CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 novembre 2020
473.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 17 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Achille Variati.

  La seduta comincia alle 11.05.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2019-2020.
C. 2670 Governo.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 novembre 2020.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella precedente seduta è stato accantonato l'emendamento Macina 1.1, al fine di consentire ulteriori approfondimenti; chiede quindi l'avviso del relatore circa le modalità di prosecuzione dell'esame del provvedimento.

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, chiede di rinviare il seguito dell'esame alla giornata di domani, al fine di completare gli approfondimenti istruttori sull'emendamento Macina 1.1.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame a una seduta che sarà convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 11.10.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 17 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Achille Variati.

  La seduta comincia alle 11.10.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dei contributi in favore delle associazioni combattentistiche vigilate dal Ministero dell'interno a valere sulle risorse iscritte nello stato di previsione della spesa del medesimo Ministero per l'anno 2020, nel capitolo 2309 – piano gestionale 1.
Atto n. 213.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato nella seduta dell'11 novembre 2020.

  Francesco Paolo SISTO (FI) chiede se si intende procedere alla votazione del parere sul provvedimento nella seduta odierna ovvero se vi siano le condizioni per un ulteriore rinvio.

  Maurizio CATTOI (M5S), relatore, rileva come il parere sul provvedimento possa essere votato nella seduta odierna, ferma restando peraltro la disponibilità ad accedere ad eventuali richieste di rinvio, eventualmente avanzate dalle opposizioni.

  Francesco Paolo SISTO (FI) rileva come lo schema di decreto ministeriale in esame rechi una ripartizione di contributi che ormai si può considerare «tradizionale» e osserva come il 78 per cento dei contributi, pari a 1.525.000 euro, sia destinato all'Associazione nazionale vittime civili di guerra (ANVCG). Osserva come si tratti di associazioni che, sulla base dei rendiconti presentati, dispongono di un notevole patrimonio e fanno fronte a ingenti spese per il personale.
  Evidenzia come sia giunto il momento di ridimensionare l'entità di tali contributi, in quanto ritiene inopportuno, anche alla luce dell'attuale situazione finanziaria, che a tali associazioni vengano annualmente corrisposti quasi 2 milioni di euro. Sottolinea come l'Associazione nazionale vittime civili di guerra (ANVCG) conti circa 29 mila associati, anche se il numero degli associati non è necessariamente indice della vitalità dell'associazione, mentre gli iscritti alle altre Pag. 10 associazioni destinatarie del contributo ammontano a poche migliaia.
  Rileva quindi come tali elementi confermino l'esigenza di un ripensamento dell'entità del contributo e osserva come alla stregua dei criteri seguiti per le associazioni di cui allo schema di decreto in esame il diritto a ricevere contributi di tale entità dovrebbe essere riconosciuto a qualunque associazione di medie dimensioni con finalità benefiche. Quanto alle attività svolte dalle associazioni in questione, nutre il sospetto che esse siano promosse essenzialmente per giustificare l'erogazione del contributo. Ferma restando l'assegnazione del contributo ribadisce, dunque, come sia necessario ridurne l'entità. Nel caso contrario la memoria, che pure va certamente e doverosamente coltivata, finirebbe per tradire l'attualità.
  Apprezza la disponibilità al confronto finora manifestata dal relatore e propone che nel parere adottato dalla Commissione sia segnalata l'opportunità di un ripensamento dell'entità dei contributi, i quali continuano ad essere erogati nella stessa misura in modo pressoché automatico. Rileva del resto come sarebbe sorprendente che non vi fosse una disponibilità in tal senso da parte di una forza politica che è stata sempre particolarmente attenta al modo in cui vengono impiegate le risorse pubbliche.

  Maurizio CATTOI (M5S), relatore, ricorda come in questa sede la Commissione debba limitarsi a esprimere il proprio parere sullo schema di decreto ministeriale che provvede all'assegnazione e alla ripartizione dei contributi, la cui entità corrisponde a uno stanziamento previsto dalla legge di bilancio. Evidenzia, pertanto, come i rilievi formulati dal deputato Sisto potranno essere presi in considerazione in occasione dell'esame della prossima legge di bilancio, non essendo, a suo avviso, questa la sede appropriata per affrontare la questione.

  Francesco Paolo SISTO (FI) propone, alla luce delle considerazioni testé svolte dal relatore, che nella proposta di parere che il relatore formulerà sia segnalata l'opportunità di valutare per il futuro, nella sede appropriata, il ridimensionamento degli importi.

  Maurizio CATTOI (M5S), relatore, propone che la votazione sulla proposta di parere che si riserva di formulare sia rinviata alla giornata di domani, al fine di consentire ulteriori approfondimenti sulla proposta formulata dal deputato Sisto.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta che sarà convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 11.20.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 17 novembre 2020.

Audizione informale, in videoconferenza, della Ministra dell'interno, Luciana Lamorgese, nell'ambito dell'esame del disegno di legge C. 2727, di conversione del decreto-legge n. 130 del 2020, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 11.30 alle 13.30.

SEDE REFERENTE

  Martedì 17 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA, indi del vicepresidente Fausto RACITI. – Interviene il viceministro dell'Interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 14.35.

Pag. 11

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 novembre 2020.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che la Commissione prosegue, nella seduta odierna, l'esame, in sede referente, del disegno di legge C. 2727, di conversione del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
  Rammenta che nella seduta di ieri è stato chiarito che nella seduta odierna, dopo l'audizione della Ministra dell'interno, si sarebbero avviate le votazioni sulle proposte emendative riferite all'articolo 1, sulle quali i relatori e il Governo hanno già espresso il parere, anche qualora non fosse pervenuta la risposta del Presidente alla lettera inviatagli dai deputati Iezzi, Sisto e Prisco in merito alle dichiarazioni di inammissibilità di proposte emendative; ribadisce infatti come, per quanto riguarda l'articolo 1, le proposte emendative richiamate nella predetta lettera sarebbero esaminate dopo alcune decine di altre proposte emendative.
  Segnala quindi che possono intervenire per dichiarazione di voto solo i deputati titolari del diritto di voto in questa Commissione.
  Ricorda altresì che, come richiamato nella riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione dell'11 novembre scorso, il Presidente della Camera ha richiamato i Presidenti di Commissione, nell'attuale contesto emergenziale, al fine di evitare imprevisti affollamenti nelle aule delle Commissioni, ad applicare in modo rigoroso la disposizione dell'articolo 38 del Regolamento, ai sensi della quale «ogni deputato può partecipare, senza diritto di voto, alle sedute di Commissioni diverse da quella alla quale appartiene, previa comunicazione al Presidente della Commissione stessa da parte del Gruppo di appartenenza».
  Con riferimento all'ammissibilità dell'articolo aggiuntivo Iezzi 5.010, e degli analoghi Iezzi 5.0.5, Fogliani 5.06, Molteni 5.07, Iezzi 5.08, Bordonali 5.09, Vinci 5.011, Stefani 5.012, Invernizzi 5.013, Fogliani 5.014, Stefani 5.015, Iezzi 5.016 e Invernizzi 5.0.17, i quali estendono ciascuno ad un diverso comune le misure di sospensione dei versamenti tributari e contributivi, nonché interventi finanziari a favore delle imprese del settore turistico, agricolo e della pesca, previste per Lampedusa e Linosa dal decreto-legge n. 104 del 2020, a seguito degli ulteriori approfondimenti in merito, ritiene di dover confermare il giudizio di inammissibilità (così come delle proposte emendative che prevedono la dichiarazione dello stato di emergenza per specifici comuni), atteso che la materia tributaria e contributiva non risulta in alcun modo trattata dal decreto-legge. Pag. 12
  Segnala quindi che la deputata Suriano sottoscrive le seguenti proposte emendative: 1.217 e 5.03 Dieni.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, prende atto dei chiarimenti forniti dal Presidente sugli emendamenti relativi alla situazione di Ventimiglia e di altri comuni, ma chiede delucidazioni sulle altre questioni, a partire dalla richiesta di attendere l'esito del ricorso presentato al Presidente della Camera avverso le declaratorie di inammissibilità di numerose proposte emendative. Benché, infatti, tali ricorsi riguardino emendamenti successivi alla votazione delle prime quaranta proposte emendative riferite all'articolo 1, sarebbe opportuno valutarne gli esiti prima di avviare la discussione.
  Chiede, inoltre, di posticipare il seguito dell'esame all'avvenuta ricezione dei pareri delle Commissioni in sede consultiva: allo stato attuale, infatti, non sarebbero pervenuti i pareri, nello specifico, della Commissione Giustizia e della Commissione Lavoro, il cui parere è particolarmente significativo in relazione agli emendamenti all'articolo 1, che concerne la conversione dei permessi di soggiorno speciali in permessi di lavoro.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ribadendo le considerazioni già espresse nel suo precedente intervento, sottolinea che la Commissione può proseguire l'esame anche nelle more della risposta del Presidente della Camera ai ricorsi sulle declaratorie di inammissibilità. Riguardo ai pareri delle altre Commissioni, segnala come la tempistica dell'esame in sede consultiva è decisa dalle singole Commissioni, le quali possono esprimersi sul testo originario del decreto-legge ovvero sul testo come emendato in sede referente, non essendo possibile subordinare l'esame delle proposte emendative all'espressione dei suddetti pareri. Anche per questa ragione è opportuno procedere rapidamente nell'esame.

