CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 luglio 2020
414.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 114

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 22 luglio 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.05 alle 9.20.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 22 luglio 2020. — Presidenza della vicepresidente Paola FRASSINETTI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per la Presidenza del Consiglio dei ministri Simona Flavia Malpezzi.

  La seduta comincia alle 15.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Paola FRASSINETTI, presidente, comunica che sono entrati a far parte della Commissione i deputati Rosalba Cimino, Marzia Ferraioli, Marianna Iorio e Riccardo Ricciardi. Il deputato Acunzo ha invece cessato di farne parte.

Schema di decreto ministeriale recante la definizione di nuove classi di corsi di laurea a orientamento professionale.
Atto n. 183.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato nella seduta del 15 luglio.

  Paola FRASSINETTI, presidente, ricorda che nella precedente seduta sono stati chiesti al Governo alcuni chiarimenti.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI deposita una nota del Ministero dell'università e della ricerca contenente elementi informativi relativi alle nuove classi di laurea ad orientamento professionale e alla sperimentazione in atto (vedi allegato 1).

  Marco BELLA (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 2), precisando che le osservazioni sono volte a meglio esplicitare alcune scelte di indirizzo che in ogni caso sono già implicite nell'orientamento del Governo e stanno alla base dello schema di decreto in esame.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), nell'apprezzare il contenuto delle osservazioni, che tengono conto delle varie sensibilità emerse, preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito democratico.

  Gianluca VACCA (M5S), ringraziando il relatore per l'ottimo lavoro di sintesi che ha svolto e la rappresentante del Governo per i chiarimenti forniti, preannuncia il voto favorevole del Movimento 5 Stelle.

  Valentina APREA (FI) dichiara che il suo gruppo si asterrà dalla votazione sulla proposta di parere, sottolineando che sarà un'astensione «qualificata», volta a manifestare una sorta di apertura di credito verso il Ministero, in attesa di capire se il mondo accademico intenda effettivamente offrire un canale professionalizzante non sostitutivo ma integrativo dell'offerta formativa degli ITS.
  Esprime perplessità a fronte dei perduranti vincoli posti dalle università, che non consentono quel grado di flessibilità e di personalizzazione dei percorsi che invece sarebbe opportuno per percorsi formativi che vogliano essere veramente professionalizzanti. Rileva infatti che, sotto il Pag. 115piano didattico degli insegnamenti e degli apprendimenti, i piani di studio delle università sono ancora ingabbiati dentro rigide griglie di ordinamenti e di settori scientifici disciplinari da relitto fordista. Gli stessi docenti vengono selezionati all'interno di questi settori, in un specialismo formalistico che fa prevalere i titoli sulle reali effettive competenze interdisciplinari necessarie per risolvere problemi, elaborare progetti ed eseguire compiti tipici delle professionalità. Il mero aumento di CFU per le attività pratiche di tirocinio è a suo avviso ancora inadeguato a rispondere all'esigenza di ibridazione tra contesto lavorativo e mondo accademico; anzi, consolida un impianto sbagliato che andrebbe cambiato anche per le lauree cosiddette non professionali. Inoltre, il rapporto con il contesto socio-imprenditoriale è in molti casi ancora occasionale e non strutturale, con la conseguenza di un generalizzato ritardo dell'università nell'adeguarsi alle reali esigenze e sfide del mondo del lavoro.
  Ritiene che tale rapporto dovrebbe invece essere sistematico, continuo e processuale. È dell'avviso che i vincoli amministrativi-burocratici che regolano la vita universitaria rendano oltremodo difficoltosa, se non impossibile, la realizzazione di percorsi professionalizzanti e personalizzati.
  Teme, inoltre, che, in attesa di una maggiore flessibilità ordinamentale, didattica, amministrativa delle università e dei percorsi ordinari di studio, l'attivazione di lauree triennali professionalizzanti finirà per servire da «specchietto reputazionale» per attirare nuovi iscritti in un periodo di crisi, rischiando di contribuire ulteriormente all'abbassamento del livello qualitativo dei processi di insegnamento e apprendimento nelle università, senza peraltro portare particolari benefici nell'ambito della maturazione di competenze da parte degli studenti e nel loro placement post lauream.
  Conclude auspicando un potenziamento del canale della formazione superiore parallelo e sinergico con quello universitario quale scelta strategica in grado di irrobustire sia l'università sia gli ITS, per favorire la crescita e la maturazione di competenze di giovani e adulti, che sono sempre più necessarie per il futuro del Paese.

