CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 maggio 2020
376.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 20

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 27 maggio 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.

  La seduta comincia alle 13.10.

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 2329 Brescia, recante «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di soppressione dei collegi uninominali e di soglie di accesso alla rappresentanza nel sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali plurinominali».
Audizione di Massimo Villone, Professore emerito di diritto costituzionale presso l'Università degli studi di Napoli «Federico II».
(Svolgimento e conclusione).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione Pag. 21diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Massimo VILLONE, Professore emerito di diritto costituzionale presso l'Università degli studi di Napoli «Federico II», svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ringrazia il professor Villone per il suo intervento e dichiara conclusa l'audizione.

Audizione di Alessandro Sterpa, Professore di diritto pubblico presso l'Università degli studi della Tuscia.
(Svolgimento e conclusione).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Alessandro STERPA, Professore di diritto pubblico presso l'Università degli studi della Tuscia, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Interviene il deputato Federico FORNARO (LEU).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ringrazia il professor Sterpa per il suo intervento e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 13.45.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 27 maggio 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Achille Variati.

  La seduta comincia alle 14.10.

DL 26/2020: Disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020.
C. 2471 Governo.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 maggio 2020.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame del decreto-legge 20 aprile 2020, n. 26, recante disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020. Informa, facendo seguito a quanto unanimemente convenuto in occasione della riunione di ieri dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, di aver chiesto al Presidente della Camera di posticipare l'avvio della discussione in Assemblea sul provvedimento alla mattina di domani, giovedì 28 maggio, al fine di disporre di tempi più ampi per l'esame delle proposte emendative. Ricorda che nella medesima riunione dell'Ufficio di Presidenza, si è convenuto di concludere l'esame in sede referente del provvedimento entro le ore 19 di oggi. A tal fine al massimo entro le 18,45 dovrà concludersi l'esame delle proposte emendative, in quanto a quell'ora porrà in votazione la proposta di conferire il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento.
  L'esame del provvedimento riprenderà dunque con l'esame delle proposte emendative, procedendosi alle dichiarazioni di voto e alle votazioni sulle stesse, a partire dall'emendamento Sisto 1.1.

  Francesco Paolo SISTO (FI) ringrazia il presidente per le sue comunicazioni e per aver richiesto il rinvio della discussione del provvedimento in Assemblea. Chiede Pag. 22se l'Assemblea procederà nella giornata di domani soltanto alla discussione sulle linee generali o anche a votazioni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, precisa che nella mattinata di domani avrà luogo la discussione sulle linee generali in Assemblea.

  Francesco Paolo SISTO (FI) chiede al sottosegretario Variati di riferire sull'esito degli approfondimenti richiesti nella seduta precedente circa la possibilità di un'ulteriore posticipazione della data delle elezioni rispetto al 20 settembre. Ricorda infatti come sia stato assunto l'impegno, da parte della maggioranza, di introdurre modifiche al decreto-legge in esame soltanto con il consenso unanime di tutti i gruppi e come l'eventuale violazione di tale impegno non potrà non avere conseguenze politiche, anche sotto il profilo della condotta dell'opposizione nel prosieguo dei lavori.

  Il sottosegretario Achille VARIATI, dopo aver ricordato di aver sempre improntato la propria interlocuzione con la Commissione alla massima lealtà, ricorda come il provvedimento in esame non fissi la data di svolgimento delle elezioni bensì individui un intervallo di tempo all'interno del quale tale data dovrà essere fissata. Assicura come il Governo abbia ascoltato con attenzione le proposte e anche le critiche provenienti dalle forze politiche, ma ricorda come ci si trovi di fronte a una proroga del mandato di organi elettivi che non può non rivestire carattere del tutto eccezionale e la cui durata pertanto deve essere la più breve possibile.
  Rileva quindi come, nell'individuazione della data di svolgimento delle consultazioni elettorali, occorra tenere presenti esigenze di carattere sanitario, di partecipazione democratica ed economiche. Per quanto concerne i profili di carattere sanitario, ricorda come il comitato tecnico-scientifico abbia osservato una bassa virulenza dell'infezione con temperature più alte e come abbia conseguentemente raccomandato di concludere le consultazioni elettorali entro il mese di settembre.
  Per quanto riguarda il profilo relativo alla partecipazione democratica, osserva come l'esigenza di svolgere una campagna elettorale adeguata impedisca di fissare la data delle elezioni nel mese di luglio, mentre viceversa lo svolgimento delle consultazioni nel mese di settembre consentirebbe un tempo più ampio per lo svolgimento della campagna elettorale medesima. Ricorda quindi come proprio al fine di favorire la partecipazione democratica il Governo abbia espresso parere favorevole in ordine alla riduzione delle firme per la presentazione delle candidature. Osserva, inoltre, come lo svolgimento delle elezioni nel periodo estivo sia problematico anche per motivi economici, con particolare riferimento al settore del turismo. Ricorda come il Governo e la maggioranza abbiano accolto talune sollecitazioni delle opposizioni, indicando quale data per lo svolgimento delle elezioni il 20 settembre anziché il 13, come testimoniato anche dal ritiro dell'emendamento 1.21 della relatrice che prevedeva l'anticipazione del termine iniziale della finestra elettorale. Dichiara di non poter formulare ulteriori proposte o indicazioni al riguardo.
  Conclude rammaricandosi per il fraintendimento provocato da alcune affermazioni da lui rese nel corso della seduta di ieri circa l'interlocuzione con le regioni, precisando come con le regioni medesime non sia intervenuta al momento alcuna intesa, come da lui erroneamente fatto intendere, ma come sia in corso un confronto.

  Federico FORNARO (LEU) ringrazia il sottosegretario Variati per le precisazioni da lui rese e per il rispetto nei confronti dei lavori della Commissione che esse testimoniano.
  Rileva quindi come la discussione in atto rischi di trasmettere all'esterno un'impressione fuorviante. Sottolinea, infatti, come il decreto-legge in esame non individui alcun election day e come pertanto sia da respingere l'accusa, che è rivolta indistintamente a tutte le forze politiche, di litigare sulla data delle elezioni. Osserva come la finestra elettorale Pag. 23prevista dal provvedimento in esame sia riferita alle elezioni comunali e come pertanto le regioni interessate, nell'esercizio delle loro prerogative, restino libere di fissare le elezioni regionali anche in una data antecedente, ad esempio il 6 settembre. Quanto ai rapporti con l'opposizione, osserva come la volontà di costruire un percorso unitario non può tradursi nell'accettazione di un diritto di veto da parte dell'opposizione o della stessa maggioranza e ritiene inaccettabili le accuse rivolte alla maggioranza di non avere un atteggiamento collaborativo.
  Auspica che si possa quanto prima entrare nel merito della discussione, al fine di individuare soluzioni condivise rispetto ai profili di criticità che la data che è stata individuata, quella del 20 settembre, comunque comporta, ad esempio per quanto concerne la raccolta delle firme.

