CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 maggio 2020
377.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Giovedì 28 maggio 2020. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

5-02878 e 5-03448 Delmastro delle Vedove: Sulla tutela degli interessi energetici nazionali nel Mediterraneo Orientale.
5-04036 Comencini: Sulla tutela degli interessi energetici nazionali nel Mediterraneo Orientale.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

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  La viceministra Marina SERENI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), intervenendo in sede di replica, si dichiara assolutamente insoddisfatto della risposta del Governo, di cui stigmatizza la spudoratezza. Infatti, mentre l'Esecutivo ritiene che una posizione reattiva nei confronti della Turchia sarebbe improduttiva, Erdogan ha violato il territorio europeo con navi da guerra attrezzate per le trivellazioni, facendo ingresso nella Zona Economica Esclusiva di Cipro, impedendo ad Eni e Total di utilizzare le loro concessioni legittime ed estromettendo il nostro Paese dal dossier libico. Di fronte a questi atti il Governo italiano si è limitato ad emettere un blando comunicato di condanna, quando invece sarebbe stato opportuno avanzare in sede europea la proposta di revoca, per la Turchia, dello status di Paese candidato e la sospensione dei fondi di pre-adesione, anche considerato il proposito evidente di Ankara di turchizzare l'Europa. Evidenzia, quindi, che proprio l'attivismo del governo di Ankara dimostra tutta l'inefficacia della linea finora tenuta dal Governo italiano, che non ha neanche ritenuto di convocare l'ambasciatore turco, nell'insistita ricerca di un dialogo invocato con toni timidi e remissivi, compromettendo così i rilevanti interessi nazionali nell'area del Mediterraneo allargato e in Libia. Rivendica la linea delle forze cosiddette sovraniste, che vorrebbero una vera reazione da parte italiana nei confronti del «nuovo sultano», per scongiurare quella che appare a tutti gli effetti una «Caporetto» della politica estera e della politica energetica del nostro Paese. Così facendo, il Governo italiano si pone nella condizione di subire le iniziative del «sultano Erdogan» al quale mancherebbe soltanto di sbarcare sulle coste siciliane per completare la sua strategia egemonica sul Mediterraneo.

  Paolo FORMENTINI (Lega), cofirmatario dell'interrogazione 5-04036, intervenendo in sede di replica, si dichiara a sua volta insoddisfatto della risposta del Governo, che non fornisce chiarimenti su almeno due dei tre quesiti contenuti nell'interrogazione, ovvero se le manovre della nave da perforazione turca Yavuz abbiano recato pregiudizio ai legittimi diritti ed interessi dell'Eni e se la stessa Yavuz abbia operato con qualche protezione di natura militare. Sottolineando che la Lega intende difendere con determinazione gli interessi dell'Italia nel Mediterraneo orientale, anche in considerazione della sua importanza sul piano degli approvvigionamenti energetici, evidenzia che le minacce dell'UE di adottare misure sanzionatorie nei confronti della Turchia non hanno fin qui sortito alcun effetto, in analogia con quanto sta accadendo sul fronte della contesa tra la Repubblica popolare cinese e il territorio autonomo di Hong Kong. Rilevando l'opportunità di negoziare comunque un accordo con la Turchia, in quanto importante partner dell'Alleanza atlantica, stigmatizza la scarsa attenzione del Governo sul tema, a differenza di Israele e Stati Uniti, che hanno da tempo compreso il ruolo di Ankara nella definizione degli equilibri regionali.

5-02369 e 5-03416 Delmastro delle Vedove: Sulla riapertura dell'Ambasciata a Damasco.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  La viceministra Marina SERENI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), intervenendo in sede di replica, si dichiara assolutamente insoddisfatto della risposta del Governo. Ricorda che Luigi Di Maio, nella fase di insediamento come Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, aveva evocato, nel contesto di un rinnovato dialogo con il Pag. 67governo siriano, anche la possibilità di riaprire l'Ambasciata italiana a Damasco. A fronte di questo impegno oggi l'Esecutivo si dichiara pronto alla riapertura solo quando «sarà ritenuto opportuno», utilizzando un miserevole artificio retorico per nascondere la totale inadeguatezza rispetto al nuovo scenario siriano. A questo riguardo, rileva che la risoluzione a suo tempo approvata dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU è, di fatto, superata dall'intervento militare della Turchia, di fronte al quale non si può chiedere al legittimo governo siriano di deporre le armi. A suo avviso, l'Italia, che finora ha assunto una postura debole, lasciando un'altra volta spazio politico al «sultano Erdogan», deve puntare a giocare un ruolo da protagonista, promuovendo il processo di pace avviato con la costituzione del Comitato costituzionale siriano, nel quale siedono rappresentanti del governo, dell'opposizione e della società civile.

