CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 novembre 2020
474.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 285

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 18 novembre 2020.

Audizione del Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Pordenone, dottor Raffaele Tito, nell'ambito della discussione della risoluzione 7-00407 Moschioni, concernente la situazione lavorativa del personale civile impiegato presso la base militare di Aviano.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.30 alle 13.45.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 18 novembre 2020. — Presidenza della presidente Debora SERRACCHIANI. – Interviene da remoto la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Francesca Puglisi.

  La seduta comincia alle 14.05.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-TV della Camera dei deputati.

5-05022 Zangrillo: Attuazione delle disposizioni legislative in favore dei lavoratori transfrontalieri, di cui all'articolo 103-bis del decreto-legge n. 77 del 2020.

  Giorgio MULÈ (FI), intervenendo da remoto, in qualità di cofirmatario dell'atto di sindacato ispettivo, illustra l'interrogazione, volta a sapere dal Governo se sono state superate le criticità alla base della mancata erogazione dei ristori in favore dei lavoratori transfrontalieri, evidenziate dal Governo in riferimento all'interrogazione n. 5-04948, cui è stata data risposta lo scorso 5 novembre.

  La Sottosegretaria Francesca PUGLISI, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Giorgio MULÈ (FI), constatando il cortocircuito burocratico che impedisce al Ministero dell'economia e delle finanze e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali di trovare una soluzione al problema, si dichiara mortificato per la mancanza di credibilità dimostrata dallo Stato italiano, che si dimostra incapace di applicare una legge in vigore nell'ordinamento nazionale, lasciando inattuati i diritti dei lavoratori. Preannuncia, comunque, che proseguirà a impegnarsi perché le amministrazioni coinvolte diano finalmente seguito alla volontà del legislatore, erogando i contributi cui i lavoratori transfrontalieri hanno diritto.

5-05023 Rizzetto: Applicazione delle disposizioni a tutela dei lavoratori fragili nell'attuale fase di emergenza sanitaria.

  Federico MOLLICONE (FDI), in qualità di cofirmatario dell'atto di sindacato ispettivo, illustra l'interrogazione, volta a sapere dal Governo quali misure intenda adottare perché le disposizioni in materia di accesso alle modalità di lavoro agile da parte dei Pag. 286lavoratori in condizioni di fragilità siano rese effettive, superando le resistenze dei datori di lavoro, da più parti denunciate.

  La Sottosegretaria Francesca PUGLISI, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Federico MOLLICONE (FDI) non può dichiararsi soddisfatto, in quanto la risposta della sottosegretaria rappresenta una situazione smentita dalla realtà dei fatti. È quindi necessario intervenire immediatamente, vista la durezza della seconda ondata della pandemia da COVID-19, in quanto i lavoratori fragili non possono rimanere senza tutele a cause di lacune normative o di disposizioni di difficile applicazione. Sollecita, pertanto, il Governo a impegnarsi in tal senso, superando le attuali inadempienze.

5-05024 Durigon: Effettività della tutela dell'integrazione salariale nell'attuale fase di emergenza sanitaria.

  Eva LORENZONI (LEGA), in qualità di cofirmataria dell'atto di sindacato ispettivo, illustra l'interrogazione, richiamandosi al testo depositato.

  La Sottosegretaria Francesca PUGLISI, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Eva LORENZONI (LEGA), ringraziando la sottosegretaria, sollecita il Governo a mantenere alta l'attenzione, perché siano superate le difficoltà evidenziate e ancora persistenti. La drammaticità della situazione, infatti, non lascia spazio a incertezze e rende necessario evitare gli errori. A tale scopo, la sua parte politica continuerà a vigilare e a pretendere il massimo impegno da parte del Governo.

5-05025 Amitrano: Iniziative di materia di requisiti tecnici dei dispositivi di protezione individuale.

  Valentina BARZOTTI (M5S), in qualità di cofirmataria dell'atto di sindacato ispettivo, rinuncia a illustrare l'interrogazione, richiamandosi al testo depositato.

  La Sottosegretaria Francesca PUGLISI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Valentina BARZOTTI (M5S), pur ringraziando la sottosegretaria, si dichiara solo parzialmente soddisfatta della risposta, perché ritiene necessario uno sforzo ulteriore per assicurare, specialmente agli operatori sanitari, dispositivi di protezione individuali efficienti e sicuri. I dati drammatici sull'aumento del numero dei contagi in corsia e nei luoghi di cura testimoniano la necessità di intervenire immediatamente, aggiornando il contenuto del decreto ministeriale 2 maggio 2001, coordinandolo con il testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di cui al decreto legislativo n. 81 del 2008, e avviando tavoli di confronto con le parti sociali per la verifica dei protocolli di sicurezza.

5-05026 Epifani: Situazione lavorativa dei dipendenti dei punti vendita Venchi S.p.a.

