CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 settembre 2020
440.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 300

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 23 settembre 2020.

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di Agrinsieme (Confagricoltura, CIA, Copagri e Alleanza delle cooperative italiane – agroalimentare) e Coldiretti, nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 2531 Gadda, recante disciplina dell'ippicoltura e delega al Governo per l'adozione di disposizioni volte allo sviluppo del settore.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13 alle 14.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 23 settembre 2020. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 15.50.

Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico.
Nuovo testo C. 1824 Liuni.

(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 settembre 2020.

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella seduta del 10 settembre scorso la Commissione ha terminato l'esame delle proposte emendative presentate, inviando alle Commissioni competenti il testo risultante dagli emendamenti Pag. 301approvati per il parere. Al riguardo, fa presente che hanno espresso parere favorevole le Commissioni VI (Finanze), X (Attività produttive, commercio e turismo), XI (Lavoro pubblico e privato), XII (Affari sociali) e XIV (Politiche dell'Unione europea); ha espresso parere favorevole con un'osservazione la IX Commissione (Trasporti); hanno espresso parere favorevole con osservazioni le Commissioni I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni), VIII (Ambiente) e la Commissione parlamentare per le questioni regionali. Avverte che la Commissione Bilancio esprimerà il parere direttamente per l'Assemblea.
  Avverte quindi che le relatrici hanno presentato un emendamento volto a recepire un'osservazione della Commissione Ambiente (vedi allegato 1).

  Maria Chiara GADDA (IV), relatrice, anche a nome della collega Loss, segnala di aver predisposto l'emendamento 14.100 al fine di recepire un'osservazione dell'VIII Commissione con la quale si richiede che sia acquisito il concerto del Ministero dell'ambiente nell'adozione del regolamento in materia di rilascio dell'attestato di idoneità all'esercizio dell'attività di manutenzione del verde di cui all'articolo 14 della proposta di legge in esame (vedi allegato 1).

  La Commissione approva l'emendamento 14.100 delle relatrici (vedi allegato 1).

  Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che le relatrici hanno presentato una proposta di correzioni di forma riferite al testo risultante dall'esame delle proposte emendative, al fine di assicurare una migliore redazione tecnica del testo, senza incidere sugli aspetti sostanziali dello stesso (vedi allegato 2). Tale proposta di correzioni di forma sarà posta in votazione ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento.

  La Commissione approva la proposta di correzioni di forma (vedi allegato 2).

  Filippo GALLINELLA, presidente, pone, quindi, in votazione il conferimento del mandato alle relatrici a riferire in senso favorevole all'Assemblea. Avverte che, in assenza di obiezioni, la presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo.

  La Commissione delibera di conferire il mandato alle relatrici Gadda e Loss a riferire favorevolmente all'Assemblea sulla proposta di legge in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 16.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI

  Mercoledì 23 settembre 2020. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 17.35.

Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.
(Rilievi alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia dello schema di relazione in oggetto.

