CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 maggio 2020
376.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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GIUNTA PLENARIA

  Mercoledì 27 maggio 2020. – Presidenza del presidente Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE.

  La seduta comincia alle 12.50.

AUTORIZZAZIONI AD ACTA

Domanda di autorizzazione all'utilizzazione di conversazioni e comunicazioni telefoniche e ambientali nei confronti di Antonio Marotta, deputato all'epoca dei fatti (Doc. IV, n. 6).
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 20 maggio 2020.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame della domanda all'utilizzazione di conversazioni e comunicazioni telefoniche e ambientali nei confronti di Antonio Marotta, deputato all'epoca dei fatti (Doc. IV, n. 6).
  Ricorda che nella scorsa seduta il relatore, on. Sarro, all'esito di un'ampia illustrazione della vicenda, ha avanzato la propria proposta nel senso del diniego dell'autorizzazione all'utilizzo nei confronti dell’ex deputato Marotta di: un tabulato telefonico, relativo ad utenza telefonica in uso a Luigi Esposito, per il giorno 3 marzo 2015; cinque intercettazioni ambientali effettuate nello studio in uso a Raffaele Pizza in Roma, via in Lucina 17, due captate il 3 marzo 2015, una il 21 maggio 2015, una il 2 luglio 2015 e una il 29 luglio 2015; tre intercettazioni telefoniche sull'utenza telefonica in uso a Luigi Esposito, tutte captate il 2 luglio 2015. Chiede al relatore se intenda svolgere ulteriori considerazioni prima delle dichiarazioni di voto.

  Carlo SARRO (FI), relatore, nel ribadire la proposta già formulata, si richiama alle considerazioni svolte nella precedente seduta, con particolare riguardo alla sequenza temporale dei fatti e degli atti di indagine, e alla valutazione degli effetti di Pag. 16questi ultimi sulle guarentigie del parlamentare.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, dà quindi la parola ai colleghi in dichiarazione di voto.

  Mario PERANTONI (M5S) fa presente che il procedimento a cui attiene la domanda in esame si inserisce in una ben più vasta e precedente inchiesta giudiziaria, effettuata nei confronti di una pluralità di indagati per reati anche molto gravi, rispetto alla quale le captazioni telefoniche e ambientali di cui si chiede l'utilizzo si collocano in una fase molto avanzata dal punto di vista temporale. Personaggio centrale della vicenda investigativa all'esame della Giunta appare essere Pizza, di modo che l'ingresso di Marotta nel perimetro delle indagini deve essere sempre valutato rigorosamente alla stregua di parametri concreti, anche indipendentemente dalla tempistica di un atto formale quale l'iscrizione nel registro degli indagati. Tale considerazione vale quindi sia per le captazioni avvenute entro il 12 marzo 2015, sia per quelle effettuate successivamente; in entrambi i casi Marotta non appare essere il bersaglio delle captazioni, in particolare di quelle ambientali effettuate presso lo studio in uso a Pizza, che sembrano essere del tutto casuali, nella misura in cui appare non programmata né prevedibile, anche alla luce delle coeve intercettazioni telefoniche, la presenza di Marotta nello studio di Pizza. Preannuncia pertanto, anche a nome del gruppo di appartenenza, il voto contrario alla proposta del relatore.

  Alfredo BAZOLI (PD) osserva che, in base ai documenti agli atti, fino al 3 marzo 2015 Marotta appare entrare molto marginalmente nel vasto raggio dell'indagine sottostante al procedimento giudiziario a cui attiene la domanda in esame, e ancor più se tale valutazione è condotta alla data del 17 dicembre 2014, nella quale sono disposte e autorizzate le intercettazioni ambientali nello studio di Pizza, in cui vengono effettuate le captazioni del 3 marzo 2015; queste ultime possono essere considerate fortuite, non potendo Marotta essere considerato bersaglio di quegli atti di indagine. Per le intercettazioni successive, è invece legittimo maturare un'opinione diversa, tanto più alla luce della formale iscrizione di Marotta nel registro degli indagati, che lo qualifica come destinatario diretto di atti investigativi. Appare infatti opportuno distinguere le valutazioni alla luce di una valutazione in concreto sia della sequenza dei fatti sia delle argomentazioni del giudice in seno alla richiesta, che risultano poco convincenti là dove si afferma che nelle ipotesi in cui «le intercettazioni valgono a raccogliere elementi prevedibilmente spendibili sull'uno e sull'altro versante. si deve ammettere che non si tratta, a rigore, di intercettazioni indirette e che devono perciò essere consentite, non potendosi impedire all'a.g. l'utile impiego di uno strumento indispensabile di indagine (articolo 267 co. 1 c.p.p.) solo perché uno degli indagati è membro del Parlamento» e che negli altri casi «in cui sussistono concreti e validi elementi che legittimano l'intercettazione nei confronti del terzo non parlamentare e in cui il terzo sia e rimanga il vero bersaglio dell'indagine la presenza di contatti col parlamentare, ancorché prevedibili e ripetuti, non può portare alla paralisi delle attività di captazione ovvero, rivelandone l'esistenza, privarle di fatto di ogni utilità per l'accertamento di fatti-reato rispetto a indagati comuni, la tutela del parlamentare essendo in questi casi pienamente assicurata dalla necessità dell'autorizzazione successiva ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 140 del 2003 per l'utilizzazione dei risultati delle attività di ascolto». Ritiene quindi necessario distinguere la valutazione delle captazioni effettuate fino al 3 marzo da quelle successive, e chiede la votazione per parti separate della proposta del relatore.

