CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 giugno 2020
389.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 118

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 giugno 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione Anna Ascani.

  La seduta comincia alle 12.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di Coronavirus.
Testo unificato C. 2451 e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Manuel TUZI (M5S), relatore, riferisce che la Commissione è chiamata a esprimere Pag. 119il parere alla XII Commissione sul testo unificato adottato dalla medesima Commissione come testo base nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 2451 e abbinate, recanti «Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di Coronavirus».
  Ricorda che il testo è composto da sei articoli. L'articolo 1 dispone che la Repubblica riconosce il giorno 18 marzo di ciascun anno come «Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime dell'epidemia di Coronavirus» (di seguito Giornata nazionale). In occasione della Giornata nazionale, in tutti i luoghi pubblici e privati è osservato un minuto di silenzio dedicato alle vittime dell'epidemia. La Giornata nazionale non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260, vale a dire che non comporta la chiusura delle scuole, degli uffici pubblici e delle attività produttive.
  L'articolo 2 prevede che, in occasione della Giornata nazionale, per commemorare le lavoratrici e i lavoratori deceduti in servizio durante l'epidemia, i dipendenti delle amministrazioni pubbliche possono delegare l'amministrazione di appartenenza ad effettuare una trattenuta dell'importo corrispondente alla retribuzione loro spettante per una o più ore di lavoro in favore del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), al fine di sostenere la ricerca scientifica. La facoltà è riconosciuta anche ai lavoratori del settore privato.
  L'articolo 3 prevede la facoltà per lo Stato, le regioni, le province e i comuni di promuovere, nell'ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, anche in coordinamento con le associazioni interessate, iniziative specifiche, manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri e momenti comuni di ricordo, volti a commemorare la memoria di coloro che sono deceduti a causa dell'epidemia di Coronavirus, favorendo in particolare le attività e le iniziative rivolte alle giovani generazioni.
  L'articolo 4 – e veniamo alle disposizioni di principale interesse della nostra Commissione – dispone che nella Giornata nazionale le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, nell'ambito della loro autonomia, debbano promuovere iniziative didattiche, percorsi di studio ed eventi dedicati alla comprensione e all'apprendimento dei temi relativi alla diffusione dell'epidemia di Coronavirus e all'impegno nazionale e internazionale profuso per il suo contenimento e per garantire assistenza alle comunità e alle persone colpite.
  L'articolo 5 prevede che la RAI, quale società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, assicuri – in conformità con il contratto di servizio – adeguati spazi a temi connessi alla Giornata nazionale nell'ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale.
  L'articolo 6 reca la clausola di invarianza finanziaria.
  Conclude, formulando una proposta di parere favorevole.

  Valentina APREA (FI) dichiara il voto favorevole del gruppo di Forza Italia.

  Daniele BELOTTI (LEGA), ritenendo doverosa l'istituzione di una Giornata in memoria delle vittime dell'epidemia, considerato l'ingente numero di vittime e la sofferenza della comunità, preannuncia il voto favorevole del gruppo della Lega.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), dopo aver espresso la propria convinta adesione al testo della proposta di legge, preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito democratico.

  Gianluca VACCA (M5S) dichiara il voto favorevole del gruppo del Movimento 5 Stelle.

  Federico MOLLICONE (FDI) condivide la proposta in discussione, pur ritenendo che sarebbe stato opportuno inserire nel provvedimento uno specifico riferimento a coloro che sono deceduti prestando il proprio servizio in prima linea, come i medici, gli infermieri e in generale gli operatori sanitari, nonché prevedere un concreto sostegno economico per le loro Pag. 120famiglie, e annuncia il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 12.50.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 17 giugno 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione Anna Ascani.

  La seduta comincia alle 12.50.

Programma di lavoro della Commissione per il 2020 – Un'Unione più ambiziosa.
(COM(2020)37 final).

Programma di lavoro adattato 2020 della Commissione.
(COM(2020)440 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020.
(Doc. LXXXVI, n. 3).

