CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 luglio 2020
419.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 62

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 30 luglio 2020. — Presidenza della presidente Vittoria CASA. — Interviene la sottosegretaria di stato per l'istruzione Anna Ascani.

  La seduta comincia alle 9.05.

Saluto della presidente alla Commissione.

  Vittoria CASA, presidente, rivolge alla Commissione un discorso di insediamento, dichiarando innanzitutto l'emozione e la consapevolezza della responsabilità del ruolo che assume come presidente della VII Commissione, della quale è componente fin dal 21 giugno 2018.
  Ringrazia il presidente uscente Luigi Gallo per il proficuo lavoro di sintesi, confronto e proposizione che ha portato avanti in questi due anni. Rileva che sono stati moltissimi i provvedimenti e gli atti passati all'esame della Commissione in questo periodo, ed è stata intensa l'attività complessiva. Lo testimoniano le 560 sedute svolte fino a giugno 2020, per un totale di quasi 380 ore di lavoro, i continui contatti che intercorrono tra i componenti della Commissione, il confronto serrato su tanti atti cruciali per il futuro del Paese.
  Osserva che, nonostante le mutate condizioni politiche, è rimasto immutato all'interno della Commissione il reciproco rispetto tra tutti i rappresentanti dei gruppi e l'attenzione verso le rispettive posizioni: questo anche a fronte degli avvicendamenti nella guida dei Ministeri afferenti alle competenze della Commissione: avvicendamenti che, sebbene abbiano comportato approcci e piani di intervento differenti, hanno comunque ricevuto l'apporto e il contributo di ogni membro della Commissione.
  Come nuova presidente, assicura che il suo primo obiettivo sarà di mantenere questo proficuo clima di dialogo, confronto, collaborazione e cooperazione. Cita Norberto Bobbio, che avrebbe parlato di «comprendere lealmente ciò che l'altro dice» come attività propedeutica a una relazione fondata sul rispetto reciproco pur nella differenza. Assicura che con Pag. 63imparzialità cercherà di tutelare i diritti e le prerogative dei commissari, garantendo a ciascuno il pieno esercizio dei propri poteri, in conformità ai principi di trasparenza, correttezza e rispetto istituzionale. A suo avviso, al di là delle legittime e naturali differenze ideologiche e di opinione, l'ingrediente principale di una democrazia sana, e il vero compito di ogni parlamentare, è accompagnare il Paese in un costante processo di crescita e di miglioramento del benessere, mettendo in cima i bisogni dei cittadini e del territorio e guardando alla Costituzione come a una guida e un faro luminoso. Soltanto dal proficuo incontro tra posizioni e pensieri differenti può esservi dibattito costruttivo, soltanto attraverso un impegno comune possono giungere risultati concreti, a vantaggio della collettività. Insomma, occorre tanto giudizio e nessun pregiudizio.
  Rilevato che la drammatica crisi sanitaria e economica generata dall'emergenza Covid-19 ha avuto un terribile impatto su tutti i settori produttivi del Paese, pubblici e privati, colpendo duramente ogni categoria lavorativa e sociale, osserva che, se la crisi è stata comune a tutti i settori, i tempi di reazione e di ripresa saranno probabilmente diversi e intrinsecamente dipendenti dalla particolare natura di ogni singolo comparto. Per ragioni differenti, ritiene che siano proprio i settori di competenza della Commissione a presentare le maggiori difficoltà e a richiedere strategie innovative: d'altro canto si parla di ambiti numerosi e diversi: ambiti che tutti insieme costituiscono in un certo senso il sistema linfatico della Nazione, l'insieme degli organi in grado di difendere la democrazia italiana da pericolose infezioni e di consentirle di crescere in salute.
  Rileva che adesso i mille volti della cultura italiana sono minacciati dalle conseguenze della pandemia: a partire dalla fruizione dei monumenti e dei beni culturali, patrimonio imperituro e prezioso del Paese, per i quali occorre un piano di ripartenza e investimenti all'altezza. Sarà compito della Commissione vigilare sull'azione del Governo e proporre iniziative per indirizzare e accelerare i processi di ripresa.
  Si dice certa che il ruolo propulsivo della Commissione non verrà mai meno, anche di fronte alla necessità di portare sollievo al settore dello spettacolo, gravemente colpito dalla crisi. In gioco c’è un pezzo fondamentale dell'identità dell'Italia, che è culla della cultura e patrimonio dell'umanità. Il blocco totale delle attività nei mesi del lockdown, la riduzione del numero degli spettatori per cinema, teatro e spettacoli musicali dovuta alle misure di sicurezza da applicare per il distanziamento sociale, il rinvio o l'annullamento di alcune produzioni, insieme alla durata stagionale di alcuni dei contratti, hanno rappresentato e rappresentano per il settore un ostacolo durissimo da superare. L'industria del cinema, dello spettacolo e dell'intrattenimento ha bisogno di tutto il sostegno del Parlamento e di tutta la sua attenzione, affinché le migliaia di lavoratori e le centinaia di imprese coinvolte possano tornare a dare il proprio contributo al progresso civile, culturale ed economico del Paese.
