CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 giugno 2020
389.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta delle elezioni
COMUNICATO
Pag. 5

GIUNTA PLENARIA

  Mercoledì 17 giugno 2020. — Presidenza del presidente Roberto GIACHETTI.

  La seduta comincia alle 11.30.

Verifica dei poteri nella Circoscrizione Estero.

  Roberto GIACHETTI, presidente, l'ordine del giorno reca l'esame della relazione per la circoscrizione Estero.
  Cede dunque la parola ai relatori onn. Umberto Del Basso De Caro e Alberto Luigi Gusmeroli.

  Umberto DEL BASSO DE CARO (PD) comunica che nella presente seduta, d'accordo con il collega correlatore, saranno esposte le risultanze generali della verifica dei poteri nella circoscrizione Estero, soffermandosi sui molteplici aspetti problematici che sono stati rilevati, e si darà conto dei ricorsi presentati.
  Alle elezioni della Camera dei deputati del 4 marzo 2018 risultavano iscritti nei 1869 seggi delle 4 Ripartizioni, 3.342.346 elettori (secondo i dati desunti dai verbali sezionali, integrati – ove mancanti nei verbali – da quelli desunti dai prospetti elaborati dalla Corte d'appello di Roma).
  I votanti, secondo i dati desunti dai verbali sezionali, sono stati 1.265.849, anche – per le ragioni esposte nel prosieguo della relazione – a seguito di calcoli effettuati ai fini della quadratura delle sezioni laddove nei verbali il dato risultava assente o incongruo. Rispetto alle elezioni precedenti, a fronte di un lieve calo degli iscritti nelle liste elettorali (nel 2013 risultavano iscritti, sulla base dei dati desunti dai verbali sezionali, 3.436.402 elettorali, dato rispetto al quale si è registrato un decremento di 94.056 unità, pari a circa il 2,7 per cento) si è avuto un aumento consistente del numero dei votanti, che erano stati 1.107.910 nel 2013 (dato rispetto al quale si è registrato un incremento di 157.939 unità, pari a circa il 14,3 per cento).
  Il totale delle schede bianche è pari a 17.265 (nel 2013 erano 16.445, con un incremento all'incirca del 5 per cento) quello delle schede e dei voti nulli è pari a 124.553 (nel 2013 erano 109.694, con un incremento all'incirca del 13 per cento), ivi inclusi le schede annullate in via preliminare dai presidenti di seggio ai sensi dell'articolo 14, comma 3, lettera c), n. 4), della legge 27 dicembre 2001, n. 459, e i voti contestati nelle sezioni elettorali e non assegnati dall'UCCE.
  Rinvia ai prospetti – a disposizione presso la Segreteria della Giunta – per la parte relativa alle verifiche sul numero dei voti validi di lista risultanti a seguito della verifica dei poteri nella circoscrizione Estero. Pag. 6
  Essi comunque confermano i valori posti a base delle proclamazioni effettuate dall'Ufficio centrale elettorale per la circoscrizione Estero (UCCE); i minimi scostamenti riscontrati (complessivi 592 voti su 610.652 voti validi nella ripartizione Europa; 83 voti su 361.138 nella ripartizione America meridionale; 17 voti su 94.071 voti validi nella ripartizione America settentrionale e centrale; 17 voti su 58.170 voti validi nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide) non incidono infatti in alcun modo su tali proclamazioni, fatto salvo quanto si dirà a proposito dei ricorsi.
  A seguito della verifica operata dalla Giunta, sostanzialmente non vi sono dubbi sui risultati dell'elezione della Camera dei deputati nella circoscrizione Estero, non di meno ritiene opportuno, prima di procedere alla fase di convalida degli eletti, un esame delle problematiche emerse non solo in ordine alla verifica dei poteri operata dalla Giunta ma anche alla procedura di svolgimento delle operazioni di scrutinio, nonché, più in generale, relativamente all'opportunità, da qualche tempo emersa, di un ripensamento delle modalità di applicazione della vigente legge elettorale. Anche in questa occasione, infatti, come nelle precedenti tornate elettorali in cui si è votato sulla base delle disposizioni della legge n. 459 del 2001, e anzi in misura maggiore come emergerà dai dati, probabilmente anche come conseguenza della maggiore partecipazione al voto, si sono evidenziati numerosi problemi, tali da rendere ormai ineludibile una seria riflessione in ordine alla necessità di modificare la legge elettorale, tanto per garantire l'effettivo esercizio del diritto di voto, libero e segreto, da parte degli elettori, quanto per garantire l'effettiva possibilità per la Camera di verificare i risultati, adempiendo in tal modo alla funzione ad essa attribuita dall'articolo 66 della Costituzione.
  Nel richiamare l'attenzione della Giunta sui molteplici aspetti problematici che sono emersi nel corso della verifica, precisa che, comunque, tali aspetti coinvolgono solo in minima parte i voti validi espressi.
  Innanzitutto, nel corso delle attività di verifica preliminare condotte ai sensi dell'articolo 8 del regolamento della Giunta delle elezioni sono state riscontrate numerose incongruenze nei verbali sezionali a causa della loro errata o mancata compilazione, le quali hanno reso necessario fare ricorso alle copie dei verbali in possesso del comune di Roma nonché ad appositi prospetti elaborati dalla Corte di appello di Roma, per il dato relativo al numero di elettori iscritti. Fa presente che la mancanza o l'incompletezza della documentazione, nonché la sua imprecisa compilazione, incidono sulla funzione di controllo che la Costituzione riserva alla Camera, fino quasi – nei casi più gravi – a rischiare di vanificarla. In tali casi la Giunta può solo limitarsi a prendere atto dei risultati forniti dall'UCCE senza avere una reale possibilità di verificarne la corrispondenza con l'effettiva partecipazione all'elezione e i voti espressi dai cittadini elettori. Tale via maestra è stata seguita ai fini della quadratura tecnica delle sezioni per le quali nel prospetto predisposto dagli uffici ai sensi dell'articolo 8 del regolamento della Giunta, analizzato dai relatori, non sono stati individuati, sulla base della documentazione disponibile, elementi sufficienti per confermare o modificare i dati generali di scrutinio oppure i voti attribuiti dall'Ufficio centrale circoscrizionale (UCCE).
