CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 settembre 2020
443.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 210

DELIBERAZIONE DI RILIEVI

  Martedì 29 settembre 2020. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 12.35.

Sull'ordine dei lavori.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (LEGA) esprime rammarico per il posticipo dell'orario di inizio della seduta odierna, sottolineando che la modifica dell'orario di convocazione a ridosso di quello di inizio della seduta è causa di disagio, anche considerando le difficoltà nella mobilità proprie di questo periodo.

  Sergio BATTELLI (M5S), nel convenire sulla necessità di minimizzare quanto più possibile le variazioni dell'orario di convocazione, sottolinea che il rinvio odierno è dovuto dalla necessità di consentire al relatore sullo Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund di perfezionare la sua proposta di rilievi.

Pag. 211

Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.
(Rilievi alla V Commissione)
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di relazione in titolo, rinviato nella seduta del 23 settembre 2020.

  Piero DE LUCA (PD), relatore, inizia l'illustrazione della proposta di rilievi formulata (vedi allegato), soffermandosi sulle sue premesse. In ragione dell'imminente esame in Assemblea di un'interpellanza urgente a propria firma, chiede quindi una breve sospensione della seduta per poter partecipare alla discussione dell'atto di sindacato ispettivo.

  Sergio BATTELLI (M5S), propone di differire il prosieguo dell'esame del documento, per consentire al collega De Luca di partecipare alla seduta dell'Assemblea, e di svolgere nel frattempo l'esame degli altri provvedimenti all'ordine del giorno.

  La Commissione concorda.

  La seduta termina alle 12.40.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 29 settembre 2020. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 12.40.

