CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 12 ottobre 2020
451.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 159

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 12 ottobre 2020. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE.

  La seduta comincia alle 20.15.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3-bis, Allegati e Annesso.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, ricorda preliminarmente che l'articolo 10-bis della legge di contabilità pubblica n. 196 del 2009, come modificato dalla legge n. 163 del 2016, prevede che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza contenga: l'eventuale aggiornamento delle previsioni macro-economiche e di finanza pubblica per l'anno in corso e per il restante periodo di riferimento; l'eventuale aggiornamento degli obiettivi programmatici individuati dal DEF, al fine di prevedere una loro diversa ripartizione tra lo Stato e le amministrazioni territoriali ovvero di recepire le indicazioni contenute nelle raccomandazioni eventualmente formulate dalla Commissione europea; le eventuali modifiche e integrazioni al DEF conseguenti alle raccomandazioni del Consiglio europeo relative al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma (PNR); l'obiettivo di saldo netto da finanziare (SNF) del bilancio dello Stato e di saldo di cassa del settore statale; l'indicazione dei principali ambiti di intervento della manovra di finanza pubblica per il triennio successivo, con una sintetica illustrazione degli effetti finanziari attesi dalla manovra stessa in termini di entrata e di spesa, ai fini del raggiungimento degli obiettivi programmatici; l'indicazione di eventuali disegni di legge collegati.
  La Nota di aggiornamento del DEF (Nadef) per l'anno 2020 reca un nuovo quadro programmatico di finanza pubblica. Essa prevede: una riduzione del PIL (in termini reali e non nominali) pari al 9,0 per cento per l'anno in corso, seguita da un incremento del medesimo valore pari al 6,0 per cento nel 2021, al 3,8 per cento nel 2022 ed al 2,5 per cento nel 2023 (il Documento di economia e finanza 2020 prevedeva, per il 2020, una riduzione pari all'8,0 per cento e, per il 2021, un incremento pari al 4,7 per cento); un tasso di disoccupazione pari al 9,5 per cento per l'anno in corso, al 10,3 per cento per il Pag. 1602021, al 9,5 per cento per il 2022 e all'8,7 per cento per il 2023 (il DEF 2020 prevedeva un tasso di disoccupazione pari all'11,6 per cento per il 2020 e all'11,0 per cento per il 2021); un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL) pari al 10,8 per cento per l'anno in corso, al 7,0 per cento per il 2021, al 4,7 per cento per il 2022 ed al 3,0 per cento per il 2023. Il DEF 2020 prevedeva un tasso pari al 10,4 per cento per l'anno in corso e al 5,7 per cento per il 2021 e il quadro tendenziale a legislazione vigente prevede, per il 2022, un tasso pari al 4,1 per cento e, per il 2023, un tasso pari al 3,3 per cento). Riguardo all'indebitamento netto strutturale delle pubbliche amministrazioni (nel quale sono escluse dal computo le misure una tantum e le variazioni imputabili alla congiuntura economica), il nuovo quadro programmatico prevede un valore pari al 6,4 per cento per l'anno in corso, al 5,7 per cento per il 2021, al 4,7 per cento per il 2022 e al 3,5 per cento per il 2023, mentre il quadro tendenziale a legislazione vigente prevede un valore pari al 6,6 per cento per l'anno in corso, al 4,2 per cento per il 2021, al 3,8 per cento per il 2022 e al 3,2 per cento per il 2023.
  Riguardo alle suddette variazioni degli obiettivi relativi al tasso di indebitamento netto, nel documento in esame si osserva che l'impatto della manovra di fine anno sarà espansivo con riferimento al prossimo biennio, mentre nel 2023 vi sarà una restrizione di circa 0,3 punti percentuali rispetto al tendenziale.
  Passando alle materie oggetto di competenza della XII Commissione, a partire dal settore della salute, rileva che, come già accaduto per il DEF, il documento all'esame della XII Commissione è totalmente condizionato dall'attuale fase di emergenza sanitaria.
  Fin dalla premessa si ricorda che la pandemia da Covid-19 ha colpito duramente l'Italia dal punto di vista sanitario così come nel tessuto economico e sociale. Anche per quanto concerne gli scenari di rischio illustrati nella Nadef, il documento contiene uno scenario più sfavorevole dal punto di vista economico, condizionato da un eventuale peggioramento rispetto a quanto atteso nella evoluzione dell'epidemia attualmente in corso. Si precisa che tale scenario è stato formulato in termine di andamento dei contagi, efficacia dei nuovi strumenti diagnostici rapidi, medicinali e vaccini nonché della tempistica della distribuzione di massa dei vaccini stessi.
