CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 febbraio 2020
323.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 98

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 12 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO.

  La seduta comincia alle 13.30.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/2102, recante modifica della direttiva 2011/65/UE sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge 4 ottobre 2019, n. 117.
Atto 146.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in titolo.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la Commissione dovrà esprimere il parere di competenza entro il prossimo 8 marzo 2020. Avverte altresì che la Commissione bilancio dovrà esprimere i propri rilievi entro il 17 febbraio 2020. Comunica infine che in data 6 febbraio scorso è pervenuto il parere della Conferenza unificata.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), relatore, riferisce sullo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2017/2102, che modifica la direttiva 2011/65/UE sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
  Come già evidenziato, l'assegnazione alla Commissione è avvenuta con riserva, non essendo il testo corredato del parere della Conferenza Unificata. Quest'ultima tuttavia ha reso il proprio parere nella seduta del 29 gennaio e, pertanto, la Commissione è adesso nelle condizioni di rendere il parere parlamentare entro la scadenza dell'8 marzo.
  Evidenzia peraltro che il termine per il recepimento della direttiva (UE) 2017/2102 è scaduto il 12 giugno 2019, quindi ancor prima che si completasse l'iter parlamentare della legge di delegazione 2018 (legge 4 ottobre 2019, n. 117). Per tale motivo la Commissione europea ha avviato la procedura di infrazione 2019/0218.
  Quanto invece al termine di esercizio della delega, esso scade nei tre mesi dalla data di entrata in vigore della medesima legge, ovvero – per effetto dello «scorrimento» di ulteriori tre mesi che si produce se lo schema di decreto è sottoposto all'esame parlamentare a ridosso della sua scadenza – il prossimo 2 maggio 2020.
  La disciplina in esame traspone nell'ordinamento interno la direttiva che modica l'originaria disciplina comunitaria sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche e elettroniche (AEE) dettata dalla direttiva 2011/65/UE, cosiddetta RoHS 2, che a sua volta incideva sulla prima direttiva adottata in materia, ossia la direttiva 2002/95/CE cosiddetta RoHS 1.
  Le due direttive del 2002 e del 2011 sono state attuate rispettivamente con il decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151 e successivamente con il decreto n. 27 del 2014, quest'ultimo oggetto di novelle da Pag. 99parte dell'articolo 1 del testo in esame. L'articolo 2 dello schema reca invece la sola clausola di invarianza finanziaria.
  Secondo quanto esplicitato nella relazione che correda il testo, la direttiva in esame mira a proteggere la salute umana attraverso il recupero e lo smaltimento ecologicamente corretti dei rifiuti di AEE, promuovendo il riutilizzo di tali prodotti ed il riciclaggio dei materiali usati, nonché a ridurre la quantità di sostanze pericolose.
  La lettera a) integra l'elenco delle apparecchiature escluse dall'ambito di applicazione del decreto stesso con riguardo ad alcuni strumenti musicali, ossia agli organi a canne.
  La relazione illustrativa, così come il 4o considerando della direttiva, motiva tale esclusione in virtù del fatto che le canne degli organi sono costruite utilizzando un tipo specifico di lega a base di piombo, per la quale finora non sono state trovate alternative, e che la maggior parte degli organi a canne rimane nello stesso luogo per vari secoli e quindi il loro tasso di sostituzione è irrisorio.
  La lettera b) integra la vigente definizione di «macchine mobili non stradali destinate ad esclusivo uso professionale» in modo da comprendere in tale categoria sia quelle dispositivo di trazione a bordo, sia quelle con dispositivo di trazione collegato ad una fonte di alimentazione esterna. Il 5o considerando della direttiva giustifica tale scelta in considerazione del fatto che sono macchie prodotte in due versioni che si differenziano solo per l'alimentazione (o a bordo o esterna) per cui va uniformata la normativa, nel senso della loro esclusione dall'ambito di applicazione della direttiva.
  La lettera c) integra la normativa vigente, al fine di estendere la deroga alla restrizione all'uso delle sostanze di cui all'allegato II anche ai cavi o ai pezzi di ricambio destinati alla riparazione, al riutilizzo, all'aggiornamento o al potenziamento delle capacità di tutte le altre AEE che non rientravano nell'ambito di applicazione della direttiva 2002/95/CE e che sono state immesse sul mercato prima del 22 luglio 2019. In tal modo – come chiarisce la relazione illustrativa – si consente l'immissione sul mercato secondario dei pezzi di ricambio contenenti le sostanze di cui all'allegato II destinati alla riparazione ed al riutilizzo delle AEE immesse sul mercato anteriormente al 22 luglio 2019, favorendo un più lungo ciclo di vita per molti prodotti.
  La lettera d) integra l'attuale disciplina prevedendo specifici ulteriori casi in cui le parti di ricambio possono essere riutilizzate in deroga alle restrizioni all'uso delle sostanze indicate dall'Allegato II.
  Ricorda che la disposizione vigente contempla solo le parti di ricambio recuperate da AEE immesse sul mercato anteriormente al 1o luglio 2006 e utilizzate nelle AEE immesse sul mercato prima del 1o luglio 2016. La norma in commento prevede adesso che possano essere riutilizzati, in deroga alle restrizioni, anche i pezzi di ricambio contenenti sostanze di cui all'Allegato II che siano: recuperati da dispositivi medici e strumenti di monitoraggio e controllo immessi sul mercato anteriormente al 22 luglio 2014 e utilizzati nelle AEE immesse sul mercato prima del 22 luglio 2024; recuperati da dispositivi medico-diagnostici in vitro immessi sul mercato anteriormente al 22 luglio 2016 e utilizzati nelle AEE immesse sul mercato prima del 22 luglio 2026; recuperati da strumenti industriali di monitoraggio e controllo immessi sul mercato anteriormente al 22 luglio 2017 e utilizzati nelle AEE immesse sul mercato prima del 22 luglio 2027; recuperati da tutte le AEE che non rientrano nell'ambito di applicazione della direttiva 2002/95/CE e che sono immesse sul mercato anteriormente al 22 luglio 2019 e utilizzati nelle AEE immesse sul mercato prima del 22 luglio 2029.
  Rimane ferma la condizione che il loro riutilizzo avvenga in sistemi controllabili di restituzione a circuito chiuso da impresa a impresa e la presenza di parti di ricambio sia comunicata al consumatore.
  La lettera e) modifica la vigente disciplina al fine di introdurre un periodo di validità massima dell'esenzione dalle restrizioni anche per le AEE indicate nella Pag. 100categoria 11 dell'allegato I (vale a dire le «altre AEE non comprese nelle categorie sopra elencate»).
  Si ricorda che l'allegato I indica le AEE soggette alle restrizioni previste dal decreto legislativo n. 27, che vanno dai grandi e piccoli elettrodomestici (categorie 1 e 2) ad una serie di apparecchiature informatiche, elettriche, ecc. (categorie 3- 10). La categoria 11 di tale allegato ha quindi carattere residuale. Per tale categoria di AEE viene previsto un periodo di validità massima di 5 anni a decorrere dal 22 luglio 2019, ancorché prorogabile. Nel 6o considerando della direttiva viene sottolineato che «dato che le esenzioni alla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose dovrebbero avere una durata limitata, anche il periodo di validità massima per le esenzioni in vigore dovrebbe essere specificato chiaramente per tutte le pertinenti categorie di AEE, compresa la categoria 11».
  Da ultimo, segnala che lo schema di decreto legislativo in esame non recepisce le disposizioni abrogative recata dall'articolo 1, paragrafo 1, lettera a) e paragrafo 3, lettera a) della direttiva. La relazione illustrativa specifica infatti che l'articolo 24 del decreto n. 24 già prevede che le AEE che non rientravano nell'ambito di applicazione della previgente normativa nazionale in materia (contenuta nell'articolo 5 del decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151) ma che risultano non conformi al presente decreto, possono comunque continuare ad essere messe a disposizione sul mercato fino al 22 luglio 2019.
  In conclusione, segnala l'opportunità che l'allegato II del D.Lgs. 27 del 2014 venga aggiornato sulla base del riscontro di tossicità o criticità di altri elementi presenti all'interno di AEE, fra cui le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). A suo giudizio si potrà valutare l'inserimento della ricerca dei PFAS (compresi nuovi PFAS fra cui il cicloC6O4) ed eventuale limitazione nell'allegato II. Sottolinea l'utilità di inserire tali sostanze e altre fra quelle da ricercare.
  Per ottimizzare il lavoro, evidenzia l'utilità di svolgere l'audizione dei referenti dei consorzi RAEE nonché di altri portatori d'interesse o esperti indipendenti del settore.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.35.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 12 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO, indi della vicepresidente Patrizia TERZONI.