Istituzione di una Commissione parlamentare per gli italiani nel mondo.
Testo unificato C. 802 Longo e abb.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Matteo COLANINNO (IV), relatore, illustra il testo unificato delle proposte di legge recanti l'istituzione di una Commissione parlamentare per gli italiani nel mondo, sottolineando come l'istituzione di tale Commissione si inserisca nel contesto del crescente e vivo interesse che, sin dalla XIV Legislatura, le tematiche riguardanti gli italiani all'estero hanno suscitato nel dibattito parlamentare: cita al riguardo le norme sull'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero, quelle sulle provvidenze per la diffusione della lingua e della cultura italiana all'estero, nonché le norme sul rinnovo degli organi rappresentativi degli italiani all'estero e quelle relative alla riorganizzazione della rete diplomatica-consolare.
  Segnala che il testo unificato, elaborato dal Comitato ristretto nominato dalla Commissione, è stato emendato nel corso del dibattito in sede referente e successivamente approvato nella seduta del 10 settembre, anche a seguito delle sollecitazioni e degli spunti emersi nel corso dell'ampio ciclo di audizioni svolte.
  Passando a descrivere il testo del provvedimento, rileva che esso si compone ora di 7 articoli, il primo dei quali individua i compiti della Commissione, che spaziano dall'indirizzo e controllo sulle politiche e sugli interventi riguardanti i cittadini italiani residenti all'estero, alla promozione delle politiche di sostegno agli italiani all'estero; dallo studio delle questioni riguardanti gli italiani all'estero alla ricognizione e proposta nelle materie attinenti ai fenomeni di mobilità degli emigranti italiani. A tal fine, la Commissione definisce un programma di attività, con il contributo delle comunità italiane all'estero, delle regioni, delle amministrazioni pubbliche, del Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE), dei Com.it.es (Comitato degli italiani all'estero) e delle principali associazioni degli italiani all'estero.
  Tra le attività che la Commissione è chiamata a svolgere (articolo 2) segnala: la valutazione circa la coerenza della legislazione vigente con il rispetto e con il sostegno dei fondamentali diritti sociali, civili e politici dei migranti italiani; l'elaborazione di criteri per promuovere il coordinamento delle iniziative delle regioni Pag. 212a favore dei rispettivi cittadini emigrati all'estero; la verifica del percorso di integrazione compiuto dagli italiani presenti nei rispettivi Paesi di residenza e l'eventuale esistenza di situazioni di emarginazione e discriminazione nei loro confronti; la promozione integrata del sistema Italia nel mondo e della diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo in un quadro interculturale e multilinguistico. La Commissione promuove, tra l'altro, l'adeguamento degli istituti della rappresentanza degli italiani all'estero all'evoluzione delle comunità italiane nel mondo; il monitoraggio sulla legge elettorale per la circoscrizione estero; la definizione di nuove regole per il recupero e per il mantenimento della cittadinanza degli italiani residenti all'estero; l'adeguamento della rete e dei servizi consolari e diplomatici italiani nel mondo; il rafforzamento dei media di lingua italiana all'estero; una riforma dei patronati italiani all'estero; il dialogo con i parlamentari di origine italiana eletti negli Stati esteri.
  Quanto alla composizione della Commissione, fa presente che essa è così delineata dall'articolo 3: diciotto senatori e diciotto deputati, nominati pariteticamente dai Presidenti delle Camere su designazione dei gruppi. La Commissione, per l'esercizio delle sue funzioni, fruisce di dotazioni e strutture (personale, locali e strumenti operativi) messi a disposizione dai Presidenti delle Camere, d'intesa tra loro (articolo 7); l'ufficio di presidenza della Commissione, la quale si riunisce per la prima seduta entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, è composto da un presidente, due vicepresidenti e due segretari, eletti con le modalità descritte all'articolo 4.
  Ai fini del suo funzionamento, la Commissione adotta un proprio regolamento interno e può, tra l'altro, acquisire informazioni, dati e documenti dalle amministrazioni pubbliche e da qualunque altro soggetto che si occupi delle questioni attinenti all'emigrazione; ascoltare rappresentanti del Governo, delle regioni e degli altri enti pubblici, nonché esponenti della comunità degli italiani all'estero; compiere missioni all'estero, anche presso le istituzioni dell'Unione europea o presso organizzazioni internazionali, al fine di approfondire l'esame degli aspetti relativi alla condizione degli italiani nel mondo (articolo 5).
  Quanto agli obblighi informativi, rileva che la Commissione, ai sensi dell'articolo 6, è tenuta a presentare annualmente alle Camere una relazione sui risultati della propria attività e può trasmettere relazioni e segnalazioni alle Camere e al Governo, per formulare osservazioni e proposte e per garantire la rispondenza alla normativa dell'Unione europea e in riferimento ai diritti previsti dalle convenzioni internazionali.
  Conclusivamente, auspicando una celere approvazione del provvedimento, di grande interesse per la complessità delle tematiche che l'istituenda Commissione è chiamata a trattare e ad approfondire, segnala che, per quanto di competenza della Commissione, non sussistono profili ostativi all'ulteriore corso dello stesso. Per tale ragione, propone di esprimere già in questa seduta un nulla osta all'ulteriore corso del progetto di legge.

  Sergio BATTELLI (M5S), concorde la Commissione, pone in votazione la proposta di nulla osta formulata dal relatore.

  La Commissione approva.

