CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 luglio 2020
417.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 28 luglio 2020. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 14.15.

Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3 – Sezione III e Allegati.

Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012.
Doc. LVII-bis, n. 2.

(Esame congiunto e conclusione).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Ubaldo PAGANO (PD), relatore per il Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, ricorda che la Commissione è chiamata ad esaminare il Programma Nazionale di riforma (PNR) 2020, che costituisce la sezione III del Documento di economia e finanza (DEF) 2020.
  In proposito rappresenta quanto segue.
  Il PNR viene solitamente presentato contestualmente al Programma di stabilità (sezione I del DEF) e al documento recante l'analisi e le tendenze della finanza pubblica (sezione II del DEF). Secondo quanto dispone l'articolo 7 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009), il DEF deve essere presentato al Parlamento, per le conseguenti deliberazioni parlamentari, entro il 10 aprile di ciascun anno, al fine di consentire alle Camere di esprimersi sugli obiettivi programmatici di politica economica in tempo utile per l'invio al Consiglio Pag. 25dell'Unione europea e alla Commissione europea, entro il successivo 30 aprile, del Programma di stabilità e del Programma Nazionale di Riforma.
  Quest'anno, invece, per effetto della crisi sanitaria ed economica conseguente alla pandemia da COVID-19, il PNR – trasmesso alle Camere l'8 luglio – viene presentato successivamente all'approvazione delle risoluzioni sulle sezioni I e II del DEF 2020, trasmesse al Parlamento il 24 aprile.
  Il Governo ha motivato tale scelta con la necessità di concentrarsi prioritariamente sulle misure di sostegno alle famiglie e alle imprese e sulle conseguenti necessità finanziarie; di avere una visione più ampia sull'evoluzione dell'epidemia in Italia; di attendere l'esito dei lavori dell'UE in merito alla risposta alla pandemia, da cui dipenderanno alcuni dei programmi del Governo; di rapportare i programmi del Governo e le iniziative di riforma non solo alle Raccomandazioni specifiche approvate nel 2019 ma anche alla proposta della Commissione europea per le Raccomandazioni 2020.
  Il PNR contiene gli elementi e le informazioni previsti dai regolamenti dell'Unione europea e dalle specifiche linee guida, e in particolare, come dettato dalla legge di contabilità e finanza pubblica (articolo 10, comma 5): lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell'eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti; gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività; le priorità del Paese, con le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nel Programma di stabilità; i prevedibili effetti delle riforme proposte in termini di crescita dell'economia, di rafforzamento della competitività del sistema economico e di aumento dell'occupazione.
  Sulla base di quanto prevedono sia alcune norme della legge di contabilità, sia ulteriori disposizioni, con il PNR 2020 sono stati altresì presentati i seguenti allegati al DEF 2020: il Rapporto sullo stato di attuazione della riforma della contabilità e finanza pubblica, previsto dall'articolo 3 della legge di contabilità e finanza pubblica (Allegato I); la Relazione sugli interventi nelle aree sottoutilizzate, previsto dall'articolo 10, comma 7, della legge di contabilità e finanza pubblica (Allegato II); il documento «Italia veloce. L'Italia resiliente progetta il futuro: nuove strategie per trasporti, logistica e infrastrutture» (Allegato III); la Relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (cosiddetto allegato Kyoto), di cui all'articolo 10, comma 9, della legge di contabilità e finanza pubblica (Allegato IV); il documento sulle spese dello Stato nelle regioni e nelle province autonome, previsto dall'articolo 10, comma 10, della legge di contabilità e finanza pubblica (Allegato V); il documento sugli indicatori di benessere equo e sostenibile, previsto dall'articolo 10, comma 10-bis, della legge di contabilità e finanza pubblica (Allegato VI); la Relazione sui fabbisogni annuali di beni e servizi della pubblica amministrazione e sui risparmi conseguiti con il sistema delle convenzioni CONSIP, riguardante l'applicazione delle misure di cui all'articolo 2, commi 569-574, della legge finanziaria 2008 (legge n. 244 del 2007) e la stima dei risparmi conseguiti, ai sensi del comma 576 del medesimo articolo 2 (Allegato VII).
  Il Programma Nazionale di Riforma si inserisce nell'ambito dei documenti e delle procedure che formano il Semestre europeo, elencando le priorità di riforma definite dal Governo sulla scorta delle Raccomandazioni specifiche per l'Italia che, su proposta delle Commissione, sono state adottate, nel luglio 2019 e del 2020, dal Consiglio dell'Unione europea. Il PNR tiene altresì conto dei risultati delle analisi contenute nella Relazione per paese presentate dalla Commissione europea nell'ambito del c.d. pacchetto d'inverno a febbraio 2020. L'elaborazione del PNR quest'anno si inserisce all'interno del negoziato sulla risposta europea alla crisi pandemica.Pag. 26
  Nell'ambito della nuova proposta della Commissione europea per il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027, una delle novità più rilevanti è rappresentata dallo strumento Next Generation EU (NGEU), i cui fondi, pari 750 miliardi di euro, si aggiungono a quelli del QFP 2021-2027.
  In base all'accordo raggiunto il 20 luglio dal Consiglio europeo, le risorse di NGEU si ripartiranno in tre pilastri, attraverso 390 miliardi di euro di sovvenzioni (grants) e 360 miliardi di euro di prestiti (loans) agli Stati membri.
  Il primo pilastro riguarda il supporto agli Stati membri per l'attuazione di investimenti e riforme e si articola nelle seguenti componenti: una nuova European Recovery and Resilience Facility (ERRF), con risorse pari a 672,5 miliardi distribuite in 312,5 di sovvenzioni e 360 di prestiti finalizzati, mediante l'attuazione di piani nazionali per la ripresa e la resilienza degli Stati Membri definiti in linea con gli obiettivi del Semestre europeo, a sostenere l'attuazione di riforme ed investimenti pubblici per la ripresa anche per la transizione verde e digitale; la nuova risorsa ReactEU, che prevede, con una dotazione di 47,5 miliardi di euro, finanziamenti supplementari tra il 2020 e il 2022 per gli attuali programmi di coesione e per il Fondo di aiuti europei agli indigenti. Finalizzata a sostenere gli interventi in materia di coesione, essa si concentra su misure a sostegno dell'occupazione per le categorie di lavoratori più colpite e su liquidità e solvibilità delle PMI. Tali fondi dell'Unione europea non richiederanno alcun cofinanziamento nazionale; fondi addizionali per sostenere la transizione «verde» attraverso il potenziamento del Just Transition Fund, dello European Agricultural Fund for Rural Development e dei programmi di coesione.