  Per quanto concerne, poi, l'elenco dei disegni di legge collegati alla manovra di bilancio, segnala, in particolare, il disegno di legge concernente l'aggiornamento e il riordino della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
  Il paragrafo II.2 della Nadef, dedicato a un'analisi delle tendenze recenti dell'economia italiana, si apre con la considerazione che l'emergenza sanitaria in atto si sta ripercuotendo sull'economia italiana, così come su quella di ogni altro Paese del mondo, con un impatto senza precedenti rispetto alle crisi degli ultimi decenni. Rileva che il predetto paragrafo include un focus che ricostruisce tutte le iniziative adottate dal Governo in risposta all'emergenza sanitaria, in coerenza con le raccomandazioni del Consiglio europeo per il 2020. Viene sottolineato come la crisi epidemica da Covid-19 abbia evidenziato l'importanza di un miglioramento e rafforzamento del sistema sanitario sia in termini di strutture e strumenti che in termini di ricerca e personale sanitario. In particolare, con il decreto-legge n. 34/2020 («decreto rilancio») sono state previste misure per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale, della protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell'emergenza, tra le quali si ricordano l'aumento del numero di contratti di formazione specialistica dei medici, l'adozione di linee guida per la gestione delle Residenze sanitarie assistite (RSA) e le procedure concorsuali negli enti e nelle aziende del Servizio sanitario nazionale. Con il «decreto agosto» (decreto-legge n. 104/2020) è stato incrementato il Fondo per le emergenze nazionali anche per la ricerca e l'acquisto di vaccini da industrie del settore ed è stato previsto che le Pag. 161Regioni possano incrementare per il 2020 gli importi già stanziati nel decreto-legge 18/2020 («Cura Italia») per la remunerazione del lavoro straordinario del personale sanitario. La Nota ricorda, inoltre, il sostegno fornito dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), che ha concesso un prestito di due miliardi di euro, pari circa i due terzi delle risorse necessarie per gli interventi previsti dal «Decreto rilancio» nel settore sanitario.
  Riguardo alla spesa sanitaria corrente a legislazione vigente, il documento indica, per l'anno in corso, un importo pari a 120.864 milioni di euro, con un tasso di crescita del 4,7 per cento rispetto al 2019. Per il 2021, il documento prevede un importo pari a 121.952 milioni, con un tasso di crescita pari allo 0,9 per cento rispetto al 2020; per i successivi anni 2022 e 2023 si prevedono importi pari a 122.020 e a 122.515, con un tasso di crescita pari, rispettivamente, allo 0,1 per cento e allo 0,4 per cento (nei confronti del relativo anno precedente).
  Riguardo al rapporto percentuale tra spesa sanitaria e PIL, la Nadef indica, per l'anno in corso, un valore pari al 7,3 per cento; tale valore si riduce nel 2021 (nonostante il suddetto incremento in valori assoluti della spesa sanitaria corrente) in ragione della prevista ricrescita del PIL. In particolare, il rapporto tra la spesa sanitaria corrente e il PIL è stimato pari a 7,0 punti percentuali per il 2021; per gli anni successivi, il rapporto è stimato in misura pari a 6,7 punti per il 2022 e a 6,6 punti per il 2023.
  Segnala che nel capitolo III è incluso un focus sulle tendenze di medio-lungo periodo delle spese pensionistiche e delle altre spese pubbliche connesse all'invecchiamento. In esso sono contenute previsioni relative a un arco temporale molto ampio, fino al 2070, della spesa sanitaria ed in particolare della componente di Long term care, nonché della stessa componente per quanto riguarda il fronte socio-assistenziale.
  Il paragrafo III.6 riferisce dei principali provvedimenti di finanza pubblica adottati. In ambito sanitario, si segnala che sono state stanziate risorse aggiuntive per circa 5,4 miliardi nel 2020, 1,2 miliardi nel 2021, 1,9 miliardi nel 2022 e 1,4 miliardi nel 2023. Nel dettaglio, si ricorda l'incremento del livello di finanziamento dello Stato al fabbisogno del Servizio sanitario nazionale per rafforzare le reti di assistenza territoriale pubblica e quelle in regime convenzionato, le misure volte a consentire l'assunzione di medici e personale sanitario, l'aumento del numero di borse di studio degli specializzandi e l'adozione di strumenti per l'abbattimento delle liste d'attesa. Al riguardo, pur apprezzando i risultati finora conseguiti relativamente all'incremento del numero delle borse di studio, ravvisa tuttavia l'esigenza di incrementare e stabilizzare le borse per formazione in medicina generale e specialistiche anche per gli esercizi finanziari successivi.