  Edoardo ZIELLO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea la necessità di attendere il parere della Commissione Lavoro prima di avviare l'esame degli emendamenti all'articolo 1, al fine di valutare compiutamente gli effetti normativi della conversione dei permessi di soggiorno in permessi di lavoro.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, precisando che è sua intenzione mantenere un clima disteso, ribadisce che la Commissione può certamente proseguire l'esame del provvedimento senza attendere i pareri delle Commissioni in sede consultiva. Segnala quindi che la questione deve intendersi chiusa e che quindi non consentirà altri interventi sull'ordine dei lavori su tale aspetto, alla luce del parere della Giunta per il Regolamento del 24 ottobre 1996, che chiarisce i poteri spettanti alla Presidenza della Commissione rispetto allo svolgimento degli interventi sull'ordine dei lavori o per richiamo al regolamento.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 01.01, ricorda che nel corso dell'odierna audizione la Ministra Lamorgese ha mostrato una particolare attenzione ai temi connessi alla pandemia. A tale riguardo ritiene opportuno segnalare che, sulla base dei dati dell'indagine nazionale sul COVID-19, solo in Lombardia il 28,5 per cento degli ospiti dei centri d'accoglienza sono risultati affetti dal virus; i report delle Capitanerie di porto registrano dati altrettanto sconfortanti. Sulla base di queste premesse, l'emendamento in esame tende a ripristinare un più ragionevole ordine di priorità, che veda al primo posto l'emergenza COVID. A tal fine, l'emendamento mira ad introdurre meccanismi di controllo sugli spostamenti degli ospiti, anche al fine di tutelare la salute degli stessi immigrati.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) associandosi alle riflessioni della collega Lucaselli, sottolinea che, anche ad avviso della Lega, occorre dare precedenza alla prevenzione e gestione dell'epidemia, a contrario di quello che stanno facendo il Governo e la maggioranza, i quali hanno deciso di calendarizzare l'esame in Aula di questo decreto-legge «insicurezza» prima del decreto- legge Pag. 13n. 125 del 2020, recante misure urgenti per fronteggiare la pandemia, e prima del voto sullo scostamento di bilancio, indispensabile per assicurare risorse alle categorie più colpite dalla crisi economica. Pertanto, ribadisce che l'articolo premissivo 01.01 esplicita con chiarezza quali sono le priorità del centro-destra, ovvero aiutare gli italiani in difficoltà e porre rimedio agli errori del Governo nella gestione della pandemia – circa i quali richiama, da ultima, la vicenda del commissariamento della sanità in Calabria –, mentre la maggioranza procede in direzione opposta, anteponendo le questioni connesse all'immigrazione, che riguardano solo chi lucra sul fenomeno migratorio, contro gli interessi della collettività.
  Evidenzia, inoltre, l'inaccettabile contraddizione tra l'eccessivo lassismo nella concessione dei permessi di soggiorno e le dure restrizioni a cui sono sottoposti i nostri connazionali, anche in vista delle festività natalizie, per prevenire la diffusione del contagio.
  Evidenzia, altresì, l'esigenza di approvare la proposta emendativa in esame per migliorare la trasparenza nella gestione dei centri di accoglienza, che dovrebbe stare a cuore ai colleghi del Movimento 5 Stelle, considerate le loro tradizionali posizioni su questo tema.
  Coglie, quindi, l'occasione per rinnovare l'appello, già formulato dal capogruppo della Lega Molinari, di ritirare il provvedimento in titolo, che certamente non migliora le relazioni tra maggioranza e opposizione ma, al contrario, appare come una provocazione per l'opposizione di centro-destra e per tutti i cittadini. Al riguardo, ricorda che tale decreto-legge è rimasto per lungo tempo nei cassetti e, anche dopo l'approvazione in Consiglio dei ministri, è stato trasmesso al Presidente della Repubblica con due settimane di ritardo, a conferma che le misure in esso contenute non hanno i requisiti di necessità e urgenza.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita i deputati che intendano intervenire nel corso della presente discussione ad attenersi strettamente alla trattazione degli argomenti oggetto delle singole proposte emendative.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI), nel sottoscrivere l'articolo premissivo Lucaselli 01.01, evidenzia come lo stesso ponga in rilievo la questione centrale della coerenza sistematica, da un punto di vista sia logico sia giuridico, del decreto-legge in esame rispetto a quanto stabilito dal decreto-legge n. 125 del 2020, di pochi giorni precedente, recante la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19. In particolare, osserva come la citata proposta emendativa sia essenzialmente volta a sospendere il rilascio di nuovi permessi di soggiorno nonché l'attuazione delle misure di accoglienza dei migranti ad un momento successivo, nel quale sia possibile garantire condizioni di normalità dal punto di vista sanitario.
  A suo giudizio, l'elemento di maggior criticità del decreto-legge in esame consiste infatti nell'assumere, quale presupposto degli interventi prospettati, una situazione di normalità che risulta invece palesemente contraddetta dalla decisione dianzi richiamata di prorogare lo stato di emergenza, evidenziando al contempo come tale ultimo elemento dovrebbe piuttosto rappresentare un vincolo ordinamentale e interpretativo dell'azione normativa del Governo, come peraltro dichiarato dal Presidente del Consiglio Conte nel corso delle sue diverse apparizioni televisive, dal momento che il cosiddetto diritto emergenziale non può che ripercuotersi più o meno direttamente in tutti i settori normativi del nostro ordinamento. In tale contesto, non ritiene pertanto allo stato in alcun modo praticabili né i percorsi di formazione ed integrazione né quelli di inserimento lavorativo dei migranti, così come le altre misure a vario titolo previste dal provvedimento in esame, che a suo avviso non tiene minimamente conto della realtà fattuale determinato dalla situazione attuale nel nostro Paese a seguito della ripresa dei contagi da COVID-19.

  Emanuele PRISCO (FDI), nel condividere pienamente le considerazioni testé svolte dal deputato D'Ettore circa la logica fondamentale sottesa all'articolo premissivo Lucaselli 01.01, pone in evidenza come la proroga della dichiarazione dello stato di Pag. 14emergenza epidemiologica da COVID-19 imponga di per sé la sospensione delle misure a vario titolo previste dal decreto-legge in esame, che non esita a definire piuttosto come un provvedimento inevitabilmente destinato a favorire la ripresa di flussi di immigrazione incontrollata e ad introdurre nel nostro ordinamento discutibili elementi di sanatoria. Come evidenziato del resto anche dalla Ministra dell'interno Lamorgese nel corso della sua audizione odierna, rileva infatti che, tenuto conto della attuale recrudescenza della curva epidemiologica, le misure previste dal decreto-legge in discussione non potranno che determinare un ulteriore aggravio a carico non solo delle Forze dell'ordine ma anche dell'intero sistema sanitario del nostro Paese, ciò in stridente contrasto rispetto alle numerose misure di carattere restrittivo delle libertà costituzionalmente garantite, varate dal Governo nel corso degli ultimi mesi e che hanno comportato pesanti ripercussioni sulle attività economiche e sulla vita delle famiglie.
  Tanto premesso, ribadisce che l'articolo premissivo Lucaselli 01.01 è essenzialmente diretto a differire ad un momento successivo all'attuale crisi epidemiologica l'avvio delle misure previste dal decreto-legge, in modo anche da comporre l'eclatante dicotomia che è dato registrare tra le priorità avvertite dai cittadini italiani e quelle promosse dal Governo, che, nonostante ogni evidenza di segno contrario, insiste pervicacemente nella discussione di un provvedimento elaborato in una fase antecedente alla ripresa della curva epidemiologica e non più rispondente alla realtà attuale, contrassegnata dalla esigenza primaria di approntare e assicurare il rispetto delle imprescindibili, elementari misure di tutela sanitaria.

