CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 aprile 2020
344.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 4

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 7 aprile 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 10.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che della seduta sarà data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso.

DL 19/2020 – Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
C. 2447 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che le modalità di svolgimento dell'odierna seduta sono dettate dalle disposizioni del Collegio dei deputati questori, quali misure di prevenzione della diffusione del COVID-19 nelle sedi della Camera. Ricorda altresì che nello scorso Ufficio di presidenza si è concordato di svolgere l'esame consultivo del decreto-legge n. 19 in una sola seduta, sicché sono già stati Pag. 5trasmessi ai colleghi tutti i documenti rilevanti.

  Alberto LOSACCO (PD), relatore, riferisce sul decreto-legge n. 19 del 2020, osservando che esso è stato emanato lo scorso 25 marzo, con lo scopo di mettere ordine nell'ormai vasto corpo normativo che le dolorose circostanze di questi ultimi due mesi hanno portato a produrre nel Paese. Rileva, infatti, che sono stati emanati non solo i decreti-legge nn. 6, 9, 11, 14, 18 e 19 del 2020 su aspetti sia specifici – come giustizia e organizzazione sanitaria – sia più generali – come il sostegno al sistema produttivo nel suo complesso – ma anche diversi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (in particolare in data 1o, 8, 11 e 22 marzo e, da ultimo, il 1o aprile) e decreti interministeriali Interno-Salute. A questo corpo normativo si sono aggiunti provvedimenti di Presidenti di giunta regionale e sindaci.
  Sottolinea che questa mole di atti adottati in successione – via via più stringenti – trova la sua ragione nell'approccio cosiddetto graduale prescelto dall'Esecutivo, il quale ha inteso assumere provvedimenti adeguati al progredire del contagio e non anticiparne, con misure più drastiche, sviluppi che non necessariamente si sarebbero presentati. Questo sistema di tipo progressivo era (ed è) dovuto anche all'insegnamento che statuizioni di legge più severe sono difficilmente revocabili, in assenza di inequivocabili responsi scientifici e d'esperienza che lo consentano, sicché – evidentemente – si è ritenuto di lasciare lo spazio futuro per misure più gravi anziché attestarvisi fin da subito. Né è da sottovalutare l'aspetto metodologico, impostato sulla concertazione, sia con i Presidenti delle Regioni, sia con le parti sociali: da queste ultime infatti (dall'associazione di categoria degli industriali, in particolare, ma anche da altri settori) è pervenuta la preoccupazione che misure volte all'arresto troppo brusco delle attività avrebbero penalizzato in modo eccessivo – se non irreversibile – alcuni ambiti produttivi. A tal proposito, sono venuti in rilievo non solo i settori nevralgici per gli interessi strategici del Paese, ma anche le realtà inserite nelle filiere produttive internazionali. Per converso, il Governo ha preso in considerazione le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali del lavoro dipendente, relative alla sicurezza e alla salute sui luoghi di lavoro, profili questi ultimi non estranei alle competenze della nostra Commissione dal momento che – nell'ambito della medicina militare – i medici militari sono «competenti» ai sensi del decreto legislativo n. 81 del 2008. Del resto, rammenta che la nostra Commissione aveva apposto un'osservazione al parere espresso sul decreto-legge n. 6 proprio a questo riguardo.
  Tuttavia – come premesso apertura – ricorda che l'accumularsi di provvedimenti nel corso delle settimane, approvati al fine di contenere e contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus COVID-19, ha già portato a una stratificazione che richiede una sorta di riordino. Tanto ciò è vero che l'articolo 5 del decreto-legge n. 19 abroga in massima parte il decreto-legge n. 6 (su cui la nostra Commissione ha espresso il parere lo scorso 24 febbraio 2020) nonché l'articolo 35 del decreto-legge n. 9. Poiché molte delle misure adottate sino al 25 marzo sono consistite nella limitazione più o meno marcata di diritti costituzionali – come, per esempio, il diritto alla libera circolazione (articolo 16 della Costituzione), all'istruzione (articolo 33), al lavoro (articolo 4) e all'iniziativa economica privata (articolo 41) – tale riordino è ispirato essenzialmente alla necessità di ricondurre in modo omogeneo al livello di fonte primaria il novero di questi modi di gestione dell'emergenza.
  Passando ai contenuti di merito, rileva che il comma 1 dell'articolo 1 dispone che possono essere adottate, su specifiche parti del territorio nazionale o sulla totalità di esso, una o più misure tra quelle previste al successivo comma 2, per periodi di durata non superiore a 30 giorni, reiterabili e modificabili anche più volte, fino al 31 luglio 2020 (termine dello stato di emergenza dichiarato con la Deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020). D'ora innanzi, dunque, la durata Pag. 6dello stato d'emergenza potrà essere prorogata solo con legge o altro atto normativo di rango primario e, dunque, con pieno e adeguato coinvolgimento del Parlamento. È prevista, altresì, la possibilità di modularne l'applicazione, in aumento o in diminuzione, secondo l'andamento epidemiologico del virus. Tra le misure che possono essere adottate per contrastare l'emergenza sanitaria – e che già in parte sono indicate nei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri e in provvedimenti delle autorità territoriali e locali emanati nelle ultime settimane – ricorda: la limitazione della circolazione delle persone; la chiusura al pubblico di strade urbane, parchi e giardini pubblici o altri spazi pubblici; la limitazione o il divieto di allontanamento o di ingresso in territori comunali, provinciali o regionali, nonché rispetto al territorio nazionale; l'applicazione della misura della quarantena precauzionale ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva o che rientrano da aree ubicate al di fuori del Paese; la limitazione o il divieto delle riunioni o degli assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico; la limitazione o la sospensione di manifestazioni di carattere culturale, ludico, sportivo, ricreativo e religioso; la sospensione dei servizi educativi per l'infanzia e delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado, nonché delle istituzioni di formazione superiore; la limitazione della presenza fisica dei dipendenti negli uffici delle amministrazioni pubbliche e l'erogazione dei servizi essenziali prioritariamente mediante il ricorso a modalità di lavoro agile; la limitazione o sospensione delle attività commerciali di vendita al dettaglio, a eccezione di quelle necessarie per assicurare la reperibilità dei generi alimentari e di prima necessità.