Ratifica ed esecuzione degli Emendamenti all'Accordo sulla conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mar Mediterraneo e dell'area atlantica contigua, con Annessi e Atto finale, fatto a Monaco il 24 novembre 1996, adottati a Monaco il 12 novembre 2010.
C. 1704 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Angela IANARO (M5S), relatrice, illustra il disegno di legge recante ratifica ed Pag. 213esecuzione degli Emendamenti all'Accordo sulla conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mar Mediterraneo e dell'area atlantica contigua (ACCOBAMS).
  Ricorda, al riguardo, che l'Accordo in esame è uno dei principali strumenti giuridico-internazionali finalizzati alla conservazione della biodiversità e, segnatamente, a ridurre e minacce a carico della sopravvivenza dei cetacei. Nel 2010 le Parti sottoscrittrici dell'ACCOBAMS hanno adottato una risoluzione che ha esteso l'ambito geografico di applicazione dell'Accordo alle zone economiche esclusive, nell'Atlantico, di Spagna e Portogallo.
  Fa presente che gli emendamenti sono finalizzati ad estendere l'applicazione dell'Accordo a tutte le acque marine della Spagna e del Portogallo, fino a comprendere l'intera estensione delle acque atlantiche di giurisdizione (zona economica esclusiva – ZEE) della Spagna e larga parte di quelle del Portogallo, con esclusione delle acque di giurisdizione che circondano gli arcipelaghi atlantici portoghesi. Le modifiche consentiranno dunque agli Stati firmatari dell'Accordo, nelle acque interessate dall'allargamento, di garantire un'omogenea applicazione del regime di tutela, delle risoluzioni e degli impegni adottati in seno all'ACCOBAMS a tutte le specie di cetacei presenti, peraltro già specificamente tutelate dalla normativa europea, che prevede misure per proteggere i cetacei contro la caccia, la cattura o la detenzione, nonché contro qualsiasi perturbazione intenzionale o scambio commerciale, anche dei prodotti derivati di questi animali provenienti da Paesi terzi.
  Più in dettaglio, evidenzia che le modifiche riguardano, in primo luogo, la denominazione dell'Accordo, per adeguarla all'estensione alle acque territoriali di Spagna e ZEE del Portogallo, che di fatto interrompe la contiguità territoriale con il Mediterraneo (Neighbouring Atlantic Area); in secondo luogo, viene modificata la portata della definizione geografica, che contempla l'estensione e le delimitazioni delle acque marittime interessate del Mar Nero, del Mar Mediterraneo e dell'area atlantica. Viene inoltre specificato che per «sub-regione», a seconda dei contesti, si intende sia la regione comprendente gli Stati costieri del Mar Nero, sia la regione comprendente gli stati costieri del Mar Mediterraneo e la vicina zona atlantica. Si specifica, inoltre, che l'Accordo in questione entra in vigore nel terzo mese successivo alla ratifica di almeno sette Stati costieri dell'area dell'Accordo, o di organizzazioni di integrazione economica regionale dell'area che hanno firmato senza riserva di ratifica o abbiano già depositato gli strumenti di ratifica. Infine, vengono modificate talune parti degli Annessi 1 e 2 con riferimento alla lista indicativa dei cetacei del Mar Mediterraneo e dell'Area atlantica vicina, cui si applica l'Accordo, nonché alla protezione dell’habitat. Segnala, in proposito, che l'emendamento all'Annesso 2 è già entrato in vigore, in quanto le modifiche agli Annessi entrano in vigore per tutte le Parti il centocinquantesimo giorno dopo la data della loro adozione dalla Riunione delle Parti, salvo per le Parti che abbiano formulato una riserva. Diversamente, le modifiche al testo dell'Accordo entrano in vigore per le Parti che lo hanno accettato il trentesimo giorno dopo la data in cui due terzi delle Parti hanno depositato il loro strumento di approvazione presso il depositario.
  Segnala che, ad oggi, solo sette Stati Parte hanno depositato il loro strumento di ratifica: sono dunque necessarie altre nove approvazioni per l'entrata in vigore degli Emendamenti all'Accordo e anche all'Annesso 1, poiché l'Emendamento a quest'ultimo è strettamente connesso agli Emendamenti al testo principale.
  Passando al disegno di legge di ratifica, rileva che esso si compone di 4 articoli. I primi due articoli recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione degli Emendamenti all'Accordo; l'articolo 3 reca la clausola di invarianza finanziaria, mentre l'articolo 4 dispone l'entrata in vigore del disegno di legge.
  Conclusivamente, segnala che, per quanto di competenza della Commissione, non sussistono profili ostativi all'ulteriore corso del provvedimento in esame, del quale auspica una rapida approvazione, anche in considerazione della raccomandazione contenuta nella risoluzione sui Pag. 214mari e gli oceani dell'Assemblea delle Nazioni unite per l'ambiente, che incoraggia le Parti contraenti di convenzioni regionali sul mare a considerare la possibilità di aumentare la copertura regionale di tali strumenti in conformità con il diritto internazionale.
  Per tale ragione, propone di esprimere già in questa seduta un parere favorevole.