  Osserva che simili problemi hanno riguardato anche il settore dello sport. Sono migliaia le associazioni sportive professionistiche, dilettantistiche o amatoriali che operano sul territorio, coinvolgendo milioni di giovani ragazzi, spesso grazie allo spirito di sacrificio e abnegazione di singole persone. Lo sport è spesso fattore di coesione, di inclusione e di benessere psicofisico; ed è fondamentale per la crescita e lo sviluppo di bambini e adolescenti, soprattutto in quei contesti caratterizzati da povertà educativa. Anche in questo caso la linea d'azione è chiara e condivisa: da una parte sostegno concreto dinanzi a un'emergenza senza precedenti e dall'altra ricorso a una leva irrinunciabile per la salute e il progresso del Paese, anche grazie alla cultura del rispetto delle regole, del risultato come frutto dell'impegno serio e costante, della presa di coscienza delle proprie possibilità e al tempo stesso, nei giochi di squadra, della forza dell'essere gruppo coeso, comunità.
  Ritiene poi che il massimo supporto si dovrà continuare a dare all'editoria e al mondo dell'informazione, che sono rispettivamente Pag. 64il nutrimento e gli anticorpi della democrazia. Ricorda che proprio dalla VII Commissione sono state portate avanti importanti iniziative per l'educazione all'uso consapevole dei media e per la lotta contro le fake news. Si dice convinta che, con impegno e dedizione, si potranno centrare altri importanti risultati.
  Sulla scuola, l'università e la ricerca, ricorda di aver espresso diverse volte la sua opinione in questi due anni. Se si vuole costruire un futuro migliore e sostenibile, l'istruzione deve essere in cima alle priorità del Paese. Non ci si può accontentare che avvenga quel che Franklin Delano Roosevelt auspicava per gli Stati Uniti, cioè che l'istruzione debba essere l'ultima voce su cui tagliare. La storia del Paese e le condizioni attuali del sistema italiano d'istruzione impongono di rovesciare il paradigma: la scuola deve essere il primo settore su cui investire perché – e prende qui in prestito le parole di Benjamin Franklin – è un investimento che paga sempre il massimo interesse.
  La scuola, a suo parere, è chiamata ad una sfida cruciale, se non addirittura epocale. Il blocco delle attività in presenza ha riportato il tema al centro del dibattito, come non accadeva da troppo tempo, portando alla luce tanto i punti di forza quanto quelli di debolezza del sistema scolastico: da un lato la grande efficacia del rapporto educativo tra docenti e studenti, capace di rimanere solido persino con la didattica a distanza, dall'altro le carenze strutturali di risorse strumentali ed economiche che hanno impedito un ritorno alle lezioni in presenza in tempi rapidi. Il piano di ripartenza dovrà mettere i bisogni della scuola al primo posto, destinando ingenti investimenti per la realizzazione di ambienti di apprendimento funzionali su tutto il territorio nazionale, per il miglioramento dei servizi a rete soprattutto al Meridione, per l'innalzamento dei livelli essenziali di prestazione, per favorire l'inclusione degli studenti con disabilità e la loro partecipazione alla cultura del compito, per la valorizzazione del personale docente e nuove immissioni in ruolo nel prossimo triennio. Gli investimenti dovranno riguardare in egual misura l'università e la ricerca.
  Ritiene che siano ancora troppe le contraddizioni di un sistema che forma talenti per poi vederli andar via all'inseguimento dei loro sogni: un sistema che deve ritrovare la propria funzione di luogo di realizzazione delle pari opportunità per tutti, nonché di ascensore sociale. L'emergenza sanitaria in cui il Pianeta intero è improvvisamente piombato ha dimostrato ancora una volta che la ricerca, gli studi universitari, la conoscenza sono le uniche certezze da cui si possa partire per rispondere alle sfide nuove. Tra il mondo dell'università e quello del lavoro è indispensabile costruire ponti sicuri, offrendo prospettive di carriera alle nostre giovani e ai nostri giovani.
  Rimarca che, come in ogni momento di crisi, possiamo scegliere quale futuro costruire. Il Consiglio Europeo che si è svolto tra il 17 e il 20 luglio ha fornito una risposta decisiva per i Paesi dell'Unione, stabilendo condizioni eque per l'accesso al Recovery Fund. In particolare all'Italia, tra gli Stati più colpiti dalla pandemia, saranno destinati 82 miliardi di finanziamenti a fondo perduto e 127 miliardi di prestiti, per un totale di 209 miliardi di euro. Si tratta di finanziamenti che il Governo ha ottenuto sia grazie ad un eccellente lavoro di diplomazia, sia per aver dimostrato ordine e capacità di reazione durante l'emergenza. Tuttavia queste somme possono dare i frutti sperati soltanto se si avvierà un programma di riforme, attraverso la valorizzazione delle risorse, il progresso nella digitalizzazione della burocrazia, la sostenibilità in tutti i settori e l'inclusione e il coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali. In questo nuovo scenario l'istruzione, la cultura, l'informazione, lo sport, l'università e la ricerca devono quindi rappresentare imprescindibili capisaldi da cui ripartire. Ritiene che questa sia un'occasione irripetibile per inaugurare una nuova stagione per l'Italia, affinché l'intero Paese possa acquisire un ruolo guida tra gli Stati Pag. 65membri dell'Unione Europea e raggiungere traguardi all'altezza della propria storia. Conclude ammonendo che la direzione da intraprendere dipende dalla nostra volontà di trovare risposte e soluzioni nuove. Come affermava Aldo Moro: questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere.

