CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 12 ottobre 2020
451.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 5

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 12 ottobre 2020. – Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Vittorio Ferraresi.

  La seduta comincia alle 20.15.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3-bis, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Valentina D'ORSO (M5S), relatrice, ricorda che la Commissione Giustizia è chiamata ad esaminare, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e finanza (DEF) 2020 (Doc. LVII, n. 3-bis, Annesso ed Allegati). Ricorda altresì che l'articolo 10-bis della legge di contabilità pubblica n. 196 del 2009 prevede che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza contenga: l'eventuale aggiornamento delle previsioni macro-economiche e di finanza pubblica per l'anno in corso e per il restante periodo di riferimento; l'eventuale aggiornamento degli obiettivi programmatici individuati dal DEF, al fine di prevedere una loro diversa ripartizione tra lo Stato e le amministrazioni territoriali ovvero di recepire le indicazioni contenute nelle raccomandazioni eventualmente formulate dalla Commissione europea; le eventuali modifiche e integrazioni al DEF conseguenti alle raccomandazioni del Consiglio europeo relative al Programma di stabilità e al PNR; l'obiettivo di saldo netto da finanziare (SNF) del bilancio dello Stato e di saldo di cassa del settore statale; l'indicazione dei principali ambiti di intervento della manovra di finanza pubblica per il triennio successivo, con una sintetica illustrazione degli effetti finanziari attesi dalla manovra stessa in termini di entrata e di spesa, ai fini del raggiungimento degli obiettivi programmatici; l'indicazione di eventuali disegni di legge collegati. Considerata la competenza della Nota all'aggiornamento del quadro programmatico di finanza pubblica per recepire le Raccomandazioni del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2020 dell'Italia, preannuncia che si soffermerà in particolare sulle Raccomandazioni in materia di giustizia. In proposito, Pag. 6rammenta che nel settore della giustizia il Consiglio europeo nelle sue annuali Raccomandazioni ha costantemente sollecitato l'Italia a «ridurre la durata dei processi civili in tutti i gradi di giudizio, facendo rispettare le norme di disciplina procedurale, incluse quelle già prese in considerazione dal legislatore», nonché ad «aumentare l'efficacia della prevenzione e repressione della corruzione riducendo la durata dei processi penali e attuando il nuovo quadro anticorruzione» (cfr. Raccomandazioni del 2017-2019). Ricorda inoltre che la Commissione Europea, nella Relazione per Paese relativa all'Italia 2020 (cd. Country Report 2020) del 26 febbraio 2020, ha rilevato come l'Italia abbia compiuto progressi solo limitati nel dare attuazione alle sopra citate Raccomandazioni, contestando, nel settore civile, la perdurante scarsa efficienza del sistema giudiziario, con particolare riguardo all'utilizzo tuttora limitato del filtro di inammissibilità per gli appelli, che incide sulla durata dei processi, alla necessità di potenziare gli organici e alle differenze tra i tribunali per quanto riguarda l'efficacia della gestione dei procedimenti. Nel Country Report 2020, inoltre, con riguardo alla lotta alla corruzione, la Commissione sottolinea il persistere di una serie di criticità e suggerisce di intervenire in materia di lobbying, di conflitti di interessi e di whistleblowing, mentre nel settore penale si rileva il perdurare della scarsa efficienza del processo, soprattutto di appello, che si ripercuote anche sull'efficacia del contrasto alla corruzione. Evidenzia che il Consiglio europeo, nelle Raccomandazioni specifiche all'Italia del 20 maggio 2020, ha invitato l'Italia ad adottare provvedimenti, nel 2020 e nel 2021, volti a «migliorare l'efficienza del sistema giudiziario» sottolineando nuovamente che l'efficacia nella prevenzione e nella repressione della corruzione possono svolgere un ruolo importante nell'assicurare la ripresa dell'Italia dopo la crisi, e che i tempi di esaurimento dei procedimenti penali presso i tribunali d'appello continuano a destare preoccupazione, e il quadro anticorruzione dell'Italia sia pure recentemente rafforzato deve essere completato. Sottolinea come il Governo, con il Programma Nazionale di Riforma del 2020 (PNR 2020), abbia risposto alle sollecitazioni europee prevedendo interventi di riforma caratterizzati anche da una politica di potenziamento del personale della giustizia, attraverso l'ampliamento delle piante organiche, e di digitalizzazione del processo. Rammenta che in occasione della discussione parlamentare sul PNR, nella seduta del 29 luglio 2020, l'Assemblea della Camera ha approvato una risoluzione (n. 6-00124) che impegna il Governo a favorire la riforma del processo civile e penale, dell'ordinamento giudiziario e della disciplina sulla costituzione e sul funzionamento del CSM, al fine di garantire una maggiore efficienza del sistema giudiziario, anche al fine di accrescere la competitività del sistema-Paese. La nota di aggiornamento al DEF mette in evidenza come la competitività delle imprese e la propensione ad investire nel Paese risentono negativamente anche della complessità e della lentezza della giustizia che richiede interventi di riforma processuale e ordinamentale, oltre al potenziamento delle risorse umane e delle dotazioni strumentali e tecnologiche. Al riguardo il Governo inserisce tra le principali azioni adottate in coerenza con le raccomandazioni delle istituzioni europee per il 2020, quelle volte al potenziamento e adeguamento delle risorse di personale e delle dotazioni strumentali e tecnologiche, tramite l'implementazione delle politiche di digitalizzazione già