  Gabriele TOCCAFONDI (IV) sollecita una riflessione su quella che è una realtà di fatto: ovvero che l'Italia si trova all'ultimo posto nei Paesi OCSE per numero di giovani con titolo di studio di livello terziario. Ricordando che dal 2017 si sta dibattendo sul tema del ruolo specifico di università e ITS nella formazione professionalizzante, preannuncia il voto favorevole sulla proposta di parere, che, a suo avviso, ha il merito di indicare la strada da perseguire per scongiurare il rischio di un ritorno dei ragazzi che costituiscono il bacino di utenza degli ITS verso le università, che risultano poco appetibili per i ragazzi interessati a sviluppare competenze per l'ingresso nel mondo del lavoro, senza passare per corsi ad elevato contenuto teorico come quelli offerti dal sistema universitario italiano. Conclude, auspicando che il tema delle lauree professionalizzanti possa essere ulteriormente sviluppato e approfondito nel prossimo futuro. Si augura che su questo specifico argomento sia possibile un'interlocuzione diretta con il Ministro dell'università e della ricerca, magari nell'ambito di una specifica audizione parlamentare.

  Alessandro MELICCHIO (M5S) premette di non comprendere i timori espressi da alcuni commissari relativamente al rischio di sovrapposizione di ruoli tra mondo universitario e ITS. Il provvedimento in esame offre una risposta concreta al problema tipicamente italiano del bassissimo numero di laureati tra i giovani sotto i trent'anni. L'aumento dell'offerta formativa da parte delle università può contribuire, a suo avviso, ad arginare la contrazione del numero delle immatricolazioni, anche per colmare il divario esistente tra il mondo del lavoro e la formazione universitaria. Condivide in particolare l'osservazione con cui si invita il Governo a valutare ogni possibile intervento conseguente all'istituzione delle nuove classi di laurea per evitare possibili Pag. 116sovrapposizioni con l'offerta formativa degli ITS. Conclude preannunciando il voto favorevole.

  Daniele BELOTTI (LEGA), nel prendere atto dei contenuti del provvedimento e delle modifiche al testo che le osservazioni si propongono di apportare, preannuncia l'astensione del suo gruppo dal voto sulla proposta di parere, in attesa di valutare con attenzione i prossimi passi del Ministero dell'università e della ricerca su questo capitolo. Invita quindi il Governo ad un maggiore impegno nel seguire l'andamento del mondo del lavoro, che corre più velocemente della scuola, e ad abbandonare lo stereotipo culturale che guarda alle scuole professionali come ad una formazione di livello inferiore rispetto a quella dei licei, evitando, soprattutto, che questo possa riproporsi anche con riferimento al rapporto tra lauree professionalizzanti e lauree magistrali.

  Federico MOLLICONE (FDI) dichiara di voler anch'egli fare un'apertura di credito nei confronti del Ministero dell'università e della ricerca, in quanto l'istituzione delle lauree a orientamento professionale va nella direzione di cerare corsi di formazione in linea con le esigenze del mercato del lavoro italiano, cui occorrono nuove professionalità. Apprezza l'accoglimento, da parte del relatore, dell'osservazione di cui alla lettera e), che nasce da proposta del suo gruppo, volta ad evitare sovrapposizioni tra le nuove classi di laurea e l'offerta formativa degli ITS. Preannunciando l'astensione dal voto, invita a riflettere su come garantire l'effettiva capacità professionalizzante dei percorsi di studio delle nuove classi di laurea e ad organizzare un quadro analitico-statistico del mercato del lavoro, alla luce del quale disegnare il modello dell'offerta formativa universitaria.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI assicurando la disponibilità del Ministro dell'università e della ricerca a confrontarsi con la Commissione cultura, che si contraddistingue da sempre per la capacità di lavoro collegiale e condiviso, ringrazia il relatore e i commissari per il lavoro svolto sul provvedimento in esame, che va incontro alle esigenze non solo del mondo universitario, ma anche di quello del lavoro.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.30.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 22 luglio 2020. — Presidenza del presidente Paola FRASSINETTI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'Istruzione Giuseppe De Cristofaro.

  La seduta comincia alle 15.30.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019.
C. 2572 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020.
C. 2573 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2020.
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali per l'anno finanziario 2020.
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 21 luglio 2020.

