CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 14 maggio 2020
367.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 14 maggio 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Carlo Sibilia.

  La seduta comincia alle 14.05.

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Variazione nella composizione della Commissione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, comunica che, per il gruppo del Partito democratico, entra a far parte della Commissione il deputato Carmelo Miceli.

Sui lavori della Commissione.

  Francesco Paolo SISTO richiama l'attenzione della Commissione su talune questioni collegate al rinvio delle elezioni comunali e regionali previsto dal decreto-legge n. 26 del 2020, il cui disegno di legge di conversione è all'esame della Commissione. In primo luogo, rileva come non sia stato chiarito se gli organi elettivi la cui durata viene prorogata restino in carica, durante la proroga, nella pienezza dei poteri o meno.
  Inoltre, come peraltro segnalato nell'interrogazione a sua prima firma all'ordine del giorno della seduta odierna, rileva come non sia stato finora affrontato da parte del Governo il tema della predisposizione, in vista delle predette consultazioni elettorali, di strumenti di profilassi sanitaria.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-03967 Brescia ed altri: Sulla necessità di un intervento normativo volto all'equiparazione delle vittime del dovere alle vittime del terrorismo ai fini del riconoscimento dei benefìci previsti dalla legge 3 agosto 2004, n. 206.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, illustrando l'interrogazione in titolo, rileva come con essa si intenda onorare concretamente la memoria di Pasquale Apicella, l'agente morto a Napoli qualche settimana fa durante un inseguimento con una banda di rapinatori. Ricorda come siano numerosi i rappresentanti dello Stato che hanno sacrificato la propria vita per difendere i valori di giustizia, legalità e libertà. Ritiene che lo Stato non possa lasciare sole le famiglie delle vittime del dovere e che in tali casi vadano riconosciuti gli stessi trattamenti previsti per le vittime del terrorismo. Chiede dunque al Governo se non intenda proporre una misura in questa direzione nel primo provvedimento utile. Ricorda come, su richiesta del MoVimento 5 Stelle, sia all'esame della I Commissione del Senato una proposta di legge in materia e come anche questa Commissione sia molto sensibile al tema.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Ricorda anche a titolo personale la delicatezza della questione nonché il personale dispiacere di non aver potuto partecipare alle esequie dell'agente scelto Pasquale Apicella a causa delle disposizioni per il contenimento della diffusione del contagio da Covid-19.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, replicando, sottolinea come sia necessario l'impegno unanime del Governo e del Parlamento al fine di individuare una soluzione percorribile nel più breve tempo possibile che consenta di evitare che le famiglie che hanno perso un proprio caro debbano fare fronte anche alle conseguenze economiche del lutto subìto, e assicura l'impegno della Commissione in tal senso.