  Alberto STEFANI (LEGA), nel condividere la ratio dell'articolo premissivo Lucaselli 01.01, conviene circa la necessità di prevedere che sino al termine dell'attuale stato di emergenza epidemiologica non debbano trovare applicazione le misure a vario titolo introdotte dal provvedimento in esame, il quale a suo avviso appare viceversa suscettibile di determinare – attraverso un generale allentamento dei criteri di rilascio dei permessi di soggiorno e la soppressione dei vigenti strumenti sanzionatori – una vera e propria emergenza del fenomeno immigratorio, che si tradurrebbe inevitabilmente in un sostegno indiretto alle attività criminali di soggetti che lucrano nel traffico irregolare di persone prive dei requisiti di accesso al nostro Paese e ricollocherebbe l'Italia nelle problematiche condizioni registrate al tempo dei precedenti Governi di centro-sinistra, i quali avevano dato vita a fenomeni di vera e propria immigrazione clandestina indiscriminata. Nel rilevare altresì, su un piano più generale, la crisi dello stato di diritto rappresentata dall'abuso nell'utilizzo di decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per regolare materie fortemente incidenti sulle libertà individuali e collettive costituzionalmente tutelate, spesso divulgati al Paese, con leggerezza eccessiva, dallo stesso Presidente del Consiglio nelle sue dirette televisive, ribadisce la posizione del gruppo parlamentare della Lega a favore di flussi di immigrazione regolari e controllati, sulla base di un costante presidio dei confini nazionali nell'interesse generale dei nostri concittadini.

  Edoardo ZIELLO (LEGA) esprime il proprio stupore per la contrarietà della maggioranza all'articolo premissivo in esame, in quanto, a dispetto delle professioni di europeismo della maggioranza medesima, non si accoglie una proposta emendativa volta ad assicurare l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 in materia di protezione dei lavoratori. Sottolinea come l'intento della proposta emendativa in esame sia quello di assicurare la protezione dei lavoratori che possono essere esposti a rischi di contagio derivanti dal fenomeno migratorio, con particolare riferimento agli operatori delle forze di polizia. Ritiene si tratti di una proposta di buon senso e giudica pertanto incomprensibile il parere contrario. Dichiara di non comprendere per quale motivo si intendono concedere permessi di soggiorno in modo così ampio, se non evidentemente per ragioni attinenti a specifici interessi economici. Ritiene che l'ipotesi di sospendere il rilascio dei permessi durante Pag. 15la pandemia non possa non essere considerata ragionevole e chiede di conoscere le motivazioni del parere contrario espresso dal rappresentante del Governo, che contraddice peraltro anche quanto affermato in questa sede dalla Ministra dell'interno, Lamorgese, la quale ha parlato di una situazione non idilliaca.

  Simona BORDONALI (LEGA) si associa alla richiesta al rappresentante del Governo di chiarire le motivazioni del parere contrario e chiede l'accantonamento dell'articolo premissivo in esame a fini di un suo ulteriore approfondimento. Sottolinea come con il provvedimento in esame la maggioranza sia andata ben al di là della cancellazione dei cosiddetti «decreti Salvini», che peraltro furono adottati con il convinto sostegno del Movimento 5 Stelle.
  Tornando al contenuto della proposta emendativa in esame, ribadisce come essa sia volta, in primo luogo, a sospendere il rilascio dei permessi di soggiorno, nella stessa ottica che ha portato la maggioranza ad adottare provvedimenti per la gestione dell'epidemia all'interno dei centri di accoglienza, dal momento che esiste evidentemente un collegamento tra l'immigrazione e la situazione sanitaria.
  Osserva come la proposta emendativa in esame sia volta a prevenire tali situazioni di criticità, prevedendo altresì la sospensione delle misure di accoglienza per nuovi migranti. Evidenzia, quindi, come il comma 3 dell'articolo premissivo in esame preveda l'obbligo per i centri di accoglienza di riferire quotidianamente al prefetto in merito ad eventuali trasferimenti, revoca di misure di accoglienza e allontanamenti ingiustificati, giudicando più che mai incomprensibile il parere contrario della maggioranza su tale previsione, volta a garantire il rispetto, anche da parte dei centri di accoglienza, delle misure di prevenzione dell'epidemia che riguardano la generalità dei cittadini e delle attività. Dichiara, riferendosi ai deputati della maggioranza, di nutrire il sospetto che tale atteggiamento derivi dal timore di compromettere interessi economici delle cooperative legate alla maggioranza medesima.

  Proteste di deputati del gruppo Partito Democratico – Vive proteste del deputato Fiano.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, richiama all'ordine il deputato Fiano e invita nel contempo la deputata Bordonali a svolgere le proprie considerazioni senza rivolgere accuse ad altre forze politiche.

  Proteste del deputato Molteni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita tutti i commissari ad assumere un atteggiamento tale da consentire la prosecuzione dei lavori in modo sereno e ordinato.

  Simona BORDONALI (LEGA) osserva come le considerazioni testé svolte non siano accuse bensì supposizioni e dichiara di stupirsi del fatto che la maggioranza le abbia percepite come accuse. Tornando al contenuto della proposta emendativa in esame, ne chiede la votazione per parti separate, in modo da consentire alla maggioranza di valutare le misure di cui al comma 3, volte a estendere ai centri di accoglienza quanto previsto per la generalità dei cittadini. Sottolinea al riguardo le condizioni del tutto inaccettabili in cui versano le strutture di accoglienza, come ha avuto modo di constatare nella sua esperienza di assessore della regione Lombardia, e come l'esistenza di tali strutture, che non assicurano livelli minimi di vivibilità e di igiene, evidentemente risponda a specifici interessi economici. Stigmatizza quindi come la maggioranza, che dichiara di avere a cuore la sorte dei migranti, si opponga a misure volte ad assicurare la sicurezza sanitaria di tali strutture.

  Francesco Paolo SISTO (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva come nel momento in cui si toccano determinate corde si ha, da parte della maggioranza, una reazione scomposta e intollerante, a fronte del diritto di ciascun parlamentare di parlare, anche in modo fortemente critico, di fenomeni storicamente riconosciuti, quale quello della speculazione da parte di talune cooperative sulla gestione dei fenomeni Pag. 16 migratori. Rileva come non sia accettabile comprimere il diritto di ciascun parlamentare, sancito dall'articolo 68 della Costituzione, di esprimersi, nell'esercizio della critica politica, in modo anche aspro.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva come la deputata Bordonali, nel suo intervento, abbia inteso accomunare cooperative coinvolte in fatti illeciti con talune forze politiche della maggioranza.

  Francesco Paolo SISTO (FI) ritiene che la legittima critica politica, anche aspra, non possa in alcun modo essere limitata e ricorda che in passato sono state consentite critiche ben più aspre da parte del Movimento 5 Stelle.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, assicura come non vi sia alcuna intenzione di comprimere il diritto di parola dei parlamentari, come dimostrato dal fatto che la deputata Bordonali ha potuto concludere il suo intervento, ma ritiene doveroso richiamare tutti all'esigenza di non formulare accuse di carattere penale genericamente indirizzate a forze politiche.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) osserva come riferire alle forze politiche della maggioranza cooperative responsabili di fatti illeciti costituisca una calunnia e sottolinea come la maggiore speculazione sull'accoglienza sia stata in realtà compiuta durante governi di centrodestra, con la realizzazione del centro di Mineo, promossa dal Ministro dell'interno Maroni, essendo Presidente del Consiglio Berlusconi e presidente della provincia di Catania Castiglione, tutti esponenti politici del centrodestra. Ricorda come per la realizzazione di tale centro siano stati spese risorse molto ingenti e come sia stata scelta per motivi politici una proprietà dell'imprenditore Pizzarotti.

  Commenti di deputati dei gruppi Lega e Forza Italia – Vive proteste del deputato Molteni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita a consentire al deputato Palazzotto la prosecuzione del suo intervento.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) precisa che quanto da lui affermato si basa sugli atti di un'inchiesta parlamentare, su atti processuali nonché su quanto dichiarato in sede parlamentare dal procuratore Zuccaro, il quale, alla luce delle sue recenti iniziate in materia di immigrazione, non può certo essere considerato un simpatizzante della sinistra.

  Proteste di deputati dei gruppi Lega e Forza Italia.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) ritiene del tutto inaccettabili le accuse rivolte alla maggioranza da parte della deputata Bordonali, in quanto gli atti processuali testimoniano di come il sistema speculativo si rivolgesse in realtà ad esponenti della Lega e di Forza Italia.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita i colleghi – in particolare quelli della maggioranza, che hanno più di tutti interesse ad assicurare la conversione del provvedimento – ad evitare accuse reciproche e richiami ai lavori di altri organi, quali la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, che ha svolto i suoi lavori nella scorsa legislatura. Ribadisce, quindi, l'esigenza di circoscrivere la discussione al merito dell'emendamento Lucaselli 01.01.

