CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 luglio 2020
405.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Giovedì 9 luglio 2020. — Presidenza del presidente Alberto STEFANI.

  La seduta comincia alle 14.20.

DL 33/2020: Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
C. 2554 Governo, approvato dal Senato.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti riferiti al provvedimento.

  Alberto STEFANI, presidente, segnala come il Comitato permanente per i pareri sia chiamato ad esaminare, ai fini del parere all'Assemblea, il fascicolo n. 1 degli emendamenti presentati in Assemblea al disegno di legge C. 2554, approvato dal Senato, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.

  Fausto RACITI (PD), relatore, rileva come le proposte emendative non presentino profili problematici per quanto attiene al riparto di competenze legislative tra Stato e regioni ai sensi dell'articolo 117 Pag. 16della Costituzione: propone pertanto di esprimere su di esse nulla osta.

  Il Comitato approva la proposta del relatore.

  La seduta termina alle 14.25.

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 9 luglio 2020.

Audizione informale, in videoconferenza, di rappresentanti di Amcham Italy (American Chamber of Commerce in Italy), nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 196 Fregolent, C. 721 Madia e C. 1827 Silvestri, in materia di disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.25 alle 14.40.

Audizione informale, in videoconferenza, di rappresentanti di Nomos Centro Studi Parlamentari, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 196 Fregolent, C. 721 Madia e C. 1827 Silvestri, in materia di disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.45 alle 15.05.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 9 luglio 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianluca Castaldi.

  La seduta comincia alle 15.05.

Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di soppressione dei collegi uninominali e di soglie di accesso alla rappresentanza nel sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali plurinominali.
C. 2329 e C. 2346.

(Seguito esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 2346).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 gennaio 2020.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato dall'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, per giovedì 16 luglio prossimo, alle ore 11 e avverte che alla proposta di legge è stata abbinata, in quanto vertente sulla medesima materia la proposta di legge C. 2346 Molinari, recante «Abrogazione delle leggi 21 dicembre 2005, n. 270, 6 maggio 2015, n. 52, 3 novembre 2017, n. 165, e 27 maggio 2019, n. 51, in materia di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, e ripristino dell'efficacia delle disposizioni preesistenti».
  Avverte altresì che, non appena sarà assegnata alla Commissione in sede referente, sarà abbinata anche la proposta di legge C. 2562 Meloni, recante «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione del Senato della Repubblica».
  Chiede quindi quale sia l'orientamento dei relatori circa le modalità di prosecuzione dei lavori, con particolare riferimento alla formulazione della proposta relativa all'adozione del testo base.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, anche a nome del relatore Forciniti, preannuncia l'intendimento dei relatori di proporre che la Commissione adotti quale testo base la proposta di legge C. 2329 Brescia. Rileva come tale comunicazione possa agevolare la predisposizione delle proposte emendative Pag. 17entro il termine del 16 luglio alle 11, stabilito dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa notare che è intenzione della presidenza riservare alla discussione sul merito del provvedimento in esame il massimo spazio, utilizzando eventualmente anche le giornate di venerdì e di lunedì.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, rileva come l'organizzazione dei lavori debba tenere conto della decisione, assunta dalla Conferenza dei presidenti di gruppo senza che fossero formulate obiezioni al riguardo, di fissare per il 27 luglio l'inizio della discussione del provvedimento in Assemblea.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) nel dichiarare di non comprende le ragioni di una simile accelerazione dell’iter, fa notare che non si può far credere che i gruppi di minoranza, nella Conferenza dei presidenti dei gruppi, abbiano accettato passivamente la data del 27 luglio relativa all'avvio della discussione del provvedimento in Assemblea, affermando che non avrebbero posto alcuna obiezione. Evidenziato che in quella sede spesso non si può fare altro che prendere atto delle priorità poste dalla maggioranza, in ragione della sua forza numerica, fa presente che tale data non può essere considerata intangibile, tenuto conto peraltro, che talune di quelle priorità – che spesso vengono poste contemporaneamente, una sovrapposta all'altra, senza alcuna concreta possibilità di concludere per tempo in Commissione i relativi iter – potrebbero richiedere una rimodulazione temporale, in base ai mutamenti nel frattempo intervenuti nell'agenda politica. Ritiene importante chiarire, anche al fine di smentire talune forme di comunicazione fuorvianti registratesi negli ultimi tempi, che non esiste alcune unanimità dei gruppi sul metodo di lavoro esposto, facendo notare che il gruppo della Lega è assolutamente contrario ad una simile accelerazione. Ritiene infatti grave che i relatori preannuncino sin da ora le proprie scelte sull'adozione del testo base, in relazione al quale, nel caso fosse adottato nella giornata di martedì, i gruppi disporrebbero solo di due giorni per elaborare eventuali proposte di modifica. Ritiene che, per il bene del Paese, nell'immediato, sia necessario affrontare altre priorità, differenti dalla legge elettorale, per approfondire la quale ritiene sia necessario disporre di tempi congrui, non sussistendo alcuna urgenza di intervenire sul tema.

