CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 luglio 2020
413.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 69

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 21 luglio 2020. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo Anna Laura Orrico.

  La seduta comincia alle 13.

Istituzione di una zona economica esclusiva oltre il limite esterno del mare territoriale.
Nuovo testo C. 2313 Di Stasio.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Andrea ROSSI (PD), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere in sede consultiva alla III Commissione sul nuovo testo della proposta di legge C. 2313 Di Stasio, che prevede l'istituzione di una zona economica esclusiva oltre il limite esterno del mare territoriale. Il nuovo testo si compone di tre articoli.
  Riferisce che l'articolo 1 autorizza l'istituzione di una zona economica esclusiva Pag. 70a partire dal limite esterno del mare territoriale italiano fino ai limiti determinati dagli accordi con gli Stati il cui territorio è adiacente a quello italiano o lo fronteggia. Nelle more della stipula di detti accordi, i limiti esterni della zona economica esclusiva saranno definiti provvisoriamente in modo da non compromettere la conclusione dell'accordo finale. L'articolo 2 prevede che all'interno della ZEE l'Italia eserciti i diritti sovrani attribuiti dalle norme internazionali vigenti. In base all'articolo 3, l'istituzione della zona economica esclusiva non deve compromettere l'esercizio, in conformità a quanto previsto dal diritto internazionale generale e pattizio, delle libertà di navigazione di sorvolo nonché di posa in opera di condotte e di cavi sottomarini, nonché degli altri diritti previsti dalle norme internazionali vigenti.
  Osserva che le modifiche introdotte dalla III Commissione nel corso dell'esame in sede referente hanno modificato la disposizione originariamente contenuta nell'articolo 2, che interessava la competenza di questa Commissione. In sostanza, l'articolo 2 tratta della normativa da applicare all'interno della zona economica esclusiva. Il testo iniziale prevedeva che in questa zona di mare spettassero allo stato costiero una serie di diritti e poteri, tra cui la giurisdizione in materia di ricerca scientifica. Il nuovo testo non fa riferimento né alla ricerca scientifica né ad altre attività e si limita a stabilire che nella zona in questione l'Italia esercita i diritti sovrani attribuiti dal diritto internazionale vigente.
  Formula in conclusione una proposta di parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019.
C. 2572 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020.
C. 2573 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2020.
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali per l'anno finanziario 2020.
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019» e il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020», con particolare riferimento allo stato di previsione dei Ministeri dell'istruzione e dell'università e della ricerca (tabella n. 7), del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (tabella n. 13), nonché – limitatamente alle parti di competenza di questa Commissione – del Ministero dell'economia e delle finanze (tabella n. 2) e del Ministero dello sviluppo economico (tabella n. 3).
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che, dopo l'esame preliminare la Commissione, procederà all'esame delle proposte emendative eventualmente presentate nonché a quello delle proposte di relazione predisposte dalla relatrice con riferimento a ciascun disegno di legge, Pag. 71iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando poi al disegno di legge di assestamento.
  Avverte che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle ore 17 di oggi, fermo restando che gli emendamenti potranno essere presentati anche direttamente in Commissione bilancio.
  Per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale. Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, ricorda innanzitutto che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (cioè a programmi di spesa, non a partizioni di bilancio inferiori) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili.
  Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione.
  È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili, in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa.
  È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa in conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza di ciascuna Commissione.
  Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione Pag. 72di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmessi alla Commissione bilancio.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, introducendo l'esame, con riferimento al Rendiconto 2019 del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ricorda che la legge di bilancio 2019 recava previsioni iniziali di spesa pari a euro 59.523,7 milioni in conto competenza e euro 60.427,8 milioni in conto cassa. A consuntivo si registrano, per il 2019, spese per euro 60.726,3 milioni in termini di competenza (con un incremento di euro 1.202,6 milioni rispetto agli stanziamenti iniziali) e per euro 60.250,3 milioni in termini di cassa (con un decremento di euro 177,5 milioni rispetto agli stanziamenti iniziali).
  L'incidenza percentuale della spesa finale per istruzione, università e ricerca sul bilancio dello Stato 2019 è pari al 10,1 per cento, a fronte del 9,8 per cento registrato con riferimento al rendiconto 2018.
  Le spese del Ministero riguardano principalmente la parte corrente (che, in conto competenza, rappresenta il 94,0 per cento del totale). Si tratta di circa 57,1 miliardi di euro, a fronte di circa 3,6 miliardi di euro per spese in conto capitale.
  Più nello specifico, il 76,1 per cento della dotazione complessiva di parte corrente riguarda le spese per redditi da lavoro dipendente. Osservando l'andamento delle spese in conto competenza nel corso del triennio 2017-2019, nel 2019 si nota un aumento del 1,2 per cento rispetto al 2018, a fronte dell'incremento del 5,5 per cento registrato nel 2018 rispetto al 2017. In particolare, rispetto al 2018, nel 2019 si è registrato un incremento delle spese di parte corrente (+0,5 per cento), delle spese in conto capitale (+12,9 per cento) e delle spese relative al rimborso delle passività finanziarie (+1,9 per cento).
  Ricorda che nel bilancio dello Stato i capitoli di spesa sono aggregati per Ministeri (stati di previsione) e, nell'ambito di ciascun Ministero, per «missioni». Il bilancio del MIUR è articolato in 4 missioni: Istruzione scolastica, Istruzione universitaria e formazione post-universitaria, Ricerca e innovazione, Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche. Passando quindi all'analisi delle singole missioni del MIUR, si riscontra che la missione Istruzione scolastica segna a rendiconto un incremento di competenza dello 0,3 per cento rispetto al 2018; la missione Istruzione universitaria e formazione post-universitaria segna un incremento del 2,0 per cento; la missione Ricerca e innovazione segna un incremento del 16,2 per cento; la missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche segna un incremento del 6,0 per cento.
  In particolare, nel 2019, nell'ambito della missione «Istruzione scolastica» – che costituisce l'81,3 per cento delle spese del Ministero –, le spese afferenti al programma «Istruzione del primo ciclo» sono pari al 60,8 per cento del totale della missione. Quelle relative al programma «Istruzione del secondo ciclo» costituiscono invece il 33,3 per cento. Al programma «Programmazione e coordinamento dell'istruzione scolastica» e al programma «Istituzioni scolastiche non statali» sono destinati, rispettivamente, il 2,7 per cento e l'1,1 per cento della spesa. La somma delle spese relative ai rimanenti programmi («Iniziative per lo sviluppo del sistema istruzione scolastica e per il diritto allo studio», «Istruzione post-secondaria, degli adulti e livelli essenziali per l'istruzione e formazione professionale», «Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione» e «Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l'istruzione») costituisce il 2,1 per cento del totale della missione. La consistenza dei residui alla fine dell'esercizio è pari a euro 3.968,9 milioni (rispetto a euro 3.679,1 milioni del 2018).Pag. 73
  Passando al rendiconto di bilancio del Ministero per i beni e le attività culturali – che nel 2019 non includeva la Missione Turismo –, evidenzia che la legge di bilancio 2019 recava previsioni iniziali di spesa pari a euro 2.766,9 milioni in conto competenza e pari a euro 3.035,6 milioni in conto cassa. A consuntivo si registrano, per il 2019, spese per euro 2.685,2 milioni in termini di competenza (con un decremento di euro 81,7 milioni rispetto alle previsioni iniziali) e per euro 2.170,0 milioni in termini di cassa (con un decremento di euro 865,6 milioni rispetto alle previsioni iniziali). L'incidenza percentuale della spesa finale per i beni e le attività culturali e il turismo sul bilancio dello Stato nel rendiconto 2019 è pari allo 0,4 per cento, rimanendo invariata rispetto al rendiconto 2018.