  Nel dettaglio, rileva che i seggi costituiti nell'intera circoscrizione Estero sono stati 1869 e che i verbali di solo 516 di essi sono risultati immediatamente «quadrati», riportando dati di spoglio congrui e voti di lista corrispondenti a quelli attribuiti dall'UCCE. Sottolinea che, delle restanti 1353 sezioni, 1189 sono risultate quadrate con conferma dei voti attribuiti dall'UCCE a seguito dell'esame delle tabelle di scrutinio ovvero dei prospetti elaborati dalla Corte di appello di Roma e 29 sono state quadrate modificando i voti attribuiti dall'UCCE sulla base di verbali e tabelle di scrutinio. Sono quindi rimaste Pag. 7135 sezioni per le quali si è fatto ricorso alle copie dei verbali in possesso del comune di Roma: per 31 sezioni la documentazione in possesso della Giunta ha permesso di risolvere le «squadrature» – in 12 casi modificando i voti attribuiti dall'UCCE – mentre per 104 sezioni – pari al 5,5 per cento del totale – non sono stati individuati, sulla base della documentazione disponibile, elementi sufficienti per confermare o modificare i dati generali di scrutinio oppure i voti attribuiti dall'Ufficio centrale circoscrizionale. Rappresenta che nella stragrande maggioranza dei casi si è proceduto a calcolare il numero dei votanti, che talvolta non è stato possibile quantificare il numero di schede bianche e nulle e che solo in 4 di tali sezioni sono state apportate contestualmente modifiche ai voti attribuiti dall'UCCE. Fa presente inoltre che per 3 sezioni – consolato di Ginevra sez. 775 e 782 e consolato di Londra, sez. 568 – in mancanza di fonti documentali sufficienti, non si è potuto far altro che confermare i dati UCCE, per complessivi 1964 voti validi.
  Passa quindi ad illustrare le criticità rilevate dall'Ufficio centrale circoscrizionale per la Circoscrizione Estero costituito presso la Corte d'appello di Roma, già esposte nell'audizione del 4 ottobre 2018 dalla presidente di tale Ufficio, dottoressa Flavia Perra, che aveva illustrato una serie di problematicità inerenti alla legge elettorale e alle modalità di esecuzione dello scrutinio presso il centro polifunzionale di Castelnuovo di Porto, come, del resto, era avvenuto anche in occasione delle audizioni dei presidenti di tale Ufficio elettorale nelle precedenti legislature. Ricorda che la presidente aveva inoltre avanzato alcune proposte di modifica legislativa e organizzative che il suo Ufficio riteneva utili per risolvere le problematicità evidenziate. Rileva che le questioni evidenziate nella citata audizione possono essere così riassunte: assenza di alcuni presidenti di seggio, mancata partecipazione di tutti gli scrutatori, che ha costretto i seggi a operare con il numero minimo, cioè un presidente, il segretario e uno scrutatore, con conseguente lentezza delle operazioni di scrutinio; difficoltà di identificazione degli elettori, che avviene con modalità del tutto manuali; concentrazione delle operazioni nella sola giornata di domenica, che ha inciso anche sulle operazioni di distribuzione e consegna dei plichi che l'Ufficio deve effettuare nei giorni antecedenti alla domenica, a mano a mano che le schede elettorali votate pervengono all'aeroporto di Fiumicino; tempistica della consegna dei plichi ai presidenti di seggio; problemi logistici e di sicurezza del centro polifunzionale di Castelnuovo di Porto, rilevati anche dai membri della Giunta in occasione del sopralluogo effettuato il 23 ottobre 2018; necessità dell'intervento della Corte d'appello di Roma per la compilazione dei verbali in surroga o l'integrazione dei verbali perché molti seggi non erano riusciti a completarli.
  Fa presente che nell'audizione è stato ricordato come tutti i problemi evidenziati si erano già presentati nelle precedenti occasioni ma sono stati aggravati in quest'ultima elezione dall'aumento progressivo degli elettori iscritti che, secondo i dati forniti nell'audizione, sono stati 4.177.725, mentre nelle politiche del 2013 erano stati 3.438.670, con un incremento di oltre il 21 per cento, mentre i seggi costituiti nel 2013 sono stati 1.361 e nel 2018 sono stati 1.730, con un incremento di oltre il 27 per cento. Sottolinea peraltro, a ulteriore riprova della difficoltà di addivenire, non solo da parte della Camera, a una definizione univoca dei dati elettorali sulla base della lacunosità della documentazione e delle informazioni a disposizione, che i dati sugli elettori iscritti forniti in audizione non coincidono con quelli risultanti a seguito della verifica dei verbali, secondo i quali il numero di elettori iscritti nel 2013 risultava lievemente superiore a quello degli iscritti nel 2018. Anche il dato dei seggi costituiti non coincide con quello risultante alla Giunta delle elezioni: in questo caso la spiegazione sulla divergenza dei numeri può essere data dall'accorpamento che, in fase di scrutinio, la Corte d'appello fa tra seggi aventi un numero esiguo di elettori o per ripartire in modo equo i carichi di lavoro Pag. 8tra i seggi costituiti a Castelnuovo di Porto, mentre la Giunta considera i singoli seggi anche se scrutinati congiuntamente.
  Riassume quindi alcune soluzioni, prospettate a titolo esemplificativo dalla presidente dell'Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero in occasione della sua audizione, che sono le seguenti: reperire personale, presidenti e scrutatori, nel comune di Castelnuovo e nei comuni limitrofi; previsione di un sistema elettronico per identificare l'elettore votante; modificare la legge nel senso di suddividere tra diverse Corti d'appello l'elettorato estero; apportare una modifica legislativa volta ad invertire il cosiddetto diritto di opzione: chi vuole votare per corrispondenza, dovrebbe scegliere quest'opzione; apportare una modifica legislativa riguardante i termini entro i quali i plichi contenenti le schede votate vanno presi in carico dal consolato e quindi da questo spediti all'Ufficio centrale.
