CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 maggio 2020
371.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 105

RISOLUZIONI

  Mercoledì 20 maggio 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene il ministro dell'università e della ricerca Gaetano Manfredi.

  La seduta comincia alle 12.05.

7-00459 Melicchio, 7-00460 Saccani Jotti, 7-00462 Frassinetti, 7-00468 Di Giorgi, 7-00469 Toccafondi, 7-00473 Belotti e 7-00477 Fusacchia: Misure di sostegno dell'università e della ricerca a contrasto degli effetti dell'epidemia COVID-19.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Abbinamento della risoluzione 7-00477 Fusacchia – Approvazione della risoluzione n. 8-00074).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 12 maggio 2020.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che sulla stessa materia delle risoluzioni in titolo è stata nel frattempo assegnata alla Commissione anche la risoluzione 7-00477 Fusacchia, che sarà discussa congiuntamente alle altre.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E), illustrando la sua risoluzione, ricorda che non tutti gli studenti hanno avuto la possibilità di seguire le lezioni universitarie in modalità da remoto, certamente non per responsabilità dell'università, ma per mancanza di strumentazione adeguata o per assenza di connessione: sollecita quindi l'attenzione e l'attivazione Pag. 106di tutti affinché nessuno sia lasciato indietro. Dopo aver evidenziato come taluni punti della sua risoluzione siano comuni ad altre risoluzioni presentate, si sofferma in particolare sulla questione del diritto allo studio e sulla richiesta di prevedere misure di aiuto per gli studenti fuori sede, come la riduzione del costo degli alloggi universitari. Parla quindi degli impegni chiesti al Governo con la sua risoluzione per l'adozione di misure per gli studenti di medicina, con particolare riferimento all'istituzione di scuole di specializzazione in medicina generale. Sulla scorta dei buoni esiti dell'esperienza della didattica a distanza, suggerisce quindi di pensare al possibile uso di questo tipo di strumento anche in funzione dell'Erasmus, in quanto esso permetterebbe la partecipazione a corsi universitari stranieri a un maggior numero di studenti, in quanto gli studenti potrebbero accedervi più facilmente che al programma Erasmus, anche in considerazione del minor costo. Sottolinea quindi la proposta di investire più risorse nel campo della ricerca legata all'intelligenza artificiale e di definire in modo strategico il prossimo programma nazionale della ricerca.

  Luigi GALLO, presidente, informa la Commissione che la deputata Piccoli Nardelli ha predisposto, assieme ai primi firmatari delle diverse risoluzioni, un testo unitario di risoluzione (vedi allegato).

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) illustra la proposta di testo unitario della risoluzione, contenente venticinque impegni al Governo su università, ricerca scientifica e alta formazione artistica e musicale. Sottolineando lo spirito di condivisione che ha ispirato la stesura del testo e il fatto che esso ricomprende molte tematiche care alla Commissione, evidenzia che la risoluzione è articolata in tre aree concettuali corrispondenti ad altrettante fasi: una prima fase dell'emergenza, con soluzioni urgenti finalizzate a far sì che il sistema regga; una seconda fase, con soluzioni per garantire la ripresa attraverso l'appostamento di risorse necessarie per ricondurre il Paese alla normalità; e, infine, una terza fase, in cui bisogna avere uno sguardo lungimirante. La pandemia ha messo in evidenza problemi preesistenti, che vanno affrontati con una prospettiva diversa. Dopo aver apprezzato il generoso impegno dei colleghi, che hanno privilegiato le soluzioni a vantaggio dell'intero sistema, al di là delle singole posizioni iniziali, conclude esprimendo grande soddisfazione per il comune lavoro svolto.

  Alessandro MELICCHIO (M5S) si associa alle considerazioni della deputata Piccoli Nardelli, che ringrazia per la predisposizione del testo unitario, che giudica di notevole valore. Osserva che diverse misure in materia di università e ricerca contenute nel decreto-legge «rilancio» appena emanato rispondono già alle richieste di iniziativa avanzate con la risoluzione, che, pur prendendo spunto dalla contingenza della crisi sanitaria, guarda in prospettiva con l'obiettivo di assicurare non solo la ripresa, ma anche lo sviluppo e la crescita del Paese.

  Giuseppe BASINI (LEGA) esprime l'auspicio che dopo l'estate tutto possa tornare come prima, almeno in termini di libertà personali, troppo compresse in due mesi di convivenza con il virus: una convivenza che, a suo avviso, dovrà essere accettata, perché la tutela della salute deve andare di pari passo con la libertà, la democrazia e la ricerca scientifica.

  Paola FRASSINETTI (FDI), ringraziando la deputata Piccoli Nardelli per l'ottimo lavoro di mediazione svolto, si sofferma sull'aspetto della didattica a distanza, che, pur avendo avuto buoni esiti – migliori nell'università che nella scuola, – ritiene debba quanto prima lasciare il posto alla ripresa della didattica in presenza, che si è dimostrata insostituibile. Si sofferma sulla necessità di azioni di sostegno del diritto allo studio, raccomandate dal suo gruppo, preoccupato per l'atteso crollo delle immatricolazioni: un Pag. 107crollo che deve essere arginato con ogni strumento. Dopo aver sottolineato le problematiche legate alle facoltà di medicina e alle scuole di specializzazione per i medici, invita il ministro a ricostituire quanto prima l'Osservatorio nazionale della formazione medica e, soprattutto, a dare maggiore spazio alla ricerca condotta nei policlinici universitari.