  Stefano FASSINA (LEU), in qualità di cofirmatario dell'atto di sindacato ispettivo, illustra l'interrogazione, volta a sapere dal Governo quali misure intenda adottare per evitare l'aggiramento della normativa vigente in materia di blocco dei licenziamenti e accesso alla cassa integrazione con causale COVID 19, messo in atto da aziende, come la Venchi S.p.a., con sedi in diverse regioni, e denunciato dalle organizzazioni sindacali.

  La Sottosegretaria Francesca PUGLISI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Stefano FASSINA (LEU), pur ringraziando la sottosegretaria, ritiene insufficienti gli interventi fin qui adottati dal Governo, che si prestano all'aggiramento sistematico, come dimostrato dalla vicenda segnalata nell'atto di sindacato ispettivo. Occorre un intervento immediato o con una modifica di uno dei decreti-legge attualmente Pag. 287 all'esame del Parlamento o con una specifica previsione nel disegno di legge di bilancio, che il Governo si appresta a presentare, per evitare che i lavoratori siano costretti a licenziarsi, rinunciando così alla cassa integrazione, perché non possono sostenere il trasferimento in un'altra regione.

5-05027 Viscomi: Campagna dell'INPS per l'accertamento dell'esistenza in vita dei pensionati italiani residenti all'estero.

  Francesca LA MARCA (PD), in qualità di cofirmataria dell'atto di sindacato ispettivo, illustra l'interrogazione, che sottolinea la necessità di adottare provvedimenti che tutelino la salute dei pensionati italiani residenti all'estero, i quali, a causa della necessità di rispondere alle richieste dell'INPS nell'ambito della campagna di accertamento dell'esistenza in vita, affollano i patronati e sono costretti a produrre una documentazione di difficile reperimento, soprattutto nell'attuale recrudescenza della pandemia da COVID-19, che sta colpendo territori, come quelli canadesi, che sembravano avere superato l'emergenza.

  La Sottosegretaria Francesca PUGLISI, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Francesca LA MARCA (PD), pur ringraziando la sottosegretaria perché l'articolazione della risposta dimostra la sensibilità del Governo riguardo alla problematica da lei segnalata, non può dichiararsi soddisfatta, in quanto ritiene che i provvedimenti enunciati dalla rappresentante del Governo non siano sufficienti a tutelare i pensionati italiani residenti all'estero. Infatti, a suo giudizio, solo la sospensione dei termini per la trasmissione della documentazione fino alla cessazione della pandemia sarebbe utile a evitare di danneggiare la salute degli interessati, che, altrimenti, continueranno a rivolgersi ai patronati per le loro necessità, esponendosi al pericolo di contagio.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.55.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 novembre 2020. — Presidenza della presidente Debora SERRACCHIANI.

  La seduta comincia alle 14.55.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020.
C. 2757 Governo, approvato dal Senato.
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2019.
Doc. LXXXVII, n. 3.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, comunica che la Commissione è convocata, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, per l'esame congiunto, in sede consultiva, del disegno di legge n. 2757, recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020, approvato dal Senato, e della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2019 (Doc. LXXXVII, n. 3).
  Avverte che i deputati possono partecipare in videoconferenza secondo le modalità stabilite nella riunione della Giunta per il regolamento del 4 novembre 2020.
  Ricorda, inoltre, che le Commissioni in sede consultiva esaminano le parti di competenza e approvano una relazione sul disegno di legge di delegazione europea, nominando altresì un relatore, che può partecipare alle sedute della XIV Commissione. Pag. 288 La relazione, trasmessa alla XIV Commissione, potrà essere accompagnata da eventuali emendamenti approvati dalle Commissioni.
  Fa presente che possono ritenersi ricevibili solo gli emendamenti il cui contenuto è riconducibile alle materie di competenza specifica di ciascuna Commissione di settore. Nel caso in cui membri della Commissione intendano proporre emendamenti che interessano gli ambiti di competenza di altre Commissioni, tali emendamenti dovranno essere presentati presso la Commissione specificamente competente. Gli emendamenti presentati saranno quindi sottoposti allo specifico vaglio da parte della Presidenza della Commissione ai fini della verifica della loro ammissibilità. Fa presente, in ogni caso, che i deputati hanno facoltà di presentare emendamenti direttamente presso la XIV Commissione, entro i termini dalla stessa stabiliti. Gli emendamenti approvati dalle Commissioni di settore e trasmessi alla XIV Commissione potranno essere da questa respinti solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili, ma potranno, peraltro, essere ripresentati in Assemblea.
  Ricorda, infine, che, per prassi consolidata, gli emendamenti presentati direttamente alla XIV Commissione sono trasmessi alle Commissioni di settore competenti per materia, ai fini dell'espressione del parere, che assume una peculiare valenza procedurale.
  Dà quindi la parola al relatore, onorevole D'Alessandro, per la sua relazione introduttiva.