  Il secondo pilastro riguarda il rilancio dell'economia dell'Unione mediante l'incentivazione degli investimenti privati e include, in particolare, un nuovo strumento di sostegno alla solvibilità (Solvency Support Instrument – SSI) che mobiliterà risorse private per fornire un sostegno urgente a imprese in difficoltà a causa del COVID-19 ma altrimenti sane.
  Il terzo pilastro si focalizza sulle sfide sanitarie con ulteriori strumenti, tra cui EU4Health, un nuovo programma per la salute per rafforzare la sicurezza sanitaria e prepararsi per future crisi sanitarie; il rafforzamento di RescEU, il meccanismo dell'Unione di protezione civile, che sarà ampliato e potenziato; l'aumento delle dotazioni di altri programmi esistenti, fra cui Horizon Europe.
  Più dell'80 per cento dei fondi di Next Generation EU sarà usato per sostenere investimenti e riforme attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza (European Recovery and Resilience Facility), uno strumento di allocazione delle risorse finanziarie che consentirà di privilegiare il finanziamento delle misure ritenute strategiche per la crescita di lungo periodo, con particolare riguardo alla transizione energetica e digitale.
  In base all'accordo raggiunto dal Consiglio europeo il 21 luglio, i fondi del dispositivo potrebbero essere destinati ai paesi e ai settori più colpiti dalla crisi in modo tale che il 70 per cento del dispositivo per la ripresa e la resilienza sia impegnato nel 2021 e nel 2022, secondo i criteri di ripartizione della Commissione, mentre il 30 per cento sarà impegnato nel 2023, tenendo conto del calo del PIL nel 2020 e nel 2021. La dotazione totale dovrebbe essere erogata entro il 2026.
  La coerenza tra le priorità nazionali e quelle dell'Unione verrà assicurata dall'integrazione della procedura di selezione e finanziamento dei progetti nell'ambito del Semestre europeo.
  La bozza di regolamento del dispositivo per la ripresa e la resilienza proposta dalla Commissione europea prevede infatti che le richieste di finanziamento dovranno essere presentate attraverso dei Piani per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Plan, o per brevità, Recovery plan) allegati ai Programmi nazionali di riforma (PNR) e sottoposti alla Commissione al più tardi entro il 30 aprile di ciascun anno (articolo 15). Una bozza di Pag. 27Piano può essere già presentata a partire dal 15 ottobre di ciascun anno insieme al Documento programmatico di bilancio.
  L'importo massimo del contributo finanziario sotto forma di sostegno non rimborsabile per Paese sarà stabilito in base a un criterio di ripartizione definito sulla base di parametri che allo stato attuale sono la popolazione, il prodotto interno lordo pro capite e il tasso di disoccupazione.
  Il Piano per la ripresa e la resilienza dovrebbe pertanto essere presentato dall'Italia alla Commissione europea ad aprile 2021, in allegato al Programma nazionale di riforma 2021. Tuttavia il Governo italiano, attesa l'importanza del nuovo strumento per l'economia italiana, nel PNR in esame dichiara di voler pubblicare il proprio Piano già a settembre, congiuntamente alla Nota di aggiornamento del DEF (NADEF), per poi inoltrarlo alla Commissione europea a metà ottobre insieme al Documento programmatico di bilancio (DPB).
  Aggiungendo le risorse del dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza ai finanziamenti pluriennali stanziati con la legge di bilancio 2020, il Governo intende aumentare il livello degli investimenti pubblici di almeno un punto percentuale di PIL rispetto al 2019, in particolare nei seguenti ambiti: infrastrutture di comunicazione; telecomunicazioni, in attuazione del Piano Banda Ultralarga; infrastrutture e servizi di trasporto; infrastrutture per l'energia e l'acqua; riciclo e attenuazione dei rischi idrogeologici e sismici; protezione dell'ambiente e riforestazione; investimenti per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e dell'istruzione.
  Le risorse del programma Next Generation EU saranno inoltre impiegate, nelle intenzioni del Governo, per aumentare le spese per l'istruzione, la ricerca e lo sviluppo, per stimolare maggiori investimenti nel settore privato, soprattutto facendo leva su specifici strumenti quali InvestEU, il Solvency Support Instrument e il Just Transition Fund.
  Il Piano per la ripresa e la resilienza punterà anche a sviluppare settori e filiere ritenuti dal Governo di particolare rilevanza, sia in termini di valore aggiunto sia di occupazione, oltre che importanti per la sicurezza economica e strategica del Paese e per il benessere dei cittadini. Tali macro-settori sono: il settore sanitario, anche con riferimento all'intera filiera della salute, dall'industria farmaceutica ai dispositivi medici; il turismo, anche per quanto riguarda il patrimonio culturale, il paesaggio e i borghi; la cultura e lo spettacolo; l'industria automobilistica, della componentistica, della meccanica strumentale, della siderurgia e della produzione di energia; la siderurgia e l'edilizia.
  L'aumento degli investimenti pubblici e privati, e il rilancio dei macro-settori più rilevanti dell'economia italiana, saranno accompagnati, secondo le intenzioni del Governo, da una serie di riforme volte a rafforzare la competitività dell'economia migliorando, allo stesso tempo, l'equità sociale e la sostenibilità ambientale, in particolare intervenendo sulla riforma della giustizia, dell'istruzione, delle politiche del lavoro e del fisco.
  Consapevole che l'elevato debito pubblico dell'Italia rappresenta un freno alla crescita dell'economia, il Governo precisa che il Piano per la ripresa e la resilienza sarà accompagnato da un aggiornamento del Programma di stabilità che presenterà nuove proiezioni fino al 2023 oltre a un piano di rientro del rapporto debito/PIL su un orizzonte decennale.
  Venendo, più specificamente, ai contenuti del Programma nazionale di Riforma, rileva che esso è organizzato su cinque Aree prioritarie di riforma, strettamente collegate fra loro e allineate con la Strategia annuale di crescita sostenibile 2020 (ASGS 2020) e le Raccomandazioni indirizzate dal Consiglio all'Italia (CSR) nel luglio 2019 e all'Area Euro (CSR-Area Euro) nel dicembre 2019.
  Il Governo individua come priorità n. 1 la creazione di una finanza sostenibile, la riduzione del debito e il perseguimento di politiche fiscali a sostegno della crescita.