  Luigi CASCIELLO (FI) esprime soddisfazione per il fatto che anche in materia di università e ricerca si sia riusciti ad arrivare a una risoluzione unitaria che raccoglie le diverse istanze contenute nelle varie risoluzioni, tra cui quella presentata dalle deputate del suo gruppo Aprea e Saccani Jotti. Ricorda, in particolare, l'impegno chiesto al Governo per la continuità assistenziale agli studenti fuori sede, quello finalizzato all'aumento dei posti disponibili per le scuole di specializzazione medica, l'invito a valutare la possibilità di evitare il test di accesso ai corsi universitari quando il rapporto tra candidati e posti sia inferiore o di poco superiore a uno e quello sull'erogazione di finanziamenti aggiuntivi per reindirizzare una parte delle attività del CNR e di altri enti pubblici di ricerca verso obiettivi strategici. Infine, condividendo l'intervento del deputato Basini, si augura che tutto torni come prima in ambito sociale, e che ci sia una maggiore considerazione per la ricerca e l'università.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), apprezzata la convergenza di vedute di maggioranza e opposizione nell'individuare soluzioni e misure che tengano conto delle diverse sensibilità del Paese, osserva come le prime risposte alle istanze sollevate in Commissione possano essere intraviste già nelle disposizioni del decreto «rilancio». Sottolineata la sintonia sui temi essenziali della risoluzione, si sofferma in particolare su quello del diritto allo studio, rispetto al quale l'impegno di tutti deve essere quello di mettere i giovani in condizione di poter continuare a studiare, nonostante gli effetti economici negativi legati alla pandemia. Per scongiurare il calo delle iscrizioni, bisogna, a suo giudizio, sostenere i ragazzi e le loro famiglie con l'allargamento dell'area di non tassazione e con un aumento del fondo di finanziamento ordinario delle università. Quanto al comparto delle istituzioni AFAM, dopo averne ricordato l'importanza per il Paese, auspica che la divisione del Ministero dell'università da quello dell'istruzione consenta finalmente maggiore attenzione e concentrazione di risorse per questo comparto, in modo che sia possibile riformarlo e restituirgli la centralità che merita. Menziona quindi gli interventi sollecitati dalla risoluzione in favore degli enti di ricerca, delle facoltà di medicina e delle scuole di specializzazione medica, i cui posti dovranno essere aumentati con urgenza. Esprimendo la propria fiducia nei confronti del ministro, auspica che il Ministero dell'economia e delle finanze soddisfi la richiesta di risorse aggiuntive per università, ricerca, istruzione e formazione professionale superiore: investimenti fondamentali e strategici per lo sviluppo culturale, economico e sociale del Paese.

  Gabriele TOCCAFONDI (IV), premesso di confidare in una approvazione unanime della risoluzione, che vede convergere forze di maggioranza e di opposizione, sottolinea come le misure previste dal decreto «rilancio» in materia di università e ricerca vadano proprio nella direzione delineata dalla stessa risoluzione. Dopo aver ribadito la propria posizione in merito alla necessità di riprendere quanto prima la didattica in presenza, strumento essenziale in un percorso di crescita formativa, rileva come la risoluzione insista particolarmente sul tema economico legato alla crisi, di cui gli studenti e le loro famiglie sono le prime vittime. Invita quindi a porre particolare attenzione alla selettività degli strumenti di sostegno economico, che dovranno privilegiare i soggetti più fragili e maggiormente a rischio per il proseguimento degli studi. A tale proposito, ricorda come l'auspicato ampliamento dell'area di non tassazione comporti minori introiti per gli atenei, di cui bisognerà tenere conto, specialmente per Pag. 108quelli che ne saranno maggiormente danneggiati perché frequentati da un numero maggiore di studenti che beneficeranno dell'esenzione. Conclude apprezzando che il decreto «rilancio» preveda molte risorse per le azioni auspicate dalla risoluzione.

  Manuel TUZI (M5S), dopo aver ringraziato per il non semplice lavoro di sintesi politica effettuato per arrivare alla risoluzione unitaria, manifesta un particolare apprezzamento per la richiesta di aumento di posti per le specializzazioni mediche: esigenza che ha già una prima soddisfazione nel testo del decreto-legge «rilancio». Passando al tema dei concorsi per l'accesso alle facoltà di medicina, invita il Governo a considerare i rischi sanitari connessi allo svolgimento delle prove e a valutare l'adozione di misure idonee a garantire che si tengano in sicurezza.

  Federico MOLLICONE (FDI) ritiene necessario evidenziare il ruolo da protagonista svolto dalla VII Commissione nell'adozione di strumenti di indirizzo come la risoluzione che sta per essere approvata, in cui si dimostra la capacità del parlamento di operare sintesi costruttive tra le istanze delle diverse forze politiche. Ringrazia quindi la deputata Piccoli Nardelli per l'elaborazione del testo unitario della risoluzione, in cui sono confluite anche alcune proposte della sua parte politica.