5-03968 Magi ed altri: Sulla necessità di provvedimenti volti a consentire l'esercizio del diritto di voto ai cittadini in quarantena in occasione delle consultazioni elettorali previste nel 2020.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E), illustrando l'interrogazione in titolo, rileva che, come previsto dal decreto-legge n. 26 del 2020, attualmente in fase di conversione, salvo sopravvenute specifiche situazioni epidemiologiche da Covid-19 il prossimo autunno si terranno le elezioni per il rinnovo di 1.133 consigli comunali (che coinvolgono 6,5 milioni di elettori) e di 6 Pag. 8consigli regionali (Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Campania e Puglia), oltre al referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari che coinvolge l'intero corpo elettorale. Ricorda che il mondo scientifico mette in guardia dal concreto rischio che in autunno possa verificarsi una nuova ondata di epidemia da Covid-19 e che le norme vigenti prevedono, a tutela della salute pubblica, il divieto assoluto di mobilità dalla propria dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus. Sottolinea che l'articolo 1 del decreto-legge 3 gennaio 2006, n. 1, come modificato dalla legge 7 maggio 2009, n. 46, consente il voto domiciliare per elettori affetti da infermità che ne rendano impossibile l'allontanamento dall'abitazione e che a tal fine la documentazione richiesta dalla stessa disposizione deve essere presentata al sindaco del comune nelle cui liste elettorali sono iscritti tra il quarantesimo e il ventesimo giorno antecedente la data della votazione. Osserva che, sebbene siano evidenti le analogie tra la condizione dei malati intrasportabili e di coloro che siano sottoposti a quarantena, in tale ultimo caso il numero di interessati potrebbe essere molto maggiore e che la finestra temporale attualmente prevista per la richiesta di voto domiciliare non sarebbe utile ad assicurare a tutti il diritto di voto. In tale contesto, chiede al Governo quali provvedimenti intenda adottare in vista del possibile turno elettorale del prossimo autunno al fine di assicurare il diritto di voto anche ai cittadini in quarantena.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta, ritenendo che gli elementi in essa forniti possano essere utili anche alla Commissione nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 26 del 2020. Sottolinea come, da una parte, vi sia la richiesta di alcuni presidenti di regione di anticipare il voto, ma, dall'altra, risulti difficile – come si evince anche dalla risposta fornita dal rappresentante del Governo – garantire il pieno esercizio del diritto di voto nell'attuale situazione di emergenza sanitaria. Ricorda, peraltro, come il procedimento elettorale non si esaurisca certo nel solo giorno della votazione, ma comprenda anche la campagna elettorale, il cui svolgimento nelle attuali condizioni appare estremamente difficoltoso, e, prima ancora, la raccolta delle firme per la presentazione delle liste, che, con la modalità della sottoscrizione materiale prevista dalla normativa vigente, appare allo stato pressoché impossibile.

5-03969 Iezzi ed altri: Sulle iniziative di competenza volte ad assicurare, nell'attuale fase di emergenza epidemiologica, l'esercizio della libertà di manifestazione del pensiero garantita dalla Costituzione.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), illustrando l'interrogazione in titolo, rileva come negli scorsi giorni un numero sempre maggiore di commercianti e imprenditori sia sceso in strada per denunciare la gravissima crisi economica che sta investendo il nostro Paese a causa del prolungato perdurare del lockdown imposto per l'emergenza sanitaria e come in diverse città italiane siano state molte le proteste per chiedere la riapertura delle attività, pur nel rispetto delle regole per il contenimento del Covid-19, e per denunciare la totale assenza di adeguati e concreti incentivi economici da parte del Governo per il sostegno e il rilancio dell'economia. Sottolinea come, dopo più di due mesi di inattività, in mancanza di chiare indicazioni, concrete prospettive e soprattutto di effettive condizioni per poter riaprire, commercianti e imprenditori si siano visti, dunque, costretti a manifestare in diverse piazze italiane pur di riuscire a far sentire le loro legittime istanze. Rileva che, secondo quanto riportato dalla stampa, molti dei manifestanti sarebbero stati addirittura sanzionati con multe da 400 euro, nonostante abbiano esternato le Pag. 9loro richieste pacificamente e nel rispetto delle misure a tutela della salute pubblica. Sottolinea come, nonostante l'emergenza sanitaria e pur nel bilanciamento dei diritti fondamentali, debba essere comunque tutelato l'esercizio della libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero, garantita dall'articolo 21 della Costituzione e ritenuta uno dei fondamenti del nostro ordinamento, e tanto più in questo periodo, in cui, per effetto della crisi epidemiologica, molte altre libertà e diritti fondamentali sono stati già compressi. Osserva come tale libertà vada a maggior ragione assicurata quando venga esercitata, come nei casi sopra richiamati, in funzione di altri diritti, parimenti garantiti dalla Costituzione, quale quello al lavoro di cui all'articolo 4 che affida alla Repubblica il compito di promuovere le condizioni che lo rendano effettivo, e come pertanto la sanzione agli esercenti costretti a denunciare la gravissima crisi economica e i milioni di posti di lavoro a rischio risulti ingiusta e lesiva delle libertà costituzionali. Ritiene che, al contrario, andrebbe espressa piena solidarietà ai manifestanti ed agli agenti delle Forze di polizia obbligati dal Governo a dover procedere con queste assurde sanzioni nei confronti di onesti cittadini e lavoratori in piena crisi economica. Alla luce di tali considerazioni, chiede al Governo se e quali iniziative si intendano avviare al fine di disporre l'annullamento delle sanzioni citate e quali misure per assicurare comunque l'esercizio della libertà di manifestare il proprio pensiero garantita dall'articolo 21 della Costituzione pur nel rispetto delle regole per il contenimento del Covid-19.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), replicando, si dichiara insoddisfatto e rileva come la risposta del Governo contraddica peraltro la posizione espressa dal Governo medesimo, nel corso dell'esame in Assemblea del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 19 del 2020, con l'accoglimento dell'ordine del giorno a sua firma n. 9/2447-A/98 che impegna il Governo proprio ad assumere iniziative volte all'annullamento delle sanzioni inflitte ai manifestanti. Sottolinea come sia paradossale che coloro i quali manifestano per chiedere un sostegno a fronte della situazione di difficoltà economica in cui versano vengano puniti con sanzioni pecuniarie. Rileva, inoltre, quanto alla fattispecie della manifestazione non autorizzata, come ben possa accadere che una manifestazione autorizzata per un determinato numero di persone veda poi una partecipazione superiore alle previsioni. Ribadisce come sia paradossale che la risposta dello Stato ai cittadini che chiedono un sostegno nell'attuale fase di difficoltà economica sia punitiva e sanzionatoria.

