CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 luglio 2020
404.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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GIUNTA PLENARIA

  Mercoledì 8 luglio 2020. — Presidenza del presidente Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE.

  La seduta comincia alle 14.

AUTORIZZAZIONI AD ACTA

Domanda di autorizzazione all'esecuzione di perquisizione domiciliare, e conseguente sequestro di quanto ritenuto pertinente all'indagine, nei confronti del deputato Fabio Massimo Boniardi (Doc. IV, n. 7).
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 24 giugno 2020.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, con riferimento alla domanda in titolo, ricorda preliminarmente che il termine regolamentare per riferire all'Assemblea – già prorogato dalla presidenza della Camera – scadrà venerdì 10 luglio. Occorre pertanto, come già concordato, che la Giunta pervenga ad una deliberazione, auspicabilmente nella giornata di oggi, visto anche il calendario dei lavori parlamentari.
  Ricorda poi che nella seduta del 24 giugno scorso il relatore aveva illustrato gli atti integrativi pervenuti dall'Autorità giudiziaria di Genova, offrendo anche alcune precisazioni, attinenti alla ricostruzione del fatto e alle modalità delle operazioni di perquisizione svolte nel dicembre 2019, di cui era destinataria la sede della società Boniardi grafiche s.r.l.; erano state altresì svolte considerazioni su profili giuridici, tra le quali, in particolare il tema del domicilio del parlamentare ai sensi dell'articolo 68 della Costituzione. Si era infine riservato di formulare una proposta anche alla luce delle osservazioni e delle proposte dei colleghi. Chiede quindi al relatore Bazoli di intervenire e di formulare la sua proposta alla Giunta.

  Alfredo BAZOLI (PD), relatore, si ricollega preliminarmente alle considerazioni svolte nella precedente seduta. La Giunta è stata chiamata a pronunciarsi sull'autorizzazione alla perquisizione e sequestro nei confronti del deputato Fabio Massimo Boniardi. Dalla documentazione integrativa, cioè in particolare dal decreto che Pag. 5dispone le perquisizioni, si evince chiaramente che il destinatario di tale atto è la Boniardi Grafiche srl, quindi una diversa persona giuridica, della quale il deputato Boniardi è socio e amministratore delegato e presso la quale lo stesso deputato cura anche attività amministrative. Peraltro, il deputato Boniardi, come dichiarato dalla Procura, non riveste qualità di indagato nel procedimento in questione.
  Richiama inoltre l'attenzione sull'ordinanza, nella parte in cui si riferisce che la perquisizione disposta nei confronti della società Boniardi Grafiche s.r.l. al fine di acquisire documentazione non ha potuto essere eseguita, in quanto l'amministratore della società, il deputato Fabio Massimo Boniardi, ha opposto l'immunità parlamentare dichiarando il proprio domicilio presso la sede della predetta società. Tale affermazione è corretta solo in parte, come si evince dalla documentazione agli atti; tuttavia, nonostante alcune obiettive superficialità nella richiesta della Procura, non sempre esaustiva nelle argomentazioni, non ritiene che da ciò si possa evincere un fumus persecutionis nei confronti del deputato da parte della Procura di Genova. Quest'ultima, peraltro, è stata collaborativa e sollecita nell'inviare tutti gli atti integrativi, peraltro redatti in modo assolutamente accurato, richiesti dalla Giunta. La richiesta di perquisizione era ragionevole e non direttamente rivolta al deputato Boniardi, che non è nemmeno rappresentante legale della società. D'altra parte, occorre ricordare che l'immunità parlamentare di cui all'articolo 68 della Costituzione costituisce motivata deroga al principio di uguaglianza; è pacifico che si tratta di una norma di stretta interpretazione e soprattutto che si tratti di una prerogativa personale, non suscettibile di essere trasferita ad altri soggetti – persone fisiche o addirittura persone giuridiche – come se si trattasse di una sorta di scudo da porre a protezione di soggetti terzi. Tanto premesso, propone che la Giunta autorizzi la richiesta in titolo.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, chiede se vi siano interventi.

  Francesco Paolo SISTO (FI) osserva che, accedendo alle argomentazioni svolte dal relatore, si potrebbe rischiare di far venir meno del tutto la prerogativa che l'articolo 68 della Costituzione pone a tutela della sfera di riservatezza del deputato, con il paradossale effetto di riconoscere a quest'ultimo, in quanto tale, minori diritti rispetto al cittadino comune. Diversamente da quanto affermato nella richiesta, la perquisizione locale è stata pienamente svolta, con la collaborazione del deputato stesso. Quest'ultimo, non indagato, non doveva essere oggetto di perquisizione nell'ambito di procedimento contro terzi. Una perquisizione informatica afferisce a diritti personalissimi del deputato, a un ambito protetto, indipendente dai luoghi fisici dove sono ubicate le attrezzature informatiche, ed è singolare che si voglia impedire a un deputato di far valere i propri diritti, tutelati dalla Costituzione. Tanto premesso, preannuncia a nome del gruppo di appartenenza il voto contrario alla proposta del relatore.

