CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 luglio 2020
408.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 220

RISOLUZIONI

  Martedì 14 luglio 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 18.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che della seduta sarà data pubblicità anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

7-00493 Aresta: Sul protocollo sanitario Covid-19.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Giovanni Luca ARESTA (M5S) illustra diffusamente i contenuti della risoluzione a sua prima firma, sottoscritta anche dal collega Giovanni Russo, osservando, innanzitutto, che l'atto di indirizzo muove dalla necessità di garantire condizioni di sicurezza per il rientro in servizio del personale militare, esposto al contagio da Covid-19.
  Premesso che l'esperienza di questi ultimi mesi ha offerto una vasta casistica, rileva come sia necessario emanare disposizioni ed elaborare procedure di monitoraggio sull'evoluzione del contagio e di adattamento dei protocolli sanitari. Tali protocolli, la cui definizione spetta al Ministero della salute e alle autorità nazionali scientifiche di riferimento, sono di vitale importanza per il personale militare e, dunque, per conservare in efficienza lo strumento militare nel suo complesso. Ciò vale su diversi versanti: da quello dell'impiego ordinario in Italia, a quello nei teatri operativi, fino a quello più specifico del personale medico militare. Occorre, quindi, la formulazione di specifiche disposizioni in favore del personale della difesa. Gli appare, altresì, indispensabile procedere speditamente all'individuazione di idonee strutture logistiche in seno alle Forze armate, finalizzate al ricovero in assoluta sicurezza del personale militare nei periodi di isolamento e di quarantena.
  Vi sono poi le tematiche delle procedure medico-legali, volte ad accertare la dipendenza di patologie legate al Covid-19 da causa di servizio (al riguardo, occorre estendere le previsioni dell'articolo 1880 del codice dell'ordinamento militare alle lesioni psico-fisiche derivanti dall'esposizione al virus), nonché ancora del contributo Pag. 221che la sanità militare fornisce al Servizio Sanitario Nazionale. In relazione a questa gamma di problematiche, il suo atto di indirizzo chiama un impegno del Governo su precise iniziative di definizione di protocolli sanitari, sul rafforzamento della capacità diagnostica della sanità militare, sulla creazione di una commissione medica speciale presso il Collegio medico legale della difesa e dunque, in definitiva, sulla mobilitazione di nuove e maggiori risorse strumentali e finanziarie per concretizzare tale impegno.

  Nicola CARÈ (IV) chiede di sottoscrivere l'atto di indirizzo.

  Salvatore DEIDDA (FdI) considera importante questo momento di discussione, offerto dall'opportuna risoluzione del collega Aresta. Tuttavia, non può sottacere la gravità del comportamento del Governo, che ha disposto – senza il previo parere parlamentare – il trasferimento all'ospedale militare del Celio, in Roma, dei migranti sbarcati clandestinamente in Calabria e in Puglia negli scorsi giorni. Mentre gli italiani sono stati costretti a stare a casa per molte settimane e si preparano a passare le vacanze soltanto in Italia, ai migranti viceversa è consentito viaggiare liberamente oltreconfine e venire a infettare i cittadini del nostro Paese. La decisione di collocare questi clandestini al Celio gli pare azzardata e irrispettosa delle necessità del nostro personale militare.

  Wanda FERRO (FdI) si associa alle considerazioni del collega Deidda e, da calabrese, non può nascondere la sua preoccupazione per gli sbarchi avvenuti a Roccella Ionica. Crede che la Commissione difesa debba coinvolgere, forse in una sede congiunta con la Commissione affari costituzionali, il Ministro dell'interno, che deve chiarire le ragioni di una scelta che comporta rischi molto alti.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) condivide l'apprezzamento per la risoluzione del collega Aresta, che costituisce un utile punto di partenza. Tuttavia, gli sembra paradossale che l'Italia, da «campo profughi» d'Europa sia diventata il «lazzaretto» del continente. Condivide la valutazione del collega Deidda: agli italiani si chiede di stare nelle vicinanze di casa, ma il turismo degli immigrati viene stimolato in ogni maniera a scapito della salute dei nostri militari.

  Maria TRIPODI (FI) si associa alle considerazioni della collega Ferro, in ragione della comune provenienza territoriale, e manifesta la propria preoccupazione per il fatto che gli immigrati abbiano infettato gli agenti di polizia, della cui salute nessuno sembra preoccuparsi. Preannuncia che il suo gruppo affronterà la discussione sulla risoluzione in modo costruttivo.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 19.05.