CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 settembre 2020
440.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 159

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 23 settembre 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 13.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Corea sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 17 ottobre 2018.
C. 2524 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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  Andrea FRAILIS (PD), relatore, rileva che il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Corea sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 17 ottobre 2018, è già stato approvato in prima lettura dall'altro ramo del Parlamento, nella seduta dello scorso 27 maggio. Evidenzia, quindi, che l'Accordo ricalca analoghi provvedimenti già esaminati dalla Commissione e risponde all'esigenza di fissare la cornice giuridica entro cui incrementare la cooperazione bilaterale tra le forze armate dei due Paesi. Osserva, poi, che attualmente la cooperazione nel settore della difesa tra le due Parti è disciplinata da un Memorandum d'intesa, siglato nel 1998. Esso, peraltro, persegue anche l'obiettivo di consolidare le rispettive capacità difensive e migliorare la comprensione reciproca sulle questioni di sicurezza, soprattutto considerando che la storia e la collocazione geopolitica della Corea sono di particolare delicatezza. Venendo al testo dell'Accordo, composto di un preambolo e di dieci articoli, riferisce che l'articolo 1 enuncia i principi e lo scopo dell'intesa, precisando che la cooperazione nel settore della difesa si svolgerà in conformità agli impegni internazionali assunti dalle Parti e, per l'Italia, anche a quelli derivanti dall'appartenenza all'Unione europea. L'articolo 2 individua le aree e le modalità di gestione della cooperazione tra i Ministeri della difesa dei due Paesi. Nel dettaglio, la cooperazione investirà le seguenti aree: la politica di sicurezza e di difesa; la ricerca, sviluppo, supporto logistico e acquisizione di prodotti e servizi per la difesa; lo sport, storia e sanità militare; l'industria della difesa e la produzione di materiale militare. Le modalità con le quali si svolgerà saranno: le visite reciproche di delegazioni di enti civili e militari; lo scambio di esperienze tra esperti delle Parti; incontri tra le istituzioni della difesa; partecipazioni a corsi di addestramento teorici e pratici, a periodi di orientamento, a seminari, e conferenze nei settori di interesse della difesa; le visite di navi ed aeromobili militari; lo scambio nel campo degli eventi culturali e sportivi; il supporto tecnico e amministrativo per le iniziative commerciali relative ai materiali della difesa ed ai servizi connessi alle materie della difesa (articolo 537-ter del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66). Evidenzia che ciò avverrà, comunque, sempre nel rigoroso rispetto dell'articolo 11 della Costituzione e dei princìpi, delle norme e delle procedure in materia di esportazione di materiali d'armamento previsti dalla legge 9 luglio 1990, n. 185, in materia di controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento. L'articolo 3 disciplina gli aspetti finanziari derivanti dalla cooperazione. In particolare, è stabilito che ciascuna Parte sosterrà le spese di sua competenza e che la Parte ospitante avrà l'obbligo di fornire trattamenti sanitari d'emergenza al personale della Parte inviante presso le proprie infrastrutture sanitarie. Infine, è espressamente previsto che tutte le eventuali attività condotte ai sensi del trattato saranno subordinate alla disponibilità delle necessarie risorse finanziarie delle Parti. Le questioni relative al risarcimento di eventuali danni provocati dal personale sono regolate dall'articolo 4, mentre l'articolo 5 disciplina la protezione della proprietà intellettuale e l'articolo 6 le modalità per il trattamento di informazioni classificate. Al riguardo, segnala che le Parti si impegnano a garantire che tutte le informazioni militari classificate scambiate o generate saranno utilizzate solo per gli scopi ai quali sono state specificatamente destinate, nell'ambito dell'Accordo. L'articolo 7 definisce le modalità di risoluzione delle eventuali controversie interpretative o applicative, mentre l'articolo 8 regola l'entrata in vigore dell'Accordo, l'articolo 9 la possibilità di emendarne i contenuti o di integrarli mediante protocolli aggiuntivi e, infine, l'articolo 10 la durata.
  Rileva, poi, che la relazione introduttiva predisposta dal Governo reca alcune precisazioni in merito alla giurisdizione penale. In particolare, viene sottolineato che la controparte coreana, nonostante i frequenti solleciti in merito da parte dei Pag. 161rappresentanti nazionali delegati a negoziare il documento, non ha accettato di inserire nel testo dell'Accordo alcuna forma di deroga al diritto di esercizio della giurisdizione delle autorità dello Stato ospitante. Per conseguenza, nel corpo dell'Accordo è stato espunto ogni riferimento al possibile svolgimento di attività di addestramento e di esercitazioni militari, mentre si assicura che le attività di carattere formativo verranno svolte in Italia. Esse potranno essere organizzate in Corea solo qualora le autorità di Seul, modificando l'attuale orientamento, dovessero accordare all'Italia l'esercizio prioritario della giurisdizione sul proprio personale. Ciò al fine di evitare che il personale italiano sia inviato in territorio coreano senza la necessaria tutela giurisdizionale. Infine, evidenzia che la conclusione dell'Accordo mira anche ad indurre positivi effetti in alcuni settori produttivi e commerciali italiani e coreani e mira alla stabilizzazione dell'Asia orientale, regione di particolare valore strategico e di grande valenza politico-internazionale per il nostro Paese.
  Alla luce di quanto rilevato, preannuncia la presentazione di una proposta di parere favorevole a conclusione del dibattito.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.10 alle 13.20.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 23 settembre 2020.

