CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 luglio 2020
417.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 137

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 28 luglio 2020. — Presidenza del vicepresidente Franco VAZIO.

  La seduta comincia alle 15.

Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3 – Sezione III e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta di 23 luglio 2020.

  Franco VAZIO, presidente, per conto del relatore, onorevole Di Sarno, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1) già anticipata per le vie brevi ai commissari.

  Gianluca CANTALAMESSA (LEGA) manifesta il proprio giudizio negativo nei confronti del provvedimento in discussione, sottolineando come già lo scostamento di bilancio equivalga, di per sé, ad un incremento del debito pubblico che andrà a rendere ancora più difficoltosa la situazione economica dei singoli cittadini. Rammenta che la Lega ritiene che per far ripartire l'economia, e quindi per far aumentare le entrate, si dovrebbe ricorrere alla flat tax per le partite IVA. Rileva, inoltre, che il Programma nazionale di riforma per l'anno 2020 abbassa a 1000 euro il tetto per le spese in contanti nel Pag. 138tentativo di contrastare l'evasione fiscale ma sottolinea come in molti paesi, dove tale limite non è previsto, l'evasione fiscale sia quasi inesistente. Rammenta, inoltre, che fino a pochi anni fa, in Italia tale limite era di 12.500 euro e che nel tempo si è andato sempre più riducendo. Osserva come nello stesso periodo non si sia ridotto il tasso di evasione fiscale. A suo avviso, con tale previsione, che mortifica gli imprenditori e i commercianti, si inverte l'onere della prova senza tuttavia ottenere i risultati sperati. Rileva inoltre che il Governo obbliga i cittadini a non utilizzare il contante per i propri acquisti ma non obbliga, come invece a suo avviso dovrebbe, gli istituti bancari ad aprire i conti correnti. Sottolinea inoltre che uno strumento di evasione fiscale è rappresentato dal ricorso alla moneta informatica e rammenta che nel 2019 le mafie hanno riciclato bitcoin per oltre 2.800.000 dollari. In proposito sottolinea come il riciclo di denaro da parte delle mafie sia avvenuto anche semplicemente tramite il ricorso ad un gioco on line particolarmente in uso tra gli adolescenti. Date queste premesse, ribadisce la propria contrarietà al provvedimento.

  Franco VAZIO, presidente, prima di dare la parola al collega Potenti, che ha chiesto di intervenire, rammenta che la Commissione Bilancio è in attesa di ricevere il parere della Commissione per concludere i propri lavori.

  Manfredi POTENTI (LEGA), ritiene che, al di là delle tempistiche della Commissione Bilancio, data l'importanza del provvedimento, ciascun commissario dovrebbe poter disporre del tempo necessario per intervenire.

  Franco VAZIO, presidente, nel replicare al collega Potenti, precisa di aver solo informato che la Commissione Bilancio è in attesa del parere della Commissione Giustizia.

  Gianluca CANTALAMESSA (LEGA) fa notare che la Lega era pronta ad esaminare il provvedimento già questa mattina alle 11.30, ma che la seduta prevista per tale ora è stata rinviata dalla presidenza alle ore 15 di oggi.

  Franco VAZIO, presidente, chiarisce che la seduta già prevista per le ore 11.30 della mattinata odierna è stata rinviata in quanto, né il vice presidente Vazio, che in quel momento stava raggiungendo Roma in treno, né il vice presidente Marchetti, che non ha dato la propria disponibilità a causa di altri impegni, hanno potuto sostituire la presidente, impossibilitata a partecipare alla stessa per ragioni di salute.

  Gianluca CANTALAMESSA (LEGA), nel prendere atto con dispiacere delle motivazioni per le quali la Commissione non ha potuto riunirsi nella mattinata odierna, ritiene necessario che la Commissione prenda atto di quanto da lui riferito nell'intervento precedente.

  Franco VAZIO, presidente, ritiene che, pur se la questione sollevata dal collega Cantalamessa non attenga ai profili di competenza della Commissione Giustizia, sia corretto che ciascun commissario svolga, se lo ritiene opportuno, il proprio intervento e ribadisce che la Commissione esprimerà il proprio parere solo quando tutti coloro che desiderano intervenire, lo avranno fatto.

  Manfredi POTENTI (LEGA) nel sottolineare che il vice presidente Marchetti era impegnato questa mattina in un incontro politico al quale ha partecipato anche lui, rileva che nella Relazione per paese relativa all'Italia (Country Report) del 26 febbraio 2020, la Commissione europea ha evidenziato numerose criticità nei confronti dell'Italia. In particolare sottolinea come la Commissione europea abbia lamentato la perdurante scarsa efficienza del sistema giudiziario civile italiano, ritenendo che, tra le altre criticità persistenti del sistema giudiziario civile italiano, vi sia l'utilizzo tuttora limitato del filtro di inammissibilità per gli appelli al giudice di secondo Pag. 139grado. In proposito sottolinea che tale questione preoccupa molti legali italiani tesi ad assicurare la tutela del diritto di difesa, che dovrebbe essere una garanzia costituzionale. Ritiene che il Governo su tale questione dovrebbe assumere una posizione precisa, anche con riguardo al carattere precettivo delle raccomandazioni europee che non trovano attuazione nelle politiche nazionali. Precisa che i legali italiani sono interessati a conoscere l'indirizzo politico della maggioranza sul tema e, nel rilevare che il ricorso all'appello costituisce uno dei punti fondanti del diritto alla difesa, ritiene grave comprimere la facoltà del cittadino di far valere le proprie doglianze in appello. A suo avviso, pertanto, la Commissione dovrebbe prendere una posizione riguardo al carico di pendenze che investe la giustizia italiana al fine di tutelare quelle che sono delle garanzie costituzionali. Sottolinea poi che la Commissione Europea evidenzia come in Italia non sia stata avviata l'auspicata riforma del catasto e come non vi sia stato alcuno spostamento della pressione fiscale sui beni immobili. Ritiene che questi sono solo alcuni dei diktat imposti al Paese e che, insieme a numerosi altri contenuti nel Contry Report, andranno a determinare le politiche del Governo. A suo avviso, inoltre, la Commissione non ha avuto il tempo sufficiente per verificare nei contenuti il provvedimento in esame, che avrebbe dovuto approfondire maggiormente.

  Flavio DI MURO (LEGA) chiede se la Commissione debba esprimere il proprio parere entro un termine stabilito.

  Franco VAZIO, presidente, ribadisce che la Commissione deve esprimere un parere sul provvedimento che è in esame in sede referente presso la Commissione Bilancio.

  Flavio DI MURO (LEGA) chiede di conoscere a che ora è convocata la Commissione Bilancio per concludere i suoi lavori sul provvedimento in discussione.

  Franco VAZIO, presidente, precisa che a lui risulta che la Commissione Bilancio stia esaminando il provvedimento in questo momento. Invita quindi il collega Di Muro a intervenire al fine di poter completare l'esame del provvedimento.

  Flavio DI MURO (LEGA) specifica di voler intervenire sull'ordine dei lavori della Commissione domandandosi quale sia l'utilità di un intervento su un provvedimento sul quale la Commissione è chiamata ad esprimere il prescritto parere contemporaneamente alla conclusione dei lavori presso la Commissione di merito. Sottolinea inoltre che il presidente, in ragione della concomitanza delle sedute, sta limitando i tempi del dibattito invitando i parlamentari ad essere celeri nei propri interventi.

  Franco VAZIO, presidente, ritiene di non aver limitato in alcun modo i tempi del dibattito e ribadisce che il collega Di Muro ha la facoltà di intervenire nel merito del provvedimento qualora lo ritenga opportuno.

  Flavio DI MURO (LEGA), constatata la situazione, ritiene inutile intervenire.

  Michele BORDO (PD) osserva che la scorsa settimana la Commissione ha dedicato una seduta, nella giornata di giovedì, per l'esame del provvedimento e sottolinea come il collega Di Muro avrebbe potuto intervenire in tale sede.

  Gianluca CANTALAMESSA (LEGA) ritiene che la domanda del collega Di Muro non sia ostruzionistica. Osserva, infatti, che la Commissione Bilancio si è riunita oggi alle ore 14 per esaminare il provvedimento.

  Franco VAZIO, presidente, precisa di aver saputo che la Commissione Bilancio ha concluso l'esame del provvedimento senza attendere il parere della Commissione Giustizia.

  Flavio DI MURO (LEGA), nell'apprendere la notizia testé comunicata dal presidente, ritiene che la stessa sia in contraddizione Pag. 140con quelle precedentemente fornite dal presidente stesso.

  Franco VAZIO, presidente, sottolinea di riferire quanto di sua conoscenza. Ribadisce inoltre che, qualora un collega chieda di intervenire, è suo dovere concedergli la parola. Osserva, quindi, che è nelle facoltà del presidente della Commissione Bilancio concludere i lavori della Commissione senza prendere in considerazione la impossibilità della Commissione Giustizia, manifestata per le vie brevi, di esprimere il proprio parere prima di un certo termine, così come rientra nei poteri della presidenza della V Commissione quella di conferire il mandato al relatore senza attendere che tutte le Commissioni in sede consultiva abbiano espresso il proprio parere. Precisa, quindi, che la Commissione Giustizia può tuttavia proseguire nell'esame del provvedimento per esprimere il proprio parere, nonostante la Commissione Bilancio abbia già deliberato.

  Ingrid BISA (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, nel rammentare che la seduta della Commissione Giustizia era stata fissata per le ore 11.30 della giornata odierna e che i componenti della Lega erano pronti a prendere parte ai lavori come stabilito, fa presente che, secondo quanto risulta dal sito internet della Camera, la Commissione Bilancio era convocata alle 14 per l'esame del Programma nazionale di riforma. Pertanto, nel sottolineare che la Commissione Giustizia avrebbe dovuto essere convocata prima che la Commissione di merito concludesse l'esame del provvedimento, chiede perché ciò non sia avvenuto, rilevando come vi siano diversi precedenti di concomitanti sedute di Assemblea e di Commissione. Pertanto, diversamente da quanto sostenuto dal presidente Vazio, che ha attribuito le responsabilità della vicenda al presidente della V Commissione, il quale ha concluso l'esame del provvedimento senza attendere il parere della Commissione Giustizia, ritiene che la colpa sia di quest'ultima che si è convocata troppo tardi. Invitando ciascuno ad assumersi le proprie responsabilità, considera quello in atto un modus operandi non corretto nei confronti dei deputati che hanno attentamente valutato i contenuti del PNR, dal momento che i loro interventi risulteranno inutili, non essendo in alcun modo finalizzati a fornire indicazioni per l'esame in sede referente del provvedimento.

  Franco VAZIO, presidente, nel considerare ragionevoli le riflessioni dei colleghi, ribadisce tuttavia nuovamente che la seduta prevista per le ore 11.30 della giornata odierna è stata spostate, in considerazione dei sopravvenuti problemi di salute della presidente Businarolo e dell'impossibilità di sostituirla sia per il vicepresidente Marchetti, presente a Roma ma impegnato in un incontro politico, sia per il sottoscritto, che si trovava in viaggio verso la capitale. Nel rammentare inoltre che era stata avanzata dai gruppi di opposizione la richiesta di evitare la sovrapposizione dei lavori della Commissione con l'informativa urgente del Governo sulle iniziative di competenza per l'apertura dell'anno scolastico in relazione alla situazione epidemiologica da Covid-19, prevista in Assemblea a partire dalle ore 12, fa presente che il presidente della Commissione di merito ha ritenuto di concludere l'esame del provvedimento senza attendere che pervenisse il parere della Commissione Giustizia. Nell'ipotizzare, senza alcuno spirito polemico, che il presidente Borghi abbia avuto fondate ragioni per procedere nel senso indicato, precisando che la Commissione Giustizia è comunque convocata per l'espressione del parere, invita chi voglia intervenire a prendere la parola, ritenendo che ciascuno sia in grado di trarre le relative conclusioni.

