CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 novembre 2020
469.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 86

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 11 novembre 2020.

Audizione dell'amm. Fabio Caffio, esperto di diritto marittimo, nell'ambito dell'esame, in sede consultiva, del decreto-legge n. 130 del 2020, recante «Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del Pag. 87web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale» (C. 2727 Governo).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15 alle 16.20.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 11 novembre 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 16.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2020 relativo a contributi ad associazioni combattentistiche e d'arma.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che il termine entro il quale la Commissione dovrà esprimere il parere scade lunedì 23 novembre 2020.

  Andrea FRAILIS (PD), relatore, intervenendo da remoto, riferisce che lo schema di decreto ministeriale in esame provvede a ripartire lo stanziamento, iscritto nel capitolo 1352 dello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2020, destinato all'erogazione dei contributi dello Stato a favore delle associazioni combattentistiche e d'arma. Evidenzia, quindi, che il provvedimento è accompagnato da una relazione sui criteri adottati per il riparto e che – nell'ambito della disciplina normativa contenuta nell'articolo 1, commi 40-44, della legge n. 549 del 1995 – è prevista la trasmissione dei rendiconti delle associazioni vigilate.
  Prima di entrare nel dettaglio della ripartizione del contributo, ricorda che l'articolo 12, comma 10, della legge n. 160 del 2019 (legge di bilancio per il 2020) ha autorizzato il Ministro della difesa, sentito il Ministro dell'economia e delle finanze, a ripartire, con propri decreti, le somme iscritte nell'anno 2020 sul pertinente capitolo dello stato di previsione del ministero della Difesa da destinare alle associazioni combattentistiche, di cui all'articolo 2195 del codice dell'ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del 2010). Fino allo scorso anno, infatti, le associazioni combattentistiche erano destinatarie di uno specifico stanziamento triennale fissato dall'articolo 2195 del codice dell'ordinamento militare in un milione di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019. Le associazioni d'arma, di categoria e di specialità beneficiavano, invece, del contributo esposto nella legge di bilancio alla tabella C, che – per l'anno 2019 – ammontava a 702.918 euro. La legge di bilancio 2020 ha rifinanziato l'intero capitolo con uno stanziamento di euro 1.702.918 per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022, mantenendo, quindi, invariato l'importo complessivo.
  Sottolinea, dunque, che lo schema in esame provvede a ripartire per il 2020 un importo pari a 1.702.918 euro, assegnando – nel complesso – sia alle associazioni combattentistiche, che alle associazioni d'arma e di categoria, lo stesso importo del 2019, ovvero un milione di euro, per le prime, e 702.918 euro per le seconde. Anche per quanto riguarda la determinazione degli importi da attribuire a ciascun sodalizio si sono mantenuti gli stessi criteri adottati nel precedente schema di decreto, utilizzando una metodologia uguale per le associazioni combattentistiche e per le associazioni d'arma e di categoria, fondata sulla selezione dei progetti di attività assistenziali, promozionali e divulgative presentati da ciascuna associazione e sulla garanzia di un contributo fisso calcolato in relazione al numero degli iscritti a ciascun Pag. 88sodalizio, nonché sul raggruppamento delle associazioni in fasce per numero di soci effettivi. In sede di riparto si è deciso, inoltre, di apportare una decurtazione del 20 per cento sull'importo spettante in ragione del numero degli iscritti, nel caso in cui non sia stato presentato alcun progetto, ovvero i progetti elaborati non siano stati ritenuti meritevoli di finanziamento. Inoltre, nelle situazioni di recidività, è stata applicata un'ulteriore decurtazione del 20 per cento rispetto allo stanziamento del 2019, che risulta già decurtato.
  A tal proposito, ricorda che – nel parere espresso il 5 giugno 2019 sullo schema che recava il riparto del contributo per l'anno 2019 (Atto del Governo n. 83) – la Commissione Difesa della Camera aveva formulato una condizione volta a fare adottare, «a partire dal prossimo schema di decreto, un criterio di ripartizione del contributo fisso che consenta l'assegnazione di importi omogenei fra tutte le associazioni proporzionalmente al numero degli iscritti nonché un criterio di ripartizione della parte variabile che consenta l'attribuzione del contributo sulla base della meritevolezza dei progetti presentati». Sul punto, la relazione che accompagna lo schema sottolinea che tale questione è stata oggetto di uno studio approfondito, svolto da un gruppo di lavoro a ciò dedicato, i cui esiti hanno evidenziato che l'applicazione del criterio indicato avrebbe potuto determinare criticità applicative di cui è stato informato il Sottosegretario di Stato alla Difesa con delega in materia. Chiede, pertanto, al Governo di voler rappresentare alla Commissione quanto prospettato e le criticità emerse.
  Quanto ai dati finanziari delle associazioni e ai progetti che sono stati realizzati, gli allegati che corredano lo schema di decreto riportano gli elenchi relativi all'anno in corso dei progetti approvati e di quelli non approvati sia per le associazioni d'arma, sia per le associazioni combattentistiche, nonché l'elenco del numero dei soci. I rendiconti dell'attività svolta nell'anno 2018 sono stati, invece, trasmessi alla Commissione lo scorso settembre. Scendendo nel dettaglio, le associazioni beneficiarie per l'anno 2020 sono in tutto 46, una in meno dell'anno precedente. Non risulta, infatti, assegnato alcun contributo all'associazione nazionale combattenti e reduci, che nel 2019 aveva ricevuto 101.350 euro. Al riguardo, sarebbe utile un chiarimento.
  Segnala, da ultimo, che lo schema prevede contributi inferiori rispetto al 2019 per 17 sodalizi, mentre per altri 28 il contributo previsto risulta superiore, sia pure di poco. Un solo sodalizio, la Società geografica italiana, presenta un contributo identico a quello del 2019. Sono, invece, 12 le associazioni che ricevono contributi superiori ai 50.000 euro.