  Giovanni DONZELLI (FDI), associandosi alle considerazioni del deputato Iezzi, stigmatizza con forza l'atteggiamento della maggioranza e ritiene una grave scorrettezza istituzionale anticipare la decisione in merito all'adozione del testo base. Rileva come la Commissione non abbia allo stato adottato alcuna deliberazione al riguardo e come sia pertanto irrituale ritenere che la predisposizione delle proposte emendative possa avere luogo sulla base delle mere intenzioni preannunciate dai relatori. Alla luce di tali considerazioni ritiene che il termine per la presentazione delle proposte emendative sia tale da non assicurare un tempo adeguato per la predisposizione delle stesse.
  Osserva come la legge elettorale non costituisca certamente una priorità per il Paese, ma ritiene che, avendo la maggioranza comunque compiuto la scelta politica di affrontare la questione, ciò debba avvenire con serietà e senza incomprensibili accelerazioni, dal momento che è evidente come non vi sia alcuna ragione di urgenza. Ritiene, in particolare, come debba essere assicurato, prima di deliberare sull'adozione del testo base, il tempo necessario per approfondire il contenuto delle proposte di legge abbinate, e considera il modo frettoloso con il quale intende procedere la maggioranza irrispettoso del popolo italiano e della Commissione stessa, oltre che non rispondente a esigenze di buon senso. Richiama, infine, l'attenzione sulla necessità, per poter procedere all'esame con la necessaria serietà, Pag. 18di chiedere il differimento dell'inizio dell'esame del provvedimento in Assemblea