  Camillo D'ALESSANDRO (IV), relatore, con riferimento alla legge di delegazione europea, ricorda preliminarmente che essa, unitamente alla legge europea, consente il periodico aggiornamento dell'ordinamento nazionale a quello dell'Unione europea, sulla base della legge n. 234 del 2012. In particolare, la legge di delegazione europea, come previsto dagli articoli 29 e 30 della legge n. 234, reca esclusivamente le disposizioni di delega necessarie per il recepimento delle direttive e degli altri atti dell'Unione europea nell'ordinamento nazionale. Nell'esercizio delle deleghe legislative conferite, il Governo è tenuto al rispetto dei principi e criteri generali di delega, nonché di eventuali ulteriori specifici principi e criteri direttivi aggiuntivi.
  Passando al contenuto del disegno di legge in esame, che viene esaminato nell'ambito della cosiddetta «sessione europea» espressamente disciplinata dall'articolo 126-ter del Regolamento della Camera, rileva che esso si compone di ventinove articoli e di un Allegato A, contenente l'elenco delle direttive da recepire con la delega conferita dall'articolo 1, da attuare secondo i termini, le procedure, i princìpi e i criteri direttivi di carattere generale indicati dagli articoli 31 e 32 della legge n. 234 del 2012.
  A tale riguardo, con riferimento all'elenco dell'Allegato A e in relazione alle materie di interesse della XI Commissione, segnala, in primo luogo, al n. 14, la direttiva (UE) 2019/878, che fa parte di un pacchetto di proposte volte a modificare il quadro normativo dell'Unione bancaria, adottate per fornire un quadro armonizzato sia alle norme prudenziali volte a prevenire nuovi casi di crisi sistemiche nel settore bancario (CRD e CRR), sia alle procedure di risoluzione delle crisi degli operatori del medesimo settore (BRRD). Tra le novità introdotte, segnala, in particolare, modifiche alla disciplina dei prestiti garantiti dalla cessione di una quota dello stipendio o della pensione, l'obbligo per le società cui si applicano le disposizioni di applicare un principio di parità retributiva fra uomini e donne che svolgono compiti identici o equivalenti. Il termine di recepimento della direttiva è il 28 dicembre 2020. Segnala, inoltre, che l'articolo 10 del disegno di legge reca i principi e criteri direttivi specifici per l'esercizio della delega da parte del Governo.
  Di particolare interesse per la XI Commissione è, al n. 24, la direttiva (UE) 2019/1152 relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione europea. Essa, che si applica a tutti i lavoratori nell'UE Pag. 289che hanno un contratto o un rapporto di lavoro, pone a carico del datore di lavoro l'obbligo di informare, entro termini indicati dalla norma, i lavoratori per iscritto degli elementi essenziali del rapporto di lavoro, elenca una serie di diritti minimi dei lavoratori, individua gli obblighi degli Stati membri finalizzati a garantire l'effettività delle tutele dei lavoratori. Il termine per il recepimento della direttiva è il 1° agosto 2022.
  La direttiva (UE) 2019/1158 (Allegato A, n. 26) stabilisce prescrizioni minime relative al congedo di paternità, al congedo parentale, al congedo per prestatori di assistenza e a modalità di lavoro flessibili per i lavoratori che sono genitori o prestatori di assistenza. In particolare, essa prevede diritti individuali: al congedo di paternità, della durata di dieci giorni lavorativi indennizzati; al congedo parentale, della durata di quattro mesi, con la corresponsione della relativa indennità; al congedo per prestatori di assistenza, di cinque giorni lavorativi all'anno, e al diritto di assentarsi dal lavoro per cause di forza maggiore derivanti da ragioni familiari urgenti; a modalità di lavoro flessibili per lavoratori che siano genitori di figli di età non inferiore a otto anni o prestatori di assistenza, la cui durata può essere soggetta a una limitazione definita ragionevole. La direttiva, inoltre, prevede l'esplicita tutela dei diritti dei lavoratori che rientrano al lavoro, il divieto di ogni discriminazione e di licenziamento. Segnala che rimane ferma la facoltà, per gli Stati membri, di introdurre o mantenere disposizioni più favorevoli ai lavoratori eventualmente già in vigore negli ordinamenti nazionali. Il termine di recepimento è fissato è fissato al 2 agosto 2022.
  La direttiva (UE) 2019/1159 (Allegato A, n. 27) modifica la direttiva 2008/106/CE concernente i requisiti minimi di formazione per la gente di mare e che abroga la direttiva 2005/45/CE riguardante il reciproco riconoscimento dei certificati rilasciati dagli Stati membri alla gente di mare. Essa adegua il diritto dell'Unione alle recenti proposte di revisione della Convenzione internazionale sugli standard di addestramento, abilitazione e tenuta della guardia per i marittimi (SCTW), conclusa sotto gli auspici dell'Organizzazione marittima internazionale (IMO). Tra le modifiche si segnalano, in particolare, il reciproco riconoscimento di talune tipologie di certificati rilasciati dagli Stati membri alla gente di mare; il riconoscimento, su iniziativa degli Stati membri ad opera della Commissione europea, dei certificati della gente di mare rilasciati da paesi terzi. Il termine per il recepimento è fissato al 2 agosto 2021. L'articolo 28 del disegno di legge reca principi e criteri direttivi specifici per l'esercizio della delega. Infatti, il comma 1, lettera a), ai fini di identificare in maniera inequivoca le navi e la gente di mare imbarcata a cui applicare esclusivamente la direttiva 2008/106/CE, prevede l'introduzione delle definizioni di «acque protette» e di «acque adiacenti alle acque protette», recate dalla medesima direttiva 2008/106/CE. Sulla base della lettera b), nella elaborazione di tali definizioni, dovrà tenersi conto dei criteri utilizzati dagli altri Paesi membri, allo scopo di non penalizzare la gente di mare.
