CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 luglio 2020
405.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VII e IX)
COMUNICATO
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  Giovedì 9 luglio 2020. — Presidenza del presidente della IX Commissione, Alessandro MORELLI.

  La seduta comincia alle 14.25.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione intenzionale, seriale e massiva di informazioni false (cosiddette fake news).
C. 1056 Fiano, C. 2103 Boschi, C. 2187 Mollicone e C. 2213 Lattanzio.
(Seguito dell'esame e rinvio – Adozione del testo base).

  Le Commissioni proseguono l'esame delle abbinate proposte di legge, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 febbraio 2020.

  Alessandro MORELLI, presidente, avverte che il Comitato ristretto ha concluso i propri lavori predisponendo un testo unificato, che è in distribuzione.
  Avverte altresì che le relatrici Ciampi, per la VII Commissione, e Paita, per la IX Commissione, propongono di adottare il testo unificato come testo base per il seguito dell'esame (vedi allegato).

  Massimiliano CAPITANIO (LEGA), nel ribadire la contrarietà culturale e concettuale del suo gruppo alla costituzione di una commissione di inchiesta sul fenomeno dell'informazione distorta, sottolinea come il testo unificato elaborato dal Comitato ristretto rafforzi le perplessità già sollevate circa l'adeguatezza dello strumento e gli obiettivi attribuiti a tale commissione. Più in generale, stigmatizza il venir meno, da parte della maggioranza, dell'indirizzo di garanzia, contenuto nelle proposte originarie della maggioranza stessa, che valorizzava anche il ruolo delle opposizioni, a cominciare dall'attribuzione a quest'ultime della presidenza della Commissione. Ribadisce quindi il voto contrario della Lega sull'adozione del testo unificato come testo base per il prosieguo dei lavori.

  Luigi CASCIELLO (FI) dichiara la contrarietà del suo gruppo rispetto al testo proposto come testo base, che, a suo avviso, non contiene alcun tentativo di soluzione alle problematiche rappresentate dalla sua parte politica nelle riunioni del comitato ristretto e durante le audizioni informali: un testo che, conferendo poteri così forti alla Commissione e assegnandole Pag. 9un campo di inchiesta così ampio, costituisce un attacco alla libertà di espressione e di stampa, già soggetta nel nostro Paese a forti limitazioni. Ritiene che, per scongiurare questo rischio, basterebbe prevedere l'esclusione dall'ambito dell'inchiesta delle testate giornalistiche iscritte al registro nazionale della stampa, essendo inaccettabile che tali testate possano essere assoggettate a un organo politico dotato di poteri così forti, perché ciò equivarrebbe a consentire controlli politici sull'informazione e a limitare la libertà di quest'ultima.
  Nel preannunciare la presentazione di emendamenti al testo base, ricorda che per i giornalisti già esiste la responsabilità penale per il reato di diffamazione a mezzo stampa, peraltro attualmente all'esame della Corte costituzionale per presunti vizi di legittimità, e che l'ordine dei giornalisti ha approvato nel 2016 il «Testo unico dei doveri del giornalista», che prevede specifiche sanzioni. Dopo aver espresso particolare contrarietà sui contenuti dell'articolo 2, comma 1, lettera i), conclude dichiarandosi sorpreso per il fatto che la maggioranza possa con tanta leggerezza proporre l'istituzione di una Commissione d'inchiesta dotata di poteri così evidentemente limitativi della libertà di stampa.

  Federico MOLLICONE (FDI), associandosi alle considerazioni critiche dei deputati Capitanio e Casciello, rileva nel testo proposto dalle relatrici come testo base una non congruenza tra la finalità per la quale si istituisce la Commissione d'inchiesta, che è quella di contrastare la diffusione delle notizie false e della disinformazione, e il ruolo e i poteri che le sono assegnati, che sono davvero molto incisivi, essendo gli stessi poteri della magistratura. Preannuncia quindi la presentazione di emendamenti volti a mitigare nel provvedimento quella che, a suo avviso, è un'impostazione troppo giurisdizionalista.