5-03970 Sisto e D'Attis: Sulle iniziative di competenza volte ad assicurare il rispetto delle regole di profilassi sanitaria in occasione delle consultazioni elettorali previste per il 2020.

  Mauro D'ATTIS (FI), illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, rilevando come in considerazione della situazione epidemiologica conseguente alla diffusione del coronavirus il Governo abbia previsto una deroga allo svolgimento delle consultazioni elettorali previste per l'anno 2020, disponendo, per quanto riguarda le elezioni comunali e circoscrizionali, che il turno ordinario del 2020 venga spostato a una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre, anziché tra il 15 aprile e il 15 giugno, e che venga prolungata di tre mesi la durata in carica dei consigli regionali il cui rinnovo era previsto entro il 2 agosto 2020, prevedendo che le elezioni si svolgano nei sessanta giorni successivi o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori. Osserva come l'intervento citato si sia reso necessario al fine di evitare, nell'attuale situazione emergenziale, l'occasione di assembramenti di persone e condizioni di contiguità, incompatibili con le misure precauzionali adottati ai fini di profilassi sanitaria. Pag. 10Rileva, come riportato da fonti di stampa, che i presidenti di alcune regioni stanno chiedendo a gran voce la possibilità di fissare la finestra di voto nel prossimo mese di luglio e che, in particolare, il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, continua a manifestare, attraverso i più disparati canali di comunicazione, tutto il suo precipuo interesse affinché le elezioni comunali e regionali si svolgano prima dell'estate. Ritiene che ciò dimostri la scarsa attenzione in merito ad un evento eccezionale, come quello dell'emergenza sanitaria in corso, che non permette di svolgere, in piena sicurezza per tutti i cittadini, le consultazioni nella finestra elettorale di luglio.
  In tale contesto, chiede quali misure di carattere amministrativo il Governo intenda adottare, per quanto di competenza, al fine di assicurare il rispetto delle regole di profilassi sanitaria in relazione alle consultazioni elettorali previste nel 2020, anche in considerazione del periodo in cui esse avranno luogo.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Francesco Paolo SISTO, replicando, si dichiara insoddisfatto. Rileva come da parte del Governo, con riferimento al periodo indicato per lo svolgimento delle elezioni, non sia stato affrontato l'aspetto logistico e non sia stata intrapresa la predisposizione delle misure atte a consentire lo svolgimento delle consultazioni nel rispetto delle misure di profilassi sanitaria, a partire dall'individuazione delle sedi dei seggi elettorali. Giudica incosciente la proposta, avanzata dai presidenti di diverse regioni di vari schieramenti politici, di anticipare le elezioni al mese di luglio, ciò evidentemente al fine di «tesaurizzare» in termini di consenso elettorale la visibilità acquisita durante la gestione dell'emergenza sanitaria. Ritiene tale proposta di anticipazione impraticabile, ma osserva come sia difficile, in assenza di un'adeguata attività di preparazione da parte del Governo, anche tenere le consultazioni nel mese di ottobre. Ribadisce pertanto l'invito al Governo, e in particolare al Ministero dell'interno, ad intraprendere tutte le iniziative che consentano lo svolgimento delle consultazioni in condizioni di sicurezza sanitaria.