  Sergio BATTELLI (M5S), concorde la Commissione, pone in votazione la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

  La Commissione approva.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sui servizi aerei tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Corea, con Allegato, fatto a Roma il 17 ottobre 2018.
C. 2415 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Raffaele BRUNO (M5S), relatore, illustra il disegno di legge recante ratifica ed esecuzione dell'Accordo sui servizi aerei tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Corea, con Allegato, fatto a Roma il 17 ottobre 2018.
  Ricorda che l'Accordo in esame rientra in una tipologia di trattati internazionali che ha la finalità di disciplinare i rapporti bilaterali in materia di trasporto aereo. L'Accordo fa seguito, come previsto, ad un memorandum d'intesa tecnico-operativo sottoscritto dalle autorità aeronautiche dei due Stati nel gennaio 2013.
  In merito al contenuto dell'Accordo, rileva che, dopo una serie di definizioni dei termini in esso ricorrenti (articolo 1) e un esplicito richiamo alle norme della Convenzione sull'aviazione civile internazionale (articolo 2), vengono stabiliti i diritti che le Parti contraenti concedono alle imprese da esse designate (articolo 4), ossia il diritto di sorvolo del proprio territorio, di scalo tecnico e soprattutto di attività commerciale limitatamente ai punti individuati nella tabella delle rotte allegata all'Accordo. Nessuna parte dell'Accordo è finalizzata a prevenire, distorcere o limitare la concorrenza (articolo 3). Le compagnie aeree designate dalle Parti contraenti, in base all'articolo 5, si vedranno riconoscere pari ed eque opportunità dell'esercizio dei servizi concordati sulle rotte designate. Si prevede, inoltre, l'applicabilità delle leggi e regolamenti di una Parte contraente relativi all'ingresso, alla permanenza e alla partenza dal proprio territorio di aeromobili impiegate nei servizi internazionali anche agli aeromobili delle compagnie aeree designate dall'altra Parte contraente, durante la permanenza sul territorio della prima Parte contraente; ugualmente applicabili saranno leggi e regolamenti di una Parte contraente in ordine all'ingresso sul proprio territorio, alla permanenza e alla partenza di passeggeri, equipaggi, bagagli, merci e posta, nonché ai profili dell'emigrazione, immigrazione, passaporti, dogane, valuta e controlli sanitari (articolo 6). Si stabiliscono, inoltre, le modalità di designazione e autorizzazione delle compagnie aeree che effettueranno i servizi sulle rotte specificate (articolo 7) e si riserva alle Parti la facoltà di revocare l'autorizzazione concessa all'impresa aerea dell'altra Parte, qualora l'impresa stessa non ottemperi alle disposizioni dell'Accordo o qualora il controllo dell'impresa non risulti chiaramente nelle mani di una maggioranza di cittadini del Paese cui appartiene la compagnia (articolo 8). Riguardo al tema della sicurezza dell'aviazione, si richiamano esplicitamente alcune Convenzioni internazionali in materia, il cui elenco, tuttavia, non preclude l'applicabilità di ogni altro accordo in materia di protezione dell'aviazione civile vincolante per entrambe le Parti contraenti (articolo 9). Si disciplinano, inoltre, gli standard di sicurezza delle strutture aeronautiche, degli equipaggi e degli aeromobili (articolo 10) e si prevede il riconoscimento reciproco dei certificati di aeronavigabilità e Pag. 215di idoneità, nonché delle licenze, rilasciate da ciascuna delle Parti contraenti, purché i requisiti per tale rilascio si trovino allo stesso livello o al di sopra degli standard minimi ICAO (articolo 11); si regolamentano gli aspetti doganali, conferendo totale esenzione fiscale ai materiali e alle attrezzature necessarie all'attività di volo (articolo 12) e si assicura il trasferimento degli utili delle compagnie su base di reciprocità (articolo 17). L'Accordo, inoltre, sancisce per le compagnie aeree designate da ciascuna Parte contraente il diritto di stabilire uffici nel territorio dell'altra Parte contraente, nonché di inviarvi personale dirigenziale, commerciale e operativo (articolo 14) e prevede che le tariffe dovranno essere fissate dalle imprese designate dalle Parti sulla base di considerazioni meramente commerciali (articolo 18). I rimanenti nove articoli (13, 16, 19, 20, 22-26) si occupano, rispettivamente, degli oneri d'uso; dell'assistenza a terra; dell'approvazione delle tabelle di volo; delle statistiche; delle procedure di consultazione per la modifica di parti dell'Accordo; delle procedure cui è demandata la risoluzione di controversie sull'interpretazione o l'applicazione dell'Accordo; dell'estinzione dello stesso, che potrà avvenire tramite denuncia comunicata all'altra Parte contraente e all'ICAO, depositaria dell'Accordo; dell'entrata in vigore dell'Accordo.
  Passando al disegno di legge di ratifica, rileva che esso si compone di quattro articoli. Gli articoli 1 e 2 recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione dell'Accordo; l'articolo 3 reca la clausola di invarianza finanziaria, mentre l'articolo 4 dispone l'entrata in vigore della legge di autorizzazione alla ratifica.
  Conclusivamente, auspica una celere approvazione del provvedimento, che si riferisce ad un'intesa che rafforza ulteriormente i legami economici e commerciali tra l'Italia e la Corea del Sud ed apporta vantaggi economici ai vettori aerei, agli aeroporti, ai passeggeri, agli spedizionieri, all'industria del turismo e, in generale, all'economia dei due Paesi.
  Segnala quindi che, per quanto di competenza della Commissione, non sussistono profili di criticità e per tale ragione propone di esprimere già in questa seduta un nulla osta all'ulteriore corso del provvedimento.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (LEGA), nel sottolineare l'importanza dell'aeronautica civile come asset strategico del Paese, concorda con l'opportunità di procedere in data odierna alla votazione della proposta di nulla osta formulata dal relatore