  Filippo GALLINELLA, presidente e relatore, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Fa presente preliminarmente che la Commissione avvia l'esame dello schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Pag. 302Fund, per l'espressione di rilievi alla V Commissione che predisporrà una relazione all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento, al fine di consegnare alla Camera un'utile base di lavoro che possa favorire la deliberazione di appositi atti di indirizzo al Governo, prima della presentazione, da parte dello stesso, del Recovery Plan.
  Ricorda che la Commissione, nella giornata di ieri, ha svolto l'audizione, in videoconferenza, della Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, sul medesimo tema su cui verte lo schema di relazione in esame. Avvisa altresì che la Commissione è chiamata ad esprimere i rilievi di competenza entro le ore 11 di martedì prossimo, 29 settembre.
  In qualità di relatore, introduce quindi la discussione.
  Osserva che lo schema di relazione «Sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund» si sofferma, preliminarmente, sulle iniziative dell'Unione europea per far fronte alla crisi economica e sociale determinata dalla pandemia provocata dal Covid-19.
  Com’è noto, per rispondere alla crisi pandemica i Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri dell'Unione europea hanno chiesto alla Commissione di presentare, a fine maggio, un ampio pacchetto di proposte che associ il futuro Quadro finanziario pluriennale (QFP) con uno specifico impegno per la ripresa nell'ambito dello strumento Next Generation EU (NGEU).
  Dopo oltre quattro giorni di riunione, dal 17 al 21 luglio 2020, il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e sull'associato programma Next Generation EU.
  Rispetto alla proposta iniziale della Commissione europea, le principali novità possono essere riassunte nei seguenti termini: per il bilancio UE 2021-2027, rispetto alla proposta della Commissione europea, viene prospettata una riduzione di risorse complessive, per l'intero settennato, pari a 25,7 miliardi di euro (da 1.100 a 1.074,3 miliardi pari all'1,067 per cento del reddito nazionale lordo dell'UE-27), limitando la spesa complessiva all'1 per cento del reddito nazionale lordo dell'UE-27; per Next Generation EU, il nuovo strumento dell'UE che dovrebbe raccogliere fondi sui mercati per canalizzarli verso programmi destinati a favorire la ripresa economica e sociale, sono previste risorse complessive pari a 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi per sovvenzioni e 360 miliardi per prestiti, a fronte di 500 miliardi per sovvenzioni e 250 miliardi per prestiti originariamente previsti dalla proposta della Commissione europea; per le risorse proprie viene confermato sia l'aumento permanente del massimale delle stesse, pari all'1,4 per cento del Reddito nazionale lordo (RNL) dell'UE, proposto dalla Commissione europea in considerazione delle incertezze economiche e della Brexit, che l'innalzamento temporaneo di altri 0,6 punti percentuali, portandolo così al 2 per cento dell'RNL dell'UE, mediante ricorso ai mercati finanziari per il reperimento delle risorse da destinare a Next Generation EU. L'attività di assunzione dei prestiti cesserebbe al più tardi alla fine del 2026; il rimborso dei prestiti contratti sui mercati dei capitali tramite il bilancio dell'UE verrebbe iniziato a partire dal 1o gennaio 2027 (e non dal 2028 come proposto dalla Commissione europea). È altresì previsto che il nuovo sistema di risorse proprie entri in vigore il primo giorno del mese successivo al ricevimento della notifica relativa all'espletamento delle procedure per la sua adozione da parte dell'ultimo Stato membro. In ogni caso esso troverebbe applicazione retroattiva dal 1o gennaio 2021.
  Per quanto riguarda Next Generation EU, l'ammontare totale di 750 miliardi di euro è così suddiviso per singolo programma: Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF): 672,5 miliardi di euro (di cui 360 miliardi di euro in prestiti e 312,5 miliardi di euro in sussidi); REACT-EU: il meccanismo ponte tra l'attuale Politica di Coesione e i programmi 2021-27, con una dotazione di 47,5 miliardi; Horizon Europe: il programma per la ricerca e l'innovazione cui vengono assegnati 5 miliardi di euro; InvestEU: che unisce tutti gli Pag. 303strumenti finanziari UE in continuità con il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), cui sono destinati 5,6 miliardi di euro; Sviluppo rurale: i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR), nell'ambito della Politica agricola comune, cui vanno 7,5 miliardi di euro; Fondo per una transizione giusta (JTF): che sostiene l'uscita dai combustibili fossili nelle regioni europee che più ne dipendono, con 10 miliardi di euro; RescEU: il meccanismo di protezione civile dell'Unione, con risorse per 1,9 miliardi.
  Sottolinea che, nell'ambito del Next Generation EU, il più importante strumento previsto è senza dubbio il dispositivo per la ripresa e la resilienza. In particolare, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, che istituisce un dispositivo per la ripresa e la resilienza, è attualmente in corso di finalizzazione sulla base delle indicazioni contenute nell'accordo politico raggiunto al citato Consiglio europeo. Il dispositivo mette a disposizione degli Stati membri, per programmi di investimento e riforme, 672,5 miliardi di euro, di cui 312,5 miliardi di euro in sussidi e 360 miliardi di euro in prestiti. Secondo le prime stime elaborate dal Governo, le risorse complessive che confluirebbero nel nostro Paese ammonterebbero a 208,6 miliardi di euro, di cui 127,6 miliardi di euro a titolo di prestiti e 81 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni.
  L'ammontare dei sussidi sarà calcolato in due tranche, pari rispettivamente al 70 per cento e al 30 per cento del totale. Per il loro calcolo saranno utilizzati parametri differenti: la prima tranche, del 70 per cento, deve essere impegnata negli anni 2021 e 2022 e viene calcolata sulla base di alcuni parametri quali la popolazione, il PIL procapite, il tasso di disoccupazione nel periodo 2015-2019; il restante 30 per cento deve essere interamente impegnato entro la fine del 2023 e sarà calcolato nel 2022 sostituendo al criterio della disoccupazione nel periodo 2015-2019 i criteri della perdita del PIL reale osservata nell'arco del 2020 e della perdita cumulativa del PIL reale osservata nel periodo 2020-2021.
  Fa presente che i Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR) degli Stati membri potranno essere presentati per la prima valutazione da parte della Commissione nel momento in cui il dispositivo entrerà in vigore, presumibilmente non prima del 1o gennaio 2021, ferma restando la data del 30 aprile 2021 come termine ultimo per la presentazione dei Piani.
  Osserva che il dispositivo per la ripresa e la resilienza individua le seguenti priorità: promuovere la coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione migliorando la resilienza e la capacità di aggiustamento degli Stati membri; attenuare l'impatto sociale ed economico della crisi; sostenere le transizioni verde e digitale, contribuendo in tal modo a ripristinare il potenziale di crescita delle economie dell'Unione, a incentivare la creazione di posti di lavoro nel periodo successivo alla crisi da Covid-19 e a promuovere una crescita sostenibile.
  La relazione in esame richiama, inoltre, gli obiettivi delineati dal Programma nazionale di riforma 2020, predisposto dal Governo.
  In particolare, rileva che il Governo, nel giugno scorso, dopo un'ampia consultazione con le parti sociali, esperti e stakeholder, ha predisposto un piano di rilancio – basato sull'analisi dei punti di forza e dei ritardi del Paese nel contesto della crisi causata dalla pandemia – costruito intorno a tre linee strategiche: modernizzazione del Paese; transizione ecologica; inclusione sociale e territoriale, parità di genere.
  Tali linee strategiche sono state sviluppate lungo le nove direttrici di intervento:
   1) un Paese completamente digitale;
   2) un Paese con infrastrutture sicure ed efficienti;
   3) un Paese più verde e sostenibile;
   4) un tessuto economico più competitivo e resiliente;Pag. 304
   5) un piano integrato di sostegno alle filiere produttive;
   6) una Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini e delle imprese;
   7) maggiori investimenti in ricerca e formazione;
   8) un'Italia più equa e inclusiva;
   9) un ordinamento giuridico più moderno ed efficiente.