Audizione, in videoconferenza, di esperti nell'ambito dell'esame in sede referente delle proposte di legge recante «Delega al Governo per l'istituzione della Riserva ausiliaria dello Stato per lo svolgimento di operazioni di soccorso sanitario e socio-assistenziale».
C. 1466 Pagani, C. 2036 Ermellino e C. 2268 Piastra.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.25 alle 13.45.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 23 settembre 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 17.50.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Modifiche al capo VII del titolo II del libro quarto del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in materia di reclutamento dei volontari, nonché deleghe al Governo per l'adozione della disciplina transitoria e di norme per il collocamento lavorativo dei volontari congedati.
C. 1870 Ferrari, C. 2045 Giovanni Russo, C. 2051 Del Monaco.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 28 luglio 2020.

  Giovanni RUSSO (M5S), relatore, ritiene che le modalità di prosecuzione dell’iter del provvedimento potrebbero essere concordate nella sede dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

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  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) condivide la proposta del relatore, sottolineando come essa sia volta a individuare la strada migliore per addivenire a un testo condiviso.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.55.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI

  Mercoledì 23 settembre 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 17.55.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.
(Rilievi alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del documento.

  Gianluca RIZZO, presidente, rappresenta che la Commissione dovrà esprimere i rilievi alla Commissione Bilancio entro martedì 29 settembre.