  La seduta comincia alle 13.35.

Disposizioni per la valorizzazione della produzione enologica e gastronomica italiana.
C. 1682 Brunetta.

Parere alla XIII Commissione.
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta dell'11 febbraio scorso.

  Umberto BURATTI (PD), relatore, nel ricordare che la proposta di legge è il futto del lavoro svolto da un intergruppo a cui hanno partecipato deputati di tutte le forze parlamentari, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Alberto ZOLEZZI (M5S) chiede al relatore informazioni sul prosieguo dell'esame parlamentare della proposta, anche alla luce delle sollecitazioni emerse nel dibattito svoltosi ieri.

  Umberto BURATTI (PD) fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere un parere solo sulle parti di propria competenza, evidenziate da lui nel corso della relazione svolta nella giornata di ieri Pag. 101e che gli eventuali approfondimenti saranno svolti dalla Commissione di merito, qualora lo ritenesse opportuno.

  Patrizia TERZONI, presidente, fa presente che la Commissione Agricoltura è in attesa dei pareri delle altre Commissioni parlamentari e che l'avvio del provvedimento in Assemblea è fissato per il prossimo 17 febbraio.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole presentata dal relatore (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 13.40.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 12 febbraio 2020. — Presidenza della vicepresidente Patrizia TERZONI.

  La seduta comincia alle 13.40.