  Il Sottosegretario Giulio CALVISI, informa che sarà sua cura riferire al Sottosegretario Angelo Tofalo, cui è stata conferita la delega in materia, le richieste di chiarimento avanzate in questa seduta.

  Salvatore DEIDDA (FDI), intervenendo da remoto, ringrazia il deputato Frailis per la relazione chiara e trasparente. Ricorda che il gruppo di Fratelli d'Italia, in occasione dell'esame degli schemi di decreto che avevano ripartito i contributi relativi agli anni precedenti, aveva manifestato forti dubbi riguardo la scelta di beneficiare, con i fondi iscritti nel bilancio della Difesa, i sodalizi che promuovono manifestazioni non direttamente collegate alle Forze armate. Molte iniziative finanziate con i contributi dello schema di decreto, infatti, afferiscono più a materie di interesse di altri settori della Pubblica Amministrazione. Precisa, quindi, di portare grande rispetto per le associazioni combattentistiche, ma ritiene che non sia corretto assegnare ingenti risorse finanziarie a sodalizi che presentano rendicontazioni assai approssimative, tanto più se si considera l'esiguità del contributo assegnato alle associazioni d'arma e di categoria. Invita, quindi, ad avere coraggio e a ridurre i finanziamenti non ricollegabili all'attività delle Forze armate.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) ritiene importante ascoltare le argomentazioni che il Governo fornirà sui motivi che hanno reso impossibile recepire la condizione apposta Pag. 89 al parere espresso sullo schema che ripartiva il contributo per l'anno 2018. Ricorda che la Commissione aveva dibattuto sulle evidenti disparità esistenti nel riparto dei fondi e che era stato evidenziato come un ristretto numero di associazioni combattentistiche ricevesse un contributo consistente, mentre ad altre più numerose associazioni d'arma e di categoria venissero assegnate le briciole. Osserva, poi, che il contributo appare quasi assegnato in modo unitario dalla legge di bilancio per il 2020 e si rammarica che il Governo abbia perso l'occasione per riequilibrare la ripartizione delle risorse tra le varie associazioni, mantenendo una posizione che va a discapito delle associazioni d'arma, le quali rendono importanti servizi a favore della collettività.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.50.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 11 novembre 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 16.50.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020.
C. 2757 Governo, approvato dal Senato.
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2019.
Doc. LXXXVII, n. 3.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che sul disegno di legge di delegazione europea le Commissioni di settore sono chiamate a deliberare una relazione, mentre sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea esprimono un parere. La relazione e il parere sono trasmessi alla XIV Commissione. Ricorda, altresì, che le Commissioni possono nominare un relatore perché partecipi alle sedute della XIV Commissione.