  La direttiva (UE) 2019/1937 (Allegato A, n. 31) riguarda la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione. Essa, in particolare, reca disposizioni volte a fornire ai segnalanti (i cosiddetti whistleblower) una tutela uniforme in tutti gli Stati membri e armonizzata tra i vari settori, introducendo regole comuni che impongano l'adozione di canali di segnalazione efficaci, riservati e sicuri e, al tempo stesso, garantiscano una protezione efficace degli informatori da possibili ritorsioni. Di particolare interesse è la definizione del whistleblower, ovvero la persona fisica che segnala o divulga informazioni sulle violazioni acquisite nell'ambito delle sue attività professionali, a prescindere dalla natura di tali attività o del fatto che il rapporto di lavoro sia nel frattempo terminato o non ancora iniziato. Pertanto, rientrano tra i segnalanti tutelati dalla direttiva le persone aventi la qualifica di «lavoratori» ai sensi dell'articolo 45 TFUE, ossia le persone che nel settore privato e in quello pubblico forniscono, per un certo periodo Pag. 290di tempo, a favore di terzi e sotto la direzione di questi, determinate prestazioni verso il corrispettivo di una retribuzione. La protezione deve, quindi, essere concessa anche ai lavoratori con contratti atipici, quali quelli a tempo parziale e a tempo determinato, nonché a chi ha un contratto o un rapporto di lavoro con un'agenzia interinale, ai tirocinanti e ai volontari. Le medesime tutele devono, altresì, essere applicate a lavoratori autonomi, consulenti, subappaltatori e fornitori. Sono, infine, tutelati gli azionisti e le persone negli organi direttivi. La direttiva, inoltre, tutela anche i cosiddetti facilitatori, ossia coloro che assistono una persona segnalante nel processo di segnalazione in un contesto lavorativo e la cui assistenza deve essere riservata, i terzi connessi con le persone segnalanti, quali ad esempio colleghi o familiari, e i soggetti giuridici collegati al segnalante. Segnala anche che la direttiva impone l'obbligo di istituire canali di segnalazione interni a tutte le imprese con almeno 50 lavoratori, indipendentemente dalla natura delle loro attività, nonché a tutti i soggetti giuridici del settore pubblico, compresi quelli di proprietà o sotto il controllo degli stessi. Il medesimo obbligo si applica alle piccole e medie imprese che operano nel settore dei servizi finanziari esposti a rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, nonché a società con un numero di dipendenti inferiore sulla base della valutazione degli Stati membri, per esempio a causa dei notevoli rischi che possono derivare dalle loro attività. Nel settore pubblico, invece, l'obbligo di istituire canali whistleblowing potrà essere derogato, a discrezione del singolo Stato membro, per i soli Comuni con meno di 10.000 abitanti. L'articolo 23 introduce i principi e criteri direttivi specifici per l'esercizio della delega da parte del Governo. Si tratta, in particolare, dell'adattamento dell'ordinamento interno alle disposizioni della direttiva, nonché dell'introduzione o del mantenimento delle disposizioni più favorevoli ai segnalanti eventualmente già in vigore. A tale proposito, ricorda che la legge n. 179 del 2017 reca una disciplina dell'istituto, rispetto alla quale il recepimento della direttiva comporterà, tra l'altro, un ampliamento degli ambiti di applicazione e del novero dei soggetti da tutelare.
  L'articolo 2 delega il Governo all'adozione di disposizioni recanti sanzioni penali o amministrative per le violazioni di obblighi contenuti in direttive europee attuate in via regolamentare o amministrativa o in regolamenti dell'Unione europea pubblicati alla data di entrata in vigore della presente legge, per i quali non siano già previste sanzioni penali o amministrative.
  Dei successivi articoli, che conferiscono deleghe al Governo o per il recepimento di direttive o per il coordinamento della legislazione nazionale con i principi introdotti da regolamenti europei, risulta di interesse per la XI Commissione l'articolo 20, che detta principi e criteri direttivi specifici che il Governo è tenuto a osservare, in aggiunta ai princìpi e criteri direttivi generali di cui all'articolo 32 della legge n. 234 del 2012, nell'esercizio della delega per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2019/1238, sul prodotto pensionistico individuale paneuropeo (PEPP). Tale regolamento introduce un nuovo tipo di prodotto pensionistico individuale ad adesione volontaria con caratteristiche armonizzate su base europea. In particolare, tale prodotto di previdenza complementare potrà essere offerto da compagnie di assicurazione, banche, fondi pensione professionali, imprese di investimento e gestori di attivi, che beneficeranno di un passaporto europeo in base al quale potranno vendere tali prodotti finanziari in diversi Stati membri. I principi e i criteri direttivi per l'esercizio della delega sono elencati al comma 2: l'individuazione delle autorità competenti di riferimento (lettere a), b) e c)); definizione di un trattamento fiscale analogo a quello previsto per le forme pensionistiche complementari, anche prevedendo l'obbligo della sussistenza di requisiti che garantiscano al risparmiatore in PEPP un livello di tutela almeno analogo a quello derivante dalla sottoscrizione di forme pensionistiche complementari già esistenti (lettera d)); esercizio da parte del Governo delle opzioni in materia Pag. 291di proiezioni pensionistiche aggiuntive, per facilitare la confrontabilità dei prodotti (lettera e)), di accumulo del sotto-conto nazionale del PEPP (lettera f)), di richiesta di trasferimento del risparmiatore in PEPP (lettera g)), di determinazione dell'ammontare delle commissioni e degli oneri in caso di trasferimento (lettera h)), di determinazione delle condizioni della fase di decumulo e di erogazione del sottoconto nazionale (lettera i)), di promozione della rendita vitalizia quale forma di erogazione della prestazione (lettera l)), di rimborso dei vantaggi e degli incentivi concessi ai risparmiatori in PEPP (lettera m)); attribuzione alle autorità competenti del potere sanzionatorio per le violazioni della normativa (lettere n) e o)); introduzione delle necessarie modifiche all'ordinamento nazionale (lettera p)) e previsione di forme di coordinamento e di intesa tra le autorità competenti per dare esecuzioni alle disposizioni (lettera q)).
