CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 novembre 2020
463.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 45

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Martedì 3 novembre 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 12.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2020-2022.
Doc. CCXXXIV, n. 3.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del documento.

  Luca FRUSONE (M5S), relatore, introduce l'esame del documento osservando che la legge sulla revisione dello strumento militare (legge n. 244 del 2012) ha inserito, nel quadro complessivo delle relazioni che il Ministero della Difesa è tenuto a trasmettere al Parlamento, anche il piano di impiego pluriennale, meglio noto come Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa (articolo 536 del Codice dell'ordinamento militare). Rileva, quindi, che tale documento, la cui presentazione è prevista entro la data del 30 aprile di ogni anno, è finalizzato a riassumere:

   il quadro generale delle esigenze operative delle Forze armate, comprensive degli Pag. 46 indirizzi strategici e delle linee di sviluppo capacitive;

   l'elenco dei programmi d'armamento e di ricerca in corso ed il relativo piano di programmazione finanziaria, indicante le risorse assegnate a ciascuno dei programmi per un periodo non inferiore a tre anni, compresi i programmi di ricerca o di sviluppo finanziati nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico;

   le spese relative alla funzione difesa, comprensive delle risorse assegnate ad altri Ministeri.

  Evidenzia, quindi, che il Documento Programmatico Pluriennale relativo al triennio 2020‐2022 è stato presentato al Parlamento con un ritardo dovuto – come si legge nella lettera di trasmissione del Ministro Guerini – «da un lato, alle inevitabili ripercussioni connesse all'emergenza Covid-19, dall'altro, all'esigenza di attendere il consolidamento della ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti delle Amministrazioni centrali, di cui all'articolo 1, comma 14, della legge di bilancio 2020».
  Sottolinea, poi, che anche quest'anno il Documento è suddiviso in tre parti; la prima riferita all'impegno nazionale nel contesto di riferimento; la seconda, relativa allo sviluppo dello strumento militare; la terza, infine, incentrata sul bilancio della difesa ed è corredato da 7 allegati, tra cui particolare rilievo assumono l'allegato C, che reca le schede descrittive delle missioni internazionali oggetto della deliberazione del Consiglio dei ministri del 21 maggio 2020 e l'allegato G, che indica le condizioni contrattuali e le eventuali clausole penali relative ai singoli programmi d'armamento e di ricerca in corso di svolgimento. Segnala, inoltre, che nella premessa introduttiva al Documento, a firma del Ministro della Difesa, si sintetizzano i principali elementi di analisi del lavoro presentato al Parlamento, con particolare riferimento al quadro generale delle minacce e ai più recenti sviluppi dello scenario internazionale e dell'impatto del Covid-19.
  Entrando nel dettaglio dei contenuti più salienti del DPP 2020-2022, rileva che nella Parte I, relativa al contesto di riferimento in cui la Difesa è inserita, il Documento fa presente che, attualmente, sono complessivamente impegnati in operazioni sul territorio nazionale e all'estero circa 14.000 militari. Viene poi confermato che il quadro securitario di riferimento si presenta incerto, caratterizzato da diffusa instabilità e da un elevato grado di imprevedibilità. Ai rischi tradizionali, infatti, si sono aggiunte nuove tipologie di minacce asimmetriche e ibride, particolarmente insidiose perché trasversali. Il deterioramento complessivo del quadro geostrategico è poi ulteriormente gravato dal terrorismo internazionale, che continua a costituire una minaccia diffusa e immanente. Una decisa rilevanza geopolitica e geostrategica hanno assunto anche le sfide legate alla dimensione cibernetica, dal momento che la velocità di sviluppo e diffusione di tecnologie innovative ci espone in maniera crescente alla minaccia cyber. In tale delicato contesto strategico, l'impegno dello strumento militare nell'ambito delle missioni all'estero costituisce, oramai da anni, uno degli elementi salienti del collocamento internazionale dell'Italia e un dispositivo fondamentale per promuovere i valori, i principi e gli interessi del nostro Paese. La professionalità con la quale le Forze armate hanno affrontato gli impegni assunti a livello internazionale ha permesso di raggiungere risultati elevati sotto il profilo qualitativo. Il DPP rileva, inoltre, che l'impegno dell'Italia nelle missioni internazionali, nell'ambito delle quali sempre più spesso il nostro Paese assume ruoli di responsabilità e di comando, è ampiamente riconosciuto, soprattutto per l'attitudine dei nostri militari a porre una particolare attenzione alle esigenze della popolazione civile e, più in generale, agli aspetti umanitari, culturali e relazionali, tanto da far parlare, in ambito internazionale, di un modello italiano di condotta delle moderne operazioni militari. I prioritari e più immediati interessi di difesa del Paese si collocano indubbiamente nel cosiddetto «Mediterraneo allargato» (restano essenziali, per citare solo i principali, gli impegni nazionali per la stabilizzazione della Libia e, più in generale, dell'area del Sahel, le Pag. 47operazioni della NATO nei Balcani occidentali), tuttavia è altresì importante che l'Italia si confermi come uno dei maggiori Paesi contributori in ambito NATO e Unione europea.