  Roberto ROSSINI (M5S), relatore, riferisce sulle parti di competenza della Commissione Difesa relative al disegno di legge di delegazione europea per gli anni 2019 e 2020, approvato dal Senato nella seduta del 29 ottobre 2020 e alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019.
  Al proposito, ricorda che la legge di delegazione europea è volta a dare attuazione alle direttive europee e alle decisioni quadro, nonché agli obblighi direttamente riconducibili al recepimento di atti legislativi europei, a differenza della legge europea che contiene norme di diretta attuazione volte a garantire l'adeguamento dell'ordinamento nazionale all'ordinamento europeo, con particolare riguardo ai casi di non corretto recepimento della normativa europea. La legge di delegazione europea, dunque, consente all'Italia di adempiere agli obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione, riducendo il numero delle procedure di infrazione e evitando l'apertura di nuovi contenziosi.
  Rileva, poi, che il provvedimento si compone di 29 articoli. In particolare, l'articolo 1 contiene, in generale, la delega al Governo per l'attuazione delle direttive europee previste dagli articoli da 3 a 29 e dall'Allegato A, mentre l'articolo 2 conferisce al Governo una delega legislativa per l'introduzione di sanzioni connesse ad obblighi contenuti in direttive europee recepite in via regolamentare o amministrativa o in regolamenti europei direttamente applicabili. Il termine previsto per l'adozione Pag. 90di tali decreti legislativi delegati è di due anni dalla data di entrata in vigore della legge di delegazione europea.
  Con riferimento ai profili d'interesse della Commissione Difesa, segnala, innanzitutto, l'articolo 4. La disposizione reca i princìpi e i criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/1972, che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche. Tra i criteri e i principi direttivi enunciati per l'attuazione della delega rileva, per quanto di competenza della Commissione Difesa, quanto enunciato nelle lettere e) e l) dove si fa riferimento, rispettivamente, alla definizione di un regime autorizzatorio che non pregiudichi la facoltà delle amministrazioni competenti di usare lo spettro radio per fini di ordine pubblico, pubblica sicurezza e difesa e all'opportunità di integrare le limitazioni fatte salve dalla direttiva 2018/1972 per fini di ordine pubblico, pubblica sicurezza e difesa, includendo le esigenze di sicurezza dello Stato secondo quanto previsto dal codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259.
  In secondo luogo, richiama l'articolo 18, che disciplina l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni sul quadro di certificazione della cibersicurezza, contenute nel regolamento (UE) 2019/881, che ha istituto l'ENISA (l'Agenzia dell'Unione europea per la cybersicurezza) e ha disciplinato la certificazione della cybersicurezza per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Al riguardo osserva che tra i principi e i criteri direttivi della delega stabiliti al comma 2 figurano: a) la designazione del Ministero dello sviluppo economico quale «autorità nazionale di certificazione della cybersicurezza»; b) l'individuazione dell'organizzazione e delle modalità per lo svolgimento dei compiti di questa autorità; c) la definizione delle sanzioni applicabili (che varieranno da un minimo di 15.000 a un massimo di 5 milioni di euro); d) la previsione che il Ministero dello sviluppo economico possa revocare i certificati rilasciati sul territorio nazionale da organismi di valutazione della conformità. Ricorda che, ai sensi dell'articolo 58 del regolamento (UE) 2019/881, l'istituzione dell'autorità comporterà, peraltro, lo svolgimento di ulteriori funzioni in capo all'Amministrazione centrale, quali funzioni di vigilanza, nonché attività di collaborazione internazionale con le altre autorità nazionali europee del settore. Sottolinea, inoltre, che, con riferimento alla sicurezza informatica, ai sensi della legislazione vigente, la definizione della strategia nazionale di sicurezza cibernetica per la tutela della sicurezza delle reti e dei sistemi di interesse nazionale compete al Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, di cui fa parte anche il ministro della Difesa. Con la medesima procedura sono adottate anche linee di indirizzo per l'attuazione della strategia nazionale di sicurezza cibernetica.
