CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 12 ottobre 2020
451.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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RELAZIONI ALL'ASSEMBLEA

  Lunedì 12 ottobre 2020. — Presidenza del presidente Fabio MELILLI. — Interviene il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 14.10.

Sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento, e conclusione – Approvazione di una relazione per l'Assemblea).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di relazione in oggetto, rinviato nella seduta del 23 settembre 2020.

  Fabio MELILLI (PD), presidente e relatore, ricorda che lo scorso 9 ottobre si è svolta una riunione dell'Ufficio di presidenza aperta alla partecipazione di tutti i componenti la Commissione, nella quale è stata informalmente definita, anche sulla base dei rilievi delle altre Commissioni, una nuova versione della relazione sul Recovery Fund rispetto a quella trasmessa alle Commissioni stesse ai fini della formulazione dei predetti rilievi.
  Ricorda infine che, come convenuto nella predetta riunione dell'ufficio di presidenza, nella seduta odierna si procederà alle dichiarazioni di voto sulla nuova versione della predetta relazione.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) evidenzia la necessità di valutare con attenzione il significato del Recovery Fund per il nostro Paese e per le sue finanze, anche alla luce delle condizionalità che, pur se non espressamente indicate, sono implicite in esso e che stanno emergendo nel contrasto in sede europea tra Commissione e Parlamento. In proposito, a prescindere dall'esito di detto contrasto, si dichiara particolare preoccupata delle conseguenze di un eventuale aumento dei tassi di interesse dei titoli di Stato italiani.
  Sottolinea quindi la carenza di concretezza del Recovery Fund, che è stato giudicato da Bank of America un «foglio bianco», in quanto privo di indicazioni riguardo all'entità delle risorse, alla data del loro trasferimento, alle modalità di utilizzo e al soggetto che sarà incaricato della loro gestione.Pag. 10
  Osserva poi come non sia stata effettuata alcuna ricognizione esauriente della situazione di partenza nei settori, come ad esempio quello delle infrastrutture, nei quali saranno impiegate le risorse, al fine di mettere in luce le più gravi carenze alle quali è necessario porre rimedio. Inoltre, con riferimento al settore sanitario, segnala lo stato di forte ritardo nella realizzazione di nuovi posti letto in terapia intensiva.
  In merito al contenuto della relazione in discussione, ringrazia comunque il relatore per il recepimento di alcuni suggerimenti del proprio gruppo e si augura che quanto previsto possa trovare concreta attuazione, anche se si vede costretta a criticare la genericità e vaghezza della relazione stessa, che potrebbe addirittura comportare il rischio di un mancato superamento del vaglio europeo in assenza di una vera programmazione e progettualità. Rileva come, anche in questa circostanza, il nostro Paese si sia contraddistinto per carenza di pragmatismo e come i cittadini non possano trovare nella relazione alcuna risposta chiara e definitiva in merito alla soluzione dei problemi che affliggono i territori nei quali vivono.
  In conclusione, anche in considerazione della grave difficoltà del momento, annuncia l'astensione del gruppo Fratelli d'Italia sulla relazione, a conferma del senso di responsabilità dimostrato negli ultimi mesi, con l'astensione sulle relazioni presentate dal Governo al Parlamento per l'aggiornamento del piano di rientro verso l'Obiettivo di Medio Periodo. Si riserva infine di esprimere un giudizio complessivo sull'operato dell'Esecutivo, sulla base della concreta realizzazione di quanto previsto nella relazione.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) preannuncia l'astensione del gruppo Lega sulla relazione in esame, sottolineando innanzitutto l'incertezza sulle risorse che saranno attribuite all'Italia, che rende molto difficile formulare un giudizio sul Recovery Fund. In proposito, nel ricordare come alcune fonti parlino di sovvenzioni per 80 miliardi di euro, mentre la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2020 ha precisato che tali sovvenzioni dovrebbero ammontare a circa 65 miliardi di euro, auspica che le sovvenzioni stesse, alla fine, non risultino addirittura inferiori a questo importo.
  Per quanto riguarda i prestiti che ci verranno concessi, osserva che al massimo potranno comportare un risparmio in termini di interessi per il nostro Paese – risultato positivo, ma di non eccessivo rilievo – posto che si tratterà semplicemente di sostituire i titoli di Stato che saranno emessi per la realizzazione degli interventi con i prestiti dell'Unione europea, che saranno erogati una volta completati gli interventi medesimi. A questo riguardo sottolinea quindi che per i prestiti del Recovery Fund si prevede la restituzione del capitale e non solo degli interessi, come avviene invece, di fatto, per le emissioni di titoli pubblici italiani, che sono costantemente rinnovate alla loro scadenza.
  Ritiene comunque apprezzabile la previsione che le risorse del Recovery Fund saranno versate solo in relazione allo stato di avanzamento delle opere da finanziare e dopo adeguato rendiconto. Si augura che ciò consenta di superare uno degli annosi problemi della spesa pubblica italiana, soprattutto nel Meridione, ovvero il mancato utilizzo dei fondi europei spettanti.
  Pur ritenendo la relazione una sorta di «Libro dei sogni», esprime apprezzamento per il recepimento di alcune indicazioni del proprio gruppo, quali quelle relative alla formazione professionale e ai medici di medicina generale, e si riserva di esprime un giudizio finale solo in seguito all'effettiva realizzazione di quanto previsto nella relazione medesima.