  Annagrazia CALABRIA (FI) si dichiara sorpresa dell'atteggiamento dei relatori, in particolare del deputato Fiano – che sempre si è posto quale custode del garbo e della cortesia istituzionale – ritenendo istituzionalmente poco corretto imporre alla Commissione scadenze procedurali che impediscono il confronto tra i gruppi. Fa notare infatti che una simile accelerazione dell’iter, che sostanzialmente impedirebbe ai gruppi di approfondire le questioni e di elaborare eventuali proposte di modifica in quanto il testo base non è ancora stato reso noto, rischia di ledere i diritti delle opposizioni in maniera irragionevole, dal momento che, peraltro, non sussiste, a suo avviso, alcuna urgenza di intervenire sulla legge elettorale, alla luce delle attuali dinamiche politiche. Evidenziato come la programmazione dei lavori definita dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi possa essere aggiornata in base ai mutamenti dell'agenda politica, auspica sia dato ampio spazio alla discussione del delicato tema della legge elettorale, tenuto conto, peraltro, che anche altri gruppi – tra i quali richiama anche il gruppo di FI – hanno intenzione di presentare proprie proposte di legge sull'argomento. Si augura, dunque, che nella prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si possa concordare su una diversa organizzazione dei lavori, più rispettosa dei diritti dei gruppi di minoranza e ispirata a una collaborazione reciproca tra gli schieramenti. Ritiene essenziale, infatti, improntare a tali princìpi il rapporto tra maggioranza e opposizione, soprattutto quando si tratta definire le regole del gioco.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, pur apprezzando il garbo degli interventi dei deputati dell'opposizione, ritiene necessario rettificare alcune affermazioni a suo avviso non rispondenti al vero. Contesta l'affermazione, resa dal deputato Iezzi, secondo la quale per prassi i rappresentanti delle opposizioni non intervengono in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo sulle proposte della maggioranza, e ribadisce come, nel caso di specie, nessun esponente dell'opposizione sia intervenuto a fronte della proposta del Partito democratico di considerare l'esame della legge elettorale quale priorità politica.
  Con riferimento all'intervento della deputata Calabria, ricorda come una scelta analoga a quella odierna, vale a dire attribuire priorità politica alla modifica della legge elettorale pur non essendo imminente il termine della legislatura, sia stata compiuta anche nel corso della XVII legislatura dalla maggioranza di allora, della quale facevano parte il presidente della Commissione, Sisto, e la medesima deputata Calabria, nelle cui affermazioni rileva un atteggiamento pregiudiziale nei confronti delle posizioni politiche assunte dalla maggioranza.
  Ricorda come la fissazione del termine per la presentazione delle proposte emendative non spetti ai relatori, i quali si sono limitati a prendere atto delle decisioni assunte al riguardo dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, sulla base del calendario dei lavori dell'Assemblea, stabilito alla luce delle priorità politiche indicate dalla maggioranza.
  Con riferimento all'intervento del deputato Donzelli, rileva come i relatori si siano limitati a fornire un'indicazione circa la proposta che essi hanno intenzione di formulare in merito all'adozione del testo base e come da parte della Commissione non sia stata formalmente adottata alcuna deliberazione al riguardo. Ritiene anch'egli che gli italiani avvertano quale esigenza prioritaria non certo la legge elettorale, bensì interventi concreti a sostegno delle famiglie e delle imprese, ma ritiene che sia compito primario del Parlamento assicurare il corretto funzionamento delle istituzioni. Nega che la maggioranza sia interessata soltanto alla legge elettorale e cita al riguardo le numerose misure assunte per fronteggiare la crisi economica, da ultimo con il cosiddetto «decreto rilancio» e ricorda che, se pure una parte consistente dell'opposizione Pag. 19possa non condividere le scelte della maggioranza, ciò, di per sé, non significa che la maggioranza stia facendo una scelta sbagliata.
  Ribadisce come le precisazioni rese in ordine all'adozione del testo base avessero l'esclusivo scopo di facilitare la predisposizione delle proposte emendative e osserva come l'opposizione, qualora ritenga non congrui i tempi di esame del provvedimento stabiliti dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, possa comunque sottoporre la questione al Presidente della Camera.

  Francesco FORCINITI (M5S), relatore, fatto notare che il tema della legge elettorale, a suo avviso, non sarebbe mai affrontato se si dovessero esclusivamente considerare le tante emergenze di un Paese, fa notare che l'intenzione della maggioranza è proprio quella di cambiare il metodo di lavoro seguito finora, nelle diverse legislature, in sede di elaborazione della legge elettorale. Evidenzia, infatti, che la volontà della maggioranza è proprio quella di affrontare la questione della legge elettorale per tempo – ovvero non in prossimità delle scadenze elettorali – al fine di disporre di tutto il tempo necessario, in vista dell'elaborazione della migliore legge possibile. Fa notare, peraltro, che l'intervento su tale delicata materia, in questa determinata contingenza storica, deriva anche dalla necessità di adeguare la legge elettorale agli effetti della futura eventuale entrata in vigore delle modifiche costituzionali già approvate, in relazione alla riduzione del numero dei parlamentari. Fa presente, in ogni caso, che non vi è alcuna intenzione di restringere i tempi di esame, rilevando, peraltro, che, sul tema, è stato svolto un ampio ciclo di audizioni che è durato oltre un mese e mezzo, dal quale ritiene che i gruppi abbiano potuto acquisire utili elementi di conoscenza e formare le proprie idee al riguardo e che dunque non può certo dirsi che la maggioranza voglia mettere in atto improvvide accelerazioni. Fa notare che i relatori, preannunciando la loro idea di proporre come testo base la proposta di legge C. 2329, intendevano semplicemente venire incontro alle esigenze dei gruppi di opposizione, in modo da porli nelle migliori condizioni possibili, in vista di una loro eventuale attività emendativa.