  Enrico COSTA (FI), nel rammentare che è nella facoltà delle Commissioni in sede consultiva decidere di non esprimere il prescritto parere, fa tuttavia presente che in questo caso la seduta della Commissione di Giustizia era stata convocata per le ore 11.30 della giornata odierna, avendo l'Ufficio di presidenza, integrato Pag. 141dai rappresentanti dei gruppi, convenuto di procedere alla votazione della proposta di parere. Fa inoltre presente che il Presidente della Commissione Bilancio si è trovato nella condizione di concludere l'esame del Programma nazionale di riforma, senza che, in conseguenza dell'impossibilità della presidente Businarolo a partecipare ai lavori, fosse pervenuto il parere della Commissione Giustizia. Nel lamentare pertanto la grave lesione delle prerogative della II Commissione, che devono essere necessariamente ripristinate, chiede che il parere venga espresso e che la Commissione Bilancio si riunisca nuovamente al fine di valutarne i contenuti.

  Franco VAZIO, presidente, ritiene ragionevoli le considerazioni del collega Costa.

  Ciro MASCHIO (FDI) dichiara preliminarmente di aver assistito con stupore al corto circuito in atto, ritenendo che ciò dipenda in parte dal fatto che la Commissione Giustizia è stata sottoposta a notevole pressione per l'impuntatura di alcuni colleghi sulle proposte di legge in materia di omofobia e, conseguentemente, distolta dall'esame di altri provvedimenti di natura economica. Evidenzia pertanto come la Commissione Giustizia, avendo nell'ultimo mese lavorato scissa dalla realtà del pianeta terra, abbia mancato di rispettare le scadenze stabilite sia per difficoltà di programmazione dei lavori sia per una specifica volontà politica che ha reso la gran parte dei componenti ostaggio della posizione ideologica di pochi. Nel ritenere poco serio che la Commissione Giustizia si esprima fuori tempo, con una funzione esclusivamente simbolica, chiede che si individuino le modalità per consentire un'utile espressione del parere.

  Ingrid BISA (LEGA), associandosi alle richieste dei colleghi, insiste perché la Commissione Bilancio si riunisca nuovamente sul provvedimento in esame, al fine di consentire alla Commissione Giustizia di esprimersi nei termini, approvando un parere effettivamente utile.

  Franco VAZIO, presidente, ribadisce, senza alcun intento polemico, che nel caso specifico si è verificata una situazione particolare, avendo il presidente della V Commissione ritenuto di non attendere l'espressione del prescritto parere da parte della Commissione Giustizia. Concordando con l'esigenza posta dall'onorevole Costa e da altri deputati, preannuncia che trasmetterà il parere della Commissione Giustizia alla Commissione di merito ai fini della valutazione dei suoi contenuti, precisando che in ogni caso non si tratterà di un parere «fittizio» come sostenuto da alcuni. Ribadisce inoltre che i gruppi di opposizione avevano richiesto di modificare la precedente convocazione della Commissione Giustizia, al fine di evitare che la seduta odierna si svolgesse contestualmente all'informativa urgente del Governo. Nel dichiarare di non conoscere le ragioni che hanno indotto il presidente della V Commissione a non tener conto di un problema di salute che ha reso impossibile alla Commissione Giustizia esprimersi nei termini previsti, invita a passare alla votazione, ribadendo la volontà di trasmettere comunque il parere alla Commissione di merito, come auspicato da molti colleghi.

  Anna Rita TATEO (LEGA) rileva come non abbia alcun senso procedere alla votazione di una proposta di parere, avendo la Commissione di merito già concluso l'esame del provvedimento.

  Franco VAZIO, presidente, nell'evidenziare che la questione è stata già oggetto di dibattito e che i colleghi hanno avuto modo di esporre le proprie osservazioni, avanzando inoltre le conseguenti richieste, fa presente che compete alla presidenza assumere le decisioni in merito. Invita pertanto i colleghi ad avanzare le proprie eventuali rimostranze in altre sedi.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 15.35.

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SEDE REFERENTE

  Martedì 28 luglio 2020. — Presidenza del vicepresidente Franco VAZIO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Andrea Giorgis.

  La seduta comincia alle 20.10.

Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere.
Testo unificato C. 107 Boldrini, C. 569 Zan, C. 868 Scalfarotto, C. 2171 Perantoni e C. 2255 Bartolozzi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del testo unificato delle proposte di legge in oggetto, rinviato nella seduta del 23 luglio 2020.

  Franco VAZIO, presidente, ricorda che nella seduta odierna si procederà all'esame delle proposte emendative precedentemente accantonate. Avverte inoltre che prima della seduta sono stati ritirati gli articoli aggiuntivi Siani 4.02, Viscomi 4.04, Magi 4.03, Magi 7.01 e Magi 7.02 e gli emendamenti Magi 7.13, Vitiello 1.9, 2.6, 3.181, 4.29 e 4.33. Passa dunque all'esame dell'emendamento Turri 1.21, su cui inizialmente il relatore aveva espresso un parere contrario, chiedendone successivamente l'accantonamento. Chiede quindi al relatore se intenda rivedere il parere precedentemente espresso.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, invita al ritiro dell'emendamento Turri 1.21, dichiarandosi comunque disponibile ad approfondire le previsioni dello stesso nel corso dell'esame da parte dell'Assemblea.

  Roberto TURRI (LEGA) chiede che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Franco VAZIO, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Roberto TURRI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, desidera conoscere le intenzioni del relatore in merito al seguito da dare al parere reso dal Comitato per la legislazione nella seduta dello scorso 23 luglio. In proposito chiede anche conferma delle notizie, informalmente acquisite, secondo le quali l'esame del provvedimento dovrebbe essere avviato dall'Assemblea il prossimo lunedì 3 agosto. Chiede pertanto se si intenda rinviare all'Aula il recepimento delle condizioni poste dal Comitato per la legislazione.
  In proposito ricorda che il comma 6 dell'articolo 16-bis del Regolamento prevede che, nel caso in cui la Commissione in sede referente non intenda adeguarsi alle condizioni poste dal Comitato, ne debba indicare le motivazioni nella relazione per l'Assemblea. Rileva infine che il rinvio all'Aula del recepimento delle condizioni del Comitato si potrebbe tradurre in una sorta di diminuzione del ruolo della Commissione giustizia. Si dovrebbe quindi scegliere, a suo parere, tra un immediato recepimento delle condizioni o una dichiarazione delle motivazioni per le quali non è stato ritenuto necessario adeguarsi ad esse.

  Ciro MASCHIO (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, si dichiara d'accordo con quanto evidenziato dal collega Turri. Rileva quindi come il Comitato nel suo parere mostri di condividere molte delle osservazioni formulate dall'opposizione nel corso dell'esame del provvedimento. Tra queste segnala in particolare l'indeterminatezza delle definizioni utilizzate, che potrebbe costituire causa di illegittimità costituzionale delle medesime disposizioni.
  Si associa quindi alla richiesta dell'onorevole Turri di avere indicazioni su come si intenda procedere per correggere le palesi incongruenze riscontrate dal Comitato, segnalando comunque la necessità di sospendere nel frattempo la votazione delle proposte emendative accantonate.

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  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), concordando quanto evidenziato nei precedenti interventi, osserva come il Comitato per la legislazione abbia sollevato questioni già poste in luce dall'opposizione, come la scarsa chiarezza delle definizioni, che potrabbe condurre a divergenze applicative da parte dei giudici. Segnala inoltre la mancanza di bilanciamento tra attenuanti e aggravanti.
  Ritiene quindi necessario prendere una chiara posizione sui rilievi del Comitato per la legislazione, anche allo scopo di lasciare traccia nei lavori preparatori delle considerazioni svolte e fornire una guida interpretativa a coloro che dovranno applicare il provvedimento.

  Franco VAZIO, presidente, chiede al relatore come intenda dare seguito al parere del Comitato per la legislazione.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, osserva come la questione sia tutt'altro che banale. Segnala comunque che i pareri del Comitato non sono mai vincolanti, né per le Commissioni in sede referente né per l'Assemblea. Osserva inoltre che i termini usati nel provvedimento sono generalmente utilizzati sia dal legislatore, nazionale e europeo, sia da trattati internazionali, come quello di Istanbul, sia dall'ordinamento penitenziario, nonché dalla giurisprudenza costituzionale e della Corte di cassazione. Comprendendo la necessità di una maggiore chiarezza, si dichiara comunque disponibile a valutare l'opportunità di definizioni più precise ai fini dell'esame in Assemblea.

  Franco VAZIO, presidente, prende atto che il relatore non intende recepire le indicazioni del Comitato per la legislazione nel corso dell'esame in sede referente, pur non escludendo che ciò possa avvenire durante l'esame da parte dell'Assemblea. Ritiene pertanto concluso l'esame della questione sollevata dall'onorevole Turri e dagli altri commissari intervenuti.

  Roberto TURRI (LEGA), segnalando la presenza di condizioni nel parere del Comitato per la legislazione, ritiene inesatto sostenere che tale parere possa non è vincolante.

  Franco VAZIO, presidente, citando l'articolo 16-bis, comma 6, del Regolamento, osserva come il parere del Comitato per la legislazione non sia vincolante, posto che la Commissione in sede referente ha la possibilità di non adeguarvisi.

  Enrico COSTA (FI), prendendo atto della possibilità per la Commissione di non adeguarsi al parere del Comitato per la legislazione, chiede che sia la Commissione a decidere quale seguito dare al parere del Comitato e non il relatore.

  Franco VAZIO, presidente, osserva che in questa fase procedurale solo il relatore, può presentare proposte emendative volte a recepire le condizioni poste dal Comitato per la legislazione. In assenza della presentazione di tali proposte emendative, la Commissione non può far altro che prendere atto della volontà del relatore.

  Alessandro PAGANO (LEGA) chiede che sia dato adeguato seguito alle condizioni poste dal Comitato per la legislazione nel proprio parere. Ricorda che il Comitato è un organo tecnico, che è stato presieduto da un insigne giurista della maggioranza, il professor Ceccanti, e pertanto ritiene assolutamente necessario che la Commissione si faccia carico di quanto da esso segnalato, anche in considerazione dell'introduzione di sanzioni penali, che rendono massimamente necessario evitare ambiguità. Chiede infine che il relatore manifesti in maniera chiara la sua opinione sul parere del Comitato per la legislazione, anche allo scopo di lasciarne nota nell'ambito dei lavori preparatori del provvedimento.