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame degli atti in titolo, rinviato nella seduta del 20 maggio 2020.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, riferisce che come da lei preannunciato il 20 maggio scorso, introducendo l'esame sul Programma di lavoro della Commissione europea per il 2020 – la Commissione europea ha presentato il 27 maggio un programma di lavoro adattato per il 2020, che modifica il programma del 29 gennaio 2020, illustrato nella precedente riunione.
  Precisa che il programma di gennaio, che era stato adottato prima della crisi provocata dall'epidemia di Covid-19, è stato parzialmente sospeso dopo lo scoppio dell'emergenza, la quale ha costretto la Commissione europea a focalizzare la propria attenzione su misure straordinarie e impreviste. Specifica che ad oggi la Commissione ha adottato dall'inizio della crisi 291 atti collegati alla pandemia, la maggioranza dei quali non era prevista né figurava nel programma di lavoro per il 2020 adottato a gennaio.
  Il 27 maggio 2020 la Commissione europea – contestualmente all'adozione del piano della ripresa europea, che comprende un nuovo strumento per la ripresa nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 – ha presentato quindi un programma di lavoro adattato per il 2020, che modifica il programma del 29 gennaio 2020, in primo luogo intervenendo sulla programmazione temporale di alcune delle iniziative preannunciate.
  Ricorda quindi, brevemente, che il programma del 29 gennaio era articolato in sei tematiche – 1. Un green Deal europeo; 2. Un'Europa pronta per l'era digitale; 3. Un'economia al servizio delle persone; 4. Un'Europa più forte nel mondo; 5. Promuovere lo stile di vita europeo; 6. Un nuovo slancio per la democrazia europea – ed era corredato di quattro allegati che riportano, rispettivamente le nuove iniziative; le proposte che la Commissione considera prioritarie tra quelle in sospeso; le proposte che la Commissione intende ritirare; e le iniziative da adottare nell'ambito del programma REFIT, ovvero il programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione.
  Evidenzia che il programma di lavoro adattato conferma nella sostanza gli impegni già previsti per il 2020, ma modifica le tempistiche indicate a gennaio, in particolare quelle relative alle nuove iniziative e alle iniziative REFIT di revisione, valutazione e controllo dell'adeguatezza della legislazione vigente.
  Per quanto concerne nello specifico le competenze della Commissione, segnala che – nell'ambito della seconda tematica Pag. 121(quella dedicata a «Un'Europa pronta per l'era digitale») – è posticipata al terzo trimestre 2020 l'adozione del Piano d'azione aggiornato per l'istruzione digitale, inizialmente prevista per il secondo trimestre 2020.
  In materia di ricerca scientifica e tecnologica, ricorda che il programma di lavoro prevede l'adozione di due comunicazioni della Commissione: una sul futuro della ricerca e dell'innovazione e lo Spazio europeo della ricerca; e una sulle missioni di ricerca e innovazione nell'ambito di Orizzonte Europa. La prima di queste è ora programmata per il terzo trimestre 2020 (anziché per il secondo), mentre la seconda rimane calendarizzata per il quarto trimestre, come già originariamente previsto.