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  Paola FRASSINETTI, presidente, preso atto che nessuno chiede di intervenire in sede di esame preliminare, avverte che sono stati presentati sei emendamenti (vedi allegato 3). Comunica quindi che gli emendamenti Mollicone Tab. 13.1, Tab. 13.2, Tab.13.3, Tab.13.4 e Tab.13.5 sono inammissibili perché intervengono su singoli capitoli di bilancio, anziché su programmi di spesa, che sono l'oggetto della discussione parlamentare, e perché la compensazione che propongono non è adeguata, in quanto le cifre cui fanno riferimento sono quelle delle previsioni iniziali del bilancio 2020 e non quelle assestate, che sono inferiori.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, esprime parere contrario sull'emendamento Mollicone Tab.13.6.

  Il sottosegretario Giuseppe DE CRISTOFARO esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Federico MOLLICONE (FDI), intervenendo sul suo emendamento Tab.13.6, sottolinea che gli emendamenti da lui presentati intendevano sollevare il tema della necessità di maggiori stanziamenti di bilancio sui capitoli del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, a sostegno della ripresa del settore nelle cosiddette fasi tre e quattro di reazione alla pandemia di Covid-19. In proposito, ricorda la risoluzione approvata dalla VII Commissione contenente indirizzi al Governo relativamente alle misure da adottare per sostenere la filiera dei beni e delle attività culturali, con particolare riferimento ai lavoratori del settore. Nel riconoscere che diverse indicazioni contenute nella risoluzione sono state poi attuate dal Governo, rimarca però con accento critico l'insufficienza dei fondi che sono stati stanziati per queste azioni, decisamente inferiori a quelli messi in campo da altri Paesi europei per il settore della cultura.

  La Commissione respinge l'emendamento Mollicone Tab. 13.6.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, propone di riferire in senso favorevole su entrambi i disegni di legge (vedi allegati 4 e 5).

  Germano RACCHELLA (LEGA), premesso che il suo intervento verterà sulle variazioni, disposte dal disegno di legge di assestamento, alle previsioni di bilancio iniziali del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, sottolinea che si tratta di uno dei maggiori settori economici nazionali, tenuto conto dell'entità del patrimonio artistico e culturale esistente nel Paese. Ricorda che il suo gruppo lamenta da tempo la cronica mancanza di fondi per il settore, con l'eccezione di quelli destinati ai grandi agglomerati storico-archeologici. Evidenzia, in proposito, l'assenza di tutela per le piccole città e i piccoli paesi che, seppur non del rango di Pompei o Roma, custodiscono però al loro interno piccoli capolavori storico-culturali e artistici, troppo spesso lasciati all'incuria e all'abbandono e la cui salvaguardia è affidata al buon cuore degli amministratori locali e dei privati. Sottolinea quindi la ben nota difficoltà, per questi amministratori, nel reperire i fondi necessari per restauri, consolidamenti, tutela e salvaguardia dall'incuria o per la loro semplice manutenzione.
  Passando alle tabelle allegate al disegno di legge di assestamento, rileva che sono state apportate variazioni riguardanti esclusivamente le dotazioni di cassa, mentre altre modifiche, che interessano contemporaneamente competenza e cassa, derivano da intervenuti provvedimenti legislativi o da norme di carattere generale. Non condivide l'entità degli stanziamenti relativi alle voci «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici», «Tutela, conservazione e gestione del patrimonio archivistico» e «Tutela delle belle arti e tutela e valorizzazione del paesaggio», ritenendo che siano poca cosa a fronte dell'enormità del patrimonio artistico italiano.
  Sottolineando l'importanza da tutti attribuita alla custodia della memoria storica Pag. 118rappresentata dal patrimonio artistico locale, come ville storiche, pale, monumenti, castelli, giardini, che hanno grande capacità di generare turismo culturale, preziosa fonte di sostentamento per i territori, esprime l'avviso che, per consentire ai sindaci di fare fronte alle spese per la salvaguardia di questo patrimonio, sarebbe opportuno che un'aliquota del 5-10 per cento dei trasferimenti dei comuni allo Stato rimanesse agli enti locali con il vincolo di destinazione alla spesa per lavori di ristrutturazione o di mantenimento di palazzi, ville e residenze storiche. Analogo rilievo andrebbe attribuito agli archivi storici, fonte inesauribile di conoscenza della storia dello sviluppo italiano, per i quali, a suo avviso, è in atto un progressivo depotenziamento che rischia di cancellare le radici storico-culturali italiane. Lo svuotamento del ruolo fondamentale rivestito dagli archivi è da attribuirsi, secondo lui, sia ad una cronica mancanza di fondi, sia alla carenza di personale specializzato, mai sostituito a seguito dei numerosi pensionamenti. Si sofferma, quindi, sulla difficoltà di portare avanti attività di inventario e conservazione in spazi spesso inadeguati, che non consentono di preservare con l'attenzione dovuta il materiale documentaristico, il cui deterioramento rischia di pregiudicare, specialmente nei piccoli comuni, l'unica fonte storiografica, la memoria storica, delle comunità. Conclude ribadendo che la mancanza di risorse impedisce di preservare la memoria di un Paese che rappresenta un faro di civiltà per tutta l'Europa e stigmatizzando la mancanza di investimenti adeguati nel patrimonio culturale. Preannuncia quindi il voto contrario del suo gruppo.