  Ricorda che relativamente al PNR, la Commissione agricoltura della Camera ha espresso, il 23 luglio scorso, parere favorevole sul PNR 2020, con alcune osservazioni. È stato, al riguardo, sottolineata l'importanza di:
   1. introdurre misure dirette a rafforzare le politiche di filiera, con particolare riferimento a settori strategici quale quello cerealicolo;
   2. sostenere l'innovazione tecnologica e infrastrutturale, promuovendo la realizzazione di reti infrastrutturali e di servizi di telecomunicazione (ICT) nelle aree rurali, per favorirne lo sviluppo socio-economico;
   3. attuare interventi diretti a ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici sulle produzioni agricole e a contenere il fenomeno del consumo di suolo;
   4. prevedere misure dirette a promuovere la sostenibilità delle produzioni agricole, attraverso interventi di sostegno alla conversione eco-sostenibile delle imprese;
   5. introdurre disposizioni di semplificazione nelle materie dell'agricoltura e della pesca;
   6. prevedere ulteriori e più incisivi strumenti di sostegno del reddito e del lavoro agricolo;
   7. adottare misure dirette a sostenere l'attività dei giovani agricoltori, attraverso forme di incentivazione dell'imprenditoria agricola;
   8. rafforzare il sistema delle informazioni al consumatore, al fine di promuovere regimi alimentari sani e rispettosi dell'ambiente, in linea con gli obiettivi della strategia europea «Farm to fork».

  Il documento predisposto dalla Commissione V richiama altresì la proposta di linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), trasmessa dal Governo alle Camere il 15 settembre scorso. Da essa emerge che il PNRR dell'Italia si baserà sul piano di rilancio predisposto dal Governo nel giugno scorso e sarà costruito secondo una sequenza logica così strutturata: le sfide che il Paese intende affrontare; le missioni del programma, a loro volta suddivise in cluster (o insiemi) di progetti omogenei atti a realizzare le missioni e, di conseguenza, vincere le sfide stesse; i singoli progetti di investimento, che saranno raggruppati nei cluster; le iniziative di riforma che saranno collegate ad uno o più cluster di intervento.
  Le sfide incluse nel PNRR possono essere così sintetizzate: migliorare la resilienza e la capacità di ripresa dell'Italia; ridurre l'impatto sociale ed economico della crisi pandemica; sostenere la transizione verde e digitale; innalzare il potenziale di crescita dell'economia e la creazione di occupazione.
  In particolare, le missioni sono sei e riguardano i seguenti argomenti:
   1) digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo;
   2) rivoluzione verde e transizione ecologica;
   3) infrastrutture per la mobilità;
   4) istruzione, formazione, ricerca e cultura;
   5) equità sociale, di genere e territoriale;
   6) salute.