  Emanuele PRISCO (FDI) rileva come, nel momento cui si discutono provvedimenti volti ad intervenire sulle cosiddette «regole del gioco», sia più che mai necessario rispettare innanzitutto il Regolamento della Camera e ritiene che l'anticipazione, da parte dei relatori, della scelta del testo base sia da considerarsi irrituale e non rispettosa delle norme regolamentari. Osserva come, sulla base delle posizioni espresse in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, non sia affatto scontata l'esistenza di una maggioranza favorevole all'organizzazione dei lavori che è stata delineata né alla proposta di adozione del testo base preannunciata dai relatori.
  Quanto al merito della questione, ritiene evidente che ci si trovi di fronte a una forzatura, in quanto non sussiste alcuna urgenza di porre mano alla legge elettorale, dal momento che a seguito dell'approvazione della legge n. 51 del 2019 è possibile procedere all'immediato rinnovo delle Camere anche nel caso di entrata in vigore della revisione costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari. Osserva peraltro come il contenuto della proposta di legge C. 2329 Brescia sia tale da favorire l'ingovernabilità e gli accordi di palazzo e risponda agli interessi delle forze politiche della maggioranza e non certo all'interesse generale. Sottolinea, inoltre, come siano state presentate o siano in corso di presentazione altre proposte di legge vertenti sulla stessa materia, una delle quali da parte del gruppo di Fratelli d'Italia della quale sono circolate delle bozze e che ancora non sono state ufficializzate, e come, pertanto, occorra disporre, anche ai fini della predisposizione delle proposte emendative, del tempo necessario per approfondirne il contenuto, il che non è certamente assicurato dalla tempistica che delineata.Pag. 20
  Ritiene doveroso, e non un favore alle opposizioni, che si proceda nel rispetto delle regole, e sottolinea come, al contrario di quanto sostenuto nelle dichiarazioni alla stampa rese dal presidente Brescia, non sussista al momento una posizione condivisa né una maggioranza delineata neppure per quanto concerne l'adozione del testo base.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) nel ribadire la propria opinione circa l'atteggiamento delle opposizioni nel corso della Conferenza dei presidenti di gruppo, valuta arrogante l'atteggiamento della maggioranza, ribadendo che non vi è stato alcun assenso, in alcuna sede, da parte del suo gruppo rispetto alle tempistiche di esame del provvedimento, che appaiono già definite. Ritiene grave che i relatori preannuncino sin d'ora la propria decisione sull'adozione del testo base e che si fissino, di conseguenza, termini – come quello relativo alla presentazione di emendamenti – palesemente lesivi dei diritti delle minoranze e delle norme regolamentari. Evidenzia che, allo stato, non è stata assunta alcuna deliberazione circa l'adozione del testo base e che quindi non si possano elaborare convincimenti né predisporre eventuali proposte di modifica, mancando il testo di riferimento. Fa notare che proprio gli elementi acquisiti nel corso delle audizioni richiedono ulteriori approfondimenti, considerate le numerose sollecitazioni pervenute e i tanti aspetti critici sottolineati e che lo svolgimento delle audizioni non può essere considerato una perdita di tempo bensì un'attività propedeutica all'adozione delle decisioni. Ricollegandosi ad alcune considerazioni svolte dal deputato Forciniti, osserva, infine, che non sussiste oggi alcuna necessità oggi di adeguare la legge elettorale all'eventuale entrata in vigore delle modifiche costituzionali apportate in tema di riduzione del numero dei parlamentari, facendo presente che tale intervento di armonizzazione è già stato realizzato in passato. Ricorda, infatti, che, durante il precedente Governo, il gruppo della Lega e del M5S lavorarono insieme per predisporre un provvedimento, di cui fu relatore insieme alla collega Macina, volto proprio a rendere immediatamente applicabile la legge elettorale in conseguenza di tale modifica della Carta costituzionale. Ritiene, pertanto, che la volontà di intervenire su tale delicata materia risponda oggi esclusivamente a logiche di convenienza politica, che sembrerebbero prevalenti soprattutto nell'agenda politica del gruppo del PD.

