CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 ottobre 2020
447.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per il regolamento
COMUNICATO
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  Martedì 6 ottobre 2020. — Presidenza del Presidente Roberto FICO.

  La seduta comincia alle 20.

Comunicazioni del Presidente.

  Roberto FICO, Presidente, fa presente di aver convocato la Giunta per sottoporre una questione emersa nella odierna seduta dell'Assemblea e già affrontata nella riunione della Conferenza dei Capigruppo appena svoltasi. Ricorda al riguardo che nella prima votazione della seduta dell'Assemblea è mancato il numero legale per quindici deputati sulla votazione di una risoluzione; la votazione è stata ripetuta dopo un'ora e si è nuovamente registrata la mancanza del numero legale per otto deputati; il Presidente, apprezzate le circostanze, ha quindi rinviato la votazione sulle risoluzioni alla seduta di domani.
  Ricostruisce quindi la questione. A seguito della riscontrata positività al COVID-19, della quale si è venuti a conoscenza nei giorni scorsi, alcuni deputati si sono trovati nella impossibilità di partecipare alla odierna seduta dell'Assemblea in quanto sottoposti a quarantena o a isolamento fiduciario sulla base di provvedimenti delle competenti autorità sanitarie o indicazione del medico di medicina generale. Ciò in linea con quanto avvenuto in casi precedenti.
  Altri deputati, sono stati sottoposti a test molecolare: al riguardo, in attesa di conoscere il risultato di tale test diagnostico, occorre rimanere in stato di isolamento fiduciario.
  Nel corso della seduta dell'Assemblea è stata sollevata da alcuni colleghi la questione della mancata applicazione dell'istituto della missione a tutti i predetti deputati, facendo riferimento alla decisione unanimemente adottata in sede di Conferenza dei Capigruppo il 25 febbraio scorso, poi comunicata alla Giunta per il Regolamento nella seduta del 4 marzo 2020. In tale occasione aveva fatto presente che nella predetta riunione della Conferenza dei presidenti di Gruppo si era convenuto di poter applicare l'istituto della missione a un deputato impossibilitato a partecipare ai lavori parlamentari per effetto di provvedimenti restrittivi della libertà di circolazione disposti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri: si trattava del caso del deputato Guidesi, impossibilitato a lasciare il luogo di domicilio a seguito della istituzione della prima zona rossa. L'istituto è stato poi applicato anche ad un altro deputato che si trovava nella medesima condizione.
  Con riferimento invece alla situazione dei deputati sottoposti a misure di carattere individuale da parte delle competenti autorità sanitarie (in quanto positivi al COVID-19 o contatti stretti di positivi) non è mai stato applicato l'istituto della missione, bensì quello della giustificazione ai fini della diaria. Pag. 4
  Ricorda, peraltro, che nel corso dei mesi di aprile e di maggio, in costanza del lockdown, tutti i deputati assenti, a qualunque titolo, sono stati considerati giustificati.
  È naturalmente rimasta ferma la possibilità per i deputati titolari di cariche di essere collocati in missione per ragioni legate alla carica, potendo comunque gli stessi optare anche per la giustificazione dell'assenza.
  Queste sono le regole seguite sino ad oggi, senza che sia stata sollevata alcuna questione specifica o richieste da parte degli interessati. Resta fermo che – come ha già detto in Conferenza dei Capigruppo – alla luce dell'andamento della epidemia si pongono su questo punto questioni di grande rilevanza rispetto alla corretta funzionalità degli organi parlamentari. In questo senso in una precedente riunione della Conferenza dei Capigruppo il tema generale era stato sollevato da alcuni colleghi.
  Nella odierna riunione della Conferenza, l'esigenza di individuare una soluzione a questa problematica è stata sostanzialmente condivisa da tutti i Gruppi.
  La soluzione indicata in quella sede è stata nel senso di dare luogo ad una interpretazione estensiva dell'istituto della missione di cui all'articolo 46, comma 2, del Regolamento che – muovendo sostanzialmente dai medesimi presupposti che hanno ispirato la precedente decisione originata dal caso del collega Guidesi – sia volta a considerare in missione i deputati destinatari di provvedimenti delle competenti autorità sanitarie limitativi della loro libertà di circolazione: si tratta di provvedimenti adottati a fini di tutela della salute pubblica e di contenimento della diffusione del contagio. La suddetta interpretazione andrebbe applicata esclusivamente nell'attuale contesto epidemico e finché perdura la situazione di emergenza sanitaria.
  In tal senso una ipotesi potrebbe essere quella di considerare in missione:
   i deputati che siano sottoposti alla misura della quarantena per provvedimento dell'autorità sanitaria in quanto risultati positivi al COVID-19;
   i deputati nei cui confronti sia stata disposta la misura della quarantena precauzionale con provvedimento dell'autorità sanitaria in quanto hanno avuto contatti stretti con casi confermati di soggetti positivi al COVID-19;
   i deputati nei cui confronti sia stata disposta la misura della sorveglianza sanitaria e dell'isolamento fiduciario con provvedimento dell'autorità sanitaria nei casi previsti dalla normativa vigente;
   i deputati che si siano sottoposti a tampone molecolare naso-faringeo da COVID-19 sino alla comunicazione dell'esito dello stesso.