  Segnala, infine, che nella relazione illustrativa, sulla base di quanto previsto dall'articolo 29, comma 7, della legge n. 234 del 2012, si dà conto, tra l'altro, anche dello stato delle procedure di infrazione pendenti alla data del 27 novembre 2019, delle direttive attuate in via amministrativa nel 2018, delle direttive europee che non necessitano di attuazione in quanto l'ordinamento nazionale risulta conforme al dettato normativo europeo, nonché l'elenco delle direttive recepite con regolamento e l'elenco dei provvedimenti con i quali le singole regioni e province autonome hanno provveduto a recepire direttive nelle materie di loro competenza.
  Passa quindi a illustrare il contenuto della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea 2019 (DOC LXXXVII, n. 3), ricordando che essa è uno degli strumenti informativi che il Governo è tenuto a trasmettere annualmente al Parlamento, sulla base dell'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012. La relazione si articola in quattro parti: sviluppo del processo di integrazione europea e questioni istituzionali; principali politiche orizzontali e settoriali; attuazione delle politiche di coesione economica, sociale e territoriale; coordinamento nazionale delle politiche europee. Il testo è corredato da cinque Appendici: l'elenco dei Consigli dell'Unione europea e dei Consigli europei; i flussi finanziari dall'Unione europea all'Italia nel 2019; lo stato di recepimento delle direttive; il seguito dato agli atti di indirizzo parlamentari; l'elenco degli acronimi.
  In questa sede, preannuncia che si concentrerà essenzialmente sugli aspetti che più direttamente sono riconducibili alle competenze della Commissione.
  Segnala preliminarmente che, come risulta nella prima parte, capitolo 1, paragrafo 1.2, all'intenzione del Governo di attuare la direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione («Direttiva Whistleblower») corrisponde l'inserimento di tale direttiva tra quelle facenti parte del disegno di legge di delegazione europea (n. 31 dell'Allegato e articolo 23).
  Passa, quindi, alla Parte II, riguardante le politiche settoriali. In particolare, al capitolo 2 (Politiche per il mercato interno dell'Unione), paragrafo 2.1 (Mercato unico dei beni e servizi), la relazione dà conto dell'impegno del Governo in relazione alle qualifiche professionali. Nello specifico, nel corso del 2019, in applicazione dell'articolo 59 della direttiva 2005/36/CE (riconoscimento delle qualifiche professionali), così come modificata dalla direttiva 2013/55/UE, che ha introdotto l'esercizio di trasparenza, recepita dal decreto legislativo n. 15 del 2016, il Governo ha proseguito nel monitoraggio delle nuove regolamentazioni introdotte nell'ordinamento italiano e dei requisiti d'accesso alle professioni regolamentate, eventualmente resi meno rigidi o eliminati.
  Al paragrafo 2.4, relativo all'Unione dei mercati dei capitali, uno specifico approfondimento è dedicato al regolamento (UE) 2019/1238 sul prodotto pensionistico individuale paneuropeo (PEPP), in cui sono state recepite le osservazioni del Governo italiano relative al ruolo della COVIP quale Autorità competente sui prodotti pensionistici, alla necessità di includere i fondi pensione tra i soggetti autorizzati a realizzare Pag. 292 i PEPP, al ruolo degli operatori di minori dimensioni in relazione alla portabilità del prodotto, alla tutela del potenziale aderente e alla riduzione delle distorsioni nella competizione tra operatori. Ricorda che su tale argomento interviene il disegno di legge di delegazione europea 2019-2020, in corso di esame da parte del Parlamento, che, all'articolo 20, delega il Governo ad adottare le misure necessarie per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del citato regolamento (UE) 2019/1238.
  Al Capitolo 8, in materia di trasporti, paragrafo 8.1, sul trasporto stradale, la Relazione consuntiva dà conto del successo dell'Italia, impegnata a introdurre correttivi nei testi: della proposta di modifica dei regolamenti (CE) n. 1071/2009 e (CE) n. 1072/2009 in materia di accesso alla professione di trasportatore su strada; della proposta di modifica del regolamento (CE) n. 561/2006, per quanto riguarda le prescrizioni minime in materia di periodi di guida massimi giornalieri e settimanali, di interruzioni minime e di periodi di riposo giornalieri o settimanali; del regolamento (CE) n. 165/2014 per quanto riguarda il posizionamento per mezzo dei tachigrafi; della proposta di modifica della direttiva n. 2006/22/CE, per quanto riguarda le prescrizioni di applicazione della normativa sociale e il distacco dei conducenti nel settore del trasporto su strada (lex specialis).
  Passa, quindi, al Capitolo 11, in materia di occupazione. Come si legge al paragrafo 11.1, le Amministrazioni sono state molto impegnate, nel corso del 2019, nell'attuazione dell'Agenda europea per le competenze, di cui alla Comunicazione della Commissione COM(2016)381, fornendo anche supporto ai processi di implementazione di alcuni strumenti legislativi, tra i quali la Raccomandazione sui percorsi di miglioramento delle competenze degli adulti, la Raccomandazione sulla revisione del quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente e la Decisione sul quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche.
