CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 novembre 2020
474.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 126

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 18 novembre 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO.

  La seduta comincia alle 10.

Sull'azione internazionale dell'Italia per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l'efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione.
Audizione, in videoconferenza, del Presidente dello International Fund for Agricultural Development (IFAD), Gilbert Houngbo.
(Svolgimento e conclusione).

  Piero FASSINO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Gilbert HOUNGBO, Presidente dello International Fund for Agricultural Development (IFAD), svolge un intervento sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), Maurizio LUPI (M-NI-USEI-C!-AC) e Piero FASSINO, presidente.

  Gilbert HOUNGBO, Presidente dello International Fund for Agricultural Development (IFAD), risponde ai quesiti posti e forniscono ulteriori precisazioni.

  Piero FASSINO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 10.45.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 18 novembre 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO.

  La seduta comincia alle 11.

Sull'azione internazionale dell'Italia per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l'efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione.
Audizione, in videoconferenza, della Direttrice Generale della International Development Law Organization (IDLO), Jan Beagle.
(Svolgimento e conclusione).

  Piero FASSINO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Jan BEAGLE, Direttrice Generale della International Development Law Organization (IDLO), svolge un intervento sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) e Paolo FORMENTINI (LEGA).

  Jan BEAGLE, Direttrice Generale della International Development Law Organization (IDLO), risponde ai quesitiPag. 127 posti e forniscono ulteriori precisazioni.

  Piero FASSINO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 11.40.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 18 novembre 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12 alle 12.35.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 18 novembre 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 13.

7-00556 Delmastro Delle Vedove: Sulla crisi nella regione del Nagorno Karabakh.
7-00575 Fassino: Sulla crisi nella regione del Nagorno Karabakh.
(Seguito della discussione congiunta – Ritiro della risoluzione n. 7-00556 e approvazione della risoluzione n. 8-00089).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata, da ultimo, nella seduta del 12 novembre scorso.

  Piero FASSINO, presidente, facendo seguito alle intese informali già raggiunte in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, presenta un nuovo ulteriore nuovo testo della risoluzione a sua prima firma, che recepisce le proposte di riformulazione pervenute, da ultimo, in particolare dai Gruppi di Forza Italia e della Lega, nell'auspicio di un voto il più possibile unitario sull'atto di indirizzo a sua prima firma (vedi allegato 1). Procede quindi ad illustrare gli elementi innovativi del testo presentato recati sia in premessa sia nella parte dispositiva, dicendosi assai soddisfatto per avere registrato, seppur informalmente, il consenso unanime dei Gruppi sull'ultima versione della risoluzione a sua prima firma.

  La Viceministra Marina SERENI esprime parere favorevole sulle riformulazioni apportate dal presentatore alla risoluzione n. 7-00575.

  Edmondo CIRIELLI (FDI), esprimendo apprezzamento per l'impegno del Presidente Fassino nel volere predisporre un testo il più possibile condiviso anche accogliendo talune proposte dell'opposizione, rileva che nel primo punto delle premesse sarebbe opportuno conservare la formulazione di «Repubblica indipendente dell'Artsakh»: è un dato storico, infatti, che tale Repubblica si è costituita con questo nome, sia pure unilateralmente e senza ottenere il riconoscimento della Comunità internazionale. Ritiene che l'omissione di tale dicitura costituisca un eccesso di preoccupazione, anche tenuto conto della specifica sensibilità sul punto da parte azera. Ribadisce, inoltre, l'opportunità di inserire un passaggio sul divieto dell'uso della forza come mezzo per risolvere le controversie internazionali, considerato il nostro esplicito dettato costituzionale.

  Vito COMENCINI (LEGA), ringraziando a sua volta il Presidente Fassino per avere accolto le richieste avanzate dal proprio Gruppo, sottolinea l'esigenza che il Parlamento approvi celermente questa importante risoluzione per suggellare e sostenere Pag. 128il percorso di pacificazione avviato con il cessate il fuoco del 9 novembre scorso, per fare pervenire la solidarietà al popolo armeno che ha tanto sofferto per il conflitto e, infine, per censurare l'aggressività e le mire espansionistiche della Turchia, che ancor oggi non riconosce il genocidio perpetrato ai danni degli armeni nel secolo scorso. Esprime speciale apprezzamento per l'approccio equilibrato della risoluzione nei riguardi delle rivendicazioni sia azere sia armene e concorda sulla opportunità di non menzionare il nome della Repubblica indipendente, tanto più che essa non è riconosciuta dalla Comunità internazionale ed è stata, essa stessa, motivo di conflitto tra i popoli della regione.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), associandosi ai ringraziamenti e all'apprezzamento espresso dai colleghi per il lavoro di mediazione svolto dal Presidente Fassino, evidenzia gli elementi, di particolare interesse per il suo Gruppo, che sono stati recepiti nella proposta di compromesso all'esame: la critica alle interferenze turche; la denuncia della presenza di miliziani jihadisti; l'auspicio di un rilancio dell'azione del Gruppo di Minsk. Si rammarica, al contrario, per la rinuncia ad una più severa condanna della condotta imperialista di Ankara e alla connessa revoca dello status di Paese candidato, grazie al quale il regime di Ankara continua a fruire di miliardi di aiuti di provenienza UE. Si associa, inoltre, alla richiesta del collega Cirielli sulla «Repubblica indipendente dell'Artsakh», tema sul quale chiede un supplemento di riflessione, valutando l'opportunità di premettere l'aggettivo «sedicente». Al riguardo, esprime il timore che il nome sia stato espunto su pressione della Farnesina, quando invece il Parlamento dovrebbe mantenere la sua autonomia e riconoscere oggettivamente i dati della storia.
  Ritenendosi in ogni caso gratificato nel merito dal testo elaborato dal Presidente Fassino e anche in omaggio allo sforzo costruttivo da lui fatto, annuncia il ritiro della propria risoluzione n. 7-00556.