  A parere del Governo, i principali problemi del sistema fiscale italiano possono essere così riassunti: il cuneo fiscale Pag. 28troppo elevato sul lavoro; l'accumulo nel tempo di disparità di trattamento tra le diverse fonti di reddito; l'eccessiva complessità del sistema, che rappresenta un significativo onere burocratico per i privati e le imprese.
  Per raggiungere questi obiettivi il Governo intende agire, tra l'altro, su una revisione complessiva del sistema fiscale, per modificare la struttura della tassazione e disegnare un fisco equo, improntato al principio di progressività, semplice e trasparente per i cittadini, che favorisca i ceti medi e le famiglie con figli, nonché sul contrasto all'evasione, per migliorare l'equità del sistema impositivo e ridurre l'elevato onere a cui sono sottoposti i contribuenti adempienti.
  Per quanto concerne la revisione complessiva della tassazione, l'alleggerimento della pressione fiscale viene qualificata come una delle componenti più importanti del programma. Il Governo intende procedere ad una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta, con scopi di equità, semplicità e trasparenza, riduzione della pressione fiscale e transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale. Inoltre, si propone di razionalizzare le spese fiscali e di rivedere i sussidi ambientalmente dannosi (SAD) in base agli esiti dei lavori della apposita Commissione istituita con la legge di bilancio per il 2020. Al contempo, il Governo rileva come le scelte fiscali debbano supportare la politica industriale nel processo di riconversione successivo alla crisi sanitaria e accompagnare il cambiamento, agevolando le produzioni nei settori dove l'emergenza epidemiologica ha evidenziato una carenza produttiva a fronte di una evidente necessità per gli approvvigionamenti nazionali.
  Per quanto concerne il contrasto all'evasione, l'azione del Governo si sostanzia in azioni di policy e misure di efficientamento dell'Amministrazione finanziaria. Per ridurre il tax gap il Governo intende in primo luogo presidiare l'attuazione delle misure già introdotte con precedenti provvedimenti, tra cui l'introduzione degli indici sintetici di affidabilità (ISA) e l'obbligo generalizzato della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi. Con riferimento alle misure di efficientamento dell'Amministrazione finanziaria, si intende ridurre il tax gap attraverso un continuo miglioramento dell'analisi e dell'utilizzo dei dati a disposizione, accelerato dai recenti provvedimenti normativi volti al potenziamento degli organici delle Agenzie fiscali, delle risorse e degli strumenti a disposizione, nonché dall'utilizzo delle nuove tecnologie, anche per effettuare controlli mirati. Il Governo, poi, conferma la determinazione a non prevedere nuovi condoni e la volontà di proseguire nella diffusione dei pagamenti elettronici.
  Nel PNR il Governo afferma che intende valorizzare il patrimonio pubblico, nonché utilizzare la revisione della spesa come strumento di programmazione del bilancio, i cui obiettivi possono essere realizzati appieno solo in un orizzonte temporale ampio. In particolare, il Governo intende avviare una nuova fase della spending review, che passa attraverso la riallocazione e l'efficientamento della spesa pubblica. A tal fine occorre procedere nella direzione della digitalizzazione e dello snellimento delle procedure burocratiche, nonché della reingegnerizzazione e integrazione dei sistemi informativi a supporto dei processi contabili, che consentirà un più rapido allineamento delle informazioni necessarie per l'attività di analisi a supporto delle decisioni, in un'ottica di migliore allocazione della spesa.
  Richiamata l'intensa attività di monitoraggio e analisi dell'impatto della riforma attuata nel 2016 sulle società partecipate, il Governo annuncia una serie di modifiche al testo unico n. 175 del 2016 di riordino della materia, finalizzate principalmente a introdurre appropriati strumenti di misurazione della capacità gestionale delle aziende pubbliche; individuare strumenti finanziari per favorire gli investimenti nel Sud Italia; favorire i processi di aggregazione societaria; distinguere in modo più chiaro i profili pubblicistici da quelli privatistici; dotare di maggiori poteri la struttura di controllo Pag. 29istituita dal Ministero dell'economia e delle finanze, compresa la possibilità di commissariamento delle società in caso di gravi irregolarità.
  Il PNR fa presente che per la scuola occorre mettere a sistema le azioni intraprese durante l'emergenza in correlazione con la didattica a distanza e, in particolare: superare il digital divide, potenziando la didattica a distanza, con acquisto di strumenti tecnologici, maggiore connettività, l'incremento del personale tecnico nelle scuole del primo ciclo e il potenziamento della formazione continua dei docenti e ATA; potenziare la dotazione di dispositivi tecnologici; implementare una piattaforma digitale «proprietaria» ministeriale per la didattica digitale; istituire un Fondo per la diffusione e l'implementazione dell'innovazione tecnologica e della digitalizzazione in ambito didattico; favorire la digitalizzazione amministrativa per ridurre il carico di lavoro delle istituzioni scolastiche.
  Sul contrasto alla dispersione scolastica, il Governo intende potenziare, anche nella programmazione 2021-2027 del PON per la scuola, le aree ad esclusione sociale, promuovendo lo sviluppo del segmento 0-6 anni; progetti didattici per favorire l'inclusione; la partecipazione delle scuole a progetti europei e internazionali; il miglioramento della conoscenza delle lingue e culture straniere, sin dalla scuola dell'infanzia.
  Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il PNR preannuncia l'impegno del Governo ad avviare una riqualificazione dei servizi e delle politiche del lavoro per migliorare l'occupazione e l'occupabilità delle persone, soprattutto dei giovani (in particolare i NEET), delle donne e dei gruppi vulnerabili, nonché per contrastare i fenomeni di povertà. In tale contesto, si inserisce l'attuazione del piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro (CPI), principalmente attraverso il completamento dell'assunzione di 11.600 unità di personale nel triennio 2019-2021, connessa alla seconda fase di investimento in politiche attive prevista dal decreto-legge n. 4 del 2019 istitutivo del Reddito di cittadinanza.
  Il PNR dà conto dell'intenzione del Governo di dare piena operatività alle due piattaforme digitali per la gestione dei Patti per il lavoro e dei Patti per l'inclusione sociale, di proseguire nella sperimentazione dell'assegno individuale di ricollocazione e di estendere la disciplina del lavoro subordinato ai rapporti di collaborazione organizzate mediante le piattaforme digitali.