  Alessandro MELICCHIO (M5S) si dichiara sorpreso per le considerazioni svolte dai deputati dell'opposizione, tenuto conto che è evidente l'aumento di risorse per i settori di competenza della Commissione, nonostante il lungo periodo di crisi, prima sanitaria e poi economica, attraversato dal Paese. Evidenzia che le risorse per istruzione, università e ricerca sono aumentate dell'0,3 per cento: un incremento molto cospicuo e inatteso, data la contingenza storica, che consentirà di realizzare misure importanti a sostegno dell'istruzione e della formazione universitaria, quali ad esempio l'estensione dell'area di non tassazione, al fine di contenere il calo delle immatricolazioni, e l'azzeramento del divario tra aventi diritto a borsa di studio ed effettivi beneficiari della stessa. Ricorda che i Governi di centro-destra, nella stessa situazione di crisi, dodici anni fa, non seppero fare altro che ridurre la spesa pubblica, comprimendo i servizi e i diritti dei cittadini. Preannuncia quindi il voto favorevole sui due provvedimenti.

  Federico MOLLICONE, nel concordare con le considerazioni del deputato Racchella in merito all'insufficienza, rispetto alle esigenze, degli stanziamenti in campo culturale, evidenzia la mancanza di risorse per la tutela dei beni privati di interesse storico-artistico. Ricorda quindi la proposta di prevedere una detrazione fiscale sui consumi culturali individuali, da lui più volte richiamata, che sarebbe decisiva per innescare una modifica delle abitudini degli italiani spingendoli verso una maggiore attenzione alla cultura. Dopo aver quindi richiamato l'attenzione sull'urgenza di preservare la ricchezza dell'arte italiana teatrale, lirica e coreutica, conclude esprimendo l'avviso che gli incrementi di bilancio di cui al disegno di legge di assestamento non siano attribuibili ad una particolare attenzione del Governo alle istituzioni culturali, quanto all'effetto provocato dall'emergenza economica sui vincoli di finanza pubblica, che sono stati allentati. Conclude preannunciando il voto contrario del suo gruppo sui due provvedimenti.