  Il ministro Gaetano MANFREDI, dopo aver ringraziato la Commissione per il prezioso contributo fornito, chiarisce che la sua presenza ai lavori di oggi vuole anche testimoniare appieno il riconoscimento e l'apprezzamento di questo lavoro. Osserva che il fatto che la risoluzione sia unitaria dà il segno di come l'università, la ricerca e l'alta formazione artistica e musicale siano percepiti in modo unanime come beni comuni, che devono essere difesi da tutti, con un'azione collettiva, essendo leve fondamentali per la crescita e lo sviluppo del Paese.
  Si augura, come peraltro hanno già fatto diversi commissari nei loro interventi, che l'università torni presto alla sua funzione originaria, cioè quella di essere una grande comunità in presenza, che mette insieme la costruzione del sapere e la sua trasmissione: perché l'università è sia ricerca, sia formazione. Si augura che si torni presto alle lezioni in presenza, ma rileva che si dovrà tenere conto della situazione. Riferisce, in proposito, che una prestigiosa università britannica ha annunciato questa mattina che erogherà on line tutta la sua formazione fino all'estate del 2021: segno di quanto sia complicata oggi la formazione in presenza. È d'accordo, ad ogni modo, che si dovrà fare il possibile perché si ritorni il prima possibile in aula, per garantire quel senso di comunità che è proprio dell'università.
  Ritiene che vi siano delle priorità, che sono peraltro affrontate nel decreto-legge «rilancio»: tra queste c’è il diritto allo studio, con un sostegno agli studenti, allo scopo di evitare una riduzione del numero degli iscritti. Si tratta di un'operazione da fare con grande attenzione perché le risorse non sono illimitate e andranno quindi utilizzate per aiutare chi veramente ne ha bisogno, ovvero coloro che hanno perso reddito. Nell'attribuzione delle risorse occorre svolgere un atto di equità, erogandole non solo orizzontalmente, ma anche verticalmente e tenendo conto delle esigenze dei territori, sui quali la crisi ha avuto impatti diversi.
  Sul sostegno alla ricerca riferisce che si è scelto nel decreto-legge di utilizzare lo strumento del PRIN, che consente un accesso ampio sia alle università sia agli enti di ricerca e che tocca tanto la ricerca di base quanto quella applicata. Ritiene importante ridare vitalità e slancio alla ricerca italiana, con particolare riguardo ai settori strategici.
  Sottolinea quindi che nel decreto c’è l'investimento per il reclutamento dei giovani. È importante perché tanti talenti sono stati «regalati» ad altri Paesi e loro devono essere date opportunità di rientro, affinché possano contribuire alla crescita del Paese.
  Un altro aspetto centrale è quello della formazione medica, sul quale rimarca che Pag. 109c’è un primo impegno forte sul tema delle borse di specializzazione; anche il settore della medicina di base e della medicina territoriale e la relativa specializzazione medica verranno rafforzati, con ulteriori 3.000 borse di studio.
  Concordando poi sulla necessità di rivedere il ruolo dei policlinici universitari come luogo di sintesi tra formazione, ricerca e assistenza, esprime il convincimento che la ricerca vada portata nei luoghi di cura e di assistenza, accorciando i tempi per l'applicazione medica, in collaborazione con la rete territoriale e con gli ospedali. È dell'avviso che la grande sfida che attende tutti è quella di cogliere le opportunità offerte con le risorse importanti contenute nel decreto «rilancio» quale occasione di ripartenza di un sistema che deve essere rimesso al centro dello sviluppo del Paese.
  Condividendo tutti i punti della risoluzione, ribadisce che la sua unitarietà è testimonianza di un processo vitale per costruire il futuro del Paese, perché soltanto partendo dai giovani, dalla ricerca e dalla formazione si potrà costruire una società più equa e competitiva, non per tornare come prima, ma diventare migliori di prima, superando problemi annosi, a partire da quello dei divari sociali e territoriali, che tanto hanno ostacolato la crescita negli ultimi anni.
  Nel campo della ricerca, manifesta poi interesse e attenzione per l'impegno contenuto nella risoluzione unitaria relativamente all’open science: ricorda come, in questo periodo di emergenza, si sia resa evidente l'importanza di un accorciamento dei tempi della ricerca, per dare risposte concrete sempre più rapide alle esigenze del momento. A tal fine è necessaria una più ampia condivisione dei dati, per aumentare l'interazione tra i ricercatori e per velocizzare il conseguimento dei risultati.
  Conclude assicurando che nei programmi che il Ministero dell'università e della ricerca metterà in campo nel medio e nel lungo termine verranno affrontati tutti i temi indicati dalla risoluzione e sarà dato riscontro alle diverse sollecitazioni della Commissione, che nuovamente ringrazia, anche perché diverse misure del decreto-legge «rilancio», nell'ambito di competenza del Ministero, sono state ispirate anche dall'interlocuzione avuta con essa nelle scorse settimane attraverso l'audizione informale.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione 8-00074 (vedi allegato).

  La seduta, sospesa alle 13.05, riprende alle 13.10.

7-00449 Casciello, 7-00465 Mollicone, 7-00467 Anzaldi, 7-00472 Belotti, 7-00474 Piccoli Nardelli e 7-00476 Fratoianni: Misure di sostegno dell'editoria a contrasto degli effetti dell'epidemia Covid-19.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio – Abbinamento delle risoluzioni 7-00474 Piccoli Nardelli e 7-00476 Fratoianni).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 12 maggio 2020.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che sulla stessa materia delle risoluzioni in titolo sono state assegnate alla Commissione anche le risoluzioni 7-00474 Piccoli Nardelli e 7-00476 Fratoianni, che saranno discusse congiuntamente alle altre.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) illustra la sua risoluzione 7-00474.

  Federico MOLLICONE (FDI) ritiene che, a questo punto, con la presentazione delle risoluzioni Piccoli Nardelli e Fratoianni, il quadro delle posizioni dei gruppi sul settore dell'editoria sia sufficientemente completo e sia quindi possibile iniziare il lavoro di sintesi in vista di una risoluzione unitaria rappresentativa di tutta la Commissione – come già avvenuto in materia di cultura e spettacolo, prima, e di università, ricerca e alta formazione Pag. 110artistica e musicale, poi – e tentare di deliberare la prossima settimana.
  Dopo aver quindi brevemente riepilogato i temi che la sua parte politica reputa più di rilievo, si sofferma in particolare sulle edicole, che necessitano di sostegno pubblico, sottolineando come svolgano una funzione sociale, essendo un punto di aggregazione e di riferimento delle comunità locali nei piccoli centri e nei quartieri cittadini.

  Luigi CASCIELLO (FI) concorda sul percorso auspicato dal deputato Mollicone, reputando anch'egli possibile e opportuno per tutte le forze politiche convergere su una risoluzione unitaria e non ravvisando ostacoli a questo, considerato che anche la risoluzione del Partito democratico, testé illustrata dalla deputata Piccoli Nardelli, ha contenuti sui quali ritiene si possa essere tutti d'accordo. Osserva, in particolare, che il settore dell'editoria giornalistica era già in crisi prima dell'emergenza sanitaria, la quale ha solo aggravato la situazione: le nuove tecnologie hanno stravolto il mondo dell'informazione, mettendo a rischio il giornalismo di qualità e molti posti di lavoro. Dopo aver menzionato lo stato di dissesto dell'INPGI, rimarca che – come dimostrato anche dalla circolazione di tante false notizie in queste settimane – è interesse pubblico che esistano organi di informazione seri e che il servizio d'informazione sia curato da professionisti riconosciuti.

  Gianluca VACCA (M5S) annuncia che anche il suo gruppo ha depositato oggi una risoluzione sul tema dell'editoria, che si augura sia assegnata a breve alla Commissione, in modo che si possa cominciare presto a lavorare ad una risoluzione unitaria.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 20 maggio 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 13.35.