  Evidenzia, poi, che l'articolo 2 disciplina le modalità di attuazione delle citate misure di contenimento. Più in particolare, in analogia a quanto stabilito nel decreto-legge n. 6 del 2020, si prevede che il potere di adottare le misure resti attribuito al Presidente del Consiglio dei ministri, che lo esercita tramite uno o più decreti, su proposta del Ministro della salute, sentiti il Ministro dell'interno, il Ministro della difesa, il Ministro dell'economia e delle finanze e gli altri ministri competenti per materia, nonché i presidenti delle regioni interessate, nel caso in cui riguardino esclusivamente una regione o alcune specifiche regioni, ovvero il Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel caso in cui riguardino l'intero territorio nazionale. Inoltre, a differenza di quanto previsto dal richiamato decreto-legge n. 6 del 2020, tali decreti possono essere adottati anche su proposta dei presidenti delle regioni interessate qualora riguardino esclusivamente una regione o alcune specifiche regioni, ovvero del Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome nel caso in cui riguardino l'intero territorio nazionale. Anche in tali casi è previsto che siano sentiti il Ministro della salute, il Ministro dell'interno, il Ministro della difesa, il Ministro dell'economia e delle finanze e gli altri ministri competenti per materia. Al fine, poi, di rendere immediata la possibilità di verifica parlamentare, tali decreti sono comunicati alle Camere entro il giorno successivo alla loro pubblicazione ed è previsto che, il Presidente del Consiglio dei ministri o un Ministro da lui delegato, riferiscano ogni quindici giorni sulle misure adottate. Infine, viene precisato che continuano ad applicarsi, nei termini originariamente previsti, le misure adottate con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8, 9, 11 e 22 marzo 2020.
  L'articolo 3 stabilisce che le ordinanze regionali possono introdurre misure ulteriormente restrittive tra quelle indicate all'articolo 1, ma solo nelle more dell'adozione dei predetti decreti del Presidente del Consiglio dei ministri e con efficacia limitata fino a tale momento, mentre l'articolo 4 delinea il quadro sanzionatorio per la violazione delle misure di contenimento del contagio, prevedendo prevalentemente sanzioni amministrative, pecuniarie e, solo nei casi più gravi, una sanzione penale.Pag. 7
  Infine, l'articolo 5, oltre a disporre l'abrogazione, a eccezione di alcune specifiche disposizioni, del decreto-legge n. 6 del 2020, nonché dell'articolo 35 del decreto-legge n. 9 del 2020 (ancora in corso di conversione al Senato) in materia di coordinamento tra misure statali e ordinanze sindacali di contenimento dell'epidemia, reca anche le clausole di salvaguardia delle autonomie speciali e di invarianza finanziaria.
  Venendo ora alle disposizioni di più specifico interesse per la Commissione difesa, ribadisce quella inerente alla funzione consultiva del Ministro della difesa, che è coerente – in buona sostanza – con il combinato disposto degli artt. 32 e 52 della Costituzione. Nello stesso solco, l'articolo 4, al comma 9, nel prevedere la possibilità che i prefetti si avvalgano anche delle Forze armate per garantire l'esecuzione delle misure previste dal decreto-legge in esame, attribuisce, al personale militare coinvolto nelle operazioni di controllo, la qualifica di agente di pubblica sicurezza. Si tratta di norma analoga a quella già contenuta nell'articolo 3 del decreto-legge n. 6, ora abrogato, e ripresa in parte dall'articolo 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8 marzo 2020, che è fatta salva dall'articolo 2, comma 3, di questo decreto. Il richiamato personale, potrà, quindi, procedere al fermo e all'identificazione delle persone sottoposto a controllo, analogamente a quanto già contemplato per il personale militare impiegato nel dispositivo «Strade sicure», da ultimo prorogato, fino al 31 dicembre 2020, dall'articolo 1, comma 132, della legge di bilancio per l'anno 2020. Questa disposizione non specifica le unità di personale militare poste a disposizione dei prefetti. Peraltro, tale dato non è rinvenibile nel precedente decreto-legge n. 6 del 2020, né nella relazione illustrativa o in quella tecnica, che accompagnano il provvedimento. Al riguardo, per una migliore comprensione della previsione normativa in esame, ritiene che sarebbe utile chiarire se tali unità, peraltro già operative sul territorio nazionale, siano o meno attinte dal contingente di 7.050 unità di personale militare che attualmente operano, con la qualifica di agenti di pubblica sicurezza e in concorso alle Forze di polizia, nelle attività di controllo del territorio di cui alla menzionata operazione «Strade sicure». A tal proposito, segnala che il Governo ha presentato un emendamento al decreto-legge n. 18 del 2020, cosiddetto «Cura Italia», attualmente all'esame del Senato, con il quale il dispositivo di «Strade sicure» è incrementato, per trenta giorni, di 253 unità, circostanza questa che induce a ritenere che tale incremento sia da porre in relazione ai nuovi compiti assegnati dal decreto-legge in esame ai militari che partecipano a quella operazione. Attraverso la nostra competenza in sede consultiva – dunque – si manifesta un controllo parlamentare quanto mai opportuno in queste circostanze.
  In conclusione, nel preannunciare una proposta di parere favorevole, si rimette alla discussione tra i colleghi.