  Maurizio LUPI (M-NI-USEI-C!-AC), associandosi ai ringraziamenti al Presidente, ricorda che su questi temi la Commissione ha sempre cercato punti di convergenza se non addirittura l'unanimità delle posizioni. Segnalando di aver sottoscritto, a suo tempo, la risoluzione n. 7-00556 Delmastro delle Vedove, preannuncia il voto favorevole al testo di compromesso presentato dal presidente Fassino, che ha raggiunto un pregevole punto di mediazione.

  Osvaldo NAPOLI (FI), associandosi alle considerazioni del collega Lupi e preannunciando il voto favorevole di Forza Italia sul testo di risoluzione presentata da ultimo dal Presidente Fassino, auspica che il testo possa essere trasmesso anche a quei consigli comunali in cui, negli ultimi, giorni, si è sviluppato un dibattito parallelo su questi stessi temi dagli esiti imprevedibili e per i quali potrebbe essere utile acquisire la posizione unitaria della Commissione Affari esteri e comunitari della Camera dei deputati.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), preannunciando il voto favorevole del Partito Democratico alla proposta di risoluzione presentata dal presidente, che rappresenta il punto più avanzato di compromesso, si associa all'auspicio del collega Napoli circa la trasmissione dell'atto ai soggetti esponenziali delle regioni e degli enti locali. È importante dare al Paese la misura della unità delle forze politiche italiane in materia di politica estera.

  Gennaro MIGLIORE (IV), associandosi alle espressioni di apprezzamento per il lavoro svolto dal Presidente Fassino, che ha tenuto in debita considerazione anche le richieste delle opposizioni, preannuncia il voto favorevole di Italia Viva sulla più recente versione della risoluzione n. 7-00575, qui presentata.

  Piero FASSINO, presidente, ringraziando tutti i colleghi per i preziosi contributi che hanno consentito di approdare ad un testo condiviso, accogliendo in parte le ulteriori richieste dell'onorevole Cirielli, propone di Pag. 129inserire, alla fine del primo punto del dispositivo la seguente frase: «e a perseguire soluzioni fondate su negoziati e non sull'uso della forza». Quanto alle premesse, propone di mantenere la formulazione attuale, che rappresenta il punto di compromesso più avanzato, anche a fronte delle pressioni ricevute negli ultimi giorni dalle rappresentanze diplomatiche di entrambi i contendenti. Sottolinea l'importanza di difendere la sovranità del Parlamento e di mantenere la convergenza sul testo condiviso nel segno di uno spirito davvero cooperativo tra i Gruppi.

  Edmondo CIRIELLI (FDI) accetta la proposta del Presidente, non trattandosi di questione dirimente e precisando che la sua osservazione sulla «Repubblica indipendente dell'Artsakh» era ispirata al rispetto di una verità storica, difficilmente confutabile, tant'è che anche in recenti interlocuzioni con l'Ambasciata azera tale riferimento non è stato oggetto di troppa attenzione.

  Piero FASSINO, presidente, segnalando di essere stato anch'egli interpellato dalle rappresentanze diplomatiche dei due Paesi – Armenia e Azerbaijan – conferma che la questione del nome è tutt'altro che irrilevante e che, pertanto, è opportuno mantenere l'attuale formulazione. Ringrazia in ogni caso il collega per avere acconsentito a mantenere l'unanimità fin qui registrata sul testo.

  La Viceministra Marina SERENI esprime parere favorevole sulla proposta di riformulazione della risoluzione relativamente al tema dell'uso della forza.

  La Commissione approva, quindi, all'unanimità la risoluzione n. 7-00575 Fassino, come riformulata, che assume il n. 8-00089.

Sui lavori della Commissione.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda che in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è stato richiesto l'intervento di un rappresentante del Governo per un primo approfondimento sui gravi fatti che stanno accadendo in Etiopia, in vista di un ciclo di audizioni preliminare alla discussione di una proposta di risoluzione, in corso di presentazione da parte della collega Emiliozzi.

  La Viceministra Marina SERENI segnala che il Consiglio dei Ministri degli esteri dell'UE dovrebbe occuparsi, tra le altre cose, di questa vicenda nella riunione programmata, in videoconferenza, domani 19 novembre. Precisa che la crisi attuale nasce da conflittualità pregresse, dalle tensioni fra le autorità centrali dell'Etiopia e quelle della regione del Tigrai, acuitesi a seguito delle recenti elezioni locali svolte nella medesima regione, nonostante il rinvio di quelle generali a causa dell'emergenza pandemica. Ricorda che il 4 novembre scorso tali tensioni hanno portato le forze di liberazione del Tigrai ad attaccare l'esercito regolare etiope, che a sua volta ha reagito nel tentativo di riportare l'ordine. La situazione rimane complessa e delicata, con il rischio di una ulteriore escalation, che preoccupa non solo l'Italia, ma l'intera Unione europea, entrambe favorevoli alla riapertura del dialogo e alla cessazione delle ostilità. Al riguardo, ricorda che, secondo fonti autorevoli di stampa, sia l'Unione europea sia l'Unione africana si sono offerte per promuovere una iniziativa di mediazione, fin qui respinta dal presidente Abiy. Tra l'altro, la situazione è ulteriormente deteriorata dalla crisi umanitaria, che sta inducendo molti abitanti del Tigrai a fuggire verso il Sudan, determinando una situazione di instabilità che mette a rischio l'intero Corno d'Africa.
  Ribadisce, quindi, l'opportunità di approfondire nuovamente la materia a seguito della riunione del Consiglio affari esteri dell'UE in programma domani.

