CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 aprile 2020
352.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 22 aprile 2020. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Stanislao Di Piazza.

  La seduta comincia alle 12.20.

DL 23/2020: Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali.
C. 2461 Governo.

(Parere alle Commissioni VI e X).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Andrea GIACCONE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del prescritto parere alle Commissioni riunite VI (Finanze) e X (Attività produttive, commercio e turismo), del disegno di legge C. 2461 Governo, di conversione del decreto-legge n. 23 del 2020, recante misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali.
  Avverte che la Commissione esprimerà il parere di competenza sul testo originario del decreto-legge nella seduta odierna.
  Invita, quindi, il relatore, onorevole Cominardi, a svolgere la relazione introduttiva.

  Claudio COMINARDI (M5S), relatore, premesso che si soffermerà sulle disposizioni rientranti nell'ambito di competenza della Commissione o ad esso connesse, ricorda che il decreto-legge consta di quarantaquattro articoli, suddivisi in sei Capi, il primo dei quali reca, agli articoli 1, 2 e 3, misure per facilitare l'accesso al credito da parte delle imprese, nella fase di crisi causata dall'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19. Segnala, in particolare, che tra le piccole e medie imprese che, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, Pag. 33possono beneficiare della garanzia della SACE S.p.A., sono compresi anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti titolari di partita IVA, che devono aver esaurito il plafond massimo disponibile per ottenere coperture da parte del Fondo di garanzia per le PMI. Tra le condizioni per il rilascio della garanzia da parte di SACE S.p.A, segnala, in particolare, al comma 2, l'impegno da parte dell'impresa che beneficia della garanzia a gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali (lettera l)) e la destinazione del finanziamento coperto dalla garanzia a sostenere costi del personale, investimenti o capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali che siano localizzati in Italia (lettera n)). Segnala, inoltre, che, tra le caratteristiche dell'impresa valutate ai fini dell'accesso al beneficio, vi è anche l'impatto sui livelli occupazionali e sul mercato del lavoro (comma 7, lettera d)).
  L'articolo 2 modifica la disciplina che regola l'operato della SACE S.p.A., i cui compiti sono estesi e potenziati. Tra le disposizioni introdotte, segnala, al comma 1, lettera b), capoverso 9-sexies, l'istituzione, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, del Comitato per il sostegno finanziario pubblico all'esportazione, per il cui funzionamento si avvale delle risorse umane, finanziarie e strumentali iscritte in bilancio a legislazione vigente. Infine, anche l'articolo 3 disciplina il ruolo della SACE S.p.A.
  Passando al Capo II, che reca misure urgenti per garantire la continuità delle imprese colpite dall'emergenza COVID-19, segnala che l'articolo 12 chiarisce che le ditte individuali e gli artigiani, considerati quali lavoratori autonomi, rientrano tra i beneficiari della disciplina transitoria del Fondo solidarietà mutui «prima casa» (cosiddetto «Fondo Gasparrini»), secondo le modalità agevolate previste dall'articolo 54 del decreto-legge n. 18 del 2020, in corso di conversione.
  L'articolo 13 introduce il potenziamento e l'estensione dell'intervento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, in deroga alla disciplina ordinaria. Tra le misure introdotte, segnala, al comma 1, lettera m), l'accesso gratuito e automatico al Fondo, la cui copertura è del 100 per cento sia in garanzia diretta sia in riassicurazione, per i nuovi finanziamenti di importo limitato concessi in favore di PMI e persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni la cui attività d'impresa è stata danneggiata dall'emergenza COVID-19.
  Al Capo IV, che introduce misure fiscali e contabili, segnala che l'articolo 18 dispone, con riferimento agli esercenti attività di impresa, arte e professione, che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nonché ai soggetti economici che hanno intrapreso l'esercizio dell'attività dopo il 31 marzo 2020, la sospensione dei termini dei versamenti relativi alle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilato, alle trattenute relative all'addizionale regionale e comunale e all'imposta sul valore aggiunto per i mesi di aprile e maggio 2020. Tali soggetti beneficiano, inoltre, della sospensione dei termini relativi ai contributi previdenziali e assistenziali, nonché ai premi per l'assicurazione obbligatoria. La norma, infine, prevede la collaborazione tra l'Agenzia delle entrate, l'INPS, l'INAIL e gli altri enti previdenziali e assistenziali ai fini della verifica del rispetto dei requisiti necessari per l'applicazione della sospensione.