  Sul territorio nazionale, invece, lo strumento militare continuerà a concorrere – in supporto alle istituzioni preposte e alle autorità locali – alla prevenzione del terrorismo e al rafforzamento della sicurezza interna, partecipando a operazioni e interventi anche di notevole impatto sociale e di natura emergenziale. Accanto, infatti, all'Operazione «Strade Sicure» e all'Operazione «Mare Sicuro», il DPP sottolinea il rilevante ruolo svolto dalle Forze armate nel corso della grave emergenza sanitaria generata dalla diffusione del Covid-19, che ha visto la Difesa esercitare un ruolo chiave su scala nazionale, confermando la propria capacità di rapido schieramento di mezzi e professionalità. In tale quadro, il DPP 2020-2022 evidenzia come sia opportuno valorizzare appieno la specificità della condizione militare e promuovere il rafforzamento delle capacità esprimibili dalla Difesa in tali situazioni di crisi permettendo alle Forze armate di riappropriarsi della necessaria autonomia logistica, rivalutando l'esternalizzazione di taluni servizi e sostenendo tale esigenza con un adeguato volume di risorse con proiezione pluriennale, nonché migliorando le procedure di programmazione e di spesa.
  La parte II del Documento è, invece, dedicata allo sviluppo dello strumento militare. In tale sezione, infatti, sono individuati gli indirizzi strategici della Difesa nel prossimo triennio, le esigenze operative e le linee di sviluppo capacitivo di medio e lungo termine delle Forze armate, con particolare riferimento all'analisi dei principali programmi d'investimento della Difesa in corso di esecuzione e di quelli che si ritiene necessario avviare in una fase successiva nella misura in cui saranno reperite le necessarie risorse finanziarie. In particolare, il concetto strategico del Capo di Stato Maggiore della Difesa delinea un nuovo paradigma per lo sviluppo capacitivo dello strumento militare, incentrato sulla piena integrazione interforze, la tempestiva disponibilità di accurate informazioni e sulla superiorità decisionale. Il DPP 2020-2022 sottolinea come l'impiego congiunto e sinergico delle varie componenti delle Forze armate implichi una serie di obiettivi sfidanti, quali: la digitalizzazione dei Comandi Operativi, la connettività delle forze e la sincronizzazione delle operazioni interforze. Appare, quindi, necessario un cambio di passo in termini di avanguardia tecnologica, interoperabilità e digitalizzazione, per dotare lo strumento militare nazionale di capacità e livelli di prontezza adeguati a fronteggiare le nuove minacce, avviando un processo di ammodernamento improntato sullo sviluppo di capacità e sistemi sempre più interconnessi e in grado di operare tra di loro trasversalmente in tutti e cinque i domini (terrestre, marittimo, aereo, cibernetico e spaziale) e in un ambiente a sempre più spiccata connotazione digitale, dove determinanti si rivelano le capacità di Sorveglianza e di Comando e Controllo. In particolare, per quanto riguarda le linee di sviluppo capacitivo dell'Arma dei carabinieri in relazione alla funzione di controllo del territorio, il DPP 2020-2022 riferisce in merito alla necessità di dare seguito alla quarta fase del programma «SICOTE». Tale programma, ad alta valenza strategica, si propone il potenziamento della rete di comunicazione e delle infrastrutture telematiche nel settore della cyber security, l'evoluzione della piattaforma di analisi investigativa del R.O.S., dei Nuclei Investigativi Provinciali e dei Nuclei Operativi di Comando Compagnia più impegnati e, infine, l'incremento della capacità tecnico-scientifiche dei reparti specializzati tramite l'introduzione di nuove tecnologie e funzionalità applicative.
  I numerosi programmi di ammodernamento di previsto avvio delineati nel Documento, che si aggiungono alla programmazione già operante, costituiscono la prova tangibile dello sforzo che tutte le articolazioni della Difesa stanno profondendo per assicurare, oltre alla rapida attuazione del processo di modernizzazione, l'immediato utilizzo delle risorse che si rendono man mano disponibili, affinché anche i lavoratori e le imprese coinvolti in tale processo Pag. 48possano operare in un contesto di certezze. Particolare valenza acquistano, inoltre, i programmi di ricerca scientifica e tecnologica volti a consentire allo strumento militare di colmare i gap capacitivi e di calibrare le future capacità d'intervento in relazione alle molteplici necessità operative. Al riguardo, il Documento richiama sia un'iniziativa nazionale – il Piano Nazionale della Ricerca Militare (PNRM) – sia i programmi internazionali sviluppati in ambito UE, NATO e bilaterale.
  Particolare attenzione viene posta anche alla programmazione infrastrutturale. Il vasto patrimonio immobiliare del Ministero della Difesa costituisce un grande valore in termini economici, oltre che funzionali per le esigenze della stessa amministrazione. L'efficienza delle infrastrutture costituisce un fattore abilitante fondamentale per lo strumento militare nazionale, poiché consente alle Forze armate di perseguire i fini istituzionali, conseguendo e mantenendo le necessarie capacità operative. La politica di razionalizzazione, ottimizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare militare esistente, che trova uno specifico spazio progettuale e programmatico nell'ambito del Documento di Programmazione Pluriennale 2020‐2022, avrà pertanto come primi obiettivi il rafforzamento della resilienza nazionale, il contenimento dei costi di esercizio e il miglioramento delle condizioni, della qualità della vita e di lavoro del personale, all'interno delle infrastrutture. Anche nel settore dell'energia, la Difesa intende raggiungere più elevati livelli di efficienza e indipendenza energetica, al fine di perseguire concreti obiettivi di contenimento della spesa, tutela ambientale e sostegno alle capacità militari.