  Federico MOLLICONE (FDI) ricorda innanzi tutto che il Fondo monetario internazionale prevede, a seguito del cosiddetto Great lockdown una contrazione del PIL globale nel 2020 pari al 3 per cento. Molto più di quanto avvenne nel 2009 (-0,1 per cento) all'apice della crisi finanziaria globale. L'economia dell'eurozona subirà quindi un taglio netto del 7,5 per cento con un impatto molto forte su Germania (-7 per cento) e Francia (-7,2 per cento), ma ancor più per Spagna (-8 per cento), Italia (-9,1 per cento) e Grecia (-10 per cento). Una contrazione del PIL senza precedenti, che rischia di approfondire il divario tra i paesi del Sud e del Nord dell'Eurozona e di incrementare in maniera esponenziale il numero di disoccupati.
  Con riferimento alla cultura, sottolinea che essa è il fondamento del progetto comune europeo, il quale è teso verso obiettivi condivisi e di sostegno per il senso di identità degli europei. Citando dati dell'Eurobarometro, riferisce che per i cittadini europei la cultura è il principale motore del senso di appartenenza alla comunità europea: essa rappresenta un valore aggiunto per l'Europa con circa 10 milioni di lavoratori e con il 95 per cento del settore culturale in Europa costituito da PMI.
  A fronte di questa centralità che la cultura dovrebbe avere nel progetto europeo, la Commissione guidata da Ursula von der Leyen – per la quale la sua parte politica ha votato contro – non aveva fino a novembre 2019 attribuito una specifica delega in materia. Solo successivamente una delega è stata attribuita alla commissaria europea Gabriel, tra l'altro, su richiesta del ministro Franceschini.
  Nel merito del programma di lavoro, ricordando che il documento della Commissione prevede, in particolare, un Piano d'azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la sovranità tecnologica, promuovere la parità di condizioni a livello globale, contrastare i furti di proprietà intellettuale. Sottolinea che il suo gruppo chiede da tempo, soprattutto nell'ambito editoriale e audiovisivo, un rafforzamento degli strumenti legislativi sia nazionali che internazionali di contrasto alla pirateria telematica e in generale, nonché interventi normativi riguardanti i diritti connessi di editori, giornalisti e autori, oltre al riconoscimento della remunerazione e della responsabilità dei prestatori di servizi della società dell'informazione: tematiche attualmente in discussione al Senato, ove è in corso di recepimento la cosiddetta «direttiva copyright». In particolare, sottolinea che gli incentivi alla digitalizzazione di cui al documento della Commissione assumono rilevanza soprattutto in questa fase, che ha messo in luce i problemi legati al divario territoriale nell'accessibilità alle reti: aspetti che riguardano da vicino la VII Commissione, essendo in gioco il diritto all'istruzione, costituzionalmente tutelato.
  Ritiene che in vista della definizione del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 – la cui revisione, a seguito dell'emergenza sanitaria, è attualmente in corso – andrebbero avanzate dall'Italia istanze finalizzate a richiedere il raddoppio delle risorse per Europa Creativa, principale programma di finanziamento delle PMI che si occupano di cultura; ad assicurare che eventuali incrementi dei finanziamenti per la digitalizzazione non avvengano a valere sulle Pag. 122risorse destinate al programma per la cultura; a garantire il riconoscimento della cultura e dell'editoria come parte integrante dei meccanismi di recovery nel nuovo Quadro Finanziario Pluriennale.
  Invita quindi la relatrice ad introdurre nella sua proposta di parere osservazioni in tal senso, per indirizzare in questa direzione l'attività del Governo nelle sedi europee, altrimenti preannuncia che il suo voto sulla proposta di parere non potrà che essere contrario.

  Valentina APREA (FI), dopo aver premesso che il suo gruppo è favorevole ad ogni intervento dell'Unione europea finalizzato alla crescita, invita a cogliere ogni opportunità che possa favorire il processo di digitalizzazione del nostro Paese, che ha ancora un alto livello di arretratezza. Si sofferma quindi sulla necessità di introdurre la digital education e di lavorare per l'espansione della banda larga in tutto il Paese, accettando l'idea che siamo ormai entrati nell'era digitale, come le misure adottate per fronteggiare la pandemia hanno ormai dimostrato. La scelta digitale, infatti, non è più un'opzione possibile, ma una necessità cui l'Italia deve conformarsi.
  Citando i risultati del rapporto Digital Economy and Society Index DESI 2020, ricorda come il digitale sia stato il primo mezzo per organizzare le attività in risposta alla crisi Covid-19 e per garantire la continuità di alcuni servizi essenziali. Riferisce che, a livello europeo, annualmente, DESI misura il livello di sviluppo digitale dell'economia e della società degli Stati membri, aggregando tutti i dati degli Istituti di statistica nazionali, e si sviluppa su cinque dimensioni. La dimensione più importante riguarda il capitale umano e la situazione generale pone l'Italia al 25o posto, davanti solo a Grecia, Romania e Bulgaria. Sottolinea quindi che il ritardo dell'Italia sul digitale avrà conseguenze non solo per la crisi economica in corso, ma anche per la ripresa, visto che, con riferimento alle competenze digitali, in Italia è cambiato poco nell'arco degli ultimi cinque anni e solo il 42 per cento dei cittadini ha competenze almeno di base, su una media europea del 58 per cento, mentre solo il 22 per cento ha competenze digitali al di sopra di quelle base, a fronte di una media europea del 33 per cento.
  Invita quindi il Governo a sollecitare la presentazione del Digital Education Plan - previsto per il 2020 – che mira a potenziare le infrastrutture digitali per l'istruzione; a lavorare per aumentare le competenze digitali e il loro insegnamento a scuola e per migliorare le competenze digitali avanzate, che sono essenziali soprattutto per i cosiddetti «NEETs» (Not in Education, Employment or Training). Teme che sia già stato perso troppo tempo e che, se non si affrettano gli interventi per la digitalizzazione, non sarà più possibile un recupero in termini di PIL e di modernizzazione.
  Conclude sottolineando nuovamente la grande opportunità offerta dai finanziamenti europei per investire, nei termini suddetti, su formazione digitale e strutture tecnologiche con maggiore serietà e migliore tempistica.