  Per quanto attiene ai divari di genere, il PNR preannuncia che le misure già messe in atto, concretizzatesi in incentivi all'occupazione femminile e in diversi strumenti di sostegno alla maternità e alla conciliazione vita-lavoro, saranno rafforzate con una estensione triennale dello sgravio contributivo previsto in favore dei datori di lavoro che assumono donne, potenziandolo nelle aree dove maggiore è il fenomeno di un basso livello di occupazione femminile. Tra gli obiettivi del Governo rientra poi il rafforzamento dei vigenti strumenti di trasparenza retributiva, in particolare previsti dall'articolo 46 del codice delle pari opportunità.
  Il Governo si impegna, inoltre, a proseguire gli interventi volti a promuovere la piena partecipazione delle donne ai processi decisionali e alla vita economica e politica, anche con riferimento alla leadership, in linea con la legge di bilancio per il 2020 che ha prorogano da tre a sei i mandati in cui trovano applicazione, per gli organi apicali delle società quotate, le disposizioni in tema di tutela del genere meno rappresentato e che rafforza il criterio di riparto degli amministratori e dei membri dell'organo di controllo, volto ad assicurare l'equilibrio tra i generi.
  Il Governo manifesta l'intenzione di avviare una ricognizione degli ammortizzatori sociali per definire, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, un intervento organico nel settore. Riguardo agli strumenti di sostegno alla disoccupazione e alla crisi d'impresa, uno degli obiettivi è favorire un migliore utilizzo dei fondi europei in termini di efficacia Pag. 30ed efficienza finanziaria, anche al fine di ridurre le disparità economiche e sociali che caratterizzano le regioni del Mezzogiorno. L'intervento del Governo è anche volto a cogliere pienamente, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, le opportunità offerte dall'introduzione del nuovo meccanismo di sostegno comunitario SURE (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency) di mitigazione del rischio di disoccupazione, finanziato attraverso l'emissione di obbligazioni comunitarie, che consentirà di erogare prestiti a condizioni favorevoli per finanziare i maggiori oneri connessi all'istituzione e o all'estensione di regimi di riduzione dell'orari.
  Il Governo si impegna a valutare l'efficienza e l'efficacia del Reddito di cittadinanza e ad introdurre i necessari miglioramenti. Il Governo, infatti, evidenzia come nel prossimo futuro sarà necessario verificare i risultati di tale strumento rispetto all'inserimento lavorativo del percettore, anche in conseguenza del fatto che l'attuale crisi pandemica ne ha complicato la valutazione ed enfatizzato il ruolo di strumento volto al sostegno alla povertà. Tra gli obiettivi del Governo viene poi menzionata la graduale introduzione di un salario minimo orario collegato alla contrattazione collettiva nazionale, sul quale la 11a Commissione del Senato ha all'esame diverse proposte di legge.
  Il PNR dà conto, quindi, dell'intenzione del Governo di rafforzare le tutele e le protezioni sociali dei lavoratori reclutati con piattaforme digitali, da affiancare a quelle previste per i lavoratori subordinati e i collaboratori coordinati e continuativi, nonché di salvaguardare i livelli occupazionali nelle aree di crisi industriale complessa, con particolare attenzione alle misure di sostegno al reddito dei lavoratori operanti in tali aree.
  Con riferimento al sistema pensionistico, il Governo si impegna nel rafforzamento della sostenibilità, anche di lungo periodo, del sistema previdenziale e della previdenza complementare, al fine di limitarne il peso sul debito pubblico. In funzione di questo obbiettivo, è stato già intrapreso un confronto con le parti sociali in vista della conclusione della sperimentazione di «Quota 100» (che la legislazione vigente fissa per fine 2021), valutando le decisioni in materia alla luce della sostenibilità del sistema previdenziale e del debito pubblico, nel rispetto dell'equità intergenerazionale e garantendo il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.
  Per quanto riguarda il tema delle politiche sociali e del sostegno alle famiglie il Governo è impegnato ad agire con politiche che includono, innanzitutto, misure congiunturali per il sostegno alle famiglie durante la fase di emergenza sanitaria. Si prevede, poi, l'introduzione di un Piano strutturale e integrato di politiche familiari (Family Act). A tale proposito il PNR sottolinea che verrà gradualmente introdotto, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, un assegno universale per i figli; saranno promosse politiche di sostegno alla loro educazione; sarà avviata una revisione dei congedi parentali in un'ottica di condivisione dei carichi di cura tra uomo e donna e di miglior conciliazione vita-lavoro; sarà perseguita la promozione del lavoro femminile, nonché favorita l'autonomia e l'iniziativa giovanile.
  Si prevede anche l'adozione di una disciplina organica («Codice») in materia di disabilità, finalizzata a ridisegnare il sistema di tutela e di inclusione sociale, lavorativa ed educativa delle persone con disabilità, nonché a prevedere un efficientamento dei processi di erogazione dei benefici.
  Con riguardo all'autonomia differenziata, il Governo, nel confermare implicitamente l'intendimento di proseguire nel processo di attribuzione di forme e condizioni ulteriori di autonomia alle regioni a statuto ordinario (in attuazione dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione), afferma che si opererà con la definizione preliminare dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP) nelle materie oggetto di autonomia. In proposito, la fattiva sinergia fra Stato e autonomie territoriali Pag. 31nella gestione della recente emergenza sanitaria, basata sui principi di sussidiarietà, adeguatezza e leale collaborazione, a giudizio del Governo ha evidenziato proprio l'importanza di definire i LEP che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale e in modo uniforme.
  L'attuazione del processo di autonomia differenziata proseguirà, negli intendimenti dell'Esecutivo, in parallelo con la definizione di strumenti perequativi, inclusi quelli di carattere infrastrutturale, con l'obiettivo di ridurre il divario tra il Nord e il Sud del Paese, in attuazione dei principi di coesione e di solidarietà nazionale.
  Ulteriore impegno che il Governo assume è quello di proseguire nella definizione di iniziative (normative o concertative) dirette a ridurre il contenzioso fra Stato, regioni e province autonome, anche mediante l'introduzione di strumenti normativi di conciliazione e prevenzione dei conflitti.
  Il PNR individua la semplificazione amministrativa e normativa come fulcro del rilancio della macchina amministrativa. Si preannuncia la predisposizione di un pacchetto di azioni rapide in materia, attraverso un'agenda per la semplificazione che raccolga e faccia tesoro delle esperienze positive e delle best practice nazionali e internazionali in collaborazione con gli stakeholder, le regioni e gli enti locali. L'Agenda deve fondarsi su una logica di risultato, ossia di attuazione verificata in «tempo reale» sul rispetto dei termini e della riduzione degli oneri e dei tempi effettivamente percepita da cittadini e imprese.
