CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 luglio 2020
415.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 78

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 23 luglio 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.10 alle 12.20.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 23 luglio 2020. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE.

  La seduta comincia alle 12.20.

Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere.
Testo unificato C. 107 Boldrini e abb.

(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 22 luglio 2020.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda, che nella seduta di ieri, si sono svolte le audizioni informali sul provvedimento ed è proseguita la discussione.
  Non avendo ancora la II Commissione trasmesso il testo unificato risultante dalle proposte emendative approvate, avverte che nella seduta odierna proseguirà la discussione sul provvedimento.

  Lisa NOJA (IV) giudica utile approfondire alcuni aspetti rispetto a quanto emerso nel corso delle audizioni e della discussione svolte presso la Commissione. In merito all'obiezione fatta sull'inutilità di uno specifico intervento normativo in quanto i comportamenti omofobici sarebbero già puniti dalla normativa vigente, anche sulla base dell'articolo 3 della Costituzione, invita a considerare con attenzione quanto disposto dal secondo comma dello stesso articolo. Tale norma, infatti, afferma che compito della Repubblica è quello di rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Le aggravanti che si propone di introdurre con il testo in Pag. 79discussione servono, quindi, a promuovere un'eguaglianza sostanziale per persone in condizioni di maggiore vulnerabilità. Ricorda, inoltre, che, al di là del numero dei casi che si verificano, una rafforzata tutela penale è dovuta nel caso di reati che destino un ampio allarme sociale e reputa che tale condizione sia presente rispetto alle violenze compiute a causa dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere dei singoli, in quanto quello che è in gioco è un valore di civiltà rappresentato dalla libertà di espressione affettiva.
  Ricorda che un altro argomento utilizzato nel corso delle audizioni, e anche da parte di un collega intervenuto nella discussione, è quello che vi sarebbero persone maggiormente bisognose di tutela, in particolare quelle con una condizione di disabilità. Nel rilevare che esiste un problema reale di discriminazione e violenza nei confronti dei disabili, con conseguente allarme sociale, sottolinea la necessità di evitare qualunque forma di contrapposizione tra le diverse vulnerabilità. Ribadendo il suo personale impegno all'introduzione di disposizioni volte a garantire una maggior tutela per le persone disabili, pone in evidenza che non ha alcun senso ipotizzare un'alternativa tra le forme di tutela. Ritiene anzi, che un Paese in cui la discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere sia contrastata con efficacia possa garantire anche una maggiore tolleranza nei confronti delle persone con disabilità. Sottolinea, quindi, la sua contrarietà ad ogni forma di «benealtrismo», visione che sminuisce la gravità di un problema richiamando questioni che si definiscono più urgenti. Osserva che se si vuole intervenire in difesa delle persone con disabilità rispetto a discriminazioni e violenze occorre farlo con cognizione di causa e assicura che non verrà meno il proprio impegno e apporto in tal senso.

  Rossana BOLDI (LEGA), precisando di non voler ripetere nel suo intervento quanto emerso nel corso delle audizioni svolte, dichiara di non concordare con l'impostazione del testo in esame e ribadisce che le attuali disposizioni del codice penale già consentono una piena tutela rispetto ad ogni forma di violenza, inclusa l'individuazione di specifiche circostanze aggravanti da parte dei giudici. Nel rilevare che a suo avviso non c’è in Italia alcuna situazione di emergenza per quanto riguarda l'omofobia, osserva che nel Paese l'omosessualità è universalmente accettata e può essere dichiarata e vissuta con serenità. Sottolinea la rilevanza e la positività di tale situazione, ricordando che purtroppo in molti Paesi del mondo l'omosessualità è considerata un reato. Nel rilevare che persone dichiaratamente omosessuali non incontrano difficoltà nel raggiungere posizioni di vertice in ambiti diversi, quali lo spettacolo, la letteratura o la politica, ritiene ciò rappresenti una grandissima conquista ed invita a superare la visione che porta a considerare l'Italia come un Paese arretrato in tal senso.
  Sulla base di queste considerazioni, giudica inutile e divisiva la proposta di legge in esame e segnala che con essa si corre il rischio di creare forme di discriminazione al contrario. Nel ricordare di avere tenuto, in contrasto con il suo gruppo politico, una posizione fermamente contraria rispetto alle norme che negli anni passati avevano limitato il ricorso alla procreazione assistita, ribadisce la sua assoluta contrarietà alla pratica dell'utero in affitto, pratica che implica uno sfruttamento della condizione di povertà di molte donne e ne svilisce il ruolo. Nel reiterare la sua valutazione complessivamente negativa sul provvedimento, ritiene doveroso segnalare alcune criticità relative ad aspetti specifici di competenza della Commissione. Per quanto riguarda l'articolo 7, rileva che, poiché i centri contro le discriminazioni di cui è prevista l'istituzione devono garantire anche assistenza sanitaria, sarebbe opportuno un coinvolgimento del Ministero della salute nella predisposizione del regolamento previsto dal comma 4. In conclusione, dichiara la sua contrarietà all'istituzione della giornata nazionale disposta dall'articolo 5 del Pag. 80testo, sulla base delle considerazioni critiche sul complesso del provvedimento svolte nel corso del suo intervento.