  Chiede dunque di acquisire l'orientamento della Giunta.

  Roberto OCCHIUTO, nel precisare di rappresentare, oltre che il suo personale orientamento, anche la posizione del Gruppo Forza Italia, ricorda che il suo Gruppo, in questa sede, aveva già manifestato alcuni rilievi critici sulla qualificazione come missioni delle assenze dei deputati dovute a provvedimenti limitativi adottati dalle competenti autorità in ragione dell'emergenza COVID: le missioni infatti, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, sono impegni dei deputati per incarichi avuti dalla Camera. Ma vi è attualmente una situazione oggettiva di emergenza, che ha già fondato alcune decisioni eccezionali durante il lockdown, come quella della giustificazione delle assenze o l'interpretazione estensiva dell'istituto della missione già adottata in relazione alla situazione di due deputati impossibilitati a partecipare ai lavori parlamentari nella prima fase dell'emergenza (su cui peraltro – ricorda – il collega Baldelli aveva comunque rappresentato in Giunta alcune ragioni di perplessità): ora, se in quel caso fu decisa l'applicazione dell'istituto della missione, coerentemente e analogamente potrebbe farsi lo stesso anche oggi. Sottolinea però come l'applicazione dell'istituto della missione non debba essere collegato alla malattia – ad evitare future ulteriori applicazioni della Pag. 5disciplina in altre circostanze – ma alla sussistenza di provvedimenti dell'autorità sanitaria adottati nell'interesse generale, come peraltro il Presidente ha precisato nel suo intervento: in questi termini il suo Gruppo, pur non essendo comunque entusiasta della soluzione prospettata, non formulerà obiezioni su di essa, ritenendola ragionevole e giustificata – appunto – dalla situazione eccezionale determinatasi.
  Sottolinea come si tratti di una decisione che non può certamente essere colorata come favorevole all'una o all'altra parte, ma che deve essere riconosciuta come di buon senso; aggiunge che l'episodio occorso oggi in Assemblea, alla base di questa riunione della Giunta, è dipeso in parte dalla situazione dei deputati investiti da provvedimenti limitativi assunti dalle competenti autorità sanitarie, ma anche dalle assenze di deputati negli scranni della maggioranza del tutto indipendenti dalla questione COVID.
  Nel consegnare alla Giunta queste considerazioni, richiama la necessità che la decisione che sarà assunta oggi sia considerata straordinaria, inscindibilmente legata alla attuale fase eccezionale e di carattere temporaneo, dunque non ripetibile in futuro per altre situazioni.