  Valentina APREA (FI), dopo aver pronunciato parole di ringraziamento nei confronti del presidente uscente Luigi Gallo, rammaricandosi inoltre per la sua scelta di uscire dalla Commissione Cultura, rivolge alla nuova presidente i propri auguri di buon lavoro. Apprezza che la maggioranza abbia affidato la presidenza a una dirigente scolastica, che, in quanto tale, ha conoscenza diretta dei problemi della scuola e che, essendo siciliana, avrà inoltre particolare sensibilità per i bisogni dei territori del sud. Nel formulare i propri auguri di buon lavoro anche a tutti componenti del rinnovato ufficio di presidenza, auspica che nella seconda fase della legislatura, che sarà probabilmente segnata anche da nuove difficoltà legate all'emergenza sanitaria, si possa in uno sforzo collettivo trovare il giusto equilibrio tra maggioranza e opposizioni per sostenere iniziative per migliorare la vita di studenti, docenti, dirigenti scolastici e lavoratori del mondo dello spettacolo; e per recuperare alla classe politica quella credibilità che – è il suo timore – essa ha smarrito. Conclude, formulando quindi l'auspicio di una maggiore apertura verso le proposte delle opposizioni, in modo che si possa lavorare insieme in maniera costruttiva, a vantaggio dei cittadini italiani.

  Gianluca VACCA (M5S) rivolge, a nome del gruppo del Movimento 5 Stelle, gli auguri di buon lavoro alla presidente Casa e a tutti i componenti dell'ufficio di presidenza e ringrazia il presidente uscente Luigi Gallo per l'appassionato lavoro svolto negli ultimi due anni.

  Daniele BELOTTI (LEGA) si unisce, a nome del gruppo della Lega, agli auguri rivolti alla presidente, che spera continuerà a dimostrare quell'equilibrio che ha caratterizzato il suo comportamento nei due anni già trascorsi in Commissione. Deve tuttavia sottolineare in modo negativo quanto accaduto nella serata di ieri in altre Commissioni, in occasione delle votazioni per il rinnovo dei componenti degli uffici di presidenza, dove, con modalità a suo avviso sconcertanti, numerose sostituzioni di deputati di maggioranza sono state disposte in modo strategico dai vertici dei rispettivi gruppi con l'obiettivo di assicurare l'elezione dei candidati presidenti selezionati dall'alto: si è trattato di un inaccettabile «commissariamento», i cui effetti teme si ripercuoteranno sui lavori di quelle Commissioni.