  La Commissione prende atto.

  Piero FASSINO, presidente, ringrazia la Viceministra Sereni per avere fornito alla Commissione un primo inquadramento sulla situazione in Corno d'Africa, in attesa di Pag. 130approfondire il tema quanto prima anche alla luce delle decisioni assunte in sede europea.

  La seduta termina alle 13.25.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 novembre 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 13.30.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 novembre scorso.

  Gennaro MIGLIORE (IV), relatore, presenta una proposta di parere favorevole, di cui dà lettura (vedi allegato 2).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), in via preliminare, segnala che il provvedimento in titolo è ancora oggetto dell'attività emendativa presso la Commissione di merito. Pertanto, la III Commissione si appresta ad esprimere un parere su un testo provvisorio, che potrebbe essere radicalmente modificato. Evidenzia, quindi, l'opportunità di soprassedere e di esprimere il parere in una fase successiva, sul testo risultante dall'esame delle proposte emendative.

  Piero FASSINO, presidente, segnala che il provvedimento in esame è calendarizzato in Aula a partire da lunedì prossimo 23 ottobre e che è assai improbabile potere ricevere dalla Commissione di merito il testo emendato in tempo utile per l'espressione del parere da parte di questa Commissione.

  Gennaro MIGLIORE (IV), relatore, ricordando che non è la prima volta che la Commissione si trova ad esprimere un parere sul testo di un decreto-legge soggetto ad una tempistica particolarmente serrata, rileva che la richiesta del collega Delmastro delle Vedove sarebbe legittima e comprensibile solo nel caso in cui il testo venisse drasticamente modificato in sede referente sulle parti di competenza. In ogni caso nulla vieta a questa Commissione di tornare ad esprimersi sul provvedimento in titolo in una fase più avanzata dell'iter in sede referente.

  Alberto RIBOLLA (LEGA), associandosi alle considerazioni del collega Delmastro delle Vedove, ribadisce l'assoluta contrarietà della Lega al provvedimento in esame, evidenziando che il Movimento 5 Stelle si appresta a smontare una disciplina da esso stesso approvata sotto il precedente Esecutivo. Tale voltafaccia risulta ancor più inaccettabile nella situazione attuale in cui, secondo i dati forniti dalla Ministra Lamorgese, si registra una crescita esponenziale degli sbarchi e un afflusso incontrollato di immigrati clandestini che rasenta davvero una vera e propria invasione.
  A fronte di queste evenienze, sarebbe opportuno inasprire ancor di più la normativa, esattamente l'opposto di quanto sta facendo l'attuale Governo, che estende la concessione dei permessi di soggiorno, introduce il diritto all'iscrizione anagrafica per gli immigrati e sopprime i poteri del Ministro dell'Interno in materia di transito delle navi. Al riguardo, ricorda che tale misura, introdotta con i decreti-sicurezza dell'allora Ministro Salvini, ha consentito di ridurre in maniera significativa gli sbarchi ma anche, di conseguenza, i naufragi e le morti in mare. Al contrario, la nuova Pag. 131disciplina in esame agevola le partenze dalle coste libiche e asseconda le attività opache delle ONG che pattugliano la zona di mare antistante la Tunisia o la Libia.
  Reitera, quindi, l'invito al gruppo del Movimento 5 Stelle a riflettere attentamente su quanto si apprestano ad approvare.

  Edmondo CIRIELLI (FDI), nel ribadire la ferma contrarietà di Fratelli d'Italia alle politiche del Governo in materia di contrasto all'immigrazione clandestina per motivi pragmatici e contro un approccio ideologico al tema, contesta il presunto ed enfatico cambio radicale di strategia della maggioranza: fa presente, infatti, che la stessa Ministra dell'Interno ha auspicato una maggiore cooperazione a livello UE per fermare gli sbarchi crescenti, a conferma del fatto che il problema dell'immigrazione incontrollata rimane irrisolto. Evidenzia, inoltre, che, in base al parere proposto dal relatore, i colleghi del Movimento 5 Stelle, approvando i precedenti «decreti sicurezza», avrebbero avallato una disciplina contraria al diritto internazionale ed ai princìpi costituzionali: tuttavia, ricorda che, all'epoca, in sede di voto sulle pregiudiziali di costituzionalità, i colleghi votarono compattamente contro tale illegittimità. Segnala, inoltre, che l'Italia, rispetto alla Grecia, la Spagna, la Francia e a Malta è il Paese che garantisce il più ampio rispetto delle norme internazionali sui non respingimenti e garantisce la piena tutela dei diritti umani. Trova, infine, del tutto inaccettabile il ridimensionamento dei poteri di intervento del Ministero dell'Interno sul transito delle navi, dal momento che la nuova disciplina esclude il suo intervento anche in caso di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica. Si tratta a suo avviso di una evidente forzatura ad un quadro di regole coerenti.