  Emanuele FIANO ricorda di aver recentemente posto in Conferenza dei Capigruppo, in relazione ai casi di positività registratisi al Senato ed ai conseguenti effetti sui lavori degli organi di quel ramo del Parlamento, la necessità di una riflessione in vista del prodursi di analoghi casi alla Camera.
  Concorda con il collega Occhiuto sulla necessità di considerare l'applicazione della missione ai deputati soggetti a limitazioni derivanti da provvedimenti dell'autorità sanitaria come legata alla situazione emergenziale ed eccezionale della pandemia mondiale, al fine di evitare estensioni ad altre ipotesi e patologie.
  Ritiene che sarebbe molto grave per le istituzioni democratiche se, per effetto della pandemia, si venissero a inficiare i lavori parlamentari, oltre che gli equilibri fra maggioranza e minoranza: il precedente di questa mattina in Aula gli appare molto significativo in questo senso posto che, se è vero che, oltre ai numerosi deputati assenti in ragione dei provvedimenti restrittivi dell'autorità sanitaria, vi erano anche altri deputati della maggioranza assenti per motivi che prescindono dall'emergenza COVID, comunque il numero legale non è stato raggiunto per un numero di deputati – quindici nella prima votazione, otto nella seconda – ben inferiore a quello dei deputati assenti per la questione COVID. Ritiene dunque corretto, al fine di garantire il funzionamento della Camera in questa situazione eccezionale – della quale peraltro tutte le forze politiche intervenute oggi nelle varie sedi di discussione sono apparse ben consapevoli – prevedere l'applicazione, sostanzialmente automatica, del regime della missione ai deputati impossibilitati a partecipare ai lavori parlamentari in ragione di provvedimenti limitativi adottati dalle autorità sanitarie, in coerenza con la decisione assunta a marzo per il deputato Guidesi.
  Segnala infine altre questioni più generali da approfondire in relazione al tema dell'emergenza, anche nell'ipotesi di un aggravarsi degli effetti della pandemia sul funzionamento della Camera, in particolare ove essa dovesse riguardare un numero molto maggiore di deputati: al riguardo richiama – auspicando un approccio collaborativo nella discussione – il tema della partecipazione a distanza ai lavori parlamentari, oggetto di una specifica proposta di modifica al Regolamento presentata in questi giorni dal collega Ceccanti.

  Roberto FICO, Presidente, tiene a precisare essere sua intenzione procedere ad una rapidissima convocazione della Giunta per proseguire l'esame degli effetti regolamentari della riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari e affrontare l'istruttoria delle questioni regolamentari poste dall'emergenza sanitaria, ivi incluso il tema della partecipazione a distanza ai lavori parlamentari.

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  Federico FORNARO, nel ringraziare il Presidente per la tempestiva convocazione della Giunta in relazione alla questione insorta in Assemblea, osserva che essa investe la complessiva immagine della Istituzione Camera più che la maggioranza o l'opposizione.
  Concorda sulla necessità di perimetrare la decisione da prendere in questa sede all'emergenza sanitaria in corso, che caratterizza una fase straordinaria della vita del paese. E ritiene che il fondamento dell'applicazione dell'istituto della missione debba essere riconosciuto, in questa fase di pandemia, non già nello stato di malattia, ma nella sottoposizione a provvedimenti limitativi da parte delle competenti autorità sanitarie: in questo senso considera la soluzione prospettata (e la casistica cui essa troverebbe applicazione), oltre che priva di qualunque forzatura, del tutto coerente con la decisione assunta – pochi mesi fa – con riferimento al caso del deputato Guidesi, a suo tempo impedito a raggiungere la sede della Camera non già per un suo stato patologico, ma per effetto di provvedimenti limitativi della libertà di circolazione.