  Nel medesimo paragrafo, si richiamano anche le risorse assegnate al Dipartimento della protezione civile e al Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 per l'acquisto di dispositivi medici, di protezione individuale e di sostanze germicida nonché l'aumento dei posti letto.
  In ambito sociale, nella Nadef si riporta l'incremento di 1,8 miliardi nel 2020 e 0,4 miliardi dal 2021; a tal fine rilevano, in particolare, l'istituzione del reddito di emergenza (0,9 miliardi nel 2020), un sostegno straordinario al reddito rivolto ai nuclei familiari in condizione di necessità economica che, nel periodo emergenziale dovuto al Covid-19, non hanno avuto accesso alle altre misure di sostegno, nonché l'adeguamento in materia di trattamenti di invalidità civile, in attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 152 del 2020 (0,18 miliardi nel 2020 e 0,4 miliardi dal 2021).
  Per quanto riguarda le politiche sociali e di sostegno della famiglia, la Relazione per Paese 2020 ha rilevato che in Italia continua a mancare un adeguato coordinamento e una strategia globale che combini un sistema fiscale più efficiente con l'accesso a servizi e misure di assistenza, volti a conciliare la vita professionale e la vita familiare.Pag. 162
  Al riguardo, si evidenzia come la necessità di costruire un quadro organico e coerente delle politiche per la famiglia in grado di migliorare la coesione sociale, la solidarietà intergenerazionale e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro sia stata riconosciuta all'interno del Programma nazionale di riforma (PNR) 2020 con la previsione di un Piano strutturale e integrato di politiche familiari (Family Act) «raccordato a riforma IRPEF nonché a politiche attive per il lavoro e l'occupazione giovanile».
  Tali tematiche sono state, poi, ampiamente sviluppate dalle Linee guida per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che, come ricordato dalla Nadef, comprendono il sostegno alla famiglia e alla genitorialità (declinato nel cluster di progetto «Piano della Famiglia raccordato a riforma IRPEF»). La riforma fiscale sarà coordinata con l'introduzione dell'assegno unico e universale per i figli, così come si prevede nel paragrafo I.4 della Nadef, con riferimento ai principali obiettivi della politica di bilancio per il 2021-2023.
  La Nota ricorda inoltre che un'attenzione particolare verrà riservata alle politiche per l'infanzia attraverso l'aumento dell'offerta dei nidi e la mappatura dei servizi su tutto il territorio nazionale in linea con quanto previsto dal «Family Act».
  Ritiene che sarebbe opportuno proporre un'integrazione della Nadef nel senso di inserire, oltre agli obiettivi già richiamati, quello della realizzazione di un'integrazione tra le politiche sanitarie e sociali, volta a favorire un'effettiva integrazione dei servizi offerti e un maggior sostegno alla domiciliarità dei pazienti cronici, fragili e non autosufficienti. Occorre, infatti, dare una risposta alle problematiche emerse nel corso dell'emergenza epidemiologica e ben evidenziate da parte dei soggetti intervenuti alle audizioni che si sono svolte presso la Commissione Affari sociali tra il 15 luglio e il 23 settembre 2020 sul tema delle ricadute sociali della pandemia.
  Sarebbe altresì necessario, in quest'ottica, introdurre un riferimento all'esigenza di prevedere misure di sostegno alle strutture residenziali e semiresidenziali, autorizzate o accreditate con il Servizio sanitario nazionale, per persone anziane, fragili o con disabilità, che stanno attraversando una situazione di forte disagio.

  Celeste D'ARRANDO (M5S), riservandosi di intervenire in maniera più approfondita nella seduta successiva, ringrazia la relatrice per avere evidenziato alcuni aspetti che potranno essere inseriti nel parere che la Commissione è chiamata ad esprimere. Si sofferma, quindi, sul tema della promozione della salute e dell'attività di prevenzione, osservando in proposito come un potenziamento della prevenzione, anche per quanto riguarda le malattie non trasmissibili, possa avere importanti ricadute per quanto concerne il contenimento della spesa sanitaria. In conclusione, rileva che la questione della domiciliarità si collega strettamente a quella del budget di salute, al fine di garantire una maggiore tutela delle persone in condizione di fragilità.

  Doriana SARLI (M5S), nel ringraziare la relatrice per il lavoro svolto, propone di inserire nel parere un riferimento alla necessità di potenziare la rete delle cure palliative, garantendo prestazioni omogenee in tutto il territorio nazionale. Ricorda, infatti, che la legge n. 38 del 2010 risulta ancora non pienamente applicata e segnala la problematica rappresentata dalla grande diffusione delle malattie croniche degenerative.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del documento in titolo alla seduta già convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 20.35.