  La parte III del Documento espone – anche attraverso l'ausilio di grafici e tabelle – l'andamento delle principali voci relative al bilancio della Difesa, precisando tuttavia che, per sviluppare un'analisi completa delle risorse finanziarie a disposizione della Difesa, è necessario esaminare anche le risorse dedicate a programmi del Dicastero ma attestate nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico (per il sostegno del settore investimento) e del Ministero dell'economia e delle finanze (per finanziare la partecipazione dell'Italia alle missioni militari internazionali). In particolare, viene evidenziato che, nell'ultimo decennio, i contributi affluiti da parte del Ministero dello Sviluppo economico per il finanziamento di selezionati programmi ad alto contenuto tecnologico hanno consentito di compensare, sebbene parzialmente, il contestuale decremento sul settore degli investimenti della Difesa. Per quanto riguarda, invece, gli stanziamenti per le missioni internazionali, essi hanno avuto un andamento crescente dal 2008 al 2011, passando da un importo di poco oltre 1 miliardo di euro ad un ammontare di quasi 1,5 miliardi di euro, per poi diminuire gradualmente fino ad assestarsi a 1,035 miliardi di euro nel 2016. Come noto, dal 2017 il finanziamento delle missioni internazionali avviene tramite un Fondo appositamente istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, che copre le esigenze complessive dei vari dicasteri. Il DPP 2020-2022 segnala che, per l'anno corrente, l'impianto programmatico finanziario relativo alle esigenze della Difesa si attesta a circa 1 miliardo e 129 milioni di euro, dotazione che consente di conseguire la piena operatività per le sole unità e/o assetti impiegati in teatro operativo e nazionale, nonché fronteggiare le spese di manutenzione straordinaria e ripristino in efficienza delle capacità impiegate in tali contesti.
  Nel rinviare, per gli approfondimenti sui dati delle funzioni del bilancio alla documentazione predisposta dagli uffici, sottolinea che il Documento in esame evidenzia come l'andamento dei fondi complessivamente a disposizione della Difesa abbia registrato nell'ultimo decennio un andamento altalenante, ma comunque in crescita, passando dal valore di 23 miliardi e 655 milioni di euro del 2008 all'importo di circa 26 miliardi e 20 milioni del 2020. Il DPP rileva, inoltre, che, confrontando il trend di tali risorse con l'andamento del PIL, si può osservare una tendenziale contrazione delle spese per la Difesa, passate dal valore di 1,51 per cento del 2008 all'1,35 per cento del 2019. Sempre in relazione Pag. 49alle risorse messe a disposizione della Difesa, il DPP evidenzia in uno specifico paragrafo che il tema del rispetto degli impegni assunti in occasione del Summit NATO tra Capi di Stato e di Governo, svoltosi nel Galles nel settembre 2014, e successivamente ribaditi a Varsavia nel 2016 con il cosiddetto Defence Investment Pledge (DIP), continua a rappresentare una delle questioni politiche centrali del dibattito all'interno dell'Alleanza Atlantica. L'Italia – come sottolinea il Ministro Guerini nella prefazione che accompagna il Documento – sta intraprendendo tutti gli sforzi necessari per avviare un percorso teso ad incrementare gradualmente gli investimenti, con l'obiettivo di allineare, progressivamente, il rapporto tra il budget della Difesa e il PIL nazionale alla media degli altri Alleati europei. Ciò, tuttavia, con la consapevolezza che benché il tema delle maggiori risorse da destinare alla Difesa sia all'attenzione, tanto della NATO quanto dell'Unione Europea, esso rappresenta prioritariamente un'esigenza nazionale, per assicurare al Paese uno strumento militare efficiente, commisurato alle crescenti esigenze di difesa nazionale e al ruolo che l'Italia vuole svolgere sulla scena internazionale.
  Passando all'analisi dei settori della funzione Difesa, una delle principali criticità del bilancio del dicastero è rappresentata dalla progressiva contrazione del budget del settore dell'Esercizio, ovvero la voce del bilancio in cui ricadono attività fondamentali per l'approntamento e il funzionamento dello strumento militare, quali l'addestramento e la manutenzione dei mezzi. In merito, è intendimento del Dicastero individuare nuove soluzioni organizzative per ridurre i costi fissi di struttura e privilegiare le spese dedicate alla operatività delle Forze armate con immediate e positive ricadute dirette sulla loro efficienza complessiva, al momento sempre più vincolata alla effettiva disponibilità di finanziamenti ad hoc connessi agli impegni all'estero e in Patria. Va tuttavia evidenziato che, dall'analisi delle dotazioni previste per il settore Esercizio, nella legge di Bilancio 2020-2022 si conferma l'inversione del trend di riduzione degli ultimi anni. Con riguardo agli investimenti della Difesa, il DPP 2020-2022 ricorda come, a partire dalla legge di bilancio per il 2017, sia stato messo a disposizione dei principali ministeri il Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, a sua volta rifinanziato dall'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio per il 2018 e modificato in «Fondo per il rilancio degli investimenti per le Amministrazioni