  Ricorda che, come detto, ulteriori problemi sono stati evidenziati dalla verifica dei verbali effettuata dagli uffici della Giunta delle elezioni, che così riassumere: stato non ottimale del materiale trasmesso alla Giunta, sia per la mancanza di documentazione sia per lo stato di conservazione dello stesso, dovuto alla scadente qualità del materiale dei plichi; approssimazione nella compilazione dei verbali, che fa dubitare dell'adeguata preparazione dei componenti dei seggi e, in particolare, dei presidenti; tale approssimazione crea difficoltà nell'individuazione del numero esatto di votanti in molti seggi, provoca incongruità non sanabili di alcuni dati riportati nei verbali, determina la compilazione dei verbali in modo difforme dal previsto con presenza di numerosi errori materiali; infine, in diversi casi vi è confusione tra schede nulle e schede preannullate.
  A seguito della verifica dei verbali effettuata, considerate le problematiche sopra esposte, ritiene di poter sin d'ora sottoporre alla Giunta alcuni spunti di riflessione, che si aggiungono alle osservazioni fatte dalla presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale, in ordine a un eventuale intervento di modifica della legge elettorale e delle modalità di svolgimento delle operazioni di scrutinio, da sottoporre, queste ultime, ai competenti ministeri. In particolare, prospetta la valutazione dell'ipotesi di un maggiore impiego di strumenti elettronici sia per la procedura di identificazione degli elettori sia, fatti gli opportuni approfondimenti, per le procedure di voto, dal momento che il voto è già espresso non in presenza ma da remoto, nonché l'introduzione di strumentazione informatica che verifichi la congruità dei dati di spoglio nei singoli seggi prima della chiusura delle operazioni nel seggio.
  Fa presente che sarebbe necessario l'effettivo conteggio delle buste assegnate a ciascun seggio laddove attualmente i verbali riportano spesso una cifra tonda, identica per molti seggi perché stabilita a monte in base al numero degli elettori del consolato, che non corrisponde quasi mai al numero di votanti inteso come somma di voti validi, schede preannullate, schede e voti nulli e schede bianche.
  Auspica l'adozione di materiali più idonei per la conservazione della documentazione. Da ultimo, ritiene che potrebbe essere utile la predisposizione ed eventuale consegna su richiesta della Giunta delle elezioni di prospetti sui risultati dei singoli seggi al termine dello spoglio comunicati al Ministero dell'interno, al fine di avere un ulteriore elemento documentale di riscontro dei dati, sul modello di quanto avviene per le sezioni elettorali delle circoscrizioni nazionali.
  Passa quindi la parola all'on. Gusmeroli, per riferire sui ricorsi presentati.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) prima di illustrare i ricorsi presentati, svolge alcune considerazioni relativamente alle modalità di applicazione della legge elettorale. Osserva che il sistema di voto previsto dalla legge n. 459 del 2001 presenta gravi carenze di funzionamento e che esso non rappresenta minimamente il volere degli elettori all'estero. Auspica che anche il voto degli italiani all'estero, analogamente a quanto avviene per le circoscrizioni nazionali, debba essere espresso Pag. 9personalmente, recandosi in ambasciate, consolati o uffici di rappresentanza del nostro Paese all'estero. Fa presente che con l'attuale sistema di voto non si può dire con certezza nemmeno quanti sono stati gli elettori che hanno votato. Considera che sia compito del relatore porre in evidenza in modo incisivo il vero problema da affrontare, che è quello di un sistema elettorale che garantisca modalità corrette, trasparenti e oneste di espressione del voto, anche se questo determinasse una diminuzione del numero dei votanti. Ritiene che, oltre alla revisione delle schede bianche, nulle e contestate che si potrà fare nell'ambito dell'esame dei ricorsi, non sia da escludere la necessità di verificare anche le schede valide, se permanessero dei dubbi.
  Passa quindi a illustrare i ricorsi agli atti della Giunta, ricordando che vi sono quattro ricorsi di contenuto sostanzialmente identico presentati dai seguenti soggetti:
   Adele Castellaccio, candidata della lista Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Estero per la ripartizione Asia Africa Oceania Antartide, la quale – con ricorso presentato alla Giunta delle elezioni e al Presidente della Camera – contesta l'elezione dell'on. Nicola Carè nella circoscrizione Estero per la ripartizione Asia Africa Oceania Antartide, lamentando numerose irregolarità nel procedimento elettorale, chiedendo la verifica dei verbali e, se necessario, delle singole schede votate, con particolare riferimento alle schede annullate, procedendo al riconteggio. Un analogo ricorso, presentato alla Giunta delle elezioni e volto a contestare l'elezione del deputato Carè, è stato presentato anche da Nicola Brienza candidato al Senato della Repubblica per la circoscrizione Estero per la ripartizione Asia Africa Oceania Antartide;
   Ivana Mainenti, candidata della lista Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Estero per la ripartizione America Meridionale, la quale – con ricorso presentato alla Giunta delle elezioni e al Presidente della Camera – contesta l'elezione degli onorevoli Eugenio Sangregorio e Mario Borghese nella circoscrizione Estero per la ripartizione America Meridionale, lamentando numerose irregolarità nel procedimento elettorale, chiedendo la verifica dei verbali e, se necessario, delle singole schede votate, con particolare riferimento alle schede annullate, procedendo al riconteggio;
   Felice Palone, delegato della lista Movimento 5 Stelle per la circoscrizione Estero, il quale – con ricorso presentato alla Giunta delle elezioni – contesta l'elezione dei seguenti candidati eletti nella Circoscrizione estero: Fusacchia Alessandro, per la ripartizione Europa, La Marca Francesca – secondo il ricorrente per la ripartizione Asia Africa Oceania Antartide – in realtà per la ripartizione America settentrionale e centrale, Carè Nicola – secondo il ricorrente per la ripartizione America settentrionale – in realtà per la ripartizione Asia Africa Oceania Antartide e Di San Martino Lorenzato Di Ivrea Luis Roberto, nella ripartizione America meridionale, lamentando numerose irregolarità nel procedimento elettorale. Il ricorrente chiede la verifica dei verbali e, se necessario, delle singole schede votate, con particolare riferimento alle schede annullate, procedendo al riconteggio.