  Francesco Paolo SISTO (FI) rileva che si tratta di una vicenda molto chiara di violazione di una prerogativa parlamentare, discendente da una garanzia assoluta, Pag. 17di tipo costituzionale, di modo che le intercettazioni, telefoniche e ambientali, vanno considerate non utilizzabili. Ciò che rileva è infatti la consapevolezza in concreto, da parte degli inquirenti, dello status di parlamentare di Marotta, che risale al giugno del 2014, come risulta agli atti. Da tale momento in poi, ogni captazione non può essere ritenuta casuale o fortuita, né rileva il dato temporale dell'iscrizione nel registro degli indagati, non potendosi annettere ad un adempimento formale il valore di un automatismo, suscettibile di demarcare in via astratta l'ingresso del parlamentare nell'area delle indagini, di modo che ogni intercettazione precedente vada paradossalmente considerata casuale o fortuita. Nel ricordare i parametri di valutazione più volte enunciati dalla Corte costituzionale, ampiamente richiamati anche dal relatore, rilevando vieppiù il rischio di un ostracismo nei confronti del parlamentare, preannuncia, a nome del gruppo di appartenenza, il voto favorevole alla proposta dell'on. Sarro.

  Federico CONTE (LEU) rileva che, dopo l'iscrizione nel registro degli indagati, emerge una nuova consapevolezza in ordine alla inequivocabile direzione degli atti di indagine, che qualificano Marotta come vero e proprio bersaglio investigativo, all'interno del perimetro delle indagini. Ciò che è chiaramente rilevabile dagli atti, è la mutazione avvenuta dopo la captazione del 3 marzo 2015, che diventa direttamente riferibile al parlamentare, con obbligo da parte egli inquirenti di sospensione delle intercettazioni, alla luce della legge 140 del 2003 e della sentenza n. 114 del 2010 della Corte costituzionale. Tanto meno appaiono condivisibili le considerazioni del giudice richiamate già dall'on. Bazoli. Viceversa, prima del 3 marzo 2015 non si rinvengono elementi «individualizzanti» che facciano ritenere le intercettazioni che coinvolgono Marotta dirette a lui in modo prevedibile, tanto più che esse sono state disposte a dicembre 2014; del resto la captazione ambientale è contestualizzata e meno si presta a un giudizio prognostico in termini di prevedibilità. Condivide quindi la proposta dell'on. Bazoli e si associa alla richiesta di votazione della proposta del relatore per parti separate.

  Gianluca VINCI (LEGA), nel richiamare i principi sin qui scrupolosamente seguiti dalla Giunta in tutta la propria attività, volti a garantire rigorosamente l'ambito di applicazione della legge n. 140 del 2003, condivide le considerazioni del relatore e preannuncia, a nome del gruppo di appartenenza, il voto favorevole alla proposta dell'on. Sarro.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, poiché nel corso degli interventi per dichiarazione di voto il deputato Bazoli ha richiesto la votazione per parti separate, precisa che la Giunta procederà a due distinte votazioni sulla proposta del relatore Sarro.
  Con il primo voto la Giunta si esprimerà sulla proposta di diniego con riferimento al tabulato telefonico del 3 marzo 2015 e a due intercettazioni ambientali dello stesso giorno.
  Con il secondo voto la Giunta si esprimerà sulla proposta di diniego con riferimento a tre intercettazioni ambientali del 21 maggio, del 2 luglio e del 29 luglio 2015 e tre intercettazioni telefoniche del 2 luglio 2015.
  Pone in votazione la proposta del relatore, on. Sarro, nel senso del diniego relativamente all'utilizzazione del tabulato telefonico del 3 marzo 2015 e delle due intercettazioni ambientali dello stesso giorno.
  Comunica quindi che la Giunta, a maggioranza, ha respinto la proposta del relatore con riferimento a tali captazioni.
  Pone successivamente in votazione la proposta del relatore, on. Sarro, nel senso del diniego relativamente all'utilizzazione delle restanti tre intercettazioni ambientali del 21 maggio, del 2 luglio e del 29 luglio 2015 e delle tre intercettazioni telefoniche, tutte del 2 luglio 2015.
  Comunica quindi che la Giunta, a maggioranza, ha approvato la proposta del relatore con riferimento a tali ultime captazioni.Pag. 18
  Essendo stata parzialmente respinta la proposta del relatore Sarro, proponequindi che il deputato Bazoli sia incaricato di predisporre la relazione per l'Assemblea.
  (la Giunta concorda)