  Passando alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019, ricorda che tale documento dà conto delle attività che il Governo ha svolto nei vari ambiti del processo di integrazione europea. La Relazione, in premessa, rileva che nel 2019, a seguito del rinnovo delle principali Istituzioni europee e all'insediamento della Commissione Presieduta da Ursula von der Leyen, ha preso avvio un nuovo corso – il Green Deal europeo – caratterizzato da una particolare sensibilità per le sfide del cambiamento climatico e del rilancio della competitività. Inoltre, sempre nel 2019, si è concluso il negoziato sulla Brexit, i cui sforzi si sono concentrati sul raggiungimento dell'importante obiettivo di un'uscita ordinata dall'UE del Regno Unito.
  Venendo alla struttura della Relazione, essa è articolata in quattro parti. La prima parte descrive le attività del Governo nell'ambito del processo di integrazione dell'Unione europea e affronta le principali questioni istituzionali. La seconda parte è dedicata alle politiche settoriali ed è suddivisa in 19 capitoli. Il capitolo 10, sulla dimensione esterna dell'Unione europea, è quello che interessa direttamente le materie della Commissione Difesa, in particolare, i paragrafi 10.1 sulla Politica estera e di sicurezza comune e 10.2 sulla Politica di Pag. 91sicurezza e difesa comune. La terza parte tratta il tema delle politiche di coesione economica, sociale e territoriale. Infine, la quarta parte è dedicata alle attività di coordinamento nazionale delle politiche europee ed illustra le attività del Comitato interministeriale per gli affari europei (CIAE), nonché quelle in materia di informazione qualificata al Parlamento. Completano il testo cinque Appendici nelle quali sono riportati, rispettivamente, gli elenchi dei Consigli dell'UE e dei Consigli europei, i flussi finanziari dall'Unione europea all'Italia nel 2019, lo stato di recepimento delle direttive, i seguiti dati dal Governo agli atti di indirizzo del Parlamento e, infine, l'elenco degli acronimi.
  Con riguardo alla Politica estera e di sicurezza comune, la Relazione sottolinea come, nel 2019, il Governo abbia cercato di orientarla in modo sempre più conforme ai principi di solidarietà e di cooperazione, combinando l'azione nel settore della sicurezza con le attività di prevenzione dei conflitti. In particolare, viene precisato che il Governo ha lavorato affinché l'area mediterranea, caratterizzata da forte instabilità, assumesse una dimensione centrale e confermando l'accento sull'elaborazione di politiche migratorie efficaci, nonché sullo sviluppo della capacità dei Paesi vicini di gestire in proprio i fenomeni che impattano sulla sicurezza dell'Europa. Sono state, inoltre, sostenute le iniziative volte al rafforzamento della difesa europea, in complementarità con la NATO, con l'obiettivo di sviluppare capacità tali da far fronte alle esigenze di protezione del territorio e dei cittadini europei, rendendo l'Unione europea un attore capace di «esportare» stabilità e sicurezza, in particolare nel proprio vicinato sud. Il Governo si è, inoltre, adoperato per il rafforzamento della cooperazione tra l'Unione europea e le Nazioni Unite nel settore del mantenimento della pace, della prevenzione dei conflitti, della promozione della partecipazione delle donne e dei giovani alla pace e alla sicurezza internazionale. La Relazione asserisce, altresì, che il Governo ha continuato a promuovere, in ambito UE, un approccio civile-militare integrato nelle missioni di pace, rivolgendo particolare attenzione all'obiettivo di riduzione dell'impatto ambientale delle operazioni di pace.