  Giovanni Luca ARESTA, relatore, riferisce che la Commissione Bilancio, in data odierna, ha trasmesso un corposo documento inerente al cosiddetto Recovery Fund. Come illustrato nella riunione dell'Ufficio di presidenza del 9 settembre scorso, la trattazione parlamentare di questa materia è, in qualche misura, un inedito procedurale, posto che essa muove – sì – dal necessario coinvolgimento del Parlamento ma trova la sua sede solo nell'ampio solco dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento. La scelta procedurale appare ispirarsi all'esame del DEF, che – come noto – viene assegnato alla Commissione Bilancio in via primaria e, poi, alle Commissioni di merito in sede consultiva. Raccolti gli elementi delle Commissioni di settore, la V Commissione predispone – previo svolgimento di audizioni – la relazione per l'Assemblea, che la approva con una risoluzione. Peraltro, in questo caso, si sono aggiunti tasselli ulteriori, costituiti dalla trasmissione di un documento governativo (le Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza) da parte del Presidente del Consiglio alle Camere e ulteriormente trasmesso a tutte le Commissioni parlamentari e dalle audizioni già svolte da alcune Commissioni di settore sugli aspetti di competenza. Questa premessa procedurale è necessaria per comprendere il compito cui la Commissione Difesa è chiamata, poiché si tratta di esprimere la posizione della Commissione stessa entro un binario di contenuti molto ben definito, sia dalle Linee guida del Governo, sia dalla proposta della Commissione Bilancio. Al proposito, ricorda il complessivo contesto giuridico e procedurale, nazionale ed europeo, entro cui tali documenti si collocano.
  Come a tutti noto, nell'ambito del Consiglio europeo che si è svolto dal 17 al 21 luglio 2020, i Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo sul QFP 2021-2027, nel senso di dotarlo di un apposito dispositivo (formalmente denominato Next Generation EU), volto ad aiutare i Paesi membri a fronteggiare il terribile impatto economico della pandemia da COVID-19. In estrema sintesi, Next Generation EU è stato dotato di 750 miliardi di euro, 390 dei quali per sovvenzioni a fondo perduto e 360 miliardi per prestiti: il Governo stima che affluirebbero al nostro Paese 208,6 miliardi di cui 81 in sovvenzioni a fondo perduto e 127,6 come prestiti. I Paesi membri, poi, Pag. 163fruiranno delle risorse del Recovery Fund previa presentazione dei rispettivi PNRR, sulla base di un apposito regolamento che dovrà essere approvato, secondo la procedura legislativa ordinaria, da Parlamento europeo e Consiglio. I PNRR dovranno essere presentati, per un parere della Commissione europea, entro il 30 aprile 2021. Entro due mesi da tale termine, la Commissione dovrà proporre al Consiglio dell'Unione europea, nella formazione ECOFIN, l'approvazione dei vari piani. L'ECOFIN – poi – dovrà approvare un atto di esecuzione di tali piani, a maggioranza qualificata, entro quattro settimane.
  I PNRR sono documenti che indicano le priorità nazionali nell'uso di queste risorse. Tali priorità, tuttavia, dovranno necessariamente obbedire alle seguenti finalità: promuovere la coesione economica sociale e territoriale all'interno dell'Unione europea; attenuare le conseguenze negative della crisi pandemica; sostenere la transizione economica verso modalità e produzioni ecologicamente compatibili e verso il digitale.
  Alla luce di tali finalità, la Commissione valuterà i piani nazionali sulla base di una griglia di criteri di ammissibilità dei progetti che vi sono ricompresi, a essi strettamente legati come, per esempio, la coerenza con obiettivi strategici e macro-settoriali del piano; un impatto positivo sull'occupazione; un'attenta valutazione dei costi e degli impatti economici e ambientali; la chiara identificazione dei soggetti attuatori e altri. L'elaborazione del PNRR italiano si incastra in altre procedure quale prima di tutto, il Programma nazionale di riforma, che solitamente accompagna il DEF. Al riguardo, quest'anno le autorità dell'Unione europea hanno consentito, proprio in ragione della crisi del COVID, di differire la presentazione dei relativi allegati. Osserva, poi, che nel documento della Commissione Bilancio si propone una generale analisi del contesto economico italiano e un indirizzo di politica economica e sociale cui il Governo dovrà attenersi nella predisposizione del PNRR e dei relativi progetti da inviare alle autorità europee. Nel frattempo, in data 10 settembre 2020, il Presidente del Consiglio ha riunito il CIAE (Comitato interministeriale per gli affari europei, previsto dalla legge 234 del 2012), in esito al quale sono state adottate le Linee guida governative per la definizione del PNRR, poi trasmesse alle Camere e alle singole Commissioni parlamentari.
  Le Linee guida del Governo declinano le priorità nell'uso dei fondi su sei missioni: Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per la mobilità; Istruzione, formazione, ricerca e cultura; Equità sociale, di genere e territoriale; Salute. In ciascuno di questi settori di intervento, le riforme proposte concerneranno l'aumento degli investimenti pubblici, la riforma della pubblica amministrazione, l'aumento delle spese in ricerca e sviluppo, la riforma degli aspetti fiscali, della giustizia e del lavoro. Più in particolare, nel campo della digitalizzazione dell'innovazione del sistema produttivo, è previsto che siano potenziate le infrastrutture tecnologiche con il completamento della rete nazionale di telecomunicazioni ottica e lo sviluppo del 5G anche per dotare ciascuna impresa di una identità digitale unica. Per aumentare la competitività delle imprese, soprattutto le micro e le piccole, il Governo vuole favorirne la trasformazione digitale e potenziare gli strumenti finanziari per loro disponibili. Venendo poi alla transizione ecologica, l'Esecutivo vuole conseguire gli obiettivi dello European Green Deal, mediante la limitazione delle emissioni, la riduzione dell'inquinamento locale, specialmente del suolo e delle acque, e l'aumento dell'efficienza energetica, soprattutto nell'edilizia e nell'uso delle fonti energetiche (decarbonizzazione): per le altre missioni, rinvia alla documentazione già trasmessa.
