CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 luglio 2020
410.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VII e IX)
COMUNICATO
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  Giovedì 16 luglio 2020. — Presidenza del presidente della IX Commissione, Alessandro MORELLI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione massiva di informazioni false.
Testo unificato C. 1056 Fiano, C. 2103 Boschi, C. 2187 Mollicone e C. 2213 Lattanzio.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 luglio 2020.

  Alessandro MORELLI, presidente, comunica che il testo base, come modificato dagli emendamenti approvati, è stato trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva per l'acquisizione dei relativi pareri.
  Sono pervenuti il parere favorevole della Commissione Affari costituzionali e il parere favorevole con un'osservazione della Commissione Giustizia. La Commissione Affari esteri non esprimerà il parere, mentre la Commissione Bilancio lo renderà direttamente all'Assemblea.

  Raffaella PAITA (IV), relatrice per la IX Commissione, anche a nome della relatrice per la VII Commissione, presenta l'emendamento 2.100 (vedi allegato), volto a recepire l'osservazione contenuta nel parere espresso dalla Commissione giustizia.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) riferisce che presso la Commissione Giustizia, di cui è componente, si è appena concluso un ampio dibattito volto ad approfondire alcuni aspetti del provvedimento in esame. Evidenzia che la formulazione dell'osservazione contenuta nel parere della Commissione giustizia non trova la condivisione del gruppo di Forza Italia, in quanto non è coerente con le risultanze del lavoro svolto da quella Commissione, in sede referente, sulle proposte di legge C. 107 e abbinate, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere. Tale lavoro è sfociato nell'adozione di un testo base che prevede una netta distinzione tra il reato di propaganda e il reato di istigazione a delinquere, per il quale si propone una disciplina più forte. Auspica quindi che le Pag. 5Commissioni non si limitino a recepire il parere espresso dalla Commissione giustizia, ma anche mantengano la predetta demarcazione, essenziale sul piano giuridico per non comprimere la libertà di espressione del pensiero. Su tale specifico aspetto giudica infatti pericolosa l'attuale formulazione della lettera d) dell'articolo 2 del testo base in esame, che, a suo giudizio, attribuisce all'istituenda Commissione di inchiesta il potere di indagare anche su fattispecie non penalmente rilevanti. Invita quindi le Commissioni di merito a compiere un'ulteriore riflessione, anche modificando la formulazione della citata lettera d), attingendo ai contenuti del citato testo unificato delle proposte di legge C. 107 Boldrini ed abbinate, all'esame della Commissione giustizia: ciò anche per fare in modo che le diverse Commissioni nel definire i progetti di legge procedano in modo coerente tra loro.

  Ingrid BISA (LEGA) trova aberrante la tesi che la Commissione d'inchiesta avrebbe solo poteri conoscitivi, ricordando che, a norma dell'articolo 82 della Costituzione, una Commissione di inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Anche alla luce dell'approfondito dibattito svoltosi presso la Commissione Giustizia, in sede referente, per l'esame delle proposte di legge C. 107 e abbinate, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, invita i colleghi delle Commissioni riunite VII e IX a prestare particolare attenzione nella scelta delle parole, per evitare l'utilizzo di una terminologia scorretta o approssimativa dal punto di vista giuridico. Si riferisce, in particolare, alla lettera d) dell'articolo 2, dove si prevede che la Commissione d'inchiesta deve verificare se l'attività di disinformazione abbia finalità di incitamento alla discriminazione o alla violenza in ragione, tra l'altro, del sesso o dell'orientamento sessuale. Si rammarica per la sordità che la maggioranza ha mostrato rispetto ai richiami dei rappresentanti della sua parte politica, i quali, segnatamente nella Commissione Giustizia, hanno insistito sull'importanza di evitare l'istituzione di una Commissione d'inchiesta che indaghi su qualcosa che non è fattispecie di reato. Conclude esprimendo l'avviso che le disposizioni del testo appaiono finalizzate a permettere alla Commissione d'inchiesta di indagare su un ipotetico reato di opinione, come avviene solo nell'ambito di una dittatura.