5-03933 Quartapelle Procopio: Sulla prospettiva di annessione parziale della Cisgiordania da parte di Israele.

  La viceministra Marina SERENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Laura BOLDRINI (PD), cofirmataria dell'interrogazione in titolo, intervenendo in sede di replica, si dichiara soddisfatta della articolata risposta del Governo. Rilevando che all'interno della stessa coalizione di governo israeliana sussiste un mero orientamento e non ancora una vera e propria decisione e che il Partito Blu e Bianco di Benny Gantz appare perplesso sull'ipotesi di una annessione parziale della Cisgiordania, sottolinea la necessità di cooperare con tutti i soggetti che condividono il principio «due popoli, due Stati». Al riguardo, segnala che, a fronte della posizione dell'Amministrazione Trump, che ha già riconosciuto la sovranità d'Israele sulle Alture del Golan siriano e Gerusalemme come capitale dello Stato d'Israele, sia il Segretario Generale dell'ONU, Guterres, sia l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'UE, Borrell, nonché i rappresentanti della Lega araba hanno espresso gravi preoccupazioni e ribadito che la soluzione del conflitto israelo-palestinese deve basarsi sul principio sopra menzionato. Analogamente, l'ex presidente della Knesset, Avraham Burg ha lanciato un appello ai parlamentari degli Stati europei, ribadendo che l'acquisizione di territori mediante l'uso della forza è esplicitamente vietata dal diritto internazionale. Su questa base, settanta parlamentari italiani hanno inviato un appello al Presidente Conte per scongiurare la possibile annessione a Israele di parti dei territori contesi. Segnala di aver appreso con soddisfazione che, a seguito di questa missiva, il Presidente Conte ha provveduto ad inviare una lettera al nuovo Premier israeliano, Netanyahu, con la quale, nel congratularsi per il nuovo mandato, lo invita a rispettare il principio «due popoli, due Stati» sancito dal diritto internazionale. Da ultimo, sottolinea che la possibile annessione della Cisgiordania mette a rischio la stessa sicurezza di Israele, fornendo alibi a chi – come l’Ayatollah Khamenei – mette in discussione l'esistenza stessa dello Stato di Israele: di fronte a queste inaccettabili minacce, occorre ribadire il diritto alla sicurezza del popolo israeliano, garantendo nel contempo la costruzione di uno Stato palestinese democratico e pacifico.

5-03981 Siragusa: Sul potenziamento del portale dovesiamonelmondo.it.

  La viceministra Marina SERENI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Elisa SIRAGUSA (M5S), intervenendo in sede di replica, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo. Rinnovando l'apprezzamento e anche l'orgoglio per l'azione della Farnesina nelle complesse operazioni di rimpatrio dei nostri connazionali Pag. 68durante l'emergenza da Covid-19, testimoniata, malgrado le critiche, dall'elevato numero di cittadini che sono riusciti a rientrare in Italia, ricorda che il tema oggetto dell'interrogazione è uno dei punti qualificanti di una serie di risoluzioni, la cui discussione congiunta è stata avviata nella seduta di ieri. Ribadisce, dunque, l'esigenza di superare l'attuale frammentazione dei canali di comunicazione, istituendo un portale unico in cui centralizzare tutte le informazioni utili agli italiani all'estero. Occorre in particolare scongiurare che i diversi canali informatici ad oggi disponibili portino alla compilazione di liste nominative parallele e discordanti. Incoraggia, infine, la Farnesina a promuovere maggiore conoscenza degli utili strumenti informatici ad oggi esistenti.