  Annagrazia CALABRIA (FI), con riferimento alle affermazioni del relatore Fiano, contesta che egli, attraverso l'anticipazione della proposta di adozione del testo base, abbia voluto compiere un atto di garbo, volto a facilitare la predisposizione delle proposte emendative, ritenendo, al contrario, come si sia trattato di un mero escamotage per comprimere ulteriormente i tempi di esame. Sempre con riferimento alle affermazioni del relatore Fiano, osserva come in occasione dell'approvazione della vigente legge elettorale, nel 2017, la propria parte politica non appartenesse alla maggioranza.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, precisa al riguardo di essersi riferito alla prima parte della XVII legislatura.

  Annagrazia CALABRIA (FI) rivendica l'atteggiamento di leale collaborazione assunto da Forza Italia in occasione dell'esame dei provvedimenti volti a fronteggiare l'emergenza economica, a partire dal voto determinante a favore dello scostamento di bilancio, che ha costituito il presupposto per l'adozione dei predetti provvedimenti. Ritiene doveroso che un analogo atteggiamento di leale collaborazione sia assunto da parte delle forze politiche della maggioranza, a maggior ragione in occasione di provvedimenti, quali la legge elettorale, in ordine ai quali è auspicabile la più ampia condivisione possibile.
  Dichiara di apprezzare la serietà e l'onestà intellettuale del deputato Fiano e di aspettarsi pertanto che egli non assuma Pag. 21posizioni che potrebbero essere interpretate come una vera e propria presa in giro nei confronti delle opposizioni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, osserva che, nel caso di specie, non si corre alcun rischio di creare pericolosi precedenti regolamentari, dal momento che la Commissione non ha ancora assunto alcuna deliberazione circa l'adozione del testo base e sottolinea che i relatori si sono limitati a preannunciare un proprio orientamento al riguardo.

  Marco DI MAIO (IV) fa notare che nell'ultima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il suo gruppo aveva già posto la questione dei tempi di esame, evidenziando la necessità di garantire tempi congrui, al fine di mantenere un clima di positiva collaborazione tra i gruppi, come quello registrato, ad esempio, in sede di discussione del decreto-legge in materia di rilancio economico, approvato dall'Assemblea nella giornata odierna. Ritiene dunque indispensabile proseguire su questo percorso di confronto proficuo tra i gruppi, che giudica essenziale, soprattutto quando si tratta di definire le regole del gioco, in materia elettorale. Evidenziata la necessità di evitare qualsiasi forma di forzatura – che pure non ravvisa nel modo di procedere della Commissione – auspica che sia svolta un'adeguata riflessione circa i tempi di esame, sia in Commissione, nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sia nella Conferenza dei presidenti dei gruppi, ricordando come, anche nella scorsa legislatura, la legge elettorale – cosiddetta «Rosatellum» – venne approvata con un'ampia condivisione tra i gruppi, al termine di un iter articolato e approfondito. Non valuta errato l'invito a riflettere sui tempi di esame e non reputa ostruzionistica la richiesta di un tempo più ampio di riflessione, a prescindere dalle esigenze del Paese, in quanto si tratta di importanti scelte politiche. Ritiene che un'eventuale accelerazione dell’iter potrebbe invece inasprire i toni e avvelenare il clima, con il rischio di condizionare negativamente anche l'esame dei prossimi provvedimenti urgenti che saranno sottoposti all'attenzione del Parlamento.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva come ulteriori decisioni concernenti l'organizzazione dei lavori potranno essere assunte in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, e come in tale sede potranno essere modificate anche le decisioni precedentemente assunte.