5-03971 Fornaro: Sui criteri per la concessione del nulla osta al trasferimento dei segretari comunali presso altre amministrazioni dello Stato.

  Federico FORNARO (LEU), illustrando l'interrogazione in titolo, rileva come i segretari comunali svolgano un ruolo fondamentale nell'attività delle amministrazioni comunali, in particolare in quelle dei piccoli comuni, e come in diverse occasioni gli stessi, in ragione della loro professionalità ed esperienza, chiedano il trasferimento ad altre amministrazioni dello Stato. Evidenzia al riguardo l'esistenza di una situazione di incertezza legata ai criteri per concedere il nulla osta ai trasferimenti che produce una serie di difficoltà alle amministrazioni comunali, a quelle dello Stato che intendono avvalersi dei segretari e a coloro che hanno fatto la richiesta di trasferimento, e come spesso siano state rilevate difformità di trattamenti nelle concessioni del nulla osta per il trasferimento dei segretari alle amministrazioni dello Stato anche in base all'appartenenza geografica delle sedi di segreteria. Alla luce di tali considerazioni, chiede al Governo quanti nulla osta al trasferimento di segretari comunali ad altre amministrazioni dello Stato siano stati dati, a partire dal 1o gennaio 2019, in base a quali criteri siano stati concessi e se si tratti di criteri uniformi.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Federico FORNARO (LEU), replicando, si dichiara soddisfatto in quanto nella risposta è stata puntualmente ricostruita la procedura per la concessione dei nulla osta. Rileva, tuttavia, come permanga una questione irrisolta, vale a dire quella della Pag. 11necessità di disporre di una griglia di criteri uniformi e omogenei in assenza della quale le valutazioni dell'albo nazionale rischiano di essere percepite quali arbitrarie, tenendo peraltro conto del fatto che i trasferimenti ad altre amministrazioni costituiscono un'occasione di crescita professionale.

5-03972 Ceccanti ed altri: Sulla possibilità di destinare una quota dei proventi delle sanzioni pecuniarie per la violazione delle misure di contenimento dell'epidemia da Covid-19 agli operatori delle Forze di polizia che abbiano contratto il virus riportando danni permanenti e ai loro familiari contagiati.