  Marco MAGGIONI (LEGA), nell'associarsi alla considerazione circa la centralità del ruolo dell'aeronautica civile per il nostro Paese, stigmatizza la condotta di Alitalia, compagnia di bandiera sovvenzionata con un notevole ammontare di risorse pubbliche, che ha deciso di fare a meno dello scalo dell'aeroporto di Malpensa senza che ciò abbia provocato alcuna reazione da parte della maggioranza.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta la proposta di nulla osta formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 12.50.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI

  Martedì 29 settembre 2020. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 13.

Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.
(Rilievi alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Deliberazione di rilievi).

  Piero DE LUCA (PD), relatore, dopo aver ringraziato la Commissione per la sospensione dei lavori concessa, prosegue Pag. 216l'illustrazione della proposta di rilievi formulata (vedi allegato 1).

  Marco MAGGIONI (LEGA) osserva che lo schema di relazione in esame, che abusa di termini altisonanti quali la «resilienza», appare di fatto un libro dei sogni, privo di indicazioni concrete o utili dal punto di vista economico. Comprende, sotto tale aspetto, le motivazioni dello slittamento dell'orario della seduta odierna, rilevando come sia in effetti difficile esprimere rilievi su una relazione a suo avviso del tutto priva di contenuti sostanziali. Denuncia, in primo luogo, l'assenza di valutazioni di contesto sulla attuale situazione europea, che dovrebbero invece costituire la premessa essenziale di un documento che intende individuare le priorità di spesa. Non viene chiarito, ad esempio, se le risorse del Recovery fund saranno effettivamente assegnate e nei tempi ipotizzati, o se siamo invece dinanzi ad un negoziato ancora in salita, come confermato anche dalle recenti dichiarazioni del Ministro da Amendola, lungo il quale si prefigurano molte incognite, considerate le obiezioni sollevate dai cosiddetti paesi di Visegrad, nonché le incertezze politiche che si registrano in Olanda e in Svezia. Ricorda in proposito che per rendere effettive le risorse in esame si dovrà in ogni caso attendere l'approvazione da parte di 27 paesi, e che tale circostanza avrebbe dovuto essere ben evidenziata nelle premesse dello schema di relazione in esame, onde rendere edotto il Parlamento delle reali prospettive di rilancio.
  Osserva inoltre che manca una seria analisi delle priorità di spesa e, soprattutto, la sottostante analisi macroeconomica del contesto post-emergenza Covid, essenziale per inquadrare le strategie dell'Italia anche alla luce delle politiche adottate dagli altri attori europei e internazionali. In assenza di un'analisi dei possibili scenari macroeconomici e della loro correlata probabilità di realizzazione, le indicazioni sulle possibilità di allocazione delle risorse, peraltro fornite senza nessuna quantificazione, appaiono meramente generiche e non corredate delle necessarie valutazioni di impatto sul PIL, criterio fondamentale per la scelta allocativa.
  Rileva, infine, che lo schema di relazione è del tutto privo di una indicazione in merito alla scelta se utilizzare o meno i fondi del MES: trattandosi di 36 miliardi, tale variabile impatta notevolmente sia sullo scenario macroeconomico che sulle valutazioni in merito alle priorità cui destinare le risorse del Recovery fund. Nota in particolare che, per evidenti difficoltà nella maggioranza, tale indicazione non emerge nemmeno dai rilievi del relatore.
  Per quanto riguarda il merito delle scelte allocative, manca altresì un'indicazione che richiami l'inopportunità di continuare a utilizzare risorse solo per erogare sussidi o altre soluzioni che non affrontino in modo strutturale i problemi di famiglie e imprese.
   Evidenzia inoltre che non appare sensato discutere dell'attribuzione di una quota di risorse predeterminata al Sud (il 34 o altra percentuale superiore) senza un'indicazione dei progetti che tali risorse dovrebbero finanziare.
  Esprime tuttavia apprezzamento per l'attenzione che il relatore ha riservato al tema della crisi demografica, rilevando come invece lo schema di relazione non affronti in modo approfondito la questione.
  In conclusione, dichiara l'astensione del gruppo della Lega, l'unica scelta possibile dinanzi ad un documento privo di concretezza e in relazione a quale non si può che sospendere il giudizio, non essendoci i presupposti di base per una compiuta valutazione delle future scelte allocative.

