CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 agosto 2020
422.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 101

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 5 agosto 2020. — Presidenza del Presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 14.05.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Sergio BATTELLI, presidente, avverte che, per il gruppo FDI, sono entrate a far parte della Commissione le deputate Mantovani e Montaruli, mentre hanno cessato di farne parte i deputati Emanuele Prisco e Giorgia Meloni.

Ratifica ed esecuzione del Protocollo n. 15 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, fatto a Strasburgo il 24 giugno 2013, e del Protocollo n. 16 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, fatto a Strasburgo il 2 ottobre 2013.
Nuovo testo C. 1124 Governo e C. 35 Schullian.

(Parere alle Commissioni riunite II e III).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Piero DE LUCA (PD), relatore, ai fini dell'espressione del parere alle Commissioni riunite II e III, illustra il nuovo testo del disegno di legge in materia di «Ratifica ed esecuzione del Protocollo n. 15 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, fatto a Strasburgo il 24 giugno 2013, e del Protocollo n. 16 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, fatto a Strasburgo il 2 ottobre 2013.
  In via preliminare rileva che il nuovo testo del disegno di legge – che, come dirà oltre, si limita a disporre l'autorizzazione Pag. 102alla ratifica del solo citato Protocollo n. 15 di modifica alla Convenzione EDU – è frutto di un iter articolato e complesso, che ha visto anche lo svolgimento di un ciclo di audizioni presso le Commissioni di merito.
  Ricorda, inoltre, che un disegno di legge recante la ratifica di entrambi i suddetti Protocolli – al pari del testo base in origine adottato della Commissioni riunite – era già stato approvato dalla Camera nella scorsa legislatura.
  Entrambi i Protocolli traggono fondamento dalla consapevolezza delle criticità registrate nel funzionamento della Corte europea dei diritti dell'uomo che, nel tempo, ha accusato notevoli problemi di arretrato, col rischio di realizzare essa stessa una violazione di uno dei diritti fondamentali da essa stessa tutelati, quello relativo alla durata ragionevole del processo (articolo 6, paragrafo 1, della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, CEDU), considerato anche che la Corte ha un'utenza potenziale che raggiunge ormai circa 800 milioni di cittadini.
  In particolare, il Protocollo n. 15 – per la cui entrata in vigore è necessaria la ratifica di tutti gli Stati parte della Convenzione – è stato redatto sulla scia della dichiarazione finale della Conferenza di Brighton del 2012 sulla riforma della Corte europea dei diritti umani, che ha posto l'accento sull'obbligo degli Stati di provvedere all'attivazione della Convenzione, rafforzando tuttavia il principio di sussidiarietà e il principio del margine di apprezzamento nel rapporto delle rispettive giurisdizioni con la Corte europea, ossia l'ambito in cui la Corte riconosce agli Stati libertà di azione e di manovra, prima di dichiarare che una misura statale di deroga, di limitazione o di interferenza con una libertà garantita dalla CEDU configuri una concreta violazione della Convenzione stessa. In questa prospettiva, il Protocollo n. 15 introduce modifiche alla procedura davanti alla Corte europea dei diritti di Strasburgo prevedendo, tra l'altro, la riduzione da 6 a 4 mesi del termine per il ricorso dalla definitiva pronuncia interna, nonché ulteriori novità concernenti anche il sistema di rinvio della competenza alla Grande Camera, con l'eliminazione del sistema di veto attualmente concesso agli Stati membri e alla vittima.
  Il Protocollo n. 16 – già in vigore a livello internazionale avendo raggiunto le prescritte 10 ratifiche da parte di Stati membri del Consiglio d'Europa – prevede invece l'introduzione del cd. parere consultivo su questioni di principio relative all'interpretazione o all'applicazione dei diritti e delle libertà contemplati dalla Convenzione o dai suoi protocolli.
  Osserva quindi come si tratti di un meccanismo che agevola l'interazione tra giudici nazionali e Corte europea dei diritti dell'uomo sulla base di un modello procedimentale in parte analogo al rinvio pregiudiziale (interpretativo) alla Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE), atteso che si prevede che le alte giurisdizioni nazionali possano chiedere, nell'ambito di una causa pendente davanti ad esse, pareri consultivi non vincolanti alla Corte europea sulle predette questioni di principio relative all'interpretazione o applicazione dei diritti e delle libertà. In base agli articoli 4-6 i pareri consultivi emessi dalla Grande Camera sono motivati e pubblicati ed è altresì prevista la dissenting opinion. La principale differenza tra la procedura consultiva di cui al Protocollo n. 16 e il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell'Unione europea – oltre al fatto che, ai sensi del Protocollo, i pareri consultivi possono essere chiesti solo dalle alte giurisdizioni nazionali di ultima istanza – è soprattutto la non vincolatività delle pronunce. Ed invero, le decisioni pregiudiziali rese dalla Corte di giustizia – espresse con sentenze o ordinanze – sono vincolanti non solo per la giurisdizione nazionale che ha avviato il rinvio pregiudiziale ma anche per tutte le altre giurisdizioni nazionali degli Stati membri, posto che il meccanismo del rinvio pregiudiziale ex articolo 267 TFUE mira a garantire uniformità nell'interpretazione e nell'applicazione del diritto dell'Unione europea.
  Ciò premesso, segnala che nel corso dell'esame presso le Commissioni di merito Pag. 103sono emerse, anche a seguito delle audizioni svolte, talune criticità connesse in particolare alla ratifica del Protocollo n. 16, al punto che taluni gruppi politici hanno chiesto di separare gli iter di esame dei due protocolli con la predisposizione da parte del Governo di due distinti disegni di legge. In particolare, alla fine dell'esame preliminare, le relatrici presso le Commissioni riunite hanno presentato un emendamento, poi approvato all'unanimità e confluito nel testo in esame, volto a prevedere unicamente la ratifica del Protocollo n. 15, così da poter approfondire ulteriormente nel merito i possibili risvolti del Protocollo n. 16.
  In tale contesto, va debitamente considerata l'urgenza indifferibile di procedere subito alla ratifica del Protocollo n. 15, che è stato già approvato da 46 Stati membri su 47 del Consiglio d'Europa e che è pertanto in attesa della sola ratifica dell'Italia per entrare in vigore a livello internazionale.
  Pertanto, appare ragionevole la scelta compiuta dalle Commissioni di merito, pur rilevando in questa sede come sia comunque opportuno, come evidenziato dal Governo, procedere rapidamente anche all'esame e alla definitiva ratifica del Protocollo n. 16 – peraltro già ratificato da diversi Paesi, tra cui la Francia – al fine di valorizzare la dimensione di giurisdizione sovranazionale della Corte europea dei diritti dell'uomo in coerenza con la finalità di una maggiore armonizzazione ed efficacia nella tutela dei diritti fondamentali, fermo restando il rispetto, naturalmente, del ruolo della nostra Corte Costituzionale e dei princìpi fondamentali del nostro ordinamento.
  Per tali ragioni, propone di esprimere un parere favorevole, accompagnato da una specifica osservazione, volta ad evidenziare l'esigenza di addivenire quanto prima alla ratifica anche del Protocollo n. 16.

