CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 ottobre 2020
456.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
COMUNICATO
Pag. 15

  Martedì 20 ottobre 2020. – Presidenza del presidente PUGLIA. – Interviene per la Covip, il Presidente, professor Mario Padula.

  La seduta comincia alle 13.10.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario ed il resoconto stenografico e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sulla web TV della Camera.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE.

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle politiche di investimento e spesa dei fondi pensione e delle casse professionali.
Audizione del Presidente della Covip.

  Prosegue l'indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 4 febbraio 2020.

  Il PRESIDENTE ringrazia il presidente Padula, in collegamento in videoconferenza, per la sua disponibilità a partecipare ai lavori della Commissione. Ricorda che la Covip ha recentemente presentato, presso la propria sede, il quadro di sintesi sui dati relativi al patrimonio delle casse professionali e alla loro gestione finanziaria al 31 dicembre 2019. Ritiene dunque utile che la Commissione enti gestori possa ascoltare dal presidente Padula una sintesi della situazione aggiornata alla vigilia della crisi sanitaria in atto, e sollecitarne una riflessione sui possibili impatti della crisi stessa. Sottolinea che dalle indagini effettuate dalla Pag. 16Commissione è emersa con chiarezza la necessità di completare il quadro normativo relativo agli investimenti delle casse professionali. Allo stesso tempo, è stato rappresentato come lo schema di decreto posto in consultazione necessiti di alcune specifiche revisioni. Particolari profili di criticità sono stati sollevati in merito alle procedure di selezione dei gestori e dei depositari nell'ambito della gestione indiretta delle risorse finanziarie degli enti, che, a legislazione vigente, prevedono l'assoggettamento degli enti alle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006, il «Codice dei contratti pubblici». Evidenzia che tali norme potrebbero in effetti irrigidire il processo di selezione e di avvicendamento dei gestori rispetto ai continui cambiamenti del mercato finanziario, ponendo gli stessi enti in una situazione di quasi «sudditanza» rispetto ai gestori selezionati. Ritiene evidente la necessità di intervenire sul documento posto in consultazione poiché se così non fosse non ci si potrebbe spiegare il lasso di tempo che oramai è trascorso dalla sua pubblicazione. Chiede al presidente Padula di conoscere la sua opinione su alcune mirate proposte per «sbloccare» la definitiva approvazione, volte a: aggiornare l'articolato e, in particolare, le «definizioni» alla luce delle rilevanti modifiche intervenute negli ultimi anni nel TUF e nel TUB a seguito dell'entrata in vigore di Regolamenti UE e di recepimento nell'ordinamento nazionale di Direttive UE; stralciare dall'articolo 4 e dai successivi articoli che lo richiamano la parte relativa alle modalità di selezione del gestore essendo in materia già in vigore la norma di rango superiore ossia il già citato Codice dei contratti pubblici che disciplina anche l'acquisizione dei servizi finanziari, per poi riflettere a livello legislativo se quella norma non possa essere adattata per adeguarla alle esigenze di selezione di un gestore di risorse finanziarie che operi sostanzialmente per un investitore istituzionale, quali le casse professionali ambiscono a essere; eliminare la redazione del «prospetto riepilogativo degli investimenti a valori correnti» essendo tali informazioni già disponibili in altri documenti contabili redatti dagli enti stessi; integrare i contenuti del Documento sulla politica di investimento prevedendo, ad esempio, che gli strumenti finanziari derivati possono essere utilizzati unicamente allo scopo di copertura dei rischi inerenti ad altri investimenti ed esplicite indicazioni in materia di selezione degli investimenti sulla base di criteri etici e di finanza sostenibile; integrare e meglio esplicitare i limiti agli investimenti sia in termini della tipologia di attivi nei quali è possibile investire, sia in termini di limiti alla concentrazione riferita sia al totale delle attività dell'ente sia alla singola classe oggetto di investimento, promuovendo l'attività di investimento delle casse nel capitale degli emittenti domestici, in particolare delle piccole e medie imprese italiane; prevedere l'obbligo per l'ente di avvalersi degli esperti indipendenti in caso di valutazione dei beni immobili e dei diritti reali immobiliari detenuti direttamente dall'ente nonché delle partecipazioni in società immobiliari non ammesse alla negoziazione su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione; precisare che le risorse degli enti sono depositate presso un unico depositario; favorire la pubblicità e l'adozione dei codici di comportamento; integrare le fattispecie di conflitti di interesse e il regime transitorio di entrata in esercizio dello schema di Decreto. Rappresenta che quelle appena citate sono alcune proposte sulle quali la Commissione potrebbe esprimersi nelle prossime sedute esaminando anche i profili di drafting volti a contribuire al processo di adozione del regolamento. Ciò premesso, dà la parola al presidente Padula.