  Il Governo inoltre dichiara che seguiranno interventi per lo snellimento delle procedure autorizzative e di controllo nei settori nei quali è più avvertito dai cittadini e dalle imprese l'eccessivo carico di oneri normativi e burocratici.
  Sempre in tema di semplificazione, ulteriori misure dovranno essere adottate a livello amministrativo per intensificare l'applicazione del principio «once only» (da ultimo richiamato nel decreto-legge n. 34 del 2020), annunciando a tal fine l'eventuale ricorso ai poteri sostitutivi nei confronti delle amministrazioni inadempienti. Si procederà inoltre alla implementazione e al miglioramento della legislazione in tema di prevenzione dei fenomeni corruttivi e di trasparenza nelle pubbliche amministrazioni.
  Attraverso il rilancio del bilancio degli oneri, inoltre, il Governo intende migliorare la valutazione dell'impatto della regolamentazione, dato che, spesso, persino le procedure di semplificazione si sono tradotte in maggiori oneri. In questo ambito rientra anche il lancio di strumenti come la piattaforma «ParteciPA» e del portale unico delle consultazioni (consultazioni.gov.it), necessari non solo per raccogliere informazioni ed elementi conoscitivi, ma anche per valutare gli effetti ex post delle decisioni già adottate.
  Per quanto concerne il personale, il PNR dà conto dell'impegno del Governo nella prosecuzione del piano di ringiovanimento del personale pubblico, mediante assunzioni mirate soprattutto a colmare le lacune in ambiti tecnologici e specialistici, e nella promozione del ricorso allo smart working,
  Il Governo evidenzia, infine, come il volano per la creazione di una pubblica amministrazione connessa con cittadini e imprese sia costituito dal «Piano Italia 2025. Strategia per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese», presentato nel dicembre 2019 dal Ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
  Per quanto concerne il settore della giustizia, il Governo intende sviluppare politiche strutturali volte in primo luogo ad assicurare una riduzione e una maggiore prevedibilità dei tempi della giustizia, con interventi di riforma concernenti sia il processo civile che il processo penale. Sono inoltre individuate specifiche azioni finalizzate alla lotta alla corruzione al contrasto della criminalità e alla lotta alle mafie, nonché al sistema penitenziario. Trasversale alle azioni indicate nei vari settori è la politica per il personale della giustizia, nonché quella volta alla digitalizzazione del processo, individuate come Pag. 32mezzi prioritari attraverso i quali il governo intende migliorare l'efficienza del sistema giudiziario.
  Nel PNR il Governo individua talune linee prioritarie di intervento per la produttività e competitività, rilevando come da tempo gli indicatori qualitativi di clima d'investimento e competitività segnalino l'esigenza di migliorare il funzionamento della Giustizia e della pubblica amministrazione, nonché di rendere più contendibili numerose professioni e settori economici. A tale riguardo il Governo rileva che numerosi comparti dei servizi risultano inefficienti o crescono poco per via di un'eccessiva regolamentazione, ad esempio la distribuzione di carburanti e le reti di telefonia mobile 5G.
  Il Governo rileva come lo scenario post-pandemia richiederà di rafforzare o estendere il supporto agli investimenti diretti esteri, che subiranno un calo consistente, attraverso l'adozione di misure indirizzate a creare condizioni più attrattive, anche per investitori stranieri.
  Nel quadro del supporto all’export e all'internazionalizzazione, occorrerà promuovere anche specifiche filiere, tra cui la difesa e l'agroalimentare.
  Il PNR evidenzia come la crisi ha colpito duramente il turismo, preannunciando un impegno importante per sostenerlo, congiuntamente alla filiera associata. Gli obiettivi saranno perseguiti anche tramite una integrazione più intensa tra turismo e fruizione del patrimonio culturale e paesaggistico, valorizzando, in particolare, i borghi, le aree interne, i cammini e gli itinerari culturali. A tal fine è necessario coinvolgere le regioni e gli enti locali e potenziare il ruolo dell'ENIT. In linea con i principi di sostenibilità, innovazione e accessibilità del Piano Strategico per il Turismo 2017-2022, si ritiene poi necessario configurare in modo nuovo le modalità di afflusso e di fruizione dei luoghi turistici, anche alla luce dell'attuale crisi pandemica. Una volta superata la fase di maggior emergenza, le linee d'azione potranno essere orientate secondo le seguenti priorità: consolidamento del ruolo strategico dei musei, promozione dello sviluppo di reti museali e di sostegno degli archivi, delle biblioteche e degli istituti culturali; digitalizzazione del patrimonio culturale, monitoraggio della gestione dei siti UNESCO italiani e sperimentazione di card digitali per usufruire di beni e attività culturali; diffusione a rete dei servizi ferroviari passeggeri di lunga percorrenza, con il nuovo disegno dell'Alta Velocità di Rete (AVR), che permetterà di ampliare la connettività delle regioni più periferiche del Mezzogiorno e delle aree interne.
  Per quanto concerne il settore del credito, il Governo afferma che l'obiettivo fondamentale è creare le condizioni affinché si realizzi un sistema finanziario moderno, efficiente e trasparente. Nel documento vengono sottolineati gli sforzi effettuati per aumentare la patrimonializzazione delle banche, soprattutto facendo ricorso a risorse private (per oltre 70 miliardi di euro dall'inizio della crisi finanziaria del 2007). Il miglioramento dello stato di salute del sistema bancario, secondo il Governo, oltre che alla maggiore disponibilità di capitale stabile, è legato alla riduzione dei crediti deteriorati (diminuiti di due terzi negli ultimi quattro anni) e all'assenza di tensioni sul fronte della liquidità. Su queste basi, il sistema è e sarà tuttavia chiamato ad affrontare gli effetti economici dell'epidemia attraverso una gestione prudenziale di accantonamenti che le banche in autonomia stanno già effettuando precauzionalmente.