Disposizioni per l'incremento degli impianti destinati al pretrattamento, alla selezione della frazione organica e degli imballaggi e al recupero energetico dei rifiuti urbani, assimilati e speciali non pericolosi, nonché misure volte a favorire l'economia circolare.
C. 1792 Gelmini.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Erica MAZZETTI (FI), relatrice, illustra alla Commissione i principali contenuti della proposta di legge, a prima firma della collega Gelmini, recante Disposizioni per l'incremento degli impianti destinati al pretrattamento, alla selezione della frazione organica e degli imballaggi e al recupero energetico dei rifiuti urbani, assimilati e speciali non pericolosi, nonché misure volte a favorire l'economia circolare, presentata circa un anno fa, precisando preliminarmente che i riferimenti finanziari all'anno 2019 andranno aggiornati in ragione del ritardo nell'esame della proposta.
  L'iniziativa legislativa muove dall'esigenza innegabile di dotare l'Italia di infrastrutture moderne per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti.
  L'insufficienza dell'attuale parco impiantistico – soprattutto nelle regioni centrali e meridionali – è la principale causa dell'eccessivo ricorso alle discariche e del dispendioso trasferimento verso gli impianti del Nord di ingenti quantitativi di rifiuti provenienti da territori che non sono in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti all'interno dei loro confini. Favorire la creazione di nuovi impianti e quindi il recupero di materia e di energia consentirebbe di raggiungere più agevolmente gli ambiziosi obiettivi di tutela ambientale e di economia circolare che animano le recenti direttive dell'Unione europea.
  Ne consegue che il cuore della proposta di legge sta proprio nell'articolo 1, il cui obiettivo principale è quello di favorire e soprattutto accelerare la realizzazione degli impianti indispensabili per chiudere il ciclo dei rifiuti nel nostro Paese. La carenza di questi impianti in buona parte del Paese, è ormai davvero insostenibile.
  In quest'ottica, l'articolo 1 reca tre gruppi di disposizioni. Un primo gruppo di norme (commi 1-2) è finalizzato alla ricognizione dei fabbisogni impiantistici sul territorio nazionale; un secondo gruppo (commi 3-8) prevede la nomina di commissari straordinari, al fine di accelerare l'effettiva realizzazione degli impianti e un terzo gruppo di disposizioni (commi 9-15) riguarda invece la semplificazione delle procedure, incentivi e agevolazioni, nonché la costituzione di un Fondo finalizzato al miglioramento e al riequilibrio territoriale dell'offerta impiantistica, con una dotazione complessiva di 750 milioni di euro.
  Il comma 1 individua i soggetti coinvolti nella ricognizione degli impianti (Ministero dell'ambiente, ISPRA, ARPA), la tipologia di impianti da censire e la misurazione del relativo fabbisogno.
  Il comma 2 detta disposizioni volte a raccordare la ricognizione prevista dal Pag. 102comma 1 con quella già svolta con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri emanati nella scorsa legislatura con particolare riguardo agli impianti di termovalorizzazione di rifiuti non pericolosi e agli impianti di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani raccolta in maniera differenziata.
  Il comma 3 consente, ove necessario, la nomina di uno o più commissari straordinari, fino ad un massimo di 5, con DPCM, previo parere del presidente della regione interessata. Il medesimo comma ne definisce la competenza territoriale (Nord, Centro, Sud, Sardegna e Sicilia) nonché le funzioni di stimolo alla programmazione, gestione e realizzazione degli impianti.
  I commi 4 e 5 disciplinano la durata dell'incarico, che viene fissata in 12 mesi, prorogabili o rinnovabili per un triennio dalla prima nomina, nonché le modalità, la struttura e il compenso.
  Il comma 6 dispone che il commissario straordinario possa adottare tutte le iniziative volte alla realizzazione degli impianti anche operando in deroga alle disposizioni vigenti relative ai termini di conclusione dei procedimenti e delle autorizzazioni, fermo restando comunque il rispetto della vigente normativa in materia di autorizzazioni ambientali prevista dal decreto legislativo n. 152 del 2006.
  I commi 7 e 8 consentono al commissario straordinario di convocare la conferenza di servizi per facilitare la conclusione del procedimento autorizzatorio e di promuovere, se necessario, la conclusione di appositi accordi di programma per l'individuazione dei soggetti idonei pubblici, privati o misti, dotati dei requisiti tecnici, organizzativi, finanziari e gestionali necessari per l'affidamento dell'opera, nel rispetto della disciplina dettata dal decreto legislativo n. 159 del 2011 (recante «Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione.»).
  Il comma 9 prevede l'emanazione, entro 60 giorni di un decreto ministeriale (adottato dal Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dell'economia) per la definizione dei criteri e delle modalità per l'eventuale revoca dei benefici e il recupero di somme indebitamente percepite dal soggetto.
  Il comma 10 prevede l'applicazione, per gli impianti di cui al presente articolo, della disciplina relativa ai termini procedurali ambientali e di espropriazione per pubblica utilità prevista dal comma 8 dell'articolo 35 del decreto-legge n. 133 del 2014.
  Il comma 11, ai fini del miglioramento e del riequilibrio territoriale dell'offerta impiantistica, prevede l'istituzione, presso il Ministero dell'ambiente, di un Fondo con una dotazione complessiva di 750 milioni di euro (150 milioni per l'anno 2019 e 300 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2020 e 2021).
  Il comma 12 demanda ad un decreto del Ministro dell'ambiente, da adottare previa intesa in sede di Conferenza unificata, l'individuazione della disciplina di utilizzo del fondo nonché della quota di partecipazione a carico degli enti territoriali.
  In base al comma 13, gli enti territoriali possono prevedere incentivi o agevolazioni volti a favorire il coinvolgimento del capitale privato nella realizzazione e nella gestione degli impianti, avvalendosi delle risorse del Fondo.
  Il comma 14 specifica che tali incentivi e agevolazioni sono cumulabili con quelli già previsti dalla vigente normativa regionale, nazionale e dell'Unione europea.
  Il comma 15 dispone che le spese effettuate dalle regioni per gli impianti di cui al presente articolo sono escluse dal complesso delle spese considerate ai fini della verifica del patto di stabilità interno di cui all'articolo 32 della legge n. 183 del 2011.