  Il professor PADULA ringrazia la Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale per l'opportunità offerta alla Covip, sottolineando che tale autorità svolge un ruolo cruciale di garanzia affinché i singoli enti e il sistema previdenziale nel suo complesso operino in modo efficace ed efficiente. Evidenzia che, mentre nell'ambito della previdenza complementare, la Covip costituisce ormai da molti anni l'autorità unica di vigilanza, con riguardo alle casse professionali, Pag. 17 invece, la sua azione si inserisce in un più articolato sistema di vigilanza che coinvolge altre istituzioni. Ribadisce che, a causa della mancata adozione del Regolamento sugli investimenti delle casse, tali enti risultano ancora ad oggi gli unici investitori istituzionali affrancati da una normativa unitaria in materia di investimento delle risorse di cui dispongono; regolamentazione che, viceversa, è di livello primario e secondario per i fondi pensione. Auspica la rapida emanazione del Regolamento, nella convinzione che ciò fornirebbe finalmente anche per questo importante settore del risparmio previdenziale una cornice normativa necessaria per le ragioni sopra evidenziate e sufficientemente flessibile da consentire alle singole casse di previdenza l'adozione di scelte autonome e responsabili in ragione delle specificità dei rispettivi assetti. Rileva che, in termini generali, il quadro normativo afferente alle casse, oltre ad essere incompleto per la perdurante assenza del richiamato Regolamento, risulta per altri aspetti datato, essendo il complesso della normativa primaria sostanzialmente risalente alla metà degli anni novanta. In particolare, rappresenta l'opportunità di un intervento di manutenzione evolutiva per quanto attiene alla disciplina del rapporto tra le amministrazioni vigilanti e le casse di previdenza, che attualmente risulta sostanzialmente incentrato sulla repressione di gravi violazioni di legge, con il conseguente commissariamento dell'ente. Suggerisce di superare l'esclusività di tale approccio, introducendo procedure di intervento dotate di adeguata gradualità che possano consentire il superamento delle inefficienze riscontrate, attraverso l'individuazione delle migliori soluzioni sul piano gestionale e della governance. Sottolinea che nonostante il quadro normativo incompleto e datato, la Covip ha comunque svolto in questi anni le proprie funzioni di controllo sugli investimenti delle casse di previdenza. Passando ai dati relativi agli investimenti di casse e fondi pensione rappresenta che, alla fine del 2019, le attività complessivamente detenute dalle casse ammontano, a valori di mercato, a 96 miliardi di euro, in aumento di 9 miliardi di euro rispetto all'anno precedente (10,3 per cento). Dal 2011 al 2019 tali attività sono cresciute complessivamente di 40,3 miliardi di euro, pari al 72,3 per cento. A fronte di tale crescita nell'aggregato, evidenzia come permangano differenze, anche ampie, nelle attività delle singole casse di previdenza: circa il 74 per cento delle attività totali è di pertinenza delle cinque di dimensioni maggiori; le prime tre raggruppano circa il 55 per cento del totale. Tenendo conto anche delle componenti obbligazionaria e azionaria relative agli Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) detenuti, la quota più rilevante delle attività è costituita da titoli di debito, pari a 36,5 miliardi di euro, corrispondenti al 38 per cento del totale. La composizione delle attività detenute continua a caratterizzarsi per la cospicua presenza di investimenti immobiliari, che nel complesso si attestano a 20 miliardi di euro, corrispondenti al 20,8 per cento del totale. Sottolinea che nel quinquennio 2015-2019 l'incidenza di tale componente è comunque diminuita di 3,7 punti percentuali, pur osservando che in sei casse la componente immobiliare supera il 30 per cento delle attività e in una di queste l'incidenza è ancora superiore al 50 per cento. Rappresenta che