  Quanto alle singole missioni, richiama, in sintesi, i contenuti delle citate Linee Guida. Relativamente alla prima missione Pag. 305(Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo), di fondamentale importanza è promuovere investimenti che favoriscano l'innovazione in settori strategici come quello agroalimentare. L'innovazione digitale consentirà, infatti, attraverso investimenti che dovranno riguardare tutte le aree del Paese, di migliorare l'efficienza della filiera produttiva agroalimentare e di rafforzare il Made in Italy. Il rafforzamento del sistema produttivo del Paese implica, inoltre, la necessità di sostenere la crescita delle piccole e medie imprese (PMI), in particolare quelle agricole, potenziandone la capacità di competere sui mercati internazionali e di far fronte alle crisi economiche.
  Per quanto concerne la missione n. 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica), il Governo ritiene necessario intensificare il proprio impegno per far fronte ai nuovi e più ambiziosi obiettivi europei di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Si punterà quindi a favorire la realizzazione di un ampio programma di investimenti al fine di conseguire gli obiettivi dello European Green Deal, anche attraverso il potenziamento delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica e il miglioramento della qualità dell'aria. Si punterà inoltre al miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici pubblici e privati e degli stabilimenti produttivi, oltre che alla loro messa in sicurezza. Altri interventi riguarderanno una gestione accorta delle risorse naturali, la promozione dell'economia circolare e misure per accrescere la resilienza ai cambiamenti climatici.
  Anche in questo ambito, la proposta di Linee guida trasmessa al Parlamento considera il comparto agroalimentare tra i settori strategici sui quali occorre investire. Nello specifico, il processo di transizione ecologica dovrà essere attuato attraverso: la strategia «From farm to fork»; il miglioramento dell'efficienza energetica dei fabbricati rurali; la gestione integrata del ciclo delle acque anche a fini irrigui e il monitoraggio delle acque interne e marine al fine di contrastarne l'inquinamento; gli investimenti in fonti rinnovabili; la valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale, paesaggistico e naturale; l'adozione di criteri ambientali minimi e l'introduzione di agevolazioni fiscali per le imprese sostenibili; interventi di riqualificazione del territorio nell'ambito del contenimento del consumo di suolo; investimenti nell'agricoltura sostenibile e di precisione, a partire dalle aree del Mezzogiorno.
  La missione n. 3 (Infrastrutture per la mobilità), richiede investimenti e una maggiore efficienza dei processi autorizzativi. Il Governo intende puntare sulla rete ferroviaria AV-AC ad alta velocità di rete per passeggeri e merci con il completamento dei corridoi TEN-T, su interventi sulla rete stradale e autostradale con un'attenzione particolare per ponti e viadotti, su interventi finalizzati alla promozione dell'intermodalità logistica integrata per le merci e di una mobilità a supporto del turismo lento e sostenibile, con specifico riferimento alle ferrovie turistiche.
  Per quanto concerne la missione n. 4 (Istruzione, formazione, ricerca e cultura), il PNRR punterà a migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione in termini di ampliamento dei servizi per innalzare i risultati educativi.
  Segnala che in tale ambito, potrebbero essere previsti interventi diretti a promuovere la realizzazione di agriasili, nei quali attuare nuovi progetti educativi specificamente studiati per favorire l'interazione dei bambini con l'ambiente naturale.
  Il PNRR prevede altresì azioni volte a supportare i giovani ricercatori, a potenziare la ricerca di filiera e le infrastrutture di ricerca, a promuovere l'integrazione tra ricerca pubblica, mondo produttivo e istituzioni.
  In riferimento alla missione n. 5 (Equità sociale, di genere e territoriale), si sottolinea la necessità di introdurre forme adeguate di tutela del reddito, specie durante le transizioni occupazionali. A tali interventi si accompagneranno misure di contrasto al caporalato e al lavoro sommerso e di maggior tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro.Pag. 306
  Nell'ambito di tale missione il Governo prevede di adottare, inoltre, un ampio spettro di interventi, che includono misure di carattere fiscale nonché politiche attive del lavoro e di coesione territoriale e sociale (attuazione Piano Sud 2030 e della Strategia Nazionale delle Aree Interne e rigenerazione e riqualificazione dei contesti urbani e rurali).
  Un'attenzione particolare dovrà poi essere riservata all’empowerment femminile, attraverso interventi diretti a favorire la parità di genere e lo sviluppo, nel settore agricolo, dell'imprenditoria femminile.