  Luigi GALLO, presidente, osserva che il programma in esame include diversi interventi che interessano trasversalmente i temi di competenza della VII Commissione. Cita in particolare quello di cui al punto 18 dell'Obiettivo «Un'economia al servizio delle persone», il cui programma è, a suo avviso, importante per le sfide future che attendono in particolare i giovani. In proposito, ritiene utile non perdere l'occasione per assicurare una formazione permanente e per focalizzare l'attenzione su nuovi moduli di istruzione, che favoriscano l'incontro ideale tra istruzione, università, ricerca e imprese. Queste ultime, in particolare, sono i soggetti idonei ad individuare le skills giuste da sviluppare nei giovani ad indicare come l'istruzione possa essere sviluppata in contesti formativi diversi. Conclude, ricordando che la creatività costituisce un asset altrettanto importante di quelli indicati dalla Commissione europea.

  Cristina PATELLI (LEGA) preannuncia il voto contrario del gruppo della Lega, Pag. 123rilevando come le azioni preannunciate nel documento, anche quelle condivisibili, soprattutto quelle in materia di digitalizzazione, siano destinate, come avvenuto in passato, a restare sulla carta. Ritiene in ogni modo non condivisibile l'orientamento generale della Commissione sui temi contenuti nel programma.

  Luigi GALLO, presidente, fatto presente che sono le ore 13.20 e ricordato che alle 13.30 sono convocati in seduta congiunta gli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni VII e IX, avverte che l'esame degli atti in titolo, ove non si concluda in tempo, potrà essere sospeso per riprendere al termine dei lavori delle Commissioni riunite VII e IX oppure la prossima settimana.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, ritiene che l'esame possa concludersi prima delle 13.30, in quanto è pronta a formulare la sua proposta, che è di parere favorevole.

  Luigi GALLO, presidente, non riscontrando nessuna richiesta di intervento, pone in votazione la proposta di parere della relatrice.

  Federico MOLLICONE (FDI) chiede al presidente di revocare la votazione, spiegando di non essersi reso conto che la Commissione stava per deliberare, in quanto si stava confrontando con altri commissari dei gruppi di opposizione sulla posizione da tenere, e chiedendo di intervenire per dichiarazione di voto.

  Luigi GALLO, presidente, apprezzate le circostanze, revoca la votazione e dà la parola al deputato Mollicone per la dichiarazione di voto sulla proposta di parere della relatrice.

  Federico MOLLICONE (FDI), intervenendo per dichiarazione di voto, preannuncia il voto contrario del suo gruppo. Ritiene che su un atto importante come il Programma di lavoro della Commissione europea sarebbe stata opportuna maggiore attenzione, da parte della maggioranza, e non una relazione «striminzita» come quella svolta oggi dalla relatrice. Non condivide gli indirizzi della Commissione europea e del Governo, che, a suo avviso, non prevedono interventi adeguati in favore della cultura e della transizione digitale. In particolare sottolinea l'estremo ritardo con cui l'Italia si sta dedicando allo sviluppo del 5G, dimostrando di non saper mettere in atto scelte strategiche che sono già all'avanguardia in altri Paesi, specialmente in quelli orientali. A suo avviso, inoltre, l'atto sul quale la relatrice propone un parere favorevole non tiene in sufficiente conto la dirompenza della pandemia da Covid-19, mostrandosi così già superato nei suoi contenuti. Invita quindi i colleghi a non limitarsi a ratificare linee di indirizzo obsolete che non possono essere approvate dalla VII Commissione.

  Luigi GALLO, presidente, essendo le ore 13.30, chiede al deputato Mollicone di interrompere il suo intervento, per consentire lo svolgimento della prevista riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni VII e IX.

  Federico MOLLICONE (FDI) acconsente a interrompere il proprio intervento, riservandosi di continuarlo quando la Commissione riprenderà i lavori.

  Luigi GALLO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.30.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 17 giugno 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 14.10.

Programma di lavoro della Commissione per il 2020 – Un'Unione più ambiziosa.
(COM(2020)37 final).

Pag. 124

Programma di lavoro adattato 2020 della Commissione.
(COM(2020)440 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020.
(Doc. LXXXVI, n. 3).