  Osserva che tali ricorsi, per la genericità delle argomentazioni sulle quali si fondano, devono essere trattati alla stregua di meri reclami: infatti non appaiono sussistere i requisiti che legittimano a ricorrere avverso gli atti del procedimento elettorale, ossia la titolarità di un «interesse personale, diretto e qualificato», dovendosi con tale ultima locuzione intendere un interesse qualificato da adeguate motivazioni in fatto ed in diritto che sorreggano il petitum e, per ciò solo, consentano alla Giunta di effettuare verifiche mirate e non generiche.
  Nel caso di specie, da un lato deve rilevarsi che né il signor Nicola Brienza né il signor Felice Palone erano candidati per la lista Movimento 5 stelle nella circoscrizione Estero per l'elezione della Camera Pag. 10dei deputati, dall'altro che gli stessi, così come anche le candidate Adele Castellaccio e Ivana Mainenti, nei loro atti, hanno presentato, a sostegno delle richieste formulate, rilievi e argomentazioni in forma assolutamente generica, laddove la giurisprudenza parlamentare in materia non considera ammissibili ricorsi generici che non diano alla Giunta la possibilità dell'indagine e della valutazione di precisi elementi.
  Precisa che, ad ogni modo, la richiesta di verifica dei verbali contenuta nei reclami è già stata effettivamente e integralmente svolta dalla Giunta attraverso l'ordinaria procedura seguita, indipendentemente dalla presentazione di ricorsi. Sottolinea peraltro che alcune delle irregolarità indicate nei reclami afferiscono alla fase del procedimento elettorale preparatorio che, per consolidata giurisprudenza parlamentare, non è oggetto della verifica da parte della Giunta.
  In conclusione osserva che, nonostante i rilievi relativi alle modalità di conduzione delle operazioni di spoglio, per quanto ampiamente esposto dai relatori, siano da ritenersi non privi di qualche fondamento, resta fermo che, per le motivazioni sopra menzionate, i reclami non possono trovare accoglimento; propone pertanto l'archiviazione dei ricorsi presentati dalle candidate Adele Castellaccio e Ivana Mainenti, nonché dei ricorsi presentati dai signori Nicola Brienza e Felice Palone.
  Riferisce che vi è inoltre il ricorso presentato da Alessio Tacconi, candidato della lista Partito democratico nella circoscrizione Estero per la ripartizione Europa, con successiva memoria aggiuntiva, presentato al Presidente della Camera, nei confronti dell'on. Angela Schirò e avverso la proclamazione ex articolo 15 della legge n. 459 del 2001 con la quale l'Ufficio centrale per la Circoscrizione Estero ha proclamato eletti nella ripartizione Europa per la lista n. 5, Partito democratico, l'on. Schirò e l'on. Massimo Ungaro. Il ricorrente, denunciando l'estrema superficialità e grave inefficienza delle operazioni di spoglio, tali da rendere a suo avviso concretamente dubbia la correttezza delle proclamazioni effettuate dall'Ufficio centrale elettorale, chiede che la Giunta delle elezioni deliberi, a norma dell'articolo 11 del proprio regolamento, l'apertura dell'istruttoria e conseguente costituzione di un Comitato di verifica incaricato di procedere alla revisione delle schede bianche, nulle, contestate e valide della ripartizione Europa, ovvero di procedere alle attività istruttorie che riterrà opportune, anche in esercizio dei propri poteri d'esercizio.
  Ribadisce che in relazione a tale ricorso restano valide le considerazioni svolte per i reclami precedentemente illustrati attinenti alla denuncia delle modalità di svolgimento delle operazioni di scrutinio che, seppure non prive di qualche fondamento, non giustificherebbero da sole, per la loro genericità oppure non stretta rilevanza con l'oggetto della contestazione, l'apertura dell'istruttoria. Rileva però che, nel caso in esame, il ricorrente è senz'altro titolare di un «interesse personale, diretto e qualificato», in quanto candidato primo dei non eletti per la lista Partito democratico nella ripartizione Europa, con uno scarto di 354 voti di voti di preferenza, a fronte di quasi 58.000 voti nulli nella ripartizione comprensivi delle schede annullate in via preliminare dai presidenti di seggio ai sensi dell'articolo 14, comma 3, lettera c), n. 4), della legge 27 dicembre 2001, n. 459, e in quanto nel ricorso è prospettata la possibilità che siano state annullate delle schede perché riportanti voti di preferenza senza tenere conto dell'alternanza di genere, la quale peraltro non è prevista nella legge elettorale.
  Fa presente che una delle doglianze del ricorrente, relativa alla mancata assegnazione di voti di preferenza ai candidati della lista PD in alcune sezioni, è già stata riscontrata dai relatori con l'ausilio degli uffici della Giunta che, dall'esame di tutti i verbali della ripartizione, hanno verificato che alcune sezioni – effettivamente indicate nel ricorso, che su tale aspetto coglie nel segno – non sono state però le sole per le quali l'UCCE non ha considerato i voti di preferenza dei candidati del Pag. 11Partito democratico. Dall'esame dei verbali risultano confermati i voti di preferenza attribuiti dall'UCCE al candidato Tacconi e alla candidata Schirò, che lo precede nella graduatoria delle preferenze ed è stata proclamata eletta, in tutte le sezioni con le seguenti eccezioni:
   Berna sez. 751, sezione indicata nel ricorso, dove sono stati riscontrati 36 voti per Tacconi e 10 per Schirò, mentre l'UCCE non attribuiva voti ad alcun candidato;
   Colonia sez. 307: Tacconi 11 (dato UCCE 3) e Schirò 25 (dato UCCE 7);
   Francoforte sul Meno sez. 344: Schirò 11 (dato UCCE 1); restano confermati i 4 voti attribuiti dall'UCCE a Tacconi;
   Ginevra sez. 761, sezione indicata nel ricorso, dove sono stati riscontrati 27 voti per Tacconi e 11 per Schirò, mentre l'UCCE non attribuiva voti ad alcun candidato;
   Ginevra sez. 762, sezione indicata nel ricorso, dove sono stati riscontrati 23 voti per Tacconi e 11 per Schirò, mentre l'UCCE non attribuiva voti ad alcun candidato;
   Hannover sez. 396, dove sono stati riscontrati 12 voti per Tacconi e 23 per Schirò, mentre l'UCCE non attribuiva voti ad alcun candidato;
   Hannover sez. 399, dove sono stati riscontrati 16 voti per Tacconi e 24 per Schirò, mentre l'UCCE non attribuiva voti ad alcun candidato;
   Hannover sez. 400, dove sono stati riscontrati 17 voti per Tacconi e 29 per Schirò, mentre l'UCCE non attribuiva voti ad alcun candidato;
   Londra sez. 590: Tacconi 5 (dato UCCE 12); restano confermati i 16 voti attribuiti dall'UCCE a Schirò;
   Londra sez. 641, dove sono stati riscontrati 4 voti per Tacconi e 7 per Schirò, mentre l'UCCE non attribuiva voti ad alcun candidato;
   Parigi sez. 249: dove sono stati riscontrati 9 voti per Tacconi e 10 per Schirò, mentre l'UCCE non attribuiva voti ad alcun candidato;
   Parigi sez. 256: Tacconi 20 (dato UCCE 25) e Schirò 11 (dato UCCE 3);
   Valona sez. 130: Tacconi 1 (dato UCCE 0); resta confermato che Schirò non ha avuto alcun voto, come da attribuzione dei voti UCCE;
   Zurigo sez. 884, sezione indicata nel ricorso, dove sono stati riscontrati 33 voti per Tacconi e 12 per Schirò, mentre l'UCCE non attribuiva voti ad alcun candidato;
   Zurigo sez. 885, sezione indicata nel ricorso, dove sono stati riscontrati 42 voti per Tacconi e 16 per Schirò, mentre l'UCCE non attribuiva voti ad alcun candidato;
   Zurigo sez. 921: Tacconi 30 (dato UCCE 80); restano confermati i 12 voti attribuiti dall'UCCE a Schirò.