  Anna MACINA si dichiara completamente d'accordo con le indicazioni contenute nelle comunicazioni del Presidente, che si collocano pienamente, a suo avviso, nel tracciato interpretativo definito con la precedente decisione del marzo scorso. Si chiede, peraltro, se nelle fattispecie individuate dal Presidente possano rientrarvi anche i casi di impedimento alla partecipazione ai lavori parlamentari definiti sulla base delle deliberazioni del Collegio dei Questori, attesa la prospettiva di un perdurare della condizione di emergenza.
  Quanto alla concreta attivazione dell'istituto della missione, essa dovrebbe operare in forma sostanzialmente automatica per effetto della ricezione della documentazione attestante una delle condizioni indicate.
  Desidera infine sollecitare una riflessione specifica rivolta all'impatto delle condizioni indicate sui casi in cui si debbano svolgere votazioni relative a deliberazioni per la cui adozione è richiesta una maggioranza qualificata, quale quella che si potrebbe prospettare in occasione dell'esame della prossima Nota di aggiornamento al DEF.

  Roberto FICO, Presidente, tiene a precisare che le deliberazioni dei Questori relative ad ipotesi di interdizione dell'accesso alle sedi parlamentari fanno riferimento comunque a provvedimenti adottati dalle competenti autorità sanitarie.

  Roberto GIACHETTI, nel ringraziare la Presidenza per aver disposto la convocazione della Giunta, tiene ad evidenziare – ai fini della ricostruzione di quello, che, a suo avviso è il ruolo della Giunta per il Regolamento – come in questa circostanza essa sia stata chiamata a svolgere le sue funzioni di organo di consulenza del Presidente rispetto alle sue decisioni su questioni interpretative del Regolamento vigente; non va invece riconosciuta, in questo caso, una funzione novativa del dettato regolamentare, che si produce nel caso in cui la Giunta, ai sensi sempre della norma regolamentare che la disciplina, proponga all'Assemblea le modifiche che l'esperienza dimostri necessarie.
  Ciò premesso, quanto al ricorso all'istituto della missione, evidenzia come l'estensione del suo ambito applicativo oltre i confini propriamente disegnati dalla norma regolamentare sia un processo avviato da lungo tempo per effetto soprattutto della sua applicazione alle deputate per il periodo corrispondente all'astensione obbligatoria da maternità. Si dichiara comunque d'accordo sulla sua applicabilità alle fattispecie in esame in considerazione della natura assolutamente eccezionale dell'evento pandemico cui esse sono legate e in relazione alla durata di esso.
  Quanto alle ipotesi enucleate, chiede alla Presidenza alcune precisazioni resesi necessarie in relazione ad alcuni possibili equivoci interpretativi che potrebbero essere insorti nella giornata odierna: si riferisce ai casi di deputati che versino in una delle condizioni indicate nelle comunicazioni Pag. 7e siano al contempo titolari di cariche che, in forza delle vigenti normative interne alla Camera, legittimano alla richiesta di essere posti in missione; alcuni di tali deputati, a quanto gli risulta, sarebbero decaduti dalla missione – con effetti evidenti sul numero legale – dopo essere stati interpellati su quale fosse il regime che desideravano attivare in relazione alla loro condizione (collocamento in missione o richiesta di giustificazione ai fini della trattenuta per le assenze); ma anche a prescindere dalle odierne decisioni conseguenti alla riunione della Giunta, non vi può essere dubbio, a suo avviso, che si applichi ad essi in ogni caso l'istituto della missione, senza che operi alcuna interferenza con ogni altra condizione.
  Un altro profilo che tiene ad evidenziare riguarda la distinzione tra le fattispecie che danno luogo al ricorso alla missione e che siano legate a decisioni di autorità terze che impediscono la partecipazione ai lavori parlamentari senza tuttavia essere legate ad una condizione di malattia e la fattispecie del deputato che invece risulti affetto da malattia da COVID-19 e per il quale il riconoscimento della missione gli appare più problematico, invitando dunque ad una specifica riflessione.
  Viene infine al tema sullo sfondo relativo alla partecipazione a distanza ai lavori parlamentari: si tratta, come è noto, di un tema di grande delicatezza e problematicità, rispetto al quale la discussione alla Camera non è stata forzata nemmeno durante il periodo di vigenza delle misure massimamente restrittive (c.d. lockdown); sarebbe dunque a suo avviso piuttosto deprecabile che la Camera si volgesse a trattare questo argomento ora sulla scorta di un passaggio parlamentare – quello odierno – nel quale solo una parte delle assenze era ascrivibile alla pandemia.
  Pur senza operare rifiuti pregiudiziali sul tema che innegabilmente in condizioni di emergenza estrema può essere posto, esprime l'avviso che, così come fatto nel periodo di massima emergenza nella primavera scorsa, sarebbe preferibile – anche, a suo giudizio, dal punto di vista delle opposizioni – fronteggiare il rischio di paralisi delle attività parlamentari attraverso una soluzione convenzionale tra le forze politiche, piuttosto che operare una forzatura interpretativa cicatriziale della norma costituzionale e del conseguente dettato regolamentare relativo al requisito della presenza dei parlamentari ai lavori delle Camere.