Programma di lavoro della Commissione per il 2020 – Un'Unione più ambiziosa (COM(2020)37 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020 (Doc. LXXXVI, n. 3).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto degli atti in titolo.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), introducendo l'esame dei due atti programmatici in titolo, ricorda che la VII Commissione è chiamata a esprimere alla XIV Commissione il parere, per le parti di competenza, su due strumenti programmatici delle politiche europee: il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2020 e la Relazione predisposta dal Governo italiano in vista della partecipazione del nostro Paese all'Unione europea in questo stesso anno.
  Sottolinea preliminarmente che entrambi i documenti sono stati redatti a gennaio e non tengono quindi conto del cambiamento di scenario imposto all'Europa – come al resto del mondo – dall'epidemia di Covid-19. Aggiunge che la Commissione europea ha annunciato che intende rivedere il Programma di lavoro alla luce della crisi sanitaria ed economica, probabilmente rivedendo le priorità. Al momento tuttavia non è noto quali saranno i tempi di questo lavoro di revisione.
  Rimette quindi alla Commissione la valutazione dell'opportunità di esprimersi, e in quali termini, sugli atti già presentati, personalmente opinando che si possa cogliere l'occasione del parere da esprimere alla XIV Commissione per delineare gli Pag. 111indirizzi cui la VII Commissione reputa prioritario che l'Italia – e quindi il Governo italiano – si conformi nella sua azione in seno all'Unione europea.
  Passando quindi all'illustrazione dei due atti programmatici e cominciando dal Programma di lavoro della Commissione europea, ricorda che questo s'intitola «Un'unione più ambiziosa» ed espone le iniziative più importanti che la nuova Commissione europea intende intraprendere nel suo primo anno di attività, compresi gli impegni per i primi cento giorni. Il programma si concentra sulle sei tematiche individuate negli orientamenti politici della presidente von der Leyen, che sono: 1. Un green Deal europeo; 2. Un'Europa pronta per l'era digitale; 3. Un'economia al servizio delle persone; 4. Un'Europa più forte nel mondo; 5. Promuovere lo stile di vita europeo; 6. Un nuovo slancio per la democrazia europea.
  Il programma è corredato di quattro allegati che riportano, rispettivamente le nuove iniziative; le proposte che la Commissione considera prioritarie tra quelle in sospeso; le proposte che la Commissione intende ritirare; e le iniziative da adottare nell'ambito del programma REFIT, che – ricorda a tutti – è il programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione, pensato per garantire che la legislazione dell'Unione europea dia risultati ai cittadini e alle imprese in modo efficace, efficiente e a un costo minimo, attraverso la semplificazione della legislazione dell'Unione europea, l'eliminazione degli oneri superflui e l'adeguamento della normativa vigente.
  Per quanto concerne la competenza della nostra Commissione, segnala – per il settore istruzione – che il programma di lavoro contiene, nell'ambito della seconda delle tematiche prima ricordate, un paragrafo sulla transizione digitale, nel quale si evidenzia che l'Unione europea possiede tutti gli strumenti per trarre il massimo vantaggio da questa trasformazione e per diventare un leader digitale in tutti i settori. Secondo la Commissione europea, l'Europa deve passare per prima alle tecnologie future con il maggiore potenziale, garantendo nel contempo che l'approccio europeo sia umano, etico e basato su valori. La Commissione ritiene quindi che gli investimenti nelle competenze digitali saranno indispensabili in diversi settori, tra cui quello dell'istruzione. In quest'ambito la Commissione preannuncia l'intenzione di adottare – nell'ambito delle iniziative nuove – un Piano d'azione aggiornato per l'istruzione digitale. Il programma di lavoro della Commissione prevedeva l'adozione del Piano nel secondo trimestre del 2020, ma evidentemente la pandemia ha cambiato i progetti.
  Per quanto riguarda la ricerca scientifica e tecnologica, il programma di lavoro – sempre nell'ambito della seconda tematica (dedicata a «Un'Europa pronta per l'era digitale») – annuncia tra le nuove iniziative l'adozione di due comunicazioni della Commissione: una sul futuro della ricerca e dell'innovazione e lo Spazio europeo della ricerca, che esaminerà il modo in cui potranno essere messe al meglio in comune le risorse e accrescere la capacità di ricerca, innovazione e conoscenza; e una sulle missioni di ricerca e innovazione nell'ambito di Orizzonte Europa.
  Nell'ambito poi della quinta delle tematiche sopra ricordate (cioè «Promuovere lo stile di vita europeo»), il programma della Commissione evidenzia che lo stile di vita europeo consiste anche nel promuovere le competenze, l'istruzione e l'inclusione, per equipaggiare i cittadini degli strumenti e delle conoscenze necessari per il futuro. Il programma riporta che la Commissione è impegnata a rendere lo spazio europeo dell'istruzione una realtà entro il 2025, il che richiede un approccio complessivo che abbracci l'intero arco della vita, dall'infanzia all'età adulta. La Commissione preannuncia quindi la presentazione di un aggiornamento dell'Agenda per le competenze per l'Europa, con l'obiettivo di contribuire a individuare le carenze in termini di competenze, colmare tali lacune e sostenere la riqualificazione. Preannuncia inoltre la presentazione di un documento dal titolo Realizzazione dello Spazio europeo dell'istruzione. Pag. 112
  Nell'ambito delle iniziative REFIT – che come detto mira alla semplificazione della legislazione europea – la Commissione annuncia l'intenzione di rivedere la raccomandazione del 2011 sulla digitalizzazione e l'accessibilità in rete dei materiali culturali e sulla conservazione digitale (2011/711/UE). La raccomandazione del 2011 – come evidenziato nel programma – è uno dei principali strumenti strategici in materia di digitalizzazione, accesso online e conservazione digitale del patrimonio culturale europeo. L'aggiornamento servirà a tenere conto in modo più adeguato delle esigenze del pubblico in questo settore e a rafforzare il potenziale del patrimonio culturale dell'Europa a beneficio dei cittadini. La revisione, spiega il programma della Commissione, si incentrerà su questi aspetti alla luce delle evoluzioni tecnologiche attuali e delle esigenze del settore.
  Tra le proposte legislative in sospeso che la Commissione europea considera prioritarie e intende quindi sostenere, sono elencate tra le altre quelle che la VII Commissione ha avuto modo di discutere: la proposta di regolamento che istituisce «Erasmus», la proposta di regolamento che istituisce il programma Europa creativa (2021-2027) e la proposta di regolamento relativo all'Istituto europeo di innovazione e tecnologia, con la connessa proposta di decisione relativa all'agenda strategica dell'Istituto.
  Si tratta, nel complesso, di azioni condivisibili.
  Venendo alla Relazione programmatica del Governo italiano, ricorda preliminarmente che la legge n. 234 del 2012 prevede che il Governo presenti annualmente al Parlamento due relazioni sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea: una programmatica e una consuntiva. Nella relazione programmatica devono essere indicati gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire nell'anno di riferimento in sede di Unione europea. La relazione è strutturata in cinque parti ed è preceduta da una sintesi delle principali materie trattate in termini di orientamenti e priorità che il Governo intende perseguire nell'attività di partecipazione dell'Italia all'Unione europea. Nel caso di specie, temi di interesse della VII Commissione sono trattati nella seconda parte, che è dedicata alle priorità italiane nel quadro di politiche orizzontali e settoriali, e in particolare nei capitoli 5, 14 e 15, dedicati rispettivamente a «Ricerca, sviluppo tecnologico e spazio», «Istruzione, gioventù e sport» e «Cultura».
  In materia di Ricerca, sviluppo tecnologico e spazio, la Relazione del Governo annota che il 2020 vedrà la prosecuzione delle azioni previste nel Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) 2015-2020, fermo restando che – come ha ricordato quest'oggi anche il ministro Manfredi in sede di discussione delle risoluzioni su università e ricerca – è già iniziata la predisposizione del nuovo PNR. Sono indicati i principali interventi sui quali si concentrerà, nel corso del 2020, l'azione del Governo nel settore della ricerca: in particolare l'obiettivo era rafforzare l'impegno in vista della predisposizione dei documenti di programmazione dei fondi UE della politica di coesione 2021-2027. Rispetto al Programma Operativo Nazionale Ricerca e innovazione (PON R&I) 2014-2020, il Governo riferisce che nel 2020 prevede di dar seguito al processo implementativo, promuovendo misure per accelerarne l'attuazione procedurale, fisica e finanziaria.
  Un'attenzione particolare il Governo intende riservare all’EuroScience Open Forum, l'evento scientifico biennale più importante d'Europa, che al momento è previsto svolgersi – si vedrà se sarà possibile – ai primi di settembre a Trieste, in quanto Capitale della Scienza Europea 2020.
  Nell'ambito dei Programmi di ricerca nazionali, la relazione rimarca la rilevanza strategica del Programma ricerche in Antartide (PNRA) e del Programma ricerche in Artico (PRA), oltre a rioordare che continueranno le attività nell'ambito del programma quadro per la ricerca Horizon 2020. Si tratta, lo sottolinea, di programmi Pag. 113di ricerca della massima importanza, cui l'Italia contribuisce con la propria eccellenza.