  Carmelo MICELI (PD), illustrando l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, rileva come il decreto-legge n. 6 del 2020 qualificava come illecito penale, di natura contravvenzionale, il mancato rispetto delle misure di contenimento dell'epidemia di Covid-19 e come, successivamente, il decreto-legge n. 19 del 2020, che ha abrogato le previsioni del decreto-legge n. 6, ha stabilito che le sanzioni applicabili per la violazione delle misure di contenimento del contagio siano invece prevalentemente sanzioni amministrative, pecuniarie e interdittive, e solo nei casi più gravi una sanzione penale, conformandosi peraltro in tal modo agli indirizzi della giurisprudenza costituzionale. Ricorda, in particolare, come l'articolo 4 preveda che, salvo che il fatto costituisca reato, chiunque violi le misure di contenimento previste dai DPCM, da provvedimenti delle regioni o da ordinanze del sindaco, è soggetto alla sanzione amministrava pecuniaria del pagamento di una somma da 400 a 1.000 euro (cifra risultante dall'approvazione di un emendamento in Aula alla Camera), che aumenta fino a un terzo se la violazione avviene con l'utilizzo di un veicolo, con sanzione raddoppiata in caso di reiterazione. Ricorda, altresì che tali nuove sanzioni amministrative si applicano anche alle violazioni commesse anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto-legge stesso, operando quindi una depenalizzazione dei fatti riconducibili al nuovo illecito amministrativo, e che il decreto-legge n. 19 ha introdotto un nuovo reato contravvenzionale di inosservanza della quarantena punito con l'arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l'ammenda da euro 500 ad euro 5.000. Sottolinea come in questi mesi le Forze di polizia siano state impegnate nelle operazioni di controllo sul fronte del contrasto alla diffusione del Covid-19 che hanno comportato una sistematica esposizione al contagio degli operatori e che con circolare 28 marzo 2020 del Ministero dell'interno è stato specificato che i proventi delle sanzioni sono destinati allo Stato per tutte le violazioni relative a misure restrittive disposte con DPCM, qualunque sia il soggetto che ha accertato l'illecito, mentre i proventi delle violazioni da chiunque accertate relative ad inosservanza di provvedimenti delle regioni o dei sindaci sono destinati agli stessi enti che li hanno adottati. In tale contesto, chiede quanti controlli siano stati effettuati ad oggi e con quale esito, a quanto ammonti il totale delle sanzioni irrogate e se esistano condizione ostative alla possibilità di destinare una quota di tali risorse ad iniziative di solidarietà nei confronti degli operatori delle Forze di polizia che per causa di servizio abbiano contratto il virus e riportato danni permanenti e per i familiari degli stessi qualora siano rimasti vittime.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Carmelo MICELI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto, rilevando come quanto riferito dal Governo confermi l'efficacia delle misure di contenimento adottate e l'osservanza in larga parte spontanea delle stesse da parte della cittadinanza. Prende atto con favore della disponibilità manifestata dal Governo circa la destinazione dei proventi delle sanzioni.

5-03973 Prisco ed altri: Sull'opportunità di estendere al Corpo nazionale dei vigili del fuoco le previsioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri Pag. 1226 aprile 2020 che consentono il ricorso alla didattica a distanza per i corsi di formazione e per quelli a carattere universitario destinati al personale delle Forze di polizia e delle Forze armate.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando l'interrogazione in titolo, rileva come il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020, recante «Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale», all'articolo 1, comma 1, lettera p), dispone che «le amministrazioni di appartenenza possono (...) rideterminare le modalità didattiche ed organizzative dei corsi di formazione e di quelli a carattere universitario del personale delle forze di polizia e delle forze armate, in fase di espletamento alla data del 9 marzo 2020 (...) prevedendo anche il ricorso ad attività didattiche ed esami a distanza e l'eventuale soppressione di prove non ancora svoltesi, ferma restando la validità delle prove di esame già sostenute ai fini della formazione della graduatoria finale del corso». Osserva come la suddetta previsione, che mira a garantire il regolare svolgimento dei corsi di formazione e di quelli a carattere universitario del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate attraverso il ricorso a modalità didattiche compatibili con lo stato d'emergenza sanitaria, non tiene in alcun conto il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per il quale sussistono le medesime esigenze di completamento dei percorsi di formazione avviati, dal momento che a partire dal 9 marzo 2020 sono stati sospesi i corsi che erano stati già programmati nell'ambito delle facoltà assunzionali e di progressione di carriera per l'anno 2020. Sottolinea come appaia oltremodo urgente garantire la regolare formazione dell'organico del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, anche alla luce dei contestuali concorsi interni del personale qualificato, oltre al turnover previsto, al fine di scongiurare il determinarsi di gravi carenze di personale in un Corpo che risulta, in questa fase, particolarmente necessario per l'espletamento delle competenze istituzionali ordinarie, ivi comprese quelle di protezione civile che con sempre maggiore frequenza è chiamato ad assolvere. In tale contesto, chiede se non ritenga di adottare iniziative per sanare la disparità di garanzie fornite ai Corpi dello Stato rispetto alla possibilità di ultimare i percorsi di formazione avviati, estendendo al Corpo nazionale dei vigili del fuoco le citate previsioni del DPCM 26 aprile 2020, al fine di garantire l'accesso ai ruoli e le progressioni di carriera.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Emanuele PRISCO (FDI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto. Osserva con favore come sia stata accolta la sollecitazione di Fratelli d'Italia e delle organizzazioni sindacali di ogni livello, ma stigmatizza il fatto che il ritardo nell'estensione della previsione normativa al Corpo nazionale dei vigili del fuoco sia dovuto a una gestione accentrata da parte del Presidente del Consiglio, auspicando per il futuro maggiore collegialità nelle decisioni.