gli investimenti delle casse professionali nell'economia italiana, ossia in immobili e in titoli nazionali, ammontano a 34,8 miliardi di euro, pari al 36,3 per cento delle attività totali, mentre gli investimenti in attivi riferibili ad altri Paesi si attestano a 46,1 miliardi di euro, pari al 48 per cento delle attività totali. Fa presente che la quota residua del 15,7 per cento delle attività totali è costituita essenzialmente da liquidità e da crediti contributivi. Nell'ambito degli investimenti direttamente riferibili all'economia italiana, sottolinea come rimanga predominante la componente immobiliare, pari a 18,5 miliardi di euro, seguita dai titoli di Stato, pari a 7,8 miliardi di euro. Gli investimenti in titoli emessi da imprese italiane ammontano a 5,3 miliardi di euro, il 5,5 per cento delle attività totali, di cui 845 milioni di euro in titoli di debito e 4,4 miliardi in titoli di capitale, che comprendono 1,2 miliardi di euro di quote del Pag. 18capitale della Banca d'Italia. Raffronta tali dati con quelli relativi agli investimenti dei fondi pensione nell'economia italiana, osservando che questi ultimi si attestano a 40,3 miliardi di euro, corrispondenti al 26,8 per cento dell'attivo netto destinato alle prestazioni, pari a 150 miliardi di euro. Fa presente che, tra gli investimenti nell'economia nazionale dei fondi pensione, i titoli di Stato sono predominanti: 30,9 miliardi di euro, pari al 20,6 per cento dell'attivo netto, mentre gli investimenti in titoli emessi da imprese sono pari a 4,4 miliardi, pari al 3 per cento dell'attivo netto, di cui 2,8 miliardi in obbligazioni e 1,6 miliardi in azioni. Evidenzia, in sintesi, che nelle casse gli OICVM costituiscono il principale strumento di investimento, pari al 28 per cento, e sono in consistente aumento negli ultimi anni; seguono i titoli di debito, pari al 21,4 per cento, per tre quarti costituiti da titoli di Stato; il peso degli investimenti immobiliari, ancorché in costante riduzione, resta comunque significativo, pari al 20,8 per cento, mentre i titoli di capitale pesano per l'8,4 per cento. Nei fondi pensione invece restano prevalenti i titoli di debito, pari al 58 per cento dell'attivo netto di cui poco più di due terzi costituiti da titoli di Stato, seguiti dai titoli di capitale pari al 18,9 per cento, e dagli OICVM, con un peso del 12,7 per cento. Sottolinea che gli investimenti immobiliari costituiscono per i fondi pensione una componente residuale, pari al 2,2 per cento. Rappresenta che, per quanto attiene alle modalità gestionali utilizzate dalle casse professionali in materia di investimenti, a fine 2019 le attività finanziarie gestite in forma diretta ammontano a 66,1 miliardi di euro, pari al 79,9 per cento del totale, di cui oltre i due terzi sono costituiti da fondi di investimento. Le attività finanziarie gestite tramite mandati conferiti a intermediari specializzati ammontano a 16,6 miliardi di euro e rappresentano il 20,1 per cento del totale. Fa presente che le attività finanziarie per le quali è operante un depositario ammontano a 36,3 miliardi di euro, pari al 43,9 per cento del totale. Evidenzia che, in molti casi le casse hanno sopperito alla mancanza di un quadro normativo completo concernente la loro gestione finanziaria prendendo a riferimento la disciplina dei fondi pensione anche se, non essendo tali regole per loro cogenti, le casse hanno potuto rielaborare le suddette previsioni con ampi gradi di libertà, dando luogo ad assetti regolamentari dei processi di investimento disomogenei. Sottolinea che tale frammentazione documentale riduce altresì l'efficacia dell'azione di vigilanza condotta in materia di investimenti, rendendo meno agevoli i controlli che la Covip è chiamata a svolgere. Conclude ribadendo la necessità che il Regolamento sugli investimenti delle casse venga approvato al più presto senza necessità di modifiche, fatta eccezione per alcuni adeguamenti segnalati dal presidente Puglia.