  Quanto alla strategia nazionale nel settore aerospaziale, questa nel 2020 tenderà a dare continuità all'esecuzione degli accordi internazionali e ad aiutare lo sviluppo di un sistema della ricerca che allarghi le ricadute ed i benefici all'intero sistema industriale e produttivo. L'impegno dell'Italia nel settore aerospaziale – evidenzia la Relazione – è quello di valorizzare le nuove tendenze, sia dal punto di vista scientifico e tecnologico che nell'ambito delle mutate tendenze del settore a livello internazionale, rafforzando, in particolare, la partecipazione nazionale ai più importanti programmi scientifico-tecnologici e lo sviluppo di servizi per i quali lo spazio è componente abilitante.
  La relazione annuncia poi che proseguirà, nel 2020, l'attuazione del piano pluriennale di investimenti per la realizzazione di programmi ed infrastrutture internazionali che consentano di favorire la crescita intellettuale ed industriale del Paese attraverso lo sviluppo di tre linee programmatiche riguardanti la scienza nello spazio, la tecnologia per lo spazio e i servizi dallo spazio.
  Per quanto concerne i temi Istruzione, gioventù, sport, la Relazione programmatica indica, tra le priorità per il 2020, quella di proseguire nel rafforzamento del ruolo e della qualità dell'istruzione e della formazione; di proseguire nell'impegno per la riduzione della dispersione scolastica e l'aumento del numero di persone con titolo di istruzione superiore, nonché per la diminuzione del numero di giovani e di adulti con livelli di competenze scarsi e la promozione delle competenze chiave. Saranno poi rafforzate – annuncia la relazione – le azioni per l'educazione inclusiva e di qualità, per raggiungere la piena inclusione scolastica e assicurare il diritto allo studio agli studenti con disabilità, con disturbi e difficoltà nell'apprendimento e in situazione di svantaggio socio-economico-linguistico-culturale.
  Il piano di lavoro per il 2020 si focalizzerà, inoltre, sul proseguimento della cooperazione a livello europeo per il miglioramento del livello medio di possesso delle competenze chiave, in particolare di quelle linguistiche (anche in lingua straniera), quelle scientifiche e quelle trasversali.
  Sono individuati come obiettivi importanti: la diffusione della media literacy; l'attrattività dell'apprendimento permanente, da perseguire attraverso lo sviluppo di ambienti di apprendimento innovativi; la portabilità delle qualifiche e migliorare il collegamento con la ricerca, l'innovazione e le imprese; la mobilità europea a tutti i livelli di istruzione e formazione e per tutti i discenti, compresi i gruppi con minori opportunità.
  La relazione ricorda che nel 2020 si concluderà il negoziato sul nuovo Programma Erasmus, che prevede il rafforzamento delle opportunità di mobilità, in particolare per gli alunni della scuola secondaria superiore e dell'istruzione e formazione professionale e l'accrescimento della cooperazione tra Stati membri per il mutuo riconoscimento dei titoli, la sperimentazione di una Carta elettronica europea dello studente, la costituzione di Centri di eccellenza per l'istruzione e la formazione professionale e le Alleanze di Università europee. Si continuerà, quindi, ad investire sulla.
  Nell'ambito della cooperazione nel settore dell'istruzione e della formazione, per il 2020 sono previste iniziative che riguardano il miglioramento del sistema di formazione iniziale e sviluppo professionale continuo dei docenti, mediante il collegamento tra la formazione iniziale e in ingresso e la formazione in servizio, anche attraverso le maggiori opportunità’ internazionali di formazione favorite dalle Alleanze di Università europee.
  Per quanto riguarda il Programma Erasmus Plus relativamente al settore scolastico, proseguirà l'impegno italiano a garantire coerenza e complementarietà con le linee di indirizzo di politica nazionale. L'intenzione del Governo è di valorizzare, attraverso l'individuazione di priorità nazionali, le iniziative che supportino l'innovazione didattica e la digitalizzazione delle Pag. 114scuole, con particolare riferimento a progetti di formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, anche tramite progetti di consorzi regionali. Rilevanza sarà inoltre attribuita – secondo quanto annunciato dalla relazione – alle iniziative di partenariato tra scuole che prevedano la mobilità degli allievi.
  Per quanto riguarda i Fondi Strutturali Europei per l'istruzione, proseguiranno e saranno portati a termine gli interventi previsti nell'ambito del Programma Operativo Nazionale plurifondo FSE e FESR «Per la Scuola – competenze e ambienti per l'apprendimento» 2014-2020.
  In materia di Istruzione superiore, le aree prioritarie di intervento riguarderanno le attività di implementazione dello Spazio Europeo dell'Istruzione delineato a partire dal vertice UE tenutosi a Gothenburg nel 2017, con la finalità di rafforzare l'identità europea attraverso istruzione e cultura, costruendo uno spazio comune per la formazione europea, incentivando le azioni di mobilità per integrare le politiche pertinenti il mercato unico e la creazione di curricula comuni, soprattutto nell'ambito della formazione superiore.
  Per quanto riguarda il settore dell'AFAM, dopo aver apprezzato l'attenzione che la relazione dedica a questo ambito, riferisce che – come riportato appunto nella relazione – la Commissione europea ha avviato dal 2019 l'iniziativa concernente le Reti di Università Europee (European Universities Networks), lanciando un primo progetto pilota, della durata di tre anni, volto a finanziare alleanze di università con la condivisione di attività di ricerca e realizzazione di curricula condivisi. Il progetto sarà promosso anche nell'ambito del settore dell'alta formazione artistica e musicale. Il Governo proseguirà nel processo di allineamento del sistema agli standard europei, con particolare riferimento al terzo ciclo della formazione superiore artistica AFAM.
  Il Governo ha poi intenzione di monitorare le procedure attuate nell'ambito del settore dell'istruzione superiore per il riconoscimento dei titoli d'istruzione superiore esteri, come dei periodi di apprendimento all'estero, sia nel settore universitario che AFAM, in ottemperanza alla Raccomandazione emanata dal Consiglio dell'UE il 26 novembre 2018.
  Per quanto riguarda le linee generali di indirizzo della programmazione 2019-2021 delle Università, particolare rilievo – dice la relazione – assumono i criteri e gli indicatori relativi all'assegnazione delle risorse a favore della mobilità internazionale, del tutorato e dell'orientamento per il triennio. Tali criteri mirano ad incentivare queste attività, tenendo conto sia del merito degli studenti che delle relative condizioni socio-economiche, al fine di rimuovere le barriere esistenti che ostacolano l'accesso all'università, il completamento degli studi universitari e la partecipazione alla mobilità internazionale.
  Sul fronte della valorizzazione della qualità della ricerca e dei suoi risultati, il 2020 vedrà il Governo impegnato, insieme all'Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), nella promozione del terzo esercizio di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR 2015-2019).
  Sarà cura del Governo proseguire l'impegno per un reclutamento aperto, trasparente e meritocratico dei ricercatori nelle università, nelle istituzioni dell'AFAM e negli enti pubblici di ricerca (EPR). Ad analoghi criteri devono rispondere le progressioni nelle carriere. Particolare riguardo si avrà per la promozione dell'accesso e della progressione nelle carriere della ricerca e dell'alta formazione da parte dei gruppi svantaggiati e comunque meno rappresentati. Speciale attenzione sarà dedicata alla promozione della interoperabilità delle carriere tra università, AFAM ed EPR ed all'incentivazione della mobilità geografica, transdisciplinare e trans-settoriale dei ricercatori.
  In materia di sport, il Governo annuncia che parteciperà alle attività che saranno poste in essere dalle prossime presidenze di turno dell'UE: quella croata e quella tedesca. Nel 2020 giungerà a compimento il «Piano di lavoro per lo Sport 2017-2020» e saranno gettate le basi per il nuovo piano triennale 2021-2024, a cui Pag. 115il Governo fornirà il proprio contributo. Inoltre, è atteso il nuovo regolamento UE per Erasmus Plus 2021-2027, che dovrebbe destinare allo sport un budget di 550 milioni di euro. Nell'ambito del programma Erasmus Plus saranno attivate collaborazioni con le associazioni sportive dilettantistiche per la realizzazione della sesta edizione della «Settimana europea dello Sport».
  Per quanto concerne, invece, i temi della integrità di condotta, proseguirà l'azione di contrasto della manipolazione dei risultati sportivi (match fixing): azione che potrà essere ancora più incisiva grazie all'entrata in vigore il 1o ottobre 2019 della Convenzione n. 215 del Consiglio d'Europa (cosiddetta Convenzione di Macolin/Magglingen). La relazione annuncia poi che saranno approfondite le proposte della presidenza rumena e finlandese sulle fasce deboli e svantaggiate che praticano attività sportiva e sul binomio sport e minori, con l'obiettivo di avvicinare sempre più i bambini alla pratica dello sport.
  In materia di politiche per la cultura, l'azione del Governo – che è di grande impegno e ampio respiro – intende tenere conto delle priorità della nuova Agenda Strategica del Consiglio 2019-2024, in particolare della priorità «Costruire un'Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero».