  L'articolo 2 istituisce, al comma 1, un Fondo per investimenti in ricerca e sviluppo per l'economia circolare finalizzato all'erogazione di finanziamenti a tasso agevolato per sostenere investimenti in ricerca e sviluppo nei seguenti ambiti: a) processi di produzione o di valorizzazione di prodotti che comportano una riduzione dell'uso delle risorse nell'arco dell'intero ciclo di vita; b) miglioramento della qualità delle materie prime secondarie; c) aumento Pag. 103del riciclaggio e della biodegradabilità della plastica, considerando tale materiale riciclabile all'infinito; d) sviluppo di soluzioni per la gestione del ciclo dei rifiuti; e) sviluppo di processi di ricerca comuni tra imprese, università e centri di ricerca negli ambiti dell'economia circolare; f) incentivazione delle imprese nella ricerca, nelle tecnologie e nelle soluzioni innovative volte a migliorare e a favorire la raccolta differenziata, la riciclabilità dei prodotti, le tecnologie e gli impianti di trattamento e di riciclo.
  Il comma 2 demanda la disciplina del funzionamento del Fondo ad un decreto del Ministro dell'economia, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro dell'ambiente, da emanarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
  Il comma 3 specifica che i soggetti privati interessati possono cumulare le agevolazioni concesse dal Fondo con quelle già previste dalla vigente normativa in materia e beneficiare della quota di cofinanziamento prevista dal programma quadro europeo per la ricerca e l'innovazione 2014-2020) «Orizzonte 2020» e dal programma per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE) per il periodo dal 1o gennaio 2014 al 31 dicembre 2020, di cui al regolamento UE n. 1293/2013 dell'11 dicembre 2013. Si ricorda peraltro che nel corso del 2019 presso il Parlamento europeo è stata approvata, in prima lettura, una Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 17 aprile 2019 che istituisce un programma per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE), per il periodo 2021-2027, che abroga il regolamento (UE) n. 1293/2013.
  Ai sensi del comma 4, i soggetti privati possono altresì usufruire – per ciascun anno del triennio 2019-2021 – di un credito d'imposta nella misura del 30 per cento delle spese di investimento sostenute e documentate, fino a un importo massimo annuale di euro 50.000 per ciascun beneficiario, nel limite di quattro milioni di euro annui.
  Il comma 5 specifica che il credito d'imposta non concorre alla formazione del reddito, né della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive e non rileva ai fini del rapporto tra l'ammontare dei ricavi e altri proventi che concorrono a formare il reddito d'impresa, o che non vi concorrono in quanto esclusi, e l'ammontare complessivo di tutti i ricavi e proventi.
  L'articolo 3 prevede, al comma 1, l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di inserire specifiche tecniche e clausole contrattuali, al fine di favorire nei contratti pubblici relativi alla ristorazione collettiva e alla fornitura di derrate alimentari, attraverso l'assegnazione di punteggi premianti, l'offerente che fornisce contenitori e imballaggi realizzati con materiali biodegradabili o compostabili.
  Mentre si richiama il rispetto delle disposizioni del Codice dei contratti pubblici in materia di servizi di ristorazione (articoli 34 e 144 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50), si prevede che sia invece conformata a tale nuova regola il decreto del Ministro dell'ambiente 25 luglio 2011 relativo all'adozione dei criteri minimi ambientali da inserire nei bandi di gara.
  Il comma 3 novella il comma 6 dell'articolo 95 del Codice dei contratti pubblici. Lo scopo è quello di introdurre un nuovo criterio di valutazione per l'offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV), individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo.
  In sostanza, si prevede che, nella predisposizione dei documenti di gara, la stazione appaltante valuterà, in caso di offerta economicamente più vantaggiosa, anche il criterio della minore quantità di contenitori e di imballaggi a parità di prodotto contenuto, nonché le loro caratteristiche qualitative.
  Rileva che il comma 4 è di fatto scavalcato dalla stessa normativa europea. Ricordo infatti che sulla base della «Strategia europea per la plastica nell'economia circolare», l'Unione europea ha emanato la direttiva 2019/904/UE che prevede divieti di immissione sul mercato dei prodotti di plastica monouso a decorrere dal luglio 2021. Gli Stati membri hanno due anni di tempo per adeguare i propri ordinamenti. È evidente che il divieto del monouso dovrà essere ben declinato, e Pag. 104comunque andrà rivisto per molti prodotti, penso per esempio, a quelli sanitari.
  L'articolo 4 riscrive integralmente la disciplina relativa alla cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste) contenuta nel testo dell'articolo 184-ter del decreto legislativo n. 152 del 2006 (Codice dell'ambiente).
  Poiché la proposta di legge in esame è stata presentata il 18 aprile 2019, essa non può tenere conto delle modifiche e delle integrazioni successivamente apportate prima dal decreto sblocca- cantieri (articolo 1, comma 19, del decreto-legge n. 32 del 2019) e, in seguito, dall'articolo 14-bis del decreto-legge n. 101 del 2019.
  Tali modifiche e integrazioni contengono, nella sostanza, disposizioni analoghe a quelle recate dall'articolo in esame. Ad esempio, il comma 2 è sostanzialmente già presente nella normativa vigente, così come è già previsto il registro nazionale degli impianti di recupero dei rifiuti in cui sono raccolte le autorizzazioni rilasciate con indicazioni di end of waste previsto dal comma 6
  L'articolo 5 prevede la copertura finanziaria della proposta di legge.
  In particolare si dispone che le risorse per il Fondo per il miglioramento e il riequilibrio territoriale dell'offerta impiantistica previsto dall'articolo 1, comma 11 siano a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, per risorse pari a 150 milioni di euro per l'anno 2019 e a 300 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.
  La copertura del Fondo per investimenti in ricerca e sviluppo nel settore dell'economia circolare (previsto dall'articolo 2, comma 1), per risorse pari a 100 milioni di euro annui per il triennio 2019-2021, e per l'erogazione del credito di imposta per i privati (previsto dall'articolo 2, comma 4), pari a 3 milioni di euro annui per il triennio 2019-2021, avviene invece a valere sul fondo speciale di parte capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2019-2021, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2019.