  In conclusione, rileva che dalla verifica dei verbali le preferenze di Schirò sono passate da 11942 a 12131 e quelle di Tacconi da 11588 a 11754, con il divario che è passato da 354 a 377 voti in favore di Schirò.
  Precisa che: per la sezione di Ginevra 784 il verbale non risulta compilato per la parte relativa ai voti di preferenza che sono stati ricavati dalle tabelle di scrutinio e confermano i dati UCCE che attribuiscono a Tacconi 16 voti e a Schirò 14; per la sezione di Londra 574 il verbale riporta solo 47 voti di preferenza per il candidato Ungaro e nessun voto per gli altri candidati del PD: tali dati, corrispondenti a quelli dell'UCCE, sono stati considerati nella verifica anche se dalle tabelle di scrutinio risultano 3 voti per Tacconi e 13 per Schirò; per le sezioni di Berlino 270 e Miami 503 sono stati considerati validi i voti attribuiti dall'UCCE, rispettivamente Tacconi 10, Schirò 23 e Tacconi 10, Schirò 7, in mancanza di fonti documentali disponibili.Pag. 12
  Nonostante la verifica dei verbali confermi un maggior numero di preferenze per la candidata Schirò rispetto al ricorrente Tacconi, ritiene opportuno, per fugare tutti i dubbi, soprattutto relativi alla asserita dichiarazione di nullità di schede recanti voti di preferenza per due candidati dello stesso genere, approfondire tale questione attraverso l'apertura dell'istruttoria e la costituzione di un comitato di verifica ai sensi dell'articolo 11, comma 2, del regolamento della Giunta.
  L'apertura dell'istruttoria e la costituzione di un comitato di verifica, con le garanzie previste dal regolamento, appare, a suo avviso, infatti una scelta ispirata a ragioni di correttezza e trasparenza, sia nei confronti del ricorrente sia dei candidati eletti, e avrebbe altresì l'ulteriore pregio di consentire altresì ai membri della Giunta chiamati a farne parte di apprezzare empiricamente molte delle criticità, testé descritte dai relatori, della procedura relativa al voto all'estero.
  Tale comitato potrebbe pertanto avere specificamente ad oggetto la revisione delle schede nulle recanti voti per la lista PD nella ripartizione Europa, al solo fine di accertare la presenza di schede recanti voti di preferenza indebitamente annullati.
  La revisione potrebbe in ipotesi essere effettuata, inizialmente, per un campione di sezioni pari al 20 per cento del totale delle sezioni della ripartizione, corrispondente a 190 sezioni su 951, con riserva di estendere ulteriormente la verifica, qualora le risultanze del campione lo rendano necessario.
  Al fine dell'individuazione del campione casuale di sezioni da verificare si dovrà tenere conto del fatto, verificato in via preliminare dagli uffici della Giunta, che per un numero di sezioni pari a circa il 10 per cento del totale il plico delle schede bianche e nulle non è stato trasmesso alla Giunta; in tali casi sarà analizzata la prima sezione successiva a quella inizialmente selezionata che offra la possibilità di riscontro.
  Precisa infine che il plico in possesso della Giunta contiene le sole schede annullate in sede di scrutinio e non anche le schede annullate in via preliminare dai presidenti di seggio ai sensi dell'articolo 14, comma 3, lettera c), n. 4), della legge 27 dicembre 2001, n. 459, che – in quanto annullate prima dello scrutinio – non rilevano ai fini dello stesso.
  Naturalmente il comitato potrà disciplinare al meglio i propri lavori per procedere celermente, anche mediante gli opportuni accorgimenti organizzativi.

