CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 maggio 2020
365.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 12 maggio 2020. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 14.45.

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio sulla fornitura di assistenza macrofinanziaria ai Paesi partner dell'allargamento e del vicinato nel contesto della crisi della pandemia di Covid-19.
COM(2020)163 final.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Angela IANARO (M5S), relatrice, illustra la proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio, presentata il 22 aprile scorso, volta a fornire un'assistenza macrofinanziaria (AMF) a dieci Paesi partner dell'allargamento e del vicinato (Albania, Bosnia-Erzegovina, Georgia, Giordania, Kosovo, Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Tunisia e Ucraina), per un totale di 3 miliardi di euro.
  Osserva che essa mira ad aiutare i predetti Paesi partner e a coprire parte del loro fabbisogno urgente di finanziamenti esterni nel contesto dei programmi del Fondo monetario internazionale (FMI), riducendo in tal modo le vulnerabilità a breve termine dell'economia in termini di bilancia dei pagamenti connesse alla crisi del Covid-19. Evidenzia che il principale valore aggiunto dell'assistenza macrofinanziaria rispetto ad altri strumenti dell'Unione europea risiede nella sua rapida attuazione per ridurre la pressione finanziaria esterna dei beneficiari nell'immediato e contribuire a creare un quadro macroeconomico stabile, ciò che consentirà ai Paesi beneficiari di attenuare l'impatto della crisi sulle finanze pubbliche e di avere più margini di manovra per introdurre misure atte a mitigare le conseguenze socio-economiche della pandemia.
  Precisa che l'importo dell'AMF proposto dalla Commissione europea per ciascun Paese si basa su una stima preliminare del fabbisogno di finanziamento Pag. 435esterno residuo dei partner e tiene conto della loro capacità di autofinanziarsi con le proprie risorse, in particolare con le riserve internazionali a disposizione. La proposta prevede che i fondi AMF siano assegnati sulla base della seguente ripartizione: Albania, 180 milioni di euro; Bosnia-Erzegovina, 250 milioni; Georgia, 150 milioni; Giordania, 200 milioni; Kosovo, 100 milioni; Macedonia del Nord, 160 milioni; Moldavia, 100 milioni; Montenegro, 60 milioni; Tunisia 600 milioni; Ucraina, 1,2 miliardi di euro.
  Ricorda che la concessione dell'AMF da parte dell'Unione europea – il cui volume è aumentato negli ultimi anni (sulla base dei dati della Commissione europea) – è soggetta a due condizionalità: l'esistenza di un accordo di credito non precauzionale con il FMI e una comprovata esperienza nell'attuazione delle riforme del programma del FMI; il rispetto, da parte del Paese partner, di meccanismi democratici effettivi, compresi un sistema parlamentare multipartitico e lo Stato di diritto, e dei diritti umani.
  Segnala che i programmi di AMF proposti dalla Commissione europea per la crisi dovuta alla pandemia, rispetto ai programmi di AMF ordinari, avranno una durata più breve (12 mesi anziché 30) e saranno erogati in due tranche: la prima immediatamente dopo l'adozione della decisione di AMF e dopo il corrispondente accordo su un protocollo di intesa con ciascun beneficiario; la seconda una volta che saranno soddisfatte le condizioni precisate nel protocollo stesso.
  Sottolinea che, nella proposta, la Commissione europea indica che, considerato che la situazione è ancora in evoluzione e che la crisi della pandemia dovuta al Covid-19 manifesta aspetti problematici anche in altri Paesi, l'AMF resta disponibile anche per altri Paesi ammissibili in situazioni di difficoltà con la bilancia dei pagamenti che dovessero manifestarsi in seguito.
  Fa presente che l'assistenza macrofinanziaria proposta dalla Commissione europea è attivata sulla base dell'articolo 212 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), in base al quale «l'Unione conduce azioni di cooperazione economica, finanziaria e tecnica, comprese azioni di assistenza specialmente in campo finanziario, con Paesi terzi diversi dai Paesi in via di sviluppo». La concessione dell'AMF da parte dell'Unione europea è decisa sulla base di una proposta della Commissione europea, adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'Unione europea in base alla procedura legislativa ordinaria.
  Secondo quanto specificato nella proposta della Commissione europea, il principio di sussidiarietà si applica nella misura in cui gli obiettivi di ripristino della stabilità macroeconomica a breve termine concernenti il Paese beneficiario non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri e possono dunque essere conseguiti meglio a livello di Unione. Le ragioni principali sono la più ampia portata e un più agevole coordinamento tra i donatori al fine di massimizzare l'efficienza dell'assistenza.