  Sul piano strutturale, concluso il processo di riforma del settore del credito cooperativo, il Governo intende favorire la creazione di una banca di dimensioni e capacità adeguate alle esigenze di credito del Mezzogiorno. Per quanto riguarda invece le esigenze di questa fase emergenziale, l'obiettivo prioritario del Governo è quello di sostenere l'accesso al credito. Gli interventi, differenziati in base alla dimensione delle imprese, già realizzati con i decreti-legge n. 18 e n. 23 del 2020 tramite il sistema bancario, Cassa Depositi e Prestiti e SACE, vengono ritenuti in grado di ridurre le esigenze di liquidità (sospendendo alcuni pagamenti) e, allo stesso tempo, di mobilitare, soprattutto attraverso Pag. 33la concessione di garanzie pubbliche, 750 miliardi di euro di crediti al sistema produttivo.
  Un ulteriore supporto al sistema produttivo sarà offerto, nelle intenzioni del Governo, dal Fondo Nazionale Innovazione, detenuto al 70 per cento da Cassa Depositi e Prestiti e al 30 per cento da INVITALIA, che è divenuto operativo.
  In una logica di crescita e sviluppo sostenibile, viene annunciato che il Ministero dell'economia e delle finanze sta valutando l'introduzione dei green bond.
  Di fronte all'emergenza sanitaria, alle sfide ambientali e alla conseguente riconversione dell'economia, il Governo considera necessario promuovere gli investimenti sia attraverso la leva dell'accumulazione di capitale pubblico e privato, sia attraverso incentivi all'innovazione e all'imprenditorialità. Gli investimenti pubblici, materiali e immateriali, possono svolgere un ruolo determinante sia per la messa in sicurezza del territorio che per lo sviluppo delle conoscenze e delle infrastrutture. In tal senso si prospetta la semplificazione degli appalti nella garanzia della trasparenza delle procedure.
  Insieme all'aumento degli investimenti pubblici, la strategia del Governo punta ad accrescere sensibilmente gli investimenti privati italiani e dall'estero, anche attraverso misure di semplificazione amministrativa e tributaria e favorendo la canalizzazione dell'ingente risparmio privato verso gli investimenti produttivi e di lungo termine.
  Si elaboreranno, inoltre, degli interventi per il rilancio di importanti filiere e settori produttivi, quali la sanità e la farmaceutica, il turismo e i trasporti, le costruzioni, la produzione, lo stoccaggio e distribuzione di energia, la meccanica avanzata e la robotica, la siderurgia, l'auto e la componentistica, l'industria culturale.
  A fronte dell'impegno di risorse già stanziate e per massimizzarne il potenziale impatto macroeconomico, il PNR considera come determinanti una accurata selezione, programmazione e realizzazione delle opere, nonché il rafforzamento e la semplificazione dei processi di gestione e di monitoraggio dell'attuazione finanziaria, fisica e procedurale degli investimenti pubblici.
  Coerentemente con il Green New Deal adottato al livello europeo, le azioni che saranno incluse nel Programma di Ripresa e Resilienza (cosiddetto Recovery Plan) saranno indirizzate, tra l'altro, a contrastare i cambiamenti climatici, a favorire la riconversione energetica del sistema produttivo, l'economia circolare e la protezione dell'ambiente.
  Il Governo procederà a una prima ricognizione delle misure da adottare o adottate in attuazione di leggi preesistenti, per arrivare al Piano di politica economico-finanziaria per l'Innovazione e la Sostenibilità (PINS).
  Il PNR preannuncia anche l'aumento rilevante di fondi da dedicare agli interventi per la sostenibilità ambientale e sociale, usufruendo anche delle risorse del Fondo per gli investimenti delle Amministrazioni centrali, delle misure introdotte per aumentare gli investimenti sostenibili degli enti territoriali, nonché delle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI).
  Per centrare gli obiettivi relativi alla dimensione della decarbonizzazione contenuti nel Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC), il Governo intende accelerare la transizione dai combustibili tradizionali alle fonti rinnovabili, promuovendo l'abbandono del carbone per la generazione elettrica a partire dal 2025 a favore di un mix elettrico basato su una quota crescente di rinnovabili e, soltanto per la parte residua, sul gas. La concretizzazione di tale transizione rimane subordinata alla programmazione e realizzazione degli impianti sostitutivi e delle necessarie infrastrutture. Il conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Piano richiede poi, secondo il Governo, l'istituzione di un apposito osservatorio.
  Per il miglioramento dell'efficienza energetica, si farà ricorso a un mix di strumenti di natura fiscale, economica, regolatoria e programmatica, prevalentemente calibrati per settori di intervento e Pag. 34tipologia dei destinatari, puntando principalmente sul settore civile e dei trasporti.
  Riguardo alla competitività, il Governo ritiene opportuna un'attenta regolazione dei mercati energetici, in modo che i consumatori e le imprese beneficino dei positivi effetti di una competizione trasparente, nonché un oculato ricorso ai meccanismi di sostegno.
  Il Governo prospetta, poi, il ricorso a capitali o finanziamenti privati, in primo luogo tramite imprese partecipate dallo Stato (Terna, Snam, Enel, eccetera), nonché ad un sistema di garanzie pubbliche, per incentivare gli investimenti di lungo termine (fondi pensione, assicurazioni vita, fondi infrastrutturali) che, pur economicamente sostenibili e con esternalità positive, non offrono i rendimenti richiesti dal mercato.
  Nell'ottica di offrire una cornice normativa idonea a favorire il rilancio degli investimenti pubblici, il PNR enuncia la volontà di intervenire sul Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo n. 50 del 2016), al fine di velocizzare e semplificare le procedure ed integrare i processi autorizzativi, delineando un sistema puntuale definito dalle responsabilità degli amministratori ed agevolando la qualità della progettazione e, più in generale, la capacità delle stazioni appaltanti di agire con maggiore flessibilità.
  Il Governo sottolinea l'importanza di un'Italia connessa, sicura e sostenibile, dotando il Paese di un sistema integrato e resiliente di infrastrutture e servizi di trasporto capace di rilanciare la competitività delle imprese, delle città e dei territori, aumentare la qualità della vita dei cittadini, ridurre il divario tra aree del Paese e categorie sociali, adattare le grandi infrastrutture alle esigenze del futuro ed ai cambiamenti climatici.
  Nell'ambito dei trasporti il Governo evidenzia che la strategia di fondo punta all'integrazione delle infrastrutture di trasporto, di quelle energetiche, delle tecnologie digitali non solo sul piano della sostenibilità ambientale, ma anche su quello del soddisfacimento di una nuova domanda quale la micromobilità elettrica e la mobilità «dolce» (non motorizzata) per gli spostamenti urbani.