Domanda di autorizzazione all'esecuzione di perquisizione domiciliare nei confronti del deputato Fabio Massimo Boniardi (Doc. IV, n. 7).
(Esame e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame della domanda di autorizzazione all'esecuzione di perquisizione domiciliare nei confronti di Fabio Massimo Boniardi (Lega), nell'ambito del procedimento penale n. 15171/19/21 RGNR, avanzata Procura della Repubblica presso il tribunale di Genova ed assegnata alla Giunta il 5 marzo scorso. Nella seduta del 1o aprile scorso la Giunta ne ha ricevuto annuncio; l'on. Bazoli è stato designato quale relatore.
  Il deputato Boniardi, ritualmente invitato a fornire alla Giunta i chiarimenti opportuni ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento, ha preannunciato l'invio di una memoria scritta, auspicando di poter essere ascoltato in audizione in una prossima seduta, che potrà essere convocata a tal fine nella prossima settimana, anche alla luce del calendario dei lavori d'Aula che la Conferenza dei presidenti di Gruppo predisporrà per il mese di giugno.
  (la Giunta concorda)

Domanda di autorizzazione all'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Antonio Pentangelo (Doc. IV, n. 8).
(Esame e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame della domanda di autorizzazione all'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Antonio Pentangelo (Doc. IV, n. 8), assegnata alla Giunta il 15 maggio scorso e della quale ha dato notizia alla Giunta stessa nella seduta del 20 maggio. La Giunta, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento, dovrà riferire all'Assemblea entro il 14 giugno prossimo.
  Ricorda che l'incarico di riferire su tale procedimento è affidato alla deputata Lucia Annibali.

  Lucia ANNIBALI (IV), relatrice, fa presente che la richiesta in titolo è pervenuta alla Camera il 15 maggio 2020 dal Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Torre Annunziata nell'ambito del procedimento penale n. 4810/2018 RGNR – n. 687/19 RG GIP.
  Essa riguarda l'autorizzazione all'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nell'ambito di un procedimento nei confronti del deputato Pentangelo, oltre che di una pluralità di indagati, tra i quali figura anche il senatore Luigi Cesaro. Il reato ascritto al deputato Pentangelo è quello – in continuazione ed in concorso con Luigi Cesaro, tale Adolfo Greco e Tobia Polese (nel frattempo deceduto) – previsto e punito dagli articoli 319 e 321 del codice penale, reato commesso da Pentangelo – per come riportato nell'ordinanza – nel mese di ottobre 2014 e il 21 febbraio 2015.
  Secondo la prospettazione accusatoria il Greco, in concorso con Polese, in cambio della nomina da parte di Pentangelo, all'epoca presidente f.f. della Provincia di Napoli, dell'architetto Maurizio Biondi quale commissario ad acta al fine di garantire il rilascio di un permesso a costruire nell'area industriale ex CIRIO nel comune di Castellammare di Stabia, richiesto dalla PolGre Europa 2000 s.r.l., facente capo ad Adolfo Greco in società col Polese, corrispondeva ad Antonio Pentangelo un orologio Rolex, a Luigi Cesaro la somma di euro 10.000 e si adoperava affinché un altro degli indagati del procedimento, Giuseppe Imperati, concedesse Pag. 19in locazione a Cesaro e Pentangelo un appartamento a Napoli da adibire a sede regionale del partito politico Forza Italia ad un prezzo inferiore a quello richiesto originariamente; Greco, inoltre, a titolo di controprestazione avrebbe prestato sostegno elettorale ad Armando Cesaro, figlio di Luigi, nella campagna per le elezioni regionali campane del 2015.
  La misura cautelare degli arresti domiciliari – la cui applicazione è stata sospesa nei confronti dei due parlamentari in attesa delle deliberazioni di Camera e Senato – è stata eseguita nei confronti degli altri indagati.
  Per il deputato Pentangelo ed il senatore Cesaro, tra gli altri, il GIP, dottoressa Maria Concetta Criscuolo, ha disposto anche il divieto di incontro e colloquio anche telefonico e telematico con persone diverse dai familiari conviventi.
  La documentazione agli atti consiste nella lettera di richiesta e dell'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali ad essa allegata, entrambe pubblicate. Non sono stati trasmessi altri atti.
  Tanto premesso, si riserva di svolgere ulteriori considerazioni di merito dopo l'audizione dell'interessato.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che nella seduta odierna si procederà, ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera, ad ascoltare l'interessato, il quale, ritualmente invitato a rendere chiarimenti, è oggi presente per essere ascoltato.
  (Viene introdotto il deputato Antonio Pentangelo)

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, fa presente che con riferimento al Doc. IV, n. 8 il deputato Antonio Pentangelo è invitato ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni e a depositare la documentazione che eventualmente ritenga di produrre.

  Antonio PENTANGELO (FI) deposita documentazione e svolge una relazione sulla vicenda.

  Intervengono, per formulare osservazioni e richieste di chiarimento, Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, Gianluca VINCI (LEGA) e Mario PERANTONI (M5S), ai quali risponde l'audito

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, dichiara conclusa l'audizione.
  (Il deputato Pentangelo si allontana dall'aula)

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo alla prossima seduta.

  La seduta termina alle 14.40.