  Maria Edera SPADONI (M5S) ringrazia il relatore per il lavoro svolto, esprimendo in particolare apprezzamento per i riferimenti contenuti nella proposta di rilievi ai temi della crisi demografica e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. A tale riguardo rimarca la necessità di investire le risorse europee anche al fine di conseguire una copertura del 60 per cento della domanda di asili nido, Pag. 217ricordando in proposito sia il dato preoccupante fornito dall'Istat in ordine all'elevata percentuale di neomamme costrette a rinunciare al lavoro, sia, di contro, il dato confortante del sensibile aumento dell'occupazione femminile, stimato in circa 100.000 unità, che deriverebbe dal suddetto incremento della copertura dell'offerta di asili nido.
  Sempre in tema di empowerment femminile, esprime apprezzamento per il riferimento all'esigenza di rafforzare i congedi parentali, sottolineando che in tale ambito occorrerebbe, da un lato, elevare al 60 per cento l'importo della relativa indennità, dall'altro estendere ulteriormente il numero dei giorni di congedo obbligatorio di paternità in linea con gli indirizzi dell'Unione europea che pongono l'obiettivo di 10 giorni di congedo.

  Augusta MONTARULI (FDI) riallacciandosi alle considerazioni espresse dal collega del gruppo della Lega, sia sulle Linee guida governative che sullo schema di relazione, osserva che tali documenti contengono un elenco di buoni propositi unanimemente condivisi da almeno 50 anni e frequentemente riproposti senza mai chiarire in che modo si intenda darvi puntuale attuazione. Rappresenta pertanto il proprio rammarico per non poter esprimere né un voto contrario, in quanto lo schema di relazione esprime propositi in linea di massima condivisibili, né un voto favorevole, in quanto ciò avallerebbe riforme future di cui non si conosce allo stato il contenuto, del tutto indeterminato.
  Ricorda poi che il Ministro Amendola ha avvertito, come riportato dalla stampa odierna, che i tempi e le modalità di assegnazione delle risorse del Recovery fund sono fortemente in dubbio a causa delle pressioni di alcuni paesi, in particolare dei cosiddetti «frugali». Sarebbe pertanto più utile, da parte della Commissione, fornire al Governo un'indicazione rispetto alle iniziative da intraprendere nel negoziato in corso, sottolineando che l'Italia non dovrebbe essere disposta a sottomettersi a un doppio ricatto: da una parte, acconsentire all'attivazione del MES, con le relative conseguenze, per vincere le resistenze dei paesi frugali; dall'altra, soggiacere al tempo stesso al ricatto dei paesi, in parte i medesimi, che adottano politiche di dumping fiscale che ostacolano di fatto la realizzazione delle riforme di cui il Paese ha bisogno.
  Evidenzia poi come il nodo della riforma del fisco e della riduzione di tasse appaia ancora irrisolto: cita al riguardo il Ministro Amendola, cui riconosce un'apprezzabile onestà intellettuale, il quale ha sottolineato che a livello europeo è condivisa l'indicazione di non consentire l'utilizzo del Recovery fund per finanziare riforme che vadano nel senso di una riduzione del carico fiscale. Ne consegue un inevitabile imbarazzo, per questa Commissione, nel dovere esprimere un'indicazione in un contesto in cui, sebbene nessuno sia in grado ancora di assicurare l'assegnazione dei fondi al nostro Paese, vengono comunque ventilati limiti per l'adozione di riforme volte alla riduzione delle tasse. Osserva inoltre che per non risultare un mero esercizio di retorica, il dibattito sullo schema di relazione non dovrebbe prescindere dall'affrontare il tema di come si intenda attuare una riforma fiscale che porti a una riduzione del prelievo e di quale trattativa si intenda, a tal fine, portare avanti in Europa.