  L'articolo 19 proroga i termini della sospensione delle ritenute sui redditi di lavoro autonomo e sulle provvigioni contenute nel decreto-legge cosiddetto «Cura Italia»; l'articolo 20 introduce disposizioni in materia di calcolo degli acconti delle imposte sui redditi e dell'IRAP, da versare nel periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019; l'articolo 21 consente di considerare regolarmente effettuati i versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni con scadenza il 16 marzo 2020, prorogati al 20 marzo 2020 dal decreto «Cura Italia», se eseguiti entro il 16 aprile 2020; l'articolo 22 proroga il termine per la consegna agli interessati delle certificazioni uniche relative ai redditi di lavoro dipendente e assimilati Pag. 34e ai redditi di lavoro autonomo; l'articolo 23 proroga la validità dei certificati in materia di appalti emessi dall'Agenzia delle entrate entro il 29 febbraio 2020; l'articolo 24 introduce disposizioni in materia di imposta di registro.
  Segnala che l'articolo 25 prevede la possibilità per i CAF e per i professionisti abilitati di prestare l'attività di assistenza fiscale ai soggetti titolari dei redditi di lavoro dipendente e assimilati in via telematica. La medesima modalità è adottabile anche per la presentazione di dichiarazioni, modelli e domande di accesso o fruizione di prestazioni all'INPS.
  Osserva che l'articolo 30 estende il credito d'imposta attribuito per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, introdotto dall'articolo 64 del decreto-legge n. 18 del 2020, in corso di conversione, anche alle spese relative all'acquisto di dispositivi di protezione individuale e altri dispositivi di sicurezza atti a proteggere i lavoratori dall'esposizione accidentale ad agenti biologici e a garantire la distanza di sicurezza interpersonale.
  Rileva che l'articolo 31 dispone l'incremento delle risorse variabili del Fondo risorse decentrate dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli destinate al salario accessorio del personale della medesima Agenzia per compensare i maggiori sforzi derivanti dall'incremento delle attività connesse all'emergenza sanitaria. Inoltre, la norma dispone l'equiparazione dei dipendenti dell'Agenzia provenienti dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e di quelli che prestano servizio presso gli uffici dei Monopoli o presso qualsiasi altro ufficio dell'Agenzia ai dipendenti provenienti dall'Agenzia delle dogane, nei limiti del servizio prestato e delle attribuzioni ad esso connesse, anche in relazione al riconoscimento quali ufficiali di polizia tributaria.
  L'articolo 33 dispone la proroga dei termini di durata degli organi amministrativi degli enti e organismi pubblici inclusi nell'elenco delle pubbliche amministrazioni pubblicato dall'ISTAT) in scadenza nel periodo dello stato di emergenza ed introduce ulteriori norme di natura contabile.
  Segnala che l'articolo 34 precisa che i professionisti che fruiscono della indennità a valere sulle risorse del Fondo per il reddito di ultima istanza, prevista dall'articolo 44 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, in corso di conversione, devono intendersi iscritti, in via esclusiva, agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria e non possono essere titolari di trattamento pensionistico diretto.
  L'articolo 35 introduce disposizioni di semplificazione della procedura di rilascio dell'identità digitale da parte dell'INPS per la durata dell'emergenza epidemiologica.
  Al Capo V, dopo aver segnalato che l'articolo 36 dispone la sospensione di alcuni termini processuali, rileva che l'articolo 37 prevede la proroga della sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi e dei procedimenti disciplinari del personale delle amministrazioni pubbliche, pendenti alla data del 23 febbraio 2020 o iniziati successivamente a tale data, disposta dal decreto-legge n. 18 del 2020, in corso di conversione.
  Passa quindi al Capo VI, che reca disposizioni in materia di salute e di lavoro. Si sofferma sull'articolo 41, che, ai commi 1 e 2, estende ai lavoratori assunti fra il 24 febbraio 2020 e il 17 marzo 2020 la possibilità di accedere al trattamento ordinario di integrazione salariale e all'assegno ordinario e alla cassa integrazione in deroga, previsti dagli articoli 19 e 22 del decreto-legge n. 18 del 2020, in corso di conversione. Ricorda che tali trattamenti hanno una durata massima di nove settimane. La norma, inoltre, dispone, al comma 3, l'esenzione dall'imposta di bollo delle domande per l'accesso alla cassa integrazione in deroga prevista dal citato articolo 22 del decreto-legge n. 18 del 2020, in corso di conversione.
  L'articolo 42, per le esigenze di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19, prevede la nomina di un commissario straordinario per l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che assume, per il periodo in cui è in Pag. 35carica, tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione che lo statuto dell'Agenzia attribuisce al presidente, al direttore generale ed al consiglio di amministrazione, che decadono automaticamente con l'insediamento del commissario. L'articolo 43 reca, infine, le disposizioni finanziarie e l'articolo 44 dispone l'entrata in vigore del decreto-legge.