  Andrea MANDELLI (FI) osserva come restino aperti alcuni fondamentali interrogativi sul Recovery Fund, quali l'effettivo ammontare delle risorse spettanti all'Italia e la data della loro erogazione. Auspica che il Governo riesca ad evitare slittamenti nell'erogazione delle risorse europee e che, nella prossima legge di bilancio, sia dato adeguato risalto agli investimenti pubblici Pag. 11e a misure di effettivo sostegno all'economia, evitando i molti finanziamenti a pioggia concessi sinora.
  Ringraziando il relatore per l'accoglimento di alcune proposte formulate dal proprio gruppo, preannuncia l'astensione sulla relazione in oggetto, in attesa di poter verificare la possibilità di effettiva realizzazione degli interventi in essa previsti.

  Bruno TABACCI (MISTO-CD-RI-+E) osserva come non competa al Parlamento la concreta realizzazione degli interventi previsti nella relazione, dovendosi questo limitare alla loro individuazione. Ritiene quindi che il Parlamento debba allo stato semplicemente valutare se concorda con la definizione degli interventi effettuata dalla relazione predisposta dalla Commissione bilancio. Al riguardo, nel ricordare come il relatore abbia compiuto ogni sforzo per recepire le indicazioni provenienti dai gruppi, sia di maggioranza, sia di opposizione, segnala inoltre che il Presidente della Repubblica ha più volte chiesto a tutte le forze politiche di collaborare in questo momento di crisi per attenuare le divergenze.
  Ciò premesso, nel richiamare le esperienze passate in merito al mancato utilizzo dei fondi europei, indipendentemente dal colore politico della maggioranza di Governo, dichiara di non potersi esimere dall'esprimere alcuni dubbi in merito alla possibilità di effettiva realizzazione di tutti gli interventi previsti nella relazione, fermo restando che, come già segnalato dall'onorevole Garavaglia, ritiene positivo il fatto che l'erogazione delle risorse del Recovery Fund sia subordinata alla concreta realizzazione delle opere e alla rendicontazione delle relative spese.
  Giudica infine positivamente il ruolo svolto in questa circostanza dall'Unione europea, che ha rapidamente deciso di attuare un rilevante intervento di sostegno nei confronti dei Paesi membri. Un giudizio positivo esprime inoltre sull'operato della Commissione bilancio, che ha elaborato un buon documento, come dimostrato anche dall'astensione dei gruppi di opposizione.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), ricollegandosi anche alle considerazioni in precedenza svolte dall'onorevole Tabacci, chiarisce che il voto di astensione preannunziato dal gruppo di Fratelli d'Italia sulla relazione in titolo deve essere correttamente interpretato alla stregua di un auspicio, nella speranza cioè che lo spirito di collaborazione sinora mancato possa finalmente ispirare le scelte del Governo e della sua maggioranza parlamentare nella direzione di un maggior coinvolgimento e di una maggiore condivisione delle forze di opposizione nell'esame di passaggi tanto delicati e fondamentali per la vita del nostro Paese. Tanto premesso, lamenta in particolare l'assoluta mancanza nella relazione predisposta dal presidente Melilli di indicazioni anche solo orientative in ordine all'entità delle risorse destinate ai diversi settori di intervento, alla tempistica nella realizzazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR), ai progetti che verosimilmente ne faranno parte nonché alle modalità per l'effettuazione delle necessarie attività di controllo e monitoraggio. Ritiene inoltre non condivisibile prospettare l'istituzione di una apposita Commissione bicamerale cui affidare l'esame della relazione periodica da parte del Governo alle Camere sullo stato di attuazione del PNRR. Pur evidenziando infine come diverse tra le proposte avanzate dal suo gruppo non siano state recepite dal presidente Melilli in sede di predisposizione della suddetta relazione, esprime tuttavia sincero apprezzamento per l'accoglimento di talune specifiche richieste formulate dal gruppo medesimo, con particolare riguardo agli interventi prospettati in favore dei territori del Centro Italia duramente danneggiati dagli eventi sismici degli ultimi anni, in relazione sia alla ricostruzione degli immobili pubblici o privati sia al ripristino di normali condizioni del tessuto socio-economico e produttivo, al rafforzamento del ruolo e delle prerogative di Roma Capitale, Pag. 12da intendersi soprattutto nella logica di stimolo agli investimenti, nonché all'incremento delle misure previste a sostegno della natalità.
  Intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede infine un chiarimento circa le ragioni per cui le audizioni in Commissione sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020, previste nella giornata di oggi e in quella di domani, hanno luogo nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Fabio MELILLI, presidente, fa presente che, come del resto già accaduto regolarmente anche in recenti occasioni, le citate audizioni hanno luogo in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, giacché, trattandosi di audizioni informali da svolgere congiuntamente all'omologa Commissione bilancio del Senato, quest'ultima può convocarsi per lo svolgimento di audizioni informali esclusivamente nella veste di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, fermo restando che la partecipazione a dette sedute è da intendersi comunque estesa a tutti i componenti delle due Commissioni.