  Andrea ROMANO (PD), premesso di condividere alcune delle considerazioni svolte dalla deputata Bartolozzi, che ritiene meritevoli di attenzione, non ritiene però corretto, in questa fase dei lavori, riaprire il dibattito sull'opportunità dell'istituzione della Commissione d'inchiesta e invita tutti a non alzare i toni della polemica evocando il rischio di dittatura, a suo giudizio assolutamente fuori contesto. Al contrario, ritiene che si possa svolgere un lavoro condiviso per migliorare ulteriormente il testo in esame.

  Raffaella PAITA (IV), relatrice per la IX Commissione, dichiara di condividere l'intervento svolto dal collega Romano, ribadendo come il lavoro svolto dalle Commissioni sia stato improntato ad uno spirito di collaborazione costruttiva, così come è stato costruttivo l'atteggiamento delle relatrici nel recepire molte delle sollecitazioni venute, anche dalle opposizioni, nella fase di esame degli emendamenti. Ricorda che in questa fase conclusiva non c’è spazio per riaprire la discussione in quanto le Commissioni sono chiamate solo a valutare se recepire le eventuali condizioni o osservazioni contenute nei pareri espressi dalle Commissioni competenti in sede consultiva. Aggiunge che, come noto, l'inizio dell'esame del provvedimento in Assemblea resta fissato a lunedì 20 luglio. Ribadisce di giudicare condivisibile l'osservazione proposta dalla Commissione giustizia e, sulla base della discussione svolta, ritiene si possa precisare, fra i compiti della Commissione, anche quello di valutare se l'attività di disinformazione abbia finalità di istigazione a delinquere e alla commissione di Pag. 6atti discriminatori e violenti per motivi sessuali o di orientamento sessuale.
  Ritiene, infine, che su altri specifici aspetti sui quali permangono notevoli differenze di vedute potrà svolgersi un sereno confronto durante l'esame del provvedimento in Assemblea.

  Alessandro MELICCHIO (M5S) si dichiara sorpreso per le argomentazioni svolte negli interventi che lo hanno preceduto, ritenendo che il testo sia sufficientemente chiaro quanto alle finalità dell'istituenda Commissione. Richiama in particolare i compiti indicati nelle lettere l) e m) dell'articolo 2, con le quali la Commissione è chiamata a proporre, tra l'altro, l'adozione di iniziative di carattere normativo. Ritiene che la Commissione d'inchiesta non è chiamata a giudicare né debba limitarsi a considerare fatti penalmente rilevanti, essendo suo compito piuttosto di rendere edotto il Parlamento su qualcosa che oggi non è penalmente rilevante, ma che potrebbe esserlo domani. Invita quindi i colleghi a riflettere bene su ipotesi di modifica del testo che rischierebbero di depotenziare l'organo che si sta istituendo.

  Manfredi POTENTI (LEGA), riferendosi alle considerazioni del deputato Romano, precisa di voler intervenire per stimolare una maggiore sensibilità su specifiche parti del testo. Vuole soffermarsi, in particolare, sulla possibilità per la Commissione di indagare su questioni legate all'orientamento sessuale, allo scopo di individuare in tale ambito un'eventuale disinformazione. Richiama quindi l'attenzione sul fatto che quello dell'orientamento sessuale costituisce un ambito valutativo molto delicato, che potrebbe spingere la Commissione d'inchiesta a calarsi in una realtà indeterminata, con il rischio di andare a comprimere alcuni princìpi inderogabili, quali quello della determinatezza del reato. Invita quindi ad una maggiore cautela nel definire le specifiche funzioni della Commissione in ambiti rispetto ai quali qualunque giurista sarebbe perplesso. Conclude sottolineando che nell'ambito dell'orientamento sessuale è molto difficile stabilire cosa è disinformazione.

  Raffaella PAITA (IV), relatrice per la IX Commissione, chiede una breve sospensione della seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.35, riprende alle 14.40.

  Raffaella PAITA (IV), relatrice per la IX Commissione, anche a nome della relatrice per la VII Commissione, presenta una nuova formulazione dell'emendamento 2.100 (vedi allegato).

  Nessuno chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano l'emendamento 2.100 (nuova formulazione) delle relatrici (vedi allegato). Indi, con distinte votazioni, deliberano di conferire alle relatrici il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame e di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Alessandro MORELLI, presidente, avverte che le presidenze si riservano di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.45.

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