centrali», dall'articolo 1, comma 95, della legge di bilancio per il 2019. Il DPP evidenzia, quindi, che le risorse previsionalmente disponibili sul settore dell'Investimento ammontano, per l'anno 2020, a 2 miliardi e 810 milioni di euro, per il 2021 a 3 miliardi e 225 milioni di euro e, per il 2022, a 3 miliardi e 399 milioni di euro. Le risorse disponibili saranno impiegate prioritariamente per la prosecuzione di programmi a sviluppo pluriennale, il sostegno dei programmi per l'approntamento e l'impiego dei reparti operativi, l'avvio di specifici programmi tesi a mitigare le varie criticità riconducibili ai settori funzionali principali degli organismi statali quali le bonifiche, la cyber defence e lo sviluppo delle reti, le infrastrutture con il loro adeguamento sismico e gli interventi di alta tecnologia, infine, l'avvio di programmi urgenti a favore delle unità impiegate nei vari teatri operativi resi necessari dall'emergere di imprevisti gap capacitivi che necessitano urgente risoluzione ai fini della prosecuzione delle varie missioni. Il Documento afferma, poi, che il dicastero proporrà nell'ambito del disegno di legge di bilancio 2021-2023 un nuovo ciclo di riprogrammazioni degli stanziamenti volti a favorire la realizzazione di programmi già connotati da avanzata maturità tecnica e amministrativa. In particolare, saranno interessati i programmi della componente interforze (velivolo F-35, Satellite Ottico di III generazione, rinnovo flotta P-180), terrestre (VBA, Capacità SHORAD, Soldato Sicuro, VTLM «Lince 2», Elicottero Leggero LUH, Munizionamento), navale (Navi Idrooceanografiche, Cacciamine, nave Soccorso Sommergibili e Supporto Operazioni Subacquee), aerea (flotta CAEW), nonché lo strategico programma infrastrutturale (Caserme Verdi, Basi Blu, Aeroporti Azzurri, Pag. 50 Alloggi della Difesa) attraverso cui il dicastero rivolge la propria attenzione ad un concreto miglioramento della condizione del personale ed esprime il proprio contributo al sistema Paese in termini di riduzione delle emissioni e di piena sostenibilità ambientale. Viene inoltre sottolineato come, a partire dall'annualità 2020, si sia cercato di dare la massima organicità alle varie esigenze rappresentate dalle Forze armate predisponendo una programmazione a breve termine (PBT) contenuta in una più ampia programmazione a lungo termine (PLT). In sintesi la PBT, con un orizzonte temporale di 7 anni (dal 2020 al 2026), contempla una raccolta di programmi con più alta priorità e sufficiente maturità progettuale ai quali assegnare le risorse richieste, sfruttando ogni fonte finanziaria utilizzabile offerta dal Bilancio, nonché da potenziali altre fonti esterne (fondi Europei). La PLT rappresenta la prosecuzione fino al 2034 della PBT, in un continuum armonizzato che contempla una serie di imprese innovative legate al completamento dei primi lotti già programmati in PBT.
  Pur nella consapevolezza delle difficoltà di bilancio dovute alla contrazione economica conseguente alla pandemia del Covid-19, il DPP sottolinea, comunque, che le risorse destinate alla Difesa rappresentano uno straordinario volano per l'economia nazionale, oltre che un indispensabile investimento per garantire la nostra sicurezza. In questa fase occorre, perciò, valorizzare pienamente l'intero potenziale esprimibile dall'Industria della Difesa, focalizzando gli investimenti soprattutto in Ricerca e Sviluppo al fine di azionare progetti ad elevato contenuto tecnologico di medio lungo periodo, in grado di determinare immediate e importanti ricadute sull'occupazione altamente qualificata e sul fatturato industriale.
  Il DPP evidenzia anche i fabbisogni operativi dello strumento militare nazionale, chiamato ad affrontare sfide in crescita e sempre più complesse, dallo spazio extra-atmosferico a quello cibernetico. Con l'emergere di tecnologie fortemente innovative e dirompenti, esso promuove lo sviluppo e l'acquisizione di capacità e sistemi sempre più interconnessi e in grado di inter-operare tra di loro, nonché trasversalmente in tutti e cinque gli attuali domini operativi (terrestre, marittimo, aereo, cibernetico e spaziale) e in un ambiente a sempre più spiccata connotazione digitale, dove determinanti si rivelano le capacità di Sorveglianza e di Comando e Controllo, su cui occorre intervenire con convinzione. In particolare, il ruolo crescente dello Spazio a supporto delle attività svolte dallo strumento militare nazionale è stato confermato dalle recenti direttive politico-strategiche, che hanno portato alla costituzione di un Ufficio Generale Spazio (UGS) per la definizione della strategia spaziale della Difesa, nonché dell'organizzazione delle funzioni afferenti a tale dominio. Saranno, quindi, supportati i programmi spaziali nel settore delle SATCOM e dell'Osservazione della Terra; potenziate le capacità di Space Situational Awareness (SSA) integrata con la Difesa Aerospaziale per un efficace monitoraggio dell'ambiente aereo e spaziale e delle minacce presenti; mantenute efficaci capacità negli ambiti Positioning/Navigation/Timing (PNT), Intelligence, Surveillance & Reconnaissance (ISR) METeorologia e OCeanografia (METOC), ISR Ottico, RADAR e Iperspettrale, SIGnal INTelligence. Nel dominio cibernetico, il DPP sottolinea come si dovrà rafforzare la resilienza, la protezione e l'efficienza delle reti e dei sistemi informativi, gestionali e operativi, al fine di mitigare gli effetti della rapida obsolescenza delle tecnologie ICT e di quelle impiegate per la loro protezione. Inoltre, in aderenza al quadro normativo di settore, nazionale e internazionale, sarà necessario adeguarsi ai principi fondamentali per fronteggiare la minaccia cyber, prevedendo l'implementazione delle «Misure Minime di Sicurezza» e l'introduzione della «security‐by‐design», quale prerequisito obbligatorio nello sviluppo delle applicazioni e dei sistemi. In un settore in così rapida evoluzione, inoltre, risulta essenziale investigare e incentivare lo sviluppo/adozione di tecnologie innovative come Cloud Computing, Artificial intelligence e Machine Learning, anche promuovendo progetti di ricerca finalizzati Pag. 51 all'applicazione di tali tecnologie al settore.