  Più nello specifico, il 41,5 per cento della dotazione complessiva di parte corrente riguarda le spese per redditi da lavoro dipendente. Osservando l'andamento delle spese in conto competenza nel corso del triennio 2017-2019, nel 2019 si nota un aumento del 1,2 per cento rispetto al 2018, a fronte dell'incremento del 9,2 per cento registrato nel 2018 rispetto al 2017. In particolare, rispetto al 2018, nel 2019 si è registrato un decremento delle spese di parte corrente (- 10,2 per cento) e delle spese relative al rimborso delle passività finanziarie (- 11,6 per cento), e un incremento delle spese in conto capitale (+ 24,5 per cento).
  Il bilancio del MIBAC è articolato in 3 missioni: Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici; Ricerca e innovazione; Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche. Analizzando le singole missioni del MIBAC, riscontra che la missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici segna a rendiconto un incremento di competenza del 3,7 per cento rispetto al 2018; la missione Ricerca e innovazione segna un incremento del 15,0 per cento; la missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche segna un decremento del 28,4 per cento.
  In particolare, nel 2019, nell'ambito della missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici – che costituisce il 97,5 per cento delle spese del Ministero –, le spese afferenti al programma per la tutela del patrimonio culturale sono pari al 41,0 per cento del totale, seguite da quelle dei programmi relativi al settore dello spettacolo dal vivo (14,2 per cento), alla valorizzazione del patrimonio culturale e al coordinamento del sistema museale (13,3 per cento), al settore del cinema e dell'audiovisivo (9,2 per cento), alla tutela e valorizzazione dei beni librari e alla promozione e il sostegno del libro e dell'editoria (5,6 per cento), ai beni archeologici (5,0 per cento) e ai beni archivistici (4,8 per cento). Le spese afferenti alla tutela delle belle arti e alla tutela e valorizzazione del paesaggio rappresentano il 4,6 per cento, mentre il resto dei programmi («Tutela e promozione dell'arte e dell'architettura contemporanee e delle periferie urbane», «Coordinamento e indirizzo per la salvaguardia del patrimonio culturale», «Vigilanza, prevenzione e repressione in materia di patrimonio culturale») rappresenta complessivamente il 2,4 per cento del totale della missione. La consistenza dei residui alla fine dell'esercizio è pari a euro 1.298,4 milioni (rispetto ai euro 938,5 milioni del 2018).
  Per quanto riguarda gli altri stanziamenti di interesse della Commissione cultura, collocati in stati di previsione diversi da quelli dei due principali ministeri di riferimento (e precisamente in quelli del Ministero dell'economia e delle finanze e del Ministero dello sviluppo economico), ricorda che, nell'ambito del programma «Sostegno al pluralismo dell'informazione», gli stanziamenti iniziali dei capitoli relativi al Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, alle ulteriori somme per interventi a favore dell'editoria, alle somme da corrispondere alle concessionarie dei servizi di telecomunicazioni per rimborsi delle agevolazioni tariffarie per le imprese editrici, e alle somme destinate all'accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva stipulato con la repubblica di San Marino Pag. 74erano pari complessivamente, sia in conto competenza che in conto cassa, a 204,6 milioni di euro. A consuntivo si registrano, per il 2019, spese per euro 112,3 milioni in termini di competenza (con un decremento di euro 92,2 milioni rispetto alle previsioni iniziali) e per euro 160,6 milioni in termini di cassa (con un decremento di euro 43,9 milioni rispetto alle previsioni iniziali).
  Nell'ambito del programma «Ricerca di base e applicata», la somma degli stanziamenti iniziali dei capitoli relativi alle somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto italiano di tecnologia e alle somme da assegnare per la realizzazione del progetto «Human Technopole» erano pari complessivamente, sia in conto competenza che in conto cassa, ad euro 230,1 milioni. A consuntivo si registrano, per il 2019, spese per euro 230,1 milioni in termini di competenza (invariate rispetto alle previsioni iniziali) e per euro 93,6 milioni in termini di cassa (con un decremento di euro 136,5 milioni rispetto alle previsioni iniziali).
  Per quanto riguarda il programma «Attività ricreative e sport», il totale degli stanziamenti iniziali nel 2019 era pari a euro 548,8 milioni in conto competenza e a euro 561,2 milioni in conto cassa. A consuntivo si registrano, per il 2019, spese per euro 675,1 milioni in termini di competenza (con un incremento di euro 126,3 milioni rispetto alle previsioni iniziali) e per euro 770,5 milioni in termini di cassa (con un incremento di euro 209,3 milioni rispetto alle previsioni iniziali).
  Nell'ambito del programma «Servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali», sui capitoli recanti stanziamenti per il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari, somme per i contributi alle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale, per il sostegno all'emittenza radiofonica e televisiva in ambito locale nell'ambito del riparto del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, risorse del Fondo per la diffusione di servizi di media audiovisivi in ambito locale, nonché le somme destinate all'attuazione dell'accordo con la Santa Sede in materia di radiodiffusione televisiva e sonora, erano allocate complessivamente, sia in conto competenza, sia in conto cassa, risorse per euro 8,6 milioni. A consuntivo, per il complesso dei medesimi capitoli si registrano, per il 2019, spese per euro 81,7 milioni in conto competenza (con un incremento di euro 73,1 milioni rispetto alle previsioni iniziali) e per euro 185,8 milioni in conto cassa (con un incremento di euro 177,2 milioni rispetto alle previsioni iniziali).
  Prima di passare ad analizzare il disegno di legge di assestamento 2020 per i dicasteri di competenza della Commissione cultura, premette che lo stesso tiene conto degli effetti finanziari di provvedimenti legislativi emanati successivamente all'approvazione della legge di bilancio 2020, tra i quali sono citati esplicitamente dalla relazione illustrativa il decreto-legge n. 18 del 2020, il decreto-legge n. 23 del 2020 e il decreto-legge n. 34 del 2020.
  Il disegno di legge di assestamento non tiene conto, invece, dell'istituzione del Ministero dell'istruzione e del Ministero dell'università e della ricerca – con conseguente soppressione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca –, operata con l'articolo 1 del decreto-legge n. 1 del 2020, per cui nelle tabelle si fa riferimento ancora al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  Passando proprio allo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'esercizio 2020, approvato con la legge di bilancio n. 160 del 2019, ricorda che esso recava previsioni iniziali di spesa pari a euro 60.060,8 milioni in conto competenza (di cui, euro 56.531,1 milioni di parte corrente, euro 3.511,5 milioni in conto capitale e euro 18,3 milioni per il rimborso di passività finanziarie) e a euro 60.541,5 milioni in conto cassa (di cui, euro 56.820,6 milioni di parte corrente, euro 3.702,5 milioni in conto capitale e euro 18,3 milioni per il rimborso di passività finanziarie).
  Analizzando il dettaglio delle missioni del Ministero, le previsioni di competenza Pag. 75erano così suddivise: missione «Istruzione scolastica» euro 48.495,2 milioni; missione «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria» euro 8.709,9 milioni; missione «Ricerca e innovazione» euro 2.730,1 milioni; missione «Servizi istituzionali e generali delle P.A.» 125,6 milioni. La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2020, quale risultante nel progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a euro 2.018,5 milioni (di cui euro 1.282,7 milioni per la parte corrente, euro 680,3 milioni per spese in conto capitale e euro 55,6 milioni per rimborso passività finanziarie).
  A fronte di queste previsioni iniziali, le previsioni assestate per il 2020 – come esposte dal disegno di legge in esame – risentono delle modifiche già introdotte, nel periodo gennaio-maggio 2020, in forza di atti amministrativi. In particolare, si è registrato un aumento delle dotazioni di competenza pari a euro 1.839,1 milioni, e delle dotazioni di cassa, pari a euro 2.005,8 milioni. Alle suddette variazioni si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge in esame, le quali comportano un incremento di euro 1 milione delle previsioni di competenza (interamente dovuto a spese di parte corrente) e di euro 76,0 milioni delle autorizzazioni di cassa (di cui euro 36,0 milioni per spese di parte corrente e euro 40,0 milioni per spese in conto capitale).
  Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di euro 1.950,4 milioni (di cui euro 412,6 milioni di parte corrente e euro 1.537,8 milioni per spese in conto capitale).
  In particolare, le variazioni di competenza e cassa proposte con il disegno di legge di assestamento registrano per la missione «Istruzione scolastica» un'invarianza in termini di competenza e un incremento in termini di cassa pari a euro 35,0 milioni; la missione «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria» registra un incremento, sia in termini di competenza che di cassa, pari a euro 1,0 milione; la missione «Ricerca e innovazione» risulta invariata in termini di competenza e vede un aumento di cassa di 40,0 milioni; la missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» risulta invariata sia in termini di competenza, sia in termini di cassa.
  In definitiva, sommando le variazioni già intervenute per atto amministrativo e quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le previsioni di bilancio per l'esercizio 2020 – articolate per Missioni – risultano assestate come segue: Istruzione scolastica: euro 49.961,3 milioni di competenza e euro 50.370,4 milioni di cassa; Istruzione universitaria e formazione post-universitaria: euro 8.944,4 milioni di competenza e euro 9.103,2 milioni di cassa; Ricerca e innovazione: euro 2.754,7 milioni di competenza e euro 2.908,9 milioni di cassa; Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche: euro 240,5 milioni di competenza e euro 240,8 milioni di cassa.
  Per un confronto tra previsioni iniziali e previsioni assestate riferite ai singoli programmi delle quattro missioni del Ministero, rinvia al dossier del Servizio studi, limitandosi a dire che la principale variazione positiva in conto competenza riguarda la Missione 1 (Istruzione scolastica) che registra un aumento di euro 1.466,1 milioni. Variazioni positive interessano anche le Missioni 2 (Istruzione universitaria e formazione post-universitaria), 3 (Ricerca e Innovazione), 4 (Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche). Quanto alle variazioni in conto cassa, le principali variazioni positive fanno capo sempre alla Missione 1 (Istruzione scolastica) (con un incremento di euro 1.553,3 milioni). Anche in questo caso, variazioni positive intervengono anche per le missioni 2, 3 e 4.
  Ancor più in dettaglio, nell'ambito della Missione Istruzione scolastica, evidenzia che gli stanziamenti relativi al Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche registrano un incremento di euro 430,7 milioni in conto competenza e di euro 504,7 milioni in conto cassa, risultando complessivamente pari a euro 942,0 milioni in conto competenza e a euro 973,5 milioni in conto cassa. Pag. 76
  Le risorse del Fondo per l'emergenza epidemiologica da COVID-19 – istituito dall'articolo 235 del decreto-legge n. 34 del 2020 al fine di contenere, nelle scuole statali, il rischio epidemiologico in relazione all'avvio dell'anno scolastico 2020/2021 – ammontano, in base al disegno di legge, a euro 400,0 milioni (poi ridotti, però, a euro 377,6 milioni a seguito dell'esame parlamentare).
  Con riguardo alla Missione Istruzione universitaria e formazione post-universitaria, in particolare, la dotazione del Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO) registra un incremento di euro 180,0 milioni sia in conto competenza sia in conto cassa, risultando pari a euro 7.800,4 milioni in conto competenza e a euro 7.940,0 milioni in conto cassa.
  Anche le risorse del Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio universitarie registrano un incremento di euro 40,0 milioni, sia in conto competenza sia in conto cassa, risultando dunque pari a 307,8 milioni sia in conto competenza sia in conto cassa.
  Le risorse del Fondo per le esigenze emergenziali del sistema delle università, delle istituzioni AFAM e degli enti di ricerca – istituito dall'articolo 100, comma 1, del decreto-legge n. 18 del 2020 e successivamente incrementato dall'articolo 236, comma 1, del decreto-legge n. 34 del 2020 – ammontano a 112 milioni.
  Nell'ambito della Missione Ricerca e innovazione, il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE) subisce un decremento di euro 0,5 milioni in conto competenza e un incremento di euro 39,5 milioni in conto cassa, risultando dunque pari a euro 1.811,6 milioni in conto competenza e a euro 1.851,6 milioni in conto cassa.
  Le risorse destinate al Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST) registrano complessivamente variazioni in aumento per euro 22,9 milioni in conto competenza e per euro 48,0 milioni in conto cassa, risultando pari a euro 114,0 milioni in conto competenza e a euro 139,1 milioni in conto cassa.
  Passando al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, riferisce che lo stato di previsione per l'esercizio 2020 recava previsioni iniziali di spesa in conto competenza per complessivi euro 2.531,9 milioni (di cui euro 1.540,6 milioni di parte corrente, euro 947,8 milioni di parte capitale e euro 43,6 milioni di rimborso passività finanziarie) e in conto cassa per complessivi euro 2.684,0 milioni (di cui euro 1.632,0 milioni di parte corrente, euro 1.008,4 milioni di parte capitale e euro 43,6 milioni di rimborso passività finanziarie). Le dotazioni erano così suddivise tra le missioni: «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici» euro 2.268,5 milioni di competenza e euro 2.420,6 milioni di cassa; «Ricerca e innovazione» euro 89,2 milioni sia in competenza sia in cassa; «Turismo» euro 43,3 milioni sia in competenza sia in cassa; «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» euro 131,0 milioni sia in competenza sia in cassa.
  La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2020, quale risultante nel progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a euro 159,7 milioni (di cui euro 97,5 milioni per la parte corrente e euro 62,2 milioni in conto capitale).
  Le variazioni introdotte in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2020 hanno comportato un incremento di euro 716,6 milioni sia nelle dotazioni di competenza sia in quelle di cassa.
  Le variazioni proposte dal Governo con il disegno di legge di assestamento comportano un incremento di euro 31,4 milioni delle previsioni di competenza (attribuibile principalmente alle spese di parte corrente) e un incremento di 110,1 milioni delle autorizzazioni di cassa (attribuibile principalmente alle autorizzazioni di cassa, ma anche alle spese di parte corrente). Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di euro 1.147,8 milioni (di cui euro 342,1 milioni di parte corrente e euro 805,7 milioni per spese in conto capitale).
  Venendo ad un'analisi per missioni, le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento sono le seguenti: «Tutela Pag. 77e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici» aumenta di euro 31,2 milioni in conto competenza e di euro 109,9 milioni in conto cassa; «Ricerca e innovazione» subisce un decremento, sia in termini di competenza sia in conto cassa, pari a euro 0,1 milioni; «Turismo» non subisce variazioni, sia in termini di competenza sia in termini di cassa; «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» registra un incremento, sia in termini di competenza sia in termini di cassa, pari a euro 0,2 milioni. In definitiva, risulta che, per effetto delle variazioni già intervenute con atti amministrativi e di quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le previsioni di bilancio per l'esercizio 2020 – articolate per missioni – sono le seguenti: Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici: euro 2.922,8 milioni in conto competenza e 3.153,7 milioni in conto cassa; Ricerca e innovazione: euro 89,8 milioni in conto competenza e euro 89,9 milioni in conto cassa; Turismo: euro 138,3 milioni sia in conto competenza sia in conto cassa; Servizi istituzionali e generali: euro 128,9 milioni sia in conto competenza sia in conto cassa.