  Franco VAZIO, presidente, avverte che sulla questione non darà più la parola a nessun commissario pur comprendendo le ragioni di merito dei singoli interventi che finora si sono svolti. Ritiene che il tema sollevato possa trovare dignità sia in Commissione Pag. 144sia in Aula ma sottolinea che esistono dei limiti di forma che sono stati già raggiunti in Commissione nella quale ora si possono soltanto votare gli emendamenti già iscritti all'ordini del giorno o gli eventuali nuovi emendamenti presentati dal relatore. Preso atto della circostanza che il relatore, che non intende presentare un emendamento che recepisca la condizione posta dal Comitato per la legislazione, si riserva di indicare nella relazione per l'Assemblea le ragioni per le quali la Commissione non ha adeguato il testo del provvedimento alla citata condizione, evidenzia che non è possibile riaprire i termini per la presentazione degli emendamenti. Fa notare che, qualora in Assemblea verranno presentati emendamenti sul tema, l'Aula di Montecitorio sarà chiamata anche ad esprimersi su essi discutendo sulle ragioni per le quali la Commissione non ha ritenuto di doversi adeguare al citato parere. Invita quindi il relatore ad esprimere il parere sulle proposte emendative accantonate.

  Roberto TURRI (Lega) sottolinea che, nonostante le posizioni diverse, fino a questo momento la Commissione ha proceduto con ordine. Evidenzia tuttavia che la situazione che si sta determinando sconvolge l'ordine che si era creato. Rileva infatti che il relatore ha manifestato la propria disponibilità a valutare il recepimento della condizione posta dal Comitato per la legislazione nel corso dell'esame in Assemblea. A suo avviso il relatore non è disponibile a presentare in questa sede un emendamento volto a recepire la condizione posta dal Comitato per la legislazione perché non vuole che si aprano i termini per la presentazione di proposte subemendative che potrebbero rallentare l'esame del provvedimento e rinviarne la discussione in Assemblea. Sottolinea come tale atteggiamento costituisca una forzatura politica e invita pertanto il Presidente a sospendere brevemente la seduta per consentire un confronto tra le varie forze politiche affinché ciascuna di essa comprenda quale posizione assumere per il prosieguo dei lavori.

  Franco VAZIO, presidente, pur non ravvisandone la necessità, sospende tuttavia la seduta per cinque minuti avvertendo che alla ripresa dei lavori il relatore e il rappresentante del Governo procederanno con l'espressione dei pareri sulle proposte emendative da esaminare.

  La seduta, sospesa alla 20.50, riprende alle 20.55.

  Franco VAZIO, presidente, prima di invitare il relatore di esprimere il proprio parere sulle proposte emendative accantonate, chiede allo stesso se intenda confermare quanto da lui affermato a inizio seduta in merito al parere del Comitato della legislazione.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, conferma quanto già dichiarato.

  Flavio DI MURO (LEGA) chiede di parlare sull'ordine dei lavori.

  Franco VAZIO, presidente, fa presente che non intende continuare a concedere la parola sulla questione relativa al parere del Comitato per la legislazione, che ritiene esaurita. Ribadisce che il relatore è chiamato ora ad esprimere il parere sulle proposte emendative ancora da esaminare e avverte che, qualora dovessero persistere interventi ostruzionistici, convocherà un Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al fine di definire anche le modalità di organizzazione dei tempi.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, esprime parere contrario su tutte le proposte riferite all'articolo 1, che sono state accantonate nelle sedute precedenti.

  Il sottosegretario Andrea GIORGIS esprime parere conforme a quello del relatore.

  Roberto TURRI (Lega), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.21, chiede come sia possibile discutere su un emendamento finalizzato a meglio definire Pag. 145ciò che è proprio l'oggetto del parere del Comitato per la legislazione al quale il relatore non ha inteso uniformarsi. Sottolinea infatti come il suo emendamento sia volto a modificare proprio la parte del provvedimento oggetto di rilievi da parte del Comitato. Nel ribadire quindi come a suo avviso la Commissione non possa discutere compiutamente della questione prima di prendere una posizione in merito al parere del comitato e di essere posta nelle condizioni di conoscere quale sia l'intendimento del relatore in proposito, evidenzia che la maggior parte degli emendamenti riferiti all'articolo 1 sono di tenore analogo al suo emendamento. Ritiene pertanto che proseguire con questa modalità di lavoro rappresenti una presa in giro per i commissari.

  Franco VAZIO, presidente, invita il collega Turri a mantenere un linguaggio consono alla sede.

  Flavio DI MURO (LEGA) sottolinea che l'emendamento Turri 1.21 riguarda le definizioni alle quali si riferisce il parere espresso dal Comitato per la legislazione. Rileva infatti che la condizione contenuta del citato parere invita la Commissione a modificare il testo del provvedimento provvedendo ad introdurre specifiche definizioni, ai fini dell'attuazione del provvedimento, dei concetti di «sesso», «genere», «orientamento sessuale» e «identità di genere». Sottolinea che il relatore non ha inteso presentare una proposta emendativa volta ad adeguare il testo del provvedimento alla citata condizione e rileva che l'emendamento Turri 1.21, anche attraverso una eventuale riformulazione, potrebbe essere l'occasione giusta per venire incontro a quanto richiesto dal Comitato per la legislazione.

  Franco VAZIO, presidente, invita l'onorevole Di Muro ad intervenire sugli emendamenti riferiti all'articolo 1 e non sul parere espresso dal Comitato per la legislazione che, ricorda, essere un argomento ormai dichiarato concluso.

  Flavio DI MURO (LEGA) sottolinea che l'emendamento Turri 1.21 è strettamente connesso a quanto formulato dal Comitato per la legislazione per il proprio parere.

  Manfredi POTENTI (Lega) nell'intervenire sull'emendamento Turri 1.21, stigmatizza le modalità utilizzate per far arrivare all'esame dell'Assemblea un testo di legge che ha al suo interno dei riferimenti che sono valoriali soltanto per una parte della maggioranza. Evidenzia che si vuole fare del provvedimento in esame una bandiera ma rileva che l'articolo 1 dello stesso, nel modificare l'articolo 604-bis del codice penale, fa riferimento a terminologie assai vaghe. Sottolinea, quindi, come con l'emendamento in discussione il suo gruppo proponga di ampliare le tutele previste dal citato articolo 604-bis a soggetti aventi particolari condizioni, socialmente riconoscibili e condivisibili, quali la disabilità e l'età. Ritenendo quindi che non si possa non condividere il contenuto di una proposta emendativa volta a tutelare gli individui con disabilità, attende che l'emendamento Turri 1.21 sia posto in votazione per verificare come la maggioranza si esprimerà sullo stesso.

  Gianluca CANTALAMESSA (LEGA) fa presente che lo scopo dell'emendamento Turri 1.21, in linea con gli obiettivi del provvedimento in esame, è quello di combattere ogni forma di discriminazione. Nel ritenere infatti che si sia tutti d'accordo sul fatto che è cosa sbagliata discriminare le persone per motivi fondati sul sesso, sul peso, sull'età o su altre caratteristiche, sottolinea che l'intento originario della Lega era quello di introdurre una circostanza aggravante, invece di prevedere specifiche fattispecie di reato. Fa inoltre presente che sarebbe proprio il provvedimento in esame, qualora non dovesse essere approvato l'emendamento Turri 1.21, ad operare una discriminazione di cui la maggioranza e la Commissione si renderebbero responsabili. Ritiene pertanto che la volontà di respingere il citato emendamento rivelerebbe il vero obiettivo ideologico del provvedimento, vale a dire Pag. 146quello di annullare le identità di «maschio» e di «femmina». Volendo credere che tale non sia l'intenzione dei proponenti e che si voglia realmente combattere tutte le forme di discriminazione, evidenzia che, sulla base degli esiti della votazione dell'emendamento Turri 1.21, la Lega valuterà la posizione da assumere per il prosieguo dell'esame.

  Ciro MASCHIO (FDI) fa presente che l'emendamento Turri 1.21, nonché i successivi di analogo contenuto, sono volti a limitare i danni recati dall'articolo 1 del testo unificato. Precisa che sull'argomento non si è voluto recepire né le fondate e costruttive critiche avanzate dalle opposizioni e neanche le osservazioni di carattere tecnico effettuate anche da eminenti giuristi della stessa maggioranza in seno al Comitato per la legislazione. Ritiene infatti incontestabile che le fattispecie ipotizzate dall'articolo 1 hanno profili di genericità ed indeterminatezza non marginali, dal momento che da essi può conseguire o meno la pena della reclusione. Ribadisce inoltre il paradosso connaturato al provvedimento in esame, dal momento che, per una eterogenesi dei fini, i presentatori delle proposte di legge in esame, nel dare maggiore tutela ad alcuni specifici soggetti ritenuti più deboli, finiscono per limitare i diritti di tutti coloro che non sono ricompresi nella specifica categoria, con la conseguente limitazione della libertà altrui. Rammenta, in particolare, che il collega Paolini, più di altri, ha ripetutamente portato all'attenzione dei colleghi della Commissione esempi concreti delle ricadute del provvedimento in esame, sottolineando come si rischi il carcere offendendo un soggetto omosessuale e invece non si abbiano conseguenze se il medesimo comportamento era rivolto ad un cittadino disabile, che, subendo il danno di una tutela minore, sarebbe ritenuto «di serie b». Nel ribadire come il nostro codice penale già punisca determinati reati, garantendo pari grado di protezione e identiche circostanze aggravanti, sottolinea che con la norma in esame si vuole formalizzare un intervento «manifesto» per mettere l'etichetta ad alcune specifiche categorie, rinunciando a tutelarne altre che sono vittime di episodi di discriminazione riportati dalla cronaca quotidiana. Pertanto riterrebbe incomprensibile che la maggioranza non approvasse l'emendamento Turri 1.21, volto ad estendere la protezione anche ad altre categorie, invece che limitarsi alle discriminazioni fondate sul sesso e sull'orientamento sessuale. Auspicando di aver compreso male le intenzioni dei proponenti, che sembrano voler discriminare alcuni per proteggerne altri, che fanno parte del medesimo contesto associativo, invita i colleghi ad accogliere con favore l'emendamento Turri 1.21.

  Franco VAZIO, presidente, propone di procedere con la votazione dell'emendamento Turri 1.21, per svolgere successivamente un Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al fine di delineare le modalità per il prosieguo dell'esame del provvedimento. Ritiene infatti che allo stato non vi siano le condizioni per trasmettere alle Commissioni in sede consultiva, come concordato, il testo come emendato nella seduta odierna, sottolineando a tale proposito la lesione delle loro prerogative.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) interviene perché resti agli atti la propria posizione personale, ritenendo di non poter accettare l'accusa di voler discriminare. Rammenta a proposito il contenuto dell'articolo 3 della Costituzione, che declina il principio del trattamento diverso a fronte di condizioni diverse, evidenziando pertanto come votare in senso contrario all'emendamento Turri 1.21 non significhi discriminare a titolo esemplificativo le persone di bassa statura o che portano gli occhiali. Rammenta inoltre che con il testo in esame si interviene ad integrare i contenuti della legge Mancino e che, come molti soggetti auditi hanno evidenziato, le discriminazioni per motivi etnici o razziali hanno ragioni simili a quelle legate al sesso e all'orientamento sessuale. Pertanto dichiara di votare in tutta tranquillità contro l'emendamento Turri 1.21, che peraltro, Pag. 147nel fare riferimento alle «condizioni personali e sociali», configura un intervento troppo ampio e troppo generico. Fa presente a tale proposito come l'introduzione, con il cosiddetto codice rosso, di misure di protezione speciale per le donne oggetto di violenza, sulle quali gli stessi colleghi della Lega hanno concordato quando facevano parte del cosiddetto «Governo giallo-verde», non abbia costituito un atto di discriminazione verso altri soggetti. Sottolinea infatti come anche in quell'occasione sia stato introdotto un trattamento diverso a fronte di situazioni diverse, che hanno suggerito il rafforzamento della tutela delle donne. Pertanto ribadisce il proprio voto personale contro l'emendamento Turri 1.21.