  Nel ricordare la perdurante sofferenza delle aziende e dei titolari di partita IVA che hanno ancora urgente bisogno di sostegno e a cui vengono promesse risorse future sulle quali di fatto ancora il nostro paese non può contare, preannuncia il voto di astensione del proprio gruppo, esprimendo rammarico per l'occasione persa di un dibattito che avrebbe potuto e dovuto essere serio e, soprattutto, più concreto, mentre è stato limitato a inconsistenti indicazioni di intento. Denuncia infine la mancata adeguata valorizzazione del ruolo della Commissione sul più grande intervento europeo e il rischio che i suoi commissari si rivelino ininfluenti.

  Emanuela ROSSINI (MISTO-MIN.LING.) esprime apprezzamento per la concretezza delle direttrici della riforma Pag. 218individuate nelle linee guida del PNRR: cita, ad esempio, l'indicazione relativa alle infrastrutture per la mobilità, con la specifica indicazione relativa all'Asse Brennero-Tirreno, nonché l'indicazione relativa alle zone montane e altamente turistiche, per le quali lo sviluppo dell'intermodalità logistica integrata a fini turistici permetterà di ridurre il congestionamento di auto e recuperare attività turistiche e vivibilità per i residenti. Valuta inoltre favorevolmente la prevista destinazione di parte degli investimenti al superamento delle procedure di infrazione comunitarie in corso, con la finalità di rendere strutturali alcune riforme previste nelle procedure di infrazione stesse.
  Esprime infine apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, che ringrazia, e in particolare un giudizio positivo per i riferimenti contemplati nella proposta di rilievi alle European flagships e alle iniziative Creative Europe e Erasmus Plus, che sono piattaforme che hanno unito l'Europa, favorendo l'internazionalizzazione del sistema universitario.

  Piero DE LUCA (PD), relatore, ringrazia tutti i gruppi per i contributi puntuali al dibattito e si augura un prosieguo del lavoro con un ruolo sempre più forte della Commissione, ricordando che anche per questo si è fornita l'indicazione di un coinvolgimento della stessa nelle diverse fasi del processo di allocazione dei fondi europei.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta la proposta di rilievi formulata dal relatore (vedi allegato).

  La seduta termina alle 14.40.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 440 del 23 settembre 2020, a pagina 314, alla quinta riga, dopo la parola: «conclusione» aggiungere le seguenti: «– Parere favorevole»; alla dodicesima riga, dopo la parola: conclusione: «conclusione» aggiungere le seguenti: «– Parere favorevole»; alla diciottesima riga, dopo la parola: conclusione: «conclusione» aggiungere le seguenti: «– Parere favorevole».
  A pagina 315, prima colonna, trentunesima riga, dopo la parola: «conclusione» aggiungere le seguenti: «– Parere favorevole».
  A pagina 317, seconda colonna, ultima riga, dopo la parola: «conclusione» aggiungere le seguenti: «– Parere favorevole».
  A pagina 318, prima colonna, ventunesima riga, dopo la parola: «conclusione» aggiungere le seguenti: «– Parere favorevole».

Pag. 219