  Per quanto riguarda la missione n. 6 (Salute), il PNRR indirizzerà risorse per il rafforzamento della resilienza e della tempestività di risposta del sistema sanitario alle patologie infettive emergenti gravate da alta morbilità e mortalità, nonché ad altre emergenze sanitarie.
  In tale contesto ritiene che dovrebbero essere contemplate misure di contrasto alle fitopatie e alle epizoozie che penalizzano fortemente il comparto agricolo, incidendo negativamente sulla qualità e quantità delle produzioni.
  Le missioni del PNRR riflettono sostanzialmente gli indirizzi e le linee di intervento già emerse nel corso dell'iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri «Progettiamo il Rilancio», svoltasi lo scorso giugno. A tale proposito, si ritiene opportuno mettere a disposizione della Commissione, un documento, pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio, che sintetizza efficacemente i principali ambiti nei quali si esplicherà l'azione di Governo per la ripresa economica del Paese.
  Con specifico riferimento al comparto agricolo, ricorda che la Ministra Bellanova, nel corso dell'audizione svoltasi nella giornata di ieri, ha fatto riferimento a alcuni progetti elaborati dal MIPAAF. Nello specifico: la realizzazione del parco AgriSolare, per un importo di 6,4 miliardi di euro; l'ammodernamento degli impianti di molitura delle olive, per un importo di 1,2 miliardi di euro; il rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto del settore agricolo e della pesca, per un importo di 1 miliardo di euro; il rafforzamento dei contratti di filiera per i prodotti ittici, per un importo di 120 milioni di euro; la digitalizzazione del SIAN, per un importo di 160 milioni di euro; il miglioramento irriguo, per un importo di 3 miliardi; il potenziamento del Servizio fitosanitario nazionale, per un importo di 22,25 milioni di euro; la realizzazione di un progetto per la gestione forestale sostenibile, per un importo di 1,5 miliardi; lo sviluppo di un efficiente sistema logistico per la filiera ittica, per un importo di 189 milioni di euro; l'ammodernamento del parco macchine agricolo, la digitalizzazione delle imprese agricole insieme allo sviluppo dell'agricoltura di precisione, per un importo di 750 milioni di euro; lo sviluppo della logistica agroalimentare, per un importo di 800 milioni; il rafforzamento della struttura ministeriale, per un importo di 47,8 milioni; lo sviluppo della produzione sostenibile insieme con le relative campagne di comunicazione, per un importo di 100 milioni di euro; la riconversione degli impianti di digestione anaerobica (biometano) per un importo di 2 miliardi; la rigenerazione urbana e verde, per un importo di 700 milioni e un aumento della liquidità delle imprese agricole, per un importo di 600 milioni.
  Osserva, inoltre, che la Commissione Bilancio nel suo documento pone altresì l'attenzione su alcune indicazioni di carattere generale e metodologico, riconducibili in modo trasversale a tutti i settori di spesa, volte a definire i criteri su cui basare il processo di selezione degli interventi nei diversi ambiti, nonché a individuare modelli organizzativi per la gestione ottimale delle fasi di programmazione, gestione e realizzazione dei progetti. Altre indicazioni sono invece state finalizzate a individuare i settori prioritari di intervento su cui concentrare le risorse.
  Al riguardo, rileva che una prima fondamentale necessità consiste nell'individuare criteri di selezione degli interventi idonei a massimizzarne l'impatto sulla crescita.
  Per quanto riguarda l'Italia, l'obiettivo primario è quello, infatti, di colmare i Pag. 307divari strutturali che il nostro Paese registra, rispetto alla media UE, in termini di produttività e investimenti. La principale vulnerabilità del nostro sistema economico è rappresentata, da oltre un ventennio, dalla bassa crescita e dall'assai debole dinamica della produttività, con conseguenze rilevanti sugli attuali livelli di sviluppo economico e sulle prospettive future, come concordemente evidenziato dalle principali istituzioni nazionali, europee ed internazionali.
  La Commissione europea ha specificato che i contenuti ed i principi ispiratori dei PNRR nazionali dovranno basarsi su alcune direttrici comuni: contribuire alla transizione ambientale; alla resilienza e sostenibilità sociale; alla transizione digitale, innovazione e competitività.
  In tale quadro, la proposta della Commissione Europea – attualmente in fase di negoziazione con il Consiglio e il Parlamento europeo – stabilisce i criteri di ammissibilità dei progetti che gli Stati membri potranno inserire nei rispettivi PNRR.