  Osserva che la proposta rispetta, inoltre, il principio di proporzionalità, atteso che si limita ad emanare le disposizioni minime per raggiungere gli obiettivi di stabilità macroeconomica a breve termine, attenuando il rischio di inadempimento.
  Segnala inoltre che la proposta di decisione (COM(2020)163) si colloca nell'ambito delle iniziative avviate dall'Unione europea per contribuire alla prevenzione e al contrasto della pandemia del Covid-19 presso i Paesi terzi, che sono state annunciate lo scorso 8 aprile dalla Commissione europea e dall'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea con la comunicazione congiunta sulla risposta globale dell'Unione europea alla pandemia di Covid-19 (JOIN(2020)11). Con tale comunicazione è stato presentato un piano di aiuti per un importo complessivo di 15,6 miliardi di euro, provenienti da fondi e da programmi esistenti che vengono riorientati (nell'ambito delle attuali dotazioni per Paese), così suddivisi per settore: 502 milioni di euro per la risposta di emergenza di breve periodo; 2,8 miliardi di euro per il sostegno Pag. 436alla ricerca e ai sistemi sanitari e idrici nei Paesi partner; 12,28 miliardi di euro per fronteggiare le conseguenze economiche e sociali della crisi. Del pacchetto complessivo di aiuti: 3,25 miliardi di euro dovrebbero essere destinati all'Africa; 3,07 miliardi di euro alla regione del vicinato nel suo complesso (2,1 miliardi di euro ai Paesi del vicinato del Sud e 962 milioni per i Paesi del partenariato orientale); 800 milioni di euro per i Balcani occidentali e la Turchia; 1,22 miliardi di euro ai Paesi dell'Asia e del Pacifico; 918 milioni di euro ai Paesi dell'America latina e dei Caraibi e 111 milioni di euro ai Paesi e territori d'oltremare.
  Fa presente quindi che l'attribuzione di risorse è avvenuta sulla base di una mera riallocazione di fondi esistenti, già stanziati per Paese o area geografica e per obiettivi e finalità originariamente diversi rispetto a quelli della pandemia, e che pertanto non si prevede uno stanziamento di risorse aggiuntive rispetto a quelle già allocate a bilancio. Va altresì considerato che la ripartizione ha seguito un criterio puramente formale, senza tener conto della diversa situazione, grado di rischio e possibile impatto della pandemia sulle diverse aree geografiche e Paesi. Il Consiglio Affari esteri dell'Unione europea del 14 maggio 2020, nel formato politica di sviluppo, dovrebbe discutere sull'assistenza dell'Unione europea ai Paesi terzi per le conseguenze della pandemia dovuta al virus Covid-19 e verificare se tra i Paesi membri vi è un orientamento condiviso quanto all'entità delle risorse stanziate e alla loro ripartizione tra le diverse aree geografiche.
  Segnala altresì che nell'ambito delle discussioni sul futuro Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, è in corso una revisione dell'architettura e del funzionamento degli strumenti di finanziamento esterno dell'Unione europea: in particolare, con la Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale NDICI (COM/2018/460final), la Commissione europea ha proposto di semplificare la struttura dell'azione esterna attraverso un nuovo e più ampio strumento di vicinato – dotato di 89,5 miliardi di euro, di cui 22 miliardi destinati ai Paesi del vicinato – che riconduca ad unità le linee di finanziamento precedenti; la proposta è attualmente all'esame del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Unione europea e dovrà essere valutata nel contesto della discussione in corso sul prossimo bilancio pluriennale dell'Unione, pesantemente condizionata dall'emergenza economica connessa alla pandemia.
  Fa, altresì, presente che all'esito del Vertice UE-Balcani occidentali, dello scorso 6 maggio, è stata adottata una dichiarazione congiunta dei capi di Stato e di governo dell'Unione, in cui è stata ribadita la piena solidarietà ai Balcani occidentali nel contesto della crisi del coronavirus.
  In conclusione, segnala che la proposta di decisione in esame sarà approvata in tempi brevissimi dal Parlamento europeo e dal Consiglio, in modo da rendere rapida l'erogazione dell'assistenza macrofinanziaria. La XIV Commissione è tenuta pertanto ad esprimere nella giornata odierna il parere alla III Commissione, che approverà il documento finale da trasmettere alle Istituzioni dell'Unione europea e al Governo. Preannuncia, pertanto, che presenterà una proposta di parere favorevole, che terrà conto di quanto precedentemente rilevato e degli esiti del dibattito in Commissione.