  Per il confronto tra le previsioni iniziali e le previsioni assestate per il 2020 riferite ai singoli programmi, rimanda anche qui al dossier del Servizio studi, limitandosi ad evidenziare che la principale variazione positiva in conto competenza riguarda la Missione 1. (Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici), che vede un aumento di euro 654,4 milioni. In particolare, le previsioni assestate relative al Fondo unico dello spettacolo (FUS) registrano variazioni rispetto alle previsioni iniziali solo in conto competenza (con un decremento di euro 10,0 milioni). In base alle previsioni assestate, pertanto, la consistenza del Fondo è pari a euro 344,2 milioni in conto competenza e a euro 354,2 milioni in conto cassa. A tale stanziamento si affiancano le risorse del capitolo destinato al sostegno e alla valorizzazione dei carnevali storici, ma non formalmente iscritto tra i capitoli del FUS, che non registrano variazioni rispetto alle previsioni iniziali, e sono pertanto pari a euro 3 milioni sia in conto competenza sia in conto cassa.
  Le risorse del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo registrano un incremento di euro 60,6 milioni solo in conto cassa, risultando pari complessivamente a euro 233,6 milioni in conto competenza e a 294,2 milioni in conto cassa.
  Le risorse dei Fondi destinati al sostegno delle emergenze dei settori dello spettacolo, del cinema e dell'audiovisivo – introdotti dall'articolo 89 del decreto-legge n. 18 del 2020 e incrementati dall'articolo 183, comma 1, del decreto-legge n. 34 del 2020 – ammontano, in base al disegno di legge, a euro 145,0 milioni per la parte corrente e a euro 100,0 milioni per la parte in conto capitale: ricordo, però, che il fondo di parte corrente è stato ridotto, durante l'esame parlamentare, a euro 135,4, destinando le ulteriori risorse a misure di sostegno dei lavoratori danneggiati dall'emergenza epidemiologica da COVID-19, fra i quali vi sono anche lavoratori intermittenti iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo, che non beneficiano del trattamento di integrazione salariale).
  Le risorse del Fondo per le emergenze delle imprese e istituzioni culturali – istituito dall'articolo 183, comma 2, del decreto-legge n. 34 del 2020, e destinato al sostegno dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura non statali, nonché delle librerie, dell'intera filiera dell'editoria, inclusi le imprese e i lavoratori della filiera di produzione del libro, a partire da coloro che ricavano redditi prevalentemente dai diritti d'autore, e al ristoro delle perdite derivanti dall'annullamento, a seguito dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, di spettacoli, fiere, congressi e mostre – ammontano, in base al disegno di legge, a euro 210,0. Si tratta, però, anche in questo caso, di una cifra ridotta a euro 171,5 milioni durante l'esame parlamentare.
  Le risorse del Fondo per la cultura – istituito dall'articolo 184 del decreto-legge n. 34 del 2020 e finalizzato alla promozione Pag. 78di investimenti e altri interventi per tutela, conservazione, restauro, fruizione, valorizzazione e digitalizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale – ammontano a euro 50,0 milioni.
  La Missione 2. Ricerca e innovazione e la Missione 3. Turismo registrano variazioni positive (rispettivamente, per euro 0,7 milioni e per euro 95,0 milioni), mentre variazioni negative sono riscontrabili per la Missione 4. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (per euro 2,1 milioni).
  Per quanto riguarda le variazioni in conto cassa, anche in questo caso la principale variazione positiva è attribuibile alla Missione 1. Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici, che registra un incremento di euro 733,1 milioni.
  Variazioni positive intervengono anche nell'ambito della Missione 2. Ricerca e innovazione, che registra un incremento di euro 0,7 milioni, e della Missione 3. Turismo, che registra un incremento di euro 95,0 milioni.
  Variazioni negative sono riscontrabili, invece, per la Missione 4. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, che registra un decremento di euro 2,1 milioni.
  Per quanto riguarda, infine, gli altri stanziamenti di interesse della Commissione cultura, collocati in stati di previsione della spesa diversi da quelli dei due principali Ministeri di riferimento, rinvia alla documentazione predisposta dal Servizio Studi, che espone i raffronti tra previsioni iniziali e previsioni assestate.

  Valentina APREA (FI) premette che la particolarità di questo anno, attraversato dall'emergenza da Covid-19, rende necessario inquadrare l'esame dei disegni di legge di rendiconto e di assestamento in una cornice di politica generale diversa, sia dal punto di vista delle criticità sia delle azioni positive compiute dal Governo.
  Ritiene utile, al fine di mettere a fuoco le criticità, riportare alcuni rilievi della Corte dei conti, i quali, a suo avviso hanno dato ulteriore spessore a diversi problemi già denunciati dalle opposizioni. Si riferisce, in particolare a quanto rilevato dalla Corte medesima con riguardo al settore dell'istruzione, in cui la Corte ha ravvisato uno stato attuale di forzata discontinuità dell’iter di ammodernamento ed evoluzione del settore istruzione/formazione, pur lentamente intrapresa dal Paese e in corso anche nell'anno 2019, a maggior ragione con riguardo al percorso di inclusione previsto per gli studenti con disabilità. Sottolinea che la Corte, inoltre, nell'evidenziare come l'emergenza sanitaria da Covid-19 abbia inciso sulle modalità del servizio «Istruzione», che ha dovuto abbandonare le lezioni in presenza per adottare la didattica a distanza, ha fatto riferimento alla necessità di prevedere interventi più incisivi basati su un approccio volto a superare la discontinuità tra formazione teorica scolastica e il mondo del lavoro, spesso contestata al Paese a livello internazionale, come peraltro sollecitato, in più occasioni, proprio dal suo gruppo politico.
  Nel riferire quindi che la Corte ha rilevato la estrema lentezza della realizzazione degli investimenti in edilizia scolastica, nonostante gli stanziamenti in essere sia sul Fondo unico per l'edilizia scolastica sia a titolo di contributo alle Regioni per oneri di ammortamento di mutui per l'edilizia scolastica, esprime il proprio avviso contrario sulle modalità con cui la ministra Azzolina, anche su impulso del Commissario per l'emergenza Arcuri, sta gestendo la riapertura delle scuole, dopo il lungo periodo di sospensione delle attività. Non condivide in particolare la scelta di indire una gara pubblica europea per l'acquisto di tre milioni di banchi per consentire il distanziamento in occasione della riapertura delle scuole a settembre.
  Nel dichiararsi dubbiosa in merito alla possibilità che essi possano essere consegnati entro la data del 31 agosto, come da bando, ritiene opinabile la scelta di prevedere ancora banchi monouso tradizionali per la scuola di primo grado, anche perché banchi di tipo più innovativo sono Pag. 79previsti per la scuola secondaria di secondo grado. È dell'avviso che i banchi monouso siano da considerarsi superati, come sostenuto anche dalle più recenti teorie pedagogiche e didattiche, e che quelli innovativi abbiano poco senso in un contesto scolastico angusto e privo di spazi polifunzionali. Invita quindi ad accelerare gli investimenti in materia di edilizia scolastica, per intervenire in primo luogo spazi e a non sprecare denaro pubblico in acquisti che non risolveranno i problemi degli alunni al loro rientro a scuola.
  Passando poi al tema del reclutamento e della formazione dei dirigenti e dei docenti, segnala che la Corte dei conti ha stigmatizzato la remissione della formazione in modo completamente libero al docente mediante l'utilizzo della Carta del docente, utilizzata più per l'acquisto di libri che per la formazione.
  Con riferimento al settore dell'università e della ricerca, settori per i quali si è cercato di prevedere maggiori stanziamenti e investimenti, nel ricordare che l'Italia già dopo la crisi del 2008 non ha mostrato tassi di ripresa delle immatricolazioni paragonabili con gli altri Paesi europei, che hanno recuperato il divario, esprime preoccupazione per l'attesa ripercussione della crisi economica legata alla pandemia sul numero degli iscritti alle università, in particolare in quelle del sud, che comporterebbe un ulteriore arretramento della posizione del nostro Paese, con effetti negativi anche in termini di crescita. Per quanto riguarda l'ambito «Ricerca e innovazione», nonostante l'incremento delle risorse, segnala che non si raggiunge comunque la media europea di investimenti nel settore.