  Cristina PATELLI (LEGA), con riferimento al rendiconto 2019 relativo al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, evidenzia che il 76,1 per cento della dotazione complessiva di parte corrente riguarda le spese per redditi da lavoro dipendente e che, a suo avviso, non è possibile effettuare un'analisi seria e serena del disegno di legge di assestamento Pag. 1192020 perché in esso non si tiene conto dello «spacchettamento» del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e della conseguente istituzione dei due Ministeri dell'istruzione e dell'università e della ricerca, operato dal decreto-legge n. 23 del 2020. In proposito, ricorda di aver più volte evidenziato, sia in Commissione, sia in Assemblea, l'assurdità di questo «spacchettamento», che, a suo avviso, provoca soltanto un aumento delle spese generali, oltre ad un necessario spostamento di dirigenti e funzionari da un Ministero all'altro: spostamento che ha determinato, soprattutto durante l'emergenza da Covid-19, caos istituzionale e amministrativo, con pratiche ferme da mesi sui tavoli degli uffici e degli stessi Ministri.
  Rileva che a causa dello stato di emergenza sanitaria ancora in atto, si rende opportuno inquadrare l'esame di rendiconto e assestamento in un discorso di politica generale totalmente differente, specie con riferimento alle criticità, che non sono denunciate soltanto dalle forze di opposizione, ma anche dalla Corte dei conti, soprattutto nel settore dell'istruzione. Richiama l'attenzione sull'altalena di dichiarazioni rese, nel corso degli ultimi mesi, dalla ministra Azzolina e sulle conseguenti azioni intraprese dal suo dicastero, che hanno coinvolto tutti i settori del mondo scolastico, a partire dalle famiglie fino ai dirigenti scolastici, passando per gli insegnanti e gli studenti. Si riferisce, in particolare, alla cattiva gestione della didattica a distanza, dalla quale sono rimasti esclusi più di un milione di studenti, per assenza di rete, per mancanza dei dispositivi o per l'impossibilità degli istituti scolastici di garantire l'istruzione a distanza, in mancanza di strutture e fondi adeguati. Tali difficoltà hanno coinvolto soprattutto gli studenti con disabilità, che, proprio per la loro condizione particolare, andavano maggiormente tutelati. Riferisce che questo costituisce uno dei rilievi sollevati dalla Corte dei conti, che ha sottolineato nel settore dell'istruzione uno stato attuale di forzata discontinuità dell’iter di ammodernamento ed evoluzione con riguardo al percorso di inclusione previsto per gli studenti con disabilità.
  Evidenzia, inoltre, che la Corte dei conti ha sottolineato come l'emergenza sanitaria Covid-19 abbia inciso sulle modalità del servizio «Istruzione», che ha dovuto abbandonare le lezioni in presenza per adottare la didattica a distanza, mettendo in evidenza come questo passaggio forzato avrebbe dovuto prevedere interventi ben più incisivi di quelli effettuati, basati su un approccio volto a superare la discontinuità tra la formazione teorica scolastica e il mondo del lavoro, sempre contestata al nostro Paese a livello internazionale. Oltre alla mancanza di fondi, sottolinea la mancanza di formazione degli insegnanti, catapultati in una modalità di didattica a loro sconosciuta, la mancanza di mezzi adeguati e di strutture centralizzate, ma, soprattutto, la mancanza di linee guida in merito a una modalità di formazione, sicuramente emergenziale, ma tuttavia già in uso in molte università e istituti scolastici, specialmente quelli paritarie private.
  Ritiene che, ancora una volta, il Ministero dell'istruzione abbia mostrato i suoi limiti e la sua inadeguatezza in diversi settori: inadeguatezza che si è aggravata in questa fase emergenziale, al punto che la gestione del problema della riapertura delle scuole e del riavvio delle lezioni in presenza, prevista per il 14 settembre prossimo, è stata affidata al Commissario straordinario per l'emergenza, Arcuri, che non si è particolarmente contraddistinto nella fase acuta dell'emergenza stessa, soprattutto per l'approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale.

  Paola FRASSINETTI, presidente, essendo imminente l'inizio dell'informativa del Presidente del Consiglio dei ministri all'Assemblea, invita la deputata Patelli a sospendere il suo intervento. Quindi, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, avvertendo che la stessa sarà convocata al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 16.

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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 22 luglio 2020. — Presidenza della vicepresidente Paola FRASSINETTI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione Giuseppe De Cristofaro.

  La seduta comincia alle 19.45.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019.
C. 2572 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020.
C. 2573 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2020.
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali per l'anno finanziario 2020.
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazione favorevole su C.2572 – Relazione favorevole su C. 2573).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta odierna.

  Cristina PATELLI (LEGA), nel riprendere l'intervento sospeso nella seduta precedente, evidenzia che la Corte dei conti ha rilevato anche l'estrema lentezza nella realizzazione degli investimenti per l'edilizia scolastica. In proposito, stigmatizza l'atteggiamento della ministra Azzolina, che – invece di procedere all'avvio degli interventi necessari per la ripresa delle lezioni in presenza – ha indetto una gara ad evidenza pubblica europea per l'acquisto di 3 milioni di banchi singoli, atti a garantire il distanziamento sociale di un metro tra alunni: banchi che dovranno essere consegnati entro il 31 agosto e che sono tuttavia considerati superati dalle più recenti teorie pedagogiche e didattiche. Dopo aver rilevato l'eccessiva entità della spesa per l'acquisto di questi banchi, che saranno da collocare in aule piccole e anguste, e che sottraggono risorse agli interventi di edilizia scolastica da più parti sollecitati, evidenzia che ai dirigenti scolastici, sempre più alle prese con attività lontane dalle loro competenze, vengono ormai attribuite responsabilità anche in materia di gestione degli spazi. Si rammarica quindi per il livello di degrado raggiunto dall'istituzione scolastica che dovrebbe costituire il fiore all'occhiello di ogni nazione e il pilastro di ogni società civile: un degrado che non ha pari in Europa. Esprime il timore che ancora una volta sia stata persa l'occasione per fare qualcosa di buono e per risollevare le sorti del mondo della scuola e dell'istruzione. Conclude facendo appello ad una maggiore disponibilità della maggioranza a collaborare con l'opposizione per realizzare fatti concreti e per fare chiarezza in merito ai rilievi della Corte dei conti, cercando di salvare il prossimo anno scolastico 2020-2021. Annuncia quindi il voto contrario del suo gruppo sui provvedimenti in esame.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, delibera di riferire favorevolmente tanto sul disegno di legge di rendiconto (vedi allegato 4) quanto sul disegno di legge di assestamento (vedi allegato 5); nomina inoltre la deputata Di Giorgi relatrice, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, affinché possa partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione Bilancio.