  Elena MURELLI (Lega) sottolinea che il cosiddetto «decreto liquidità» non soddisfa in alcun modo le esigenze e le aspettative del mondo produttivo. Infatti, la tanto sbandierata garanzia dello Stato non solo è fornita in relazione ai prestiti che le imprese saranno costrette a contrarre, ma non è nemmeno del 100 per cento e presuppone numerosi passaggi burocratici che complicheranno la vita a coloro che sceglieranno di farvi ricorso. Sul piano fiscale, il decreto prevede semplicemente la sospensione dei versamenti, obbligando le imprese, una volta ripresi i versamenti, a utilizzare il credito ottenuto con la garanzia dello Stato per il pagamento delle tasse. Si tratta di una partita di giro: lo Stato, per un verso, dà, attraverso la concessione della garanzia, e, per un altro verso, riceve, incamerando tasse e contributi pagati dagli imprenditori con i soldi presi in prestito. Prosegue, quindi, enumerando i numerosi punti deboli del provvedimento: l'impossibilità per coloro che non hanno onorato debiti pregressi, per qualsiasi ragione, di accedere ai prestiti garantiti; il divieto di cumulare finanziamenti; i notevoli appesantimenti burocratici; il divieto di cumulo tra pensione e reddito da lavoro per i professionisti; la mancanza di previsioni a favore dei malati oncologici e per i disabili; la mancata sospensione dei versamenti della tariffa sui rifiuti e della tassa per l'occupazione di suolo pubblico, che danneggerà soprattutto i commercianti, per alcuni dei quali manca anche qualsiasi previsione volta a sanare l'ingiustizia, più volte segnalata dal suo gruppo con specifiche interrogazioni parlamentari, di non potere accedere all'indennizzo per la cessazione dell'attività.

