CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 ottobre 2020
452.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 118

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 13 ottobre 2020. — Presidenza della presidente Raffaella PAITA. — Interviene il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, Giancarlo Cancelleri.

  La seduta comincia alle 11.45.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3-bis, Annesso e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Diego DE LORENZIS (M5S), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esaminare la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020 ai fini dell'espressione del prescritto parere alla V Commissione Bilancio.
  La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020 contiene alcuni aggiornamenti rispetto al quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2021-2023, prospettato nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile (DEF 2020), mentre sostanzialmente conferma gli elementi concernenti il Programma nazionale di riforma, delineato nella relativa parte del Documento di economia e finanza esaminata nel mese di luglio, e le linee guida per la redazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), alla luce dell'importante strumento di intervento europeo sul Recovery Fund.
  La Nota è accompagnata da 4 allegati e Annesso, tra i quali l'allegato I reca la nota illustrativa sulle leggi pluriennali di spesa in conto capitale a carattere non permanente (Doc. LVII, n. 3-bis – Allegato I), nonché dalla Nota di aggiornamento del DEF, la Relazione al Parlamento che illustra l'aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo programmatico strutturale (Doc. LVII, n. 3-bis – Annesso).
  Ricorda che, secondo quanto previsto dalla legislazione vigente, nella Nota di aggiornamento al DEF il Governo è chiamato a formulare le osservazioni e le eventuali modifiche e integrazioni del DEF in relazione alle raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea relative al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma.
  Evidenzia che, a differenza degli anni precedenti, nella Nota all'esame il Governo segnala che, dovendo il PNRR e la programmazione finanziaria essere pienamente coerenti, sebbene la nota si riferisca al triennio 2021-2023, il Governo ha anche elaborato proiezioni macroeconomiche e di finanza pubblica a sei anni, che costituiranno la base per valutare sia gli impatti del programma di investimenti e degli altri interventi finanziati da NGEU, sia per conseguire gli obiettivi di finanza pubblica.
  Nella premessa della Nota si segnala, innanzitutto, l'impatto drammatico che la crisi derivante dal diffondersi del virus Covid-19 ha avuto sotto il profilo umano ed economico, con particolare riguardo a tutti quei settori economici che si fondano sull'assembramento di persone, che hanno visto una contrazione drammatica delle entrate. Si dà poi conto di quanto ha fatto il Governo, nella fase più acuta dell'epidemia, per affrontare tale situazione, adottando interventi economici imponenti, che nel complesso ammontano a 100 miliardi in termini di impatto sull'indebitamento netto della PA nel 2020 (oltre il 6 per cento del PIL), a cui va aggiunto l'ammontare senza precedenti delle garanzie pubbliche sulla liquidità.
  La Nota di aggiornamento del DEF 2020 presenta una revisione al ribasso delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso (prevedendosi una contrazione del -9,1 per cento), in relazione alla contrazione più accentuata del PIL nel secondo trimestre conseguente alla maggiore durata del periodo di chiusura delle attività produttive e della diffusione Pag. 119dell'epidemia su scala globale rispetto a quanto ipotizzato ad aprile scorso nel DEF (nel quale si stimava un -8,1 per cento).
  Per il triennio successivo, sempre rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile, il recupero dell'economia dovrebbe riprendere maggiore slancio nel corso del 2021, dando anche luogo ad un significativo effetto di trascinamento sul 2022, in considerazione, principalmente, delle ingenti manovre di supporto e di stimolo all'economia introdotte con i decreti-legge cosiddetto «Rilancio» di maggio e cosiddetto «Sostegno e Rilancio» di agosto.
  Al riguardo sottolinea che tuttavia il quadro delle variabili esogene sottostanti la Nota di aggiornamento 2020 risulta nel complesso meno favorevole rispetto a quello presentato nel DEF. In particolare le proiezioni sull'andamento del commercio internazionale si presentano molto più sfavorevoli di quanto prefigurato nel DEF, soprattutto per l'anno in corso e per il 2021 (rispettivamente -4,8 punti percentuali nel 2020 e di -1,3 punti nel 2021 rispetto a quanto prospettato in primavera). E ciò avrà un effetto previsto significativo in termini negativi sulla crescita del PIL nel 2021 (-1,2 punti percentuali) a causa di un abbassamento della proiezione di crescita delle importazioni dei Paesi di destinazione dell’export italiano, nonché del rafforzamento del tasso di cambio dell'euro e della ripresa del prezzo del petrolio. Ciononostante per il PIL tendenziale si prevede una crescita per il 2021 che sale dal 4,7 per cento del DEF al 5,1 per cento in considerazione delle ingenti manovre di supporto e stimolo all'economia introdotte in maggio con il decreto-legge «Rilancio» e in agosto con il decreto-legge «Sostegno e Rilancio». Nello scenario programmatico i dati migliorano con una crescita stimata al 6 per cento per l'anno 2021 (a fronte di un calo del PIL del 9 per cento nel 2020) al 3,8 per cento nel 2022 e al 2,5 per cento nel 2023.
  Con riferimento alla predisposizione della legge di bilancio, partendo dal quadro di finanza pubblica a legislazione vigente, la nota segnala come la manovra 2021-2023 punterà a sostenere la ripresa dell'economia con un'ulteriore spinta fiscale nel 2021, che si andrà riducendo nel 2022 per poi puntare ad un significativo miglioramento del saldo di bilancio nel 2023. Di conseguenza, gli obiettivi di indebitamento netto sono fissati al 7,0 per cento nel 2021, 4,7 per cento nel 2022 e al 3,0 per cento nel 2023. Per gli anni seguenti, si prefigura un ulteriore e significativo miglioramento del saldo di bilancio, tale da assicurare una riduzione del rapporto fra debito pubblico e PIL in tutti gli anni della previsione (si andrà dal 158,0 per cento del 2021, al 155,6 per cento del 2022 fino al 153,4 per cento del 2024. Negli anni successivi il calo arriverà fino al 149,9 per cento nel 2026). Gli obiettivi di indebitamento netto si basano a loro volta sul rientro del deficit primario, che dovrebbe scendere dal 7,3 per cento del PIL di quest'anno al 3,7 per cento nel 2021 e all'1,6 nel 2022, per poi tramutarsi in un lieve avanzo (0,1 per cento del PIL) nel 2023.