  Emanuele PRISCO (FDI) prende atto che il confronto non registra sostanziali passi in avanti.
  Con riferimento alle osservazioni del comitato tecnico-scientifico, secondo le quali nel periodo autunnale potrebbe venirsi a determinare una nuova ondata epidemica, rileva come anche prima di tale periodo la situazione sia comunque eccezionale, e come da questo punto di vista non sussistano significative differenze tra la seconda metà del mese di settembre e l'inizio del mese di ottobre. Quanto alla proposta di abbinare le consultazioni elettorali e il referendum sulla riduzione dei parlamentari in un unico election day, rileva come essa, pur potendo essere giustificata dal punto di vista economico, presenti comunque diversi profili di criticità meritevoli di approfondimento, quali ad esempio quelli già evidenziati relativi alla raccolta delle firme per la presentazione delle candidature e allo svolgimento della campagna elettorale.
  Ritiene che ci si dovrebbe invece concentrare sull'individuazione di misure volte a superare tali difficoltà, inevitabilmente derivanti dallo svolgimento delle consultazioni in un periodo indubbiamente eccezionale, anche al fine di evitare percentuali irrisorie di affluenza alle urne, come quelle registrate nelle recenti elezioni suppletive svoltesi durante la fase di emergenza sanitaria. Tale scarsa partecipazione sarebbe indubbiamente favorita dall'accorpamento nella stessa data di consultazioni elettorali e referendarie eterogenee.
  Ribadisce conclusivamente la necessità di individuare misure che tengano conto delle circostanze eccezionali nelle quali andranno a svolgersi le consultazioni.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) ritiene anzitutto che sia stato scorretto da parte del rappresentante del Governo far intendere un'intesa con le regioni sul tema della data delle consultazioni elettorali, che poi si è rivelata di fatto inesistente. Chiede quindi delucidazioni al Governo circa l'impatto che la scelta di far svolgere le elezioni il 20 settembre potrebbe determinare sull'inizio dell'anno scolastico, tenuto conto della complessità delle operazioni necessarie per la messa in sicurezza delle strutture scolastiche.

  Stefano CECCANTI (PD), nel condividere le considerazioni del deputato Fornaro, ritiene che i gruppi di opposizione debbano chiarire se intendano sostenere un anticipo della data delle elezioni, come richieste da alcuni presidenti di regione di centro-destra – e come sembra richiedere il deputato Iezzi, ponendo il problema relativo all'inizio dell'anno scolastico – o se ritengano preferibile posticipare ulteriormente tale data, come richiesto nella seduta odierna da altri esponenti di tali gruppi di minoranza.
  Fa quindi notare che il parere fornito dal comitato tecnico-scientifico si limita a sconsigliare lo svolgimento delle elezioni in un periodo stagionale che potrebbe coincidere con una ripresa del rischio epidemiologico, considerata anche la possibilità di svolgere dei ballottaggi. Ricorda, peraltro, che nel corso dell’iter del provvedimento lo stesso deputato Sisto aveva dichiarato di considerare condivisibile la data del 20 settembre, non comprendendo, Pag. 24pertanto, per quale ragione ora si ostini a richiedere di prevedere un ulteriore breve slittamento.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso, nonché attraverso la trasmissione sulla web-tv in formato accessibile tramite la rete intranet della Camera o tramite apposite credenziali, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni ne dispone, pertanto, l'attivazione.

  Francesco Paolo SISTO (FI) si dichiara stupito che il deputato Ceccanti dia una interpretazione personale delle dichiarazioni rese da altri deputati, peraltro rendendo pubbliche considerazioni e argomentazioni che sono state svolte in via informale tra i parlamentari.
  Considera quindi pretestuoso che si fissi in modo unilaterale la data di svolgimento delle elezioni sulla base di una documentazione tecnica che, invece, non fornisce alcuna certezza scientifica. Fa notare che la maggioranza e il Governo preferiscono seguire le proprie convenienze politiche piuttosto che pensare alla salvaguardia dei diritti fondamentali, peraltro con il rischio di recare un danno all'economia del Mezzogiorno, fondata sul turismo. Fa inoltre notare come lo stesso intervento del deputato Iezzi dimostri che i gruppi di opposizione, a differenza di quelli di maggioranza, pensano più alle esigenze dei cittadini che agli interessi di parte, dal momento che assumono orientamenti i quali possono anche apparire non coincidenti con quelli manifestati da alcuni presidenti di regione di centrodestra.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), nel dichiararsi incredulo per il tenore dell'intervento del deputato Ceccanti, sottolinea come la Commissione sia il luogo in cui debba svolgersi un'adeguata istruttoria legislativa, facendo inoltre notare che, con il suo intervento, si è limitato a chiedere delucidazioni al Governo su una questione concreta, al di fuori di qualsiasi polemica politica che coinvolga presidenti di regione di centro-destra o di centro-sinistra.
  Ribadisce quindi che il Governo ha mancato di rispetto nei confronti del Parlamento, avendo fatto intendere l'esistenza di un'intesa con le regioni, che poi è stata smentita dalle medesime regioni.

  Federico FORNARO (LEU) evidenzia come i gruppi di minoranza sembrano seguire direzioni opposte, dal momento che alcuni chiedono un ulteriore breve rinvio della data di svolgimento delle elezioni, mentre altri chiedono un'anticipazione di tale data. Ritiene che la proposta del Governo di fissare come data delle consultazioni elettorali il 20 settembre 2020 rappresenti una mediazione ragionevole ed equilibrata.
  Quanto alla questione delle problematiche inerenti all'avvio dell'anno scolastico, ritiene che la predisposizione di protocolli territoriali differenziati in prossimità della data delle elezioni possa essere risolutiva. Fa notare, peraltro, che il provvedimento in esame si limiti a fissare una finestra elettorale, rimanendo impregiudicato un margine di manovra per le regioni.

  Giorgio SILLI (M-NI-USEI-C !-AC) rileva, senza intenti offensivi nei confronti di alcuno, come la discussione abbia assunto toni grotteschi, e come la frammentazione delle posizioni delle forze politiche impedisca il raggiungimento di soluzioni condivise.
  Stigmatizza il fatto che non si sia tenuto conto del parere dei presidenti delle regioni, ricordando come la gran parte di essi abbia manifestato la volontà, a suo avviso condivisibile, di svolgere le elezioni nella data più ravvicinata possibile. Prende atto della diversa soluzione prescelta dal Governo, ma rileva come essa appaia priva di logica, in quanto, pur essendo asseritamente fondata su motivazioni di carattere sanitario, non tiene conto del rischio epidemiologico che comporta l'attività di raccolta delle firme, che avviene con modalità cartacea, e lo svolgimento Pag. 25della campagna elettorale. Ritiene che la soluzione migliore sarebbe stata quella di anticipare la data delle elezioni il più possibile, approfittando del rallentamento dei contagi, anche al fine di non correre il rischio di un ulteriore rinvio a causa di un peggioramento della situazione epidemiologica.
  Auspica che, quanto meno, si individuino comunque misure atte a consentire che l'intero procedimento elettorale si svolga in modo sicuro dal punto di vista sanitario.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, pur intendendo concedere la parola a tutti i deputati che ne facciano richiesta, richiama l'attenzione sulla necessità di passare alla votazione delle proposte emendative.

  Simone BALDELLI (FI) richiama l'attenzione della Commissione sulla proposta di abbinamento del referendum costituzionale alle elezioni regionali e comunali. Manifesta netto dissenso rispetto a tale proposta e stigmatizza il fatto che non si sia finora ritenuto di ascoltare al riguardo il comitato promotore, che è un soggetto titolare di prerogative costituzionali e che ha espresso la propria ferma contrarietà all'abbinamento. Auspica un'ulteriore riflessione al riguardo da parte del Governo, ritenendo la sovrapposizione di consultazioni eterogenee del tutto inopportuna e ipotizzando che con l'abbinamento si persegua surrettiziamente l'obiettivo di condizionare l'esito del referendum.
  Ritiene quindi che debba essere assicurato il diritto dei cittadini a una campagna referendaria che garantisca un'adeguata informazione e parità di condizioni e ricorda come tale esigenza sia stata già posta dal comitato promotore con riferimento alla data, originariamente prevista, del 29 marzo.