  Giovanni DONZELLI (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, precisa che l'assimilazione del sistema cooperativo a talune forze politiche è un dato inconfutabile. A suo avviso, infatti, non è un caso che il fenomeno dei CAS sia esploso durante il Governo Renzi, che annoverava tra le sue fila il Ministro del lavoro Poletti, già presidente della Lega delle cooperative, quelle stesse cooperative che per anni hanno lucrato sul fenomeno migratorio. Sulla base di queste considerazioni, si associa al giudizio espresso dalla collega Bordonali.

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  Nicola MOLTENI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, nel premettere che non intende esacerbare ulteriormente la discussione, ribadisce che l'intento dell'opposizione è quello di sottoporre ad un'attenta analisi, attraverso un dibattito forte, la disciplina prevista dal provvedimento in esame, con particolare riferimento al tema della gestione dei centri di accoglienza, che appare del tutto priva di una visione strutturata, al contrario della disciplina previgente. Ribadisce, quindi, l'intenzione di ricorrere a tutti gli strumenti e alle prerogative dell'opposizione per contrastare le misure relative all'accoglienza, portando all'attenzione dei colleghi documenti ed atti giudiziari che attestano le opacità e le condotte illegali di diversi soggetti del mondo cooperativo, che hanno chiare attinenze con una precisa parte politica. Auspica che il Presidente possa svolgere il proprio ruolo di giudice imparziale del dibattito, anche a fronte di eventuali prese di posizione dure da parte dell'opposizione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, chiarisce che il dibattito potrà svolgersi senza alcun intralcio, attenendosi tuttavia al merito delle proposte emendative ed evitando di formulare accuse indistinte che possano dar luogo ad equivoci, come accaduto in precedenza.

  Gianni TONELLI (LEGA), esprimendo il proprio sostegno all'emendamento in esame, sottolinea come esso tenda a recepire la disciplina prevista dalla direttiva (UE) 739/2020, che, agli articoli 2 e 3, reca disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro. Rivolgendosi al viceministro Mauri, ricorda che gran parte degli interventi connessi alle prime fasi dell'accoglienza – sbarco, custodia, gestione delle pratiche per i permessi di soggiorno – sono gestite dalle forze dell'ordine, la cui salute andrebbe opportunamente tutelata. Al riguardo, segnala che non sono stati ancora adottati i decreti attuativi previsti dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro. Infine, rileva che, a fronte delle chiusure delle attività produttive, occorrerebbe valutare anche la chiusura delle attività di accoglienza, considerata l'emergenza sanitaria, o quantomeno misure di tutela per il personale più esposto, che sono esattamente oggetto dell'emendamento in esame.

  Giovanni DONZELLI (FDI), pur riconoscendo che maggioranza e opposizione hanno una concezione diametralmente opposta del fenomeno migratorio, invita a riflettere sul fatto che i cittadini italiani sono attualmente sottoposti a severissime restrizioni, che limitano la libertà di circolazione e di impresa, le attività sportive e addirittura il diritto a ricongiungersi per motivi famigliari o affettivi, quando il partner provenga da un Paese considerato a rischio. Premesso che il primato del diritto alla salute sugli altri diritti costituzionali è una materia che prima o poi dovrà essere dibattuta nel merito, sottolinea che non esiste un diritto all'accoglienza sancito dalla Costituzione, e che occorre subordinare tale diritto alla tutela della salute collettiva. A titolo di esempio, segnala che nella sua regione, precisamente a Prato, decine di immigrati circolano liberamente sul territorio pur essendo stati riscontrati come positivi al COVID-19 e che analogamente, come denunciato da Giorgia Meloni, di fronte alla questura di Napoli si sono verificati assembramenti di richiedenti asilo, rilevando come si tratti di episodi gravissimi che mettono a serio rischio la salute pubblica.

  Ketty FOGLIANI (LEGA), evidenziando la propria totale contrarietà al provvedimento in esame, che stravolge la disciplina previgente, si associa alle considerazioni dei colleghi circa l'opportunità di riaffermare il principio dell'emergenza sanitaria, a fronte del fatto che molti immigrati clandestini sono risultati positivi al COVID-19, rischiando di infettare il personale sanitario e le forze dell'ordine, rilevando, tra l'altro, come alcuni di essi non rispettano gli obblighi di quarantena.
  Nel sottolineare che l'emendamento si compone di tre parti distinte, invita il Governo a rivedere il proprio parere, anche sulla base del fatto che il provvedimento non ha i richiesti requisiti di necessità e Pag. 18urgenza, al contrario dei precedenti «decreti sicurezza», i quali erano stati adottati per venire incontro alle legittime istanze degli amministratori locali, delle forze dell'ordine e degli stessi cittadini. Propone, quindi, l'accantonamento dell'emendamento in esame, in vista di ulteriori approfondimenti da parte del Governo.

  Laura BOLDRINI (PD) precisa che è consentito esprimersi liberamente, ma senza offendere e diffamare, e soprattutto utilizzando un contegno adeguato alle Aule parlamentari, che evidentemente vieta di inveire e gridare.
  Venendo al merito della questione, ricorda che l'articolo 10 della Costituzione sancisce nel nostro ordinamento il diritto d'asilo, per esercitare il quale occorre che gli immigrati siano accolti. Invita, inoltre, i colleghi ad una valutazione oggettiva degli episodi di cronaca, da cui risulta che gli immigrati hanno messo in atto forme di protesta del tutto analoghe a quelle dei cittadini italiani per esprimere il disagio derivante dalle misure restrittive adottate per l'emergenza sanitaria.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sottolineando di aver già richiamato i colleghi al rigoroso rispetto delle norme regolamentari, precisa che il collega Tonelli si è espresso in un tono concitato ma entro i limiti consentiti, e comunque non tale da giustificare un richiamo.

  Francesco Paolo SISTO (FI) si associa alla proposta, avanzata in precedenza, di procedere all'accantonamento dell'articolo premissivo Lucaselli 01.01, di cui condivide la ratio e che introduce diversi elementi di riflessione. Ritiene inoltre opportuno il richiamo all'articolo 10 della nostra Costituzione dianzi effettuato dalla deputata Boldrini, fermo tuttavia restando che, attenendosi ad una sua stretta interpretazione, esso prescrive il riconoscimento del diritto di asilo essenzialmente nei confronti di coloro che abbiano subito una lesione dei diritti fondamentali nei rispettivi Paesi di appartenenza, non potendosi all'evidenza confondere ipso facto il citato diritto di asilo con un indiscriminato diritto di accesso al nostro Paese.
  Venendo quindi più direttamente al merito del provvedimento, ritiene anzitutto privo di logica e di necessità il fatto di avere adottato, nell'attuale momento di grave crisi sanitaria e socio-economica a livello non solo nazionale, un provvedimento, quale quello all'esame della Commissione, che appare in definitiva volto ad incrementare flussi migratori irregolari in direzione del nostro Paese. Pone altresì l'accento sulla particolare farraginosità e discrezionalità dei meccanismi di controllo previsti nel provvedimento stesso, che all'atto pratico si riveleranno, forse anche contro le intenzioni dei proponenti, inconcludenti e dannosi, giacché finiranno con il rendere definitive quelle situazioni di precarietà che spesso accompagnano, alla luce dell'esperienza pregressa, i fenomeni migratori più in generale.
  In considerazione anche di questi elementi, osserva come il provvedimento in esame si caratterizzi quindi per la sua natura sostanzialmente ideologica, introducendo una revisione in peius della vigente disciplina in materia. Ritiene piuttosto che la rilevanza e la delicatezza degli argomenti in discussione meriterebbe un confronto quanto più possibilmente franco, nella necessaria dialettica delle differenti posizioni politiche, nelle competenti sedi parlamentari, ma teme che l'atteggiamento di preconcetta chiusura sinora manifestato da parte delle forze di maggioranza potrebbe impedire la ricerca delle opportune soluzioni di ragionevole compromesso che tengano debitamente conto della eccezionale situazione emergenziale vissuta dal nostro Paese.