  Dopo che Emanuele FIANO ha evidenziato come l'eventuale alternativa posta fra collocamento in missione e giustificazione delle assenze ai fini delle ritenute sulla diaria non è ovviamente del tutto equivalente quanto agli effetti sul numero legale, Roberto FICO, Presidente, nel precisare i termini della informazione resa ai deputati titolari di cariche interessati, ribadisce che non vi è alcun dubbio circa il riconoscimento dell'istituto della missione ai titolari di cariche interne legittimati a richiederlo, senza che operi alcuna interferenza con le condizioni legate all'emergenza da COVID-19.

  Elena MACCANTI dichiara, a nome del suo Gruppo, di non ritenere l'applicazione dell'istituto della missione quale soluzione preferibile in ogni caso, rammentando come, anche in occasione dell'esame della situazione del collega Guidesi, il suo Gruppo avesse richiesto che fosse consentita la partecipazione fisica ai lavori; si dichiara altresì d'accordo con le perplessità sollevate nel corso del dibattito circa un collegamento tra una condizione di malattia e il riconoscimento dell'istituto della missione.
  Desidera, infine, richiamare l'attenzione della Presidenza sulla opportunità che anche alla Camera possa estendersi la possibilità di effettuare i tamponi nei termini in cui è prevista al Senato, anche al fine di consentire la massima e più tempestiva operatività per i componenti di questo ramo del Parlamento.

  Roberto FICO, Presidente, preannuncia che seguiranno al riguardo ulteriori elementi di novità, precisando che i tempi di Pag. 8risposta attuali sugli esiti dei tamponi sono comunque abbastanza ristretti.

  Elena MACCANTI, nel ribadire che una migliore logistica nell'effettuazione dei tamponi potrebbe consentire all'istituzione parlamentare una maggiore funzionalità anche a fronte di ulteriori escalation dell'epidemia, tiene a confermare la posizione di contrarietà del suo Gruppo in tema di partecipazione al voto a distanza.