  Paolo ZANGRILLO (FI), rifacendosi all'articolo di fondo del Corriere della sera di oggi, concorda con gli autori, gli economisti Alesina e Giavazzi, che ritengono che il problema più urgente per il Paese sia la mancanza di liquidità, soprattutto alla luce delle disastrose previsioni fornite da numerosi istituti, tra i quali, in primo luogo, il Fondo monetario internazionale. La gravità del quadro economico, a suo giudizio, imporrebbe l'adozione di provvedimenti, immediatamente operativi, in grado di immettere liquidità nel sistema produttivo, ma, purtroppo, gli unici soldi messi in circolo finora sono i contributi distribuiti dai comuni ai soggetti più bisognosi e i benefici assegnati dall'INPS ai professionisti e alle partite IVA. Al contrario, il cosiddetto «decreto liquidità» prevede solo la garanzia dello Stato su prestiti, da restituire entro sei anni, che saranno utilizzati per il pagamento delle tasse. Di fronte a tale incongruenza, si dichiara stupito dall'appello all'unità rivolto alle opposizioni, nella seduta dell'Assemblea di ieri, dal Presidente del Consiglio dei ministri e dai presidenti dei gruppi della maggioranza. Si è trattato, a suo avviso, soltanto di belle parole, cui non sono seguiti i necessari fatti conseguenti, dal momento che proprio coloro che hanno invitato all'unità si sono chiusi a qualsiasi proposta migliorativa del provvedimento avanzata dalle opposizioni, preannunciando così il ricorso all'ennesimo voto di fiducia. Quello della maggioranza è un atteggiamento sbagliato e miope, in quanto, a suo giudizio, nella gravissima emergenza che l'Italia sta attraversando, è necessario che maggioranza e opposizione condividano sia gli onori sia gli oneri, altrimenti toccherà alla prima soltanto assumersi la responsabilità del fallimento.

  Carla CANTONE (PD) ritiene che il Presidente del Consiglio dei ministri, nella seduta dell'Assemblea di ieri, abbia inviato un messaggio di grande chiarezza ai cittadini, illustrando quanto il Governo ha già fatto e quanto si appresta a fare. Il Paese, infatti, ha bisogno di chiarezza e non di polemiche strumentali e di toni da Pag. 36perenne campagna elettorale, come quelli utilizzati dalle opposizioni. Invita, dunque, tutti i colleghi ad attenersi al merito del provvedimento in esame, partendo dalla relazione del collega Cominardi, su cui, anche a nome del gruppo Partito Democratico, esprime apprezzamento per la chiarezza e l'esaustività.

  Walter RIZZETTO (FdI) ringrazia il relatore Cominardi per lo sforzo di illustrare un provvedimento che dimostra, pur tuttavia, la mancata comprensione della realtà da parte del Governo. Il cosiddetto «decreto liquidità», infatti, dopo essere stato condizionato dal preventivo assenso delle istituzioni europee, si è rivelato del tutto inadeguato alle esigenze delle imprese, soprattutto quelle di medie e piccole dimensioni, che costituiscono la gran parte del tessuto produttivo del Paese. I suoi punti deboli sono numerosi: la somma stanziata per la concessione della garanzia statale è troppo limitata per generare un effetto moltiplicatore sufficiente ad avere effetti significativi sull'economia; sono escluse dall'accesso al beneficio le aziende che non hanno onorato scadenze di prestiti nel febbraio 2020, non considerando il fatto che la pandemia da Coronavirus si è aggiunta a una situazione economica già gravemente compromessa; gli adempimenti burocratici richiesti alle imprese sono eccessivi e la documentazione difficile da produrre. Pertanto, in considerazione del fatto che il Governo ha introdotto disposizioni che, complicando la vita degli imprenditori, potranno portare un limitato beneficio solo alle aziende che già stavano in condizioni relativamente migliori, affossando del tutto quelle che, invece, stavano avvertendo gli effetti della stagnazione, preannuncia che il gruppo Fratelli d'Italia farà un'opposizione ferrea al decreto-legge.