  Nicola MOLTENI (LEGA), nel condividere le finalità dell'articolo premissivo Lucaselli 01.01, sottoscrive integralmente l'intervento del collega Sisto, soprattutto nella parte in cui ha saputo delineare la corretta interpretazione dell'articolo 10 della Costituzione, non sempre evocato in maniera pertinente. In proposito, osserva che la questione attiene non tanto al diritto di asilo in sé, che non è mai stato minimamente posto in discussione, come del resto Pag. 19costantemente testimoniato dallo scrupoloso rispetto che il nostro Paese ha sempre avuto nei confronti del dettato costituzionale e delle vigenti Convenzioni internazionali, bensì all'esigenza di esercitare il dovere di accoglienza nel rispetto delle possibilità proprie di ciascun Paese, pena l'impossibilità di assicurare qualsivoglia concreta forma di integrazione. In tale contesto, reputa un atto di assoluta irresponsabilità da parte del Governo avere adottato, dopo oltre un anno di aspro confronto al proprio interno, il presente decreto-legge, i cui effetti si ripercuotono negativamente sulla gestione dei flussi migratori – che, pur costituendo un tema di competenza statale finisce per oberare di indebite incombenze soprattutto gli amministratori locali – senza tenere in alcuna considerazione l'eccezionale momento di crisi economico-sociale e sanitaria vissuto dal nostro Paese a causa dell'emergenza da COVID-19.
  Reputa inoltre preoccupanti talune affermazioni svolte dalla Ministra dell'interno Lamorgese nel corso della sua odierna audizione, in particolare laddove ha accennato a meccanismi che non esita a definire improntati allo schema delle «porte girevoli» nell'ingresso ed uscita dai centri di accoglienza, che a suo avviso potrebbe favorire il ripetersi di episodi quali quello che ha visto direttamente interessato l'attentatore tunisino coinvolto nelle recenti uccisioni avvenute a Nizza.
  Al fine di valutare compiutamente l'incidenza che ogni iniziativa in materia di gestione dei flussi migratori comporta sul sistema sanitario italiano nelle attuali condizioni emergenziali, ritiene peraltro indispensabile disporre di dati aggiornati in merito al numero delle strutture all'uopo preposte esistenti nel nostro territorio, quali i centri di primo soccorso e accoglienza, i centri di accoglienza e i centri di accoglienza straordinaria, di competenza tanto governativa quanto locale, cogliendo in proposito l'occasione per dichiarare la totale estraneità di esponenti della Lega alle vicende giudiziarie che hanno interessato il centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, peraltro chiuso per disposizione dell'allora Ministro dell'interno Salvini, essendo i fatti contestati addebitabili a gestioni ricadenti sotto i precedenti Governi di centrosinistra.
  In conclusione contesta il provvedimento in esame, non solo per i contenuti specifici che ribaltano completamente la precedente impostazione adottata in merito alla gestione della immigrazione clandestina, ma anche per il messaggio erronea che dallo stesso risulta veicolato e che tende a fare del nostro Paese, anche in ragione della sua peculiare collocazione geografica, una delle principali destinazioni dei flussi migratori incontrollati o irregolari.

  Sara DE ANGELIS (LEGA) condivide le finalità dell'articolo premissivo Lucaselli 01.01, di cui ritiene anch'essa opportuno disporre l'accantonamento, il quale a suo giudizio bene illustra le difficoltà che la modifica della disciplina dei flussi migratori potrebbe comportare in termini di gestione della eccezionale situazione sanitaria nel periodo di particolare crisi economico-sociale attraversata dal nostro Paese. In tale contesto, ritiene indispensabile risposte chiare e concrete da parte delle istituzioni interessate, tanto più in considerazione del quadro attuale, contrassegnato da una situazione di particolare incertezza, pena anche l'impossibilità di realizzare una effettiva politica di accoglienza.
  Richiama quindi taluni elementi forniti dalla Ministra dell'interno Lamorgese nel corso della sua odierna audizione, laddove ha fatto riferimento, da un lato, all'accresciuto numero dei migranti giunti nel nostro Paese rispetto all'anno precedente, dall'altro, alle difficoltà gestionali legate all'eccezionale congiuntura sanitaria. Evidenzia, in particolare, come alcuni concetti esposti dalla Ministra Lamorgese – quali la necessità di concentrare gli sforzi, anche a livello europeo, nei Paesi di provenienza al fine di contrastare il fenomeno dei cosiddetti «sbarchi fantasma», nonché la necessità di ispirare l'azione del Governo in campo migratorio alle esigenze della sicurezza, di adeguati meccanismi di controllo, della dignità delle persone, dell'azione repressiva e preventiva – costituiscono da sempre principi Pag. 20cardine ai quali si è costantemente ispirata la posizione del centrodestra italiano nell'affrontare le problematiche a vario titolo connesse al tema migratorio.
  Auspica pertanto che nel corso dell'esame in sede referente possano essere apportate le opportune correzioni e integrazioni ad un testo che altrimenti, nella sua formulazione attuale, appare orientato in senso diametralmente opposto ai principi testé richiamati.

  Laura RAVETTO (FI) dichiara di condividere l'articolo premissivo Lucaselli 01.01, il quale si ispira a esigenze di bilanciamento fra il diritto alla salute, sancito dall'articolo 32 della Costituzione, ed altri diritti costituzionali. Osserva come il dibattito su tale bilanciamento abbia caratterizzato la fase dell'emergenza sanitaria e come in linea generale debba essere considerato prevalente il diritto alla salute. Ricorda come una decisione analoga a quella proposta dall'articolo premissivo in esame sia stata assunta dal Governo britannico e sia stata successivamente rivista, ma per consentire il rilascio di 3 mila permessi di soggiorno per medici specializzati. Rileva come, purtroppo, e non certo per responsabilità dei migranti, l'immigrazione che interessa il nostro Paese non sia altrettanto qualificata e come le condizioni di promiscuità in cui vivono molte comunità costituiscano un rischio per quanto concerne la diffusione del COVID-19. Rileva come i rischi sanitari non siano legati soltanto agli sbarchi, in quanto recentemente nella città di Roma si è assistito alla diffusione del virus nella comunità bengalese a causa dell'arrivo per via aerea di numerosi soggetti contagiati.
  Sottolinea quindi come l'approvazione della proposta emendativa in esame consentirebbe, da un lato, di tutelare la salute sia dei cittadini sia dei migranti e, dall'altro, di inviare un segnale ai Paesi di provenienza, nei quali l'Italia è spesso percepita come un Paese dalle maglie larghe per quanto concerne l'ingresso dei migranti. Ritiene pertanto si tratti di un emendamento di buon senso, che reca misure analoghe a quelle adottate in altri Paesi europei.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) si associa alle considerazioni dei deputati Ravetto e Molteni. Riferendosi alle considerazioni della deputata Boldrini, rileva come la proposta emendativa in esame non si ponga in contrasto con l'articolo 10 della Costituzione, in quanto volta ad introdurre misure temporanee legate alla fase emergenziale. Si associa altresì alle considerazioni del deputato D'Ettore, rilevando come si stia agendo in modo superficiale e frettoloso, come testimoniato dalla disposizione transitoria di cui all'articolo 15 del decreto-legge, il quale prevede ben tre discipline applicabili, per quanto concerne la conversione del permesso di soggiorno, a seconda dello stato del relativo procedimento, introducendo, a suo avviso, un'evidente discriminazione. Stigmatizza, inoltre, richiamandosi a quanto rilevato in precedenti circostanze dal Comitato per la legislazione, come il carattere discriminatorio di tale regime transitorio risulti accentuato dal notevole lasso di tempo intercorso tra la deliberazione del Consiglio dei ministri e l'emanazione e la pubblicazione del decreto.
  Ribadisce, pertanto, la richiesta di accantonamento della proposta emendativa in esame.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, ritiene che le questioni poste dalla deputata Bartolozzi possano essere affrontate in sede di esame dell'articolo 15.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) ritiene impraticabile la proposta del relatore Miceli, in quanto l'articolo 15 fa riferimento all'articolo 1: ritiene, pertanto, che la questione debba essere affrontata in sede di esame dell'articolo 1.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i relatori non accedono alla richiesta di accantonamento dell'articolo premissivo Lucaselli 01.01.

  Edoardo ZIELLO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, ribadisce la richiesta, ripetutamente avanzata dall'opposizione, che il rappresentante del Governo fornisca chiarimenti Pag. 21 circa le motivazioni del parere contrario sulla proposta emendativa in esame.

  Il viceministro Matteo MAURI, richiamando la propria esperienza parlamentare, dichiara di essere pienamente disponibile ad interloquire con la Commissione ma rileva come tale interlocuzione sia resa difficoltosa nel momento in cui si svolge una discussione politica di carattere generale anziché sul merito del provvedimento.

  Commenti di deputati del gruppo di Forza Italia – Vive proteste del deputato D'Ettore.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, richiama all'ordine il deputato D'Ettore.