  Evidenzia che anche il mondo dei beni culturali è ormai in ginocchio: molte realtà – soprattutto di piccole e medie dimensioni, in particolare quelle dello spettacolo dal vivo – rischiano di non poter ripartire, con gravissimo nocumento per il tessuto culturale del Paese.
  Ritiene che analogo discorso possa essere fatto per l'ambito dello sport e per il settore dell'editoria giornalistica, che soffriranno ancora per molto tempo a causa della crisi economica legata al Covid-19. Richiamando l'attenzione sul fatto che le risorse per l'editoria, in attuazione del DPCM 28 giugno 2017, con cui sono stati definiti gli obiettivi di spesa 2018-2020 per ciascun Ministero, erano state già ridotte per circa 1,8 milioni di euro, ricorda che la materia del sostegno all'editoria è attualmente oggetto di una complessiva rivisitazione normativa, volta alla progressiva riduzione e abolizione dei contributi diretti a favore delle imprese editrici di giornali e periodici, nonché dei contributi diretti alle imprese radiofoniche, che abbiano svolto attività d'informazione di interesse generale.
  Più in generale, sollecita i colleghi della maggioranza a prestare maggiore attenzione alle criticità evidenziate dalle forze di opposizione e a non proseguire sulla strada delle occasioni perdute, soprattutto in una fase come quella presente che rende l'attuale stagione politica del tutto diversa da quelle precedenti, con ingenti aiuti europei in arrivo, cui corrisponderà però e farà da contrappeso un forte indebitamento in capo alle generazioni future. Invita quindi a fare buon uso delle risorse che saranno messe a disposizione, abbandonando il dilettantismo che, a suo avviso, ha caratterizzato l'azione di Governo in diversi ambiti di competenza della Commissione, primo tra tutti quello della scuola, in cui per l'assunzione delle decisioni si è fatto ricorso all'accentramento, mentre per lo scarico di responsabilità è stata invocata l'autonomia delle istituzioni scolastiche.
  Propone quindi di lavorare tenendo come punto di riferimento soprattutto i rilievi della Corte dei Conti che hanno evidenziato specifiche criticità e ad affrontare con maggiore chiarezza la difficile stagione annuale che è ormai alle porte.
  Conclude preannunciando il voto contrario del suo gruppo.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) ritiene che tutti i commissari dovrebbero sforzarsi di affrontare il dibattito sui provvedimenti in esame con rigore, attenendosi al loro contenuto specifico, evitando divagazioni Pag. 80generali, tenendo conto che si tratta di approvare due disegni di legge sostanzialmente consolidati e di natura prevalentemente tecnica.

  Valentina APREA (FI) ribatte che ogni deputato è libero di dare al proprio intervento il taglio e il tono che reputa corretto, esprimendo tutte le considerazioni che ritiene opportune.

  Giorgia LATINI, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3-Sezione III-Allegati I-VII.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Gianluca VACCA (M5S), relatore, riferisce che la Commissione è chiamata a esprimere il parere alla Commissione bilancio sul Programma nazionale di riforma (PNR) 2020, che, a differenza degli anni passati, non è stato presentato contestualmente al Documento di economia e finanza. Quest'anno, infatti, a causa della crisi sanitaria ed economica conseguente alla pandemia, il PNR viene presentato dopo l'approvazione delle risoluzioni sulle sezioni I e II del DEF 2020, trasmesse al Parlamento il 24 aprile: parliamo delle risoluzioni n. 6/00108 della Camera dei deputati e n. 6/00108 del Senato.
  Precisa che il Governo ha motivato la scelta di non inviare subito il PNR con la necessità di concentrarsi prioritariamente sulle misure di sostegno alle famiglie e alle imprese e sulle conseguenti necessità finanziarie; di avere una visione più ampia sull'evoluzione dell'epidemia in Italia e sulla successiva «fase due» di graduale riapertura dell'economia; di attendere l'esito dei lavori dell'Unione europea in merito alla risposta alla pandemia, da cui dipenderanno alcuni dei programmi del Governo; e di rapportare i programmi del Governo e le iniziative di riforma non solo alle Raccomandazioni specifiche approvate nel 2019 ma anche alla proposta della Commissione europea per le Raccomandazioni 2020, approvate dal Consiglio il 20 luglio 2020.
  Per quanto riguarda le competenze della VII Commissione, sottolinea che – nell'ambito del Piano di rilancio del Paese (illustrato nel paragrafo I.2 del PNR) – il Governo annuncia che intende aumentare le spese per istruzione e per ricerca e sviluppo, nonché valorizzare il patrimonio culturale, il paesaggio e i borghi, rilanciare la cultura e lo spettacolo.
  In particolare, per quanto riguarda ricerca e istruzione, il PNR evidenzia che è intenzione del Governo utilizzare anche le risorse dello Strumento europeo per la ripresa, il cosiddetto NGEU (Next Generation EU): un'iniziativa per la quale il Governo italiano si è fortemente battuto. Le risorse europee del fondo NGEU serviranno anche per aumentare le spese per l'istruzione, la ricerca e lo sviluppo.
  Il PNR ricorda che il livello di istruzione secondaria e terziaria degli italiani è inferiore alla media dell'UE. E che anche la spesa pubblica per l'istruzione in Italia (4 per cento del PIL nel 2018 secondo i dati Eurostat) è inferiore alla media UE-27 (4,6 per cento). Il divario è particolarmente accentuato nella componente dell'istruzione terziaria. Parimenti, la spesa complessiva pubblica e privata del Paese in ricerca e sviluppo (1,35 per cento del PIL nel 2017) è inferiore alla media UE (2,06 per cento del PIL). Il Governo intende puntare a incrementare la spesa pubblica per la ricerca e per l'istruzione, in special modo terziaria, in misura tale da colmare il divario rispetto alla media UE-27.
  Sempre in campo di istruzione, il PNR mette in evidenza che occorre ridurre il marcato disallineamento che si ha in Italia fra le qualifiche richieste dalle imprese e quelle disponibili (il cosiddetto skills mismatch). L'istruzione di base – sottolinea Pag. 81il Governo – abbisogna di un migliore allineamento alle esigenze dell'economia, in particolare in termini di educazione digitale e finanziaria, capacità di comunicazione e conoscenza dell'inglese e di altre lingue straniere. È inoltre necessario dotare le nuove generazioni di una maggiore conoscenza della Costituzione e del sistema politico e istituzionale nazionale e dell'Unione europea. Migliorare l'inclusione significa non solo garantire l'uguaglianza delle opportunità educative, ma anche innalzare gli standard educativi e la qualità della didattica, anche attraverso gli strumenti digitali.
  In ambito culturale, il PNR annuncia un piano dedicato finalizzato a valorizzare ancor più il patrimonio culturale, il paesaggio e i borghi, per attrarre i turisti verso aree meno conosciute del Paese. Il Governo sosterrà quindi la ristrutturazione e la riorganizzazione dei musei; la valorizzazione dei monumenti e dei siti archeologici; la tutela e il restauro del patrimonio culturale pubblico e privato. Altre risorse per investimenti potrebbero essere mobilizzate attraverso programmi nazionali nell'ambito di InvestEU, coinvolgendo investitori privati ma con un forte ruolo di indirizzo da parte del Governo. Per conseguire tali scopi, il Governo ritiene che si dovrà ridurre la frammentazione della gestione del patrimonio culturale e archeologico.