  Marco MAGGIONI (LEGA) valuta positivamente la separazione degli iter di esame dei due protocolli, con l'espunzione del Protocollo 16 dal testo attualmente all'esame, sottolineando però la necessità di un tempo congruo di approfondimento e valutazione, dato l'impatto del testo in esame sul nostro ordinamento.

  Augusta MONTARULI (FDI) associandosi al collega Maggioni sottolinea l'esigenza di approfondire il testo non limitandone l'esame ad una sola seduta.

  Piero DE LUCA (PD), relatore, osserva che la decisione di scorporare i due Protocolli, approvata all'unanimità dalle Commissione di merito, va esattamente nella direzione di consentire una più approfondita valutazione della procedura di dialogo tra le giurisdizioni prevista dal Protocollo 16. Il Protocollo 15, attualmente il solo oggetto di ratifica ai sensi del nuovo testo all'esame, riguarda invece una procedura interna all'ordinamento comunitario, priva di profili problematici per quanto di competenza della Commissione.
  Illustra quindi la proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato).

Sull'ordine dei lavori.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori rileva che, benché l'opposizione intenda mantenere un clima collaborativo, non appare ragionevole concludere in data odierna l'esame parlamentare di un provvedimento complesso, atteso che una tale tempistica, peraltro non conforme alla prassi prevalente adottata in Commissione, comprimerebbe gli spazi dell'opposizione.

  Sergio BATTELLI, presidente, osserva che la tempistica risponde a una esigenza espressa dalle Commissioni di merito, che prevedevano di concludere l'esame del provvedimento prima della chiusura estiva. Ricorda inoltre che l'emendamento che disgiunge l’iter di esame dei due Protocolli è stato approvato all'unanimità dalle medesime Commissioni. Sottolinea comunque che appare opportuna una breve sospensione della seduta per verificare se sia possibile un rinvio dell'esame Pag. 104per venire incontro alla richiesta di approfondimento pervenuta dall'opposizione.

  La seduta, sospesa alle 14.20, è ripresa alle 14.25.

  Piero DE LUCA (PD), relatore, invita l'opposizione, al fine di agevolare i lavori della Commissione con spirito costruttivo e in un clima cooperativo, ad anticipare le tematiche sulle quali si ritiene necessario un approfondimento della discussione in altra seduta, valutando opportuno, in caso contrario, che la Commissione si esprima in data odierna sulla proposta di parere.

  Sergio BATTELLI, presidente, informa che secondo quanto appreso per le vie brevi è possibile rinviare a dopo la pausa estiva dei lavori parlamentari la conclusione dell'esame del provvedimento.

  Augusta MONTARULI (FDI) si esprime a favore del rinvio dell'esame.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (LEGA) concorda con la richiesta di rinvio.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.35.

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