avviate, volte a favorire la celebrazione dei processi in un tempo ragionevole. Il Governo ricorda, in particolare, le disposizioni volte ad incentivare il processo telematico ed a consentire lo svolgimento di alcune attività giudiziarie, con collegamenti «da remoto». Si tratta di disposizioni in parte aventi natura temporanea e strettamente conseguente all'emergenza epidemiologica in atto, in parte destinate ad entrare a regime nell'ordinamento. Evidenzia che, per assicurare il contenimento del rischio epidemiologico senza determinare la paralisi dell'attività giudiziaria, il Governo ha Pag. 7adottato diverse misure, contenute in larga parte nell'articolo 83 del decreto-legge n. 18 del 2020, oggetto di numerosi successivi interventi di modifica. Si tratta in larga parte di misure temporanee. Da ultimo il decreto-legge n. 125 del 2020, ha disposto la proroga – dal 31 ottobre al 31 dicembre 2020 – delle disposizioni concernenti, in particolare, il processo telematico e le udienze da remoto nel processo civile. Sono altresì prorogate fino a tale data le disposizioni che prevedono: la partecipazione mediante collegamenti da remoto alle udienze penali da parte degli imputati in stato di custodia cautelare in carcere e dei condannati detenuti; lo svolgimento a distanza dei colloqui dei detenuti, internati e imputati negli istituti penitenziari e negli istituti penitenziari e penali per minorenni. Con l'articolo 83 del decreto-legge n. 18 del 2020 sono state introdotte anche disposizioni a regime concernenti il deposito con modalità telematica di istanze e atti presso gli uffici del Pubblico Ministero nella fase delle indagini preliminari da parte dei difensori e della Polizia giudiziaria. La Nota all'esame della Commissione, sottolinea ulteriori obiettivi di riforma volti anche a dare attuazione agli impegni contenuti nella risoluzione parlamentare sul PNR. In particolare, si fa riferimento alla riorganizzazione del Consiglio superiore dalla magistratura, nonché la revisione dell'assetto ordinamentale della magistratura. Rammenta a tale proposito che, per perseguire tali finalità, il Governo ha presentato alla Camera il disegno di legge AC 2681, assegnato alla Commissione giustizia il 5 ottobre 2020. In proposito segnala che la riforma del CSM si traduce in disposizioni immediatamente precettive con un intervento organico che investe la disciplina del Consiglio superiore con riguardo: alla composizione ed organizzazione; alle attribuzioni e funzionamento; al sistema elettorale; alla cessazione e scioglimento nonché alla posizione giuridica dei componenti. Per la revisione dell'ordinamento della magistratura sono invece previste deleghe, con riguardo: alla progressione in carriera dei magistrati, con particolare riguardo all'accesso alle funzioni di legittimità; alle valutazioni di professionalità, alla disciplina dell'accesso alla magistratura. A tali deleghe il Governo dovrà dare attuazione entro un anno dall'entrata in vigore della legge. Rammenta, inoltre, che anche la proposta di Linee Guida del Governo per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) presentata il 15 settembre 2020 alle Camere conferma gli obiettivi già indicati dal PNR e ribaditi nella NADEF. In particolare, le Linee Guida inseriscono la riforma della giustizia tra le politiche di supporto per il conseguimento di «Un ordinamento giuridico più moderno e efficiente», ritenuto prioritario per la creazione di un ambiente favorevole agli investimenti e alle attività economiche, in grado di generare effetti positivi sul PIL del Paese. Per raggiungere tale obiettivo, le linee guida indicano tre direttrici principali da seguire: ridurre la durata dei processi civile e penale; revisionare il codice civile; riformare il diritto societario. Al riguardo sono individuati diversi interventi di riforma, che prenderanno corpo con l'attuazione delle deleghe contenute in alcuni disegni di legge il cui esame parlamentare è in corso. Evidenzia, da ultimo, che la NADEF annuncia, tra i collegati alla decisione di bilancio, tra gli altri, un disegno di legge recante delega per la riforma giustizia tributaria.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) manifesta preliminarmente il proprio apprezzamento per il serio e approfondito lavoro svolto dalla relatrice, la quale, diversamente da quanto emerge dalla lettura della nota di aggiornamento al DEF, che dedica al comparto un massimo di 13 righe, ha invece dato conto delle iniziative in materia giustizia, richiamate in diversi atti del Governo, a partire dal PNR e dalle linee guida per l'utilizzo del Recovery Fund. Avanza tuttavia due rilievi, il primo dei quali fa riferimento alle diverse raccomandazioni – rammentate dalla relatrice – che sono state rivolte all'Italia dall'Unione europea con riguardo alla necessità di ridurre i tempi dei processi civili e penali Pag. 8e la perdurante scarsa efficienza del sistema giudiziario, A tale proposito, invitando la relatrice ad una riflessione sul tema, tiene a sottolineare che tali sollecitazioni assumono in questo momento un carattere maggiormente stringente considerato che il nostro Paese avrà a disposizione ingenti risorse europee per intervenire nel settore. In secondo luogo, rivolge al Governo l'invito a modificare il testo della nota, dal momento che la formulazione adottata con riguardo al disegno di legge in materia di riforma del Consiglio superiore della magistratura sembrerebbe suggerire che tale provvedimento sia stato già approvato dal Parlamento, che sta invece per avviarne l'esame in questi giorni. Pertanto, nel sottolineare l'esigenza di precisare che ad agosto il disegno di legge in questione è stato in realtà licenziato dal Consiglio dei ministri, sottolinea in conclusione che si sarebbe aspettata maggiori contenuti nella nota al DEF, quanto meno in termini macroeconomici.