  Nel campo delle politiche attive del lavoro, di cui al paragrafo 11.2, nel corso del 2019 il Governo si è impegnato a contrastare la disoccupazione, specialmente quella giovanile, anche ricorrendo ai programmi operativi nazionali finanziati dal Fondo sociale europeo, tra cui, in particolare, il Programma operativo nazionale dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile – PON IOG, il Programma operativo nazionale sistemi di politiche attive per l'occupazione – Pon SPAO e il Programma operativo complementare del Pon SPAO – Poc SPAO, con le cui risorse sono stati finanziati incentivi all'assunzione, rispettivamente, di giovani NEET (not in education, employment or training) e di lavoratori del Meridione («Occupazione sviluppo Sud»). È stata inoltre implementata l'attività della rete EURES, mirata al sostegno della mobilità professionale dei giovani dai 18 ai 35 anni e delle imprese. L'impegno del Governo si è concentrato anche sull'apprendistato, nell'ambito della European alliance for apprenticeships (EAfA), e sui percorsi di miglioramento delle competenze degli adulti, in attuazione della specifica raccomandazione del Consiglio europeo (Upskilling pathways Reccomendation).
  Il paragrafo 11.3 dà conto dell'impegno del Governo nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro nel corso del 2019. In particolare, segnala la partecipazione italiana al processo di approvazione della direttiva (UE) 2019/130, che modifica la direttiva 2004/37/CE, in materia di esposizione a sostanze chimiche cancerogene o mutagene nei luoghi di lavoro, al negoziato sul testo contenente la proposta di direttiva relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione europea, concluso con l'adozione definitiva della direttiva (UE) 2019/1152, nonché a quello per l'adozione del testo finale del regolamento istitutivo della Autorità europea del lavoro (ELA). Il Governo ha anche garantito l'impegno a partecipare agli incontri per orientare gli Stati membri verso una trasposizione, uniforme e corretta, della direttiva (UE) 2018/957, relativa al distacco dei lavoratori, nell'ambito di una prestazione di servizi. È proseguita anche l'attività nell'ambito della Pag. 293Piattaforma europea sul lavoro non dichiarato nonché nello specifico comitato riguardante l'attività ispettiva. A tale ultimo riguardo, la Relazione segnala lo svolgimento, nel mese di novembre 2019, della valutazione del sistema ispettivo italiano in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ad opera di un gruppo di valutazione di nove esperti provenienti da diversi Stati membri. Viene sottolineato anche l'impegno del Governo italiano per l'attuazione al regolamento (UE) 2018/724, che ha istituito lo Sportello unico digitale (Single digital market), nonché per il coordinamento delle autorità italiane competenti in materia di distacco transnazionale.
  Al paragrafo 11.4, sulla sicurezza sociale dei lavoratori, la Relazione si sofferma sull'impegno italiano nella ricerca di soluzioni di compromesso nel negoziato, non ancora concluso, per l'approvazione della riforma del regolamento 883/2004, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale (COM(2016)815).
  Dopo avere segnalato che, al Capitolo 12, in materia di affari sociali, il paragrafo 12.1 approfondisce l'attività del Governo per l'attuazione del Reddito di cittadinanza, rileva che al paragrafo 12.2 la Relazione dà conto dell'impegno del Governo nel negoziato che ha portato all'approvazione della direttiva (UE) 2019/1158, relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza (Work life balance), impegno che continua con la partecipazione a un Gruppo di lavoro tecnico per l'elaborazione di linee guida per la trasposizione della nuova normativa europea negli ordinamenti nazionali. Nel medesimo ambito, la Relazione segnala la presentazione da parte del Governo italiano del Progetto «REFLEX – REconciliation and FLEXibility: reconciling new work and care needs», che ha ottenuto il finanziamento dalla Commissione Europea a valere sulle risorse del Programma REC (Rights, Equality and Citizenship – Diritti, parità e cittadinanza), con l'obiettivo di sistematizzare e modellizzare un sistema di welfare aziendale che si ponga in futuro come riferimento nazionale per tutte le imprese del territorio italiano.
  Come si legge nel paragrafo 12.3, l'azione di promozione delle politiche di parità e pari opportunità si è sostanziata, nel 2019, nell'adozione di diverse misure volta a promuovere l'occupazione femminile e la crescita professionale delle donne in tutti i settori di impiego, accrescere le opportunità del loro inserimento lavorativo nei settori dove sono attualmente sottorappresentate, ridurre le disparità salariali, promuovere forme di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro attraverso l'introduzione di modalità di lavoro più agili e flessibili (smart working), orientate al lavoro per obiettivi anziché alla logica della presenza in ufficio.
  Il paragrafo 12.4 dà conto dell'azione del Governo per l'integrazione socio-lavorativa dei migranti, attraverso, tra gli altri, il progetto «Percorsi per la formazione, il lavoro e l'integrazione dei giovani migranti», incardinato nel sistema dei servizi territoriali per il lavoro, la formazione e l'integrazione e finanziato con risorse del Fondo sociale europeo. Anche il progetto «PUOI –Protezione Unita a Obiettivo Integrazione» è finanziato con risorse del Fondo sociale europeo ed è basato sull'attivazione di 4.500 percorsi di politica attiva del lavoro, che prevedono l'accesso a una serie di servizi integrati per l'inserimento socio-lavorativo e a un tirocinio extracurricolare di sei mesi, e sul coinvolgimento degli operatori pubblici e privati del mercato del lavoro. Nel 2019 sono state realizzate anche numerose iniziative per il contrasto al fenomeno del caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, a sostegno del Piano triennale di interventi in corso di definizione da parte del «Tavolo caporalato». Tali iniziative sono state elaborate attraverso il coordinamento e l'integrazione delle risorse europee, nazionali e regionali, con l'obiettivo di evitare la frammentazione della spesa e la sovrapposizione degli interventi.