  Il viceministro Matteo MAURI rileva, quanto al contenuto della proposta emendativa in esame, come esso ne contraddica in realtà le motivazioni, in quanto le misure previste non sono idonee a raggiungere l'obiettivo perseguito. In particolare, osserva come il comma 1 dell'articolo premissivo 01.01 non avrebbe alcun effetto, in quanto dovrebbe essere comunque garantita la posizione di coloro che hanno richiesto la protezione internazionale e che sono in attesa della relativa decisione. Per quanto concerne il comma 2, rileva come la misura da esso prevista sarebbe controproducente, in quanto gli interessati permarrebbero comunque nel territorio nazionale senza alcun controllo. Per quanto riguarda, infine, il comma 3, osserva come esso rechi una previsione pleonastica, in quanto gli adempimenti previsti a carico dei responsabili dei centri di accoglienza vengono già svolti.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) chiede chiarimenti sulle modalità di prosecuzione dei lavori, tenendo conto del fatto che i lavori dovranno essere sospesi per un'ora per consentire la sanificazione dell'aula.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che i lavori della Commissione saranno sospesi entro le 17.30, per riprendere alle 18.30.

  Francesco Paolo SISTO (FI), con riferimento all'intervento del viceministro Mauri, rileva come le motivazioni da lui addotte a sostegno della propria posizione siano tautologiche.

  Commenti di deputati del gruppo del Partito Democratico.

  Francesco Paolo SISTO (FI) stigmatizza la mancanza di rispetto da parte dei deputati della maggioranza, che con il loro chiacchiericcio non consentono un sereno ed ordinato svolgimento degli interventi altrui.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva come si tratti di un atteggiamento diffuso e invita a consentire al deputato Sisto la prosecuzione del proprio intervento.

  Francesco Paolo SISTO (FI) ribadisce la richiesta al Governo di valutare la necessità di compiere approfondimenti circa la proposta emendativa in esame e osserva come una disponibilità in tal senso da parte del Governo consentirebbe di iniziare l'esame del provvedimento in modo proficuo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'articolo premissivo Lucaselli 01.01 sarà posto in votazione per parti separate, nel senso di votare distintamente il comma 1, il comma 2 e il comma 3.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge il comma 1, il comma 2 e il comma 3 dell'articolo premissivo Lucaselli 01.01.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dà lettura della seguente lettera, inviatagli in data odierna dal Presidente della Camera: «Gentile Presidente, rispondo alla Sua lettera pervenuta in data odierna, con la quale – con riferimento ad una nota indirizzatami in data 16 novembre scorso dai deputati Igor Iezzi, Francesco Paolo Sisto ed Emanuele Prisco relativamente alla valutazione di inammissibilità di numerose proposte emendative riferite al disegno di legge n. 2727, di conversione in legge del Pag. 22decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, in corso di esame in sede referente presso la Commissione Affari costituzionali – mi ha rappresentato le motivazioni che hanno sostenuto la valutazione di inammissibilità effettuata in sede referente, nonché alcune precisazioni sugli emendamenti valutati come formali. Come ho avuto modo di comunicare al deputato primo firmatario della suddetta nota, cui ho rimesso copia della Sua lettera, ritengo condivisibili tali valutazioni.».

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta che sarà convocata alle 18.30 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 17.30.

SEDE REFERENTE

  Martedì 17 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA, indi del vicepresidente Fausto RACITI. – Interviene il viceministro dell'interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 18.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'esame riprenderà dall'articolo premissivo Lucarelli 01.02.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza il fatto che il Presidente della Camera non abbia sentito il bisogno di rispondere a quanto richiesto da tre rappresentanti di gruppo dell'opposizione attraverso il loro ricorso in materia in materia di inammissibilità di taluni loro emendamenti. Sottolinea come il suo desiderio di avere una vera risposta dal Presidente della Camera è rafforzato dal fatto che sono state rigorosamente seguite le procedure previste dal Regolamento. Osserva, invece, come il risultato di tale procedura è che nella sua lettera di risposta il Presidente della Camera si è limitato a richiamare semplicemente le valutazioni espresse dal Presidente della I Commissione.
  Fa presente che i firmatari del ricorso intendevano ottenere un approfondimento da parte del Presidente della Camera e non conoscere se Egli condividesse le opinioni del Presidente Brescia.
  Ritiene che quanto accaduto possa essere considerato poco rispettoso nei confronti dell'opposizione, soprattutto considerando che tale vicenda si inquadra nell'ambito dell'esame di un provvedimento molto importante che, peraltro, occuperà molte giornate di lavoro parlamentare. Conclude ribadendo che quanto accaduto è un Pag. 23episodio imbarazzante, nel quale il Presidente della Camera è venuto meno al suo ruolo di ultimo decisore, in quanto si è limitato a richiamare l'opinione altrui, e cioè quella del Presidente Brescia.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che corrisponde alla prassi il fatto che il Presidente della Camera, ai fini delle sue decisioni in merito a ricorsi a lui indirizzati in merito alle valutazioni di ammissibilità di proposte emendative o ad altre questioni procedurali, chieda informazioni e chiarimenti al Presidente della Commissione interessata. Avverte comunque che eventuali motivi di doglianza potranno essere indirizzati al Presidente della Camera, avvertendo quindi di non poter consentire che i lavori della Commissione vertano ulteriormente sull'argomento.

  Francesco Paolo SISTO (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva come vi siano questioni di diverso rilievo tra loro, rilevando come il ricorso al Presidente della Camera sia stato sottoscritto da tre rappresentanti di gruppo di opposizione. In tal senso ritiene che sarebbe stato maggiormente dignitoso per le prerogative parlamentari che la risposta del Presidente della Camera affrontasse nel merito la questione, non limitandosi a motivare le sue decisioni per relationem.
  Sottolinea, infatti, come le opposizioni svolgano il proprio ruolo con rispetto e che un opportuno approfondimento sarebbe apparso, quindi, maggiormente rispettoso.