  Il Documento sottolinea, altresì, come – in uno scenario industriale competitivo e complesso – il supporto governativo all'export costituisca un fattore determinante. In tale ottica, gli accordi «GtoG» (governo‐governo) rappresentano uno strumento di politica industriale che, nel favorire le opportunità di penetrazione nel mercato estero della propria industria della Difesa, consentono allo stesso tempo allo Stato di contribuire a consolidare capacità produttive e finanziarie del comparto, mantenendo così quel necessario e auspicabile grado di autonomia strategica e tecnologica. Per tale ragione, si è provveduto ad introdurre i necessari adeguamenti al quadro normativo, al fine di potenziare le specifiche possibilità di cooperazione nel settore, agevolando così il verificarsi di condizioni che consentano alle nostre imprese di essere ancora più competitive sui mercati esteri.
  In relazione alla situazione emergenziale determinatasi con la diffusione dell'epidemia di Covid-19, il DPP contiene anche una sezione in cui elenca le misure che hanno stanziato risorse finanziarie significative per il potenziamento della Sanità militare. In particolare, il decreto-legge n. 18 del 2020 – cosiddetto «Cura Italia» – ha previsto l'arruolamento temporaneo di medici e infermieri militari, il potenziamento dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze ai fini della produzione e distribuzione di disinfettanti e sostanze ad attività germicida, l'acquisto di dispositivi medici e presidi sanitari mirati alla gestione dei casi urgenti e di biocontenimento. Il successivo decreto-legge n. 34 del 2020 – denominato «Rilancio» – ha poi disposto l'arruolamento eccezionale, a domanda, di personale della Marina militare, dell'Aeronautica militare e dell'Arma dei carabinieri in servizio temporaneo, con una ferma eccezionale della durata di un anno, nonché ulteriori interventi per il potenziamento della Sanità militare.
  Infine, con riguardo al personale, il DPP 2020-2022 ricorda che negli ultimi venti anni si sono susseguiti una serie di veicoli normativi che, intervenendo in modo riduttivo sulle dotazioni organiche, hanno avviato il passaggio da un modello di Forze armate basato sulla coscrizione obbligatoria, di circa 300 mila unità complessive, a modelli di 230/250 mila unità, successivamente ridotte a 190 mila, da conseguire entro il 2021 e a 150 mila da conseguire entro il 2024. Il progressivo décalage degli organici, teso al raggiungimento del traguardo previsto per il 2024, si realizza, di fatto, con provvedimenti di contenimento della spesa pubblica nel settore del personale, che incidono in maniera significativa sulle capacità di assunzione della componente militare, ovvero, con notevole riduzione dei reclutamenti nell'intero comparto. Tuttavia, il DPP 2020-2022 osserva che, oggi, il quadro di riferimento è decisamente mutato rispetto al 2012, quando venne varata la legge n. 244, in materia di revisione delle dimensioni strutturali e organiche dello strumento militare. La riduzione del personale, sin qui operata, impatta prevalentemente proprio sulle capacità operative delle Forze armate, determinando sensibili criticità e un progressivo invecchiamento del personale, militare e civile, quest'ultimo maggiormente penalizzato anche per effetto del blocco del turn over. È pertanto in corso una riflessione generale sulla legge che, pur preservandone l'impianto, la aggiorni alla luce del mutato contesto geostrategico e delle attuali esigenze delle Forze armate, in termini qualitativi e quantitativi, individuando contestualmente le necessarie coperture finanziarie.
  Avviandosi alla conclusione, osserva che il DPP 2020-2022, nell'illustrare le linee di indirizzo del complessivo piano di sviluppo dello strumento militare, conferma l'impegno della Difesa per la modernizzazione delle Forze armate, in un'ottica di sostenibilità finanziaria, di rafforzamento della dimensione interforze e di crescente integrazione sia in ambito dell'Unione europea sia in quello della NATO. Esso, inoltre, pur mantenendo gli elementi informativi cui deve rimanere saldamente ancorato in virtù dei disposti normativi, presenta una struttura Pag. 52 e una veste grafica funzionali a renderne il più agevole possibile la fruizione e offre informazioni e approfondimenti sulle questioni che assumono una particolare rilevanza, non solo per la Difesa ma per tutto il Paese. Il DPP, infatti, oltre a rappresentare lo strumento con cui il Ministro illustra al Parlamento le previsioni di spesa per l'anno in corso e per il biennio a venire, assolve anche alla fondamentale funzione di condividere con i cittadini le attività e le esigenze dello strumento militare, contribuendo ad aumentare nella collettività nazionale la consapevolezza del ruolo svolto dalle Forze armate, nonché il livello di partecipazione democratica alle scelte governative in materia di sicurezza e difesa nazionale ed internazionale.