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Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3-Sezione III-Allegati I-VII.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 21 luglio 2020.

  Gianluca VACCA (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 6).

  Valentina APREA (FI) dichiara il proprio giudizio contrario sul Programma nazionale di riforma, non tanto in ragione di ciò che esso prevede come obiettivi, perché si tratta di obiettivi tanto condivisibili quanto ovvi quanto perché si limita a enunciare obiettivi sotto forma di titoli, senza alcuna specificazione rispetto ai mezzi con cui si vuole raggiungere gli obiettivi e ai tempi: un'impostazione verbosa e retorica della quale non ci si può accontentare. È dell'avviso che si continui a fare un vago riferimento alle solite questioni, quali la dispersione scolastica, l'edilizia, la digitalizzazione, senza fornire un quadro preciso di dettaglio su interventi, tempi, costi e modalità di utilizzo delle risorse. Ricorda che la concessione degli aiuti europei legati al Recovery Fund è subordinata all'indicazione delle modalità di spesa dei contributi medesimi e della tempistica degli interventi.
  Riferendosi quindi alle considerazioni svolte dal deputato Melicchio nella seduta pomeridiana, rappresenta che la decisione di intervenire con una politica restrittiva della spesa pubblica per affrontare la crisi finanziaria del 2008 e salvare l'Italia dal fallimento venne determinata dall'impossibilità di far ricorso all'indebitamento, consentito invece al Governo in carica per affrontare gli effetti economici negativi legati alla crisi da Covid-19.
  Soffermandosi quindi sugli interventi che considera essenziali per costruire la scuola del terzo millennio, sottolinea in particolare l'urgenza di mettere la parola fine all'arretratezza digitale del Paese, avviando il processo di digitalizzazione e di modernizzazione delle scuole, affinché ogni plesso scolastico sia raggiunto dalla fibra ottica e gli edifici scolastici siano dotati di moderne attrezzature tecnologiche e di laboratori didattici innovativi.
  Ricordando che i costi della tecnologia sono alti e che l'assenza di investimenti in tecnologia comporta il rischio di accrescere le differenze sociali, perché non tutte le famiglie possono affrontare quei costi, evidenzia che attrezzare in questo senso le scuole favorisce il superamento di tali differenze. Invita ad abbandonare il concetto delle scuole-caserme per incentivare piuttosto la creazione di spazi didattici moderni e innovativi, di poli tecnologici e di campus educativi, come luoghi attrezzati in cui trascorrere il tempo scolastico ed extrascolastico, anche come antidoto per la dispersione scolastica. Dopo aver sottolineato l'importanza di creare centri sportivi per l'attività motoria delle giovani generazioni, invita ad utilizzare i fondi europei in arrivo per una svolta definitiva, passando dai titoli ai contenuti. Conclude preannunciando il voto contrario del suo gruppo che non può riconoscersi nel programma di riforme in esame.