  Luca Rodolfo PAOLINI (Lega) interviene per rivolgere alla collega Bartolozzi, sulla base della sua esperienza precedente, un interrogativo specifico sulle conseguenze pratiche, una volta approvato il provvedimento in esame, nel caso in cui l'offesa venisse rivolta ad un disabile, ad una donna sovrappeso o, invece, ad un soggetto omosessuale.

  Franco VAZIO, presidente, fa presente all'onorevole Alessandro Pagano, che chiede di intervenire, che non può prendere la parola in sede di dichiarazione di voto, non essendo un componente della Commissione giustizia.

  Alessandro PAGANO (LEGA) fa presente di partecipare ai lavori della Commissione in sostituzione dell'onorevole Marchetti.

  Franco VAZIO, presidente, dichiara di non aver ricevuto alcuna comunicazione al riguardo.

  Alessandro PAGANO (LEGA), nell'assicurare che sta sostituendo l'onorevole Marchetti, suppone che si sia trattato di una distrazione.

  Franco VAZIO, presidente, prende atto che il capogruppo della Lega, onorevole Turri, sta procedendo in questo istante alla citata comunicazione.

  Alessandro PAGANO (LEGA), nel comprendere le esigenze della maggioranza, che vengono esplicitate per il tramite del presidente Vazio, tiene a precisare che quello in corso è un dibattito serio e che l'intenzione del gruppo della Lega è quella di lasciare agli atti osservazioni di merito, che avranno rilevanza in futuro sul piano giurisprudenziale. Si appella pertanto al presidente, ritenendo che non vi sia la necessità di svolgere una riunione dell'Ufficio di presidenza dal momento che gli interventi dei componenti del gruppo della Lega andranno, in termini di efficacia, nella direzione di quello appena svolto dal collega Paolini. Pertanto, nel caso si voglia concludere l'esame del provvedimento nell'arco di 30 minuti, chiede rispettosamente al presidente di astenersi dal farlo, consentendo all'opposizione di continuare a lavorare.

  Franco VAZIO, presidente, nell'assicurare al collega Pagano che non è sua intenzione ridurre drasticamente i tempi del dibattito come da lui stesso ventilato, pone in votazione l'emendamento Turri 1.21.

  La Commissione respinge l'emendamento Turri 1.21.

  Franco VAZIO, presidente, come preannunciato, sospende la seduta per consentire lo svolgimento dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta, sospesa alle 21.25, riprende alle 21.55.

  Ciro MASCHIO (FDI), illustrando l'emendamento Bellucci 1.35, evidenzia che esso parte da una ratio perfettamente identica a quella dell'emendamento in precedenza esaminato, essendo finalizzato ad ampliare, rendendo omnicomprensiva la portata della norma, il ventaglio delle categorie meritevoli di tutela rafforzata, Pag. 148comprendendovi anche i casi di offesa basata sulla disabilità fisica o psichica. Ritiene, infatti, che sarebbe altrimenti inspiegabile che, da una parte, si intenda introdurre una norma di fatto indeterminata, facendo riferimento all'orientamento sessuale e all'identità di genere che sono concetti solo menzionati da altre norme ma non certamente determinati e, contemporaneamente, dall'altra non si voglia ampliare, appunto, il ventaglio delle categorie da proteggere.
  Quanto al fatto, da altri evidenziato, che i disabili possono trovare tutela attraverso l'applicazione di altra normativa, osserva che, se è corretto dirlo, è altrettanto doveroso ricordare che nella proposta di legge all'esame già si opera un inserimento di una categoria di soggetti da tutelare in una normativa già esistente, e questa categoria è quella afferente ai casi di omofobia e non invece quella che può essere colpita per motivi legati alla disabilità. Rimarca che quella dei disabili fisici e psichici è proprio una delle categorie che più duramente è stata oggetto di discriminazioni, come storicamente provato, ad esempio, dalle efferatezze naziste, anche attraverso pratiche eugenetiche.
  Ritiene quindi che introdurre un'ulteriore tipologia all'interno di una normativa penale già esistente sia del tutto possibile. Conclude quindi sottolineando che l'emendamento in questione ha una sua ben precisa ratio dando specifica tutela anche alle persone disabili.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) valuta l'emendamento Bellucci 1.35 positivamente, soprattutto se si fa mente locale su possibili episodi che concretamente potrebbero avvenire nella realtà. In tal senso invita la Commissione a ipotizzare che in un albergo di successo, o in una discoteca, i gestori possano essere orientati a non dare accesso ai disabili per questioni legate all'immagine: osserva che anche qualora non impediscano effettivamente l'accesso a soggetti disabili, quell'albergatore o quel gestore di discoteca potrebbero ottenere i propri fini collocandoli, ad esempio, in un luogo poco visibile, se non nascosto, della struttura e ciò potrebbe avvenire senza che quei soggetti possano ottenere effettiva tutela ai sensi del progetto di legge all'esame, e senza altresì che i responsabili ne rispondano. Tutt'altra cosa, rimarca, succederebbe se la medesima discriminazione fosse fatta ad un transgender o ad un omosessuale, cosa che all'evidenza non suonerebbe come giusto. Osserva, inoltre, che lo stesso esempio si può allargare anche a soggetti meno avvenenti o ritenuti brutti. Si domanda quindi perché non si voglia tutelare anche questi soggetti che secondo la nostra Costituzione hanno pari dignità. Conclude auspicando che ogni discriminazione possa essere combattuta e ritiene che l'emendamento in discussione vada in questa direzione.

  Alessandro PAGANO (LEGA) sottoscrive l'emendamento Bellucci 1.35 e osserva che esso svela quale sia il vero obiettivo della legge che non è tutelare le persone con tendenze omosessuali perché, ricorda, se così fosse, non vi sarebbero tante critiche da parte di singoli omosessuali che in lettere aperte e messaggi diffusi in rete manifestano la loro contrarietà. Ritiene infatti che questa proposta di legge sia funzionale a realizzare una vera e propria agenda politica prefissatasi dalla lobby LGBT che intende piegare la volontà degli Stati sovrani al fine di superare le identità di uomo, donna e famiglia per liquidarle e far emergere la figura di un soggetto isolato che non potrà più opporsi alla forza delle diverse dittature e ideologie. A tal fine osserva che, in particolar modo, tale ideologia è nemica della famiglia che, in quanto corpo intermedio sociale, è idonea a bloccare i predetti pericoli: eliminarla quindi, è del tutto funzionale ad una manipolazione sociale e umana che, ricorda, non è estranea alle idee propalate dalla fondazione Open di George Soros. Stigmatizza, quindi, il comportamento di simili associazioni sedicenti filantropiche e osserva, altresì, che la finalità di questa proposta di legge è coerente con il disegno appena descritto.Pag. 149
  Riconosce al relatore Zan una certa onestà intellettuale, ma resta convinto che sia un fatto che tale proposta di legge sia sagomata per la realizzazione di un concetto che intende vanificare il livello scientifico della discussione affinché a livello legislativo si possa introdurre qualunque cosa. Ricorda peraltro che anche i più diffusi vocabolari recano definizioni fumose circa l'identità di genere, definizioni la cui indeterminatezza, sottolinea, cozza contro i basilari principi del diritto penale, cosa che inoltre, ricorda, può spalancare enormi spazi a futuri ricorsi giurisdizionali. Osserva anche, però, che c’è una forte volontà da parte della gente di resistere a queste indebite pressioni e allo stravolgimento dell'identità umana.
  Cita quindi alcune realistiche fattispecie nelle quali potrebbe trovare applicazione l'ipotesi di reato prevista dal provvedimento in esame: i genitori di un bambino potrebbero decidere di non assumere una persona con identità sessuale indefinita che si presenta per svolgere un lavoro di baby sitter e questa persona avrebbe la facoltà di sporgere denuncia per discriminazione.
  Un altro caso potrebbe essere rappresentato da una transessuale che in una palestra utilizza lo spogliatoio delle donne e che denuncia il proprietario della medesima palestra, il quale ha invitato a cambiare spogliatoio. Segnala, inoltre, che la previsione di un fondo per il pagamento delle spese processuali potrebbe indurre i soggetti che si ritengono lesi a presentare denunce senza alcuna remora di ordine finanziario.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) annuncia il suo personale voto contrario sull'emendamento Bellucci 1.35 che propone, tra l'altro, di sostituire la rubrica dell'articolo 604-bis del codice penale punendo la propaganda per motivi di discriminazione di orientamento sessuale o identità di genere.

  Roberto TURRI (LEGA) sottoscrive, anche a nome del collega Alessandro Pagano, l'emendamento Bellucci 1.35. Ritiene che tale emendamento, pur con la sostituzione della rubrica dell'articolo 604-bis del codice penale, non sia peggiorativo rispetto al testo base e non produca effetti in termini di limitazione alla libertà di pensiero. Apprezza inoltre in particolare l'estensione della tutela nei confronti della discriminazione per motivi di disabilità fisica o psichica.

  La Commissione respinge l'emendamento Bellucci 1.35.

  Alessandro PAGANO (LEGA), intervenendo sull'emendamento 1.20 a sua prima firma, ne segnala l'importanza ai fini del miglioramento del testo, in quanto volto ad aggiungere ulteriori fattispecie per le quali si richiede la volontà di ledere l'incolumità, la dignità ed il decoro delle persone e non la semplice espressione del pensiero.
  Cita poi un altro esempio di possibile denuncia penale in applicazione del provvedimento in esame, rappresentato da un medico che si rifiuta di somministrare la TPR ad un minorenne.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 1.20.

  Ciro MASCHIO (FdI), in relazione all'emendamento Varchi 1.44, del quale è cofirmatario, osserva che lo stesso interviene per limitare l'indeterminatezza della norma penale sulla quale si interviene, eliminando il riferimento all'orientamento sessuale e all'identità di genere, e osserva come, in assenza di una chiara definizione, sia meglio eliminare queste ipotesi, mantenendo solo il riferimento al sesso, del quale parla anche la Costituzione, e al genere femminile.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Alessandro Pagano 1.39 e Varchi 1.44.

  Alessandro PAGANO (LEGA) sottoscrive l'emendamento Varchi 1.34 e ribadisce che le espressioni orientamento sessuale ed identità di genere sono troppo vaghe. A questo proposito ricorda che Pag. 150l'ideologia gender è giunta ad individuare 54 differenti gender, molti dei quali non percepibili da parte degli osservatori esterni. Tra questi menziona il genere fluid, ovvero soggetti che un giorno si sentono maschi e altri femmine, e agender, soggetti che non si identificano in nessun genere. Osserva quindi che questi soggetti, una volta entrata in vigore la proposta di legge in esame, si sentiranno autorizzati a denunciare chiunque e i giudici dovranno pronunciare sentenze sulla base dei pochi elementi messi a loro disposizione dal legislatore.

  Manfredi POTENTI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Varchi 1.34, ritiene che la problematica denunciata dal collega Pagano sia attuale e rammenta che in Italia circa 60 persone l'anno avviano i procedimenti di rettifica di identità sessuale. Precisa inoltre che il suo gruppo parlamentare sosterrà l'emendamento in discussione in quanto lo stesso elimina una serie di rischiosi riferimenti di carattere normativo dalla già rischiosa modifica che il provvedimento intende introdurre all'articolo 604-bis del codice penale.