  Il Governo coopererà con le Presidenze di turno del Consiglio UE per affermare il ruolo della cultura in linea con la visione globale di sviluppo sostenibile nelle sue dimensioni economica, sociale e ambientale. Infatti, nonostante l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite non preveda un obiettivo espressamente dedicato alla cultura, l'ambito culturale deve essere considerato a pieno titolo funzionale al perseguimento di tutti i 16 obiettivi di sviluppo sostenibile previsti.
  In tale prospettiva sarà garantita la cooperazione con la Commissione europea e con gli Stati membri sugli obiettivi strategici proposti dalla Nuova agenda europea per la cultura, che sono: 1) Dimensione sociale: sfruttare il potere della cultura e della diversità culturale per la coesione e il benessere sociali; 2) Dimensione economica: sostenere la creatività basata sulla cultura nell'istruzione e nell'innovazione, oltre che per l'occupazione e la crescita; 3) Dimensione esterna: rafforzare le relazioni culturali internazionali.
  Saranno altresì promosse le azioni trasversali, ovvero la strategia Digital4Culture e la protezione e valorizzazione del patrimonio culturale. Su quest'ultimo tema, il Governo intende sostenere l'attuazione del Quadro di azione europeo sul patrimonio culturale, fondato sui risultati dell'Anno europeo del patrimonio culturale e sull'integrazione del patrimonio culturale nelle diverse politiche UE. L'Italia sosterrà il processo assicurando la partecipazione al Gruppo di esperti della Commissione europea «Cultural Heritage Forum», piattaforma per il dialogo e lo scambio di buone pratiche fra Stati Membri, stakeholder e Commissione europea. Il Forum accompagnerà l'attuazione del Quadro di azione e promuoverà politiche pubbliche che garantiscano la sostenibilità del patrimonio culturale dell'Europa nel lungo periodo.
  Il Governo assicurerà, inoltre, l'attiva cooperazione con gli altri Stati membri per il perseguimento delle priorità delineate dal Piano di lavoro per la cultura 2019-2022, adottato con le Conclusioni del Consiglio nel novembre 2018. In particolare, nel 2020, nell'ambito della priorità volta a curare un ecosistema a supporto degli artisti, dei creatori e dei contenuti europei, si coopererà sul tema delle coproduzioni audiovisive al fine di identificare misure atte a tutelare la diversità culturale, fulcro dell'identità culturale europea, a rafforzare gli investimenti per le co-produzioni audiovisive europee e ad accrescere la circolazione internazionale dei contenuti audiovisivi, anche al fine di migliorare le relazioni culturali internazionali. Infine, si coopererà con gli Stati membri per la priorità della parità di genere nei settori culturale e creativo.
  L'Italia proseguirà nel suo impegno di co-coordinamento del partenariato Cultura e Patrimonio culturale dell'Agenda urbana per l'UE, iniziativa intergovernativa Pag. 116lanciata con il Patto di Amsterdam del 30 maggio 2016 con l'obiettivo di favorire uno sviluppo equilibrato, sostenibile e integrato delle città europee che ne incrementi la vivibilità e l'attrattività e ne stimoli l'innovazione
  Il Governo proseguirà inoltre nelle attività di comunicazione. I desk nazionali Cultura e Media proseguiranno nell'opera di diffusione delle informazioni sul programma Europa Creativa a proposito dei bandi e delle azioni a sostegno dei settori culturali e creativi, come, per esempio l'Azione «Music Moves Europe» dedicata al comparto dell'industria musicale, individuato dalla Commissione europea come strategico per la crescita economica e occupazionale nei prossimi anni.
  Il Governo intende, ancora, valorizzare le sinergie con altri programmi dell'Unione che finanziano cultura e patrimonio culturale, quali Horizon 2020, Erasmus Plus, i fondi strutturali (FESR, FSE) e Copernicus.
  L'attenzione del Governo al settore delle industrie creative e all'arte applicata è testimoniata, per il 2020 anche dalla previsione di una serie di attività per la promozione e la valorizzazione della creatività italiana contemporanea nell'Unione Europea.
  Saranno avviate attività culturali con istituti e associazioni operanti sull'intero territorio nazionale ed europeo per incrementare la produzione e la circolazione delle opere d'arte contemporanea e dei prodotti delle industrie creative.
  Principalmente nell'ambito delle arti visive delle giovani generazioni si opererà attraverso progetti nuovi o già consolidati, quali Italian Council, per promuovere la produzione, la conoscenza e la divulgazione della creazione contemporanea italiana; il Premio Berlino, per sostenere la mobilità in ambito internazionale di giovani professionisti; il Premio Barcellona, per offrire la possibilità a due giovani designer di risiedere nella capitale della regione spagnola della Catalogna per un periodo di sei mesi; il Grand Tour d'Italie, per sostenere la partecipazione di artisti italiani all'estero attraverso la creazione di occasioni di confronto tra curatori delle più prestigiose istituzioni europee e internazionali che si occupano di residenze d'artista.
  Nel comparto «Cultura», fino a tutto il 2020 la programmazione delle politiche di coesione è integrata e completata dal Piano Strategico Beni Culturali, che ne condivide gli obiettivi e ha come presupposto strategico la consapevolezza che i settori della cultura e del turismo rappresentano componenti essenziali dell'economia nazionale, in grado di generare crescita e occupazione. Il Piano mira al rilancio della competitività territoriale del Paese, intervenendo su beni e su siti di notevole interesse culturale e di rilevanza nazionale, per i quali si rende necessario e urgente realizzare interventi organici di tutela, riqualificazione, valorizzazione e promozione culturale, anche al fine di rafforzare l'offerta turistico-culturale.
  Il Governo intende proseguire le azioni finora sperimentate anche nel ciclo 2021-2027 attraverso la programmazione di un PON che dia continuità all'azione 2014-2020 e che tenga conto dei principali orientamenti europei attuali nel settore cultura e patrimonio culturale, anche se le proposte di regolamento per i fondi di coesione nel ciclo 2021-2027 potrebbero limitare gli interventi al solo ambito territoriale locale (OP5).
  Al fine di consentire la prosecuzione di quanto avviato negli scorsi anni, sarà promossa e assicurata la partecipazione ai tavoli di confronto partenariale, che nel corso del 2020, anche per il comparto Cultura, adotteranno importanti decisioni in ordine alla politica comunitaria per la coesione, ricomprendendo strategie, azioni e misure da perseguire con il prossimo ciclo dei fondi di coesione, tanto nell'ambito dell'Obiettivo 5 (OP5 – Un'Europa più vicina ai cittadini), mirato allo sviluppo territoriale integrato, che nell'ambito dell'obiettivo 1 (OP 1 – Un'Europa più intelligente), focalizzato su ricerca e innovazione, ambito nel quale la valorizzazione «intelligente» del patrimonio culturale delle città potrebbe offrire un contributo cruciale.Pag. 117
  Il Governo proseguirà il monitoraggio dell'applicazione della direttiva 2014/60/UE, che disciplina la restituzione dei beni culturali illegalmente rimossi dal territorio di uno Stato membro dell'Unione nonché l'attuazione e il monitoraggio del regolamento (CE) 116/2009 sull'esportazione dei beni culturali, che disciplina l'emanazione, a cura delle autorità competenti, di licenze per l'esportazione di beni culturali al di fuori del territorio doganale dell'Unione.
  Obiettivo primario è garantire controlli uniformi sulle esportazioni verso Paesi terzi presso tutte le frontiere esterne dell'UE, tutelando così il patrimonio culturale europeo e limitando il traffico illecito di beni culturali.
  Il Governo supporterà inoltre l'elaborazione e successiva emanazione degli atti esecutivi del regolamento (UE) 2019/880 relativo all'introduzione e l'importazione di beni culturali nell'Unione, con specifico riferimento a quelli creati o scoperti in Paesi terzi, ai fini della lotta al traffico illecito di beni culturali anche quale fonte di finanziamento del terrorismo.
  Il Governo proseguirà nell'attuazione della raccomandazione della Commissione europea sulla digitalizzazione e l'accessibilità in rete del materiale culturale e sulla conservazione digitale e nel relativo monitoraggio, cooperando nelle attività definite dalla Dichiarazione Cooperation on advancing digitisation of cultural heritage, sottoscritta in occasione del Digital Day 2019, con la quale gli Stati membri hanno riconosciuto l'importanza della digitalizzazione tridimensionale del patrimonio culturale e del riuso delle risorse culturali digitalizzate.
  Sarà assicurato il supporto e la collaborazione con l'iniziativa Europea, finanziata nell'ambito della Connecting Europe Facility (CEF), che offre un accesso europeo federato alle risorse culturali (opere d'arte, manufatti, libri, audiovisivi, documenti, manoscritti, archivi sonori, e così via) digitalizzate dalle istituzioni culturali degli Stati membri.
  Il Governo si adopererà affinché venga rivolta la giusta attenzione anche alla ricerca in materia di conservazione digitale, all'elaborazione di procedure omogenee in ambito UE, al potenziamento di strutture e infrastrutture e allo sviluppo di capacità in ordine alla curatela e alla conservazione delle risorse digitali, elementi, questi, essenziali anche ai fini dello sviluppo di un mercato unico digitale connesso. Particolare attenzione, infine, sarà rivolta ai documenti archivistici, cruciali per garantire la certezza del diritto e la tutela dei diritti di cittadini e imprese.