  Paola DEIANA (M5S) osserva che si tratta di una proposta di legge che presenta notevoli criticità, soprattutto con riguardo ai contenuti di cui all'articolo 1. Ritiene che si possa aprire un confronto costruttivo su alcuni dei restanti contenuti, e si riferisce in particolare a quelli recati dagli articoli 2 e 3, mentre le disposizioni di cui all'articolo 4, come anticipato dalla relatrice, risultano di fatto superate dall'emanazione della recente normativa in sede europea.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) nel sottolineare l'importanza dei contenuti recati dalla proposta in esame, che è opportuno e utile affrontare in Commissione, rileva come sia errato il presupposto da cui origina la proposta.
  Rileva, ad esempio, come l'idea che la gestione dei rifiuti a Roma sia inefficiente, non essendo sviluppata la raccolta differenziata, non sia fondata sui dati. Osserva, infatti che, anche a seguito dei dati riportati recentemente in audizione dall'assessore Valeriani, Roma registra dati migliori di alcune delle più efficienti capitali europee, registrando invece una patologia nella filiera dovuta al trasporto dei rifiuti fuori dai confini cittadini, con un aggravio delle emissioni.
  Ritiene opportuno quindi che si effettui un monitoraggio sugli impianti, ma ancor più utile svolgere un ragionamento di sistema sulla gestione del ciclo dei rifiuti, senza scadere nello sterile attacco ad una specifica forza politica.
  Osserva come l'Italia registri fortissimi problemi in tema di emissioni, come dimostrano gli alti livelli di particolato presenti nelle città di pianura, che costerà al Paese ingenti risorse in conseguenza delle sanzioni che verranno applicate in sede europea.
  In merito alla digestione anaerobica, di cui tanto si parla senza però spesso essere a conoscenza dei dati scientifici, sottolinea come il metano prodotto dai rifiuti organici sviluppi in termini di emissioni venti volte di più rispetto al metano fossile e, parallelamente, in merito al clima, il metano Pag. 105prodotto dai rifiuti arborei genera emissioni pari a 5000 volte di più di quelle per metano fossile.
  Inoltre ritiene opportuno verificare come coordinare gli ambiti di gestione dei rifiuti, ritenendo la regione la meno adatta, a causa dei possibili condizionamenti politici.