  Anche nel settore culturale il fondo europeo NGEU potrebbe essere molto utile. La cultura e lo spettacolo sono individuati nel PNR come altri settori chiave per il rilancio del Paese. Il PNR ricorda che le industrie culturali sono di grande rilevanza economica, occupazionale e sociale in Italia, anche perché attivano altra economia. Gli interventi in risposta alla pandemia hanno incrementato le risorse assegnate all'editoria, alla musica, al cinema e allo spettacolo. È stato attivato un fondo emergenze, che prevede anche contributi in conto capitale che potranno essere rafforzate per il sostegno delle imprese attive e per il sistema produttivo, ad esempio nel settore cinematografico e audiovisivo.
  Nel paragrafo I.3 del PNR vengono poi riepilogate le disposizioni introdotte nella fase emergenziale, che – per quanto riguarda i settori di competenza della VII Commissione – sono principalmente quelle dei decreti-legge n. 18, n. 22 e n. 34.
  Per quanto riguarda il settore culturale, il PNR ricorda che sono state adottate misure specifiche. In particolare, sono stati stanziati fondi per indennizzare musei e luoghi della cultura statali delle mancate entrate conseguenti alle restrizioni dovute all'emergenza sanitaria e sono state introdotte misure specifiche per il sostegno all'editoria come il credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari e per i servizi digitali, nonché misure di ristoro per gli edicolanti.
  Per quanto riguarda invece i settori di istruzione, università e ricerca, il PNR ricorda che per assicurare la ripresa dell'attività scolastica in condizioni di sicurezza il Governo ha introdotto importanti misure a tutela degli studenti e del personale, incrementando di 331 milioni per il 2020 il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche; istituendo un Fondo per l'emergenza epidemiologica da COVID-19 (con 400 milioni nel 2020 e 600 milioni nel 2021) per contenere il rischio epidemiologico in relazione all'avvio dell'anno scolastico 2020/2021. Sono stati stanziati 70 milioni a copertura della riduzione o del mancato pagamento delle rette per le scuole primarie e secondarie paritarie. È stato istituito il Fondo per le esigenze emergenziali del sistema dell'Università, per sostenere l'accesso da remoto a banche dati ed a risorse bibliografiche, per l'acquisto di dispositivi digitali o piattaforme digitali per la ricerca o la didattica a distanza e per altre esigenze legate all'emergenza epidemiologica.
  Risorse aggiuntive sono state stanziate per allargare la platea degli studenti universitari con l'esenzione totale o parziale del contributo onnicomprensivo annuale ed altri benefici per il diritto allo studio. Per i dottorandi titolari di borse di studio, è stata prevista la possibilità di presentare richiesta di proroga (non superiore a due Pag. 82mesi), mentre per gli assegnisti di ricerca è prevista la possibilità di prolungare il proprio assegno per il periodo di tempo corrispondente alla eventuale sospensione dell'attività di ricerca, nei limiti delle risorse disponibili per i rispettivi progetti.
  Poi è prevista la stabilizzazione di 16 mila insegnanti e l'assunzione di 4.000 nuovi ricercatori.
  Quanto alle Raccomandazioni del Consiglio europeo sul programma nazionale di riforma dell'Italia per il 2019 – oggetto del paragrafo I.4 del PNR – la n. 2 invita l'Italia ad adottare provvedimenti nel 2019 e nel 2020 al fine, tra l'altro, di migliorare i risultati scolastici, anche mediante adeguati investimenti mirati, e promuovere il miglioramento delle competenze, in particolare rafforzando le competenze digitali.
  La Relazione per Paese relativa all'Italia 2020, predisposta dalla Commissione europea il 26 febbraio 2020, sottolinea che, in relazione a quanto indicato nella Raccomandazione n. 2, vi sono stati progressi limitati. In particolare, non sono state adottate misure significative, al di là dell'assunzione di nuovi insegnanti (con un numero estremamente limitato di assunzioni di insegnanti esperti di tecniche digitali).
  Per quanto riguarda gli Obiettivi Europa 2020, segnala che la medesima Relazione fa presente che, nel 2018:il tasso di abbandono scolastico è stato del 14,5 per cento, inferiore rispetto all'obiettivo nazionale (16 per cento), ma superiore rispetto alla media UE (10,6 per cento); tuttavia, il divario nei tassi di abbandono scolastico tra studenti nati e non nati nell'Unione è tra i più ampi della stessa UE e si è sensibilmente allargato nel 2018 (24,3 per cento, a fronte di una media UE di 11,2 per cento); la percentuale di persone tra i 30 e i 34 anni con un livello di istruzione terziaria è stata pari al 26,9 per cento, in linea con l'obiettivo nazionale (26-27 per cento), ma la seconda più bassa dell'UE (media UE: 39,9 per cento); gli investimenti in ricerca e sviluppo sono stati pari all'1,39 per cento del PIL, molto distante dall'obiettivo nazionale (1,53 per cento).
  Per quanto concerne, invece, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) adottati Nazioni Unite con l'Agenda 2030, fa presente che la Relazione evidenzia che il conseguimento dell'Obiettivo n. 4 (Istruzione di qualità) richiederà ulteriori sforzi in tutti gli ambiti interessati: istruzione di base, istruzione terziaria e apprendimento degli adulti.
  Nelle Raccomandazioni sul programma nazionale di riforma dell'Italia 2020, formulate dalla Commissione europea a maggio 2020 e adottate dal Consiglio il 20 luglio 2020, la n. 2 invita l'Italia ad adottare provvedimenti nel 2020 e nel 2021, al fine, tra l'altro, di rafforzare l'apprendimento a distanza e il miglioramento delle competenze, comprese quelle digitali. La n. 3 invita, fra l'altro, a concentrare gli investimenti anche su ricerca e innovazione. Al riguardo, nel Considerando n. 19 si sottolinea, in particolare, che: occorre migliorare l'apprendimento e le competenze digitali, in particolare per quanto riguarda gli adulti in età lavorativa e l'apprendimento a distanza, in quanto investire nell'istruzione e nelle competenze è fondamentale per promuovere una ripresa intelligente e inclusiva e per mantenere la rotta verso la transizione verde e digitale; il conseguimento delle competenze di base varia notevolmente tra le regioni e il tasso di abbandono scolastico è ancora ben al di sopra della media dell'Unione (13,5 per cento contro 10,3 per cento nel 2019), in particolare per gli studenti che non sono nati nell'Unione (3 per cento). In un contesto di limitazione della mobilità, le disparità regionali e territoriali rischiano di inasprirsi. In quest'ottica è particolarmente importante investire nell'apprendimento a distanza, nonché nell'infrastruttura e nelle competenze digitali di educatori e discenti; l'Italia ha anche una percentuale di laureati in scienze e ingegneria inferiore alla media dell'Unione e il tasso di istruzione terziaria rimane molto basso (27,6 per cento nel 2019); rispetto a Paesi comparabili, in Italia le imprese investono meno nella formazione in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione per i loro dipendenti; il basso Pag. 83tasso di partecipazione degli adulti scarsamente qualificati alla formazione è preoccupante, data la diminuzione dei posti di lavoro che richiedono basse qualifiche. Il miglioramento delle competenze e la riqualificazione professionale sono cruciali per consentire ai lavoratori di acquisire competenze rilevanti per il mercato del lavoro e per promuovere una transizione equa verso un'economia più digitale e sostenibile. Nel Considerando n. 23, si afferma inoltre che la crisi attuale ha reso necessario rafforzare ulteriormente il rapido scambio di dati tra ricercatori – in particolare l'accesso a risultati ed elementi di prova senza costi a carico dell'utente – e la scienza aperta. Quest'ultima, insieme alla cooperazione tra scienza e industria, è uno strumento per portare sul mercato i risultati della ricerca, compresi quelli necessari su vaccini e terapie, muovendo dalla forza dell'Italia nel settore della ricerca e dell'industria medica.