  Luigi GALLO, presidente, ritiene che l'esame dei due atti programmatici e il parere da esprimere alla XIV Commissione possa essere per la VII Commissione l'occasione per delineare indirizzi, nei settori di propria competenza, per l'azione dell'Italia nell'ambito delle politiche europee: indirizzi che potranno essere tanto più utili nel momento in cui si tratterà di tenere conto, anche nell'azione europea, del cambiamento di scenario imposto dalla crisi sanitaria ed economica provocata dal Covid-19.

  Federico MOLLICONE (FDI) ritiene che i due atti programmatici siano ormai superati e anacronistici, dal momento che il Covid-19 ha provocato una rivoluzione in tutti i settori di attenzione della VII Commissione, e che questa dovrebbe quindi soprassedere al loro esame, rinviandoli ai mittenti, in attesa che li aggiornino per tenere conto delle novità. Concorda con il presidente Gallo che la VII Commissione dovrebbe deliberare indirizzi per l'azione del Governo che tengano conto di questa rivoluzione, e a questo scopo ritiene che essa dovrebbe anche svolgere delle audizioni di ministri e sottosegretari. Reputa infatti essenziale che la Commissione partecipi attivamente alla costruzione delle politiche europee nei settori di suo interesse, nella fase ascendente, non limitandosi ad esprimere inutili pareri su atti già strutturati.