  Patrizia TERZONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 12 febbraio 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 16.20.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 12 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO.

  La seduta comincia alle 16.20.

Sul rapporto annuale «Infrastrutture strategiche e prioritarie – programmazione e realizzazione», aggiornato al 31 ottobre 2019.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, comunica che il Rapporto «Infrastrutture strategiche e prioritarie – Programmazione e realizzazione», elaborato dal Servizio Studi della Camera, su incarico dell'VIII Commissione, in collaborazione con l'Autorità nazionale anticorruzione e l'istituto di ricerca CRESME, fornisce un'analisi sullo stato della programmazione e della realizzazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie con dati ed elementi di informazione aggiornati al 31 ottobre 2019. Il quadro delineato tiene conto, pertanto, anche dei diversi interventi legislativi che si sono susseguiti negli ultimi anni e delle linee di indirizzo strategico enucleate negli allegati ai documenti di economia e finanza (DEF), che sono stati trasmessi al Parlamento.
  Il quadro di riferimento del Rapporto comprende le opere oggetto di monitoraggio inserite nella programmazione delle infrastrutture strategiche nel periodo 2001-2014 e le opere prioritarie individuate negli allegati ai Documenti di economia e finanza (DEF) 2015, 2017 e 2019.
  I singoli capitoli del rapporto sono dedicati all'analisi sullo stato di avanzamento delle infrastrutture strategiche prioritarie e non prioritarie, con riguardo ai costi e alle disponibilità, alla tipologia delle opere, alla ripartizione territoriale, nonché alla fase di avanzamento. Uno specifico capitolo è dedicato all'analisi delle dinamiche del mercato delle opere pubbliche che, come si è constatato nel corso degli anni, fornisce un importante strumento per valutare lo stato di avanzamento delle infrastrutture strategiche.
  Il Rapporto è corredato da una nota di sintesi, che sarà allegata al resoconto della seduta odierna della Commissione (vedi allegato 2).
  Alla pubblicazione dei rapporti negli ultimi anni si è accompagnata l'implementazione del sistema informativo SILOS (Sistema Informativo Legge Opere Strategiche), anch'esso accessibile sul sito web della Camera, che in occasione del nuovo rapporto 2020 è stato aggiornato ed arricchito e che consente di consultare i dati, anche in formato di tipo aperto, relativi a tutte le infrastrutture oggetto di monitoraggio ed elementi di dettaglio concernenti lo stato di avanzamento delle singole opere contenuti nelle relative schede opera.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 16.25.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 12 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. – Interviene il sottosegretario di Stato all'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Morassut.

  La seduta comincia alle 16.30.

Pag. 106

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la pubblicità della seduta sarà assicurata – ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento e la prassi applicativa dei pareri della Giunta del Regolamento del 14 luglio 2004 e 26 giugno 2013 – anche attraverso la web-tv della Camera dei deputati. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.
  L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 135-ter del Regolamento, aventi ad oggetto questioni di competenza del Ministero dell'Ambiente.
  Ricorda che, per ciascuna interrogazione, il presentatore ha facoltà di illustrarla per non più di un minuto, mentre il rappresentante del Governo ha non più di tre minuti per la risposta. Successivamente, l'interrogante ha facoltà di replica, per non più di due minuti.

5-03545 Lucchini: Emergenza idrica nel territorio della provincia di Chieti.

  Giuseppe Ercole BELLACHIOMA (LEGA), illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando l'emergenza idrica per 87 comuni della provincia di Chieti generata dalla forte carenza infrastrutturale e dall'impossibilità da parte della società Sasi di ripristinare le condotte e arginare le forti perdite di acqua, rispetto alle quali la preoccupazione aumenta con l'approssimarsi della stagione turistica.

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Giuseppe Ercole BELLACHIOMA (LEGA), replicando, prende atto della risposta del rappresentante del Governo, che ringrazia per la disponibilità dimostrata rispetto alla convocazione di un tavolo tecnico di emergenza, di cui si farà promotore per il tramite della regione Abruzzo. Prega in ogni caso il Ministro, per il tramite del Sottosegretario, di convocarlo in tempi brevi, una volta arrivata la richiesta, ribadendo la preoccupazione rispetto ai danni che la mancanza di acqua potrà determinare per cittadini, i turisti, e le imprese nel corso della stagione estiva.

5-03546 Fregolent: Esclusione di 13 unità di pesca dall'operatività nell'area marina protetta «Penisola del Sinis-isola di mal di Ventre».