  Il PRESIDENTE ringrazia il professor Padula per la sua esposizione e gli pone alcune domande. Chiede quale ritiene che sia l'impatto dell'assetto fiscale sulla funzionalità del sistema pensionistico e assistenziale. Se ritiene che vi siano elementi normativi i quali potrebbero costituire un freno alla soddisfacente diffusione delle forme pensionistiche complementari. In relazione al trema delle segnalazioni di vigilanza, chiede se il professor Padula ritiene possibile un intervento di semplificazione per ridurre gli oneri a carico delle casse professionali, ad esempio acquisendo i dati attraverso altre istituzioni che già ne sono in possesso. Premettendo che a fronte dell'aumento dei casi di COVID-19 il Governo sta approntando nuove disposizioni per rendere compatibile il lavoro e la sicurezza delle persone; chiede quale sia la valutazione del professor Padula sull'attuazione del lavoro agile in Covip. Chiede una valutazione sull'impatto della crisi sui fondi pensione sia per quanto riguarda i fondi negoziali sia per quanto riguarda i fondi aperti. Chiede infine quali siano gli strumenti finanziari che, nel quadro economico gravato dalla crisi sanitaria, siano realmente capaci di canalizzare risorse e favorire la crescita dell'economia.

  La senatrice CANTÙ (L-SP-PSd'Az) sottolinea le criticità derivanti dalla mancata Pag. 19adozione del Regolamento investimenti che, come ripetutamente è stato rimarcato anche in Commissione, inspiegabilmente viene tenuto fermo dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e non solo per ciò che concerne le tipologie di investimenti e le procedure da seguire con modalità e obblighi contrattuali non eludibili, a garanzia di piena trasparenza del processo, a cominciare dal controllo dell'investimento fatto attraverso una società di gestione, tenuta a fornire i bilanci dei vari fondi, nonché in materia di conflitti di interessi. Ritiene che le disposizioni contenute nello schema di Regolamento costituiscano una buona base, migliorabile, a tutela degli interessi pubblici generali e specifici degli iscritti. Chiede quali misure proattivamente la Covip intende proporre come autorità, indicando, anche in via congiunta, quelle più utili affinché i Ministeri competenti assicurino finalmente l'adozione del Regolamento.

  Il professor PADULA sottolinea che il Regolamento investimenti è una parte di una normativa in evoluzione. Costituisce un primo passo per allineare il quadro relativo alle casse a quello applicabile agli altri investitori istituzionali. Sottolinea che la regolamentazione è la condizione normale in tutti i Paesi sviluppati e necessaria per indirizzare il percorso di crescita delle casse. Fa presente che la Covip ha continuato ad esercitare le sue funzioni di vigilanza anche in un contesto sprovvisto di tale atto normativo e ribadisce ancora una volta la necessità di adottarlo al più presto. Chiede quanto tempo abbia per rispondere alle domande.

  Il PRESIDENTE fa presente che il professor Padula potrà rispondere alle domande anche consegnando un contributo scritto alla Commissione che potrà eventualmente costituire la base per una nuova audizione, come già accaduto in passato.

  Il professor PADULA rappresenta che risponderà per iscritto alle domande della Commissione

  Il PRESIDENTE ringrazia il professor Padula per la sua disponibilità e dichiara conclusa l'audizione.

Sulla pubblicazione di documenti acquisiti
nel corso delle audizioni.

  Il PRESIDENTE informa che, nel corso dell'audizione svolta in data odierna del Presidente della Covip, è stata consegnata della documentazione che sarà disponibile per la pubblica consultazione sulla pagina web della Commissione.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 14.05.