  Luigi CASCIELLO (FI) concorda con il deputato Mollicone sul fatto che i due atti in esame raccontano un mondo che non esiste più e che dovrebbero essere quindi Pag. 118aggiornati. Osserva ad esempio che è anacronistico parlare di Erasmus quando gli studenti universitari non possono neppure raggiungere le sedi universitarie italiane, figurarsi quelle estere. Ritiene che il dibattito possa essere al più l'occasione per un atto di indirizzo che delinei le azioni da compiere nei vari campi di interesse della VII Commissione.

  Cristina PATELLI (LEGA) concorda con quanti ritengono che si dovrebbe soprassedere all'esame di questi atti, rinviandoli ai mittenti, e attendere l'arrivo di un programma di lavoro della Commissione europea aggiornato. Quello all'esame è un programma assai ambizioso, che non ha più alcuna probabilità di essere realizzato con i tempi che sono indicati, tanto più che il bilancio dell'Unione europea non è stato ancora adottato.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) ritiene che il giudizio espresso dai colleghi di opposizione sia troppo drastico. A suo parere, gli obiettivi individuati dagli atti programmatici come prioritari e le linee di azione annunciate dal Governo per la partecipazione italiana sono ancora validi e condivisibili. Certo molto andrà ripensato, ma più con riguardo ai mezzi e agli strumenti che non ai fini delle politiche europee e della partecipazione italiana all'Unione europea. In altre parole, i due atti programmatici delineano un quadro di obiettivi che deve essere tenuto fermo sullo sfondo, in attesa di individuare percorsi e vie nuovi per raggiungere quegli obiettivi nel mutato scenario. Ritiene che la relazione programmatica, in particolare, dia la misura di quale egregio lavoro l'Italia stia facendo in tanti campi.

  Gianluca VACCA (M5S) si dice d'accordo con la deputata Piccoli Nardelli sul fatto che non c’è motivo di soprassedere all'esame dei due atti, che anzi può essere l'occasione per la VII Commissione di esprimere un parere che contenga valutazioni e indirizzi utili al Governo per ripensare la propria azione alla luce dei cambiamenti intervenuti con la pandemia in corso.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ribadisce di ritenere anche lui che l'esame degli atti in titolo sia per la VII Commissione l'occasione per un lavoro utile. Rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

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