  Il Sottosegretario di Stato per la Difesa Giulio CALVISI si riserva di intervenire in una successiva seduta.

  Salvatore DEIDDA (FDI) ringrazia il collega Frusone per relazione ed esprime apprezzamento per il passaggio in cui il DPP 2020-2022 segnala la necessità di procedere ad una verifica della cosiddetta legge «Di Paola» (legge n. 244 del 2012). Al riguardo, ricorda che il gruppo di Fratelli d'Italia ha presentato, sin dall'inizio della legislatura, una proposta di legge volta a posticipare di alcuni anni il raggiungimento degli obiettivi di revisione dello strumento militare fissati dalla richiamata legge all'anno 2024, sollecitando più volte l'iscrizione di tale proposta nel calendario dei lavori della Commissione. Manifesta, invece, contrarietà per il programma finalizzato ad acquisire veicoli, assetti ed equipaggiamenti destinati alle attività di ripristino e riparazione delle infrastrutture stradali della città di Roma Capitale. Considera, infatti, scorretto e inopportuno che l'Esecutivo utilizzi i fondi della Difesa per intervenire in soccorso di enti locali amministrati dai partiti che sostengono la maggioranza di governo, tanto più a ridosso dello svolgimento di nuove elezioni.

  Giovanni Luca ARESTA (M5S), pur sottolineando che il Documento è stato trasmesso con un considerevole ritardo per via delle difficoltà legate all'emergenza sanitaria del Covid-19, ritiene che il dato più importante al quale dare opportuno risalto sia costituito dall'incremento delle risorse finanziarie messe a disposizione della Difesa. Rimarca come il Documento ribadisca che gli investimenti nell'industria della Difesa rappresentino un importante volano per l'economia generale di tutto il Paese, generando effetti benefici sull'occupazione di svariati settori industriali, e invita tutti i gruppi a lavorare in sinergia affinché le linee di indirizzo tratteggiate nel documento possano realizzarsi concretamente.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) evidenzia come l'analisi del documento sui principali elementi del bilancio della Difesa sviluppi riflessioni largamente condivisibili, tuttavia, affinché le linee di indirizzo tratteggiate possano effettivamente realizzarsi, occorre disporre di risorse adeguate e, soprattutto, certe. Si domanda, quindi, se nelle forze di maggioranza e nell'Esecutivo ci sia veramente la volontà di destinare, nei prossimi anni, quote crescenti di risorse finanziarie ai programmi degli investimenti della Difesa e se esse siano in grado di chiarire quale sia il ruolo che il nostro Paese intende assumere a livello internazionale.

