CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 aprile 2020
358.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Giovedì 30 aprile 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 13.20.

7-00439 Nitti, 7-00441 Mollicone, 7-00447 Piccoli Nardelli, 7-00448 Lattanzio: Misure di sostegno dei settori della cultura, dello sport e dell'editoria a contrasto degli effetti dell'epidemia COVID-19.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio – Abbinamento delle risoluzioni 7-00453 Toccafondi, 7-00456 Casciello, 7-00458 Fusacchia).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviato nella seduta del 24 aprile scorso.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che, nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è deciso di limitare la discussione al solo tema della cultura e dello spettacolo, per trattare i temi dello sport e dell'editoria giornalistica e radiofonica nell'ambito di autonome risoluzioni.
  Avverte che sul tema cultura e spettacolo sono state presentate le seguenti ulteriori risoluzioni: 7-00453 Toccafondi, 7-00456 Casciello, 7-00458 Fusacchia.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E), nel presentare la sua risoluzione 7-00458, rileva, in primo luogo, che nel corso del dibattito precedente si è reso evidente lo sforzo della Commissione affinché venga affermato il ruolo centrale della cultura per il benessere del Paese e la sua funzione di traino per la ripartenza. Tuttavia, affinché la cultura sia riconosciuta come bene essenziale e servizio universale, è a suo giudizio necessario alzare il livello della sfida da lanciare. Essendo ormai acclarato che le disuguaglianze nel Paese non potranno che aumentare per effetto della crisi economica, è indispensabile fare in modo che non crescano anche quelle relative all'accesso alla cultura. Le misure da approntare devono, pertanto, essere finalizzate al perseguimento di questo obiettivo, cioè di aiutare tutti ad accedere alla cultura, alla stregua di quanto viene fatto per l'accesso a quelli che sono considerati beni primari. Esorta quindi a non soffermarsi solo sulla richiesta di interventi puntuali per gli Pag. 12operatori culturali e a concentrare l'attenzione sull'individuazione di misure strutturali tese a questo risultato di promuovere la domanda di cultura.
  Passando al contenuto della sua risoluzione, con riferimento agli impegni rivolti al Governo, si sofferma sulla gestione degli spazi culturali, evidenziando che sarebbe opportuno adottare modalità nuove che non partano da categorie già codificate, perché si rischierebbe di perdere di vista realtà preziose per il territorio. Quanto alle imprese culturali e creative, sollecita un cambio di paradigma, considerandole un motore essenziale nell'ambito del mondo produttivo. Richiama quindi l'attenzione del Governo sull'importanza di una codificazione più articolata dei mestieri della cultura, con particolare riferimento alle attività di formazione professionale. Per queste ultime ritiene che andrebbe prevista quanto prima la possibilità di riprendere le attività in presenza, sia pure imponendo l'adozione delle necessarie misure di sicurezza.

  Luigi CASCIELLO (FI) è anch'egli convinto che, più che una serie di provvedimenti per i singoli settori, occorra una presa d'atto da parte del Governo del fatto che esiste una emergenza cultura nel Paese, soprattutto in termini di formazione e di offerta culturale. Si tratta di un settore devastato nelle sue molteplici forme e articolazioni, per il quale non si prevede una ripresa nelle prossime settimane, soprattutto perché non si sa quando e in che modo potrà essere ripresa la partecipazione in presenza fisica agli eventi culturali: nei cinema, teatri, sale da concerto e così via. È impensabile, a suo avviso, immaginare che un mondo come quello degli spettacoli continui a vivere in modalità solamente virtuali, con la fruizione degli eventi solo attraverso i media.
  Ritiene che occorra pensare a provvedimenti coraggiosi che consentano di uscire dai canoni consueti del rapporto pubblico-privato e mettere al centro un grande progetto culturale: per fare ciò è però necessario che il Governo stanzi maggiori risorse. La risoluzione a sua firma contiene alcune proposte in tal senso, che auspica possano essere accolte prima dalla Commissione e poi dal Governo. Tra queste ricorda la proposta per il sostegno economico per gli «invisibili» del mondo della cultura, ovvero tecnici, collaboratori e figure simili. Un'altra proposta concerne il prolungamento al 31 dicembre 2020 dei termini di sospensione degli adempimenti tributari e contributivi per tutti gli operatori del settore.
  Evidenzia poi la necessità di ripensare i criteri della ripartizione del FUS, nonché l'articolazione triennale dell'ammissione dei progetti ai contributi. Le altre misure a cui la sua risoluzione impegna il Governo riguardano la destinazione dei contributi speciali del Ministero a progetti provenienti dalle regioni più colpite dal COVID-19, la destinazione al comparto culturale e dello spettacolo del Mezzogiorno del 34 per cento degli investimenti, la proposta di favorire la ripresa delle rappresentazioni teatrali all'aperto che possono garantire condizioni di sicurezza e l'ampliamento dell'accesso al credito anche per eventi legati alla lettura.
  Conclude auspicando che si abbandoni la concezione segmentata della cultura, per dare spazio a un progetto unitario integrato per il Paese, che ricomprenda anche il mondo della formazione e che non trascuri i soggetti più piccoli e spesso non raggiunti, se non in modo parziale, dalle misure di sostegno.