  Patrizia PRESTIPINO (PD), nel concordare con la deputata Aprea sul fatto che si dovrebbe smetterla di enunciare obiettivi per titoli, sottolinea che tuttavia bisogna pur partire da un elenco di priorità per affrontare in modo creativo la sfida per spendere bene i fondi a disposizione, tenendo presente che si tratta di una situazione straordinaria che richiede una marcia in più.
  Si sofferma quindi su quelli che ritiene i passaggi fondamentali del programma di riforme nei settori di competenza della Commissione, mettendo in luce, in particolare, il triste primato dell'Italia, che è in coda ai paesi OCSE quanto al completamento dell'istruzione terziaria. Parlare oggi di disuguaglianze sociali, antropologiche e culturali non ha più senso, ma gli strumenti a disposizione, quali il cosiddetto Pag. 122NGEU (Next Generation Eu) devono essere riempiti di contenuti, se si vuole volare alto, garantendo pari opportunità a tutti. Tra le misure previste dal programma, segnala in particolare le risorse per l'assunzione di docenti e di ricercatori, per il potenziamento della didattica a distanza che va sfruttata per le potenzialità che offre, aumentando la connettività ed estendendo la banda larga in modo da rendere la rete accessibile a tutti. Rimarca che il programma non contiene meri titoli, ma proposte che devono essere rese concrete. Con riferimento all'abbandono scolastico auspica interventi volti a creare ambiti di apprendimento adeguati, con progetti di ampio respiro, in un contesto scolastico che deve essere innanzi tutto sicuro. In proposito, invita a cogliere il distanziamento interpersonale imposto dal Covid-19 come un'opportunità per abbandonare le «classi pollaio» in favore di ambienti più funzionali all'apprendimento, specialmente in presenza di studenti con bisogni educativi speciali. Quanto al basso tasso di studenti laureati, sottolinea la necessità di favorire la creazione di punti di incontro tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro. Dopo aver ricordato la necessità di procedere alla ristrutturazione delle AFAM, spesse sottovalutate nel loro valore formativo, auspica l'adozione di misure che favoriscano la ripresa degli eventi culturali, gravemente colpiti dagli effetti della pandemia. Si sofferma quindi sul settore dello sport, che esige un'attenzione particolare quale elemento di aggregazione sociale e garanzia di benessere psico-fisico nel quale occorre investire, soprattutto in termini di impiantistica sportiva, anche per assicurare sostegno ai progetti sociali che possono essere realizzati in ambito sportivo, in particolare nei territori con un più alto tasso di disagio sociale.
  Conclude invitando alla creatività per trovare soluzioni e dare risposta a chi in Europa dubita dell'Italia, cogliendo appieno la straordinaria occasione per essere promotori di un grande cambiamento negli ambiti di competenza della VII Commissione.

  Alessandro MELICCHIO (M5S) ribadisce la propria sorpresa e incredulità per gli interventi dei deputati di opposizione, che criticano l'insufficienza delle risorse stanziate laddove mai come in questo momento il Governo sta disponendo incrementi notevolissimi della spesa pubblica in tutti i settori, compresi quelli di interesse della VII Commissione. Evidenzia, replicando alla deputata Aprea, che il merito del Governo in carica è di avere avuto il coraggio e la forza di lottare in Europa per avere credito per il Paese e risorse da spendere, anziché tagliare la spesa pubblica. Certo, si poteva reagire alla crisi riducendo la spesa pubblica, come hanno fatto i Governi di centro-destra dieci anni fa, ma sarebbe stata la scelta sbagliata. La storia dimostra che il taglio della spesa pubblica e l'austerità aggravano le crisi economiche. Oggi è stato possibile prendere una direzione diversa perché alla guida dell'Italia c’è un Presidente del Consiglio dei ministri forte e autorevole in sede europea, quello che Berlusconi non era.

  Valentina APREA (FI) reputa che le parole del deputato Melicchio sul presidente Berlusconi siano inaccettabili e vergognose, frutto di incapacità di capire le situazioni storiche e di valutare obiettivamente i fatti. Si dichiara personalmente offesa da queste parole e si dice certa che la storia saprà fare giustizia di un Governo che sta rendendo disperata la situazione di indebitamento del Paese, caricando un peso enorme sulle future generazioni.

  Vittoria CASA (M5S) esprime, a nome del suo gruppo, grande soddisfazione per il Piano nazionale di riforma predisposto dal Governo, che si concentra su tre grandi obiettivi fondamentali: la modernizzazione del Paese, la transizione ecologica e l'inclusione sociale. La forza per il cambiamento è nata anche sull'onda dell'emergenza sanitaria, cui il Governo ha reagito con decisione e capacità, facendone l'occasione per un rinnovamento importante. Sottolinea il tanto lavoro fatto già per la digitalizzazione della scuola e per Pag. 123l'edilizia scolastica: temi sui quali non ci sono solo parole, come sostiene la deputata Aprea, ma fatti. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 20.35.

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