  Virginio CAPARVI (Lega) ritiene che il Governo abbia preso decisioni ben poco coerenti con la straordinarietà dell'attuale emergenza. Nonostante il grande sforzo comunicativo, le poche decisioni assunte non hanno riguardato le tante realtà di piccole dimensioni che più stanno soffrendo le conseguenze della sospensione dell'attività produttiva. A fronte di tale inerzia, pertanto, molte regioni, tra cui l'Umbria, si sono dovute fare carico di provvedimenti in grado di dare immediato sollievo alle realtà più in sofferenza. Elenca, quindi, i numerosi limiti del cosiddetto «decreto liquidità», tra i quali ricorda il riferimento al fatturato 2019 per la parametrazione delle perdite delle imprese, il quale trascura che per alcuni territori, come quelli colpiti dai recenti terremoti, anche il fatturato 2019 è stato in perdita, e la sovrapposizione degli strumenti messi in campo, finanziati da fonti anch'esse sovrapposte. Ricorda che il Governo si è opposto persino a una proposta emendativa del gruppo Partito Democratico per la modifica della disposizione che obbliga gli artigiani, pur in regola con il pagamento dei contributi, all'iscrizione al Fondo di solidarietà bilaterale per poter accedere al beneficio, con il conseguente obbligo del versamento di trenta mensilità arretrate, obbligo sul quale si è già pronunciato negativamente il TAR del Lazio. Preannuncia, quindi, l'intenzione della Lega di dare battaglia in tutte le sedi possibili perché il Governo accolga le sue proposte di buon senso, volte a tenere in vita il tessuto produttivo del Paese.

  Daniele MOSCHIONI (Lega) si dichiara stupito nel constatare che il Governo e la maggioranza non sembrano conoscere la realtà del Paese. Anzi, le decisioni assunte dal Governo accrescono le difficoltà le imprese, provate da una situazione economica già in peggioramento prima del verificarsi dell'emergenza sanitaria. Pertanto, anziché prevedere l'accensione di nuovi prestiti, sarebbe stato opportuno ricorrere all'unico strumento utile in queste circostanze, ovvero, come più volte sostenuto dalla Lega, alla riduzione del carico fiscale sulle imprese. Invece, il Governo si è arroccato sulle sue posizioni, rifiutando di prendere in considerazione persino le proposte emendative presentate dalla maggioranza che lo sostiene e ricorrendo, per l'ennesima volta, alla questione Pag. 37di fiducia, nonostante, nel passato, il gruppo Partito Democratico ne abbia più volte criticato l'utilizzo da parte del precedente Governo. Dopo aver sottolineato la prontezza del Friuli-Venezia Giulia nell'utilizzo dei fondi di rotazione per interventi immediati sul territorio, stigmatizza la sperequazione a danno dei piccoli comuni del Nord, che, a parità di numero di abitanti, ricevono finanziamenti inferiori rispetto a quelli erogati ai comuni del Sud, sebbene la pandemia abbia colpito particolarmente il Settentrione. Infine, ritenendo improcrastinabile la ripartenza delle attività economiche, ritiene necessario procedere al più presto alla revisione dei codici ATECO, più volte invocata dal mondo produttivo.

  Camillo D'ALESSANDRO (IV) ricorda al collega Moschioni che i criteri di ripartizione dei finanziamenti ai comuni sono basati principalmente sul valore del reddito medio pro capite, il che giustifica la differenza dei finanziamenti tra comuni del Nord e comuni del Sud dell'Italia. Ma, proprio per tenere conto della durezza con la quale l'epidemia ha colpito le regioni settentrionali, il Governo ha introdotto specifici correttivi per garantire un maggiore equilibrio nella ripartizione dei finanziamenti. Passando al merito del provvedimento in esame, ritiene che tutti coloro che sono intervenuti hanno presentato valide argomentazioni a sostegno delle diverse posizioni, proprio perché la realtà è estremamente complessa. Il gruppo Italia Viva, pur condividendo l'impianto del provvedimento in esame, nutre qualche perplessità sulle modalità applicative delle sue disposizioni, che sembrano troppo complicate e farraginose. Per sventare il pericolo di una sostanziale disapplicazione del decreto, pertanto, preannuncia la presentazione da parte del suo gruppo di proposte emendative specificamente volte a favorire il raggiungimento dei risultati, primo fra tutti l'accesso alla liquidità per le imprese. Si tratta di proposte di buon senso, che si augura vengano accolte e che non pongono problemi di copertura finanziaria, a differenza di quelle preannunciate dalle opposizioni.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S), dopo avere ringraziato il relatore per la puntuale descrizione del contenuto del decreto-legge, respinge le accuse mosse dalle opposizioni al Governo e ritiene che il provvedimento in esame sarà in grado di centrare gli obiettivi per i quali è stato adottato. Il ricorso alla questione di fiducia sarà una scelta obbligata se le opposizioni continueranno nel loro atteggiamento ostile e mistificatore. Rifacendosi a quanto dichiarato dal collega Zangrillo, ritiene ingiusto addossare al Governo la responsabilità di una crisi mondiale e ricorda che il consenso di cui attualmente gode il Presidente del Consiglio dei ministri dimostra che i cittadini ne sono perfettamente consapevoli.