  In termini di ambiti principali della manovra, si prevede il rifinanziamento delle cosiddette politiche invariate non coperte dalla legislazione vigente (missioni di pace, rifinanziamento di taluni fondi di investimento, fondo crisi di impresa.). In secondo luogo si prevedono significative risorse per il sostegno all'occupazione e ai redditi dei lavoratori, segnatamente nei settori più impattati dall'emergenza Covid-19 e con particolare riferimento al primo anno di programmazione, il 2021. In terzo luogo, si completa il finanziamento del taglio del cuneo fiscale sul lavoro dipendente (i cosiddetti 100 euro) e si finanzia il taglio contributivo al Sud già introdotto dal decreto-legge di agosto limitatamente alla seconda metà del 2020. Una componente di rilievo della programmazione triennale riguarda l'introduzione di un'ampia riforma fiscale, che il Governo intende attuare sulla base di una legge delega che sarà parte integrante del PNRR e dei relativi obiettivi intermedi. La riforma si raccorderà all'introduzione dell'assegno unico e universale per i figli.Pag. 120
  Un'ulteriore, importante componente della politica di bilancio per il 2021-2023 sarà, come già menzionato, il pieno utilizzo delle sovvenzioni e dei prestiti previsti da NGEU per incrementare gli investimenti pubblici in misura inedita e aumentare le risorse per la ricerca, la formazione, la digitalizzazione e la riconversione dell'economia in chiave di sostenibilità ambientale.
  Il quadro programmatico per il 2021-2023 ipotizza il completo utilizzo delle sovvenzioni previste dalla prima fase del Recovery Plan europeo, pari al 70 per cento dell'importo complessivamente stimato a favore dell'Italia, e di una prima parte del restante 30 per cento (limitatamente al 2023).
  Dal lato della spesa, si prevede l'avvio di un programma di revisione e riqualificazione della spesa corrente della PA e la revisione di alcuni sussidi dannosi dal punto di vista ambientale; dal lato delle entrate, la componente più rilevante è il gettito addizionale derivante dalla più elevata crescita del PIL generata dal programma di investimenti descritto in precedenza. Il Governo continuerà inoltre a perseguire politiche di contrasto alle frodi e all'evasione fiscale e, in generale, di miglioramento della compliance, che negli ultimi anni hanno conseguito risultati notevoli e superiori alle aspettative. In via prudenziale, le proiezioni programmatiche non includono ulteriori aumenti del gettito derivanti dal contrasto all'evasione.
  Passando, quindi agli ambiti di interesse della Commissione, segnala che, anche in considerazione della redazione molto ravvicinata del programma nazionale di riforma del DEF (esaminato nel mese di luglio), nonché dell'elaborazione delle linee guida per la redazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – la cui presentazione alle Camere è avvenuta a fine settembre, in occasione dell'esame dello Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, che formerà oggetto di esame dell'Assemblea nella seduta odierna. La Nota di Aggiornamento di quest'anno, come segnalato nella stessa parte IV del documento, intitolata «Le riforme e le raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea», si limita ad offrire «una sintesi delle Linee Guida del PNRR e aggiorna il recente Programma Nazionale di Riforma (PNR) illustrando i provvedimenti presi durante il periodo estivo che rilevano ai fini delle CSR», ossia ai fini del rispetto delle raccomandazioni europee, nonché degli interventi di futura adozione.
  In altre parole, la Nota rinvia alle linee di intervento già delineate nelle linee guida del PNRR confermando quindi integralmente gli indirizzi ivi delineati e dando conto di alcuni degli interventi, coerenti con le previsioni indicate nel Piano nazionale di riforma, che hanno trovato attuazione nei decreti-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto «decreto rilancio») n. 76 del 2020 (cosiddetto «decreto semplificazioni») e n. 104 del 2020 (cosiddetto «decreto agosto»). In particolare sono ricordate le misure di semplificazione concernenti la portualità (48, comma 1-3 del decreto-legge n. 76 del 2020), le misure di cui al decreto-legge n. 34 del 2020 con riferimento di proroga delle concessioni aeroportuali a compensazione delle perdite economiche derivanti dall'emergenza COVID-19 (articolo 202, comma 1-bis, del decreto-legge n. 34 del 2020) e dell'autorizzazione di spesa a decorrere dall'anno 2020 per finanziare la digitalizzazione della logistica del Paese in riferimento ai porti, agli interporti, alle ferrovie, all'autotrasporto (5 milioni di euro tratti dalle risorse del fondo per il finanziamento degli interventi di adeguamento dei porti, secondo quanto previsto dall'articolo 48, comma 4 del decreto-legge n. 76 del 2020). Vengono inoltre ricordati gli interventi di rafforzamento dei poteri dei commissari delle Zone economiche speciali (articolo 46 del decreto-legge n. 76 del 2020) e le misure concernenti il sostegno della mobilità elettrica e sostenibile (di cui all'articolo 44 del decreto-legge n. 34 del 2020).
  Per il resto rimangono confermati gli obiettivi già delineati nelle linee guida per la redazione del PNRR (completamento dei corridoi ferroviari europei, realizzazione Pag. 121dell'Alta velocità di rete, riconversione ecologica della mobilità, utilizzo delle tecnologie digitali per la modernizzazione dei trasporti e della logistica).
  Con riferimento al settore delle comunicazioni la Nota si limita, infine, a ribadire gli obiettivi già delineati nelle linee guida per la redazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR). A questo proposito si ricorda come le Linee guida indicano, come prima missione da conseguire, la «Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo» e tra gli obiettivi il «Completamento rete nazionale di telecomunicazione in fibra ottica» ed «Interventi per lo sviluppo delle reti 5G».
  Evidenzia, altresì, che tra gli allegati alla Nota di aggiornamento, risulta di particolare interesse per la Commissione, l'Allegato I, recante la nota illustrativa sulle leggi pluriennali di spesa in conto capitale a carattere non permanente.
  Da tale allegato, che ritiene meriterebbe un tempo di esame più ampio rispetto a quello a disposizione della Commissione, emergono in alcuni casi criticità relative all'effettiva capacità di utilizzo da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti delle risorse stanziate a livello legislativo per investimenti.
  Con riguardo ad interventi infrastrutturali, segnala, a titolo esemplificativo:
   il mancato utilizzo delle risorse stanziate dal decreto cosiddetto «Sblocca Italia» del 2014, pari a 50 milioni di euro, per l'adeguamento e l'ampliamento dell'aeroporto di Firenze;
   la perenzione di 90 milioni dei 510 milioni di euro stanziati dal decreto-legge n. 69 del 2013 per il miglioramento della rete ferroviaria;
   la perenzione di 346 milioni degli 812 milioni di euro stanziati per gli anni precedenti al 2020 per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione;
   la perenzione dei 18,3 milioni di euro stanziati dal decreto-legge n. 98 del 2011 per la stazione di ferroviaria di Torino-Rebaudengo;
   l'assenza di programmazione finanziaria per l'utilizzo dei 145 milioni di euro per la Metropolitana di Roma, stanziati dalla legge di bilancio 2019 per il triennio 2019-2021;
   la destinazione ad economie di gestione di 84 milioni dei 208 milioni di euro stanziati dalla legge finanziaria 2007 per interventi infrastrutturali a favore di Roma Capitale.