  Evidenzia che l'attività conoscitiva svolta finora dalla Commissione Bilancio ha fatto emergere indicazioni di carattere sia generale e metodologico riconducibili in modo trasversale a tutti i settori di spesa, volti a definire i criteri su cui basare il processo di selezione degli interventi Pag. 164nei diversi ambiti, nonché a individuare modelli organizzativi per la gestione ottimale della realizzazione dei vari progetti attraverso una intelligente programmazione e gestione; sia contenutistico, entro cui sono stati inseriti contributi di idee, di progetto e d'analisi pervenute dai singoli ministeri, dalle regioni, dallo SVIMEZ, dalle società in mano pubblica e altre fonti qualificate. Le linee guida proposte dal Governo ribadiscono sostanzialmente l'intenzione di recepire le Raccomandazioni della Commissione europea nel contesto del cosiddetto Semestre europeo. L'Italia sconta notoriamente, da lungo periodo, un ritardo rispetto alla media dei Paesi dell'area euro in termini di investimenti totali in rapporto al PIL, facendo registrare un dato positivo sugli investimenti in macchinari, mezzi di trasporto e materiali informatici. È per questo che il Governo si impegna a stabilire un forte nesso tra «riforme» e «priorità» con le procedure effettive di spesa. Inoltre, l'esecutivo si impegna a innestare il quadro programmatico e normativo del Recovery Fund superando i divari territoriali ancora oggi persistenti nel Paese. Di fronte a tale panorama molto impegnativo, i gruppi parlamentari in seno alla Commissione Bilancio hanno avanzato diversi contenuti sottolineando la necessità di superare il divario Nord-Sud. La V Commissione, a ogni modo, conclude nel senso che il Parlamento deve restare coinvolto nel massimo grado, rispetto sia alle prossime tappe della predisposizione e della trasmissione a Brussels del PNRR, sia alle fasi attuative, mediante una continua attività di monitoraggio.
  Nel rinviare dunque alla documentazione resa disponibile, si rimette alla discussione tra i colleghi e si riserva di avanzare una proposta di valutazione favorevole. Crede opportuno ricordare, il ruolo che il settore della Difesa ha svolto nella «prima fase» della pandemia per il trasporto dei malati, del materiale medico necessario e del personale sanitario e quello che questo settore potrà ancora sviluppare nella «fase di rilancio» e lungo le direttrici fondamentali che sono state delineate dall'Ue sui temi della digitalizzazione del Green Deal e dell'alta formazione delle competenze. Sul punto rileva che proprio la Commissione Difesa della Camera, in occasione della seduta del 9 settembre 2020 (parere su atto del Governo n. 188), ha ribadito la necessità di «dare piena attuazione ai programmi di interesse della Difesa volti a sostenerne l'avvio e il prosieguo per l'ammodernamento e il rinnovamento dello strumento militare, contribuendo in tal modo ad assicurare il necessario sostegno allo strategico settore industriale – che costituisce un rilevante volano a sostegno della ripresa economica del Paese – oltreché per contribuire al mantenimento di adeguati livelli occupazionali nello specifico comparto» così anche che «sia valutata, nell'ambito delle politiche di rilancio degli investimenti pubblici, l'istituzione di uno strumento pluriennale per gli investimenti della Difesa, al fine di assicurare sia stabilità alle risorse sia l'opportuna supervisione politica del Parlamento sulle scelte più rilevanti». In particolare, con lo scopo di precisare meglio l'esempio del contributo che la Difesa è in grado di fornire a un significativo sviluppo di capacità per il Paese, con significativi ritorni sul piano tecnologico, industriale e dell'occupazione, ricorda che: il citato alveo della elevazione delle capacità di sicurezza cibernetica deve ricomprendere necessariamente il connesso ammodernamento e potenziamento delle reti di comunicazione e di comando e controllo della Difesa, coerentemente con le iniziative del Governo in tema di innovazione e digitalizzazione, con importanti ricadute sullo sviluppo di nuove tecnologie, sulla competitività e sui livelli occupazionali del sistema Paese; per quanto attiene al tema della resilienza energetica e alla prospettazione di un ampio programma di investimenti nel campo del potenziamento delle fonti rinnovabili e al miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici, degli stabilimenti produttivi e delle strutture sanitarie, occorre sottolineare come si tratti di un argomento decisamente maturo nell'ambito di iniziative già in essere nell'ambito Pag. 165di specifici settori della difesa per i quali si è già provveduto a dare inizio alla definizione della Strategia Energetica della Difesa in linea con i documenti programmatici nazionali in materia; pienamente in linea con i criteri sopra evidenziati, è opportuno ribadire il positivo contributo che la Difesa è in grado di fornire nel panorama sempre più diffuso degli apparati e dei principi cardine della cosiddetta Internet of Things (IoT) anche nel settore energetico e della conseguente accresciuta necessità di proteggere le infrastrutture critiche della Difesa dalle crescenti minacce di natura cibernetica.
  Da ultimo, passando al settore delle infrastrutture, a partire dai siti a valenza strategica e con un riguardo particolare alla polarizzazione nelle aree meridionali del Paese (ma non solo), l'intento è la realizzazione di distretti energetici intelligenti (definiti smart military district) nei quali sia massimizzato il ricorso all'autoconsumo e la gestione dei flussi energetici avvenga in tempo reale in un alveo certo di cyber security. Tali distretti potrebbero rappresentare i vertici di selezionate aree geografiche interne sulle quali emanare sviluppo tecnologico in termini di infrastrutture e infostrutture e, parallelamente, creare le condizioni per l'attrazione di interessi industriali ed investimenti, a tutto vantaggio dello sviluppo economico e sociale delle Comunità interessate.