  Paola FRASSINETTI (FDI), complimentandosi con la presidente Casa per la sua elezione, dichiara di apprezzare che la scelta sia ricaduta su una persona che, avendo una conoscenza concreta del mondo della scuola, potrà comprendere bene i problemi connessi all'esigenza di far ripartire la scuola nel modo migliore. Si augura che ci sarà spazio per le proposte dell'opposizione e che la Commissione continuerà come in passato a dare prova di coesione politica trasversale, spesso assente in altre aule.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), nel rivolgere a tutto l'ufficio di presidenza, a nome del gruppo del Partito democratico, gli auguri di buon lavoro, esprime apprezzamento per le posizioni di apertura dichiarate nel suo intervento dalla presidente Casa, le cui proposte meritano di trovare uno spazio di riflessione più approfondita.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E), dopo essersi unito ai deputati già intervenuti per augurare a sua volta buon lavoro alla presidente e a tutto il nuovo ufficio di presidenza, osserva che la Commissione ha lavorato finora molto bene. Auspica quindi che possa fare sempre meglio non solo per portare avanti il lavoro all'interno degli organi parlamen- Pag. 66tari, ma anche per realizzare risultati concreti al di fuori del Parlamento.

  Gabriele TOCCAFONDI (IV), dopo aver rivolto alla presidente e all'ufficio di presidenza gli auguri del gruppo di Italia Viva, pronuncia parole di ringraziamento per il presidente uscente Luigi Gallo, ricordando anche la bella lettera da lui inviata ieri a tutti i commissari. Sottolinea quindi come importante lo spirito di condivisione che ha finora caratterizzato i lavori della Commissione, nel rispetto dei principi democratici e del ruolo del Parlamento.

  Nicola FRATOIANNI (LEU), nell'associarsi agli auguri per la presidente Casa e ai ringraziamenti per il presidente uscente Luigi Gallo, ricorda che c’è molto lavoro da fare per accompagnare la complicata ripartenza della scuola. Invita a interpretare l'opportunità offerta dai cospicui fondi in arrivo dall'Europa come un'occasione unica per compiere scelte strategiche e per fare investimenti strutturali a vantaggio non solo della scuola, ma del futuro dell'intero Paese.

  La sottosegretaria Anna ASCANI rivolge alla presidente Casa e ai componenti dell'ufficio di presidenza gli auguri del Governo, insieme a un particolare ringraziamento per il presidente uscente Luigi Gallo. Formula l'auspicio che nei prossimi mesi si conservi quel clima positivo di collaborazione che ha sempre caratterizzato i lavori della Commissione Cultura.

Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale e all'identità di genere.
Nuovo testo unificato C. 107 Boldrini e abb.
(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 luglio.

  Vittoria CASA, presidente, ricorda che il 21 luglio scorso, su richiesta della Commissione Giustizia, è stato iniziato l'esame del provvedimento, avendo a riferimento il testo unificato adottato dalla stessa Commissione Giustizia come testo base e non ancora sottoposto alla fase emendativa. Nella stessa seduta è stato convenuto di rinviare l'esame in attesa del testo come eventualmente modificato dagli emendamenti. Fa presente, quindi, che testo oggi in esame comprende gli emendamenti approvati dalla Commissione giustizia in sede referente. Avverte che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 3 agosto e che pertanto la Commissione Giustizia ne concluderà l'esame oggi.

  Margherita DEL SESTO (M5S) relatrice, dopo aver premesso che le modifiche apportate dalla Commissione Giustizia in sede di esame degli emendamenti sono circoscritte, precisa che è stato inserito un articolo aggiuntivo – l'articolo 3 del testo in esame, – con il quale si stabilisce che «sono consentite la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee e alla libertà delle scelte».
  Per quanto riguarda la disposizione di più diretto interesse della VII Commissione – vale a dire l'articolo 6 (articolo 5 del testo esaminato nella precedente seduta), che istituisce la Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia – riferisce che essa è stata modificata attenuando in qualche modo il ruolo delle scuole. Se infatti il testo iniziale prevedeva che in occasione della Giornata nazionale «sono organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile, anche da parte delle amministrazioni pubbliche, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado», il testo emendamento prevede che «sono organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile, anche da parte delle amministrazioni pubbliche, e nelle scuole». Segnala che è stato modificato anche l'articolo Pag. 678, che prevede disposizioni per la raccolta di dati statistici sulle discriminazioni e la violenza. In particolare, è stato previsto che l'ISTAT senta l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD). È stato inoltre previsto che la rilevazione statistica riguarderà non «gli atteggiamenti della popolazione», ma «le opinioni, le discriminazioni e la violenza subite e le caratteristiche dei soggetti più esposti al rischio».
  Conclude formulando una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato).