  Con riguardo ad interventi per la mobilità sostenibile, sicurezza stradale e trasporto pubblico locale evidenzia:
   il mancato utilizzo di 107 milioni di euro stanziati per gli anni precedenti al 2020 per il trasporto rapido di massa, il rinnovo delle unità navali destinate al trasporto pubblico locale, il rinnovo del materiale rotabile ferroviario per il trasporto pubblico locale e regionale, rispetto ai quali si programma di utilizzare 39 milioni di euro nel 2020;
   il mancato utilizzo dei 100 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2017 per il sostegno degli investimenti delle imprese produttrici di beni e di servizi nella filiera dei mezzi di trasporto pubblico su gomma per la ricerca e lo sviluppo di modalità di alimentazione alternativa;
   la perenzione di 175 milioni dei 501 milioni di euro stanziati dalla legge n. 147 del 2013 per il rinnovo del parco mezzi destinati al trasporto pubblico locale;
   la perenzione di 64 milioni dei 141 milioni di euro stanziati dalla legge finanziaria per il 2007 per il piano nazionale della sicurezza stradale;
   la destinazione ad economie di gestione di 21 milioni e la perenzione di 34 milioni dei 182 milioni di euro stanziati dalla legge finanziaria per il 2000 per interventi di sicurezza stradale;
   la destinazione ad economie di gestione di 36 milioni e la perenzione di 58 Pag. 122milioni di ulteriori 282 milioni di euro stanziati dalla legge finanziaria per il 2000 per interventi di sicurezza stradale.

  Sottolinea, infine, l'esigenza che, nell'ambito della manovra di finanza pubblica, siano previste adeguate risorse per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che saranno adottati nel triennio di riferimento, al fine di consentire, come accadeva ordinariamente fino a non molti anni fa, di reperire un'idonea copertura per i progetti di legge di iniziativa parlamentare.

  Il viceministro Giancarlo CANCELLERI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Elena MACCANTI (LEGA) ringrazia preliminarmente il relatore per aver fornito elementi di riflessione molto utili sul documento in esame.
  In particolare, con riferimento alle ingenti somme destinate ad interventi infrastrutturali ovvero per la sicurezza stradale ritiene sia necessario che il Governo chiarisca come intende procedere al fine di scongiurare il rischio che tale risorse vadano in perenzione. Ricorda in proposito le notevoli criticità di copertura finanziaria che sono emerse in ordine alle proposte di legge di riforma del Codice della strada quando in realtà oggi scopre che ci sono risorse impegnate ma non spese per interventi aventi le medesime finalità.

  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), nell'esprimere apprezzamento per il prezioso lavoro svolto dal relatore, segnala che è attualmente all'esame dell'Assemblea anche una mozione volta ad impegnare il Governo ad inserire nei documenti di finanza pubblica anche il cosiddetto indice DESI relativo alla digitalizzazione e all'innovazione del Paese. Nel sottolineare il carattere di assoluta trasversalità degli interventi di digitalizzazione dei processi e delle amministrazioni ritiene opportuno evidenziare la necessità che si evidenzino i collegamenti esistenti tra i contenuti della NADEF e della relazione sul Recovery Fund che la Camera si accinge ad approvare.
  Con riferimento agli interventi relativi all'Alta velocità invita il relatore a prevedere nell'ambito della proposta di parere un'osservazione volta a chiarire l'inadeguatezza di interventi per l'AV cosiddetti «di rete» che prevederebbero la mera velocizzazione delle attuali linee ferroviarie, circostanza che giudica del tutto inadeguata soprattutto se rivolta alle infrastrutture ferroviarie del Sud.

  Giuseppe Cesare DONINA (LEGA) ringrazia il relatore per il lavoro di approfondimento esprimendo forti preoccupazioni per le evidenti difficoltà emerse circa la capacità e l'efficienza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nelle procedure di spesa delle risorse assegnate. Sul punto ritiene che il rappresentante del Governo debba fornire in questa sede adeguati chiarimenti.

  Umberto DEL BASSO DE CARO (PD) ritiene necessario che il relatore ovvero il rappresentante del Governo chiariscano, con riferimento alle somme che rischiano la perenzione ovvero di andare in economia, se siano attualmente in corso procedimenti volti alla reiscrizione e riassegnazione delle medesime risorse alle unità elementari di bilancio. Sottolinea in particolare il danno economico che subiscono soprattutto le amministrazioni locali per i mancati interventi relativi al trasporto pubblico locale e alla sicurezza stradale.