  Maria TRIPODI (FI) osserva che il Documento in esame è largamente condivisibile e lo considera uno dei migliori presentati in questi ultimi anni. Apprezza gli sforzi fatti dal dicastero per supportare i numerosi programmi d'investimento e ribadisce come il gruppo di Forza Italia abbia particolarmente a cuore le esigenze del settore industriale della Difesa. Condivide, tuttavia, anche le considerazioni del collega Ferrari e rimarca la necessità di incrementare ulteriormente le risorse finanziarie a disposizione del settore degli investimenti.

  Renzo TONDO (M-NI-USEI-C!-AC) apprezza il riconoscimento, fatto nel DPP, della qualità dell'operato delle nostre Forze armate e del personale militare e concorda Pag. 53sulla necessità di incrementare le risorse economiche da destinare alla Difesa. Al riguardo, ritiene che sia compito della Commissione dare precise indicazioni relative ai campi nei quali reperirle. Segnala, quindi, a suo avviso, l'esigenza di accelerare i processi di dismissione e vendita degli immobili non più utili alle esigenze della Difesa e l'opportunità di ratificare accordi di cooperazione bilaterale esclusivamente con Paesi rientranti nella nostra sfera d'interesse geopolitico, ritenendo necessario, altresì, l'invio di contingenti militari solamente nelle missioni internazionali più rilevanti.