  Laura BOLDRINI (PD) ricorda a tutti i colleghi che sui cosiddetti «decreti sicurezza» dell'allora Ministro Salvini ci sono state diverse pronunce della Corte costituzionale, non ultima quella relativa all'iscrizione anagrafica degli immigrati: tale misura risulta peraltro condivisa da molti amministratori locali, che in tale modo possono esercitare maggior controllo sui propri territori. Segnala, altresì, che anche il Presidente della Repubblica in occasione della promulgazione del secondo decreto-legge Salvini aveva espresso forti riserve sulla proporzionalità delle misure sanzionatorie nei confronti delle ONG, nonché sul mancato rispetto delle convenzioni internazionali.
  Pertanto, sulla base di queste considerazioni, con il provvedimento in esame la maggioranza vuole riportare la normativa italiana nell'alveo della legalità, sia sotto il profilo dell'ordinamento interno sia sotto il profilo di quello internazionale.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) ricorda il dettato dell'articolo 73 del Regolamento in merito alla necessità che il parere possa essere espresso prima che si deliberi su un provvedimento e sui tempi per l'esame in sede consultiva di disegni di legge di conversione di decreti-legge. Nel merito, si associa alle considerazioni della collega Boldrini circa la necessità, al di là degli obiettivi politici, di adeguare la normativa italiana alle sentenze della Corte costituzionale, nonché ai richiami del Presidente della Repubblica. Al riguardo, segnala la profonda divergenza di valutazioni tra maggioranza e opposizione sulla gestione del fenomeno migratorio e sull'accoglienza che, ad avviso dei partiti dell'attuale maggioranza, deve essere impostata in modo tale da non produrre clandestinità ed illegalità, come accadeva con la disciplina previgente. Sottolinea che la linea che segna la distanza dai gruppi di opposizione è data dal ritenere che la sicurezza si conquisti attraverso il riconoscimento di diritti, tanto più in una fase di crisi pandemica in cui vi è assoluta esigenza di fare emergere situazioni di irregolarità su tutto il territorio dello Stato. I decreti sicurezza dell'allora Ministro Salvini si sono d'altra parte rivelati inefficaci sul terreno della riduzione della clandestinità, non essendo peraltro stati accompagnati da una efficace politica di rimpatri. Ringraziando, quindi, il relatore per l'impegno profuso, preannuncia il voto favorevole del gruppo Liberi e Uguali.

Pag. 132

  Vito COMENCINI (LEGA), replicando alla collega Boldrini, che ha alluso ad una presunta illegalità della disciplina previgente, di cui il gruppo Lega è invece tuttora orgoglioso, ricorda che essa è stata approvata con il voto favorevole del Movimento 5 Stelle. Pertanto, i colleghi di questo Gruppo dovrebbero prendere atto della ambiguità e contraddittorietà dei propri comportamenti. Dissentendo dal collega Palazzotto, evidenzia l'esigenza primaria di tutelare gli immigrati che sono giunti nel nostro Paese in maniera regolare, che non possono e non accettano di essere messi sullo stesso piano dei clandestini. Evidenzia che l'immigrazione illegale può essere fonte anche di criminalità, come dimostrano i recenti attentati terroristici in Francia ed Austria. Quanto al tema dei soccorsi in mare, segnala che l'accondiscendenza nei riguardi delle ONG non contribuisce a salvare vite, anzi favorisce l'incremento delle morti in mare e fenomeni odiosi come la tratta degli esseri umani. Ribadisce, pertanto, il voto contrario del Gruppo Lega.

  Simone BILLI (LEGA) riguardo ad un aspetto specifico della nuova normativa, ovvero la concessione del permesso di soggiorno umanitario, segnala che i decreti sicurezza dell'allora Ministro Salvini avevano lodevolmente circoscritto e tipizzato i casi di concessione di tali permessi speciali, destinati effettivamente alle categorie più vulnerabili. Analogamente, si era operato anche un giro di vite sulle attività degli SPRAR, assicurando che andassero a beneficio dei soli richiedenti asilo, sulla falsariga di quanto accade in Svizzera, dove gli immigrati titolari di protezione internazionale vengono formati ed avviati al lavoro. Evidenzia, altresì, l'esigenza di un supporto più concreto da parte delle istituzioni europee in materia di gestione dei flussi migratori.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), esprimendo riserve sulla interpretazione delle norme del Regolamento richiamate dal collega Palazzotto, si associa alle riflessioni dei colleghi circa l'inefficacia del provvedimento in esame nel combattere l'immigrazione irregolare. In particolare, giudica aberrante la limitazione dei poteri di intervento del Ministro dell'Interno sul transito delle navi anche in caso di tutela della dell'ordine pubblico e della sicurezza. Si associa, altresì, allo stupore dei colleghi della Lega circa il comportamento del Movimento 5 Stelle, i cui rappresentanti oggi sono significativamente silenti e di cui censura l'atteggiamento velatamente irridente, laddove invece dovrebbero chiarire come sia possibile allearsi dapprima alla Lega di Matteo Salvini e poi ad un partito che ha tra i suoi maggiori riferimenti la collega Boldrini. Parallelamente, riconosce ai colleghi del Partito Democratico, di Liberi e Uguali e di Italia Viva di aver vinto la loro battaglia culturale sul tema migratorio.

  Dimitri COIN (LEGA) ribadisce le argomentazioni dei suoi colleghi, segnalando che la stessa Ministra Lamorgese ha denunciato l'aumento degli sbarchi e, di conseguenza, dei morti. Di fronte alle sfide della pandemia e alle sue conseguenze economiche, in particolare sui livelli occupazionali, la disciplina proposta non propone alcuna soluzione efficace, ma anzi contribuisce ad accrescere la preoccupazione l'angoscia dei sindaci e rende l'Italia il «centro d'accoglienza d'Europa», senza alcun supporto dai partners europei.