5-04029 Ehm: Sull'eventuale respingimento di migranti da parte di Malta.
5-04031 Anzaldi: Sull'eventuale respingimento di migranti da parte di Malta.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  La viceministra Marina SERENI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Yana Chiara EHM (M5S), intervenendo in sede di replica, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo. Ricorda che l'episodio richiamato nella risoluzione in titolo fa riferimento allo sbarco di 101 migranti a Pozzallo nel weekend tra il 9 e il 12 aprile 2020, a bordo di un gommone che faceva parte del gruppo imbarcazioni poi finite nella cosiddetta «strage di Pasquetta», per cui a Malta sono indagati il Premier Abela e i vertici delle forze armate. Segnala che la Ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha stigmatizzato la vicenda, definendola «assurda», tanto più che proprio a La Valletta, il 23 settembre 2019, è stato sottoscritto da Italia, Francia, Germania e Malta il primo accordo per la redistribuzione dei migranti. Osserva, altresì, che si tratta di respingimenti reiterati, che hanno sollevato severe critiche anche da parte delle Agenzie internazionali, come l'Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite e l'Organizzazione mondiale delle migrazioni.
  Concorda, dunque, con la posizione del Ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, che ha richiamato le autorità maltesi a coordinare le proprie iniziative con i partner europei, in primis l'Italia, informando adeguatamente la Commissione europea. Auspica che l'inchiesta avviata dalla magistratura maltese possa portare chiarezza, in omaggio alle vittime di questa tragedia.

  Michele ANZALDI (IV), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo, ma molto preoccupato per la gravità dei fatti accertati, di cui l'opinione pubblica è venuta a conoscenza grazie ad una coraggiosa inchiesta del quotidiano Avvenire. Stigmatizza, quindi, il comportamento delle autorità maltesi che, violando le leggi internazionali in materia, hanno messo in grave pericolo le vite di quei migranti, compresi donne e bambini. Infine, si impegna trasmettere la risposta del Governo ai colleghi deputati del Parlamento europeo e ad altri organi di stampa, affinché la denuncia di questi fatti abbia un seguito sia presso le istituzioni sia presso l'opinione pubblica.

5-04034 Andrea Romano: Sull'iniziativa cinese per una legge sulla sicurezza nazionale ad Hong Kong.
5-04052 Formentini: Sull'iniziativa cinese per una legge sulla sicurezza nazionale ad Hong Kong.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

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  La viceministra Marina SERENI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Andrea ROMANO (PD), intervenendo in sede di replica, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo. Esprime preoccupazione per l'approvazione, avvenuta in data odierna, della legge sulla sicurezza nazionale ad Hong Kong, che purtroppo omette dettagli significativi e che rischia pertanto di esacerbare ulteriormente la tensione nella città-Stato e, di conseguenza, le misure repressive della polizia. Ricorda le centinaia di arresti, le cariche nei confronti di dimostranti inermi, il ricorso a proiettili di gomma, documentati nel corso delle manifestazioni di questi giorni. Condivide, quindi, l'esigenza di coordinare la risposta del Governo italiano con quella degli altri partner UE, anche sulla base delle recenti prese di posizione dell'Alto Rappresentante Borrell, ribadendo la centralità dei diritti umani come asse portante della politica estera del nostro Paese prima dell'interscambio commerciale. Non ritiene condivisibile la mera presa d'atto del segretario di Stato statunitense Pompeo, non potendosi archiviare in modo sbrigativo la questione dell'autonomia di Hong Kong: l'obiettivo dell'Italia deve, infatti, essere quello di far valere i principi più solidi della nostra politica estera ogni qualvolta e ovunque essi siano violati. In questo senso, pur sottolineando che il Partito democratico non intende alimentare il clima da seconda guerra fredda che sta caratterizzando le relazioni tra Stati Uniti e Cina, ribadisce l'impegno a vigilare sugli effetti concreti che l'approvazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale avrà sulla popolazione di Hong Kong, aggiornando all'uopo la posizione del Parlamento e del Governo.

  Paolo FORMENTINI (Lega), intervenendo a sua volta in sede di replica, si dichiara del tutto insoddisfatto e allibito per la risposta del Governo, alla luce della decisione assunta oggi dalla Cina, che sancisce, in maniera definitiva, la fine dell'autonomia di Hong Kong, e anticipa, in qualche modo, ciò che a breve potrebbe accadere anche a Taiwan. Di fronte a questi soprusi della Repubblica popolare cinese, il Governo agisce, a suo avviso, in modo timido e contraddittorio, e anziché censurare il Governo cinese il Ministro Di Maio propone di commissariare addirittura la regione Lombardia. Sottolinea, dunque, che l'attuale asservimento del Governo italiano agli interessi di Pechino troverà nella Lega un baluardo di resistenza, a presidio del principio dell'autonomia di Hong Kong.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.

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