  Il Sottosegretario Angelo TOFALO apprezza la relazione che ritiene articolata e puntuale e conferma che il Governo considera fondamentale il contributo del Parlamento al fine di utilizzare al meglio i fondi messi a disposizione da questo strumento.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) osserva che gli orientamenti emersi nell'ambito delle Linee guida interessano interventi condivisibili, quali, ad esempio, le bonifiche dei siti militari, la migliore resa energetica delle caserme e la difesa delle reti cibernetiche. Rimarca, tuttavia, che rimane trascurata tutta la parte relativa agli investimenti della Difesa, che sarebbe opportuno promuovere destinando maggiori fondi soprattutto alla ricerca e sviluppo delle nuove tecnologie.

  Salvatore DEIDDA (FDI) manifesta disagio per l'utilizzo del termine «resilienza», che indica la capacità dei metalli di riacquistare l'originaria forma, e sottolinea come i documenti in esame dovrebbero piuttosto delineare un programma ambizioso del futuro delle nostre Forze armate, affrontando i vecchi problemi irrisolti, con più puntuali riferimenti agli investimenti nel settore della Difesa.

  Giovanni Luca ARESTA, relatore, ricorda come già in occasione dell'esame dell'Atto del Governo n. 188, la Commissione abbia dato indirizzi precisi sull'impiego dei fondi della Difesa, che verranno ribaditi anche in questa occasione.

  Alberto PAGANI (PD) desidera cogliere nelle parole del collega Deidda la giusta raccomandazione all'uso corretto delle parole. Con le risorse del Recovery Fund non si deve puntare solo al ripristino della situazione precedente ma a fare progressi in termini netti, in diversi settori, quali – certo – la difesa, ma anche la sanità.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.30.