  Cristian ROMANIELLO, relatore, rivolgendosi al collega Delmastro delle Vedove, sottolinea che nessun esponente del proprio Gruppo ha assunto atteggiamenti derisori e che tali accuse vanno dunque rispedite al mittente.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Nuove norme in materia di illeciti agro-alimentari.
Nuovo testo C. 2427 Governo.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Pag. 133

  Riccardo OLGIATI, relatore, in via generale, segnala che il provvedimento riprende in larga parte i contenuti del progetto di riforma del diritto sanzionatorio agroalimentare elaborato dalla Commissione istituita nel 2015 presso l'ufficio legislativo del Ministero della Giustizia e presieduta dal dott. Giancarlo Caselli.
  I principali obiettivi della riforma possono essere individuati: nella rielaborazione della struttura delle fattispecie incriminatrici poste a difesa degli interessi tradizionalmente tutelati in materia alimentare (la salute pubblica e i delitti contro l'industria e il commercio), per adeguare la disciplina punitiva al cambiamento del sistema di produzione, trasformazione e vendita di beni alimentari; nell'individuazione di strumenti idonei a contrastare fenomeni particolarmente gravi di frode alimentare, che si manifestano attraverso condotte illecite svolte in forma stabile e organizzata nell'ambito delle attività d'impresa.
  Per perseguire tali obiettivi, il disegno di legge, che si compone di tredici articoli, interviene sulle norme del codice penale relative ai delitti di comune pericolo contro la salute pubblica e la sicurezza di acque, alimenti e medicinali e in generale intervenendo a tutela del sistema produttivo italiano anche in sede internazionale contro fenomeni di alterazione o contraffazione.
  Riguardo ai profili di competenza, segnala l'articolo 10 del disegno di legge, che incide sull'articolo 16 della legge n. 99 del 2009, recante disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, stabilendo che, ai fini della destinazione di beni sequestrati o confiscati nel corso di operazioni di polizia giudiziaria, la disciplina in ordine alla destinazione di tali beni trovi applicazione anche in riferimento ai delitti di frode agroalimentare di cui ai nuovi articoli 517-quater.1 (Agropirateria), 517-sexies (Frode nel commercio di alimenti) e 517-septies (Commercio di alimenti con segni mendaci).
  Alla luce di queste considerazioni, propone che la Commissione voglia esprimere un nulla osta al seguito dell'esame sul provvedimento in titolo.

  Alberto RIBOLLA (LEGA), preannunciando il voto di astensione della Lega, segnala che nella Commissione di merito i colleghi del Gruppo hanno provato, senza successo, a promuovere l'approvazione di emendamenti che avrebbero di gran lunga migliorato il testo in esame.

  La Commissione approva la proposta di nulla osta formulata dal relatore.

Norme per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani e della cura delle malattie rare.
Testo unificato C. 164 Paolo Russo, C. 1317 Bologna, C. 1666 De Filippo, C. 1907 Bellucci, C. 2272 Panizzut.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Cristian ROMANIELLO (M5S), relatore, illustra il provvedimento, evidenziando innanzitutto che la finalità è tutelare il diritto alla salute delle persone affette da malattie rare, attraverso misure volte a garantire l'uniformità della erogazione nel territorio nazionale delle prestazioni e dei medicinali, inclusi quelli orfani; l'aggiornamento periodico dei livelli essenziali di assistenza e dell'elenco delle malattie rare; il coordinamento, il riordino e il potenziamento della Rete nazionale, comprensiva dei centri che fanno parte delle Reti di Riferimento Europee (ERN), per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare; il sostegno alla ricerca.
  In via generale, segnala che con la definizione «malattie rare», secondo una definizione adottata in ambito di Unione europea, si intendono le patologie eterogenee con una prevalenza nella popolazione inferiore a cinque casi ogni 10 mila abitanti, che comportano tuttavia difficoltà diagnostiche, onerosità del trattamento clinico ed esiti invalidanti. Per le loro peculiarità, esse Pag. 134richiedono la promozione di azioni comuni per la condivisione delle conoscenze e per riunire risorse frammentate tra gli Stati membri, incentivando la collaborazione anche in ottica transnazionale.
  In questa ottica, il terzo Programma dell'UE in materia di salute (2014-2020), sancito con il Regolamento (UE) n. 282 del 2014, ha fatto espresso riferimento all'obiettivo di sostenere la creazione di un sistema di reti di riferimento europee a favore dei pazienti le cui patologie richiedono cure altamente specialistiche ed una particolare concentrazione di risorse o di competenze, come nel caso delle malattie rare.
  Quanto alla definizione di «farmaco orfano», di cui all'articolo 3, rileva che, in conformità ai criteri stabiliti dal regolamento comunitario n. 141 del 2000, esso è destinato alla diagnosi, alla profilassi o alla terapia di un'affezione che comporta una minaccia per la vita o la debilitazione cronica e che colpisce non più di cinque individui su diecimila; sulla base di questi presupposti, è poco probabile che, in mancanza di incentivi, la commercializzazione di tale farmaco sia così redditizia da giustificare l'investimento necessario.
  Di particolare interesse ai fini della III Commissione è l'articolo 5, comma 4, il quale prevede che, in deroga a quanto stabilito dal regolamento di cui al decreto del Ministro della Sanità 11 febbraio 1997, è consentita l'importazione di farmaci in commercio in altri Paesi anche per usi non autorizzati nei Paesi di provenienza, purché compresi nei piani diagnostici-terapeutici personalizzati, nonché dei medicinali innovativi la cui commercializzazione è autorizzata in altri Stati ma non sul territorio nazionale, dei medicinali non ancora autorizzati ma sottoposti a sperimentazione clinica e dei medicinali da impiegare per un'indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata. Tali farmaci devono essere richiesti da una struttura ospedaliera, anche se utilizzati per assistenze domiciliari, e sono posti a carico del Servizio sanitario nazionale.
  Alla luce di queste considerazioni, non ravvisando profili di stretta competenza della nostra Commissione, propone di esprimere nulla osta all'ulteriore corso del provvedimento in esame.