  Salvatore DEIDDA (FdI) manifesta, innanzitutto, l'orientamento favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia sulle norme che dispongono sull'impiego delle Forze armate. Sottolinea, infatti, che il contributo da queste offerto nel contrastare la situazione emergenziale legata alla diffusione del virus COVID-19 è sicuramente importante e meritevole di apprezzamento. Si dichiara, quindi, soddisfatto della positiva interlocuzione che si è registrata in quest'ambito tra la Commissione e il dicastero della Difesa, ma lamenta l'atteggiamento dell'Esecutivo nel suo complesso che, nonostante a parole abbia annunciato l'intenzione di coinvolgere adeguatamente tutti i gruppi politici, continua la sua azione senza dare ascolto ai suggerimenti che provengono dalle opposizioni.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) condivide le considerazioni svolte dal relatore riguardo alla ratio del provvedimento che, finalmente, mette ordine nella congerie di norme che si sono via via succedute a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica. È costretto, al Pag. 8riguardo, a constatare il ritardo con cui è stato adottato il provvedimento e critica l'atteggiamento tentennante del Governo, che ha procrastinato l'adozione di misure che, a suo avviso, dovevano essere prese già all'indomani del 31 gennaio. Evidenzia, quindi, la rilevanza delle disposizioni che attribuiscono ai prefetti la possibilità di impiegare il personale militare in compiti di controllo del territorio, peraltro già presenti nel precedente decreto-legge n. 6 del 2020, e rimarca il significativo contributo offerto dalle Forze armate, anche attraverso l'impiego del personale medico militare. Sottolinea, poi, come siano del tutto stonate le recenti esternazioni che hanno paventato una sorta di militarizzazione del Paese. Esse, infatti, sono sconfessate dal fatto che la presenza dei nostri soldati non solo è stata bene accettata da parte della popolazione, ma anche apprezzata, a dimostrazione di una percezione positiva della loro opera.
  Dichiara, pertanto, che il gruppo della Lega, in uno spirito di collaborazione, sosterrà l'azione di contrasto alla crisi pandemica, senza che ciò possa tuttavia essere interpretato, dalla maggioranza e dall'Esecutivo, come un'accettazione senza riserva dell'azione di governo.