  Elisabetta Maria BARBUTO (M5S) segnala che la Commissione, in occasione dell'esame dell'atto del governo relativo alla ripartizione del Fondo investimenti, nel parere da lei stessa proposto ha sottolineato la necessità che si prevedano chiari e univoci criteri di ripartizione e maggiore trasparenza relativa agli interventi posti in essere dai singoli ministeri. Al riguardo suggerisce al relatore un'ulteriore valutazione.

  Diego DE LORENZIS (M5S), relatore, ringrazia i colleghi intervenuti per le sollecitazioni Pag. 123meritevoli senz'altro di attenzione ai fini della redazione della proposta di parere sul documento in esame. Riguardo alle risorse non ancora utilizzate, ritiene che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si stia già adoperando per affrontare le criticità evidenziate nei procedimenti di spesa che riguardano somme ingenti.

  Il viceministro Giancarlo CANCELLERI ringrazia il relatore e tutti i deputati fin qui intervenuti nel dibattito. Ritiene opportuno rassicurare la Commissione che il Governo sta lavorando al fine di procedere alla riassegnazione di tutte le risorse che risultano impegnate nei relativi capitoli di bilancio. Esclude pertanto che alcune delle risorse possano effettivamente considerarsi perente e garantisce l'impegno in questo senso del ministero, che sta lavorando in accordo con il Ministero dell'economia e delle finanze.

  La seduta, sospesa alle 12.15, è ripresa alle 12.30.

  Diego DE LORENZIS (M5S), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con due condizioni e due osservazioni volto a recepire gran parte delle sollecitazioni emerse dal dibattito (vedi allegato 1).
  In particolare, richiama l'attenzione sulle due condizioni volte rispettivamente a prevedere adeguate risorse per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che saranno adottati nel triennio di riferimento nonché ad inserire, nell'ambito dei documenti di programmazione finanziaria nazionali, appositi indicatori relativi al livello di digitalizzazione e innovazione; la proposta di parere contiene altresì due osservazioni: la prima sottolinea, alla luce dei dati dell'Allegato I, l'esigenza che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti assicuri l'effettivo utilizzo delle risorse assegnate per interventi infrastrutturali, per la sicurezza stradale e per il trasporto pubblico locale, accelerando i procedimenti di spesa e concordando con il Ministero dell'economia e delle finanze le occorrenti iniziative volte a garantire la reiscrizione in bilancio delle risorse andate in perenzione, con riassegnazione ai medesimi capitoli; la seconda osservazione rileva l'opportunità, nell'ambito delle politiche per le infrastrutture ferroviarie, di superare il concetto di alta velocità di rete, intesa come mera velocizzazione delle linee esistenti.

  Elena MACCANTI (LEGA), nell'esprimere apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore che ha inteso recepire, pur non nella forma della sola condizione, tutte le criticità emerse, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere, che ritiene comunque meritevole di considerazione. Al riguardo desidera sottolineare che la Commissione Trasporti, come di consueto, ha saputo svolgere un ruolo e un approfondimento apprezzabile sul piano dei contenuti con onestà intellettuale.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni del relatore (vedi allegato 1).

Interventi per il settore ittico e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale. Delega al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore.
Testo unificato C. 1008 e abb.

(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), relatrice, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere, per i profili di competenza, alla XIII Commissione Agricoltura, sul testo unificato delle proposte di legge recante interventi per il settore ittico e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale e delega al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore, come risultante dalle proposte Pag. 124emendative approvate in sede referente, che hanno notevolmente ampliato il testo unificato dell'articolato iniziale.
  L'articolo 1 definisce le finalità e l'ambito di applicazione del testo unificato volto a sostenere e promuovere la nascita di nuove imprese nell'acquacoltura e incentivare una gestione razionale e sostenibile e l'incremento delle risorse ittiche, a sostenere le attività della pesca marittima professionale e dell'acquacoltura di rilevanza nazionale, nonché ad assicurare un efficace sistema di relazioni tra lo Stato e le regioni al fine di garantire la piena coesione delle politiche in materia di pesca e di acquacoltura, nel rispetto degli orientamenti e degli indirizzi di competenza dell'Unione europea, e lo sviluppo sostenibile delle risorse ittiche.
  L'articolo 2 reca una delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di pesca ed acquacoltura, prevedendo l'adozione di uno o più decreti legislativi entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento in esame, i quali raccolgano in un testo unico le norme vigenti in materia di pesca e di acquacoltura, apportandovi le modifiche necessarie per la semplificazione, il riordino e l'aggiornamento della normativa. Vengono quindi dettati specifici princìpi e criteri direttivi per l'adozione dei decreti legislativi, fra i quali si segnalano:
   l'adeguamento delle disposizioni del regolamento di esecuzione del codice della navigazione per favorire il ricambio generazionale e l'occupazione femminile a bordo delle imbarcazioni da pesca e l'arruolamento di pescatori a bordo delle navi da pesca;
   l'istituzione di uno Sportello unico della pesca presso le Capitanerie di Porto, prevedendo altresì il parere delle competenti Commissioni parlamentari.