  Con riferimento alla raccomandazione n. 2, il Governo nel PNR evidenzia tra l'altro che le risorse pubbliche per istruzione, ricerca, innovazione, digitalizzazione sono state complessivamente incrementate, anche a livello qualitativo. Il PNR menziona, in particolare, il potenziamento degli ITS e l'assunzione di ricercatori e docenti. Inoltre, per corrispondere alle Raccomandazioni per il 2019, e anticipando per certi versi le indicazioni contenute nelle Raccomandazioni per il 2020, il Governo ha fissato le priorità di azione per il settore dell'istruzione e della formazione: si veda lo specifico capitolo III.2 del PNR, relativo tra l'altro a «Scuola e competenze», paragrafo «Sistema scolastico e valorizzazione della formazione».
  Nel capitolo V, dedicato alle «Aree prioritarie dell'Agenda di Governo e gli obiettivi di sviluppo sostenibile», si dà conto del raccordo tra le priorità dell'Esecutivo e il posizionamento dell'Italia rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS). Per quanto di interesse della VII Commissione, l'Obiettivo n. 4 è dedicato all'Istruzione di qualità ed è declinato in 10 traguardi. Per allinearsi a tali indicazioni, l'Esecutivo ha aumentato le risorse pubbliche destinate all'istruzione e alla ricerca, quelle destinate alle borse di studio e all'edilizia scolastica e intende adottare iniziative riguardanti, tra l'altro, l'inclusione, la scuola digitale, la formazione del personale.
  Inoltre, nell'Appendice al PNR 2020, «Le Regioni e la programmazione integrata per la crescita e lo sviluppo sostenibile dell'Italia e dell'Europa», è riportata una sintesi del monitoraggio delle misure regionali che contribuiscono all'implementazione delle Raccomandazioni specifiche per Paese e al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
  Passando paragrafo III, che enuncia la strategia di riforma nelle aree prioritarie, evidenzia che il PNR annuncia l'intenzione del Governo, per quanto riguarda la scuola, di mettere a sistema le azioni intraprese durante l'emergenza in correlazione con la didattica a distanza.
  Tra le azioni intraprese per rispondere alla sfida emergenziale, il Governo rimarca che sono state potenziate le risorse per il Piano scuole: si è passati da 200 a 400 milioni. E sono stati previsti interventi per rafforzare la connettività delle scuole portando la banda ultralarga in più di 32.000 istituti. Entro due anni, il Governo annuncia che tutte le scuole statali superiori e medie saranno connesse con i collegamenti in fibra ottica necessari per l'adozione di forme sistemiche di teledidattica. Lo stesso è previsto per le scuole primarie e quelle dell'infanzia ricadenti nelle cosiddette ’aree bianche’. La connettività sarà gratuita per 5 anni e sarà inclusa la manutenzione delle reti. Sono previsti inoltre voucher per le connessioni a favore delle famiglie, che saranno di due tipologie in base alla fascia di reddito di appartenenza.
  Per mettere a sistema la didattica a distanza, il PNR segnala che occorre in particolare: superare il digital divide, potenziando la didattica a distanza, con acquisto di strumenti tecnologici, maggiore connettività, l'incremento del personale tecnico nelle scuole del primo ciclo e il potenziamento della formazione continua dei docenti e ATA; potenziare la dotazione Pag. 84di dispositivi tecnologici; implementare una piattaforma digitale «proprietaria» ministeriale per la didattica digitale; istituire un Fondo per la diffusione e l'implementazione dell'innovazione tecnologica e della digitalizzazione in ambito didattico; favorire la digitalizzazione amministrativa per ridurre il carico di lavoro delle istituzioni scolastiche; ampliare le possibilità di utilizzo del Piano nazionale scuola digitale.
  In materia di contrasto alla dispersione scolastica, il PNR ricorda che il fenomeno in Italia è in lieve seppur costante calo, ma resta strutturale in alcune aree. Il Governo ha individuato aree a rischio di esclusione sociale e intende potenziare gli interventi in queste aree per creare ambienti di apprendimento più adeguati e per avviare sperimentazioni metodologiche per rinnovare la didattica delle discipline. In particolare, il Governo intende promuovere: lo sviluppo del segmento 0-6 anni; progetti didattici per favorire l'inclusione; la partecipazione delle scuole a progetti europei e internazionali; il miglioramento della conoscenza delle lingue e culture straniere, dalla scuola dell'infanzia.
  Ulteriori priorità individuate dal PNR concernono: l'edilizia scolastica; l'inclusione scolastica, per favorire la quale il Governo intende tra l'altro aumentare il numero di docenti di sostegno di ruolo e bandire annualmente i corsi di specializzazione per il sostegno; la revisione dei criteri numerici per la formazione delle classi; il potenziamento del tempo pieno; l'istituzione di percorsi di abilitazione ordinamentali all'insegnamento per la scuola superiore di primo e secondo grado; la valorizzazione della formazione permanente del personale docente, definendo nel nuovo contratto di lavoro il monte ore annuale e obbligatorio per la formazione, e del personale ATA; la riduzione del precariato attraverso un sistema di reclutamento più lineare; l'internalizzazione dei servizi di pulizia e degli altri servizi ausiliari nelle scuole di ogni ordine e grado e la stabilizzazione del personale ausiliario.
  Per quanto riguarda in particolare l'edilizia scolastica, il PNR ricorda che con i progetti-pilota del primo piano per l'edilizia scolastica – realizzati grazie al contributo della BEI e di CDP – si sono realizzati oltre 6.000 interventi in tutta Italia, per un investimento complessivo di circa 2,6 miliardi. Sono interventi sia per la messa in sicurezza e la manutenzione degli edifici esistenti sia per la costruzione di nuovi edifici su tutto il territorio, con aule all'avanguardia, laboratori innovativi e consumo energetico efficiente. Per questo primo piano risulta concluso l'80 per cento dei progetti, mentre il secondo piano, che prevede uno stanziamento di oltre 3 miliardi e più di 3.000 interventi, è in corso di attuazione. Questi interventi si aggiungono a quelli già previsti dalla legge di Bilancio per il 2020. Il PNR ricorda inoltre che il decreto-legge ’Rilancio’ prevede meccanismi più semplici e veloci per l'accesso ai mutui concessi dalla BEI per l'edilizia scolastica.
  Per quanto riguarda invece la riduzione del precariato, il PNR evidenzia come la strada scelta dal Governo – concordata con le Organizzazioni sindacali – si sviluppi lungo due linee di intervento: l'indizione dei concorsi ordinari e un concorso straordinario per la scuola secondaria riservato al personale con almeno tre anni di servizio, affiancato da una procedura di abilitazione straordinaria. Inoltre, dopo 16 anni, è aperto un nuovo concorso per i docenti di religione cattolica. È stata ribadita la permanenza nella stessa sede di servizio per 5 anni dei docenti neo-assunti. È previsto il potenziamento del coding nella formazione iniziale dei docenti e del personale scolastico. Ma si sottolinea nel PNR che il coding essere parte della formazione anche degli studenti.
  Il PNR 2020 si sofferma anche sulle misure riguardanti l'università e gli enti pubblici di ricerca, ricordando innanzitutto che il numero di laureati è inferiore alla maggior parte dei Paesi OCSE. Per il Governo occorre dunque: aumentare il numero dei laureati anche mediante il potenziamento del diritto allo studio; aumentare le interazioni con il mondo del lavoro e le sinergie tra i sistemi di istruzione Pag. 85e formazione e il mercato del lavoro; coordinare le attività di ricerca, anche mediante l'istituenda Agenzia nazionale per la ricerca.
  Il Governo punta poi a preservare, potenziare e valorizzare l'alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM). L'obiettivo annunciato dal PNR è di preservare, potenziare e valorizzare questa istituzione, facendola evolvere definitivamente verso un'organizzazione stabile di qualificato livello terziario, così da consentirne un radicale rinnovamento nel rispetto della sua prestigiosa storia e peculiarità disciplinare.