  Emanuele PRISCO (FDI) esprime il proprio disappunto per il modo con cui si è dato risposta al ricorso presentato dalle opposizioni, mancando di rispetto, a suo avviso, alle opposizioni stesse. Ritiene infatti che la scelta del Presidente della Camera di non fornire spiegazioni nel merito, ma di rifarsi semplicemente a quanto già affermato dal Presidente della Commissione, costituisca una mancanza di riguardo verso le opposizioni e i firmatari del ricorso stesso.
  Invita quindi il Presidente Brescia a farsi latore nei confronti del Presidente della Camera del disappunto del suo gruppo, auspicando che nel prosieguo si dimostri maggiore rispetto nei confronti dei gruppi di opposizione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ribadisce che eventuali doglianze in merito devono essere indirizzate al Presidente della Camera.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sull'articolo premissivo a sua prima firma 01.02, rileva come esso si richiami alla stessa logica affermata dal suo precedente articolo premissivo 01.01, esprimendo altresì la sua delusione per il fatto che lo spirito del predetto dibattito non sia stato colto dalla maggioranza. Ricorda, infatti, che il nucleo di tale logica risiede nel dare garanzia della sicurezza personale e della salute a chiunque si trovi sul territorio italiano in un momento di così grave emergenza come quella pandemica. Segnala come le sue perplessità risiedano nel fatto che tematica risulta sentita solo dalle forze di opposizione.
  Nel merito, l'emendamento in esame cerca di stabilire alcuni punti fermi, anche al fine di combattere la diffusione del COVID-19.
  Invita dunque ad affrontare la problematica senza ideologie e ritiene che la Commissione debba prendere una posizione precisa e ragionevole sulla situazione concreta presente sul territorio, in particolare nei centri di accoglienza e negli hotspot. Ricorda, infatti, che in pieno lockdown, nell'hotspot di Taranto, ideato per accogliere 39 persone, erano presenti più di 200 persone, come peraltro risulta da un'interrogazione che il gruppo Fratelli d'Italia pose al Ministro competente.
  Ritiene che chi ha diritto di venire in Italia deve poterlo fare in modo dignitoso e con le garanzie che la nostra Costituzione appresta alla persona in quanto tale. Per tali motivi osserva che le regole devono permettere che prima di tutto venga rispettato il senso di umanità. È dell'avviso che il riconoscimento dei diritti non possa prescindere dall'effettivo senso di umanità e che è un comportamento umanitario anche Pag. 24saper dire «no», quando non è possibile assicurare il rispetto di quelle condizioni.
  Ricordando la citata situazione dell'hotspot di Taranto, fa presente che anche in altri centri di accoglienza le condizioni sono assai gravi, e che si costringono gli immigrati a risiedere sul nostro territorio in condizioni inammissibili di affollamento e promiscuità, vivendo accanto a malati anche di COVID-19.
  Osserva come l'attuale pandemia sia un fatto imprevedibile e occasionale e come ciò renda necessario avere il coraggio di fare scelte anche diverse da quelle ordinarie, un po' come succede quando si riconosce lo stato di guerra ove non si riesce ad assicurare a tutti i diritti fondamentali. Ritiene quindi necessario sospendere gli arrivi in Italia, anche al fine di dare un segnale forte agli altri Paesi, compresi quelli dell'Unione europea, affermando che l'Italia non è in grado di accogliere tutti indistintamente e che non intende fomentare illusioni. Ribadendo che l'emendamento in esame si innesta in quest'ottica, rileva come in un momento drammatico come questo si debba optare per una sospensione degli arrivi in un territorio che in questo momento non può assicurare le necessarie tutele, raccomandando quindi l'approvazione della sua proposta emendativa.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) auspica che il viceministro Mauri possa apprezzare che le opposizioni fanno di tutto per orientare il dibattito entrando nel merito degli emendamenti. Osserva come l'articolo premissivo Lucaselli 01.02 abbia il pregio di introdurre precisi riferimenti normativi al testo in esame, come anche ricordato precedentemente dalla deputata Bartolozzi. Ricorda che la normativa dell'Unione europea richiamata stabilisca precisi tempi di attuazione, assegnando agli Stati membri l'obbligo di adeguarsi ad essa (ad esempio per quanto riguarda gli agenti biologici) e crede che il testo del decreto-legge, che non tiene presente le disposizioni della direttiva n. 2020/739, debba essere quindi emendato. Ricorda, infatti, che secondo la giurisprudenza consolidata le norme in materia di diritto alla salute ricoprano valenza di norma interposta tra la Costituzione e la norma ordinaria. Sottolinea che il sistema delle fonti ritiene ciò un elemento fondamentale, e chiede se il Governo ha esaminato questi profili per l'adozione del testo all'esame. Ritiene quindi necessario inserire le norme richiamate nell'emendamento nel testo del decreto anche per una questione di coerenza sistematica. Non rileva invece nel decreto-legge richiami alla normativa citata, che invece ritiene necessari, non solo formalmente, anche per dare omogeneità alla disciplina in questione.
  Chiede quindi che i relatori e il Governo procedano a tale adeguamento del testo con un richiamo espresso ai provvedimenti richiamati nella proposta emendativa e facendo riferimento anche alla loro attuazione, visti i profili di interferenza con quanto disposto nel testo in esame.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) richiama l'articolo 10 della Costituzione, che prevede il diritto d'asilo, per lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche, alle condizioni stabilite dalla legge. Evidenzia che nella Costituzione non è previsto né un diritto all'accoglienza né un dovere di accoglienza. Sottolinea che l'articolo premissivo Lucaselli 01.02 tende a legare la gestione dei flussi migratori all'emergenza COVID, che a sua volta pone problemi amministrativi particolari.
  Sottolinea come il valore politico della proposta emendativa consista nell'indicazione di talune priorità, in particolare ponendo l'attenzione sul decreto-legge n. 125 del 2020 che, pur essendo stato emanato prima, sarà oggetto di esame dopo il decreto-legge n. 130. Fa presente che il provvedimento, che riveste carattere strutturale nella materia dell'immigrazione, non può impedire di affrontare l'emergenza COVID, che viene soltanto citata nella relazione illustrativa del disegno di legge di conversione.
  Richiamando la vicenda dell'autore dell'attacco terroristico di Nizza, sbarcato a Lampedusa, che aveva attraversato tutta la penisola ed era risultato positivo al COVID, giudica sensata la proposta di non rilasciare permessi di soggiorno fino al permanere dell'emergenza COVID. Giudica con favore anche la proposta di sospendere le Pag. 25misure di accoglienza per nuovi migranti, contenuta nel comma 2 della proposta emendativa in esame, in considerazione delle difficoltà riscontrate nella gestione dell'accoglienza dei migranti positivi. Conclude ricordando la lettera che il sindacato di polizia SAP ha scritto al Prefetto di Cagliari, denunciando la situazione del centro di Monastir, nel quale non sono effettuati tamponi da quindici giorni. Sottolinea la necessità di evitare che sia consentito l'ingresso a migranti che non possono essere controllati e che possono diffondere il virus.

  Alberto STEFANI (LEGA) evidenzia che l'articolo 1 del provvedimento mira a scardinare le innovazioni stabilite con i decreti sicurezza dal precedente Governo ed esprime sconcerto per il cambiamento di posizione del MoVimento Cinque Stelle, che aveva approvato, votando la fiducia al Governo, quei decreti. Rileva che le proposte emendative presentate tendono a ripristinare le disposizioni precedenti.
  Segnala quindi la necessità di tipizzare i permessi per protezione umanitaria, come avviene anche in altri Paesi europei, per evitare un'immigrazione indiscriminata e contraria alle norme di diritto internazionale. Condividendo quanto affermato dal deputato Iezzi sul fatto che sussiste un dovere all'assistenza ma non un dovere all'accoglienza, ricorda che il primo è stato prestato anche nei casi delle navi Gregoretti e Diciotti.

  Gianni TONELLI (LEGA), dopo avere riferito di aver visitato nel comune di Comiso un centro per ricovero temporaneo di migranti, descrive le condizioni di rischio di contagio in cui devono prestare assistenza coloro che lavorano in prima linea per la gestione dei migranti. Richiama l'attenzione del Presidente e dei relatori sulla necessità di un atteggiamento di lealtà nei confronti del loro elettorato e sull'esigenza di effettività delle norme che vengono approvate. Infine ricorda che Carola Rackete è stata tradotta in carcere in Germania, mentre da noi aveva suscitato plauso proprio per la sua attività di sostegno agli scafisti.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita gli oratori ad attenersi negli interventi al merito delle proposte emendative in esame.

  Emanuele PRISCO (FDI) rileva come l'articolo premissivo Lucaselli 01.02, di cui è cofirmatario, si muova nella stessa direzione della precedente proposta emendativa. Sottolinea la necessità di restrizioni in materia di accoglienza, a tutela della salute anche degli stessi migranti, evidenziando la situazione molto critica in cui versano le strutture di accoglienza, nonché il fatto che molti migranti si diano alla fuga, ovvero eludano le misure disposte nei loro confronti dall'autorità sanitaria, senza peraltro di fatto incorrere nei controlli e nelle sanzioni in cui incorrono i cittadini italiani.
  Richiama altresì l'attenzione sulla situazione di esasperazione nella quale si trovano ad operare gli appartenenti alle forze dell'ordine, i quali, oltre a garantire il rispetto delle misure sanitarie disposte a livello nazionale, devono anche occuparsi della gestione, sotto il profilo dell'ordine pubblico, delle strutture di accoglienza. Sottolinea altresì come, sulla base dei dati forniti dalla Ministra dell'interno, il numero degli stranieri presenti in Italia sia considerevolmente aumentato, e sotto questo profilo può ben affermarsi come le politiche perseguite dalla maggioranza stiano conseguendo il loro obiettivo.
  Al netto delle contrapposizioni politiche circa le modalità di gestione del fenomeno migratorio, ritiene che la proposta emendativa in esame costituisca una misura di buon senso, che tiene conto del fatto che, successivamente all'entrata in vigore del decreto-legge in esame, sono state adottate dal Governo ulteriori misure restrittive, che hanno inciso sulle libertà e sulle attività dei cittadini italiani e che analoghe misure non possano ragionevolmente non essere estese anche agli immigrati, disponendo la sospensione del rilascio dei permessi di soggiorno fino alla conclusione dell'emergenza sanitaria. Dichiara al riguardo di non comprendere le motivazioni del parere contrario espresso dalla maggioranza e dal Governo, che sembrano avere l'intenzione di favorire l'ingresso indiscriminato dei migranti senza porsi il problema delle conseguenze. Pag. 26
  Chiede quindi l'accantonamento della proposta emendativa in esame, la quale peraltro, a suo avviso, non snatura il provvedimento, che pure non condivide, e stigmatizza la decisione di esaminare prioritariamente tale provvedimento rispetto ad altri a suo avviso ben più urgenti, quali il decreto-legge sulla proroga dello stato di emergenza e l'autorizzazione allo scostamento di bilancio.

  Edoardo ZIELLO (LEGA) osserva come la proposta emendativa in esame vada nella direzione di rendere coerenti le politiche perseguite in materia di tutela della salute pubblica. Contesta le affermazioni del viceministro Mauri, secondo le quali la proposta emendativa in esame sarebbe inefficace, sottolineandone al contrario l'effetto di deterrenza e l'obiettivo di tutelare i principi di tutela della salute dei lavoratori di cui alla direttiva (UE) 2020/739. Richiama quindi l'attenzione sulla situazione di rischio sanitario nel quale si trovano ad operare in particolare gli appartenenti alle forze dell'ordine, ritenendo altresì incomprensibile che le misure restrittive adottate nei confronti della generalità dei cittadini non si applichino anche ai migranti. Sottolinea quindi come il decreto-legge in esame prefiguri un'immigrazione di massa, in un Paese caratterizzato da bassi livelli occupazionali, e una maxi-sanatoria per i migrati clandestini.
  Considera altresì incomprensibile il parere contrario espresso sulla proposta emendativa in esame, al punto da far sorgere il sospetto che esso possa essere dettato anche da specifici interessi.
  Sottolinea come l'apertura indiscriminata all'immigrazione comporterà anche un notevole aumento dei costi a carico dei cittadini, i quali chiederanno conto al Movimento 5 Stelle del radicale mutamento di posizione rispetto ai «decreti sicurezza» del precedente Governo.