  Luigi CASCIELLO (FI), nel premettere che la proposta di legge in esame ha un testo e un contesto, precisa che, mentre il testo è naturalmente quello degli articoli del testo approvato dalla maggioranza, il contesto è dato da ciò che sta dietro la decisione di introdurre questa nuova fattispecie di reato.
  Ritiene che la modifica dell'articolo 604-bis porti con sé l'introduzione di un reato d'opinione, perché la lettera a) dell'articolo 604-bis prevede di punire chi «propaganda idee» e chi «istiga a commettere atti di discriminazione». A suo avviso, queste formule aprono un vasto campo d'azione contro la libertà di espressione e l'estensione di questo reato ai casi previsti dal testo base apre la via alla limitazione della libertà di espressione. A titolo di esempio, invita a riflettere che, se un gruppo di genitori o un'associazione che ha come finalità la diffusione del modello di famiglia intesa come unione di uomo e donna finalizzato al mutuo aiuto fra coniugi e alla procreazione naturale si oppongono pubblicamente all'introduzione di un corso in tema gender in una scuola rischiano con questa legge di essere accusati di istigare a commettere un atto concreto di discriminazione. Con la proposta di legge in esame, questi genitori o questa associazione sono esposti alla denuncia penale. A suffragare questo scenario, riferisce quanto è successo pochi giorni fa nel comune di Lizzano in provincia di Taranto, dove il sindaco ha fatto identificare dalle forze dell'ordine alcune persone riunite nella sala di una parrocchia per recitare il rosario contro la proposta di legge in titolo. Trova ancora più preoccupante che attivisti «lgbt» affermino che, a seguito dell'approvazione della proposta di legge, non potrà più accadere che un gruppo di persone si riunisca pacificamente in preghiera per tale fine.
  Dopo aver ricordato che la lettera b) dell'articolo 604-bis prevede di punire chi «istiga in qualsiasi modo a commettere», esprime la preoccupazione che chiunque potrà accusare di omofobia chi la pensa diversamente dai militanti «lgbt» e lo manifesta pubblicamente.
  A suo avviso, inoltre, gli articoli 5, 6 e 8 prefigurano un chiaro disegno di rieducazione del popolo in ogni ambito: dalla scuola al posto di lavoro. Ritiene che l'istituzione della giornata nazionale contro l'omofobia sia un tentativo di «colonizzazione culturale» delle scuole, con il pretesto di contrastare la discriminazione. Non condivide il contenuto dell'articolo 6 che, a suo avviso, sempre con il medesimo pretesto, prevede un piano di azione triennale che copra ogni ambito: scuola, istruzione, mondo del lavoro, media.
  Ritiene che la proposta di legge in esame sia un prodotto della guerra culturale in atto che la sinistra dei «diritti» sta conducendo ormai da molti anni contro la tradizione dell'Occidente e che vede la sua espressione più evidente nell'ideologia del politicamente corretto. È una guerra culturale che tramuta di fatto i desideri in diritti e questi in atti legislativi che li ratificano agli occhi dell'opinione pubblica e che, in forza del valore pedagogico che ogni legge porta con sé, tendono alla rieducazione del popolo.
  Dopo aver chiarito che la sua parte politica ritiene che ogni atto ed espressione di discriminazione sessuale e razziale vada perseguito, evidenzia che nell'ordinamento sono già previste specifiche disposizioni e che sarebbe quindi bastato limitarsi a introdurre l'aggravante. Stigmatizzando la scelta della maggioranza di predisporre uno strumento che – unito agli articoli 5, 6 e 8 – consente alle organizzazioni militanti e ai magistrati Pag. 68compiacenti di reprimere il dissenso e di rieducare il popolo, definisce inaccettabile il tentativo che si sta esercitando di cambiare i connotati culturali della società italiana.