  Infine: nel paragrafo relativo a «Sanità», il PNR 2020 annuncia che si punta ad avviare un percorso di sensibilizzazione ed educazione alla digitalizzazione sanitaria anche mediante campagne di informazione presso le scuole; nell'Appendice al PNR 2020 dedicata alle misure regionali che contribuiscono all'attuazione del PNR 2020, con riferimento alla Raccomandazione per il 2019 n. 2 si sintetizzano le azioni regionali – per quanto di interesse – nei seguenti ambiti: coinvolgimento della popolazione studentesca nei percorsi ITS, nei Poli tecnici professionali e nei percorsi annuali IFTS; innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di successo formativo nell'istruzione universitaria e/o equivalente; finanziamenti per ricerca e innovazione nelle università; apprendistato di alta formazione e ricerca; nell'Appendice al PNR 2020 si dà conto delle principali riforme attuate dal Governo: segnala in particolare la Scheda n. 1 (Legge di bilancio 2020), parte Istruzione e competenze, la Scheda n. 5 (Decreto «milleproroghe»), parte Istruzione e competenze, la Scheda n. 6 (Disposizione per l'assunzione di personale scolastico).
  Riferisce che ulteriori misure adottate hanno riguardato lo sport e il patrimonio culturale.
  Per quanto riguarda lo sport, il PNR evidenzia come, oltre che per il benessere psicofisico e per la prevenzione, lo sport è fondamentale sotto il profilo educativo e formativo ed è una importante alternativa per i contesti a rischio sociale. Il Governo ne ha tenuto conto con le misure previste dal Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano, per il finanziamento di progetti a sfondo sociale, e con quelle a favore degli investimenti sull'impiantistica sportiva previsti dal Fondo Sport e periferie.
  Per quanto riguarda infine il patrimonio culturale, le priorità individuate dal Governo riguardano: il consolidamento del ruolo dei musei e il sostegno ad archivi, biblioteche e istituti culturali, anche attraverso le tecnologie digitali e la fruizione a distanza; la digitalizzazione del patrimonio culturale; il monitoraggio della gestione dei siti UNESCO; la sperimentazione di card digitali; l'investimento nell'arte e nell'architettura contemporanee, nonché nelle imprese culturali e creative; la promozione della moda, del design, della fotografia, del made in Italy; la promozione della produzione artistica nazionale, tutelando l'occupazione e la riprogrammazione degli eventi cancellati.
  Conclude evidenziando l'ampiezza e la ricchezza del PNR di quest'anno la cui valenza è resa ancora più rilevante in considerazione degli importanti risultati conseguiti proprio quest'oggi dal Presidente del Consiglio dei ministri sul Recovery Fund. Invita pertanto i commissari a prestare un'attenzione ancora maggiore ai contenuti del documento in esame.

  Giorgia LATINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere.
Testo unificato C. 107 Boldrini e abbinate.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che il testo unificato in esame è stato adottato Pag. 86dalla Commissione Giustizia il 14 luglio scorso come testo base nell'ambito dell'esame delle proposte di legge in titolo. Il termine per la presentazione di emendamenti è scaduto il 16 luglio scorso. L'esame degli emendamenti in Commissione Giustizia è previsto in questa settimana. Poiché il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì prossimo, 27 luglio, la Commissione Giustizia ha chiesto alle Commissioni competenti in sede consultiva di esprimersi direttamente sul testo base, anziché attendere il testo emendato.

  Margherita DEL SESTO (M5S), relatrice, riferisce che – come anticipato dalla presidente – la Commissione è chiamata ad esprimere il parere sul testo unificato delle proposte di legge in titolo, adottato dalla Commissione Giustizia come testo base.
  Il provvedimento modifica gli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale e reca altre norme in materia di violenza o discriminazione per motivi di sesso, di genere, di orientamento sessuale o di identità di genere. Gli articoli 1 e 2 modificano il codice penale. In particolare, l'articolo 1 novella l'articolo 604-bis per aggiungere, in alcune delle condotte che sono qui richiamate, i motivi di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere. Attualmente, l'articolo in questione punisce chi – per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi – propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione, violenza o atti di provocazione alla violenza. L'articolo punisce anche chi partecipa o presta assistenza ad organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per i predetti motivi; e chi promuove o dirige organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi. Il testo in esame non amplia l'ambito di applicazione del reato di propaganda, ma solo del reato di istigazione a commettere atti di discriminazione e del reato consistente nel compimento di tali atti. L'articolo 2 del testo base modifica l'articolo 604-ter del codice penale integrando l'aggravante di discriminazione ivi prevista con i motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere. L'articolo 3 interviene sulla cosiddetta legge Mancino (decreto-legge n. 122 del 1993), che completa la legislazione di contrasto delle discriminazioni prevedendo le sanzioni accessorie in caso di condanna per discriminazione e ulteriori sanzioni penali.
  Precisa che i profili di interesse della VII Commissione sono ravvisabili negli articoli 4 e 5 del testo unificato. In particolare, l'articolo 5 istituisce la giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, individuando nel 17 maggio il giorno dedicato alla promozione della cultura del rispetto e dell'inclusione nonché al contrasto dei pregiudizi, delle discriminazioni e delle violenze motivati dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere, in attuazione dei princìpi di uguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione. Per realizzare tali finalità spetterà alle pubbliche amministrazioni, nel corso della giornata, organizzare iniziative: «in modo particolare – specifica il testo – nelle scuole di ogni ordine e grado». La giornata istituita non determinerà riduzioni dell'orario di lavoro negli uffici pubblici né, qualora cado in giorni feriali, costituirà giorni di vacanza o riduzione di orario per le scuole. L'istituzione della giornata nazionale dovrà avvenire senza ulteriori oneri per il bilancio dello Stato.
  Si sofferma quindi sull'articolo 6, che integra il catalogo delle competenze dell'Ufficio per il contrasto delle discriminazioni della Presidenza del Consiglio (UNAR), incaricando il predetto ufficio di elaborare con cadenza triennale – in consultazione con le amministrazioni locali, le organizzazioni di categoria e le associazioni – una strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per motivi legati all'orientamento Pag. 87sessuale e all'identità di genere. Il documento dovrà definire obiettivi e individuare misure relative, tra l'altro, all'educazione e istruzione, alla comunicazione e ai media e dovrà inoltre individuare specifici interventi volti a prevenire e contrastare l'insorgere di fenomeni di violenza e discriminazione fondati sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere.

  Gabriele TOCCAFONDI (IV), intervenendo sull'organizzazione dei lavori, chiede che la Commissione attenda la conclusione dell'esame degli emendamenti e il testo definitivo, prima di esprimere il proprio parere.

  Federico MOLLICONE (FDI) si unisce alla richiesta del deputato Toccafondi, ricordando che il suo gruppo ha presentato moltissimi emendamenti al testo base, che reputa assurdo e irricevibile.

  Cristina PATELLI (LEGA), nell'appoggiare la richiesta di esprimersi sul testo definitivo dell'esame in sede referente, preannuncia la posizione contraria del suo gruppo, che ha presento diversi emendamenti rispetto ad un testo che ritiene liberticida e pericoloso per le famiglie tradizionali.

  Gianluca VACCA (M5S) condivide la proposta di rinviare la discussione ad una fase successiva.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), tenuto conto della delicatezza degli argomenti trattati dalla proposta di legge in titolo, rispetto ai quali è necessaria una riflessione attenta e approfondita, concorda con la proposta di esprimersi in un secondo momento.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che la questione dell'organizzazione dei lavori sarà affrontata in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.