  Giovanni DONZELLI (FDI) concorda in linea teorica sul fatto, sottolineato tra gli altri dal deputato Ceccanti, che il provvedimento in esame non stabilisce la data delle elezioni, ma individua l'intervallo temporale entro il quale esse devono svolgersi, ma rileva come, di fatto, l'individuazione della data risulti essenziale ai fini della valutazione delle proposte emendative concernenti i termini per il deposito delle liste, che, a seconda della data prescelta, ricadrebbero, o meno, nel periodo centrale del mese di agosto.
  Ritiene che il Governo e la maggioranza abbiano compiuto una doppia forzatura, sia non concordando la data delle elezioni né con le forze politiche di opposizione né con le regioni sia prevedendo l'abbinamento del referendum costituzionale alle elezioni. Rispetto a tale abbinamento manifesta la propria contrarietà, ritenendo semmai che l'abbinamento possa riguardare il turno di ballottaggio ma non il primo turno.
  Auspica conclusivamente che si individui una soluzione politica alle criticità evidenziate.

  Il sottosegretario Achille VARIATI, con riferimento alle considerazioni del deputato Iezzi, rileva di essersi già scusato, all'inizio della seduta, per il fraintendimento causato da alcune affermazioni da lui rese nella seduta precedente circa il raggiungimento di un'intesa con le regioni, ricordando come il contenuto delle predette affermazioni sia stato successivamente rettificato in un suo comunicato stampa.
  Per quanto concerne la richiesta di chiarimenti avanzata dallo stesso deputato Iezzi circa le ricadute dello svolgimento delle consultazioni elettorali sull'attività scolastica, ricorda in primo luogo come la definizione del calendario scolastico rientri nella competenza regionale. Osserva, inoltre, come le elezioni riguardino un numero limitato di comuni e come sia ancora più limitato il numero dei comuni interessati dall'eventuale turno di ballottaggio. Rileva altresì come i seggi elettorali non siano allestiti presso tutti i plessi scolastici.
  Quanto ai protocolli sanitari, ritiene ipotizzabile che essi possano essere diversificati tenendo conto della diversa situazione epidemiologica presente nei diversi Pag. 26territori. Ribadisce di ritenere preferibile l'accorpamento delle diverse consultazioni in un unico election day.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, chiede alla relatrice e al Governo di precisare il parere sull'emendamento Sisto 1.1.

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, ribadisce il parere contrario sull'emendamento Sisto 1.1.

  Il sottosegretario Achille VARIATI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Francesco Paolo SISTO (FI) rileva come sia un'ovvietà il fatto che in questa sede non venga stabilita la data delle elezioni ma venga individuato un intervallo temporale entro il quale le elezioni si devono svolgere, ma osserva come la decisione circa l'individuazione della data delle elezioni spetti comunque al Governo. Apprezza la lealtà del sottosegretario Variati, il quale ha ribadito l'orientamento del Governo di indicare la data del 20 settembre.
  Rileva quindi come la sua proposta emendativa 1.1, di cui raccomanda l'approvazione, sia volta a posticipare il termine iniziale della finestra elettorale al 1o ottobre. Stigmatizza l'indisponibilità del Governo e della maggioranza, che evidentemente sono mossi da interessi politici particolaristici, al confronto con l'opposizione.
  Si associa alle considerazioni del deputato Baldelli sul referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari, stigmatizzando il fatto che tale tema nella discussione in corso rivesta un ruolo secondario. Denuncia con forza il fatto che la Commissione sia completamente preda delle brame politiche della maggioranza.

  La Commissione respinge l'emendamento Sisto 1.1.

  Francesco Paolo SISTO (FI) sottoscrive e illustra l'emendamento Magi 1.2. Fa notare come dietro alla scelta della maggioranza non vi siano esigenze sanitarie, ma interessi politici. Osserva che il gruppo del M5S si piega a logiche di scambio, obbedendo ai voleri del gruppo del Partito democratico. Ritiene quindi che in nome dell'interesse di pochi si sacrificano le esigenze della collettività.

  Federico FORNARO (LEU) fa notare che lo stesso Presidente della regione Liguria, di cui cita una dichiarazione, ha manifestato la necessità di far svolgere le consultazioni elettorali prima dell'inizio dell'anno scolastico.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) ritiene che una soluzione ragionevole sia quella di fissare la data di svolgimento delle elezioni successivamente al 20 settembre, anche tenuto conto delle difficoltà che alcuni schieramenti politici incontrerebbero nella raccolta delle firme, considerato, peraltro, che ciascuna regione su tale tematica contempla normative diverse.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) fa notare che, a prescindere da sterili polemiche politiche, il dato rilevante è che il Governo, dinanzi ad una problematica concreta riguardante l'avvio dell'anno scolastico, non ha ben chiaro cosa fare. Ritiene che tale mancanza di programmazione rischi di gettare nell'incertezza milioni di studenti, ai quali andrebbe invece consentito, dopo il periodo di lockdown, un riavvicinamento sociale.

  Stefano CECCANTI (PD), in risposta al deputato D'Ettore, fa notare che la proposta di riformulare il subemendamento Di Maio 0.1.06.8 viene proprio incontro alle preoccupazioni espresse dai gruppi di minoranza circa la raccolta delle firme per le candidature. Infatti, osserva come tale proposta di riformulazione preveda che il numero minimo delle sottoscrizioni richieste per la presentazione delle liste e delle candidature sia ridotto a un terzo, al fine di garantire il pieno esercizio dei diritti civili nello svolgimento delle elezioni delle regioni a statuto ordinario del 2020. Fa poi notare che, secondo tale proposta di riformulazione, Pag. 27resta salva per ciascuna regione la possibilità di prevedere disposizioni diverse, per le elezioni regionali del 2020, ai fini della prevenzione e della riduzione del rischio di contagio da COVID-19. Si tratterebbe dunque di una normativa che lascia ampio margine di intervento alle regioni, nel rispetto dei principi costituzionali.

  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene necessario che il Parlamento, evitando inutili forzature, trovi una soluzione concordata sulla data di svolgimento delle elezioni, anche a fronte di alcune rilevanti questioni ancora da risolvere, come quella connessa all'avvio dell'anno scolastico posta dal deputato Iezzi. Ritiene grave che la maggioranza per salvaguardare i suoi equilibri interni imponga soluzioni nocive per la collettività.