  Passando alla Politica di sicurezza e difesa comune, la Relazione evidenzia, innanzitutto, come nel 2019 sia stata avviata la fase di attuazione e consolidamento della Cooperazione strutturata permanente (PESCO), con l'obiettivo di assicurare efficienza decisionale e rigorosi meccanismi di verifica degli impegni assunti dagli Stati partecipanti. In particolare, nell'ultimo periodo dell'anno, è stato formalmente avviato il processo di revisione strategica della PESCO, che mira a rivedere le procedure di gestione della Cooperazione strutturata permanente per renderla sempre più rilevante ed efficace. Sono, inoltre, proseguite le iniziative volte ad attuare gli impegni relativi allo sviluppo di una difesa europea più strutturata, efficace e visibile, assicurando pieno sostegno all'attività della Struttura di pianificazione e condotta delle missioni militari, sostenendo, in merito, l'operato dell'Alto Rappresentante e dell'Agenzia per la difesa europea nell'identificazione delle esigenze prioritarie e delle lacune cui porre rimedio. Questo è avvenuto, soprattutto, attraverso il processo di revisione del Piano di sviluppo delle capacità e l'iniziativa di Revisione annuale coordinata sulla difesa (CARD), le cui risultanze hanno contribuito a favorire lo sviluppo cooperativo di capacità militari. Il Governo ha, inoltre, partecipato, prestando particolare attenzione, ai negoziati per l'istituzione del nuovo Fondo europeo della difesa per il settennio 2021-2027, che dovrebbe consentire di stabilire, nel medio-lungo periodo, una cooperazione industriale strutturata e di aumentare la competitività, l'efficienza e la capacità d'innovazione dell'industria europea della difesa.
  Per quanto riguarda le missioni internazionali, la Relazione segnala che l'Italia ha continuato a mantenere un profilo elevato sia su quelle militari che su quelle civili, collocandosi stabilmente all'interno della prima fascia di Stati membri contributori in termini di personale. Elevata priorità è stata attribuita all'area euro-mediterranea e alle zone del Mashreq, del Sahel, Pag. 92del Corno d'Africa e ai Paesi del Golfo Persico. In particolare, nel 2019, il Governo ha continuato ad assicurare pieno sostegno alle missioni in Sahel (EUTM Mali, EUCAP Sahel Mali, EUCAP Sahel Niger) alle missioni nel Corno d'Africa (EUTM Somalia, a guida italiana; EUNAVFOR Atalanta, operazione antipirateria al largo delle coste somale; EUCAP Somalia), in Repubblica Centrafricana (EUAM CAR), in Libia (EUBAM Libya), in Palestina (EUBAM Rafah, EUPOL COPPS), in Iraq (EUAM Iraq), in Kosovo (EULEX), in Ucraina (EUAM) e in Georgia (EUMM).
  Infine, la Relazione sottolinea come notevoli progressi siano stati registrati nel campo del contrasto alle minacce ibride, della sicurezza marittima, della sicurezza cibernetica, e che è stato fornito sostegno a tutti gli obiettivi del Piano d'azione UE sulla mobilità militare, in particolare nei settori dei trasporti e delle infrastrutture, delle normative nazionali e internazionali in materia di trasporti militari e delle procedure per il transito di forze militari.
  Un cenno va poi riservato al capitolo 5, relativo al settore della ricerca, sviluppo tecnologico e spazio. In particolare, con riferimento alle politiche italiane nel settore aerospaziale, viene evidenziato come l'Italia sia oggi uno degli Stati membri UE e una delle poche nazioni al mondo a disporre di una filiera di conoscenze e di prodotto completa nel settore spaziale, contraddistinta da un'ampia gamma di applicazioni in ambito civile e militare, da un forte posizionamento tecnico scientifico internazionale e da una proficua interazione tra ricerca di base, ricerca applicata e imprese. La strategia nazionale è stata improntata, nel 2019, a dare esecuzione agli accordi internazionali nel settore della ricerca aerospaziale, con lo scopo di implementare lo sviluppo di un sistema della ricerca capace di allargare le ricadute ed i benefici all'intero sistema industriale e produttivo, rafforzando il proprio ruolo preminente nel panorama europeo ed internazionale, anche nell'attuazione di grandi programmi strategici in ambito satellitare quali «Cosmo-SkyMed» e «Copernicus». Particolarmente significativa, sotto questo profilo, è stata la scelta dell'Italia come sede del Centro elaborazione dati dello European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, precedentemente ospitato a Reading, a seguito del recesso del Regno Unito dall'Unione europea.