  Alberto RIBOLLA (LEGA), preannunciando il voto favorevole della Lega, auspica che il provvedimento, che tra l'altro aumenta i fondi a favore della ricerca, venga approvato celermente.

  La Commissione approva la proposta di nulla osta formulata dal relatore.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020.
C. 2757 Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2019.
Doc. LXXXVII, n. 3.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatrice, analizzando in primo luogo il disegno di legge di delegazione europea, segnala che, ai sensi dell'articolo 30 della legge 234 del 2012, esso reca disposizioni volte, essenzialmente, a delegare il Governo per il recepimento delle direttive, l'attuazione degli altri atti dell'UE o la modifica o abrogazione di disposizioni vigenti limitatamente a quanto necessario per garantire la conformità dell'ordinamento ai pareri motivati o alle sentenze di condanna della Corte di giustizia.
  Segnala che, a seguito delle modifiche approvate presso il Senato, il disegno di legge consta ora di ventinove articoli, che recano disposizioni di delega riguardanti il recepimento di trentotto direttive europee inserite nell'allegato A, nonché l'adeguamento della normativa nazionale a diciassette regolamenti europei. L'articolato contiene, Pag. 135 altresì, princìpi e criteri direttivi specifici per l'esercizio della delega relativa a 18 direttive.
  Rileva che, come di consueto, le materie trattate nella legge di delegazione europea sono eterogenee. Specifico interesse per la Commissione Affari esteri riveste l'articolo 18, che reca princìpi e criteri direttivi per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2019/881, relativo all'ENISA, l'Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza. Ricorda che l'ENISA ha il compito di coadiuvare l'UE e i Paesi membri nell'azione volta a prevenire, rilevare e reagire ai problemi di sicurezza dell'informazione, promuovendo, tra l'altro, la cooperazione fra le squadre nazionali di pronto intervento informatico. In particolare, il comma 2 dell'articolo 18 prevede che il Governo designi il Ministero dello Sviluppo economico quale «autorità nazionale di certificazione della cibersicurezza». Ricorda, peraltro, che la sicurezza informatica è disciplinata, altresì, dalla direttiva (UE) 2016/1148, recepita nell'ordinamento italiano con il decreto legislativo n. 65 del 2018, che attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica – di cui fa parte anche il Ministro degli Affari esteri – l'adozione della strategia nazionale di sicurezza cibernetica per la tutela della sicurezza delle reti e dei sistemi di interesse nazionale.
  Segnala anche l'articolo 28, introdotto al Senato, che reca princìpi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2019/1159, che, intervenendo in materia di requisiti minimi di formazione per la gente di mare, adegua il diritto dell'Unione alle proposte di revisione della Convenzione internazionale sugli standard di addestramento, abilitazione e tenuta della guardia per i marittimi. Tale Convenzione, originariamente conclusa nel 1978 ed entrata in vigore nel 1984, è stata oggetto di una prima revisione approfondita nel 2010; nel 2015 e nel 2016 sono state approvate ulteriori modifiche – che si vuole col provvedimento in esame introdurre nel diritto dell'Unione – relative, in particolare, al reciproco riconoscimento dei certificati rilasciati dagli Stati membri alla gente di mare; al riconoscimento dei certificati rilasciati da Paesi terzi; al riesame, da parte della Commissione europea, della qualificazione dei Paesi terzi.
  Segnalare altresì la direttiva (UE) 2019/883, contenuta nell'Allegato A, che ha l'obiettivo di proteggere l'ambiente marino dagli effetti negativi degli scarichi dei rifiuti delle navi che utilizzano porti situati nel territorio dell'Unione e di garantire nel contempo il buon funzionamento del traffico marittimo. La direttiva intende allineare la legislazione dell'UE alla Convenzione internazionale per la prevenzione dell'inquinamento causato da navi («Convenzione MARPOL»), la quale stabilisce i divieti generali relativi agli scarichi delle navi in mare, nonché le condizioni alle quali alcuni tipi di rifiuti possono essere scaricati nell'ambiente marino. Osserva che la direttiva si applica a tutte le navi, indipendentemente dalla loro bandiera, che fanno scalo o che operano in un porto di uno Stato membro, a esclusione delle navi adibite a servizi portuali, e con l'eccezione delle navi militari da guerra, delle navi ausiliarie o di altre navi possedute o gestite da uno Stato e impiegate, al momento, solo per servizi statali a fini non commerciali.
  Da ultimo, ai fini delle competenze della III Commissione, menziona una specifica disposizione – l'articolo 11 – della direttiva (UE) 2020/262, che stabilisce il regime generale delle accise, anch'essa contenuta nell'Allegato A. Tale articolo stabilisce che i prodotti sottoposti ad accisa sono esentati dal pagamento dell'accisa quando sono destinati a essere utilizzati: a) nel quadro di relazioni diplomatiche o consolari; b) da organizzazioni internazionali riconosciute come tali dalle autorità pubbliche dello Stato membro ospitante, e dai membri di tali organizzazioni, nei limiti e alle condizioni fissati dalle Convenzioni internazionali o dagli accordi di sede; c) dalle forze armate di qualsiasi Stato membro diverso dallo Stato membro nel quale è esigibile l'accisa, nella misura in cui tali forze partecipino a uno sforzo di difesa svolto ai fini della realizzazione di un'attività dell'Unione Pag. 136 nell'ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune; d) dalle forze armate di qualsiasi Stato che sia parte contraente del trattato Nord Atlantico, diverso dallo Stato membro nel quale è esigibile l'accisa; e) dalle forze armate del Regno Unito di stanza a Cipro in virtù del trattato relativo all'istituzione della Repubblica di Cipro del 16 agosto 1960; f) per il consumo nel quadro di un accordo concluso con Paesi terzi o organizzazioni internazionali.
  Passando all'esame della relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2019, segnala che è stata trasmessa al Parlamento il 18 maggio 2020, quindi con un ritardo significativo rispetto al termine di presentazione – 28 febbraio – previsto dall'articolo 13 della citata legge 234 del 2012.
  Analogamente alle precedenti, la relazione è articolata in quattro parti e in cinque allegati. In premessa, evidenzia che molte delle questioni affrontate risultano superate alla luce della pandemia da COVID-19, che ha reso necessaria l'adozione di misure straordinarie inedite per rispondere agli effetti immediati della crisi, innescando una revisione degli orientamenti di carattere strategico e incidendo sull'andamento dei principali negoziati in corso, primo fra tutti quello sul nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027.
  Rileva che la prima parte della relazione è dedicata agli sviluppi del processo di integrazione europea e alle questioni istituzionali: in questo ambito, si dà conto, tra le altre cose, della posizione del Governo italiano in favore dello svolgimento della Conferenza sul futuro dell'Europa, posizione che è stata successivamente esplicitata nel non paper, approvato dal Comitato Interministeriale Affari Europei il 14 febbraio 2020, nel quale si indica che la discussione sul futuro dell'Europa dovrà prevedere un forte coinvolgimento della società civile e dei Parlamenti nazionali. Segnala che l'avvio della Conferenza, inizialmente previsto il 9 maggio 2020, è stato rinviato a causa della pandemia.