  Giovanni RUSSO (M5S) esprime apprezzamento per gli sforzi compiuti dall'Esecutivo per fronteggiare una crisi che non ha precedenti. In particolare, considera fondamentale la norma che attribuisce ai militari impegnati nel controllo del territorio le funzioni di agente di pubblica sicurezza e, pertanto, preannuncia un voto favorevole del proprio gruppo.

  Giorgio SILLI (M-NI-USEI-C !-AC) considera fondamentale che la maggioranza e le opposizioni lavorino insieme in comunione d'intenti, anche al fine di dare un segnale rassicurante al Paese, che sta attraversando una prova davvero terribile a seguito della diffusione pandemica del virus COVID-19. Desidera, quindi rivolgere un ringraziamento non formale al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e a tutto il personale sanitario militare impiegato in questa emergenza sanitaria, sottolineando come la loro azione abbia accresciuto la percezione positiva del ruolo delle Forze armate. Preannuncia, quindi, un voto favorevole sul provvedimento, auspicando che la collaborazione con le opposizioni che l'Esecutivo ha invocato possa essere effettiva e tangibile.

  Fabio Massimo BONIARDI (Lega) condividendo pienamente l'intervento del proprio capogruppo, precisa che nel decreto-legge non viene risolto il problema di come impiegare proficuamente la polizia locale nelle attività di controllo. Si tratta di un tema sentito dagli amministratori locali dei piccoli comuni, che non dispongono di un servizio di controllo continuativo da parte delle forze di sicurezza.

  Enrico BORGHI (PD) si associa ai ringraziamenti al Governo per aver dispiegato gli interventi necessari per fronteggiare questa terribile emergenza sanitaria. Osserva, quindi, che la bontà dell'azione dell'Esecutivo è stata riconosciuta anche a livello internazionale: Infatti, molti Paesi che in un primo momento erano scettici sull'operato del nostro Governo, si sono immediatamente ricreduti e hanno anch'essi adottato quelle coraggiose misure a tutela del diritto alla salute da noi, per primi, varate. Ritiene che mettere al centro della questione il diritto alla salute sia stato fondamentale e che sia compito del Parlamento dare una sistemazione organica agli interventi che sono stati decisi in rapida successione sulla base dell'evoluzione manifestata dalla diffusione del virus. Conclude ringraziando il relatore per l'ottimo lavoro, nonché tutte le forze politiche per avere responsabilmente assicurato il loro sostegno per affrontare la situazione emergenziale.

  Silvia FREGOLENT (IV) ringrazia, a sua volta, tutti i gruppi presenti in Commissione e il Ministro della difesa per il modo sobrio con cui, in questo difficile momento, sta svolgendo il suo incarico. Auspica che, nel momento in cui sarà conclusa questa emergenza, le forze politiche Pag. 9trovino l'occasione necessaria per ragionare su un tema che, in questi giorni, ha sollevato non poche diatribe, ossia quello dell'equilibrio dei poteri tra lo Stato centrale e gli enti territoriali. Cita, al riguardo, le ordinanze dei presidenti di giunte regionali in ordine allo spostamento dei lavoratori, le quali differiscono in modo significativo da regione a regione. Conclude ringraziando le forze dell'ordine e tutto il personale militare per il loro prezioso contributo.

  Maria TRIPODI (FI) concorda che non sia questo il momento per fomentare polemiche e auspica che il coinvolgimento dell'opposizione sia reale e fattivo. Si associa, quindi, ai ringraziamenti già rivolti dagli altri gruppi al Ministro della difesa e alle Forze armate.

  Alberto LOSACCO (PD), relatore, apprezza il senso di responsabilità che le forze di opposizione hanno manifestato e fa presente che, con riguardo alle osservazioni formulate dal collega Boniardi, le materie dell'ordine pubblico e della polizia locale interessano competenze della Commissione Affari costituzionali.

  Il sottosegretario Giulio CALVISI ricorda come il dicastero abbia inteso, sin dall'inizio dell'emergenza, coinvolgere tutti i gruppi presenti in Commissione nell'affrontare i temi a questa connessi, dichiarando la propria disponibilità a fornire, in qualsiasi momento, le necessarie informazioni. Aggiunge che la Difesa è attualmente impegnata, coinvolgendo tutte le Forze armate, sul fronte delle misure di contenimento, sotto gli aspetti sia sanitario, sia logistico. In particolare, del contingente di 7.050 unità di personale impiegato nell'ambito dell'operazione «Strade sicure», incrementato delle 253 unità inserite nell'ambito del decreto-legge n. 18 del 2020, attualmente all'esame del Senato, poco più di 6.000 unità sono utilizzate per fronteggiare l'emergenza del COVID-19, ulteriormente incrementabili qualora dovesse essere necessario.