  Con riferimento agli ambiti di competenza della Commissione, segnala altresì le seguenti disposizioni.
  L'articolo 3 prevede interventi in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale e a tal fine estende le forme di integrazione salariale previste per i lavoratori agricoli dalla legge 8 agosto 1972, n. 457, ai lavoratori imbarcati su navi adibite alla pesca marittima o esercitata in acque interne e lagunari, ricomprendendo anche i soci lavoratori di cooperative della piccola pesca, gli armatori e i proprietari armatori, imbarcati sulla nave da essi stessi gestita.
  L'articolo 4 reca modifiche all'inquadramento previdenziale dei marittimi operanti su imbarcazioni da pesca inferiori alle 10 tonnellate.
  L'articolo 4-bis dispone che la disciplina dettata dall'articolo 1, comma 1, della legge 13 marzo 1958, n. 250, in materia di previdenze a favore dei pescatori della piccola pesca marittima e delle acque interne, si intende applicabile anche nei confronti dei marittimi di cui all'articolo 115 del codice della navigazione, che esercitano la pesca quale esclusiva e prevalente attività lavorativa e che siano associati in qualità di soci di cooperative di pesca, iscritte nell'apposita sezione dell'Albo nazionale degli enti cooperativi, ancorché l'attività di pesca non sia organizzata e coordinata dalle medesime cooperative. Si prevede altresì che gli obblighi contributivi siano a carico delle cooperative di pesca e sono fatti salvi i versamenti contributivi assolti direttamente dai soci delle cooperative medesime.
  L'articolo 5 istituisce dall'anno 2021 il Fondo per lo sviluppo della filiera ittica, destinato fra l'altro, a finanziare: la stipula di convenzioni con le associazioni nazionali di categoria o con i consorzi da queste istituiti; la ricerca scientifica e tecnologica applicata alla pesca marittima; interventi per migliorare l'accesso al credito; programmi di formazione professionale e misure per migliorare la sicurezza e la salute del personale imbarcato; progetti per la tutela e lo sviluppo sostenibile delle risorse ittiche autoctone. La definizione dei criteri e delle modalità di accesso ai finanziamenti concessi con le risorse del Fondo viene demandata ad un decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Pag. 125
  L'articolo 8-bis dispone l'esclusione della tassa di concessione governativa per gli apparecchi televisivi detenuti a bordo delle unità da pesca.
  L'articolo 12 reca disposizioni in materia di determinazione dei canoni per le concessioni demaniali per la pesca e l'acquacoltura, prevedendo che alle concessioni di aree demaniali marittime, lacuali e fluviali e loro pertinenze, nonché di zone di mare territoriale richieste da soggetti diversi dalle società cooperative (di cui all'articolo 2511 del codice civile) per attività di acquacoltura, pesca, ripopolamento attivo e passivo, protezione della fascia costiera e di zone acquee, nonché per la realizzazione di manufatti per il conferimento, il mantenimento, l'eventuale trasformazione e la commercializzazione del prodotto, si applichi il canone a titolo ricognitorio previsto dall'articolo 48, lettera e), del testo unico delle leggi sulla pesca, di cui al regio decreto 8 ottobre 1931, n. 1604. Si dispone, inoltre, che alle concessioni di specchi acquei demaniali, rilasciate o rinnovate per le aree non occupate da strutture produttive, si applichi il canone annuo pari a un decimo di quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 novembre 1995, n. 595.
  L'articolo 13 istituisce nuovamente la Commissione consultiva centrale della pesca e dell'acquacoltura (attualmente non più operativa e le cui competenze sono state trasferite al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in base a quanto previsto dal comma 20 dell'articolo 12 del decreto-legge n. 95 del 2012).
  L'articolo 13-bis prevede l'istituzione di commissioni consultive locali per la pesca marittima e l'acquacoltura presso ogni Capitaneria di porto, il cui funzionamento non deve comportare oneri a carico del bilancio dello Stato, competente a fornire pareri sulle questioni inerenti alle richiamate materie nell'ambito del Compartimento marittimo di riferimento.
  L'articolo 15 dispone che, al fine di adeguare i limiti di abilitazione del personale imbarcato per tenere conto delle nuove tecnologie di ausilio alla navigazione installate a bordo delle navi da pesca, il marinaio autorizzato alla pesca possa assumere il comando di navi di stazza lorda non superiore a 200 tonnellate addette alla pesca mediterranea in qualsiasi zona; a tal fine, si autorizza il Governo a modificare l'articolo 257 del regolamento di esecuzione del codice della navigazione.
  L'articolo 15-bis dispone che, al fine di favorire l'efficienza economica, la redditività e la sostenibilità del settore agricolo e della pesca e di incentivare l'adozione e la diffusione di sistemi di gestione avanzata, l'utilizzo delle tecnologie innovative, anche in campo energetico, l'agricoltura di precisione e la tracciabilità dei prodotti, anche mediante tecnologie blockchain, nonché per favorire l'accesso al credito delle imprese di pesca, le garanzie concesse ai sensi dell'articolo 17, comma 2 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, sono a titolo gratuito per imprese agricole e della pesca. A tal fine è autorizzata la spesa di 30 milioni di euro per l'anno 2020 in favore dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).
  L'articolo 15-ter reca disposizioni in materia di utilizzo delle aliquote di cui all'articolo 22, comma 1, del decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 625 in materia di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. A tal fine si prevede che le aliquote destinate alle regioni a statuto ordinario si intendono vincolate a perseguire a perseguire lo sviluppo delle attività economiche e produttive legate al mare ed al litorale, incluse quelle turistiche, all'incremento dell'occupazione e della crescita nel settore della pesca professionale, a interventi di risanamento e miglioramento ambientale sul mare e sulla costa. Almeno il trenta per cento del valore dell'aliquota corrisposto è riservato a forme di indennizzo da destinare alle marinerie del territorio nel cui ambito si svolgono le ricerche e le coltivazioni. Nel riparto delle risorse destinate a indennizzare le marinerie, si tiene conto anche della distanza tra le piattaforme Pag. 126dove si svolgono le ricerche e le coltivazioni e il porto di appartenenza dei beneficiari.
  L'articolo 16 reca la norma di copertura finanziaria del provvedimento in esame, mentre l'articolo 17 reca la clausola di salvaguardia, prevedendo che le disposizioni del progetto di legge in esame siano applicabili nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.
  Propone dunque alla Commissione di esprimere un parere favorevole sul provvedimento in esame.

  Elena MACCANTI (LEGA), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo, esprime apprezzamento per l'ottimo lavoro svolto dalla Commissione di merito sul provvedimento in esame.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice (vedi allegato 2).