  Al paragrafo 12.5, in materia di politiche per la parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni, la Relazione si sofferma sulla partecipazione attiva dell'Italia Pag. 294 nel Comitato per la libera circolazione dei lavoratori nell'ambito dell'Unione europea. Sul medesimo argomento, il Governo si è impegnato a dare piena attuazione alla direttiva 2014/54/UE, anche a seguito delle osservazioni della Commissione europea in merito alle lacune dell'ordinamento italiano, sia relativamente all'espresso riconoscimento del principio della parità di trattamento di tutti i lavoratori dell'Unione europea e dei loro familiari in ragione della nazionalità, sia per quanto riguarda l'esplicita previsione normativa di un organismo nazionale deputato alla promozione, analisi, controllo e sostegno della parità di trattamento dei lavoratori dell'Unione e dei loro familiari senza discriminazioni fondate sulla nazionalità, restrizioni o ostacoli ingiustificati. Tale impegno si è concretizzato in uno specifico intervento normativo di modifica del decreto legislativo n. 215 del 2003, disposto dall'articolo 1 del disegno di legge europea 2019-2020, attualmente all'esame del Parlamento. Infine, nell'ambito del medesimo Comitato, il Governo italiano si è impegnato nei lavori per la corretta implementazione della direttiva 2014/50/UE, relativa ai requisiti minimi per migliorare la mobilità dei lavoratori tra gli Stati membri, e l'acquisizione e il mantenimento dei diritti a pensione complementare, anche tramite la compilazione di appositi specifici questionari richiesti dalla Commissione europea.
  Al Capitolo 19, riguardante le pubbliche amministrazioni, al paragrafo 19.2, la Relazione rileva che anche nel corso del 2019 il Governo italiano si è impegnato per il rafforzamento della cooperazione europea, anche mediante il sostegno alla mobilità internazionale dei dipendenti pubblici italiani, consentendo loro di essere collocati in posizione di fuori ruolo presso gli organismi internazionali e, quindi, anche presso le istituzioni europee. Sulla base di specifici programmi, il personale coinvolto, per un periodo tra i due e i sei anni, ha la possibilità di arricchire il proprio bagaglio professionale con l'esperienza maturata all'estero, da spendere, al rientro nel nostro Paese, nell'Amministrazione di appartenenza. Alla data del 31 dicembre 2019, il personale collocato fuori ruolo era di circa 400 unità, buona parte delle quali collocate presso le Istituzioni europee e gli organismi di difesa della Nato. Il Governo, inoltre, ha assicurato la presenza di quattordici unità di personale qualificato presso le Istituzioni/Agenzie dell'Unione europea nella posizione di Esperto nazionale distaccato (END) e di Temporary Agent (TA), in contesti strategici nei quali si definisce la policy marittima europea.
  Nella Parte III, la Relazione illustra lo stato di attuazione delle politiche di coesione economica, sociale e territoriale. Al Capitolo 1, il paragrafo 1.1. fa il punto sui risultati raggiunti nella politica di coesione nel 2019 per temi prioritari, misurando l'avanzamento finanziario in termini di rapporto percentuale tra spesa certificata al 31 dicembre 2019 e risorse programmate, considerando sia la quota di cofinanziamento dell'Unione europea sia la quota di cofinanziamento nazionale. In particolare, per quanto riguarda specificatamente il FSE, nell'ambito dell'Obiettivo tematico (OT) 8 «Occupazione», sono proseguiti gli interventi di stimolo alla domanda di lavoro, le politiche di attivazione dell'offerta e di efficientamento del sistema del lavoro, favorendo l'aumento della resilienza del mercato del lavoro italiano. Inoltre, la Relazione fornisce i dati attuativi della misura Incentivo Occupazione Sviluppo Sud (IOSS), che intende favorire l'assunzione di persone in stato disoccupazione con un'età compresa tra i 16 e i 34 anni al momento dell'assunzione. A fronte di una copertura finanziaria pari 320 milioni di euro a valere sul Programma operativo nazionale «Sistemi di Politiche Attive per l'Occupazione» e sul Programma operativo complementare «Sistemi di Politiche Attive per l'Occupazione», alla data del 12 novembre 2019 l'ammontare complessivo delle risorse riferite alle domande di incentivo confermate è pari a 275 milioni di euro. Il numero complessivo di assunzioni incentivate con IOSS è pari a 60.828. La tipologia di contratti sottoscritti nel periodo considerato è riferita, per il 95,5 per cento, ad assunzioni a tempo indeterminato, mentre Pag. 295la parte rimanente (4,5 per cento) è riferita a contratti di apprendistato.
  Con riferimento alle procedure di infrazione, infine, la Relazione segnala la condanna dell'Italia da parte della Corte di giustizia dell'Unione europea nell'ambito delle procedure 2007/2229 e 2012/2202, relative, rispettivamente, al mancato recupero di aiuti concessi per interventi a favore dell'occupazione (contratti formazione lavoro) e al mancato recupero degli aiuti concessi a favore delle imprese nel territorio di Venezia e Chioggia.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di mercoledì 11 novembre 2020.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del prescritto parere alla I Commissione (Affari costituzionali), del disegno di legge C. 2727 Governo, di conversione del decreto-legge n. 130 del 2020, recante misure urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, rinviato nella seduta dello scorso 11 novembre.
  Avverte che, poiché l'esame del provvedimento da parte dell'Assemblea è previsto a partire da lunedì 23 novembre e la Commissione di merito non ha concluso l'esame in sede referente, la Commissione esprimerà il parere di competenza nella seduta odierna, sul testo originario del decreto-legge.
  Avverte altresì che i deputati del gruppo Lega hanno presentato una proposta alternativa di parere.
  Poiché nessuno chiede di intervenire, chiede al relatore, onorevole Viscomi, di illustrare la sua proposta di parere favorevole.

