CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 febbraio 2020
323.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 80

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 12 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 14.10.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che la deputata Flora Frate ha cessato di far parte della Commissione.

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Proposta di nomina dell'avvocato Vito Cozzoli a presidente del consiglio di amministrazione della società Sport e salute Spa.
Nomina n. 43.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina.

  Paolo LATTANZIO (M5S), relatore, riferisce che la Commissione è chiamata ad esprimere al Governo il parere sulla proposta di nominare l'avvocato Vito Cozzoli presidente del consiglio di amministrazione della società Sport e salute SpA.
  Ricorda che Sport e Salute spa è subentrata alla CONI Servizi SpA per effetto dell'articolo 1, comma 629, della legge di bilancio per il 2019 (n. 145 del 2018). Pertanto, Sport e salute SpA è ora la società di cui si avvale il Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) per l'espletamento dei suoi compiti. Da Statuto, Sport e salute produce e fornisce servizi di interesse generale a favore dello sport, inclusa la promozione ed organizzazione di eventi, la gestione di centri ed impianti sportivi; è inoltre incaricato di attuare le scelte di politica pubblica sportiva da destinare alle Federazioni Nazionali. Sottolinea che dai suoi compiti si evince facilmente il ruolo centrale che la società occupa nella promozione e diffusione dell'attività sportiva. Non si tratta soltanto di sport a livello agonistico, ma di una pratica sportiva che si avvicina al quotidiano, che fa parte della vita dei cittadini. Evidenzia che il nome stesso della società indica un binomio considerato ormai fondamentale: quello tra lo sport e la salute, intesa come fisica e mentale. Sport vuol dire prevenzione, ma anche inclusione, capacità di sfidarsi e superare i propri limiti, essere parte di un gruppo, superare le diversità per un obiettivo comune.
  Aggiunge che indirizzare le politiche in campo sportivo vuol dire anche avere un occhio di riguardo per la solida connessione esistente tra sport e sviluppo, sia economico che sociale. La riqualificazione degli spazi urbani e della vita nelle periferie spesso «dimenticate» – non solo quelle di città, ma anche quelle del Paese – passa anche attraverso lo sport: un palazzetto costruito in un'area degradata, o dove i servizi sono pochi può diventare un polo di attrazione e di integrazione, soprattutto per i più giovani che trovano una alternativa alla strada; d'altro canto è risaputo che l'organizzazione di eventi sportivi ha evidenti spill over positivi sui circuiti economici e turistici, a favore di crescita, occupazione e promozione dei territori.
  Ricorda che, ai sensi del comma 4 dell'articolo 8 del decreto-legge 8 luglio 2002, n. 138, Sport e salute SpA è amministrata da un consiglio di amministrazione composto da tre membri, di cui uno con funzioni di presidente. Il presidente è nominato dall'autorità di Governo competente in materia di sport, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, ha la rappresentanza legale della società, presiede il consiglio di amministrazione di cui è componente e svolge le funzioni di amministratore delegato.
  Riferisce che per la carica di presidente del consiglio di amministrazione della società, il Ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, a seguito delle dimissioni da tale incarico dell'ing. Rocco Sabelli, ha diramato un avviso pubblico volto ad acquisire utili manifestazioni di interesse all'assunzione del citato incarico. All'esito di questa procedura ha proposto per la nomina l'avvocato Vito Cozzoli.
  Aggiunge che per la rilevanza del compito di attuazione delle politiche sportive affidato alla società Sport e Salute, è fondamentale che alla sua guida vi sia un profilo di alto spessore, di rilievo e di esperienza come quello di Vito Cozzoli, così come provato dal curriculum trasmesso con la richiesta di parere, a cui rinvio.
  Per tutte le motivazioni sopra citate, propone di esprimere parere favorevole sulla nomina.