  La condizione primaria affinché i progetti presentati siano ammissibili è che essi facciano parte di un pacchetto coerente di investimenti e riforme, ed essere allineati con le Raccomandazioni specifiche indirizzate al Paese dal Consiglio e con le sfide e le priorità di policy individuate nell'ambito del Semestre europeo, in particolare quelle legate alla transizione verde e digitale. È inoltre essenziale che vi sia coerenza tra i contenuti e gli obiettivi del PNRR e le informazioni fornite nel Programma Nazionale di Riforma, nel Piano Energia e Clima (PNIEC), nei Piani presentati nell'ambito del Just Transition Fund e negli accordi di partenariato e altri programmi operativi della UE.
  Oltre alla coerenza con le Raccomandazioni, sono prioritari il rafforzamento del potenziale di crescita economica, la creazione di posti di lavoro e il miglioramento della resilienza economica e sociale dello Stato membro. Dovrà inoltre darsi evidenza della tempistica e delle modalità di attuazione, con target intermedi (milestones) e finali, identificando chiaramente anche il soggetto attuatore.
  Segnala che il 17 settembre la Commissione europea ha fornito indicazioni sulla redazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza e sui progetti da presentare ai fini del finanziamento nella Comunicazione «Strategia annuale per una crescita sostenibile 2021» (COM(2020) 575) e ha definito orientamenti strategici aggiuntivi per l'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, nel quadro del suo rapporto annuale per la crescita sostenibile per il 2021 (COM(2020)575) che avvia il ciclo del semestre europeo di quest'anno, in vista della preparazione dei piani nazionali, proponendo sette iniziative faro per portare avanti la ripresa verde e digitale e investire nel capitale umano.
  Il documento richiama lo stretto legame che dovrà intercorrere tra i Piani nazionali ed il semestre europeo, specificando che riforme ed investimenti dovrebbero essere affrontati in parallelo, concentrandosi sulle sfide e priorità capaci di generare un impatto più duraturo e rafforzare il potenziale di crescita, la creazione di occupazione, la resilienza dei sistemi sanitari, la resilienza economica e sociale e la coesione regionale.
  Il documento sottolinea, in particolare, l'importanza delle cosiddette «European flagships», ovvero progetti che affrontano questioni comuni a tutti gli Stati membri, richiedono investimenti significativi, creano occupazione e crescita e sono strumentali alla duplice transizione verde e digitale. Si tratta di progetti idonei a generare benefici tangibili non solo ad un Paese membro ma a tutti i cittadini dell'Unione. Verranno pertanto incoraggiati gli investimenti che vanno a beneficio del mercato unico e sono di natura transnazionale.
  La Commissione, in particolare, nelle Linee guida, ha fornito indicazioni sulla redazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza e sui progetti da presentare ai fini del finanziamento (SWD(2020) 205 final).Pag. 308
  In particolare, la Commissione Ue indica quali principi chiave dei Piani nazionali: la transizione verde, nell'ottica del raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 e della riduzione significativa delle emissioni di gas entro il 2030. In ogni piano nazionale, dovrà essere previsto un minimo di spesa per la transizione verde del 37 per cento; la transizione digitale e produttività, a cui si propone di dedicare almeno il 20 per cento delle spese in ogni Piano nazionale; l'equità, con interventi mirati ad assicurare pari opportunità, istruzione inclusiva, condizioni di lavoro eque e protezione sociale adeguata a giovani, donne e gruppi vulnerabili; la stabilità macroeconomica, garantendo sostegno fiscale temporaneo e finalizzato, in un contesto in cui è attivata la clausola di salvaguardia generale del Patto di Stabilità e crescita ed è stato sospeso l'aggiustamento di bilancio.
  La Commissione Ue individua inoltre degli «European flagships», ovvero sette progetti faro che affrontano questioni comuni a tutti gli Stati membri, invitando gli Stati membri a includere nei loro PNRR investimenti e riforme nelle seguenti aree:
   1. introduzione di tecnologie pulite a prova di futuro e accelerazione dello sviluppo e dell'uso delle energie rinnovabili;
   2. miglioramento dell'efficienza energetica di edifici pubblici e privati;
   3. promozione di tecnologie pulite a prova di futuro per accelerare l'uso di trasporti, stazioni di ricarica e rifornimento sostenibili, accessibili e intelligenti e estensione del trasporto pubblico;
   4. rapido lancio di servizi a banda larga rapidi in tutte le regioni e le famiglie, comprese le reti in fibra e 5G;
   5. digitalizzazione della pubblica amministrazione e dei servizi, compresi i sistemi giudiziario e sanitario;
   6. aumento delle capacità del data cloud industriale europeo e sviluppo di processori più potenti, all'avanguardia e sostenibili;
   7. adattamento dei sistemi educativi per supportare le competenze digitali e la formazione educativa e professionale per tutte le età.