5-03974 Marco Di Maio: Sull'assegnazione del contingente dei Vigili del fuoco all'aeroporto di Forlì, anche ai fini dell'inserimento del predetto aeroporto nella tabella A allegata al decreto legislativo n. 139 del 2006.

  Marco DI MAIO (IV), illustrando l'interrogazione in titolo, rileva come fino al 2017 l'aeroporto di Forlì sia stato inserito nella tabella A allegata alla legge n. 930 del 1980, dapprima nella V classe (corrispondente alla V categoria ICAO), quindi con decreto ministeriale del 20 febbraio 2000 nella IV classe (corrispondente alla VI categoria ICAO) e successivamente ulteriormente innalzata alla III classe (corrispondente alla VII categoria ICAO). A seguito della temporanea inattività commerciale dello scalo, con la sostituzione Pag. 13della citata tabella A allegata alla legge n. 930 del 1980, con altra tabella A allegata al decreto legislativo n. 139 del 2006, l'aeroporto di Forlì è stato estromesso dalla richiamata tabella e a seguito dello svolgimento della gara, con provvedimento del direttore generale dell'ENAC, la concessione veniva assegnata alla società F.A. srl. Ricorda che l'11 dicembre del 2018 Enac ha chiesto ai Ministeri dell'interno e delle infrastrutture e dei trasporti di dare corso alle procedure di modifica dell'elencazione degli aeroporti individuati nella tabella A, certificando con ciò la sussistenza dei requisiti previsti a tale fine mentre il 9 maggio 2019 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha espresso nulla osta all'accoglimento della richiesta. Rammenta che la legge di bilancio 2020 ha poi previsto stanziamenti finalizzati a garantire la copertura finanziaria del servizio antincendio per il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco in relazione all'aeroporto di Forlì e tramite sottoscrizione di apposito verbale presso il Ministero dell'interno, la società F.A. Srl si è fatta carico dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria della caserma per garantire nei tempi più brevi la riapertura del servizio stesso e il Dipartimento ha indicato la natura degli interventi a ciò necessari con lettera del 28 febbraio 2020. La società di gestione ha concordato con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco i progetti e gli interventi finalizzati all'adeguamento della caserma aeroportuale dei Vigili del fuoco poi comunicati ad Enac. Il 23 aprile F.A. Srl ha ricevuto la consegna della caserma dal Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco al fine di iniziare i lavori e il 4 maggio è stato dato l'inizio lavori, per concludersi nei primi giorni di giugno. Sottolinea come sia l'inserimento dell'aeroporto nella tabella A sia necessario e urgente, al fine di permettere alla società di formalizzare contratti e pianificazioni utili per le stagioni invernale 2020 ed estiva 2021, che in caso di ulteriori ritardi nella riapertura sarebbero compromesse, con possibili gravi conseguenze per lo scalo. Alla luce di tali considerazioni, chiede a che punto sia l'assegnazione del contingente dei Vigili del fuoco dell'aeroporto di Forlì, anche ai fini del conseguente inserimento dello scalo nell'elenco di cui alla tabella A allegata al decreto legislativo n. 139 del 2006, nell'ottica di un ritorno, superata la fase di emergenza, alla piena operatività di tutte le infrastrutture.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

  Marco DI MAIO (IV), replicando, prende atto con favore delle rassicurazioni fornite circa l'imminente adozione del decreto di reinserimento dello scalo nella Tabella A. Anche in considerazione del fatto che il completamento dei lavori da parte della società di gestione dovrebbe avvenire entro il mese di giugno, auspica che l'aeroporto di Forlì, nell'ambito di un graduale ritorno alla normalità del traffico aereo, possa tornare quanto prima a operare, rilevando come da ciò deriverebbero benefici per l'intero territorio.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.

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