  Roberto GIACHETTI, presidente, rileva che il tema dello svolgimento delle elezioni all'estero è un tema oggettivo e delicato che si ripropone da diverse legislature e che è stato probabilmente amplificato dall'aumento della partecipazione degli elettori. Ricorda che anche nell'esame dei ricorsi riferiti alle circoscrizioni nazionali, che hanno comportato la revisione delle schede bianche, nulle e contestate, sono stati rilevati numerosi problemi. Ritiene opportuno che, al termine della verifica dei poteri sia della circoscrizione Estero e nelle circoscrizioni nazionali, con l'approvazione della relazione nazionale, sia predisposto un documento che riassuma tutte le problematiche emerse legate tanto alle leggi elettorali – e in particolare a quella relativa al voto degli italiani all'estero – quanto all'organizzazione e allo svolgimento delle elezioni, nonché delle relative operazioni di scrutinio. Tale documento, che auspico venga condivisa da tutti i membri della Giunta, andrà trasmesso in particolare alla Commissione affari costituzionali, per quanto attiene alle questioni attinenti alle leggi elettorali e alle eventuali ipotesi di modifiche, e ai ministeri competenti per quanto attiene agli aspetti organizzativi.

  Elisa SIRAGUSA (M5S) osserva, in qualità di residente all'estero e deputata eletta nella circoscrizione Estero, che ha esercitato la facoltà di voto per corrispondenza in una sola occasione, preferendo le altre volte recarsi nel territorio nazionale per esprimere il suo voto personalmente. Ritiene infatti che il voto per corrispondenza non garantisca la segretezza e la personalità del voto e si dichiara favorevole ad una modifica legislativa che preveda l'inversione Pag. 13del diritto di opzione per l'esercizio del voto per corrispondenza. Infine auspica che la Commissione affari costituzionali possa occuparsi quanto prima della riforma della legge elettorale per i cittadini residenti all'estero.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) ribadisce che, a suo avviso, il voto per corrispondenza va abolito, consentendo la votazione solo in presenza, presso ambasciate, consolati e uffici di rappresentanza oppure nel territorio nazionale.