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  Valentina APREA (FI), preannunciando il voto favorevole di Forza Italia, esprime il proprio apprezzamento per la scelta di nominare Vito Cozzoli presidente del Consiglio di amministrazione di Sport e salute SpA, avendo avuto modo di conoscerlo nel corso degli anni in cui ha prestato servizio presso la Camera dei deputati. Concorda quindi con la scelta del Governo, che gli permetterà di trasferire la competenza che ha dimostrato di avere alla Camera in un altro ente, dove si richiede un profilo di così alto spessore. Si dice certa che svolgerà un ottimo lavoro.

  Federico MOLLICONE (FdI), dopo aver precisato che voterà a favore della proposta di nomina di una persona che ritiene stimabile e di alto livello, si esprime criticamente sulle modalità con cui si è proceduto alla riorganizzazione della governance dello sport in Italia e, in particolare, sullo spostamento delle risorse finanziare in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri: scelta che non condivide, trattandosi di un'entità soggetta a cambiamenti politici. Non vede, infatti, di buon occhio una gestione governativa dello sport, neanche di quello di base. Pertanto, ribadito di non avere nulla da eccepire rispetto alla scelta dell'avvocato Cozzoli alla guida di Sport e salute, ritiene un errore strategico aver compresso l'autonomia del CONI portando lo sport sotto il controllo della politica.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) dichiara che, nella consapevolezza dell'importanza che lo sport ha per il Paese, il curriculum dell'avvocato Cozzoli è stato attentamente valutato e il suo gruppo responsabilmente sosterrà la nomina. È certa che Cozzoli contribuirà all'obiettivo che serve raggiungere: quello di accrescere il rapporto positivo tra le diverse componenti del complesso mondo dello sport e tra questo e la politica. Preannuncia quindi il voto favorevole del Partito democratico.

  Michele ANZALDI (IV) esprime il voto favorevole del suo gruppo, sottolineando l'importanza e il valore che lo sport ha per le famiglie italiane.

  Daniele BELOTTI (LEGA) preannuncia il voto favorevole della Lega.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione procede alla votazione a scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

  Luigi GALLO, presidente, comunica il risultato della votazione:
  Presenti     39  
  Votanti     39  
  Astenuti      0  
  Maggioranza     20  
   Hanno votato 36   
   Hanno votato no 3   
  (La Commissione approva).

  Luigi GALLO, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

  Hanno preso parte alla votazione i deputati: Acunzo, Anzaldi, Aprea, Bella, Belotti, Casa, Casciello, Ciampi, Colmellere, Ferri in sostituzione di Toccafondi, Fogliani, Frailis in sostituzione di Di Giorgi, Frassinetti, Fratoianni, Furgiuele, Fusacchia, Gallo, Latini, Lattanzio, Lucchini in sostituzione di Sasso, Mariani, Marin, Melicchio, Mollicone, Nitti, Orfini, Squeri in sostituzione di Palmieri, Patelli, Piccoli Nardelli, Prestipino, Racchella, Ricciardi in sostituzione di Carbonaro, Rossi, Saccani Jotti, Testamento, Tuzi, Vacca, Valente e Villani.

Proposta di nomina di Roberto Cicutto a presidente della Fondazione La Biennale di Venezia.
Nomina n. 44.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