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sui servizi di trasporto aereo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'Ecuador, con Allegati, fatto a Quito il 25 novembre 2015.
C. 2576 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luciano NOBILI (IV), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla III Commissione Affari esteri, sul disegno di legge C. 2576, di iniziativa governativa, recante ratifica ed esecuzione dell'Accordo sui servizi di trasporto aereo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'Ecuador, con Allegati, fatto a Quito il 25 novembre 2015, approvato dal Senato.
  Il disegno di legge di ratifica dell'Accordo sui servizi aerei (ASA), che si inserisce in un contesto precedentemente non regolato da intese tra le autorità aeronautiche dei due Paesi, è finalizzato a regolamentare, in linea con la normativa dell'Unione europea, i servizi aerei bilaterali, anche al fine di concorrere a rafforzare i legami esistenti fra le due economie, nonché ad apportare vantaggi ai vettori aerei, agli aeroporti, ai passeggeri, agli spedizionieri ed all'industria del turismo.
  L'intesa, che si compone di 25 articoli e di due annessi, dopo aver offerto un quadro delle terminologie e dei concetti adottati (articolo 1) e aver disciplinato l'applicabilità delle norme della Convenzione di Chicago sull'azione civile internazionale (articolo 2), illustra i diritti e le facoltà di sorvolo e di traffico che ciascuna Parte riconosce all'altra (articolo 3), i requisiti che i vettori aerei devono soddisfare per essere designati ad operare sulle rotte concordate (articolo 4), e i casi per il ritiro, la revoca e la sospensione dell'autorizzazione per l'esercizio di un vettore aereo designato (articolo 5).
  Ulteriori disposizioni dell'ASA riguardano la disciplina della concorrenza fra le imprese (articolo 6), i principi generali che le autorità aeronautiche delle due Parti sono chiamate ad applicare (articolo 7), il regime delle tariffe per i vettori designati (articolo 9), le condizioni in materia di sicurezza aerea e di sicurezza della navigazione aerea (articoli 12-13), l'assistenza a terra (articolo 14), le opportunità commerciali sul territorio dell'altra Parte (articolo 16) e gli oneri d'uso per servizi e strutture (articolo 17).
  I rimanenti otto articoli (18, 19, 20, 21, 22, 23, 24 e 25) si occupano rispettivamente: delle modalità e tempistica di consultazione tra le Parti e la procedura di emendamento dell'Accordo attraverso il mutuo consenso; delle procedure cui è demandata la risoluzione di controversie sull'interpretazione o l'applicazione dell'Accordo; delle procedure relative ad eventuali emendamenti all'Accordo e ai suoi annessi; delle regole di ciascuna Parte di recedere dall'Accordo; del riconoscimento Pag. 127reciproco dei certificati di aeronavigabilità e di idoneità, nonché delle licenze; dell'obbligo di registrazione dell'Accordo presso l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (ICAO), della conformità a alle convenzioni internazionali ed infine all'entrata in vigore dell'Accordo.
  I due annessi all'intesa bilaterale contengono la tabella delle rotte operabili da parte dei vettori designati dalle Parti (Annesso I) e definiscono le possibili facoltà operative per i vettori designati, come accordi di code-sharing e il leasing di aeromobili (Annesso II).
  Il disegno di legge di ratifica, già approvato dal Senato l'8 luglio 2020, si compone di quattro articoli. Gli articoli 1 e 2 recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione dell'Accordo sui servizi aerei tra Italia e l'Ecuador, con due Annessi, fatto a Quito il 25 novembre 2015. L'articolo 3 reca una clausola di invarianza finanziaria per la quale (comma 1) dall'attuazione dell'Accordo in esame non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. In tale contesto, i soggetti interessati provvedono agli adempimenti previsti con le risorse disponibili a legislazione vigente.
  L'articolo 4 del disegno di legge, infine, dispone l'entrata in vigore della legge di autorizzazione alla ratifica per il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.
  Propone quindi alla Commissione di esprimere un parere favorevole sul provvedimento in esame.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 3).