  La Commissione respinge l'emendamento Varchi 1.34.

  Alessandro PAGANO (Lega), nel sottoscrivere l'emendamento Rospi 1.23 nonché tutti i successivi emendamenti a prima firma Rospi, sottolinea che tale proposta emendativa è volta ad escludere che tra i motivi di discriminazione previsti dall'articolo 604-bis del codice penale vi siano anche quelli fondati sul sesso. Precisa quindi di ritenere che il provvedimento in discussione sia una norma che persegue il libero pensiero non tutelando veramente le persone omosessuali. Ricorda quindi che nel 2014 in Spagna, grazie ad una legge praticamente identica a quella che la maggioranza vorrebbe introdurre con il provvedimento in discussione, un cardinale è stato accusato di omofobia per aver semplicemente affermato in una intervista che l'unico matrimonio è quello finalizzato alla procreazione e che in Francia dei cittadini che indossavano una maglietta con raffigurato il disegno di una famiglia formata da una madre, un padre e due bambini sono stati accusati da alcuni «omosessuali ideologizzati» che si sono ritenuti offesi da tale disegno. Sottolinea quindi che la legge Mancino già tutela tutti gli individui e ritiene che a suo avviso il provvedimento in discussione finirà per creare una super categoria di privilegiati. Evidenzia infine come si stia instillando nel Paese una grave forma di eterofobia.

  La Commissione respinge l'emendamento Rospi 1.23.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) insiste con il relatore affinché rifletta sul contenuto dell'emendamento a sua prima firma 1.10, almeno ai fini dell'esame in Assemblea. Sottolinea che tale proposta emendativa è volta a sopprimere il riferimento al «genere» dal provvedimento in discussione che a suo avviso è ridondante rispetto alle tre grandi categorie del «sesso», dell’«orientamento sessuale» e dell’«identità di genere».

  Manfredi POTENTI (LEGA), nel concordare con la collega Bartolozzi, sottolinea come il termine «genere» si presti ad innumerevoli incertezze e presenti una miriade di sfaccettature che non possono essere tollerate in una norma penale. Sottolinea quindi che tale termine non è oggettivo mutando a seguito del progredire della sensibilità culturale di un popolo.

  Ciro MASCHIO (FDI) ritiene che l'emendamento Bartolozzi 1.10 sia condivisibile e rammenta che l'articolo 3 della Costituzione, che garantisce pari dignità a tutti i cittadini, non cita il genere tra i motivi di distinzione. A suo avviso sopprimere dal provvedimento il riferimento al «genere» e mantenere solo quello al «sesso» garantisce una forma più ampia di tutela dalle discriminazioni e consente di scrivere una norma maggiormente allineata ai principi costituzionali. Rileva quindi che, sebbene la collega Bartolozzi non abbia ritenuto di sostenere i precedenti Pag. 151emendamenti di buon senso presentati dal suo gruppo parlamentare, ciò non deve essere un motivo valido per impedire che il suo gruppo si esprima favorevolmente sull'emendamento Bartolozzi 1.10.

  La Commissione, con distinte votazioni respinge gli emendamenti Bartolozzi 1.10 e Rospi 1.22.

  Alessandro PAGANO (Lega) illustra e raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 1.24 volto a rendere più chiara la norma. L'emendamento infatti specifica un'ulteriore serie di motivi in base ai quali si applicherà l'articolo 604-bis del Codice penale, prevedendo, tra i vari, anche la tutela degli individui che vengono discriminati in ragione del proprio peso, del modo di parlare, della provenienza geografica e della presenza di handicap. Sottolinea che l'emendamento mette in evidenza le contraddizioni poste in essere dai sostenitori del provvedimento, a suo avviso predisposto su impulso di determinate lobby, e ritiene che lo stesso contenga una serie di discriminazioni al contrario.

  Franco VAZIO, presidente, nel rammentare l'impegno assunto nei confronti delle Commissioni che devono esprimere il parere sul provvedimento in sede consultiva, a trasmettere loro il testo emendato in tempi utili, preannuncia che alle 23.30 convocherà una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, al fine di individuare le opportune modalità di prosieguo dei lavori.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), nell'apprezzare la correttezza e la calma del presidente, lo invita tuttavia a comprendere che l'opposizione si sta battendo in difesa dei cittadini, al fine di garantire il loro diritto a dissentire in maniera pacifica rispetto a determinate visioni della vita. Nel sottolineare a tale proposito che si tratta di un principio tutelato dalla Costituzione, oltre che di un diritto connesso con le personali convinzioni religiose, evidenzia le contraddizioni della maggioranza emerse oggi in Assemblea, durante l'esame del testo unificato delle proposte di legge sull'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione massiva di informazioni false. Sottolinea che la Lega ha presentato a tale provvedimento un emendamento volto ad abrogare la lettera d) del comma 1 dell'articolo 2 in base al quale la Commissione ha il compito di « verificare se l'attività di disinformazione abbia finalità di odio, ossia di incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi o di istigazione a delinquere per la commissione di atti discriminatori e violenti per motivi sessuali o di orientamento sessuale». Fa presente inoltre di essere intervenuto brevemente in Assemblea per segnalare il contestuale esame presso la Commissione Giustizia, nella medesima giornata, di una proposta che, diversamente da quanto appena descritto, prevede, accanto al sesso e all'orientamento sessuale, anche il riferimento «all'identità di genere». Rileva pertanto la natura ideologica dell'intervento normativo recato dal testo in esame, considerato che la medesima maggioranza, in un diverso provvedimento, non ha ritenuto di censurare gli atti discriminatori fondati sull'identità di genere. Nel chiedere conto di tale diverso approccio, fa presente di essersi dato una personale risposta, evidenziando come nel caso della Commissione d'inchiesta, che procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. si sia preferito limitarsi ai concetti di sesso e orientamento sessuale, che sono maggiormente coerenti con il principio di tassatività della norma. Chiede pertanto perché in modo analogo non si ritenga di sopprimere anche nel testo unificato in esame il riferimento all'identità di genere come proposto dall'emendamento Rospi 1.22, che chiede di accogliere positivamente. Sottolinea infatti l'inopportunità di rimettere al giudice la decisione se un fatto specifico sia da punire o meno con la reclusione, nel caso in cui il soggetto si ritenga offeso con riguardo ad un concetto Pag. 152vago ed aleatorio come l'identità di genere, rilevando peraltro come, anche se dovesse intervenire un'assoluzione, l'eventuale responsabile sarebbe comunque sottoposto alle sofferenze di un processo oltre che all'esposizione pubblica in qualità di omofobo. Come già in altre occasioni riferito, rammenta che due sabati fa, nel corso di una pacifica e silenziosa manifestazione provita, due ragazzi dichiaratamente gay hanno ripetutamente fatto zig zag tra i manifestanti al solo scopo di provocare una reazione offensiva nei loro riguardi. Ritiene a tale proposito che, se ciò fosse avvenuto, i giornali avrebbero riferito la notizia del maltrattamento di due omosessuali, nonostante che l'eventuale, per quanto deprecabile, offesa fosse dovuta ad una causa completamente diversa. Nel fare presente inoltre che, secondo quanto riportato dall'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, si tratta di pochi episodi all'anno, peraltro di natura molto diversa, dal momento che si va dalla grave aggressione al ragazzo di Pescara, per la quale a suo giudizio dovrebbe essere prevista la reclusione fino a diciotto anni, alla frase incauta del camionista. Sottolinea come la vera emergenza consista piuttosto nel continuo arrivo in Italia di migranti positivi al COVID 19 ai quali viene consentito l'ingresso nel nostro Paese, nonché la fuga dai centri di accoglienza. Pertanto chiede alla maggioranza di votare favorevolmente sull'emendamento Rospi 1.22 al fine di allinearsi alle posizioni assunte con il testo unificato delle proposte di legge istitutive della Commissione d'inchiesta.

  Franco VAZIO, presidente, fa presente all'onorevole Paolini, che non ha ritenuto di interromperlo in ragione della passione del suo intervento, ma che l'emendamento Rospi 1.22 è stato appena respinto e che si sta per procedere alla votazione dell'emendamento Alessandro Pagano 1.24.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), nel ringraziare il presidente, fa notare che i due emendamenti hanno un analogo obiettivo.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 1.24.

  Ciro MASCHIO (FDI) fa notare al presidente che aveva chiesto di intervenire sull'emendamento precedente.

  Franco VAZIO, presidente, nel chiedere scusa al collega Maschio, fa presente che non può dargli la parola sull'emendamento Alessandro Pagano 1.24, in quanto si è già svolta la relativa votazione.

  Ciro MASCHIO (FDI) fa presente di aver alzato la mano per ben due volte, in primo luogo per chiedere al presidente di precisare se fosse in corso l'esame dell'emendamento Rospi 1.22 o dell'emendamento Alessandro Pagano 1.24 e, in secondo luogo, per chiedere di intervenire. Con riguardo all'emendamento Varchi 1.104 evidenzia che si tratta del primo di una serie di proposte emendative che tenta di circoscrivere la portata della norma alle fattispecie realmente lesive, evitando che essa venga applicata a fatti che più propriamente riguardano l'espressione del libero pensiero sancita dall'articolo 21 della Costituzione. Fa presente in particolare che l'emendamento Varchi 1.104 è volto a limitare l'applicazione della norma ai fatti che siano idonei a costituire una minaccia per l'ordine pubblico, ritenendo che in tal caso sia giustificabile una norma penale più severa, che rientra nella ratio complessiva della legge Reale e Mancino, prima ancora che dello stesso articolo 604-bis del codice penale. Ritiene pertanto che l'emendamento in esame, nonché i successivi, meritino di essere approvati al fine di tutelare le libere espressioni del pensiero, seppur sgradevoli e non condivisibili, ritenendo che tale libertà non sarebbe realmente tale se fosse limitata soltanto a ciò che è gradito a noi o alla maggioranza della società.

  La Commissione respinge l'emendamento Varchi 1.104.

  Ciro MASCHIO (FDI) illustra l'emendamento Varchi 1.108, che propone di Pag. 153introdurre la procedibilità a querela in luogo di quella di ufficio, stabilendo anche la relativa tempistica, con l'obiettivo di consentire l'apertura di un procedimento su una specifica condotta soltanto quando il soggetto passivo si ritenga leso nella propria dignità. Ritiene infatti che si debba evitare lo Stato di polizia del pensiero, che si attiva automaticamente quando venga compiuto un atto ritenuto non corretto dall'opinione dominante, anche nei casi in cui non si sia determinata una lesione di diritti specifici di una singola persona. Evidenziando il fatto che le misure del testo unificato presuppongono necessariamente una vittima, ritiene pericoloso attribuire ad altri la decisione se tale vittima ci sia o meno, anche perché il nostro codice penale già consente l'esercizio dell'azione penale in tutte le situazioni in cui il soggetto leso non sia in grado di difendersi. Sottolinea inoltre la natura non ostruzionistica di tali emendamenti, che sono stati accantonati proprio in ragione della presenza di un margine di confronto tra maggioranza e opposizione, nonché la loro finalità costruttiva, volta a dare un minimo di determinatezza almeno alla fase applicativa delle norme.