Pag. 83

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), relatrice, riferisce che la Commissione cultura è chiamata ad esprimere il parere al Governo sulla proposta di nomina di Roberto Cicutto a presidente della Fondazione la Biennale di Venezia.
  Riporta che il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo ha comunicato il 31 gennaio scorso la sua intenzione di procedere alla nomina di Roberto Cicutto a Presidente della Fondazione, alla luce del suo profilo professionale di alto livello, della sua qualificata competenza e della sua rilevante esperienza nel settore delle arti, nonché nella sua esperienza di direzione di istituzioni ed enti di interesse pubblico in ambito culturale. Per il profilo di Roberto Cicutto rinvia al curriculum che è stato trasmesso dal Ministro insieme alla richiesta di parere.
  Ricorda che la Commissione si è già occupata della ratifica della nomina di Paolo Baratta a Presidente della Biennale di Venezia. Nata 125 anni fa, è una delle istituzioni culturali più note e prestigiose al mondo, all'avanguardia nella ricerca e nella promozione delle nuove tendenze artistiche contemporanee. Essa organizza, infatti, in tutti i suoi settori – che spaziano tra arte, architettura, cinema, danza, musica e teatro – attività di mostra e di ricerca. Va segnalato, in particolare, l'impegno della Biennale nella diffusione della creatività nelle giovani generazioni, attraverso lo sviluppo della Biennale Educational che coinvolge un numero crescente di scuole. Si è inoltre costruito un rapporto con gli istituti Universitari e di ricerca per visite speciali e l'organizzazione di lezioni e seminari che hanno visto la partecipazione, nel quinquennio 2012-2017, di ben 305 università (103 italiane e 202 straniere). Sono state inoltre sviluppate le opportunità di ricerca e produzione destinate alle giovani generazioni di artisti, in dialogo con maestri riconosciuti, attraverso il progetto internazionale denominato Biennale College, attivato per i settori Danza, Teatro, Musica e Cinema.
  Ricorda che il presidente dura in carica 4 anni, può essere riconfermato per non più di due volte, è nominato con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, sentite le competenti commissioni permanenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, ha la legale rappresentanza della Fondazione e ne promuove le attività.
  Con riferimento al curriculum di Roberto Cicutto, segnala che è molto ricco e che le preme ricordare tre elementi della sua biografia che considera importanti. Segnala che Roberto Cicutto ha prodotto ed ha distribuito, in molti anni di attività, film di grande levatura culturale, da «L'albero degli zoccoli» a «Il segreto del bosco vecchio» di Ermanno Olmi. Ha fatto conoscere e distribuito film come «Il pranzo di Babette» (diretto da Gabriel Axel), «Lezioni di piano» (diretto da Jane Campion), fino a «La finestra di fronte» diretto da Ferzan Özpetek, per citare solo alcuni dei più noti. Ricorda che Cicutto ha costruito una forte rete di rapporti internazionali che opera nel campo culturale e che ha ricoperto numerosi incarichi di gestione in grandi realtà nazionali e internazionali: Segretario Generale di ACE, consigliere d'amministrazione del Centro sperimentale di cinematografia e dal 2009 presidente e amministratore delegato dell'Istituto LUCE – Cinecittà. Propone quindi di esprimere parere favorevole alla sua nomina.

  Angela COLMELLERE (LEGA) ricorda che la Biennale di Venezia, con le sue iniziative ed in particolare con la Mostra del Cinema, rappresenta un'eccellenza di livello internazionale che compete con le principali esposizioni mondiali per attrattività e importanza. Segnala che il suo gruppo aveva chiesto una proroga del presidente Paolo Baratta, giunto a fine mandato, proprio alla luce del fondamentale lavoro da lui portato avanti negli anni. Prende atto che, tuttavia, la scelta della maggioranza è stata a favore della nomina di Roberto Cicutto, che vanta comunque un curriculum prestigioso nel campo cinematografico. Per tale motivo e nell'interesse esclusivo di Venezia e della Fondazione, Pag. 84annuncia che il suo gruppo voterà a favore della proposta, nell'ottica di una fiducia preventiva e senza preconcetti ideologici sulla sua persona. Auspica, a nome della Lega, che egli prosegua nell'opera di implementazione della Biennale e della Mostra del Cinema intrapresa dal presidente Baratta, anche con proprie idee innovative che ne continuino a garantire il successo, a vantaggio di Venezia, del Veneto e dell'intero Paese.

  Vittorio SGARBI (M-NI-USEI-C !-AC) sottolinea come la nomina di Roberto Cicutto giunga al termine di un lungo periodo di presidenza dominato da Baratta: un predominio che, ne era certo, non avrebbe potuto essere tollerato dagli attivisti delle nuove forze politiche. Evidenzia, in particolare, che si trattava di un cambio di guida necessario e rimarca che, per buona intuizione del ministro Franceschini, tale cambio non è stato concepito in favore e a vantaggio di un qualche esponente del mondo della politica, come in un primo momento si era pensato. Apprezza il fatto che Cicutto sia una persona competente e, soprattutto, che sia veneziano. Stigmatizza, invece, con forza la nomina, disposta dal presidente Baratta nella fase terminale della sua reggenza, di Cecilia Alemani alla direzione della Biennale Arte di Venezia 2021, aggiungendo che si dovrebbe espressamente vietare di procedere a nomine di peso negli ultimi sei mesi di un mandato di interesse pubblico. Dopo aver definito la presidenza Baratta elitaria e antiquata, esprime l'auspicio che adesso, con la nuova stagione, si abbia un ringiovanimento anche nelle idee e sia concesso più spazio a quel che è nuovo, possibilmente con l'apertura a un numero maggiore di artisti. Conclude, auspicando che il presidente Cicutto sia quanto prima audito in Commissione.