  Carlo SARRO (FI), dopo aver richiamato anch'egli le pressioni esercitate da alcuni presidenti di regione sul Governo affinché la data delle elezioni sia anticipata, si sofferma su quelli che ritiene i valori essenziali posti a fondamento della normativa che disciplina lo svolgimento delle competizioni elettorali.
  Ritiene che, al termine di un periodo nel corso del quale, a causa della situazione di emergenza epidemiologica, numerosi diritti fondamentali sono stati compressi, le elezioni costituiscano la prima occasione di riappropriazione da parte dei cittadini della libertà politica.
  Sottolinea quindi come le valutazioni del comitato tecnico-scientifico, fondate su mere ipotesi, stiano determinando una compressione inimmaginabile della libertà di partecipare alle competizioni elettorali. Osserva come le forme e i termini rivestano un'importanza essenziale nel diritto elettorale e giudica incongrua l'anticipazione dei termini per la presentazione delle liste, in quanto la raccolta delle firme non può essere evidentemente intrapresa prima che le liste stesse siano state formate e senza neppure aver dato il tempo ai candidati di farsi conoscere dagli elettori. Richiama la giurisprudenza amministrativa al riguardo, osservando, in particolare, come la compressione dei termini della procedura abbia dato luogo in molti casi a pronunce di annullamento delle elezioni. Al riguardo, osserva come lo svolgimento delle elezioni il 20 settembre comporterebbe una notevole limitazione della durata effettiva della campagna elettorale, che sarebbe ridotta a circa dieci giorni, determinando, fra l'altro, anche una situazione di disequilibrio all'interno delle singole liste, laddove sia previsto il voto di preferenza. Auspica un'attenta riflessione, dal momento che sono in gioco valori fondamentali e anche al fine di prevenire contenziosi in sede giurisdizionale.
  Ribadisce conclusivamente come le elezioni costituiscano l'occasione per i cittadini di riappropriarsi dei propri diritti.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E) dichiara di condividere il disagio del deputato Fornaro per il fatto che vi sia una divisione sul tema della finestra elettorale. Precisa di non essere portatore dell'interesse di alcun presidente di regione e di essersi limitato a presentare proposte emendative puntuali.
  Nel riconoscere come il provvedimento in esame individui la finestra elettorale e non la data delle elezioni, richiama l'attenzione sul fatto che allo stato non è possibile formulare previsioni sull'andamento epidemiologico, ritenendo che valutazioni più aggiornate possano essere effettuate dopo l'estate. Sottolinea quindi come il criterio ispiratore di qualsiasi scelta debba essere quello di garantire lo svolgimento corretto della campagna elettorale e dell'intero procedimento elettorale e ritiene che ciò non sia possibile prevedendo lo svolgimento delle elezioni il 20 settembre.
  Considera, inoltre, del tutto inopportuno l'abbinamento alle elezioni del referendum costituzionale, che meriterebbe invece una campagna autonoma, al fine di garantire un'adeguata informazione ai cittadini.

  La Commissione respinge l'emendamento Magi 1.2

Pag. 28

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, è immediatamente convocato e rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, da convocarsi all'esito della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta termina alle 16.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 27 maggio 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.15 alle 16.50.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 27 maggio 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Achille Variati.

  La seduta comincia alle 16.50.

DL 26/2020: Disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020.
C. 2471 Governo.

(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta pomeridiana.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Marco Di Maio 1.3 è stato ritirato dai presentatori ed è stato fatto proprio dal deputato Sisto.

  Francesco Paolo SISTO (FI) rileva come il ritiro della proposta emendativa 1.3 da parte dei presentatori evidenzi uno dei punti dolenti dell'attuale maggioranza, in cui alcune componenti seguono una linea apparentemente dissonante, per poi allinearsi dopo aver conseguito i propri obiettivi politici. Stigmatizza il fatto che questo scambio riguardi anche la materia elettorale.
  Ritira, quindi, l'emendamento Marco Di Maio 1.3, da lui precedentemente fatto proprio.

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, propone un'ulteriore riformulazione dell'emendamento Mancini 1.4.

  Il sottosegretario Achille VARIATI condivide l'ulteriore proposta di riformulazione avanzata dalla relatrice.

  Emanuele PRISCO (FDI) chiede chiarimenti sulla ratio dell'emendamento Mancini 1.4, il quale prevede che le elezioni dei consigli circoscrizionali dei comuni in cui il mandato del sindaco e del consiglio comunale scada nel 2021 abbiano luogo nel 2021 contestualmente alle elezioni comunali.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) rileva come la proposta emendativa in esame sia palesemente volta a rinviare al 2021 le elezioni dei consigli dei municipi di Roma che sono stati sciolti a seguito della sfiducia espressa nei confronti dei presidenti del Movimento 5 Stelle vicini alla sindaca Raggi, al fine di evitare una competizione elettorale nella quale le forze politiche dell'attuale maggioranza si troverebbero ad essere contrapposte.

  Francesco Paolo SISTO (FI) stigmatizza con forza il fatto che la proposta emendativa in esame sia volta a evitare una frizione tra il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle, strumentalizzando per motivi di opportunismo politico un provvedimento in materia elettorale. Dichiara il proprio voto contrario sull'emendamento in esame, che risponde non all'interesse dei cittadini bensì a quello dei partiti.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E) auspica l'intervento dei presentatori dell'emendamento in esame, affinché chiariscano Pag. 29il senso della loro proposta, volta a rinviare le elezioni per il rinnovo dei consigli municipali sciolti, in considerazione del fatto che essi dovrebbero comunque essere rinnovati nella primavera del prossimo anno. Osserva peraltro che, laddove fosse confermata la prassi di nominare quali commissari dei municipi i presidenti uscenti, ci si troverebbe di fatto di fronte alla proroga del presidente e non anche del consiglio che lo ha sfiduciato. Alla luce di tali considerazioni, dichiara la propria astensione sull'emendamento in esame.

  Augusta MONTARULI (FDI) ritiene vergognoso, soprattutto da parte del M5S, il quale si è sempre dichiarato a favore dei cittadini, che si impedisca ai cittadini di andare al voto, per meri interessi elettorali. Fa notare che l'emendamento Mancini 1.4, come riformulato, rischia di determinare un vulnus inaccettabile, dal momento che, in vista di un accordo politico tra i gruppi di maggioranza, si prorogano i mandati di organismi sfiduciati, che sarebbero da rinnovare nell'anno corrente, con la scusa di dover accorpare le elezioni degli organismi municipali con quelle degli organi comunali.

  Stefano CECCANTI (PD) chiede che la pubblicità dei lavori della Commissione sia assicurata anche mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Giovanni DONZELLI (FDI) ritiene sia indecente ed immorale che i gruppi di maggioranza, per mere ragioni di convenienza elettorale, legate alle elezioni dei consigli dei municipi di Roma, decidano sostanzialmente di prorogare per legge i mandati di organismi municipali sfiduciati. Auspica, pertanto, il ritiro di tale proposta emendativa.

  Vittoria BALDINO (M5S) precisa che la ratio dell'emendamento 1.4 è semplicemente quella di evitare che, in una situazione di emergenza, si svolgano anche le consultazioni elettorali relative agli organi circoscrizionali in quei comuni il cui consiglio rimane in carica fino alla scadenza naturale prevista nell'anno 2021.

  Simona BORDONALI (LEGA) ritiene vergognoso che proprio il gruppo del M5S, che si rappresenta come paladino della democrazia, privi i cittadini del voto per meri interessi elettorali. Fa notare che la maggioranza assume decisioni ai danni di cittadini, come dimostra anche la questione del problematico avvio dell'anno scolastico.

  Emanuele PRISCO (FDI) evidenzia come la proposta emendativa in esame sia una «marchetta politica» vergognosa, di cui auspica il ritiro o quantomeno l'accantonamento.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) ritiene che l'emendamento Mancini 1. 4, così come riformulato, sia irragionevole, preannunciando il suo voto contrario. Ritiene grave che attraverso lo strumento decreto-legge si disciplinano tali aspetti del procedimento elettorale.