Ratifica ed esecuzione del Protocollo di emendamento alla Convenzione sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale, fatto a Strasburgo il 10 ottobre 2018.
C. 2579 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Paola CARINELLI (M5S), relatrice, riferisce che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla III Commissione Affari esteri, sul disegno di legge C. 2579, di iniziativa governativa, recante ratifica ed esecuzione del Protocollo di emendamento alla Convenzione sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale, fatto a Strasburgo il 10 ottobre 2018.
  Ricorda che la Convenzione sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale rappresenta il primo strumento internazionale vincolante volto alla protezione delle persone contro gli abusi nel trattamento automatizzato dei dati di carattere personale; essa disciplina altresì il flusso transfrontaliero dei dati. Oltre a prevedere un'ampia serie di garanzie per il trattamento automatizzato dei dati di carattere personale, la Convenzione vieta, in assenza di garanzie previste dal diritto interno di ciascun Paese, il trattamento dei dati «sensibili» sull'origine razziale, le opinioni politiche, la salute, la religione, la vita sessuale, le condanne penali. La Convenzione garantisce anche il diritto delle persone a conoscere le informazioni raccolte su di loro e ad esigere, se del caso, rettifiche; l'unica restrizione a tale diritto può aversi solo nel caso in cui prevalga un interesse maggiore, quale, a titolo esemplificativo, la sicurezza pubblica o la difesa. La Convenzione impone limitazioni ai flussi transfrontalieri di dati negli Stati in cui non esiste alcuna protezione equivalente. Della Convenzione sono attualmente Parti 55 Stati, tra i quali tutti i 47 membri del Consiglio d'Europa e 8 Stati non membri.
  Segnala che l'impatto del Protocollo sulla Convenzione – del resto ormai risalente, dal momento che la Convenzione medesima è in vigore dal 1o ottobre 1985 – è di notevole portata, modificando quasi tutti gli articoli, e dando vita nella sostanza Pag. 128a un nuovo strumento di regolamentazione settoriale.
  Il Protocollo emendativo del 2018, non ancora in vigore, è stato sinora ratificato da 7 Stati membri del Consiglio d'Europa, oltre a Mauritius in quanto Stato non membro. Il Protocollo è stato peraltro firmato, senza dar seguito alla ratifica, da 34 Stati – tra cui l'Italia –, dei quali 31 appartenenti al Consiglio d'Europa e 3 Stati non membri. Il Protocollo di emendamento si propone di modernizzare e migliorare la Convenzione, tenendo conto delle novità emerse in materia di protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale. L'aggiornamento della Convenzione affronta i problemi posti al rispetto della vita privata dall'uso delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione e rafforza il meccanismo della Convenzione, per garantirne l'effettiva applicazione. Il Protocollo istituisce un quadro giuridico multilaterale solido e flessibile, destinato a facilitare il flusso transfrontaliero dei dati, offrendo nel contempo effettive garanzie in caso di uso di dati personali. Il Protocollo, peraltro, si pone nell'epoca della globalizzazione al crocevia tra diverse aree del mondo e tra varie cornici normative, compreso in particolare il nuovo Regolamento dell'Unione europea, in vigore dal 25 maggio 2018, che fa riferimento alla Convenzione del 1981 nel contesto del flusso transfrontaliero dei dati.
  Il Protocollo d'emendamento alla Convenzione, composto da un preambolo, da 40 articoli e da un'appendice, è frutto di un lungo lavoro negoziale, svolto nel più ampio contesto delle riforme degli strumenti internazionali di protezione dei dati personali e parallelamente alla riforma della legislazione sulla protezione dei dati dell'Unione europea di cui al regolamento (UE) 2016/679.
  Tale aggiornamento normativo ha consentito di ampliare la definizione di dato personale; di introdurre nuove categorie di dati, da quelli genetici a quelli biometrici; di consolidare le garanzie e i diritti azionabili dall'interessato per il controllo delle proprie informazioni e l'esercizio dell'autodeterminazione; di accrescere la responsabilità del titolare e del responsabile del trattamento e di centralizzare la governance ed il controllo sul rispetto e la conformità dei trattamenti.
  Nello specifico, il Protocollo di emendamento istituisce un quadro giuridico multilaterale destinato a facilitare il flusso transfrontaliero dei dati, offrendo al contempo effettive garanzie in caso di uso di dati personali. Fra le novità più significative che le novelle al testo convenzionale introducono, quelle relative alle esigenze di un maggiore rigore fra i princìpi di proporzionalità e di minimizzazione dei dati e la liceità dell'elaborazione dei dati stessi (articolo 7), oltre all'ampliamento delle categorie di dati noti come «sensibili», che includeranno anche profili genetici e biometrici, nonché quelli indicanti l'origine razziale o etnica, le opinioni politiche, l'appartenenza sindacale, la religione delle persone (articolo 8).
  Il Protocollo, inoltre, modifica la Convenzione prevedendo l'obbligo di notificare la violazione dei dati (articolo 9) ed una maggiore trasparenza relativa all'elaborazione dei dati (articolo 10), nonché elencando una lista di diritti per gli individui interessati al trattamento dei propri dati, incluso quello a non essere soggetti ad una decisione che li riguardi in modo significativo basandosi unicamente su un trattamento automatizzato (articolo 11).
  Ulteriori misure riguardano gli obblighi aggiuntivi per i titolari del trattamento e, se del caso, per i responsabili del trattamento dei dati (articolo 12), e le eccezioni e restrizioni in caso di superiore interesse rappresentato dalla tutela della sicurezza nazionale, della difesa e della sicurezza pubblica (articolo 14).
  Il Protocollo, inoltre, istituisce un sistema di norme per disciplinare il flusso transfrontaliero dei dati (articoli 16-17), aggiorna la Convenzione in materia di autorità di controllo (articoli 18-19), rafforza le basi giuridiche necessarie alla cooperazione internazionale e alla reciproca assistenza fra le Parti in materia (articoli 20-22) e modifica la denominazione del Comitato consultivo in Comitato Pag. 129della Convenzione, disciplinandone altresì alcuni aspetti organizzativi (articoli 27-30). Il Protocollo, inoltre, nel novellare il testo della Convenzione, stabilisce le modalità di adesione allo strumento normativo da parte di Stati non membri del Consiglio d'Europa (articolo 33).
  Gli articoli 36-40 del Protocollo emendativo non apportano modifiche alla Convenzione, ma contengono norme procedurali relative al Protocollo medesimo.
  Il disegno di legge di ratifica, già approvato dall'altro ramo del Parlamento l'8 luglio scorso, si compone di cinque articoli: l'articolo 1 e l'articolo 2 riportano come di consueto le clausole, rispettivamente, di autorizzazione alla ratifica e di esecuzione del Protocollo emendativo.
  L'articolo 3 concerne l'autorità di controllo da individuare ai sensi dell'articolo 15 della Convenzione, come modificato dal Protocollo emendativo.
  Per l'Italia tale autorità è individuata nel Garante per la protezione dei dati personali.
  L'articolo 4, nel porre una clausola di invarianza finanziaria, stabilisce che le amministrazioni pubbliche interessate provvedano all'attuazione del provvedimento in esame con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
  Propone conclusivamente alla Commissione di esprimere un parere favorevole sul provvedimento in esame.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 12.35.

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENTE

  Martedì 13 ottobre 2020. — Presidenza della presidente Raffaella PAITA.

  La seduta comincia alle 12.35.

Sulla programmazione dei lavori della Commissione.