  Alberto LOSACCO (PD), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con due osservazioni (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Giulio CALVISI la condivide.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) ricorda come la Commissione abbia già avuto modo di sottolineare l'importanza di assicurare a tutto il personale militare impiegato nell'emergenza sanitaria i necessari dispositivi di protezione individuale. Condivide, quindi, la proposta di parere del relatore segnalando, tuttavia, l'opportunità di inserire nel parere un'ulteriore osservazione volta a parificare il trattamento percepito dal personale militare per il servizio di controllo del territorio a quello riconosciuto alle Forze di polizia.

  Salvatore DEIDDA (FdI) concorda con le considerazioni del collega Ferrari, sull'opportunità di riconoscere al personale militare e delle Forze di polizia impiegato nell'emergenza sanitaria lo stesso trattamento economico, auspicando che la proposta di parere possa essere ancora di più rafforzata. Infine, ritiene opportuno che sia prevista una proroga, almeno di un anno, del periodo di ferma prefissata di tutto il personale che dovrebbe cessare dal servizio nel corso dell'emergenza.

  Giovanni RUSSO (M5S) preannuncia il voto favorevole del M5S.

  Enrico BORGHI (PD) preannuncia, a sua volta, il voto favorevole del gruppo del PD, segnalando, altresì, la necessità di garantire il pieno esercizio delle funzioni di controllo da parte dei membri del Parlamento e le connesse esigenze della loro circolazione anche nel contesto della situazione d'emergenza sanitaria.

  Alberto LOSACCO (PD), relatore, conferma la sua proposta di parere, osservando che il provvedimento in esame è di natura ordinamentale e che l'integrazione richiesta rientra più precipuamente nell'ambito Pag. 10delle disposizioni contenute nel decreto-legge n. 18 del 2020.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 11.30.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Martedì 7 aprile 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 11.30.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-03802 Aresta: Sulle misure preventive adottate dal personale militare nella crisi COVID-19.

  Giovanni Luca ARESTA (M5S) illustra l'interrogazione.

  Il Sottosegretario Giulio CALVISI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 2).

  Giovanni Luca ARESTA (M5S) ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta e per le iniziative adottate nei confronti del personale militare e civile della difesa. Si dichiara, tuttavia, parzialmente soddisfatto poiché si tratta di misure importanti che vanno a preservare e salvaguardare l'integrità del personale in servizio, solo se recepite da tutti i reparti delle Forze armate. Segnala, infatti, che da più parti si lamenta, ancora una volta, l'applicazione non omogenea presso alcuni Comandi e Reparti delle disposizioni della Difesa inerenti alle misure introdotte dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri relative all'emergenza da COVID-19. Ricorda che tali misure sono necessarie per la tutela della salute del personale militare e per assicurare continuità operativa nei compiti istituzionali ad esso assegnato. Sollecita, quindi, la necessità di applicare in maniera univoca ed uniforme, presso tutti i Reparti delle Forze armate, le norme straordinarie introdotte e finalizzate ad affrontare con la massima sicurezza l'emergenza COVID-19 e, allo stesso tempo, tutelare i diritti dei militari che potrebbero essere contagiati se non adeguatamente forniti degli appositi dispositivi di protezione individuale.

5-03803 Deidda: Sull'indennità per il lavoro straordinario del personale militare nella crisi COVID-19.

  Salvatore DEIDDA (FdI) illustra l'interrogazione.

  Il Sottosegretario Giulio CALVISI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 3).

  Salvatore DEIDDA (FdI) apprezza l'impegno e l'attenzione con cui la Difesa segue la questione evidenziata nell'interrogazione, ma non può dichiararsi soddisfatto a causa della mancanza di condivisione del tema da parte del Governo nella sua interezza.

5-03804 Ferrari: Sulla distribuzione territoriale del personale militare nella crisi COVID-19.

  Erik Umberto PRETTO (Lega) illustra l'interrogazione.

  Il Sottosegretario Giulio CALVISI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 4).

  Francesco ZICCHIERI (Lega), replicando, si dichiara soddisfatto e auspica che l'impiego del personale militare nella crisi legata alla diffusione del virus COVID-19 possa essere ulteriormente incrementato.

Pag. 11

  Gianluca RIZZO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 12.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12 alle 12.10.

Pag. 12