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame degli atti in titolo, rinviato alle 13.30.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi testé riunitosi ha deciso di proseguire l'esame degli atti in titolo nella giornata di oggi.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, intervenendo sull'ordine dei lavori, con riferimento a quanto accaduto nella precedente seduta, prende atto del fatto che il presidente della Commissione, assumendosene la responsabilità, ha ritenuto di revocare una votazione già indetta, ma censura il comportamento del deputato Mollicone, il quale non si è reso conto che la Commissione stava votando soltanto perché era distratto a parlare con altri, anziché seguire i lavori. Stigmatizza inoltre i modi del deputato Mollicone, spesso a suo parere irrispettosi nei confronti dei colleghi, come pure il tono da invettiva di certi suoi interventi. Ricordando quindi come il deputato Mollicone abbia definito «striminzita» la sua relazione di oggi, evidenzia che la stessa è stata breve in quanto il Programma di lavoro adattato non presenta novità significative rispetto agli ambiti di competenza della VII Commissione. Aggiunge che peraltro, quando in sede di relazione introduttiva, il 20 maggio, si è dilungata per presentare gli atti in titolo, lo stesso deputato Mollicone ha invece mostrato segni di impazienza per un intervento a suo giudizio troppo protratto. Reputa inaccettabile che il deputato Mollicone continuamente cerchi di imporre la propria volontà sugli altri commissari e di condizionare l'andamento dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, chiarisce che la revoca di una votazione indetta non è impossibile, in presenza di circostanze che la giustifichino, come del resto avviene non di rado anche durante le votazioni dell'Assemblea. Nel caso di specie, ha deciso di revocare la votazione perché ha ritenuto suo dovere consentire a un componente della Commissione, per di più deputato dell'opposizione, di intervenire per dichiarazione di voto sulla proposta di deliberazione. Quanto alle circostanze che hanno provocato la disattenzione del deputato Mollicone e di altri commissari, impedendo loro di rendersi conto che la Commissione stava per deliberare, invita tutti, in nome del buon andamento dei lavori, a non distrarsi e, quando abbiano bisogno di confrontarsi con altri in relazione alle posizioni da prendere nel dibattito, a chiedere una sospensione della seduta.

  Federico MOLLICONE (FDI), replicando alla deputata Di Giorgi, ribadisce di non essersi reso conto che la Commissione stava per deliberare perché si stava legittimamente confrontando con altri commissari dei gruppi di opposizione sulla posizione da tenere. Quanto alla richiesta di revoca della votazione, afferma di ritenere un suo diritto quello di intervenire per dichiarazione di voto su una proposta di deliberazione: un diritto che non può essere conculcato con un «colpo di mano» della maggioranza. Il suo gruppo non intende accettare la pressione della maggioranza per limitare gli spazi e i tempi di intervento dell'opposizione.

  Luigi GALLO, presidente, ritiene che parlare di «colpo di mano» della maggioranza sia senza fondamento. Sottolinea che i lavori della Commissione stavano seguendo il loro corso ordinario e che la richiesta del deputato Mollicone di intervenire per dichiarazione di voto è stata avanzata solo dopo l'indizione della votazione, non per responsabilità della maggioranza, ed è stata comunque soddisfatta.

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  Federico MOLLICONE (FDI), riprendendo la sua dichiarazione di voto, chiarisce che definendo la relazione «striminzita» non intendeva mancare di rispetto, ma solo evidenziare che l'attenzione e il tempo dedicati dalla maggioranza agli atti programmatici della Commissione europea sono insufficienti. Nel merito degli atti, ritiene che, essendo lo scenario in Europa radicalmente mutato dopo lo scoppio della pandemia, la programmazione della Commissione europea avrebbe dovuto tenerne conto, modificandosi di conseguenza, e non limitarsi a rivedere il cronoprogramma. Ribadisce che, mentre sarebbe essenziale anche a livello europeo attribuire finanziamenti più sostanziosi a cultura, istruzione e ricerca, per la cultura i fondi europei non solo non sono aumentati, ma sono addirittura diminuiti. A suo parere, c’è qualcosa che non va nel modo in cui la Commissione europea percepisce la cultura, come evidenzia anche l'episodio già ricordato della tardiva assegnazione della delega in materia. In conclusione, afferma di comprendere che la maggioranza preferisca non disturbare il Governo e voglia approvare un parere semplicemente favorevole, ma ritiene che questa sarebbe stata un'occasione importante per far emergere indirizzi per la Commissione europea e per il Governo in sede europea. Dichiara il voto contrario sulla proposta di parere della relatrice.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 14.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 17 giugno 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 14.