  L'attuazione dello strumento – ricorda la Commissione – sarà coordinata dalla Recovery and resilience task force, in stretta collaborazione con la direzione generale degli Affari economici e finanziari, sotto la guida del Comitato direttivo, presieduto dalla Presidente Ursula von der Leyen, per garantire che lo strumento sia attuato in modo coerente ed efficace.
  Fa presente che un altro capitolo di fondamentale importanza è quello delle riforme che dovranno accompagnare i programmi di spesa.
  Con riferimento a tale aspetto, la relazione sottolinea come le indicazioni fornite il 17 settembre scorso dalla Commissione europea in merito alla redazione dei PNRR e dei relativi progetti richiamino lo stretto legame che dovrà intercorrere tra i Piani nazionali ed il Semestre europeo, specificando che riforme ed investimenti dovrebbero essere affrontati in parallelo, concentrandosi sulle sfide e priorità capaci di generare un impatto più duraturo e rafforzare il potenziale di crescita, la creazione di occupazione, la resilienza dei sistemi sanitari, la resilienza economica e sociale e la coesione regionale.
  La capacità delle spese aggiuntive di innescare aumenti di produttività e, quindi, crescita economica, è fortemente condizionata dal contesto normativo su cui esse si inseriscono. Una pubblica amministrazione macchinosa e ancora orientata a schemi amministrativistici, un mercato del lavoro inefficiente e poco reattivo, un sistema fiscale che penalizza i fattori produttivi e non supporta la crescita, una giustizia lenta, sono tutti fattori che rallentano il dinamismo economico complessivo e attenuano l'effetto moltiplicativo della spesa. Una ripresa economica rapida e robusta e la costruzione di un sistema Paese più solido e resiliente, capace di fronteggiare al meglio gli shock futuri, richiedono un salto di qualità a tutti i livelli. In tale quadro Pag. 309riforme e spesa devono essere considerate come due facce di una stessa medaglia, in quanto le riforme strutturali rendono più produttiva la spesa, mentre la spesa è spesso necessaria.
  Nel documento si rileva, inoltre, come l'elaborazione del PNRR si innesti su un quadro programmatico e normativo che impone di tenere conto dei divari territoriali in termini di sviluppo esistenti nel nostro Paese e delle misure fin qui messe in campo, con risultati variabili, per cercare di superarli.
  Alla frattura territoriale storica tra Nord e Sud si sovrappone, poi, il divario crescente tra centri urbani e aree interne, nonché l'emergere di una specifica questione appenninica, soprattutto nelle aree interessate, in tempi recenti, da terremoti e altri devastanti fenomeni naturali.
  Le risorse che affluiranno attraverso il programma Next Generation EU dovranno essere rivolte a coniugare l'obiettivo della crescita con quello della riduzione dei divari territoriali. Si tratta di obiettivi che sarebbe errato contrapporre, come dimostrano chiaramente le stime sull'impatto in termini di più elevata crescita economica complessiva, nel breve come nel lungo periodo, di una maggiore concentrazione delle nuove risorse di investimento nel Mezzogiorno.
  Nel documento si osserva come il PNRR rappresenti un'occasione preziosa per accelerare l'attuazione del Piano Sud 2030, le cui linee di intervento paiono del tutto coerenti con la natura e le finalità di progetti che dovranno essere presentati all'Unione europea. L'obiettivo prioritario resta quello di incrementare gli investimenti pubblici nel Mezzogiorno, al fine di colmare nel giro di alcuni anni il divario infrastrutturale che rallenta la crescita di quei territori.
  Altra questione di cui la relazione rimarca l'importanza è quella della trasparenza e del controllo delle decisioni di spesa.
  L'entità delle risorse e la ristrettezza dei tempi per la pianificazione del loro utilizzo non devono condurre a decisioni poco meditate, scarsa trasparenza sulle motivazioni a base delle scelte e insufficiente o poco chiara rendicontazione dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi fissati. A tale proposito, si propone, a livello nazionale, una infrastruttura di servizio, composta da soggetti pubblici (si pensi ad esempio all'ISTAT) e privati (centri di ricerca, università, think tank) che funga da serbatoio di competenze per il reperimento e l'elaborazione dei dati necessari ad accompagnare il processo di scelta, elaborazione e valutazione dei progetti. L'obiettivo della massima trasparenza nell'utilizzo delle risorse potrebbe poi consigliare di individuare una sede – un sito Internet o un portale dedicati – che consenta in tempo reale, a tutti cittadini, di verificare le scelte effettuate e lo stato di avanzamento dei progetti, anche con riferimento agli obiettivi fissati.
  La necessità di destinare la massima parte dei fondi europei a interventi ad alto effetto moltiplicativo, evitando in ogni caso sprechi di risorse, è strettamente connessa all'esigenza, imprescindibile anche in questa fase, di assicurare un sostanziale, progressivo e continuo riequilibrio dei conti pubblici. Nella relazione si evidenzia come le favorevoli condizioni attuali, legate alla sospensione del Patto di stabilità e crescita e al massiccio programma di acquisti di titoli pubblici attivato dalla Banca centrale europea a seguito della crisi pandemica, non potranno essere protratte troppo a lungo, per cui è necessario non distogliere l'attenzione dall'obiettivo di definire un credibile piano di rientro che garantisca la sostenibilità della finanza pubblica nel medio-lungo periodo.
  Per tali ragioni, è cruciale garantire un impiego efficiente delle risorse, che possa contribuire a rilanciare le prospettive di crescita dell'economia e, in questo modo, a contenere il peso del debito sul prodotto, riducendo allo stesso tempo il rischio di una tensione sui titoli di Stato al venire meno delle condizioni favorevoli connesse alle misure emergenziali messe in atto a livello europeo.
  Un ulteriore aspetto su cui si sofferma la relazione, infine, attiene non solo alla fase di predisposizione del PNRR, ma Pag. 310anche a quella della sua successiva attuazione, riguarda il coinvolgimento del Parlamento.
  In particolare, appare indispensabile che le Camere siano coinvolte nell'intero iter che caratterizza tale fase, in modo che esse possano esprimersi al riguardo con specifici atti di indirizzo.
  In proposito, nel documento in esame si propone che il Governo trasmetta alle Camere una relazione periodica sullo stato di attuazione del PNRR. Tale relazione potrebbe essere oggetto di esame da parte delle Commissioni permanenti al fine di consentire alle stesse di esprimere le loro valutazioni per le parti di rispettiva competenza, ferma restando, tra l'altro, la possibilità di istituire nelle medesime Commissioni appositi Comitati permanenti con il compito di procedere al monitoraggio della complessiva fase di attuazione del Piano.
  Osservato che la relazione della Commissione Bilancio non entra nel merito dei profili relativi al comparto agricolo e della pesca, ritiene, quindi, opportuno, utilizzare questa occasione per individuare quali siano le per questa Commissione le priorità. Invita pertanto i colleghi a fargli pervenire in tempo utili osservazioni riferite ai singoli cluster di progetti omogenei al fine di una maggiore comprensibilità dei rilievi da esprimere alla Commissione Bilancio.