  Claudio BORGHI (LEGA) tiene preliminarmente a precisare che l'astensione sua personale e del gruppo della Lega sulla relazione in discussione riguarda esclusivamente, come avrà modo di meglio chiarire nel prosieguo del suo intervento, i contenuti di quest'ultima e non già il sottostante strumento del Recovery Fund, sul quale esprime invece la più convinta contrarietà. Nel rilevare come nella presente sede sia naturalmente oggetto di esame la sola relazione predisposta dal presidente Melilli, auspica tuttavia che quanto prima possa svolgersi un approfondito dibattito circa la reale natura e le concrete implicazioni del Recovery Fund, uno strumento che prevede impegni finanziari di portata del tutto eccezionale ed interventi di spesa a carattere pluriennale. Rileva altresì che, come peraltro in precedenza evidenziato dal collega Garavaglia, non vi è ancora certezza alcuna in merito alle risorse di cui potrà complessivamente beneficiare l'Italia, posto che la cifra di circa 210 miliardi di euro di cui spesso si discute appare quasi più il prodotto di illazioni di stampa che non il risultato di una esplicita indicazione riportata nei documenti ufficiali. Passando quindi ad argomentare nel merito la posizione di netta contrarietà nei confronti dello strumento del Recovery Fund, di cui la presente relazione reca l'individuazione delle priorità di utilizzo, osserva che, con particolare riferimento alla quota di esso – peraltro percentualmente preponderante – rappresentata dai cosiddetti loan, questi ultimi si configurano alla stregua di prestiti da rimborsare a creditori privilegiati e che pertanto il tasso di interesse che su di essi il nostro Paese dovrà sostenere appare comunque per nulla conveniente giacché esso, facendo riferimento a una forma di prestito totalmente priva di rischio, dovrebbe essere piuttosto allineato a quello previsto con riferimento ai titoli di Stato tedeschi, i cosiddetti Bund, il cui rendimento si colloca oramai da diverso tempo in territorio addirittura negativo. Evidenzia inoltre come la natura di crediti privilegiati connessa alle risorse del Recovery Fund erogate sotto forma di prestiti è stata richiamata anche dal Ministro Gualtieri nel corso della sua audizione parlamentare presso le Commissioni riunite V (Bilancio) e VI (Finanze) della Camera svoltasi lo scorso 15 settembre. In tale quadro, ritiene quindi che la concessione dei predetti loan, che secondo le indiscrezioni ammonterebbero per l'Italia a circa 127 miliardi di euro, appare contrassegnata da notevoli incognite ed elementi di incertezza per quanto attiene alle effettive modalità e condizioni del prestito e che, da questo punto di vista, le perplessità risultano le medesime di quelle dal gruppo della Lega già manifestate in numerose sedi con riferimento alla possibile attivazione del Meccanismo europeo di stabilità, meglio noto come MES. Ritiene altresì non scevra da criticità applicative anche la quota di risorse del Recovery Fund rappresentata dalla concessione in favore degli Pag. 13Stati membri di grant, vale a dire di sovvenzioni a fondo perduto. Infatti tali sovvenzioni, giacché finanziate dai contributi versati da tutti i paesi membri, e quindi dall'Italia stessa, al bilancio comune dell'Unione europea, producono un beneficio che deve essere valutato al netto dell'incremento del contributo nazionale al bilancio europeo, senza peraltro trascurare le ben note difficoltà che l'Italia presenta nell'utilizzo dei fondi europei. Nel ribadire quindi la totale contrarietà della Lega allo strumento del Recovery Fund, la cui elaborazione ha visto l'Italia svolgere un ruolo di assoluta marginalità rispetto alle decisioni imposte dai più influenti Stati membri, in particolare quelli del Nord Europa, ed è avvenuta senza alcun diretto coinvolgimento dei Parlamenti nazionali, chiarisce che il voto di astensione del proprio gruppo sulla relazione in esame risulta motivato dai contenuti della stessa, posto che essa si presenta alla stregua di un vero e proprio «libro dei sogni» nel quale sono state inserite le più disparate proposte che, sebbene nel loro complesso risultino palesemente irrealizzabili, appaiono tuttavia in linea di principio difficilmente non condivisibili.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA esprime, a nome del Governo, apprezzamento per la relazione all'Assemblea predisposta dal relatore.

  Fabio MELILLI (PD), presidente e relatore, desidera conclusivamente ringraziare tutti i gruppi parlamentari per la proficua ed attiva partecipazione alla discussione sulle tematiche in oggetto, che ha consentito, unitamente al fattivo e prezioso contributo delle altre Commissioni permanenti, di giungere alla predisposizione della nuova versione della relazione all'Assemblea, di cui raccomanda l'approvazione.

  La Commissione approva la nuova versione della relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, predisposta dal relatore (vedi allegato).

  La seduta termina alle 15.05.

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