  Sara MORETTO (IV) chiede di sottoscrivere, in accordo con la presentatrice, l'interrogazione in titolo, alla cui illustrazione rinuncia.

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Sara MORETTO (IV), replicando, ringrazia il sottosegretario per la dettagliata ricostruzione di una vicenda che richiede un delicato equilibrio tra esigenze di tutela dell'ambiente marino e la legittima aspettativa di circa 40 operatori del settore della piccola pesca. Al riguardo, prende positivamente atto della possibilità di esperire un'ulteriore proroga per lo svolgimento di tale attività, che versa in una situazione di estrema difficoltà.

5-03547 Pellicani: Tempi per il completamento delle bonifiche dei SIN, con particolare riguardo all'area di Porto Marghera, e relative risorse.

  Nicola PELLICANI (PD), illustra l'interrogazione in titolo, evidenziando che il risanamento dei SIN non è solo un problema di inquinamento e di pulizia dei suoli ma anche e soprattutto un problema di salute. Tiene a sottolineare che l'area di Porto Marghera è di enormi dimensioni, misurando più di 700 ettari, e che si è proceduto alla bonifica solo per una percentuale assai ridotta.

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5), ringraziando l'onorevole Pellicani per la presentazione di questo atto di sindacato Pag. 107ispettivo, che consente di fare il punto sul risanamento un'area di grande rilievo tra i vari SIN che interessano il Ministero.

  Nicola PELLICANI (PD), replicando, ringrazia il sottosegretario per la risposta assai articolata, che consente di avere informazioni aggiornate sul marginamento della macro isola, a seguito del quale sarà facilitato il lavoro di scavo dei sedimenti. Ritiene opportuno in ogni caso che il Ministero, insieme con la regione con i soggetti interessati, continui a monitorare la situazione al fine di pervenire ad una sua definizione.

5-03548 Zolezzi: Iniziative per rafforzare la legalità nelle attività di gestione dei rifiuti.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Alberto ZOLEZZI (M5S), replicando, rimarca l'importanza della tematica oggetto dell'interrogazione, non potendosi certo considerare esaurito lo spazio di intervento del legislatore dopo la introduzione dei cosiddetti ecoreati avvenuta nella scorsa legislatura. Prendendo atto della risposta, evidenzia che tuttora risulta che le informative della DIA sulle attività illecite nel settore dei rifiuti non siano effettivamente trasmesse e pertanto non producano quelle conseguenze inibitorie che invece dovrebbero consentire di proteggere maggiormente un segmento economico che – come dichiarato anche dall'ANAC – è forse il più esposto alle infiltrazioni della criminalità, anche organizzata.

5-03549 Cortelazzo: Tempi e modalità di bonifica dei siti inquinati nella regione Campania.

  Erica MAZZETTI (FI) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Erica MAZZETTI (FI), replicando, evidenzia come la risposta abbia correttamente inquadrato i problemi ma con altrettanta chiarezza evidenziato come non si siano trovate soluzioni, nonostante ciò costituisca il principale impegno, anche simbolico, del Ministro Costa, data la sua provenienza. Né appare essere stata in alcun modo incisiva l'azione della regione, nella quale il presidente De Luca sarà presto giudicato dagli elettori anche su questo.
  Resta da prendere atto come anche in Campania si registri una drammatica carenza di impianti per il trattamento dei rifiuti, da cui inevitabilmente scaturiscono comportamenti dannosi per l'ambiente e la salute umana.

5-03550 Cunial: Sostenibilità ambientale della superstrada pedemontana veneta.

  Sara CUNIAL (MISTO), illustra l'interrogazione in titolo, che ha l'obiettivo di attenzionare nuovamente presso il Ministero la superstrada pedemontana veneta. Rileva, inoltre, che il progetto è giustificato da una presunta emergenza traffico, inficiata da una stima già smentita sia dalla Cassa Depositi e Prestiti che da BEI, a seguito della quale aumenterà il livello del pedaggio a più del doppio rispetto a quello attualmente fissato per le autostrade venete. Fa presente, inoltre, che mentre i rischi fanno capo al soggetto pubblico, i guadagni faraonici andranno in capo a soggetti privati ed in particolare al concessionario SIS, che incasserà nei prossimi anni più di tredici miliardi di euro.