  Wanda FERRO (FDI) esprime soddisfazione per la presentazione – sia pure in ritardo – al Parlamento del DPP e rafforza le critiche avanzate dal suo capogruppo in merito al programma di acquisizione dei mezzi destinati alla riparazione delle infrastrutture stradali della città di Roma Capitale, osservando che sono altri e ben più importanti i temi sui quali la Difesa dovrebbe investire le risorse assegnate.

  Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI) segnala che al rilievo posto sull'emergenza sanitaria del Covid-19 non fa riscontro un adeguato potenziamento delle strutture della sanità militare, come per esempio la realizzazione di una nave ospedale; ritiene che a tale fine potrebbero essere utilizzate le risorse messe a disposizione per le esigenze della pandemia e provenienti da fondi europei. Conclude auspicando che il Governo voglia richiedere l'autorizzazione per la missione navale dell'UE sullo Stretto di Hormuz, cui l'Italia doveva dal gennaio scorso partecipare con una fregata della Marina Militare italiana.

  Luca FRUSONE (M5S), relatore, ringrazia tutti i colleghi per i contributi offerti e condivide l'esigenza di sviluppare una visione più approfondita del Documento. Evidenzia, tuttavia, come il Documento in esame esponga chiaramente un aumento delle risorse finanziarie a disposizione della Difesa, soprattutto nel settore dell'Esercizio finora sempre deficitario. Conclude facendo presente che il documento programmatico fotografa una determinata situazione e che le specifiche risorse finanziarie verranno, invece, stanziate nelle prossime leggi di bilancio.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 3 novembre 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 13.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

D.L. 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Parere alla I Commissione).
(Rinvio dell'esame).

  Emanuela CORDA (M5S), relatrice, stante l'imminente inizio dell'audizione del Capo di Stato maggiore della Difesa Generale Vecciarelli, chiede alla presidenza se ritenga opportuno svolgere comunque la relazione introduttiva oppure rinviarla alla seduta già programmata per domani.

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  Gianluca RIZZO, presidente, propone – se non vi sono obiezioni – di rinviare la seduta.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) manifesta un orientamento favorevole al rinvio purché ciò non implichi una contrazione dei tempi disponibili per lo svolgimento dei necessari approfondimenti.

  Gianluca RIZZO, presidente, nell'assicurare che la Commissione potrà comunque disporre di tempi congrui per approfondire tutti gli aspetti che si riterranno necessari, rinvia – concorde la Commissione – l'esame alla seduta già programmata per domani.

  La seduta termina alle 13.30.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 3 novembre 2020.

Audizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Enzo Vecciarelli, in ordine agli sviluppi dell'attività delle Forze armate, anche con riferimento alle esigenze operative indotte dall'emergenza epidemiologica.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.45 alle 15.40.