  Roberto BAGNASCO (FI) osserva che il provvedimento in esame implica rilevanti questioni morali che toccano la coscienza dei singoli e che pertanto il gruppo di Forza Italia, in continuità con le sue tradizioni, garantisce ai suoi componenti libertà di coscienza sul tema. Nello stesso tempo vi è una convinzione decisa, in piena sintonia con i valori liberali, sulla assoluta negatività di quanto proposto con il testo in esame, poiché, a suo avviso, non è in corso nessuna emergenza, come risulta anche dai dati forniti dal Ministero dell'interno, e non vi è quindi bisogno di introdurre disposizioni penali mirate. Reputa che il provvedimento sia frutto di una volontà politica e che rappresenti un fattore di divisione, senza che vi sia nel Paese un reale problema di discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale o della identità di genere.

  Maria Teresa BELLUCCI (FDI) osserva che il provvedimento investe temi complessi e delicati che scuotono le coscienze in quanto la sofferenza e la violenza subita da ogni singola persona va rispettata e riconosciuta. Dichiara, quindi, di approcciarsi al tema con cautela, avendo l'obiettivo di superare una visione puramente basata sulle norme penali. Ricorda come in molte altre situazioni una risposta fornita esclusivamente attraverso l'inasprimento delle pene, determinata anche dalla scelta di non stanziare risorse adeguate, non ha prodotto risultati concreti. Troppo spesso la politica appare condizionata dal momento presente ed utilizza lo strumento apparentemente più facile senza avere una visione di lungo periodo. Richiama in proposito quanto accaduto con i provvedimenti in materia di bullismo o di violenza contro le donne, con vittime e operatori lasciati sostanzialmente soli senza adeguate risorse finanziarie ed umane. Reputa che il testo in esame sia caratterizzato da una stessa miopia e lasci inoltre margini troppi ampi di discrezionalità ai giudici chiamati ad applicare le norme. Segnala come in tal modo la classe politica, per incapacità o per volontà, finisca per scaricare su altri le proprie responsabilità, senza compiere quel lavoro di sintesi alla base della democrazia. Osserva, infatti, che ogni singolo parlamentare è portatore della propria esperienza e competenza ma che ogni singola visione ha comunque dei limiti che possono essere superati solo attraverso un confronto fra le diverse posizioni. Solo una sintesi delle diverse posizioni è in grado di fare la differenza e di produrre leggi giuste ed efficaci.
  Nel ribadire che occorre contrastare qualunque forma di discriminazione, giudica confusa la normativa proposta con il testo in esame ed auspica che esso possa essere migliorato attraverso la fase emendativa. Insiste, in ogni caso, sulla difesa della libertà di pensiero senza limitazioni e segnala con preoccupazione che le norme proposte rischiano di mettere a rischio questo principio. Si chiede, ad esempio, se possa essere considerata penalmente rilevante l'affermazione che la famiglia è esclusivamente quella composta dall'unione di un uomo e di una donna. Rileva, inoltre, che per un tema così complesso ci sia bisogno di un opportuno spazio temporale di riflessione, studio e confronto. Non avendo a disposizione una «bacchetta magica» per risolvere tutti i problemi è fondamentale un approccio basato sul dubbio per analizzare in maniera approfondita i diversi aspetti. Ricorda che in questo periodo la Commissione ha dovuto impegnarsi su altri temi estremamente importanti quali la gestione dell'emergenza sanitaria in atto o l'istituzione dell'assegno unico e universale per i figli. Osserva che, anche in fase consultiva la Commissione, non dovrebbe essere pressata, ribadendo che la fretta, a cui spesso si abbina la paura, non permette di effettuare quel confronto approfondito che rappresenta un elemento essenziale della vita democratica e, di conseguenza, porta all'approvazione di leggi prive di reale efficacia. Nel premettere che, come ricordato anche dalla presidente, la Commissione Pag. 81di merito non ha ancora avviato la fase emendativa, dichiara la contrarietà del gruppo di Fratelli d'Italia al testo della proposta di legge attualmente all'esame della Commissione.

  Gilda SPORTIELLO (M5S), relatrice, dichiara di aver ascoltato con attenzione tutti gli interventi e ritiene che la discussione svolta possa essere considerata costruttiva. Segnalando che purtroppo le discriminazioni e le violenze basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere rappresentano un fenomeno reale e diffuso, ricorda che le norme penali non rientrano nella competenza della Commissione e che appare opportuno concentrare l'attenzione su alcune singole disposizioni, a partire dall'articolo 7. Ribadisce, in ogni caso, le sue assicurazioni circa il fatto che la libertà di esprimere le proprie opinioni non è messa in pericolo dal contenuto del testo che la Commissione sta esaminando.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, segnala che con la seduta odierna ha termine la discussione sul provvedimento, avvertendo che le modalità di prosieguo dell'esame sono legate alla trasmissione da parte della Commissione di merito del testo risultante dagli emendamenti approvati. Rinvia, quindi, il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.15.

COMITATO RISTRETTO

  Giovedì 23 luglio 2020.

Disciplina delle attività funerarie, della cremazione e della conservazione o dispersione delle ceneri.
C. 928 Brambilla, C. 1143 Foscolo e C. 1618 Pini.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 13.15 alle 13.30.