  Un primo ambito di rafforzamento degli investimenti pubblici riguarderà il rinnovamento e lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione e di trasporto (5G e fibra ottica, data center distribuiti per l’edge cloud computing, ferrovie, strade, ponti, aeroporti, porti e intermodalità), estendendo la rete di alta velocità ferroviaria a tutto il Paese, in particolare alle regioni del Sud (Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia) all'interno di un piano di smart mobility. Inoltre, si contribuirà alla riconversione del trasporto pubblico su gomma verso veicoli a basse emissioni.
  Si prevede l'attivazione di investimenti ad alto contenuto tecnologico e innovativo, di grande impatto sulla sicurezza, per la digitalizzazione del monitoraggio delle reti stradali, autostradali e ferroviarie. Coerentemente con gli orientamenti e i regolamenti dell'Unione europea, il Governo sosterrà e accompagnerà la transizione dell'industria automobilistica verso la mobilità sostenibile e connessa attraverso un insieme di incentivi e regolamenti (in larga misura già stabiliti a livello europeo). Saranno mantenuti gli incentivi esistenti per i veicoli a basse e a zero emissioni, nonché per la rottamazione del parco automobilistico più vecchio e inquinante. La politica infrastrutturale comprenderà il rapido sviluppo di una rete di punti di ricarica per le autovetture a propulsione elettrica. Il Governo sottolinea inoltre che la rete autostradale dovrà essere adeguata alla diffusione dei veicoli elettrici, tramite la dotazione di colonnine per la ricarica veloce.
  Nel trasporto pubblico locale, il Governo sottolinea come l'obiettivo di garantire servizi di trasporto pubblico locale più efficienti e di qualità sarà perseguito anche attraverso il superamento della spesa storica nella ripartizione del Fondo TPL e l'applicazione del costo standard come parametro di riferimento per la remunerazione dei servizi, garantendo più equità nella distribuzione delle risorse e più efficienza nell'erogazione dei servizi, mediante Pag. 35l'applicazione dei benchmark di efficienza determinati dall'Autorità di regolazione dei trasporti.
  Relativamente alle telecomunicazioni, in attuazione del Piano Banda Ultralarga, si intende accelerare lo sviluppo dei cantieri nelle cosiddette aree bianche. Gli interventi della fase II del Piano saranno concentrati sul sostegno alla domanda per l'attivazione di servizi ultraveloci in tutte le aree del Paese e nella diffusione di infrastrutture a banda ultralarga nelle cosiddette aree grigie a fallimento tecnologico.
  Il Governo ricorda che la proposta per una Strategia italiana su Intelligenza Artificiale è già stata presentata e che, a breve, sarà presentata quella sulla Blockchain, il cui utilizzo è alla base di uno specifico progetto pilota per la promozione del Made in Italy. L'obiettivo è conferire al Paese un ruolo di leadership nell'ambito dei progetti europei su questa tecnologia.
  Infine, il PNR evidenzia che una efficace politica per la coesione territoriale, volta alla riduzione dei divari tra i cittadini e tra i territori, rappresenta la priorità strategica per il Governo, indispensabile per riavviare uno sviluppo sostenuto e durevole in Italia. La crisi sanitaria, economica e sociale, determinata dall'emergenza COVID-19, ha rafforzato tale esigenza, sommandosi alle fragilità strutturali preesistenti e al mancato recupero, in termini di prodotto e occupazione, dei livelli precedenti il periodo di recessione del 2008-2009. Il mancato rilancio delle politiche di sviluppo e coesione potrebbe, dunque, rappresentare un grave ostacolo alla ripartenza non solo dell'area, ma dell'intero Paese.
  A tal fine, uno strumento fondamentale sarà il nuovo «Piano Sud 2030 – Sviluppo e coesione per l'Italia», presentato dal Governo il 14 febbraio 2020, che rappresenta lo strumento per un'azione coordinata di rilancio degli investimenti nel Mezzogiorno, anche mediante la piena attuazione della cosiddetta «clausola del 34 per cento» ed il rilancio della Strategia nazionale per le Aree interne. Il Governo procederà, poi, alla riorganizzazione della programmazione delle risorse per la coesione, sia dei Fondi europei che dei Fondi nazionali di sviluppo e coesione, con riguardo al nuovo ciclo 2021-2027 e darà nuovo impulso all'attuazione della programmazione dei Fondi SIE della programmazione 2014-2020.

  Gabriele LORENZONI (M5S), relatore per la Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, ricorda che il 23 luglio 2020 il Governo ha trasmesso al Parlamento una nuova Relazione ai fini dell'autorizzazione parlamentare all'aggiornamento del piano di rientro verso l'Obiettivo di medio termine (OMT). Evidenzia che la Relazione è adottata ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, il quale prevede che scostamenti temporanei del saldo strutturale dall'obiettivo di medio termine assegnato all'Italia siano consentiti in caso di eventi eccezionali, sentita la Commissione europea e previa autorizzazione approvata dalle Camere, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, indicando nel contempo il piano di rientro rispetto all'OMT.
  Segnala che con la Relazione il Governo chiede l'autorizzazione al Parlamento per un ulteriore ricorso all'indebitamento (comprensivo dei maggiori interessi passivi per il finanziamento del debito pubblico), di 25 miliardi di euro per l'anno 2020, 6,1 miliardi di euro nel 2021, 1 miliardo di euro nel 2022, 6,2 miliardi di euro nel 2023, 5 miliardi di euro nel 2024, 3,3 miliardi di euro nel 2025, e 1,7 miliardi di euro a decorrere dal 2026.
  Fa presente che il Governo ritiene, in questa fase, di fondamentale importanza continuare ad assicurare il sostegno al sistema produttivo e al reddito dei cittadini, supportare la ripresa e intervenire dove necessario per preservare l'occupazione. Sottolinea che, in quest'ottica, saranno prorogati gli interventi di potenziamento degli strumenti della Cassa integrazione guadagni (CIG) e verrà proseguito il sostegno ai settori maggiormente colpiti dalla crisi e alla liquidità delle imprese, Pag. 36anche attraverso una riprogrammazione delle scadenze fiscali dei prossimi mesi. Segnala, inoltre, che verrà garantito il necessario sostegno agli enti territoriali, le cui risorse sono state ridotte dai mancati introiti fiscali degli ultimi mesi. Evidenzia, infine, che verranno assicurate le risorse necessarie per far ripartire l'insegnamento in presenza in condizioni di sicurezza.