  Raffaella PAITA, presidente, comunica che, a seguito della riunione del 7 ottobre 2020 dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è stato predisposto il seguente programma dei lavori della Commissione:

PROGRAMMA DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE PER IL PERIODO OTTOBRE-DICEMBRE 2020

OTTOBRE

  Discussione della risoluzione Ficara ed altri 7-00488 sul contratto di servizio tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Trenitalia S.p.A.
  Seguito della discussione della risoluzione Bruno Bossio ed altri (7-00516), Furgiuele ed altri (7-00546) e Mulè ed altri (7-00548) sul Piano di investimenti per il potenziamento, l'ammodernamento e lo sviluppo delle grandi infrastrutture del Mezzogiorno (in congiunta con la Commissione Ambiente).
  Seguito dell'esame della proposta di legge C. 1259 Rotelli ed altri – «Legge quadro in materia di interporti».
  Seguito dell'esame del testo unificato delle proposte di legge C. 24 ed abb.-A – «Modifiche al codice della strada».
  Seguito dell'esame congiunto degli atti UE – Libro Bianco sull'intelligenza artificiale – Un approccio europeo all'eccellenza e alla fiducia (COM(2020)65 final); Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia europea per i dati (COM(2020)66 final); Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Plasmare il futuro digitale dell'Europa (COM(2020)67 final). Pag. 130
  Discussione delle risoluzioni 7-00359 Rixi ed altri e 7-00394 Deiana ed altri sul transito navale nelle Bocche di Bonifacio (compatibilmente con la programmazione dei lavori della VIII Commissione Ambiente).
  Seguito dell'esame della proposta di legge C. 2493 Bendinelli ed altri – «Disciplina del volo da diporto o sportivo».

NOVEMBRE

  Seguito dell'esame degli argomenti previsti per il mese precedente e non conclusi.
  Esame delle proposte di legge C. 535 Romina Mura e Gavino Manca – «Norme per garantire i collegamenti marittimi con la Sardegna» e C. 1525 Marino ed altri – «Disciplina della continuità territoriale marittima nei trasporti di passeggeri e merci diretti in Sardegna o da essa provenienti».
  Esame della proposta di legge C. 2663 Enrico Borghi e Gariglio: «Modifica all'articolo 3 della legge 18 giugno 1998, n. 194, in materia di proroga della concessione dell'esercizio della tratta italiana della ferrovia Domodossola-Locarno» (subordinatamente all'effettiva assegnazione).
  Discussione della risoluzione Bergamini ed altri 7-00540 in materia di revisione degli impianti a fune.
  Discussione della risoluzione Nobili ed altri su iniziative a sostegno della portualità (in corso di presentazione – subordinatamente all'effettiva assegnazione).
  Esame della proposta di legge C. 2188 Capitanio ed altri – «Disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d'autore mediante le reti di comunicazione elettronica» (compatibilmente con la programmazione dei lavori della VII Commissione Cultura).
  Seguito dell'esame delle proposte di legge C. 859 De Lorenzis ed altri e C. 930 Scagliusi ed altri – «Promozione dell'uso condiviso di veicoli privati».

DICEMBRE

  Seguito dell'esame degli argomenti previsti per il mese precedente e non conclusi.
  Esame della proposta di legge C. 1634 Spessotto ed altri – «Soppressione del pubblico registro automobilistico e disposizioni concernenti il regime giuridico degli autoveicoli, motoveicoli e rimorchi».

  Saranno inoltre iscritti all'ordine del giorno: i disegni di legge di conversione di decreti-legge; gli atti del Governo assegnati alla Commissione; atti dell'Unione europea di interesse della Commissione; i progetti di legge da esaminare in sede consultiva.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 12.40.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Martedì 13 ottobre 2020. — Presidenza del vicepresidente Paolo FICARA. — Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico, Mirella Liuzzi.

  La seduta comincia alle 14.50.

  Paolo FICARA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-04747 Capitanio: Riprogrammazione dei fondi per la banda ultra larga e svolgimento della gara di appalto per le cosiddette aree grigie.

  Massimiliano CAPITANIO (LEGA) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

Pag. 131

  La sottosegretaria Mirella LIUZZI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Massimiliano CAPITANIO (LEGA), replicando, prende atto della risposta fornita dalla rappresentante del Governo che si è limitato ad una mera elencazione di buoni propositi. Al riguardo ritiene che permangano forti preoccupazioni circa le criticità rilevate nelle cosiddette aree grigie del territorio. Auspica pertanto che il Governo assuma le determinazioni necessarie al fine di garantire l'attuazione della Strategia nazionale sulla banda ultra larga.

5-04746 Bergamini: Iniziative urgenti in materia di accesso alla banda ultra larga nelle cosiddette aree bianche.

  Giorgio MULÈ (FI), in qualità di cofirmatario, rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Mirella LIUZZI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Giorgio MULÈ (FI), replicando in qualità di cofirmatario, si dichiara del tutto insoddisfatto della risposta fornita dalla rappresentante del Governo, che giudica inadeguata a fugare le preoccupazioni circa le condizioni di isolamento digitale di circa 7000 Comuni (su un totale di circa 8000), che devono oltretutto affrontare costi di attivazione più onerosi. Giudica del tutto scontata la notifica alla Commissione europea di interventi in tale settore, auspicando che il Governo ponga in essere tempestivamente i necessari interventi; in proposito ricorda come la rete di Open Fiber attualmente raggiunga solo 3,5 milioni di unità immobiliari ma che solo 540 mila possono attivare connessioni con operatori privati.

5-04748 Bruno Bossio: Attuazione del Piano per la banda ultra larga in alcuni comuni montani e trasparenza dei dati relativa allo stato di attuazione del progetto BUL.

  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Mirella LIUZZI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dalla rappresentante del Governo, essendo quindi evidente che è Open fiber a non voler fornire i dati sullo stato di avanzamento della rete e sugli interventi eseguiti sulle singoli unità immobiliari. Ritiene altresì necessario che venga chiarito se i 171 Comuni montani interessati dall'annunciato Piano straordinario siano in realtà già ricompresi nei bandi che Open Fiber si è già aggiudicato in precedenza. Al riguardo ritiene necessario che i cittadini conoscano nel dettaglio come vengono spesi soldi pubblici e se effettivamente sia possibile che la preannunciata rete unica possa essere realizzata.

5-04749 Serritella: Stato di attuazione del Piano voucher per le famiglie meno abbienti.

  Davide SERRITELLA (M5S) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Mirella LIUZZI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

  Davide SERRITELLA (M5S), replicando, si dichiara del tutto soddisfatto della risposta fornita dalla rappresentante del Governo, auspicando che si prosegua in tale direzione soprattutto alla luce della perdurante grave pandemia.

  Paolo FICARA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.20.

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