  Marzio LIUNI (LEGA) facendo riferimento all'intervento svolto nella seduta di ieri dalla Ministra Bellanova, che giudica povero di proposte innovative per il comparto primario e privo di una visione strategica dell'agricoltura, esprime preoccupazione in ordine al rischio che la significativa mole di risorse economiche che saranno messe a disposizione del Paese con il Recovery Fund possano non essere efficacemente impiegate a beneficio di un effettivo sviluppo del settore agricolo.

  Lorenzo VIVIANI (LEGA) osservato che, come emerso dall'audizione della Ministra Bellanova svoltasi nella seduta di ieri, le risorse economiche del Recovery Fund saranno vincolate in una percentuale significativa al conseguimento degli obiettivi dello European Green Deal e alla digitalizzazione, sottolinea la necessità di evitare che le stesse siano impiegate per la realizzazione di microinterventi non al passo con i tempi e di attuare, invece, interventi strategici, nonché di affidare la gestione di tali risorse alle regioni, in grado di operare con maggiore celerità ed efficienza del Ministero.
  Considerata la rilevanza dei contenuti dello schema di relazione in oggetto, chiede alla presidenza di garantire tempi di esame adeguati anche al fine di consentire ai gruppi di opposizione di poter fornire un contributo alla elaborazione dei rilievi da esprimere alla V Commissione.

  Filippo GALLINELLA, presidente, rammentato che la Commissione è chiamata a deliberare sui rilievi da trasmettere alla Commissione Bilancio entro le ore 11 di martedì 29, invita i commissari a considerare la possibilità di approvare, successivamente all'espressione dei rilievi, un atto d'indirizzo al Governo a conclusione di un dibattito che potrà esser svolto in modo approfondito, in un tempo più ampio di quello a disposizione per l'esame dello schema di relazione in oggetto.
  Non essendovi altre richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.50 alle 18.

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