  Catello VITIELLO (IV) rileva che, in base alla documentazione, avrebbe dovuto desumersi che l'autorizzazione non fosse nemmeno necessaria per eseguire una perquisizione presso la sede di un soggetto terzo, quale l'azienda. Viceversa, occorre l'autorizzazione per tutto quello che era riconducibile direttamente al deputato, come ad esempio il computer oppure i dati informatici, anche in un contesto di condivisione aziendale. Nel procedimento giudiziario in questione il deputato non è nemmeno indagato; le sue guarentigie vanno assicurate con il massimo scrupolo. Sarebbe stata necessaria una maggiore distinzione, all'interno della richiesta, tra ciò che era da ricondurre all'azienda e ciò che era da ricondurre direttamente al deputato, e perciò coperto da maggiori tutele. La richiesta della Procura non è redatta in modo accurato e contiene un falso storico rispetto all'effettiva esecuzione, Pag. 6sia pure parziale, della perquisizione. È difficile anche esprimersi sulla sussistenza di un fumus persecutionis, nell'incertezza della ricostruzione e delle argomentazioni giuridiche. Sarebbe stato necessario, anche da parte della Giunta, fissare dei parametri di valutazione suscettibili di essere impiegati anche in analoghi casi futuri, anche per evitare di accedere in modo acritico a richieste poco argomentate. Tanto premesso, preannuncia a nome del gruppo di appartenenza l'astensione rispetto alla proposta del relatore.

  Gianluca VINCI (LEGA) fa presente che non vi è ragione per cui la Giunta debba autorizzare una perquisizione su una rete aziendale che non è riconducibile a un deputato, per di più nemmeno indagato per fatti per cui si procede. La Giunta deve procedere in modo scrupoloso distinguendo ruoli e responsabilità, evitando il rischio di concedere autorizzazioni poco chiare nei presupposti e negli effetti. Sarebbe stato necessario definire meglio l'oggetto della richiesta, di cui è destinatario un soggetto terzo ma che può produrre effetti pregiudizievoli rispetto alle garanzie del deputato, estraneo all'indagine. Tali garanzie costituzionali rischiano di essere compromesse da una decisione generica, priva di indicazioni specifiche, anche tecniche, su quanto consentito e quanto non consentito all'Autorità giudiziaria in un caso siffatto. Tanto premesso, preannuncia a nome del gruppo di appartenenza il voto contrario alla proposta del relatore.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, pone in votazione la proposta del relatore, nel senso della concessione dell'autorizzazione all'esecuzione di perquisizione domiciliare e conseguente sequestro di quanto ritenuto pertinente all'indagine nei confronti del deputato Fabio Massimo Boniardi, così come richiesto nella domanda pervenuta lo scorso 5 marzo 2020 dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Genova.
  Comunica quindi che la Giunta, a maggioranza, ha approvato la proposta del relatore, al quale dà mandato di predisporre il documento per l'Assemblea.

Comunicazioni del presidente.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, in merito all'esame della domanda di autorizzazione all'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Antonio Pentangelo (Doc. IV, n. 8), comunica che il 26 giugno scorso è pervenuta dall'autorità giudiziaria procedente la copia del provvedimento, emesso in data 16 giugno 2020, con il quale il Tribunale del riesame di Napoli – VIII sezione – ha annullato l'ordinanza che disponeva la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Pentangelo. Segnala altresì che copia del medesimo provvedimento era già stata trasmessa anche dal deputato interessato, il quale lunedì 6 luglio ha inoltre fatto pervenire anche copia del documento completo delle motivazioni alla base dell'annullamento dell'ordinanza che disponeva la misura cautelare sia nei suoi confronti sia, tra gli altri, del senatore Luigi Cesaro. Pertanto il procedimento parlamentare va considerato senz'altro estinto e può essere cancellato dall'ordine del giorno.
  Comunica infine che informerà il Presidente della Camera al riguardo, per consentire le successive comunicazioni di rito al tribunale di Torre Annunziata.

  (La Giunta concorda).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica altresì che in data 3 luglio 2020 è pervenuta dal Presidente della Camera una nota con cui trasmette alla Giunta, per le valutazioni di competenza, una lettera a firma del deputato Cosimo Maria Ferri, con la quale quest'ultimo chiede di accertare la sussistenza delle condizioni per l'elevazione di un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Corte costituzionale nei confronti del Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di cassazione e, Pag. 7per quanto occorra, nei confronti della Procura della Repubblica presso il tribunale di Perugia.
  La richiesta del deputato Ferri è corredata da numerosi allegati, sulla cui ostensibilità il Presidente della Camera chiede una specifica valutazione.
  Al riguardo, fa presente che la lettera del deputato Ferri è – come di consueto – a disposizione di tutti per la consultazione, così come gli allegati; ricorda che, come più volte affermato in precedenti occasioni, i documenti agli atti della Giunta sono consultabili dai soli suoi componenti e non sono riproducibili in copia. Propone infine che la discussione sulla lettera, sui suoi contenuti e sui relativi allegati si svolga a partire da una prossima seduta, dopo che tutti i componenti ne avranno preso cognizione.

  (La Giunta concorda).

  La seduta termina alle 14.40.