  Manfredi POTENTI (LEGA) interviene per sottolineare l'opportunità dell'intervento recato dall'emendamento Varchi 1.108, rammentando come anche la Lega abbia presentato diversi emendamenti volti a garantire che si proceda per querela del soggetto leso, che manifesta la propria volontà sulla perseguibilità in presenza di specifiche fattispecie. Ritiene che si tratti della condizione migliore per avviare un procedimento, perché la persona offesa è in grado di stabilire i limiti e la gravità del fatto, evitando di sottoporre la circostanza alla valutazione dello Stato in maniera automatica. Pertanto nell'aderire al contenuto dell'emendamento Varchi 1.108, preannuncia il suo voto favorevole.

  La Commissione respinge l'emendamento Varchi 1.108.

  Franco VAZIO, presidente, come preannunciato, sospende brevemente la seduta per consentire lo svolgimento dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta, sospesa alle 23.30, riprende alle 24.

  Franco VAZIO, presidente, fa presente che, come convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si procederà nel corso della notte all'esame di tutte le restanti proposte emendative, esaurendole e consentendo un intervento per gruppo su ciascuna di esse per non più di due minuti.

  Ingrid BISA (LEGA) illustrando l'emendamento Alessandro Pagano 1.85, ne sottolinea la particolare importanza procedurale e la positiva ricaduta sui lavori delle procure della Repubblica. Rileva, infatti, che se risponde a verità quanto previsto da vari esponenti della maggioranza, e cioè che le vittime di tali nuovi reati saranno moltissime, è probabile saranno anche moltissimi i fascicoli pendenti nelle procure con un probabile intasamento dei lavori. Osserva che l'emendamento in questione intende snellire i lavori delle procure attraverso la previsione dell'esercizio dell'azione penale attraverso querela di parte, invece che d'ufficio, ciò che ritiene, peraltro, risponda anche al probabile maggior livello di consapevolezza che la vittima ha dei comportamenti lesivi nei suoi confronti. Per tali ragioni ribadisce quindi che, a suo avviso, il reato deve essere perseguibile a querela di parte, dando così anche il dovuto rilievo alla percezione delle vittime di reato.

  Ciro MASCHIO (FDI), illustrando l'emendamento Alessandro Pagano 1.85, sottolinea anch'egli che esso mira a rendere perseguibile su querela di parte, e non d'ufficio, la fattispecie di reato, cosa che ritiene ragionevole e rispondente al buon senso. È, inoltre, dell'avviso che non solo la querela di parte non pregiudica la Pag. 154finalità che si pone la proposta di legge, ma ne razionalizza l'effettiva applicazione. Sottolinea che in tal modo si perseguono finalità di giustizia coniugandole con le esigenze di economicità del funzionamento del sistema giudiziario, in quanto si riduce il numero dei fascicoli giudiziari pendenti presso le procure della Repubblica.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 1.85.

  Roberto TURRI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, invita il presidente, in ragione del contingentamento del tempo a disposizione di ciascun gruppo per l'illustrazione degli emendamenti, ad avvisare almeno con 30 secondi di anticipo l'esaurirsi del tempo a disposizione del commissario interveniente.

  Franco VAZIO, presidente, accogliendo l'invito del deputato Turri, avverte che sarà sua premura avvisare con anticipo l'esaurirsi del tempo a disposizione per gli interventi dei commissari.

  Roberto TURRI (LEGA) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.14, il cui contenuto sottolinea la netta contrarietà del suo gruppo alla norma in esame. Ritiene, infatti, che un'ulteriore tutela, come quella prestata dalla proposta di legge all'esame, non sia necessaria in quanto l'attuale ordinamento è del tutto sufficiente ad assicurare la protezione dei beni giuridici in questione. Si dice inoltre convinto che la proposta in discussione non sia effettivamente finalizzata a tutelare quei soggetti dalle discriminazioni, quanto invece a perseguire un fine diverso che consiste nel realizzare forme di società diverse dall'attuale.

  Ciro MASCHIO (FDI) illustra l'emendamento Turri 1.14 che, a suo avviso, mira a limitare i danni che potrebbero essere provocati da una magistratura troppo ideologizzata. Sottolinea, infatti, che le pene previste dalla norma che si intende emendare, considerata la difficoltà di definire con precisione la fattispecie, potrebbero andare a colpire anche condotte suscettibili di essere interpretate con eccessivo zelo.

  La Commissione respinge l'emendamento Turri 1.14.

  Alessandro PAGANO (LEGA) illustra l'emendamento Turri 1.15, che è volto, tra l'altro, a sopprimere la nuova rubrica dell'articolo 604-bis del codice penale. Cita poi l'esempio di un bigender, soggetto che si sente sia maschio sia femmina, e i problemi che potrebbe avere nell'individuare i servizi igienici da utilizzare.

  Franco VAZIO, presidente, ricorda ai colleghi la necessità di rispettare soggetti che nella loro vita hanno frequentemente subito violenze e discriminazioni.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Turri 1.15 e Varchi 1.141.

  Franco VAZIO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Palmieri 1.142; si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Turri 1.43 e gli identici emendamenti Alessandro Pagano 1.151 e Maschio 1.156.

  Alessandro PAGANO (LEGA) osserva che con l'entrata in vigore della legge in esame saranno denunciati anche i genitori che non vogliono che i propri figli siano sottoposti all'educazione gender. Ricorda poi che il parroco di Lizzano ha promosso la recita di un Rosario al fine di bloccare l'approvazione del presente provvedimento ed evidenzia che in futuro simili azioni saranno considerate reati.

  Ciro MASCHIO (FDI), illustrando l'emendamento a sua prima firma 1.158, segnala come questo sia volto a eliminare dal testo del codice penale definizioni imprecise, in modo tale da individuare con maggiore chiarezza le fattispecie di reato di cui all'articolo 604-bis.Pag. 155
  Segnala poi che la senatrice Cirinnà ha definito in un Tweet il presente dibattito come «notte della cavalleria oscurantista» e che questa esponente politica vorrebbe trasformare le associazioni con opinioni diverse dalle sue in associazioni criminali. Invita quindi la senatrice Cirinnà ad occuparsi piuttosto della mafia e delle altre associazioni a delinquere.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Alessandro Pagano 1.153 e Maschio 1.158 e l'emendamento Varchi 1.146.

  Alessandro PAGANO (LEGA) sottoscrive l'emendamento Maschio 1.198 e segnala un'altra casistica che desidera sia messa a verbale. Ricorda che il pangender è il genere di chi si sente membro di tutti i generi. A riguardo confessa di non aver ben compreso la definizione e chiede come sia possibile essere condannati per un atto di discriminazione nei confronti di una categoria di soggetti, le cui caratteristiche non si riescono nemmeno a comprendere.

  La Commissione respinge l'emendamento Maschio 1.198.

  Ciro MASCHIO (LEGA) rileva come l'emendamento a sua prima firma 1.193 sia fondato sul buon senso, in quanto prevede che il reato di cui all'articolo 604-bis del codice penale sia perseguibile solo a seguito di querela presentata dalla persona offesa. Osserva infatti che in molti casi quello che alcuni giudici possono vedere come un reato non sia percepito come tale dal soggetto colpito.

  La Commissione respinge l'emendamento Maschio 1.193.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) osserva che l'emendamento Turri 1.222 è volto a evitare il pericolo di persecuzioni giudiziarie, le quali sono sempre fondate sull'esistenza di norme poco chiare e si riferiscono a reati perseguibili di ufficio. Ricorda inoltre che nella scorsa legislatura il Partito democratico presentò una proposta emendativa molto simile alla presente.

  Ciro MASCHIO (LEGA) sottoscrive gli emendamenti Turri 1.222 e Alessandro Pagano 1.49.

  Franco VAZIO, presidente, fa presente che l'emendamento Turri 1.222 deve intendersi assorbito dall'approvazione dell'articolo aggiuntivo Costa 2.02 (Nuova formulazione) nella seduta del 23 luglio scorso.

  Alessandro PAGANO (LEGA) segnala che il mancato accoglimento dell'emendamento a sua firma 1.49, volto a tutelare la libertà religiosa, dimostrerebbe il carattere dittatoriale e liberticida della nuova fattispecie di reato. Ricorda infatti l'esistenza di una lettera di san Paolo che potrebbe attirare denunce ai sacerdoti che la dovessero commentare nell'ambito delle celebrazioni liturgiche. A ulteriore conferma della necessità di una norma in materia, ricorda anche che il sindaco di Lizzano ha schedato i partecipanti alla recita del Rosario volto a bloccare l'iter del presente provvedimento.

  Franco VAZIO, presidente, assicura che nessuno dei partecipanti al Rosario di Lizzano corra alcun rischio.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 1.49.

  Gianluca CANTALAMESSA (LEGA) sottoscrive l'emendamento Alessandro Pagano 1.60, volto a tutelare la libertà dei genitori di esprimere ai propri figli personali opinioni sulle diverse tipologie di famiglia.

  Ciro MASCHIO (LEGA) sottoscrive l'emendamento Alessandro Pagano 1.60, finalizzato a difendere la libertà educativa all'interno della famiglia.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 1.60.

Pag. 156

  Manfredi POTENTI (LEGA) illustra l'emendamento Alessandro Pagano 1.54, con il quale si tutelano le opinioni espresse in ambito scolastico, purché non configurino fattispecie delittuose ai sensi di altre disposizioni del codice penale.

  Ciro MASCHIO (LEGA) ritiene grave introdurre l'obbligo del politically correct nelle scuole. Ritiene infatti che la libera espressione nell'ambito del percorso scolastico sia un diritto ineludibile della persona e chiede di lasciare che l'educazione scolastica si svolga nel solco dei percorsi tracciati dalla Costituzione.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 1.54.

  Alessandro PAGANO (LEGA) osserva che gli emendamenti in discussione sono diretti ad escludere l'applicazione del reato in alcune fattispecie ben definite. In particolare l'emendamento a sua prima firma 1.58 si riferisce al contesto aziendale o professionale e cita come esempio le scuole di formazione psicologica, a proposito delle quali si potrebbe affermare che sostenere che il sesso biologico incida sulla psiche possa configurare un'ipotesi di reato di omofobia.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 1.58.

  Gianluca CANTALAMESSA (LEGA) intervenendo sull'emendamento Pagano 1.50, sottolinea come lo stesso sia volto a tutelare il diritto di un formatore o di un dirigente di esprimere, in ambito aziendale e professionale, il proprio pensiero liberamente, ferma restando sempre l'eventuale rilevanza della circostanza accaduta ai simili altri fattispecie delittuose.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 1.50.

  Alessandro PAGANO (LEGA) illustra e raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua firma 1.48, volto a prevedere che le violazioni di cui alle lettere a) e b) del comma 1 del provvedimento siano escluse qualora il fatto avvenga nell'ambito di relazioni fra associati di una medesima associazione, ferma restando la rilevanza della circostanza accaduta ai fini di altre fattispecie delittuose. In proposito osserva che, qualora tale proposta emendativa non fosse approvata, si correrebbe il rischio di considerare penalmente rilevante il rifiuto da parte di un'associazione, come ad esempio la banca del tempo, di accettare una baby sitter in ragione del proprio orientamento sessuale o delle atlete potrebbero essere accusate di omofobia qualora si opponessero a che un transessuale partecipasse a competizioni sportive femminili.