  Valentina CORNELI (M5S) precisa come il Movimento 5 Stelle abbia sostenuto la legge n. 51 del 2019 al solo fine di consentire l'immediata applicazione della riduzione del numero dei parlamentari anche in caso di elezioni ravvicinate, ma come ciò non pregiudichi la posizione di netta contrarietà rispetto alla cosiddetta «legge Rosato», i cui effetti distorsivi in senso maggioritario diverranno insostenibili a seguito dell'entrata in vigore della predetta riduzione del numero dei parlamentari, e la conseguente necessità di intervenire in materia di legge elettorale. Assicura peraltro come l'intendimento perseguito sia quello di individuare una legge elettorale che risponda all'interesse del sistema democratico e non certo a quello della maggioranza pro tempore.

  Francesco FORCINITI (M5S), relatore, ribadisce che l'esigenza di armonizzare la legge elettorale agli effetti che saranno prodotti dall'eventuale entrata in vigore delle modifiche costituzionali in materia di riduzione del numero dei parlamentari non è un capriccio della maggioranza ma una realtà affermata anche da molta parte della dottrina e da alcuni suoi autorevoli esponenti, tra i quali richiama Lorenza Carlassarre.

  Vittoria BALDINO (M5S) sottolinea come gli interventi svolti nel corso della discussione abbiano fornito utili contributi e assicura come non vi sia da parte della maggioranza alcuna volontà di forzature e accelerazioni, in considerazione della necessità Pag. 22che sulla legge elettorale si raggiunga la più ampia condivisione possibile. A conferma di ciò ricorda come il gruppo Movimento 5 Stelle abbia presentato la proposta di legge costituzionale Forciniti C. 2244 volta a prevedere per l'approvazione delle leggi elettorali la maggioranza qualificata di due terzi dei componenti di ciascuna Camera. Ritiene che dopo l'adozione del testo base l'organizzazione dei lavori potrà essere compiutamente definita, anche per quanto concerne l'eventuale differimento del termine per la presentazione delle proposte emendative, dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, intervenendo anche a nome del collega Forciniti, assicura che non vi è alcuna volontà di comprimere i tempi di esame, manifestando la completa disponibilità dei relatori a confrontarsi con i gruppi sul merito delle questioni in gioco. Dichiarandosi dispiaciuto per il fatto che alcuni gruppi, paventando la lesione delle prerogative delle minoranze, abbiano percepito nelle dichiarazioni dei relatori l'intenzione di imprimere un'accelerazione dell’iter, ritiene, condividendo le osservazioni volte dalla deputata Baldino, sia possibile valutare, in una prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, altre ipotesi di organizzazione dei lavori che possano venire incontro alle esigenze delle opposizioni, in un quadro di costruttiva collaborazione tra i gruppi.

  Federico FORNARO (LEU) si associa alle considerazioni della deputata Baldino, che giudica equilibrate e sagge, e richiama l'attenzione dei relatori sulla necessità di tenere conto, anche ai fini della formulazione della proposta di adozione del testo base, degli elementi emersi nel corso delle audizioni e della conseguente necessità di introdurre alcuni correttivi alla proposta di legge C. 2329 Brescia, fermo restando l'impianto proporzionale.
  Dichiara di comprendere molte delle argomentazioni sostenute dai deputati delle opposizioni, ma ritiene che non vi sia stata alcuna accelerazione nelle decisioni assunte dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, essendo trascorsi sei mesi dalla presentazione del provvedimento in esame.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ribadita la massima disponibilità della presidenza a riservare alla discussione sui provvedimenti in questione un ampio spazio, utilizzando ogni possibile margine temporale, eventualmente anche nelle giornate di venerdì e lunedì, avverte che le questioni poste nel dibattito odierno, relative alle modalità di prosecuzione dell’iter, saranno definite in una prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.05.