  Stefano CECCANTI (PD), in risposta al deputato D'Ettore, fa notare che il ricorso alla decretazione urgenza per la regolamentazione della normativa elettorale di contorno è ritenuta legittima dalla stessa Corte costituzionale.
  In relazione all'emendamento Mancini 1.4, così come riformulato, fa notare come con esso il Parlamento non faccia altro che assumersi la responsabilità di prendere una decisione – che altrimenti verrebbe rimessa alla discrezionalità del prefetto – rinviando le consultazioni elettorali di organismi che altrimenti resterebbero in carica solo per pochi mesi. Si tratta, a suo avviso, di un principio già presente nell'ordinamento, atteso che anche per le elezioni politiche nazionali, nell'ultimo anno di legislatura non è possibile svolgere elezioni suppletive.

  Francesco Paolo SISTO (FI) ritiene inaccettabile prorogare con decreto-legge Pag. 30il commissariamento di un organismo sfiduciato, per meri convenienze elettorali.
  Fa notare come sia molto riduttivo parlare di legislazione elettorale di contorno, quando si stanno affrontando delicate questioni politiche. Ritiene necessario che anche la Presidenza della Repubblica sia messa al corrente dell'inaccettabile violazione dei diritti delle opposizioni che si sta concretizzando in questa seduta.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Mancini 1.4 accettano la riformulazione proposta dalla relatrice.

  Sara DE ANGELIS (LEGA) chiede che sull'emendamento Mancini 1.4, come riformulato, abbia luogo la votazione nominale.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, chiarisce che in sede referente non è possibile procedere a votazioni nominali.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, pone in votazione l'emendamento Macini 1.4, come riformulato (Commenti).

  Francesco Paolo SISTO (FI) chiede di far effettuare ai segretari una verifica in ordine ai risultati della votazione dell'emendamento Mancini 1.4, come riformulato.
   Giuseppe BRESCIA, presidente, accedendo alle richieste testé formulate, annulla la votazione e chiede ai deputati segretari di conteggiare i voti sull'emendamento Mancini 1.4, che pone in votazione.

  La Commissione approva l'emendamento Mancini 1.4, come riformulato (vedi allegato 1).

  Vittoria BALDINO (M5S), accetta la riformulazione proposta dalla relatrice del suo emendamento 1.7.

  Emanuele PRISCO (FDI) fa notare che gli emendamenti Iezzi 1.5 e Prisco 1.6 hanno sostanzialmente lo stesso contenuto dell'emendamento Baldino 1.7, così come riformulato.

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, propone di riformulare gli emendamenti Iezzi 1.5, Prisco 1.6 nel medesimo testo dell'emendamento Baldino 1.7.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori degli emendamenti Iezzi 1.5 e Prisco 1.6 accettano la riformulazione proposta dalla relatrice.

  La Commissione approva gli emendamenti Iezzi 1.5, Prisco 1.6 Baldino 1.7, come riformulati nel medesimo testo (vedi allegato 1).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Iezzi 1.8 e Prisco 1.9 devono ritenersi assorbiti dall'approvazione degli identici emendamenti Iezzi 1.5 (Nuova formulazione), Prisco 1.6 (Nuova formulazione) e Baldino 1.7 (Nuova formulazione).

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) segnala come l'emendamento Stefani 1.10, del quale è cofirmatario, potrebbe risolvere le problematiche precedentemente evidenziate relative all'interruzione delle lezioni scolastiche.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefani 1.10.

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, formula un'ulteriore proposta di riformulazione dell'emendamento Silli 1.11, nei seguenti termini:

  «Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
  1-bis. Per i procedimenti elettorali dell'anno 2020, al fine di garantire l'efficacia delle misure di contenimento del contagio da COVID-19, con particolare riferimento alla necessità di rispettare la distanza interpersonale e di evitare assembramenti, le pubbliche amministrazioni, compresi gli Pag. 31uffici giudiziari, competenti all'emissione di atti, di certificati e altri documenti utili in ogni fase del procedimento elettorale, trasmettono quanto di loro competenza, ad eccezione delle tessere elettorali, qualora l'interessato ne faccia richiesta, a mezzo di posta elettronica certificata all'indirizzo del richiedente.».
  Avverte che, qualora la proposta di riformulazione non fosse accolta, il parere sull'emendamento sarebbe contrario.

  Il sottosegretario Achille VARIATI condivide l'ulteriore proposta di riformulazione avanzata dalla relatrice.

  Francesco Paolo SISTO (FI) chiede alla relatrice se tra gli atti per i quali l'emendamento Silli 1.11 prevede la trasmissione a mezzo di posta elettronica certificata siano compresi gli atti sensibili.

  Manuela GAGLIARDI (M-NI-USEI-C !-AC) non accetta la riformulazione proposta dalla relatrice dell'emendamento Silli 1.11.

  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene necessario un chiarimento in ordine alle prospettive della diffusione dell'epidemia nei prossimi mesi. Evidenzia infatti che, qualora si preveda che nel prossimo mese di settembre l'epidemia possa considerarsi sostanzialmente superata, non saranno necessarie deroghe alla vigente disciplina relativa allo svolgimento delle elezioni. Qualora invece il pericolo di contagio dovesse essere consistente anche nei prossimi mesi non si comprende il motivo di fissare le consultazioni elettorali proprio a settembre, potendosi votare in qualsiasi periodo, con l'adozione di opportune cautele.

  Manuela GAGLIARDI (M-NI-USEI-C !-AC) ritiene che l'emendamento Silli 1.11 sia sufficientemente chiaro. Se si ritiene infatti che sia sicuro effettuare le elezioni da oggi sino alla fine di settembre, propone di fissare la data delle votazioni in un momento precedente il termine ultimo di settembre, anche per evitare di dover interrompere nuovamente le lezioni scolastiche e rischiare di dover affrontare una ripresa del contagio con l'abbassarsi delle temperature.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Silli 1.11 e Magi 1.12.

  Francesco Paolo SISTO (FI) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.13, volto a limitare agli atti di ordinaria amministrazione, nonché agli atti urgenti e indifferibili, i poteri degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario durante gli ultimi tre mesi del mandato. Premettendo che tra gli atti urgenti e indifferibili sono senza dubbio comprese tutte le misure per fronteggiare la diffusione dell'epidemia, ritiene ingiustificata una proroga piena dei poteri degli attuali presidenti delle regioni, per evitare di rafforzare eccessivamente la posizione degli presidenti in carica, come invece sembrano interessati a fare gli esponenti del Partito Democratico.
  Conclude annunciando il voto favorevole del gruppo Forza Italia sul suo emendamento 1.13.

  La Commissione respinge l'emendamento Sisto 1.13.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E) illustra l'emendamento a sua firma 1.14, il quale propone di esonerare dalla raccolta delle firme per la presentazione delle liste elettorali i partiti nazionali in possesso dei requisiti per l'esonero ai fini delle elezioni europee o che risultino formalmente collegati con un partito politico europeo, rappresentato nel Parlamento europeo. Al riguardo, prendendo atto del superamento delle problematiche, emerse nei giorni scorsi, relative all'interpretazione dell'articolo 122 della Costituzione e all'asserita potestà legislativa regionale in materia di raccolta delle firme per la presentazione delle candidature alle elezioni regionali, chiede alla relatrice se ritiene di poter revocare il parere contrario espresso sull'emendamento in oggetto.