  La Commissione, con distinte votazioni respinge l'emendamento Alessandro Pagano 1.48, gli identici emendamenti Turri 1.16 e Varchi 1.238, nonché gli identici emendamenti Turri 1.239 e Palmieri 1.240 e gli emendamenti Varchi 1.271 e 1.265.

  Manfredi POTENTI (LEGA) illustra l'emendamento Alessandro Pagano 1.241, del quale è cofirmatario, volto a sopprimere dalla lettera c) del comma 1 dell'articolo 1 del provvedimento il riferimento al genere, all'orientamento sessuale o all'identità di genere. A suo avviso con tale soppressione si eliminerebbero una serie di problematiche legate all'inquadramento delle fattispecie delittuose previste al secondo comma dell'articolo 604-bis del codice penale. Raccomanda pertanto l'approvazione di tale proposta emendativa.

  La Commissione, con distinte votazioni respinge gli emendamenti Alessandro Pagano 1.241 e Varchi 1.300.

  Flavio DI MURO (LEGA) sottoscrive l'emendamento Rospi 1.353.

  La Commissione, con distinte votazioni respinge l'emendamento Rospi 1.353, gli identici emendamenti Turri 1.331 e Montaruli 1.332, nonché gli emendamenti Montaruli 1.340, Maschio 1.348 e 1.346.

Pag. 157

  Franco VAZIO, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'articolo aggiuntivo Costa 2.02 (nuova formulazione) nella precedente seduta, l'articolo aggiuntivo Alessandro Pagano 1.06 deve intendersi assorbito e pertanto non sarà posto in votazione.

  La Commissione, con distinte votazioni respinge gli articoli aggiuntivi Alessandro Pagano 1.07 e Bartolozzi 1.02.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) illustra brevemente l'articolo aggiuntivo a sua firma 1.01 in materia di procedibilità di ufficio a querela di parte. Precisa di aver votato favorevolmente sia gli emendamenti del collega Maschio che su quelli del collega Alessandro Pagano che, seppur differentemente, incidevano sulla medesima materia. Precisa che l'emendamento intende allineare la procedibilità delle fattispecie di cui al provvedimento in esame a quella per il reato di stalking. Auspica quindi che il relatore possa riflettere maggiormente sulla presente proposta emendativa ed effettuarne una differente valutazione anche ai fini dell'esame in Assemblea.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) ritiene che la collega Bartolozzi, con l'emendamento in discussione, complichi una materia già complicata. A suo avviso, infatti la tutela nei confronti dei minori è garantita da altre norme.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Bartolozzi 1.01.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, essendo concluso l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 1, chiede di mantenere accantonate le proposte emendative riferite agli articoli 2. 3 e 4 e di passare ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 5. Esprime quindi parere favorevole sugli identici emendamenti Vitiello 5.190, Rospi 5.191 e Di Muro 5.201, purché riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Invita quindi al ritiro di tutte le ulteriori proposte emendative riferite all'articolo 5.

  Il sottosegretario Andrea GIORGIS, esprime parere conforme a quello del relatore.

  Lucia ANNIBALI (IV) sottoscrive l'emendamento Vitiello 5.190 e ne accetta la riformulazione proposta dal relatore.

  Alessandro PAGANO (LEGA) non accetta la riformulazione dell'emendamento Rospi 5.191, da lui precedentemente sottoscritto.

  Flavio DI MURO (LEGA) chiede chiarimenti in ordine alla riformulazione proposta dal relatore, non ritenendola tecnicamente possibile.

  Franco VAZIO, presidente, osserva che la riformulazione testé proposta dal relatore è tecnicamente valida.

  Ciro MASCHIO (FDI) in attesa che il collega Di Muro valuti la riformulazione della sua proposta emendativa avanzata dal relatore, invita quest'ultimo a valutare l'opportunità di modificare tale riformulazione facendo riferimento esclusivamente alle scuole secondarie di secondo grado. In proposito evidenzia di essere cofirmatario dell'emendamento Varchi 1.194 volto a prevedere che in occasione della giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia e la bifobia e la transfobia, le iniziative previste dal provvedimento in esame siano organizzate esclusivamente nelle scuole secondarie di secondo grado.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, non accoglie la richiesta del collega Maschio di modificare la riformulazione da lui proposta degli identici emendamenti Vitiello 5.190, Rospi 5.191 e Di Muro 5.201.

  Flavio DI MURO (LEGA) non accetta la riformulazione del suo emendamento 5.201 proposta dal relatore.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) ritiene che la riformulazione testé proposta dal relatore non vada incontro alle richieste dei presentatori degli emendamenti, ampliando Pag. 158ancor di più l'ambito di applicazione della norma.

  La Commissione approva l'emendamento Vitiello 5.190 (Nuova formulazione) (vedi allegato 2).

  Franco VAZIO, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione della nuova formulazione dell'emendamento Vitiello 5.190, tutte le restanti proposte emendative riferite all'articolo 5 non saranno poste in votazione in quanto assorbite.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, chiede che sia ancora accantonato l'esame delle restanti proposte emendative riferite agli articoli 6 e 7 e di passare quindi ad esaminare gli emendamenti riferiti all'articolo 8. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Maschio 8.10 e Di Muro 8.15 , purché riformulati, rispettivamente, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Andrea GIORGIS, esprime parere conforme a quello del relatore.

  Ciro MASCHIO (FDI), pur ritenendo che nel complesso tutte le riformulazioni proposte dal relatore siano marginali, accetta la riformulazione dell'emendamento a sua firma 8.10.

  La Commissione approva l'emendamento Ciro Maschio 8.10 (nuova riformulazione) (vedi allegato 2).

  Flavio DI MURO (LEGA) precisa che l'emendamento a sua firma 8.15 era volto ad evitare che l'Istituto nazionale di statistica potesse effettuare delle rilevazioni statistiche sugli atteggiamenti della popolazione. Chiede inoltre chiarimenti in ordine alla riformulazione proposta dal relatore di tale proposta emendativa.

  Franco VAZIO, presidente, chiarisce la portata della riformulazione dell'emendamento Di Muro 8.15, volta a prevedere che l'Istituto nazionale di statistica assicuri lo svolgimento con cadenza almeno triennale di una rilevazione statistica che non avrà più ad oggetto l'atteggiamento della popolazione e che dovrà misurare anche le opinioni, oltre le discriminazioni e la violenza subita e le caratteristiche dei soggetti più esposti a rischio secondo i quesiti contenuti nell'indagine condotta dall'ISTAT a partire dal 2011.

  Flavio DI MURO (LEGA), nell'accettare la riformulazione proposta dal relatore dell'emendamento a sua firma 8.15, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo. Sottolinea quindi che il relatore ha espresso parere favorevole soltanto su un emendamento del suo gruppo in materia di statistica e precisa che ciò non potrà certamente cambiare il giudizio della Lega sul provvedimento.

  La Commissione approva l'emendamento Di Muro 8.15 (nuova riformulazione) (vedi allegato 2).

  Franco VAZIO, presidente, avverte che, a seguito di un errore, gli identici emendamenti Rospi 5.191 e Di Muro 5.201 dei quali il relatore aveva proposto la riformulazione, non accettata dai proponenti, non sono stati posti in votazione prima dell'emendamento Vitiello 5.190 (nuova formulazione) che, previa accettazione di uno dei firmatari, è stato approvato dalla Commissione. Avverte che pertanto la Commissione procederà ora a votare tali proposte emendative.

  Flavio DI MURO (LEGA) sottolinea che l'emendamento 5.201 era volto a evitare la possibilità di celebrare all'interno delle scuole la giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. Fa presente quindi di aver appreso da una fonte giornalistica che la maggioranza si era impegnata ad approvare un emendamento che andasse in tale senso ma sottolinea che la riformulazione proposta dal relatore ed accettata dall'onorevole Annibali, sembra stridere con l'accordo che la maggioranza avrebbe preso.

Pag. 159

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Rospi 5.191 e Di Muro 5.201.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, nel passare ad esaminare le proposte emendative accantonate riferite all'articolo 2, esprime su di esse parere contrario.

  Il sottosegretario Andrea GIORGIS, esprime parere conforme a quello del relatore.

  Roberto TURRI (LEGA) illustra l'emendamento a sua prima firma 2.5 che, riproponendo interventi analoghi a quelli recati sull'articolo 604-bis del codice penale, è volto ad estendere la tutela anche ad ulteriori categorie di persone, ferma restando la soppressione del riferimento all’«identità di genere».

  La Commissione respinge l'emendamento Turri 2.5.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) fa presente che nel tentativo di migliorare il testo in esame, l'emendamento a sua prima firma 2.4 è finalizzato ad estendere la tutela anche sulla base di caratteristiche fisiche o estetiche a persone che, pur offese quotidianamente, non sono tuttavia ritenute meritevoli di protezione in quanto non omosessuali. Chiede pertanto alla maggioranza perché si ostini a non voler estendere i benefici della tutela anche ad ulteriori categorie.

  La Commissione respinge l'emendamento Paolini 2.4.

  Alessandro PAGANO (LEGA) illustrando il contenuto dell'emendamento a sua prima firma 2.34, fa presente che, sulla base del testo unificato proposto dal relatore, sarà punito con un aumento di pena fino al doppio, senza l'applicazione delle attenuanti prevalenti, chi si sia reso colpevole di offese contro gay o transessuali superpalestrati mentre ciò non è previsto nel caso in cui ad essere leso sia un disabile o un anziano. Pertanto nel ritenere che la norma recata dall'articolo 2 si qualifichi come «eterofobica» o «anzianofobica», ritiene inaccettabile l'intervento normativo in esame che, in sostanza, crea un superman che assume il nome di gay. Ritiene, in conclusione, che la maggioranza sarà costretta ad assumersi tutte le responsabilità di tale scelta.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 2.34.

  Ciro MASCHIO (FDI), nel preannunciare che chiederà successivamente chiarimenti con riguardo ad un emendamento riferito all'articolo 5, fa presente che l'emendamento Bellucci 2.13 intende ribadire quanto già proposto con riferimento all'articolo 1 del provvedimento in esame, estendendo la tutela penale rafforzata anche alle persone in condizioni di disabilità fisica o mentale. Dichiara di non comprendere per quale motivo la maggioranza non voglia accogliere tale proposta.

  Manfredi POTENTI (LEGA) dichiara di condividere la filosofia dell'emendamento Bellucci 2.13 che introduce una tutela privilegiata per i disabili fisici e mentali, rilevando a quest'ultimo proposito come si tratti di persone che non hanno un rapporto paritetico in termini di logica e di articolazione del pensiero. Nel ritenerlo pertanto un intervento dovuto, rileva come l'Italia sia in ritardo su questo aspetto, rispetto a diversi Paesi europei che hanno introdotto una legislazione specifica a tutela delle persone disabili. Nel sottolineare che l'emendamento Bellucci 2.13 introduce un limitato inciso al contenuto dell'articolo 604-ter del codice penale, preannuncia il voto favorevole della Lega.

  La Commissione respinge l'emendamento Bellucci 2.13.

  Ciro MASCHIO (FDI), come preannunciato, interviene per un chiarimento con riguardo all'emendamento Varchi 5.194, che è stato dichiarato assorbito a seguito dell'approvazione dell'emendamento Vitiello 5.190 (nuova formulazione). Esprime Pag. 160a tale proposito le proprie perplessità, evidenziando che la ratio dell'emendamento Varchi 5.194 è opposta rispetto a quella dell'emendamento Vitiello 5.190, dalla cui approvazione dovrebbe risultare assorbito.