  Simona BORDONALI (LEGA) ritiene che la discussione in atto sia surreale, a fronte di un provvedimento che comporterà l'ingresso indiscriminato di migranti nel nostro territorio, facendo peraltro riesplodere il business dell'immigrazione. Ritiene altresì surreale l'organizzazione dei lavori dell'Assemblea per la prossima settimana, che ha previsto l'anticipazione dell'esame del provvedimento in titolo rispetto al decreto-legge sulla proroga dello stato di emergenza, il quale costituisce la base giuridica dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri che hanno imposto notevoli restrizioni alle libertà individuali, a fronte delle quali non si vuole prendere in considerazione l'ipotesi di sospendere il rilascio di nuovi permessi di soggiorno.
  Ritiene contraddittoria la posizione della maggioranza, che, da un lato, ha svuotato le carceri ritenendo si trovassero in una situazione di emergenza sanitaria, ma, dall'altro, non intende adottare analoghi provvedimenti per quanto riguarda i centri di accoglienza. Sottolinea con amarezza come ai cittadini italiani sia richiesto di pagare un prezzo per l'emergenza sanitaria che invece non viene richiesto agli immigrati clandestini.

  Cristian INVERNIZZI (LEGA) sottolinea come l'intento delle opposizioni non sia soltanto ostruzionistico, ma sia anche quello di difendere provvedimenti fortemente sostenuti dal precedente Governo e apprezzati dall'opinione pubblica, come dimostra il fatto che il decreto-legge in esame sia stato adottato solo dopo le recenti consultazioni elettorali. Evidenzia come in questo momento la priorità sia costituita dall'emergenza sanitaria, ma come ciò non tolga che i problemi ai quali i provvedimenti adottati dal precedente Governo intendevano fare fronte continuino a sussistere.
  Stigmatizza quindi l'atteggiamento della maggioranza nei confronti delle forze di opposizione e rivendica l'atteggiamento responsabile di queste ultime, che si sono fatte carico di evitare la degenerazione di situazioni di tensione sociale.
  Ritiene inoltre inaccettabile che, da un lato, la libertà dei cittadini sia fortemente compromessa, specialmente nelle cosiddette «zone rosse», in quanto, sulla base di una valutazione che peraltro condivide, si ritiene prioritaria la tutela della salute pubblica, mentre, dall'altro, non si impedisca, salvo casi eccezionali di comprovata necessità, Pag. 27 l'ingresso degli stranieri nel territorio nazionale. Ritiene che la decisione della maggioranza di non prendere in considerazione la proposta emendativa in esame sia dunque frutto di un approccio ideologico e reputa incomprensibile pretendere di affrontare le questioni legate al fenomeno migratorio nello stesso modo di tre anni fa. Quanto all'atteggiamento del Movimento 5 Stelle, ritiene che esso derivi dalla necessità di dover pagare una sorta di debito politico alla maggioranza.
  Chiede quindi di non abusare del senso di responsabilità delle opposizioni, che hanno accettato di offrire una responsabile collaborazione per non esacerbare la situazione; si aspetta, invece, un atto di onestà intellettuale da parte della maggioranza e cioè che questa dichiari che il contenuto dell'emendamento in discussione non è ideologico.
  Ribadisce la necessità che situazioni straordinarie siano affrontate con mezzi straordinari, così come i cittadini italiani hanno saputo sopportare straordinari sacrifici di fronte ad un evento imprevedibile. In tal senso crede opportuno mandare un messaggio chiaro al mondo e cioè che l'Italia non accetta di trattare la questione dell'immigrazione, durante la crisi pandemica, nello stesso modo con la quale essa veniva trattata solo qualche anno fa, in quanto la situazione è nuova e straordinaria.
  Conclude chiedendo ai relatori di accantonare l'articolo premissivo Lucaselli 01.02.

  Ketty FOGLIANI (LEGA) ritiene opportuno inserire l'argomento riferito alla pandemia COVID-19 nel testo del decreto-legge e ritiene incomprensibile che i relatori abbiano espresso parere contrario sull'articolo premissivo Lucaselli 01.02, non prendendo in considerazione il suo contenuto e quanto emerso dal dibattito.
  Richiamando il contenuto della direttiva (UE) 2020/739, ricorda che la sua emanazione è recente ed eccezionale, ed è volta a tutelare non solo chi arriva da un altro Paese, ma anche coloro che si occupano di ricevere queste persone. Ricorda altresì che la predetta direttiva dà agli Stati membri indicazioni precise per quanto riguarda i livelli di esposizione dei lavoratori agli agenti biologici a tutela della loro salute e anche in connessione ai rischi presenti nell'attuale situazione. Fa presente, infatti, che il COVID-19 presenta molti rischi per i lavoratori fragili, segnalando che tanti operatori che si occupano della questione sono anziani, e quindi fragili, ritenendo necessario che il loro ambiente di lavoro sia sano. Sottolinea altresì come la stessa Unione europea, che in realtà sulla problematica dell'emigrazione ha lasciato il nostro Paese un po' solo, preveda precisi termini di recepimento e osserva che la situazione italiana è tanto più grave in quanto il nuovo Governo ha allentato i vincoli in materia di immigrazione laddove altri Stati non lo hanno fatto, incoraggiando quindi gli immigrati, molti dei quali sono positivi al coronavirus, a dirigersi verso l'Italia.
  Conclude ribadendo che a suo avviso i flussi migratori vanno bloccati, al fine di evitare i rischi sanitari connessi.

  Nicola MOLTENI (LEGA), ricordando che molti deputati hanno chiesto alla maggioranza e al Governo di rivedere la loro posizione sull'articolo premissivo Lucaselli 01.02, osserva, per quanto lo riguarda, che si accontenterebbe anche solo di veder sviluppare un serio e onesto dibattito su un tema così delicato, la gestione dei fenomeni dell'emigrazione, anche perché non sa effettivamente quali saranno i tempi che potranno essere ad esso dedicati nel corso della discussione in Assemblea. Per tali motivi si attenderebbe un approfondimento in questa sede e ritiene che sarebbe bene che almeno un esponente della maggioranza intervenga nel dibattito per esprimere le sue opinioni, ciò anche rafforzando eventualmente quanto in precedenza affermato dal viceministro Mauri.
  Ritiene che in materia il Governo e la maggioranza abbiano peccato di incoerenza se non di ipocrisia: osserva in tal senso che un po' di pudore non guasterebbe, soprattutto da parte di quella parte politica della maggioranza che solo un paio di anni fa aveva votato convintamente i provvedimenti che ora si stanno modificando. Pag. 28
  Ribadisce come in un momento in cui il Paese è in ginocchio e vive grandi difficoltà, un'immigrazione non gestita rappresenti un ulteriore grave peso, sottolineando in merito come l'hotspot di Lampedusa sia ridotto ad una specie di lager libico, ove non vengono garantiti i minimi diritti, come testimonia il deputato Zoffili, presente in tale struttura, dove si registrano continuamente immagini disumane che il testo in esame sembra voler ignorare. Ritiene che non tenere in considerazione quanto avviene in questi centri di accoglienza costituisca una scelta poco intelligente da parte della maggioranza, considerando vergognoso non valutare l'incidenza del fenomeno migratorio sulla tematica pandemica.
  Ribadisce quindi il suo invito ad intraprendere un confronto civile e democratico tra le forze parlamentari, auspicando quindi che sulla proposta emendativa all'esame si possa sviluppare un dibattito.
  In riferimento a quanto precedentemente riferito dal viceministro, chiede al Governo di fornire una spiegazione sul perché intenda allungare i tempi, che invece erano stati ridotti dal precedente Governo anche su impulso dell'Unione europea.

  Fausto RACITI, presidente, replicando al deputato Molteni, osserva che il confronto richiesto sarebbe più semplice se mutasse la forma che ha preso il dibattito.
  Avverte, quindi, che sulla base degli accordi intervenuti tra i gruppi, si procederà alla votazione dell'articolo premissivo Lucaselli 01.02, per poi aggiornare i lavori alla seduta già prevista per domani.

  La Commissione respinge l'articolo premissivo Lucaselli 01.02.

  Fausto RACITI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta convocata per domani.

  La seduta termina alle 20.25.