Pag. 32

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, conferma il proprio parere contrario sull'emendamento Magi 1.14.

  Giovanni DONZELLI (FDI) ribadisce la necessità di un chiarimento in ordine alle prospettive della diffusione dell'epidemia nei prossimi mesi e alla possibilità di svolgere in sicurezza le consultazioni elettorali, osservando come la necessità di adottare speciali precauzioni nella raccolta delle firme recherebbe un pregiudizio alla presentazione di liste civiche.

  La Commissione respinge l'emendamento Magi 1.14.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 1.15, che prevede un'intesa o quanto meno un parere delle regioni e delle province autonome in relazione all'esenzione o diminuzione del numero di sottoscrizioni necessarie per la presentazione delle liste elettorali.

  Mariastella GELMINI (FI) sottolinea la delicatezza delle questioni attualmente in discussione, per la disciplina delle quali ritiene estremamente grave l'aver utilizzato lo strumento della decretazione di urgenza. Ritiene infatti che su queste materie le forze politiche dovrebbero raggiungere un accordo, come sicuramente auspicato anche dal Presidente della Repubblica. L'accordo dovrebbe riguardare, da una parte, l'accorpamento o meno delle elezioni amministrative con lo svolgimento del referendum costituzionale, e, dall'altra, la data per lo svolgimento delle consultazioni amministrative. In relazione a quest'ultimo aspetto osserva come la data del 20 settembre, preannunciata dal Governo, non sia assolutamente idonea, in quanto potrebbe influire negativamente sulla ripresa del turismo in Italia.
  Chiede quindi che venga raggiunta un'intesa tra le forze politiche prima del conferimento del mandato alla relatrice. In proposito osserva come la data del 27 settembre potrebbe evitare ricadute sul settore turistico e garantirebbe maggiore spazio per la presentazione delle liste e lo svolgimento della campagna elettorale.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, osserva come il provvedimento in esame non rechi indicazioni in merito all'accorpamento tra elezioni amministrative e referendum costituzionale, né indichi una data precisa per lo svolgimento delle consultazioni elettorali, limitandosi a individuare una finestra temporale. Ricorda poi che la data indicata dal rappresentante del Governo esprima semplicemente un'intenzione della maggioranza.
  Conclude quindi segnalando come l'attuale provvedimento non sia la sede in cui definire la data di svolgimento delle elezioni e rilevando come le sollecitazioni espresse dalla Presidente Gelmini saranno certamente registrate dal sottosegretario Variati.

  Francesco Paolo SISTO (FI) ritiene che quanto osservato dal Presidente Brescia in merito alla semplice indicazione di una finestra temporale sia in contraddizione con la precisa affermazione del rappresentante del Governo relativamente alla scelta della data del 20 settembre. Segnala come l'indicazione del Governo, in assenza di interlocuzione con le opposizioni, comporterà la richiesta di un intervento istituzionale di più alto livello.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prendendo atto di quanto affermato dalla Presidente Gelmini e dal deputato Sisto, ribadisce che la decisione relativa alla data per lo svolgimento delle consultazioni elettorali verrà assunta in una sede diversa dalla presente.

  Francesco Paolo SISTO (FI) insiste sulla necessità di affrontare la questione in una sede istituzionale di livello più elevato.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) segnala che le opposizioni svolgeranno le proprie considerazioni sulla base di quanto affermato dal rappresentante del Governo. Criticando quindi la scelta di adottare un Pag. 33decreto-legge per la soluzione di un problema di natura squisitamente politica, chiede per quale motivo non venga presa in considerazione la data del 27 settembre, rinunciando alla possibilità di concludere un accordo con le opposizioni.
  Chiede infine quali siano le reali intenzioni del Governo rispetto all'accorpamento tra elezioni amministrative e referendum costituzionale e all'eventualità di raggiungere un accordo su questo punto tra maggioranza e opposizione.

  Il sottosegretario Achille VARIATI, nel premettere di avere ascoltato con estrema attenzione il dibattito in corso, incluso l'accorato intervento svolto dalla Presidente Gelmini, osserva che il provvedimento si limita a fissare una possibile finestra elettorale, con riferimento alle consultazioni amministrative, regionali e suppletive.
  Dichiara altresì che il Governo ha posto grande attenzione alle risultanze dell'apposito documento elaborato dal Comitato tecnico-scientifico, dal quale emerge che – pur non potendosi affermare con certezza che, in caso di svolgimento delle consultazioni elettorali nel mese di settembre, vi sarebbero minori rischi di contagio – la capacità di trasmissione del virus sembrerebbe doversi ridurre in presenza di temperature calde. Chiarisce che il Governo rimane comunque orientato, al momento, verso una soluzione che preveda lo svolgimento delle consultazioni elettorali nelle sole date del 20-21 settembre prossimo, ma tiene a precisare che in politica lo spazio per il confronto tra le diverse posizioni può considerarsi esaurito solo allorquando si addiviene ad una decisione definitiva. In tale quadro, assicura che sarà pertanto sua cura riportare in seno al Governo ed alla maggioranza le istanze emerse nel corso del dibattito odierno, ai fini di una possibile, ulteriore valutazione della questione, eventualmente anche nel prosieguo della discussione in Assemblea, tanto più vertendo essa nella delicata materia elettorale.

  Giovanni DONZELLI (FDI), pur ringraziando il sottosegretario Variati per i toni utilizzati e per le sia pur timide aperture da ultimo prospettate, dissente tuttavia profondamente rispetto a quanto da egli riferito in merito al documento redatto dal Comitato tecnico-scientifico, dal momento che in nessun modo esso ha accreditato l'ipotesi che la capacità di propagazione del virus possa ridursi con il caldo, essendo tale ultima valutazione circoscritta nel medesimo documento al comportamento dei soli coronavirus già noti.
  Rimarca inoltre come l'invito al dialogo suggerito dalle forze di opposizione deriva anche dal fatto che manca, per l'appunto, qualsiasi evidenza scientifica che possa sostenere fondatamente la scelta della data del prossimo 20-21 settembre per lo svolgimento in unica soluzione delle consultazioni elettorali. A suo avviso, l'orientamento manifestato dal Governo a tale ultimo riguardo riflette piuttosto una decisione di carattere esclusivamente politico, come tale priva di qualsiasi avallo da parte della comunità scientifica.
  Osserva infine che, mentre le opposizioni hanno prontamente accolto l'invito ad un confronto costruttivo da più parti sollecitato, anche dal Presidente della Repubblica in un momento di così grave difficoltà per il Paese, come dimostrato in occasione dell'autorizzazione parlamentare allo scostamento dagli obiettivi di finanza pubblica, la maggioranza di Governo ha invece sinora agito cercando in prevalenza di imporre forzatamente le proprie decisioni.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) ritiene che il sottosegretario Variati abbia da ultimo reso considerazioni nuove ed assai interessanti, lasciando intendere che potrebbe ancora aver luogo una qualche forma di ripensamento rispetto alla scelta di un election day nel prossimo 20-21 settembre, eventualmente anche nell'ambito della discussione del provvedimento in esame da parte dell'Assemblea.

