponde ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

  Piero FASSINO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.10.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Pag. 82

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 475 del 19 novembre 2020, sostituire la pagina 60 con la seguente:

ALLEGATO 7

Interrogazione n. 5-04802 Boldrini: Sulla ripresa di programmi di accoglienza per minori bielorussi in Italia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Desidero innanzitutto ringraziare le colleghe Boldrini e Quartapelle per aver sollevato la questione dei programmi di accoglienza dei minori bielorussi. Si tratta infatti di una bellissima pagina di solidarietà che vede impegnate da anni migliaia di famiglie italiane e che il Governo intende riprendere, non appena la situazione sanitaria lo permetterà.
  Vorrei anch'io menzionare alcuni elementi di contesto. A partire dal 1986, anno in cui si è verificata la catastrofe nucleare di Chernobyl, sono stati accolti in Italia circa 400.000 minori di nazionalità bielorussa, di fascia di età prevalentemente compresa tra gli 8 e i 12 anni.
  Nel 2018 circa 6.600 minori di nazionalità bielorussa hanno fatto ingresso in Italia nell'ambito di 620 progetti di accoglienza temporanea.
  Circa l'80 per cento è stato accolto in famiglia mentre il restante 20 per cento presso strutture gestite da associazioni, in collaborazione con famiglie e organizzazioni di volontariato attive sul territorio. Nel 2019 sono stati circa 5900 i minori bielorussi che sono venuti in Italia.
  L'accoglienza temporanea dei minori di nazionalità bielorussa in Italia è stata inquadrata in una cornice formale. Il 10 maggio 2007, in particolare, come le interroganti ricordano, fu firmato un «Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo della Repubblica di Belarus sulle condizioni di risanamento a titolo gratuito nella Repubblica italiana dei cittadini minorenni della Repubblica di Belarus». Successivamente, il 21 gennaio 2016, è stato sottoscritto un Protocollo contenente le «Raccomandazioni per garantire le condizioni di massima sicurezza durante il soggiorno dei minori, cittadini della Repubblica di Belarus, che si troveranno nella Repubblica italiana per il risanamento».
  Oltre al beneficio terapeutico, fisico e psicologico, che hanno assicurato nel tempo a tante decine di migliaia di minori, i programmi hanno forgiato un intenso legame tra le popolazioni di Italia e Bielorussia che la Farnesina è impegnata a preservare e valorizzare, anche tramite l'Ambasciata a Minsk, che segue il dossier con la massima attenzione.
  Su questa cooperazione, tuttavia, si è innestato il Covid-19. La pandemia ha purtroppo causato, in primo luogo proprio da parte bielorussa, la sospensione cautelativa dei programmi a tutela dei minori e delle famiglie ospitanti «fino alla stabilizzazione della situazione epidemiologica».
  Anche le nostre autorità tecnico-scientifiche non ritengono tuttora che l'evoluzione della situazione pandemica permetta di considerare la ripresa dei soggiorni terapeutici. Peraltro, va tenuto in considerazione che la Bielorussia non è stata inclusa fra i Paesi dai quali sono autorizzati gli ingressi in Italia. Vi sono, come è noto, alcune limitate eccezioni, tra le quali, per il momento, non possono purtroppo ricomprendersi i programmi di accoglienza per minori. In Italia tutti i movimenti dallo spazio extra-Schengen sono poi subordinati in Italia all'obbligo di quarantena, salvo limitate eccezioni.
  Desidero comunque assicurare alle colleghe Boldrini e Quartapelle che il Governo sta verificando la possibilità di autorizzare nuovamente i soggiorni, a partire dal prossimo periodo natalizio. Si tratta di una prospettiva che sarà comunque soggetta ad un'ulteriore verifica che dovrà necessariamente tenere conto dell'evoluzione della situazione pandemica.
  Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale continua ad auspicare fortemente che i programmi solidaristici possano riprendere non appena possibile. Stiamo quindi sottolineando, Pag. 83 nel contesto della concertazione in materia con il Ministero della Salute e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la piena disponibilità della Farnesina ad approfondire con la controparte bielorussa eventuali specifiche modalità per il loro svolgimento, in modo da consentirne il riavvio in piena sicurezza, anche quale concreto segnale di vicinanza alla popolazione bielorussa.