  Gabriele TOCCAFONDI (IV) reputa doveroso arrivare ad un testo condiviso da tutti, anche se le risoluzioni presentate sul tema sono tante e tanti sono gli impegni fissati per i molti settori del mondo della cultura. Pensa che non sarà semplice trovare una sintesi che accontenti le diverse sensibilità delle forze di maggioranza e di opposizione.
  Ricorda che quello dello spettacolo è un mondo che ha estrema necessità di attenzione, perché, per le sue caratteristiche, subito risentito della crisi e sarà probabilmente l'ultimo a poterne uscire, non essendo possibile, per la sua natura, riavviarlo facilmente in condizioni di sicurezza. Pag. 13Il distanziamento personale è infatti difficile da attuare quando si assiste a spettacoli teatrali, rappresentazioni cinematografiche o concerti. Si tratta, tra l'altro, di un settore che versava in difficoltà già dai tempi della crisi economica del 2008.
  Esprime poi un particolare apprezzamento per l'approccio attento di tutta la Commissione e dei membri del Governo alla situazione in atto nel mondo della cultura. Ricorda che il ministro Franceschini, nel corso dell'ultima audizione in Commissione, ha esposto un percorso ragionevole e di buon senso per l'utilizzo sia delle risorse già esistenti, sia di quelle nuove da stanziare: risorse che dovranno confluire in un unico fondo da suddividere non per comparti o da assegnare per bandi, ma in base a necessità oggettive e con criteri oggettivi. Questo è, a suo avviso, un punto dirimente: evitare in futuro criteri di ripartizioni che ammettano discrezionalità e valutazioni soggettive, perché queste hanno generato discriminazioni e malesseri.
  È dell'avviso che per il settore della cultura, completamente fermo da due mesi, non basti prevedere risorse solo in termini di finanziamenti diretti, ma che servano anche incentivi di natura fiscale, per consentire a questo, che è un settore strategico per il Paese, con ruolo trainante, di ripartire prima possibile.
  Richiama quindi l'attenzione del Governo sull'opportunità di cogliere questa occasione, unica nella sua drammaticità, per procedere a una sburocratizzazione delle procedure e per facilitare l'accesso alle misure di sostegno. Tra gli impegni chiesti al Governo nella sua risoluzione, si sofferma in particolare su quello di ampliare la cerchia dei soggetti beneficiari del «bonus cultura» per i diciottenni. Ricorda che è uno strumento che ha funzionato bene.
  Conclude richiamando all'attenzione del Governo il fatto che il mondo della cultura ha bisogno di essere informato con largo anticipo riguardo ai tempi di ripartenza, perché occorrono settimane se non mesi per organizzare gli eventi e un ritardo di informazione comporterebbe un ritardo aggiuntivo nella ripresa delle attività.

  Luigi GALLO, presidente, ritiene che la Commissione abbia svolto un approfondito lavoro di analisi che potrà certamente fornire utili indirizzi al Governo e in particolare al ministro competente: al riguardo sottolinea che il ministro Franceschini renderà un'informativa urgente alla Camera giovedì prossimo. Rileva poi come il dibattito svolto fin qui sulle risoluzioni in titolo abbia fatto emergere un punto importante: ossia che il problema di evitare gli assembramenti e di gestire gli affollamenti riguarda in grande misura, anche se non esclusivamente, il mondo della cultura, in quanto in molti altri ambiti pare più facile immaginare soluzioni che consentano di contemperare i servizi al pubblico col distanziamento interpersonale.

  Federico MOLLICONE (FDI) esprime apprezzamento per la precisione e la puntualità di contenuto delle risoluzioni presentate dai colleghi. Ritiene che il tema cultura e spettacolo sia stato ben approfondito nel dibattito e che nella Commissione si sia fatto un lavoro utile e costruttivo. È dell'avviso che, mentre l'Assemblea può diventare con facilità teatro di scontri anche aspri, le Commissioni sono laboratori di sintesi politiche utili a rappresentare al Governo indirizzi che tengono conto di più istanze e voci del Paese. Auspica pertanto che si possa giungere con celerità a votare un testo unitario di risoluzione che rifletta le diverse sensibilità di tutti i gruppi parlamentari: i quali concordano, innanzi tutto, nella valutazione dell'insufficienza delle misure economiche finora approntate. Condivide l'opinione del deputato Casciello e di altri che occorra superare il FUS per addivenire ad un Fondo più esteso e più razionalmente diviso, un fondo per le arti, che dia garanzie a un numero maggiore di operatori della cultura, tanti dei quali si trovano oggi in condizioni davvero disperate.

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  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) premette di aver letto con grande attenzione le risoluzioni presentate e di averle trovate estremamente interessanti. Esse contengono a suo avviso non solo intelligenti richieste di impegno al Governo, ma anche premesse preziose che riflettono le varie competenze e sensibilità dei deputati, rispecchiano con molta fedeltà la realtà del mondo della cultura ed evidenziano con precisione il cambiamento che sta avvenendo. Esorta quindi i colleghi a proseguire nella proficua collaborazione per chiarire gli obiettivi da raggiungere e per fornire al Governo indicazioni precise per il decreto-legge di prossima emanazione.

  Gianluca VACCA (M5S) è anch'egli dell'opinione che la Commissione abbia svolto un ottimo lavoro e che ci sia stata una fruttuosa interlocuzione con il Governo, pur in una fase che vede compressa l'attività parlamentare. Si dichiara disponibile a lavorare per cercare una convergenza tra le forze politiche, pur in presenza di un cospicuo numero di proposte, per ricucire le quali servirà un accurato lavoro di tessitura. Aggiunge che ritiene necessario consentire già nella cosiddetta «fase 2» la possibilità di ripartenza alle imprese del settore culturale, almeno a quelle dello spettacolo.

  Rossano SASSO (Lega) apprezza lo spirito di armonia che ha accompagnato il dibattito sulle risoluzioni in materia culturale. Auspica che lo stesso clima di collaborazione si instauri quando si tratterà di affrontare i temi della scuola.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 30 aprile 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 15.