  Paolo LATTANZIO (M5S), premettendo di non ravvisare nel testo alcun attacco alla libertà di stampa, evidenzia che non c’è l'intenzione, da parte della maggioranza, di condurre inchieste sull'informazione, ma solo di indagare sulla veridicità delle notizie e sui fenomeni di diffusione di notizie false. Sottolinea, ad esempio, come nel periodo dell'emergenza derivante dalla diffusione del COVID-19 la divulgazione di notizie non vere, che addirittura smentivano verità scientifiche riconosciute, abbia prodotto effetti pericolosi con grave pregiudizio della sicurezza sanitaria. Rivendica che la maggioranza è sensibile al tema della libertà d'informazione giornalistica, come dimostrano la proposta di legge del senatore Di Nicola per l'introduzione nell'ordinamento italiano dell'istituto della «querela temeraria», in corso di approvazione al Senato, e l'impegno del sottosegretario Martella in favore della tutela dei giornalisti e di una stampa libera e pluralista. Dopo aver ricordato che anche negli Stati esiste un'analoga Commissione parlamentare sul fenomeno della post-verità, assicura che le disposizioni del testo non sono finalizzate a limitare l'informazione, ma a cercare le soluzioni per fare in modo che sia esercitata nel modo migliore. Con riferimento alla lettera i) dell'articolo 2, comma 1, sottolinea come il testo presti attenzione anche alla prevenzione, nel senso che si preoccupa di cercare il modo di formare nell'opinione pubblica una capacità di resilienza rispetto alle notizie false e di analisi critica delle notizie.

  Federica ZANELLA (FI), nel preannunciare la presentazione di una serie di emendamenti al testo unificato, segnala in particolare come i compiti attribuiti alla Commissione sembrano del tutto non considerare quanto emerso in molte delle audizioni svolte, segnatamente quella dei rappresentanti del Dipartimento per l'informazione e la sicurezza, che hanno richiamato l'attenzione sull'impossibilità di fatto che la Commissione acquisisca elementi utili sul fenomeno dell'attività di disinformazione imputabili a gruppi organizzati sostenuti da Stati esteri, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), del testo in esame. Al riguardo ritiene che le audizioni Pag. 10svolte dovrebbero essere utilizzate al fine di concepire uno strumento effettivamente utile agli obiettivi che ci si propone di realizzare.

  Raffaella PAITA (IV) osserva come il dibattito in corso sia, a suo giudizio, viziato, in partenza dalla distanza delle posizioni dei diversi gruppi parlamentari, alcuni dei quali hanno manifestato una netta perplessità circa l'istituzione della commissione di inchiesta. Nel giudicare legittime tutte le posizioni politiche espresse in questa sede, ritiene in ogni caso opportuno lavorare con spirito costruttivo al fine di migliorare il testo unificato in esame. Preannuncia che i relatori lavoreranno con estrema onestà intellettuale per superare alcune delle criticità evidenziate con l'obiettivo di consentire l'istituzione della Commissione d'inchiesta in tempi ragionevoli. Al riguardo, pur sottolineando la difficoltà di giungere all'elaborazione di un testo condiviso da tutti nel suo complesso, ritiene che le commissioni possano svolgere un lavoro serio ed approfondito nell'ambito dell'esame degli emendamenti.

  Luigi CASCIELLO (FI) ribadisce la propria contrarietà al testo proposto come testo base, in cui ravvisa una grave minaccia per la libertà di informazione, di cui la maggioranza dovrà prendersi la responsabilità. Rispondendo al deputato Lattanzio, ricorda che per fenomeni come quello da lui citato – ossia la diffusione di notizie false in materia di comportamenti di profilassi sanitaria – già esistono rimedi nell'ordinamento: c’è il reato di procurato allarme e sono previste sanzioni per gli editori che diffondono informazioni non veritiere. Conclude rimarcando che non spetta alla politica giudicare cosa è informazione veritiera e cosa non lo è.

  Alessandro MORELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il testo unificato delle proposte di legge elaborato dal Comitato ristretto.

  Le Commissioni approvano la proposta di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il testo unificato delle proposte di legge elaborato dal Comitato ristretto (vedi allegato).

  Alessandro MORELLI, presidente, ricorda che nella riunione congiunta degli Uffici di presidenza, svoltasi nella giornata di ieri si è convenuto di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 13 di lunedì 13 luglio.
  Ricorda, altresì, che le Commissioni, nel corso della prossima settimana, dovranno esaminare gli emendamenti, acquisire il parere delle Commissioni in sede consultiva e conferire il mandato alle relatrici. Il provvedimento è infatti atteso in Assemblea a partire da lunedì 20 luglio.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

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