  Guido Germano PETTARIN (FI) nell'esprimere una valutazione favorevole sull'atto in esame, auspica che la Commissione possa esprimere il proprio parere già nella giornata odierna, considerata l'importanza fondamentale che assume per l'Unione europea e anche per l'Italia la tematica relativa al processo di allargamento e alla politica di vicinato, rilevando in particolare come l'allargamento costituisca una necessità per l'Unione.

  Angela IANARO (M5S), relatrice, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

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  Sergio BATTELLI, presidente, avverte che è stata presentata una proposta di parere alternativo da parte del gruppo Lega (vedi allegato 2). Dà quindi la parola al deputato Giglio Vigna per la sua illustrazione.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (LEGA) illustra la proposta di parere alternativo presentata dal suo gruppo, recante un'osservazione volta a richiedere al Governo di valutare l'opportunità che possa essere richiesta, in sede europea, la possibilità di attivare il meccanismo previsto dalla proposta di decisione in oggetto per la fornitura di assistenza macrofinanziaria ai Paesi partner dell'allargamento e del vicinato nel contesto della crisi della pandemia di Covid-19 anche in favore degli Stati membri dell'Unione europea.
  Tale richiesta, osserva, prescinde dalla consapevolezza del fatto che per i cittadini dell'Unione, e quindi anche per i cittadini italiani, quanto previsto nella proposta di decisione non comporta maggiori oneri, in quanto vengono utilizzati fondi già previsti nel bilancio comunitario. Rileva quindi come in linea di principio la decisione in oggetto possa anche essere valutata positivamente, ma occorre tuttavia considerare il fatto che la questione dei finanziamenti ai Paesi partner dell'allargamento e del vicinato si sovrappone al dibattito nazionale in corso e, in particolare, alla prospettiva che il nostro Paese possa, alla fine, ricorrere ai finanziamenti del Meccanismo europeo di stabilità (MES), per quanto in una forma specifica e vincolata alle spese sanitarie derivanti dalla crisi pandemica, ciò nonostante il Governo abbia più volte nel passato dichiarato di non volervi ricorrere. Evidenzia, quindi, i rischi connessi a tale ultima prospettiva, richiamando, peraltro, anche il dibattito in corso sul ruolo della Banca centrale europea, che dovrebbe in modo compiuto poter acquistare titoli di debito pubblico degli Stati membri.
  Per tali motivi, considerando che la linea di finanziamento del provvedimento in titolo riveste carattere di novità, ribadisce l'esigenza di estendere il meccanismo di assistenza macrofinanziaria previsto nella proposta di decisione ai Paesi dell'Unione europea, come prospettato nella proposta di parere alternativo presentata dal suo gruppo.
  Ribadisce infine l'importanza della linea di finanziamento proposta dalle Istituzioni europee a favore dei suddetti Paesi e preannuncia, perciò, che qualora la proposta di parere alternativo non venga accolta, il suo gruppo esprimerà un voto di astensione sulla proposta di parere della relatrice.

  Angela IANARO (M5S), relatrice, replicando al deputato Giglio Vigna precisa che la richiesta da lui presentata di utilizzare i fondi previsti nell'atto all'esame anche a favore degli Stati membri dell'Unione europea, non può essere accolta in quanto tale possibilità non è prevista nella disciplina europea. L'AMF rientra, infatti, tra gli strumenti di risposta alle crisi esterne dell'Unione europea ed è utilizzata per affrontare situazioni di crisi della bilancia dei pagamenti dei Paesi terzi che rientrano tra quelli del processo di allargamento e della politica di vicinato dell'Unione.

  Guido Germano PETTARIN (FI) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice. Osserva, peraltro, che quanto delineato nella proposta di decisione in esame rappresenta una sorta di utilizzo di fondi asimmetrici di cui, solo per ricordare un recente dibattito, se ne è lamentata l'assenza in sede di discussione del Quadro finanziario pluriennale.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.) osserva che l'Unione europea ha già fatto ricorso agli strumenti previsti dai Trattati e dalla disciplina comunitaria e, al contempo, sta istituendo nuovi strumenti, come il cosiddetto Recovery Fund, per reagire alla crisi innescata dalla pandemia.
  Evidenzia, quindi, come lo strumento utilizzato nella proposta di decisione all'esame sia specificamente rivolto a quei Paesi che rientrano nel processo di allargamento e nella politica di vicinato dell'Unione Pag. 438europea, la quale riveste una importanza strategica anche per la nostra sicurezza. In tal senso, rimarca l'esigenza di rafforzare la collaborazione con tali Paesi, in particolare anche in ambito sanitario per fronteggiare in modo adeguato la crisi derivante dall'emergenza epidemiologica.
  Annuncia pertanto il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dalla relatrice.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere formulata dalla relatrice, ricordando che la proposta di parere alternativo sarà posta in votazione solo in caso di reiezione della prima.

  La Commissione approva la proposta della relatrice (vedi allegato 1) risultando pertanto preclusa la proposta di parere alternativo presentata.

  La seduta termina alle 15.05.

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