  Antonio VISCOMI (PD), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 7).

  Gualtiero CAFFARATTO (LEGA) illustra la proposta alternativa di parere, presentata dai deputati del gruppo Lega (vedi allegato 8).

  Debora SERRACCHIANI, presidente, poiché nessun altro chiede di intervenire, pone in votazione la proposta di parere favorevole del relatore, avvertendo che, in caso di sua approvazione, si intenderà preclusa la votazione sulla proposta alternativa di parere, presentata dai deputati del gruppo Lega.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 7).

DL 125/2020: Misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020.
C. 2779 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

Pag. 296

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri, martedì 17 novembre 2020.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alla XII Commissione (Affari sociali), del disegno di legge n. 2779 Governo, di conversione del decreto-legge n. 125 del 2020, recante misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché per l'attuazione della direttiva (UE)2020/739 del 3 giugno 2020, approvato dal Senato, rinviato nella seduta di ieri, martedì 17 novembre.
  Ricorda che in tale seduta, il relatore, onorevole Cubeddu, ha svolto la sua relazione e che nella seduta odierna la Commissione procederà all'espressione del parere di competenza.
  Invita, quindi, il relatore a formulare la sua proposta di parere.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 9).

  Paolo ZANGRILLO (FI) e Andrea GIACCONE (LEGA) preannunciano, a nome dei rispettivi gruppi, l'astensione nella votazione sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 9).

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 18 novembre 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.25.