  Donatella LEGNAIOLI (Lega) invita i colleghi della maggioranza ad andare nei territori e ad ascoltare i cittadini e le imprese. Se lo facessero, si renderebbero conto che il cosiddetto «decreto liquidità» è solo uno slogan, perché la liquidità non sta arrivando lì dove serve. Al contrario, tutti i soggetti coinvolti hanno motivi di insoddisfazione, dalle banche, su cui il Governo ha scaricato tutte le responsabilità degli interventi, agli imprenditori, che lamentano l'eccessiva onerosità degli adempimenti burocratici a fronte di un vantaggio opinabile. Infatti, si tratta di prestiti, non di risorse «vere», né il decreto prevede per i cittadini, ad esempio, la sospensione del pagamento dei mutui e delle bollette. Dichiara, quindi, tutto il suo stupore nel constatare la scarsa conoscenza del mondo produttivo da parte di colleghi che, avendo fatto per anni attività sindacale, dovrebbero avere diretta esperienza della realtà di cui parlano.

  Chiara GRIBAUDO (PD), alla luce dell'esperienza maturata per essere stata colpita dal Coronavirus, invita tutti i colleghi ad abbassare i toni e a mettere da parte le polemiche, recuperando la modalità di lavoro, collaborativo e trasversale, che ha Pag. 38caratterizzato la Commissione, specialmente nella scorsa legislatura. Infatti, ritiene che, solo lavorando insieme e mettendo in comune le diverse esperienze, la Commissione potrà trovare le soluzioni concrete più adatte a contribuire alla soluzione delle difficoltà, innegabili e sotto gli occhi di tutti, che il Paese sta vivendo. Riconoscendo che il Governo non è riuscito a trovare la sintesi delle proposte emendative presentate, sia dalla maggioranza sia dall'opposizione, ricorda che sul provvedimento in esame la Commissione è chiamata a esprimere il parere sulle parti riconducibili alle sue competenze. Assicura, comunque, che il gruppo Partito Democratico è disponibile ad ascoltare tutti i punti di vista dei gruppi di opposizione senza preconcetti e con spirito costruttivo ed esorta i colleghi a contribuire al miglioramento del clima del dibattito.

  Andrea GIACCONE, presidente, esprime, a nome di tutta la Commissione, le sue felicitazioni alla deputata Gribaudo per aver brillantemente superato la malattia ed essere tornata al lavoro. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, invita il relatore a illustrare la sua proposta di parere.

  Claudio COMINARDI (M5S), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Claudio DURIGON (Lega), unendosi alle felicitazioni per la sua guarigione, accetta, a nome del gruppo Lega, l'invito della collega Gribaudo a ricercare un atteggiamento collaborativo, che permetta alla Commissione, ma anche al Parlamento tutto, di trovare soluzioni condivise alle difficoltà del Paese, nonostante l'arroccamento del Governo sulle sue posizioni. Preannuncia, tuttavia, il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole del relatore, in quanto il decreto-legge risulta privo di una visione globale e lungimirante, recando, al contrario, disposizioni disorganiche e di scarso respiro e mancando delle misure che avrebbero potuto avere efficacia, quali, ad esempio, la concessione di prestiti a fondo perduto, la previsione della garanzia dello Stato per le richieste di anticipo dell'integrazione salariale e interventi sul regime «de minimis», in mancanza dei quali molte aziende rimangono escluse dalla possibilità di accedere ai benefici.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato).

  La seduta termina alle 13.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.40 alle 13.45.

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