  Manfredi POTENTI (LEGA) esprime la propria grave preoccupazione, con riguardo alle raccomandazioni che sono venute all'Italia dall'Unione europea circa l'esigenza di migliorare il sistema giudiziario e di ridurre i tempi dei processi. Fa infatti presente come a tale proposito il Governo si limiti a riproporre le medesime iniziative che a suo parere pregiudicano seriamente le garanzie tipiche della nostra cultura processuale, evidenziando in modo particolare la sostanziale scomparsa della figura del giudice, che anche in conseguenza della crisi sanitaria in corso si è trasformato in un «ologramma». Nel rammentare infatti il continuo richiamo del Governo alle opportunità messe a disposizione dalle nuove tecnologie, con particolare riguardo allo svolgimento di udienze da remoto, si chiede fino a quando si debbano sopportare tali iniziative governative che mettono a rischio l'assetto del nostro ordinamento e dei diritti da esso garantiti.

  Ciro MASCHIO (FDI) sottolinea preliminarmente che la collega D'Orso non ha alcuna responsabilità rispetto all'insufficienza dei contenuti della nota al DEF, con particolare riguardo al comparto della giustizia, che si limita a riproporre le solite buone intenzioni, peraltro mai realizzate. Fa presente infatti il ritardo accumulato in materia di giustizia nel corso di questa legislatura, che ha anzi determinato ulteriori rallentamenti dell'azione giudiziaria con le modifiche introdotte all'istituto della prescrizione. Nel concordare con le considerazioni della collega Bartolozzi con riguardo a provvedimenti che vengono annunciati dal Governo come se fossero già realizzati, mentre invece sono all'avvio del loro iter parlamentare, rammenta che la rivoluzione promessa dal Ministro Bonafede si è trasformata in un nulla di fatto, con l'aggravante di episodi disdicevoli come quello della scarcerazione dei boss mafiosi che, sia simbolicamente sia sostanzialmente, esprimono plasticamente il fallimento del Governo in materia di giustizia. Nel sottolineare infatti che nell'attuale legislatura, in materia di giustizia, sono stati approvati soltanto pochi buoni provvedimenti, peraltro con il contributo delle opposizioni, fa presente di non potersi esimere dall'evidenziare il basso profilo del contenuto della nota al DEF e l'inadeguatezza dell'approccio del Governo.

  Mario PERANTONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 20.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 20.35 alle 21.