  Roberto GIACHETTI, presidente, comunica che, se la Giunta concorda, verrà accolta la proposta dei relatori di aprire l'istruttoria, ai sensi dell'articolo 11 del regolamento della Giunta, e costituire un comitato di verifica che avrà per oggetto la revisione delle schede nulle recanti voti per la lista PD nella ripartizione Europa, al solo scopo di accertare la presenza di schede recanti voti di preferenza indebitamente annullati. La revisione sarà limitata, inizialmente, ad un campione di sezioni pari al 20 per cento del totale delle sezioni della ripartizione, corrispondente a 190 sezioni su 951.
  Ricorda che, come testé specificato dal relatore, al fine dell'individuazione del campione casuale di sezioni da verificare si dovrà tenere conto del fatto, riscontrato in via preliminare dagli uffici della Giunta, che per un numero di sezioni pari a circa il 10 per cento del totale il plico delle schede bianche e nulle non è stato trasmesso alla Giunta e che in tali casi sarà analizzata la prima sezione successiva a quella inizialmente selezionata che offra la possibilità di riscontro.
  Infine, con riferimento al Comitato di verifica, che sarà coordinato dai correlatori Del Basso De Caro e Gusmeroli e composto da un deputato per gruppo, invita i capigruppo a provvedere quanto prima alle designazioni, in vista di un celere avvio dei lavori, a partire dalla prossima settimana.