  Fa presente che, considerata la richiesta di autorizzazione all'indebitamento formulata dalla Relazione, il nuovo livello di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è fissato all'11,9 per cento del PIL nel 2020 e che il nuovo livello del debito pubblico si attesta al 157,6 per cento del PIL nel 2020.
  Segnala che, pur in un contesto di incertezza legato all'evoluzione della pandemia e della successiva fase di ripresa economica, il Governo conferma l'obiettivo di ricondurre verso la media dell'area euro il rapporto debito/PIL nel prossimo decennio, attraverso una strategia che, oltre al conseguimento di un adeguato surplus primario, si baserà sul rilancio degli investimenti, pubblici e privati.
  Ricorda infine che per far fronte agli effetti della crisi sanitaria ed economica conseguente alla pandemia di COVID-19, nel corso del 2020 il Governo ha già trasmesso al Parlamento due relazioni, sempre ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, con la richiesta di autorizzazione a scostamenti di bilancio. La prima Relazione è stata trasmessa al Parlamento il 5 marzo 2020 (con la relativa integrazione dell'11 marzo 2020). A seguito dell'approvazione parlamentare, è stato autorizzato uno scostamento di bilancio di 25 miliardi di euro per il 2020, utilizzati a copertura delle misure introdotte con il decreto-legge n. 18 del 2020 (cosiddetto «Cura Italia»). La seconda Relazione è stata trasmessa al Parlamento il 24 aprile 2020, unitamente al Documento di economia e finanza 2020. Tale Relazione è intervenuta dopo la decisione del 20 marzo della Commissione europea, che ha attenuato i vincoli del Patto di stabilità e crescita (PSC), garantendo la piena applicazione della flessibilità prevista dal Patto e consentendo una temporanea deviazione dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine, a condizione che non venga compromessa la sostenibilità fiscale nel medio periodo. Ricorda che, a seguito della approvazione parlamentare, è stato autorizzato uno scostamento di bilancio per il 2020 di 55 miliardi di euro, utilizzati, in particolare, a copertura degli interventi adottati con il decreto-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto «Rilancio»).

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), nel rilevare la mancanza di un'analisi approfondita relativa agli effetti degli scostamenti di bilancio finora approvati e di quello proposto oggi dal Governo, preannuncia il voto contrario della Lega sui documenti in esame.

  Andrea MANDELLI (FI), nel far presente che con lo scostamento di bilancio oggi proposto dal Governo si arriva alla cifra complessiva che il gruppo di Forza Italia all'inizio della crisi aveva indicato come necessaria, fa presente che le risorse rese disponibili dovrebbero essere utilizzate per riforme di grande respiro piuttosto che per interventi a pioggia, che si sono rivelati di poca utilità per la ripresa economica del Paese.

  Luigi MARATTIN (IV) ricorda all'onorevole Garavaglia che il rappresentante della Banca d'Italia, intervenuto in audizione nella giornata odierna, ha quantificato gli effetti di mitigazione del calo del PIL prodotti dagli scostamenti di bilancio finora approvati in 2 punti percentuali di PIL. Nel preannunciare, poi, il voto favorevole del gruppo Italia Viva sui documenti in esame, evidenzia alcune priorità che, a suo avviso, devono essere perseguite con le risorse rese disponibili dall'ulteriore scostamento di bilancio. In primo luogo, esprimendo un certo sgomento per i dati emersi durante le audizioni svolte in mattinata relativamente all'utilizzo della cassa integrazione guadagni da parte di aziende che non hanno riscontrato cali di fatturato, evidenzia la necessità di utilizzare le Pag. 37risorse in modo maggiormente efficace. Ritiene, poi, che la ripresa economica dev'essere finanziata non solo da risorse provenienti dal settore pubblico, ma anche attraverso il rilancio dello strumento dei piani individuali di risparmio. Ritiene, inoltre, necessari un ripensamento delle scadenze fiscali previste in autunno, come già preannunciato dal Governo, e l'inclusione del terzo settore tra i soggetti beneficiari del Fondo di garanzia per le PMI. In conclusione, ritiene che per far sì che l'indebitamento a cui si è fatto ricorso non incida troppo negativamente sul sistema economico sia necessario destinare le risorse rese disponibili ad innalzare il tasso di crescita economica del nostro Paese.

  Pietro Carlo PADOAN (PD), nel segnalare che l'ammontare di risorse finanziarie messe a disposizione è senza precedenti, ritiene che ciò possa far capire la gravità della crisi, ma anche l'impegno a cui è chiamato il nostro Paese. In proposito, ritiene che i documenti oggi all'esame della Commissione debbano rappresentare uno stimolo per la crescita economica e che il Governo non deve incorrere nel rischio di operare in uno stato di emergenza permanente. Tutto ciò premesso, preannuncia il voto favorevole del Partito Democratico sui documenti in esame.

  Bruno TABACCI (MISTO-CD-RI-+E), nel preannunciare il voto favorevole sui documenti in esame, non comprende il motivo per cui taluni deputati si meravigliano del fatto che il livello dello scostamento di bilancio sia arrivato alla cifra da essi stessi auspicata all'inizio della crisi. In proposito ritiene che le misure adottate dal Governo avranno effetti di rilancio dell'economia sicuramente maggiori rispetto a quelli prodotti da altre misure, come, ad esempio, quella denominata «quota 100».

  La Commissione, con distinte votazioni, delibera di conferire il mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea sul Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020, e sulla Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 28 luglio 2020. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 14.45.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione intenzionale e massiva di informazioni false attraverso la rete internet e sul diritto all'informazione e alla libera formazione dell'opinione pubblica.
C. 1056 e abb.-A.

(Parere all'Assemblea).
(Parere su emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Claudio BORGHI, presidente, in sostituzione del relatore, comunica che l'Assemblea, in data odierna, ha trasmesso il fascicolo n. 3 degli emendamenti. Poiché le ulteriori proposte emendative in esso contenute – e non già comprese nel fascicolo n. 1, sul quale la Commissione bilancio ha espresso parere nella seduta dello scorso 21 luglio – non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario, propone di esprimere sulle stesse un parere di nulla osta.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Pag. 38

Disposizioni per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi nelle materie dell'agricoltura e della pesca nonché delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di pesca e acquacoltura.
C. 982 e abb.-A.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 22 luglio 2020.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI comunica che non è stata ancora predisposta dal Ministero competente la relazione tecnica sul provvedimento richiesta dalla Commissione nella seduta del 15 luglio scorso.

  Claudio BORGHI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.