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

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  Sara CUNIAL (MISTO), replicando, nel ringraziare il sottosegretario per la risposta resa, preannuncia che aggiornerà il NOE che evidentemente non è sufficientemente vicino ai territori colpiti da queste vicende. Ricorda come la superstrada pedemontana veneta sia stata già attenzionata dall'ANAC, dalla BEI e dalla Corte dei conti ed esprime preoccupazione per le infiltrazioni criminali in questa come in altre opere del Veneto, risultante da numerosi documenti ufficiali. La relazione gennaio-giugno 2019 da ultimo presentata dalla Direzione investigativa antimafia dichiara chiaramente come la criminalità organizzata abbia infiltrato la regione, concentrandosi in particolare su tre infrastrutture, una delle quali è proprio la superstrada pedemontana, riuscendo ad ottenere da grandi società edili lavori di subappalto grazie alla appartenenza ai clan. 
  Vittorio Rizzo, capo della polizia, ha dichiarato che la colonizzazione e il tipo di intervento avviene attraverso le istituzioni.
  Ancora, il procuratore nazionale antimafia parla di un radicamento della criminalità organizzata all'interno della regione, in un percorso che le porterà a governarla. Tiene a ricordare che il consorzio SIS, concessionario dell'infrastruttura, è già stato oggetto di una indagine per subappalti ad imprese in odore di mafia, per quanto riguarda il passante metro di Palermo.
  Stante tutto ciò, fa presente come i cittadini, oltre a rilevare una certa inerzia delle autorità di controllo e della magistratura locali, si sentano lasciati soli dallo Stato. Auspica pertanto un intervento chiaro e deciso del Ministero dell'ambiente che faccia fronte alle gravi situazioni presenti con riguardo alla superstrada oggetto dell'interrogazione.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 17.10.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 12 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. – Interviene il sottosegretario di Stato all'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Morassut.

  La seduta comincia alle 17.10.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

5-02306 Grippa: Sussistenza di una competenza statale in materia di valutazione di impatto ambientale relativa al progetto di deviazione del porto canale di Pescara.

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

  Carmela GRIPPA (M5S) ringrazia il sottosegretario per la risposta, della quale si dichiara parzialmente soddisfatta. Auspica che il Ministero dell'ambiente ponga la massima attenzione sulla questione oggetto dell'interrogazione, ricordando che l'agenzia regionale per la tutela dell'ambiente (ARTA) ha voluto, all'interno dei lavori del comitato di coordinamento regionale, che fosse messo a verbale un passaggio nel quale si richiama il parere contrario espresso nel giudizio 3007 del 2019 per la definizione della competenza, statale o regionale. Non comprende perché nel caso di specie non sia necessaria una VIA nazionale, ma sia sufficiente una valutazione di impatto ambientale regionale. In essa infatti non si parla solo di sicurezza ma anche di navigazione e quindi di presenza di barche, il che desta perplessità, nei comitati, nell'ARTA e nei cittadini abruzzesi di cui lei è portavoce. Non vorrebbe infatti che sotto questo Pag. 109progetto si mascherino altre finalità non condivisibili.

5-02722 Gemmato: Sversamento di reflui di origine fognaria nel fiume Ostone (TA).

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 10).

  Marcello GEMMATO (FDI) nel ringraziare il sottosegretario per la puntuale risposta, si dichiara parzialmente soddisfatto. Ricolda che l'interrogazione origina da denunce di cittadini che hanno voluto difendere uno dei luoghi più belli del Paese e che hanno denunciato situazioni gravi con grande coraggio, per il quale dovrebbero essere ringraziati e supportati maggiormente dalle istituzioni nella loro denuncia.
  Risulta grave che attività dannose per l'ambiente siano state svolte da uomini titolari di imprese che avevano ricevuto le autorizzazioni da parte dei comuni. Ma ancora più grave e inaccettabile è il fatto che tali soggetti, dopo le condanne penali, siano di nuovo titolari di attività simili.

5-02757 Mazzetti: Normativa in materia di cessazione della qualifica di rifiuto.

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 11).

  Erica MAZZETTI (FI) ricorda come il tema oggetto dell'interrogazione sia stato più volte all'attenzione della politica, essendo la normativa di riferimento stata oggetto di ben due modifiche nell'arco di un anno, nonché di una apposita indagine conoscitiva in Commissione. Ma soprattutto, essa trova una disciplina nel pacchetto delle direttive dell'Unione europea sull'economia circolare che dovranno avere attuazione nei prossimi mesi e su cui tuttavia il Governo appare procedere molto a rilento.
  La questione specifica posta nell'atto di sindacato ispettivo riguarda l'ambito dei rifiuti speciali, inerti, proveniente dal settore delle costruzioni. Ritiene utile evidenziare come vi sono settori economici che hanno già sviluppato una grande capacità di riciclo e recupero del materiale, come avviene ad esempio nel settore tessile, particolarmente sviluppato a Prato, città dalla quale proviene. Prende quindi atto favorevolmente che si vogliano moltiplicare questi cicli e metodi economici virtuosi, anche se ricorda come la ultima modifica della disciplina dell’end of waste, necessaria a seguito di una discutibile pronuncia del Consiglio di Stato e di una clamorosamente errata disciplina introdotta per volontà del Movimento 5 Stelle, si è realizzata solo per la caparbia iniziativa delle imprese e delle forze politiche di opposizione.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 17.35.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

INTERROGAZIONI

5-02816 Muroni: Svolgimento di una gara automobilistica all'interno del parco nazionale del Vesuvio.

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