  Il Sottosegretario Giulio CALVISI apprezza la relazione esauriente e puntuale.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 11 novembre 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 17.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

7-00267 Giovanni Russo: Sull'orario dell'attività giornaliera del personale militare.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione, rinviata nella seduta del 30 luglio 2020.

  Giovanni RUSSO (M5S), intervenendo da remoto, ritiene opportuno che la Commissione giunga al più presto all'approvazione dell'atto di indirizzo, rispondendo così alle esigenze del personale militare, ancora più aumentate dall'emergenza sanitaria del Covid-19.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) ritiene che sarebbe utile approfondire i temi della Pag. 93risoluzione ascoltando i rappresentanti della Direzione generale del personale militare. Condivide, infatti, le richieste contenute nell'atto di indirizzo a firma del collega Giovanni Russo, ma sottolinea la peculiarità dell'attività svolta dalle Forze armate, che mal si concilia con la rigidità di orario.

  Il sottosegretario Giulio CALVISI si dichiara favorevole a rinviare la discussione.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00500 Deidda: Sul contributo annuale alle regioni per esigenze militari.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione, rinviata nella seduta del 30 luglio 2020.

  Salvatore DEIDDA (FDI), intervenendo da remoto, sottolinea come la Commissione abbia a cuore il tema delle servitù militari e della congruità degli indennizzi per i comuni gravati da esse. Riconosce che il sottosegretario Calvisi si è molto impegnato, in precedenza, per sbloccare le somme da trasferire agli enti locali. Segnala, tuttavia, che, con il trascorrere degli anni, l'esigenza di adeguare gli importi si è resa sempre più forte. Peraltro, la diminuzione dell'indotto dovuta ad un minore utilizzo delle basi e dei poligoni ha reso ancora più difficile la situazione economica delle comunità locali, aumentando il bisogno di adeguati indennizzi.

  Il sottosegretario Giulio CALVISI riconosce la valenza del tema posto dalla risoluzione, ma sottolinea come vi siano aspetti che necessitano di essere adeguatamente approfonditi insieme ad altri dicasteri, dal momento che la risoluzione in esame investe diverse competenze ministeriali.

  Andrea FRAILIS (PD), intervenendo da remoto, condivide parte delle considerazioni del collega Deidda. Ricorda, tuttavia, che la presenza militare costituisce ancora una preziosa occasione economica per i territori gravati da servitù militari. Ritiene necessario, quindi, ricercare un consenso più vasto tra tutti gli enti e le amministrazioni interessate e svolgere i necessari approfondimenti.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.15 alle 17.30.