  Con riguardo alla Brexit, la relazione accenna alle iniziative che Unione europea ha portato avanti nell'ambito del negoziato sul futuro partenariato con Londra: al riguardo, osserva che si tratta di una materia che è in piena evoluzione e proprio nel corso di questa settimana è in corso di svolgimento un round negoziale che potrebbe essere decisivo per definire gli esiti delle trattative.
  Precisa che nella seconda parte della relazione c'è una sezione specifica dedicata alla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e alla politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), che tratta anche del supporto alla missione EUNAVFOR MED Sophia, il cui mandato è terminato il 31 marzo 2020 contestualmente all'avvio della nuova missione militare dell'UE nel Mediterraneo EUNAVFOR MED IRINI, nonché alla politica europea di vicinato (PEV) e all'allargamento ai Paesi dei Balcani occidentali. Segnala, in proposito, l'approvazione della riforma della procedura dei negoziati di adesione e l'apertura dei negoziati di adesione con Albania e Repubblica della Macedonia del Nord, obiettivo raggiunto anche grazie un'intensa azione di sensibilizzazione messa in atto dal Governo italiano – e fortemente supportata da questa Commissione – per preservare la centralità della politica di allargamento nell'agenda europea. Ricorda che in questo ambito, peraltro, il 6 ottobre 2020 la Commissione europea ha presentato la comunicazione sulla politica di allargamento 2020 e il piano economico di investimenti globale per i Balcani occidentali.
  Per quanto riguarda la Politica di vicinato, rivolta sia ai Paesi del Partenariato orientale (Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina), sia a quelli del Vicinato meridionale (Algeria, Autorità palestinese, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Tunisia) la relazione segnala che l'Italia ha contribuito in maniera costruttiva ad attuare in concreto la «nuova» PEV, varata nel novembre del 2015 e basata sui principi di differenziazione, inclusività e appropriazione (ownership) delle politiche da parte dei destinatari, promossi dalla nuova PEV, in vista della definizione congiunta delle priorità strategiche di cooperazione. Pag. 137
  Osserva che, in tema di collaborazione con Paesi terzi, la relazione evidenzia che il Governo ha continuato ad adoperarsi per facilitare le relazioni tra UE e Federazione russa, consapevole che la principale criticità della politica europea del «doppio binario» – ideata per conciliare le diverse sensibilità degli Stati membri in seno alla UE – consiste nel calibrare le giuste dosi di fermezza (nelle ipotesi di violazioni del diritto internazionale) e di dialogo, a seconda delle tematiche e degli scenari. In particolare, l'Italia ha posto l'esigenza di un approccio strategico che vada al di là dello strumento sanzionatorio, ponendo l'accento sull'opportunità di sostenere la società civile russa ed il settore privato, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese, per stimolare riforme economiche e democratiche. Nell'ottica italiana, lo sforzo del dialogo verso Mosca dovrà continuare a favorirne il cammino di riavvicinamento al mondo occidentale, anche tramite l'individuazione di un chiaro ruolo del Paese all'interno di un'architettura securitaria.
  Evidenzia che il Governo ha altresì sostenutole le iniziative europee volte a rafforzare il dialogo politico e la cooperazione con i Paesi africani, anche in coerenza con il dichiarato impegno della nuova Commissione a rendere il 2020 un anno dedicato all'Africa. Al riguardo, segnala che il Consiglio europeo del 15-16 ottobre scorso ha ribadito l'impegno a portare avanti gli sforzi internazionali per l'alleviamento del debito dei Paesi africani e ha chiesto al Consiglio dell'UE di preparare un approccio comune al riguardo entro la fine di novembre 2020.
  In materia di politica commerciale, in un contesto caratterizzato da un crescente protezionismo e dalla sfiducia, da parte di alcuni Paesi, nel sistema multilaterale degli scambi, sottolinea che nel corso del 2019 l'Italia ha continuato a sostenere l'azione dell'UE in materia commerciale, adoperandosi per il rafforzamento della leadership europea e promuovendo il ruolo proattivo dell'UE nel processo di riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio. L'azione del Governo ha riguardato, nello specifico, la negoziazione ed attuazione di una serie di accordi, tra gli altri, con i seguenti Paesi: Giappone, Singapore, Vietnam, Messico, Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), Australia e Nuova Zelanda. Particolare rilievo assume, inoltre, la conclusione dell'accordo con la Cina sulla tutela reciproca di cento indicazioni geografiche per parte, tra cui ventisei italiane. Tale accordo, approvato in via definitiva dal Parlamento europeo l'11 novembre scorso, prevede che il numero delle indicazioni geografiche potrà crescere fino ad un totale di duecentosettantacinque per parte (cinquantacinque italiane) nell'arco dei quattro anni successivi all'entrata in vigore dell'accordo.
  Rileva che, nell'ambito della cooperazione, nel 2019 la principale priorità del Governo è stata il negoziato del regolamento istitutivo dello Strumento per il Vicinato, lo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI nell'acronimo inglese), che costituirà la principale fonte di finanziamento dell'azione esterna dell'Unione europea nel 2021-2027. Nel negoziato, l'Italia ha continuato a promuovere la centralità delle proprie priorità di politica estera ottenendo di riservare una quota adeguata di fondi per finanziare la cooperazione con il Vicinato e l'Africa Subsahariana, anche in ambito migratorio. Al riguardo, osserva che il negoziato sul nuovo Strumento è ancora in via di definizione, rientrando nel più ampio dibattito sul nuovo Quadro finanziario pluriennale 2021.2027.
  Per quanto concerne, infine, la presenza italiana nel Servizio europeo di azione esterna (SEAE), segnala che nel 2019 è proseguita l'azione volta a consolidare e accrescere le posizioni acquisite nei gradi apicali del Servizio, ove l'Italia è ancora lo Stato membro più rappresentato a livello di Capi Delegazione: venti rispetto ai diciassette della Germania, ai sedici della Spagna ed ai quindici della Francia. Resta, invece, ancora limitato il numero di Agenti temporanei (funzionari distaccati dal Ministero degli affari esteri o da altre Amministrazioni dello Stato): sotto questo profilo, l'Italia si colloca infatti al di sotto della posizione cui potrebbe aspirare in base al teorico calcolo del rapporto popolazione/Agenti temporanei. Pag. 138
  Conclusivamente, esprime l'auspicio di pervenire in tempi rapidi all'approvazione della legge di delegazione europea, al fine di garantire quanto prima l'adeguamento del nostro ordinamento nazionale al quadro normativo europeo, anche in un'ottica di definizione e soprattutto di prevenzione di procedure di contenzioso: al riguardo, segnala che, secondo i dati del Dipartimento per le politiche europee, aggiornati al 30 ottobre scorso, sono 20 (su un totale di 85) le procedure di infrazione in corso per mancato recepimento di direttive.