  Il sottosegretario Achille VARIATI ribadisce che l'orientamento del Governo rimane quello già esposto nel corso della discussione di ieri, vale a dire la possibile Pag. 34effettuazione di un election day in data 20-21 settembre. Precisa che nel suo precedente intervento si è limitato ad assicurare che sarà sua premura trasferire le istanze e le richieste a vario titolo emerse nel corso del presente dibattito all'interno della maggioranza di Governo, ai fini di una ulteriore considerazione della questione in esame, tanto più che da un punto di vista sostanziale il provvedimento non definisce una data puntuale per lo svolgimento delle consultazioni elettorali. Osserva altresì come, per effetto del ritiro da parte della relatrice nella giornata di ieri del suo emendamento 1.21, la data del 13 settembre prossimo per l'eventuale svolgimento di un election day non sia allo stato più praticabile, mostrando dunque un segnale di attenzione rispetto alle risultanze del dibattito in corso.
  Ribadisce, infine, la propria convinzione circa il fatto che in politica vi è sempre spazio per l'individuazione di nuove soluzioni fino a quando il confronto è in corso e non siano assunte scelte definitive.

  Emanuele PRISCO (FDI) apprezza la disponibilità manifestata dal rappresentante del Governo, ma ritiene che occorra compiere uno sforzo di maggiore chiarezza, al limite disponendo anche una breve sospensione dei lavori. Intende, in particolare, richiamare l'attenzione sulle implicazioni dell'articolo aggiuntivo 1.06 della relatrice che, dilatando i tempi per la presentazione delle liste, comporterebbe l'automatica decadenza dell'ipotesi di svolgimento delle consultazioni elettorali nella data del prossimo 27 settembre e che potrebbe altresì determinare il compimento dei relativi adempimenti burocratici intorno alla data 15 agosto, con conseguente disagio, non già per le forze politiche impegnate nella campagna elettorale, quanto piuttosto per i lavoratori dipendenti delle amministrazioni e delle strutture a vario titolo interessate.

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, in relazione alle preoccupazioni da ultimo svolte dal deputato Prisco, ricorda che la lettera b) del subemendamento Macina 0.1.06.7, sul quale ha espresso parere favorevole, sia volta a sopprimere le lettere b) e c) del comma 3 dell'articolo aggiuntivo 1.06 a sua prima firma, risolvendo quindi il problema sollevato dallo stesso deputato Prisco.

  La Commissione respinge l'emendamento Magi 1.15 ed approva gli identici emendamenti Baldino 1.16, Prisco 1.17 e Iezzi 1.18 (vedi allegato 1).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Silli 1.20 è da intendersi precluso dall'approvazione degli emendamenti Baldino 1.16, Prisco 1.17 e Iezzi 1.18.

  Francesco Paolo SISTO (FI) illustra il subemendamento a sua prima firma 0.1.06.2, volto a porre rimedio a quella che ritiene essere forse la scelta più deteriore di cui si propone l'introduzione nel presente provvedimento, vale a dire il proposito di mantenere uniti elementi tra loro del tutto alieni ed incompatibili. Intende nello specifico fare riferimento all'ipotesi, adombrata nell'articolo aggiuntivo 1.06 della relatrice, che possano contestualmente avere luogo consultazioni elettorali di carattere politico, siano esse riferite ad un ambito nazionale, regionale o comunale, e il referendum popolare confermativo a matrice costituzionale.
  Rileva come, d'altra parte, la non sempre elevata qualità dimostrata dal ceto politico nella corrente legislatura appaia indulgere alla ricerca di compromessi anche assai audaci, finalizzati spesso esclusivamente al tentativo di mantenere in equilibrio un Governo sempre più in bilico. In chiave di monito, richiama la recente esperienza della campagna elettorale relativa al referendum popolare sulla proposta di revisione costituzionale del 2016, laddove in maniera schiacciante l'elettorato italiano ha una volta di più espresso la sua insopprimibile capacità di reazione di fronte a tentativi di comprimere lo spazio del dibattito democratico o di imporre scelte unilaterali basate solo Pag. 35sull'appartenenza ad uno schieramento partitico. A suo parere, una simile impropria sovrapposizione tra momenti elettorali di natura diversa, che implicano scelte differenti attinenti, da un lato, all'appartenenza politica, dall'altro, ad aspetti strutturali della nostra Costituzione, rappresenta una decisione che non esita a definire scellerata, ciò tanto più in considerazione dei tempi ristretti per lo svolgimento delle prossime consultazioni, circostanza questa che potrebbe mettere a repentaglio una corretta informazione sul voto da parte dei cittadini. Ritiene che in tal modo si produrrà inevitabilmente una notevole confusione materiale, giacché il voto costituzionale sarà indebitamente influenzato da quello afferente a scelte di ordine squisitamente politico.
  Nel ribadire che tale innaturale connubio tra tematiche costituzionali e politiche appare inaccettabile ed avrebbe meritato ben altra riflessione, non comprende per quale motivo non sia possibile peraltro immaginare una data successiva al prossimo settembre per l'effettuazione del referendum popolare costituzionale.
  In conclusione, ritiene che la soluzione prefigurata dal Governo deroghi al basilare canone della ragionevolezza né presenti alcuna motivata giustificazione in virtù dell'eccezionale contesto di emergenza sanitaria in corso.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E), premettendo di condividere le considerazioni del deputato Sisto, anche se non del tutto le motivazioni a sostegno del suo sub-emendamento, riferisce di essere contrario da sempre a quella che appare una sbrigativa riforma costituzionale da realizzare attraverso il taglio dei parlamentari. Il punto centrale, tuttavia, è a suo avviso quello di consentire lo svolgimento di una campagna elettorale regolare, che consenta ai cittadini di andare al voto in piena consapevolezza. Considera grave che si effettui per la prima volta nella storia italiana una campagna elettorale in agosto, per di più per esprimere il proprio consenso o meno su una riforma costituzionale.

  La Commissione respinge gli identici subemendamenti Magi 0.1.06.1 e Sisto 0.1.06.2.

  Francesco Paolo SISTO (FI) illustra il suo subemendamento 0.1.06.3, volto ad evitare la contemporaneità del voto per le consultazioni elettorali e quello sul referendum confermativo relativo al taglio dei parlamentari. Ritiene infatti sbagliato un election day per questioni così lontane tra loro che provocherebbero a suo avviso una sorta di stordimento elettorale. Ritenendo opportuna una riflessione più approfondita che consenta di ritrovare normalità e ragionevolezza, invita il Governo a riconsiderare il parere formulato sul subemendamento.

  Emanuele PRISCO (FDI), dopo aver ricordato che il suo gruppo è sempre stato favorevole al taglio dei parlamentari anche senza accordi di programmi o contratti di Governo, ritiene che la campagna elettorale per una riforma costituzionale di questa portata vada portata a termine in modo da consentire agli elettori di votare in piena coscienza e non confusi da troppe votazioni. In tale ottica condivide la proposta del deputato Sisto di suddividere in due date le consultazioni; tuttavia, troverebbe più utile unire le due esigenze, ovvero quella dello svolgimento di una campagna elettorale efficace e quella dell'accorpamento delle votazioni per consentire di risparmiare risorse.

  Giorgio SILLI (M-NI-USEI-C !-AC) ritiene che nel fissare la data per consultazioni elettorali regionali si dovrebbe ascoltare chi governa le ragioni. Al riguardo ricorda che tutti i governatori sono concordi nell'anticipare la data.
  Domanda quindi al rappresentante del Governo se il Comitato tecnico-scientifico sia stata interpellato in merito allo svolgimento delle procedure legate alla campagna elettorale che sono difficilmente esperibili in condizioni di sicurezza.