  La Giunta concorda.

  Roberto GIACHETTI, presidente, con riferimento alla seduta pubblica del 22 giugno 2020 alle ore 10.30 presso la sala della Regina, avverte che sia l'on. Cubeddu sia l'on. Saltamartini hanno depositato memorie contenenti ulteriori osservazioni e deduzioni, ai sensi dell'articolo 13, comma 2, del regolamento interno.
  Ricorda che nella scorsa seduta della Giunta si era inoltre riservato di effettuare una ulteriore verifica sulla questione della durata degli interventi, anche alla luce delle osservazioni fatte sul punto dell'onorevole Del Basso De Caro, considerata altresì la trasmissione in diretta sulla web tv e la sempre possibile concomitanza di altri lavori parlamentari.
  A tale proposito, poiché a termini di regolamento i lavori della seduta pubblica si svolgono senza soluzione di continuità tra Udienza pubblica e Camera di consiglio, per concentrare la seduta e contenerne la durata complessiva, ferma restando la durata massima stabilita inviterà sia le parti Saltamartini e Cubeddu sia, soprattutto, i soggetti ammessi Adriani e Forte ad essere il più possibile concisi negli interventi e nelle eventuali repliche.
  Allo stesso modo confida nelle capacità di sintesi dei colleghi per la camera di consiglio, che è una sede riservata, priva di resocontazione, dedicata esclusivamente alla formazione della deliberazione definitiva sulla proposta avanzata dal relatore.
  Ricorda infatti che, in base al regolamento, tale deliberazione consiste nella «proposta all'Assemblea di annullamento, decadenza o convalida dell'elezione contestata», ed è successivamente oggetto di relazione scritta, da presentare all'Assemblea entro venti giorni.
  Avverte, infine, che, nel caso di concomitanti lavori d'Aula con votazioni, provvederà a richiedere al Presidente della Camera che i componenti della Giunta vengano considerati in missione.

  La Giunta concorda.

  La seduta termina alle 12.10.