  Simone BALDELLI, premesso il suo apprezzamento per l'intervento svolto dal collega Occhiuto con pacatezza, correttezza ed equilibrio, tiene ad esprimere alcune considerazioni sui temi oggi in discussione davanti alla Giunta che pertengono principalmente alle misure che in questi mesi la Camera ha messo in campo per fronteggiare l'emergenza COVID-19 e per assicurare il permanere della sua funzionalità. Tali misure hanno infatti consentito alla Camera di svolgere le proprie funzioni costituzionali secondo gli standard ordinari, nel rispetto delle raccomandazioni sanitarie imposte; ora a distanza dal periodo più buio dell'emergenza epidemiologica, e in una condizione comunque sensibilmente differente, non ritiene in alcun modo invocabile la necessità del voto a distanza, in relazione ad un episodio ascrivibile, a suo avviso, solo a deficit politici della maggioranza che sarebbe stata peraltro aiutata anche da un non irrilevante numero di deputati del centro-destra in missione.
  Con l'occasione preannuncia la propria posizione con riguardo alle riforme regolamentari legate alla riduzione del numero dei parlamentari e per le quali ravvisa una situazione di grande incertezza e confusione, data dall'assoluta mancanza di chiarezza su quale sarà il futuro dell'istituzione parlamentare nei complessivi progetti di riforma costituzionale messi in campo dalla maggioranza: è evidente che in queste condizioni gli appare assai difficile mettere mano all'apparato regolamentare, al di là di un eventuale mero adeguamento numerico alla riforma costituzionale sancita dal referendum popolare confermativo.
  Nel dichiarare anch'egli la propria preferenza per un riconoscimento dell'istituto della missione a situazioni che non contemplino fattispecie di malattia, ribadisce conclusivamente di non ritenere che le attuali circostanze, per quanto difficili, richiedano l'attivazione di strumenti eccezionali extra ordinem al cospetto soprattutto di situazioni, la cui problematicità è da attribuire a comportamenti della maggioranza.

  Roberto FICO, Presidente, preso atto degli orientamenti espressi, conclusivamente conferma, nei termini illustrati nel suo intervento introduttivo, l'applicazione a partire dalla seduta della Camera di domani dell'interpretazione estensiva dell'istituto della missione, volta a considerare in missione i deputati destinatari di provvedimenti delle competenti autorità sanitarie limitativi della loro libertà di circolazione, adottati a fini di tutela della salute pubblica e di contenimento della diffusione del contagio. La suddetta interpretazione si applica esclusivamente nell'attuale contesto epidemico e finchè perdura la situazione di emergenza sanitaria. Saranno considerati in missione:
   i deputati che siano sottoposti alla misura della quarantena per provvedimento dell'autorità sanitaria in quanto risultati positivi al COVID-19;
   i deputati nei cui confronti sia stata disposta la misura della quarantena precauzionale con provvedimento dell'autorità sanitaria in quanto hanno avuto contatti stretti con casi confermati di soggetti positivi al COVID-19;
   i deputati nei cui confronti sia stata disposta la misura della sorveglianza sanitaria e dell'isolamento fiduciario con provvedimento dell'autorità sanitaria nei casi previsti dalla normativa vigente;
   i deputati che si siano sottoposti a tampone molecolare naso-faringeo da COVID-19 sino alla comunicazione dell'esito dello stesso.

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  Avendo Federico FORNARO, Emanuele FIANO e Roberto GIACHETTI avanzato richieste di chiarimenti, Roberto FICO, Presidente, precisa che l'istituto della missione sarà applicato ove ne sia avanzata richiesta da parte dei deputati che ricadono nelle fattispecie indicate.

  Avendo Simone BALDELLI segnalato l'esigenza di individuare, ai fini della seduta dell'Assemblea di domani mattina, una modalità più flessibile di prima applicazione della nuova disciplina che tenga conto dell'orario di conclusione della odierna riunione della Giunta, Roberto FICO, Presidente, assicura che, in sede di prima applicazione, ed ai fini della seduta dell'Aula di domattina, tenendo conto del ridotto lasso di tempo che separa la conclusione dei lavori della Giunta dalla seduta della Camera, i deputati interessati all'applicazione della nuova disciplina saranno eccezionalmente contattati direttamente dagli uffici. Per il futuro le richieste di missione dovranno comunque pervenire al Servizio Assemblea, secondo la disciplina vigente.

  Avendo Simone BALDELLI formulato ulteriori richieste di chiarimenti, Roberto FICO, Presidente, precisa che i soggetti sottoposti a tampone molecolare naso-faringeo da COVID-19 sono comunque soggetti a limitazione della libertà di circolazione sino alla comunicazione dell'esito dello stesso tampone. Ribadisce infine che la Giunta sarà convocata al più presto per proseguire la discussione delle questioni al suo esame.

  La seduta termina alle 20.55.