  La viceministra Marina SERENI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Piero FASSINO, presidente, ricordando che sussiste la possibilità di presentare emendamenti anche presso la XIV Commissione, propone di fissare il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge di delegazione europea alle ore 18 di lunedì 23 novembre prossimo.

  La Commissione conviene.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 18 novembre 2020. — Presidenza del vicepresidente Pino CABRAS.

  La seduta comincia alle 15.

Sulle dinamiche del commercio internazionale e interesse nazionale.
Audizione, in videoconferenza, dell'europarlamentare Tiziana Beghin, membro della Commissione Commercio internazionale del Parlamento europeo.
(Svolgimento e conclusione).

  Pino CABRAS, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Tiziana BEGHIN, membro della Commissione Commercio internazionale del Parlamento europeo, svolge un intervento sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, Simona SURIANO (M5S) e Pino CABRAS, presidente.

  Tiziana BEGHIN, membro della Commissione Commercio internazionale del Parlamento europeo risponde ai quesiti posti e forniscono ulteriori precisazioni.

  Pino CABRAS, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.45.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 470 del 12 novembre 2020, a pagina 279:

   all'ottava riga, sostituire le parole «Seguito esame e conclusione» con le seguenti «Seguito esame e rinvio»;

   nella prima colonna, a pagina 280, alla settima riga, sostituire le parole «Seguito esame e conclusione» con le seguenti «Seguito esame e rinvio»;

   nella prima colonna, a pagina 281, alla ventiduesima riga, dopo le parole «Laura BOLDRINI (PD)» aggiungere la seguente «, Relatrice,»