  La Commissione respinge il subemendamento Sisto 0.1.06.3.

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  Francesco Paolo SISTO (FI), illustrando il suo sub-emendamento 0.1.06.4, precisa che esso è volto a consentire lo svolgimento del referendum costituzionale successivamente alle consultazioni elettorali al fine di liberare il voto da condizionamenti politici e lasciare che esso resti un voto di pensiero e di sensibilità costituzionale. Sottolinea quindi la sua contrarietà al taglio dei parlamentari, che comporterebbe una riduzione del numero dei componenti delle Commissioni di Camera e Senato, con il rischio che diventino facile appannaggio delle lobbies, le quali spesso condizionano le scelte politiche.

  La Commissione respinge il subemendamento Sisto 0.1.06.4.

  Francesco Paolo SISTO (FI) illustra il suo subemendamento 0.1.06.5, evidenziando come esso sia finalizzato a liberare il voto referendario dal pressing della campagna elettorale.

  La Commissione respinge il subemendamento Sisto 0.1.06.5.

  Francesco Paolo SISTO (FI) illustra il suo subemendamento 0.1.06.6, rilevando come esso costituisca un tentativo di scongiurare il contemporaneo svolgimento delle consultazioni referendarie ed elettorali.

  La Commissione respinge il subemendamento Sisto 0.1.06.6.

  Francesco Paolo SISTO (FI), intervenendo sul sub-emendamento Macina 0.1.06.7, esprime su di esso una valutazione negativa e ne chiede l'accantonamento.

  Emanuele PRISCO (FDI) chiede che il subemendamento Macina 0.1.06.7 sia votato per parti separate.

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, non ritiene opportuno accantonare il subemendamento Macina 0.1.06.7.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, alla luce della richiesta in tal senso, avverte che il subemendamento Macina 0.1.06.7 sarà posto in votazione per parti separate, votando prima la lettera a) e quindi la lettera b) del subemendamento.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva la lettera a) e la lettera b) del subemendamento Macina 0.1.06.7 (vedi allegato 1).

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, formula un'ulteriore proposta di riformulazione del subemendamento Marco Di Maio 0.1.06.8.

  Il sottosegretario Achille VARIATI condivide l'ulteriore proposta di riformulazione avanzata dalla relatrice.

  Francesco Paolo SISTO (FI), intervenendo sul subemendamento Marco Di Maio 0.1.06.8, fa notare come la maggioranza, in spregio ai diritti dell'opposizione e sulla base di mere logiche di scambio, assuma decisioni dannose per gli italiani.

  Emanuele PRISCO (FDI) fa notare che se esiste un rischio epidemiologico, questo sussiste sia in una finestra elettorale che in un'altra. Qualora non sussistesse tale rischio, a suo avviso, non vi sarebbe alcuna ragione per non applicare l'ordinaria procedura elettorale. Ritiene dunque che dietro alle scelte della maggioranza vi sia solo l'intenzione di ridurre i tempi per la raccolta delle firme, per mere convenienze elettorali.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E) si chiede ironicamente se il comitato tecnico- scientifico sia stato chiamato a dire la sua opinione anche rispetto a questioni tecniche connesse al numero di firme richieste per la presentazione delle liste.

  Emanuele PRISCO (FDI), associandosi alle considerazioni svolte dal deputato Magi, fa notare che il comitato tecnico- scientifico assume decisioni di ogni tipo, sostituendosi al legislatore.

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  Il sottosegretario Achille VARIATI fa notare che il comitato tecnico-scientifico non ha assunto alcuna scelta politica.

  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene anomalo assumere certe decisioni sulla base di presupposti scientifici vaghi.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori del subemendamento Marco Di Maio 0.1.06.8 accettano la riformulazione proposta dalla relatrice.

  La Commissione approva il subemendamento Marco Di Maio 0.1.06.8, come riformulato (vedi allegato 1).

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E) raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.1.06.9, facendo notare che il provvedimento in esame, così come formulato, rischia di rendere difficoltosa la raccolta delle firme per alcune liste.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) fa notare che il provvedimento in esame solleva rilevanti questioni inerenti alla procedura elettorale che il Governo avrebbe dovuto considerare. Richiama, ad esempio, la problematica riguardante la raccolta delle firme, sulla quale potrebbero sorgere molte difficoltà, a fronte della diversità della normativa vigente nelle diverse regioni.

  Il sottosegretario Achille VARIATI fa notare che il Governo, secondo quanto previsto dall'articolo aggiuntivo Amitrano 1.01, come riformulato, sarà chiamato ad elaborare protocolli di sicurezza per garantire che le consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2020 si svolgano nel rispetto di determinate modalità operative e precauzionali.

  La Commissione respinge il subemendamento Magi 0.1.06. 9.

  Emanuele PRISCO (FDI), rivolgendosi alla presidenza, fa notare che in Assemblea il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato alle ore 9 della giornata di domani. Ritiene che con tempi così ristretti si restringono ulteriormente le possibilità per le opposizioni di incidere sul provvedimento.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dopo aver fatto presente che non compete alla presidenza della Commissione entrare nel merito della fissazione del termine per la presentazione degli emendamenti in Assemblea, avverte, in ogni caso, che segnalerà la questione alla Presidenza della Camera.

  La Commissione respinge il subemendamento Magi 0.1.06. 10.

  Emanuele PRISCO (FDI) illustra il suo subemendamento 0.1.06.11, raccomandandone l'approvazione. Stigmatizza quindi con forza l'opportunismo politico della maggioranza.

  La Commissione approva il subemendamento Prisco 0.1.06.11 (vedi allegato 1).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che i subemendamenti Prisco 0.1.06.12, Magi 0.1.06.13, Fornaro 0.1.06.14, Magi 0.1.06.15 e Sisto 0.1.6.16 si intendono preclusi dall'approvazione del subemendamento Prisco 0.1.06.11.

  Manuela GAGLIARDI (M-NI-USEI-C !-AC) lamenta un metodo di lavoro della maggioranza lesivo delle prerogative dell'opposizione, a fronte della sua indisponibilità a votare nel medesimo testo proposte emendative di contenuto analogo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Silli 0.1.06.17 e 0.1.06.18, nonché il subemendamento Silli 0.1.06.19, limitatamente al capoverso comma 3-ter, mentre il capoverso comma 3-bis è precluso dall'approvazione del subemendamento Marco Di Maio 0.1.06.8.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che il subemendamento Magi 0.1.06.20 è precluso dall'approvazione del subemendamento Marco Di Maio 0.1.06.8.

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  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 1.06 della relatrice (vedi allegato 1).

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, formula un'ulteriore proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Amitrano 1.01.

  Il sottosegretario Achille VARIATI condivide l'ulteriore proposta di riformulazione avanzata dalla relatrice.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori dell'articolo aggiuntivo Amitrano 1.01 accettano la riformulazione proposta dalla relatrice.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 1.01 Amitrano, come riformulato (vedi allegato 1), e respinge l'articolo aggiuntivo Sisto 1.03.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che è stata predisposta una proposta di correzioni di forma (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di correzioni di forma.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che il Comitato per la legislazione e la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno espresso il prescritto parere sul provvedimento in esame, mentre la Commissione Bilancio esprimerà il proprio parere direttamente all'Assemblea.

  La Commissione delibera, quindi, di conferire il mandato alla relatrice, Bilotti, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 19.30.

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