  Franco VAZIO, presidente con riguardo all'osservazione del collega Maschio, fa presente che l'emendamento Varchi 5.194 deve intendersi non assorbito, ma precluso dall'approvazione dell'emendamento Vitiello 5.190 (nuova formulazione), essendo stata sostituita l'espressione «in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado» cui esso si fa riferimento.

  Ciro MASCHIO (FDI), nell'evidenziare che si tratterebbe di una preclusione parziale, ritiene di avere il diritto di chiedere che al testo dell'articolo 5, così come risultante dall'approvazione dell'emendamento Vitiello 5.190, venga aggiunto il riferimento alle «scuole secondarie».

  Franco VAZIO, presidente nel fare presente che non è possibile subemendare riformulazioni di emendamenti, si riserva comunque un supplemento di valutazione, precisando che gli è chiaro l'intento dei presentatori dell'emendamento Varchi 5.194.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Maschio 2.10 e Alessandro Pagano 2.35, nonché gli identici emendamenti Maschio 2.8 e Bartolozzi 2.11.

  Manfredi POTENTI (LEGA), nel rammentare che il testo dell'articolo 604-ter del codice penale, così come modificato dal provvedimento in esame, introduce una circostanza aggravante che aumenta la pena fino alla metà nel caso di fatti fondati sul sesso, sull'orientamento sessuale sul genere e sull'identità di genere, evidenzia che l'emendamento Alessandro Pagano 2.41 è volto ad estendere la tutela rafforzata anche ad altre categorie di persone, in ragione tra l'altro della provenienza geografica, della carenza di cultura o della presenza di handicap evidenti.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 2.41.

  Alessandro PAGANO (LEGA) illustra l'emendamento a sua prima firma 2.19 che è volto ad escludere l'applicazione dell'aggravante nel caso in cui il fatto sia avvenuto nell'ambito di un'attività di docenza o di insegnamento. Nel fare riferimento in particolare ad attività svolte nelle scuole o nelle facoltà teologiche, ipotizza a tale proposito un possibile conflitto tra il diritto canonico e la norma liberticida in esame, avvertendo i colleghi che non tutti i preti sono come Don Abbondio e che alcuni di loro, come Fra Cristoforo, sono pronti al martirio.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 2.19.

  Manfredi POTENTI (LEGA) rileva l'importanza dell'emendamento Alessandro Pagano 2.21 che introduce una scriminante nel caso in cui il fatto sia avvenuto nell'ambito di relazioni familiari, ritenendo che non si possa negare all'interno della famiglia la libertà di rappresentare ai propri figli convinzioni o sensibilità che facciano riferimento alla religione o a tradizioni diverse dalla nostra. A tale proposito sottolinea la necessità che lo Stato italiano si confronti con comunità sempre più presenti nel nostro territorio, che fanno riferimento a tradizioni culturali diverse che, come le culture giuridiche islamiche, considerano l'omosessualità una perversione o una malattia.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 2.21.

  Alessandro PAGANO (LEGA) con riguardo al contenuto dell'emendamento a sua prima firma 2.25, fa presente come nell'ambito delle diverse esperienze religiose, esistano soggetti di non facile approccio, quali l'Islam o gli evangelici o i greci ortodossi.

Pag. 161

  Manfredi POTENTI (LEGA) evidenzia la necessità di una scriminante di natura religiosa, sottolineando come in molte religioni l'omosessualità sia un crimine o una malattia da guarire con la preghiera. Rileva, a tale proposito, come sia sempre più facile che in Italia si diffondano tali atteggiamenti, richiedendoci un confronto con altre culture meno tolleranti di quelle occidentali.

  La Commissione respinge l'emendamento Alessandro Pagano 2.25.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 3, precedentemente accantonate, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Varchi 3.199 e Bartolozzi 3.180.

  Il sottosegretario Andrea GIORGIS esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Varchi 3.199 e Bartolozzi 3.180.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 4, precedentemente accantonati.

  Il sottosegretario Andrea GIORGIS esprime parere conforme a quello del relatore.

  Roberto TURRI (LEGA) fa presente che l'articolo 4 del testo proposto dal relatore interviene a modificare l'articolo 90-quater del codice di procedura penale al fine di estendere le condizioni di particolare vulnerabilità in esso previste anche ai casi in cui i fatti siano fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere. Fa presente che l'emendamento a sua firma 4.26 è volto a sopprimere tale disposizione, ritenendola non condivisibile.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Alessandro Pagano 4.1, Turri 4.26, Varchi 4.27, Bartolozzi 4.28 e Rospi 4.30.

  Alessandro PAGANO (LEGA) precisando che avrebbe voluto intervenire sugli emendamenti riferiti all'articolo 3, fa presente in maniera paradossale che i soggetti resisi responsabili di offese fondate sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere saranno puniti anche con la reclusione in casa la sera oppure con il ritiro della licenza di caccia e del passaporto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Turri 4.36 e Maschio 4.35, gli identici emendamenti Varchi 4.32 e Bartolozzi 4.34, l'emendamento Alessandro Pagano 4.37, gli identici emendamenti Alessandro Pagano 4.3 e Varchi 4.42, nonché gli identici emendamenti Varchi 4.44 e Alessandro Pagano 4.2.

  Ciro MASCHIO (FDI) fa presente di aver chiesto di intervenire sugli identici emendamenti Varchi 4.44 e Alessandro Pagano 4.2.

  Franco VAZIO, presidente nel chiedere scusa al collega Maschio, annulla la votazione degli identici emendamenti Varchi 4.44 e Alessandro Pagano 4.2.

  Ciro MASCHIO (FDI) fa presente che l'emendamento Varchi 4.44 rappresenta l'ennesimo tentativo di sopprimere il riferimento all'identità di genere, in quanto elemento rientrante nei più ampi diritti della persona, anche al fine di eliminare i problemi interpretativi derivanti dalla carenza di definizione del termine. Nel rammentare infatti che l'espressione «identità di genere» è solo vagamente menzionata in alcune sentenze nazionali e in alcuni atti dell'Unione europea, rileva che si sarebbe almeno potuto tentare di migliorare la definizione facendo riferimento ai contenuti della sentenza n. 180 del 2017 della Corte costituzionale.

Pag. 162

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Varchi 4.44 e Alessandro Pagano 4.2 e l'emendamento Varchi 4.48.

  Manfredi POTENTI (LEGA) fa presente che l'emendamento Alessandro Pagano 4.11 è volto ad integrare le modifiche introdotte dal testo del relatore all'articolo 90-quater del codice di procedura penale. Ritiene infatti che sia un'ulteriore forzatura quella di estendere la condizione di vulnerabilità anche ai casi in cui il fatto commesso sia fondato sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'orientamento di genere, di fatto parificando tali situazioni a condizioni di infermità o di deficienza psichica. Pertanto nel considerare scandaloso tale intervento, fa presente che l'emendamento Alessandro Pagano 4.11 è volto ad evitare l'applicazione dell'aggravante se il fatto è avvenuto nell'ambito di attività aventi natura istituzionale.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Alessandro Pagano 4.11 e Maschio 4.49.

  Manfredi POTENTI (LEGA) ricollegandosi alle considerazioni dell'intervento precedente, fa presente che l'emendamento Alessandro Pagano 4.15 è volto in maniera analoga a tutelare la libertà di religione escludendo in tali casi l'applicazione della citata circostanza aggravante di cui all'articolo 90-quater del codice di procedura penale. Fa presente che i percorsi religiosi in questione possono essere anche quelli che maturano in comunità non nazionali, preordinate ad escludere i soggetti omosessuali.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Alessandro Pagano 4.15 e Maschio 4.53 e gli identici emendamenti Maschio 4.63 e Alessandro Pagano 4.25.

  Franco VAZIO, presidente con riguardo alla questione precedentemente sollevata dal collega Maschio, conferma l'impossibilità di riformulare l'emendamento Varchi 5.194 come subemendamento alla riformulazione dell'emendamento Vitiello 5.190. Prende comunque atto della contrarietà del collega Maschio. Avverte quindi che si passa all'esame dell'unica proposta emendativa accantonata relativa all'articolo 6.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Turri 6.6.

  Il sottosegretario di Stato Andrea GIORGIS esprime parere conforme a quello del relatore.

  Roberto TURRI (LEGA) illustrando l'emendamento a sua prima firma 6.6 volto a tutelare ogni forma di discriminazione in attuazione dei principi di uguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione e dai Trattati europei, osserva che la proposta di legge all'esame sembra invece insistere solo sull'orientamento sessuale, cercando di introdurlo in ogni posto possibile, dimenticando di fatto le discriminazioni in generale.
  Conclude rilevando che, nonostante il relatore avesse proposto e ottenuto di accantonare una moltitudine di proposte emendative, alla fine si è ridotto a riformularne soltanto tre, tradendo in qualche modo le aspettative dei commissari.

  La Commissione respingere l'emendamento Turri 6.6.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, ribadisce di raccomandare l'approvazione del suo emendamento Tit. 1.

  Il sottosegretario di Stato Andrea GIORGIS esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione approva l'emendamento Tit. 1 del Relatore (vedi allegato 2).

  Alessandro PAGANO (LEGA) ribadisce il forte dissenso del suo gruppo per come si è svolta la seduta odierna ove, in primo Pag. 163luogo, non è stata presa nella dovuta considerazione la condizione espressa dal Comitato per la legislazione nel suo parere, condizione che, ritiene, il relatore avrebbe dovuto recepire in questa sede evitando di rinviare la problematica alla fase che si svolgerà in Assemblea: ciò, a suo avviso, rappresenta un pericoloso precedente. Ritiene inoltre irrispettoso l'atteggiamento del relatore e della maggioranza che hanno proposto la riformulazione di sole tre proposte emendative rispetto all'elevato numero di emendamenti accantonati. Stigmatizza inoltre la decisione di contingentare il tempo degli interventi per l'illustrazione degli emendamenti da parte dei commissari, decisione che, sottolinea, è intervenuta in una fase già molto avanzata dei lavori della Commissione. Ritiene quindi che tutto ciò costituisca un'offesa per la Commissione stessa anche in considerazione del fatto che le opposizioni hanno cercato, a suo avviso, di migliorare, con franca e leale collaborazione, un testo che considera inaccettabile e che prevede provocherà un vulnus alla giustizia italiana.

  Franco VAZIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire dichiara concluso l'esame delle proposte emendative presentate. Avverte che il testo come risultante dalle proposte emendative approvate sarà trasmesso alle competenti Commissioni in sede consultiva per l'espressione dei pareri di competenza.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina all'1.45 del 29 luglio 2020.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 21.30 alle 21.55 e dalle 23.30 alle 23.50.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 408 del 14 luglio 2020:
   a pagina 215, prima colonna, ventitreesima riga, sostituire le parole: «4) al comma 1-quinquies» con le seguenti «5) al comma 1-quinquies»;
   alla medesima pagina 215, prima colonna, ventinovesima riga, sostituire le parole: «5) alla rubrica» con le seguenti «6) alla rubrica».

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 414 del 22 luglio 2020, a pagina 33, prima colonna, cinquantesima riga, sostituire le parole «Rospi 1.35,» con le seguenti «Rospi 1.353».

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 415 del 23 luglio 2020, a pagina 32, prima colonna, ottava riga, dopo le parole: «la Commissione», aggiungere la seguente «respinge».

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