  Cristina PATELLI (LEGA), nel dichiarare di condividere le considerazioni del deputato Casciello, ricorda che il codice penale già prevede sanzioni molto dure per i delitti contro la persona, indipendentemente dal suo orientamento o dalla sua identità.
  Rileva quindi che la proposta di legge in esame prevede di punire con pene molto severe, che comportano anche il carcere, chiunque istighi a commettere o commetta non meglio definiti atti di discriminazione fondati sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere.
  Evidenzia che con il quadro delineato dalla proposta in esame diventerebbe atto discriminatorio, come tale perseguibile, affermare di essere contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso, di essere contrari all'adozione di minori da parte di due persone dello stesso sesso, di essere contrari all'acquisto di un bambino all'estero attraverso le pratiche di «utero in affitto», o dichiararsi convinti che al mondo esistono i maschi e le femmine, e non altri generi intermedi più o meno fluidi, o rifiutare, come genitori, che nelle scuole dei propri figli siano raccontate da cosiddetti genderqueer fiabe gender.
  Sottolinea che le sanzioni previste dalla proposta in esame in caso di condanna per discriminazione legata all'ideologia di genere sono in diversi casi più severe di quelle previste per crimini molto gravi.
  Ritiene in definitiva che quello in esame sia un testo liberticida, che finisce per condannare come discriminatorie anche le Lettere di San Paolo e la morale cristiana che considera peccato gli atti connotati da omosessualità o addirittura la preghiera. Rivendica la libertà di educare i figli secondo le proprie convinzioni, nella libertà di esprimere il proprio pensiero anche attraverso la stampa e gli altri mezzi di comunicazione, ovvero nella libertà di professare la propria fede.

  Gianluca VACCA (M5S), pur apprezzando la profondità e la ricchezza del dibattito, invita tutti a tenere conto del fatto che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere sugli aspetti di competenza, mentre il dibattito si potrà svolgere in Aula. Esprime quindi un giudizio favorevole sulla proposta di parere della relatrice, che ritiene in linea con le considerazioni già in passato espresse dalla Commissione Cultura in merito all'istituzione di giornate commemorative e al coinvolgimento delle scuole nelle relative attività. I temi in questione, a suo avviso, possono trovare la loro giusta dimensione scolastica all'interno dell'insegnamento dell'educazione civica. Preannuncia in conclusione il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  Paola FRASSINETTI (FDI), associandosi alla deputata Patelli, preannuncia il voto contrario di Fratelli d'Italia. Sottolinea di trovare pericolosa l'introduzione del reato d'opinione all'interno dell'ordinamento penale. Sui temi di interesse della Commissione, evidenzia che, nella scuola, è certamente giusto che trovino spazio temi delicati quali la non violenza, la convivenza e il rispetto dell'altro: a suo avviso, l'educazione civica offre, anche se per poche ore, l'occasione giusta per affrontarli, senza che questo debba essere imposto per legge.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E) si associa alle considerazioni del deputato Gianluca VACCA (M5S).

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito democratico, ritenendo che la proposta di parere contenga un'osservazione equilibrata che riconduce le iniziative previste a metodi ed approcci più consoni alla scuola: scuola che non deve essere considerata «una vetrina», ma il luogo in cui Pag. 69i temi devono essere approfonditi in modo serio. L'educazione civica, reintrodotta nelle scuole, costituisce lo strumento più valido con cui affrontare temi così delicati.

  Valentina APREA (FI) condivide le considerazioni che ha ascoltato sul ruolo dell'educazione civica per l'insegnamento del rispetto dell'altro per ciò che è. Premesso che è giusto contrastare ogni forma di violenza e di discriminazione, trova però ultroneo il contenuto della proposta di legge, che si spinge a dare indicazioni precise alle scuole in vista della Giornata nazionale istituita dall'articolo 5. Ritiene che l'insegnamento dei princìpi fondamentali della Costituzione, che in base alla legge n. 92 del 2019 è compreso in quello dell'educazione civica, è già sufficiente a promuovere la cultura del rispetto e a contrastare le discriminazioni e le violenze.
  Conclude preannunciando il voto contrario soprattutto perché la proposta di legge chiama in causa la scuola in modo a suo avviso inopportuno.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 9.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 30 luglio 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.45 alle 14.

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