  Nicola ACUNZO (M5S) invita a concentrarsi sulla nomina sottoposta oggi al parere della Commissione prescindendo dalle considerazioni svolte dal deputato Sgarbi su quanto è vecchio e quanto è nuovo. È dell'avviso che Roberto Cicutto abbia dimostrato con il suo percorso professionale di saper coniugare capacità imprenditoriali e intuizione artistica, soprattutto in ambito cinematografico. Ritiene che sia la persona giusta per la biennale e preannuncia pertanto il voto favorevole del Movimento 5 Stelle. Condivide l'auspicio espresso dal deputato Sgarbi in merito ad una audizione di Cicutto in Commissione e si augura che la sua nomina dia uno slancio positivo all'arte, alla cultura e all'imprenditorialità.

  Michele ANZALDI (IV) esprime apprezzamento per la nomina di Cicutto, il quale giunge dopo i due mandati del presidente Baratta che hanno sancito il successo della Fondazione La Biennale di Venezia a livello mondiale. Era difficile, a suo avviso, individuare una personalità in grado di continuare su quella scia ed è convinto che Cicutto rappresenti la quadratura del cerchio. Preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  Federico MOLLICONE (FdI), a nome del suo gruppo, condivide il contenuto dell'intervento del deputato Sgarbi che ha dimostrato capacità di analisi nel descrivere come è stata e come dovrebbe essere gestita la Biennale di Venezia. Dopo una gestione che anche lui ritiene elitaria, diventa imprescindibile favorire la conoscenza e la diffusione di nuovi artisti e di nuove espressioni artistiche. Premesso di ritenere Roberto Cicutto una personalità di alto livello, ritiene non si possano non deplorare i metodi da consorteria con cui è governato il mondo del cinema da cui egli proviene. Preannunciando l'astensione del suo gruppo dalla votazione, si riserva di valutare la nomina alla luce delle scelte che il nuovo presidente compirà.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E) preannuncia il suo voto favorevole.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione procede alla votazione a scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

Pag. 85

  Luigi GALLO, presidente, comunica il risultato della votazione:
  Presenti     37  
  Votanti     35  
  Astenuti      2  
  Maggioranza     18  
   Hanno votato     34   
   Hanno votato no      1   
  (La Commissione approva).

  Luigi GALLO, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

  Hanno preso parte alla votazione i deputati: Acunzo, Anzaldi, Aprea, Bella, Casa, Casciello, Ciampi, Colmellere, Ferri in sostituzione di Toccafondi, Fogliani, Frailis in sostituzione di Di Giorgi, Fratoianni, Furgiuele, Fusacchia, Gallo, Latini, Lattanzio, Lucchini in sostituzione di Sasso, Mariani, Marin, Melicchio, Nitti, Orfini, Patelli, Piccoli Nardelli, Prestipino, Racchella, Rossi, Squeri in sostituzione di Palmieri, Sgarbi, Testamento, Tuzi, Vacca, Valente e Villani.
  Si sono astenuti i deputati: Paola Frassinetti e Federico Mollicone.

  La seduta termina alle 15.10.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 12 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione Giuseppe De Cristofaro.

  La seduta comincia alle 15.35.

Disposizioni per la valorizzazione della produzione enologica e gastronomica italiana.
C. 1682 Brunetta.

(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Gianluca VACCA (M5S), relatore, introduce l'esame ricordando che la Commissione è chiamata a rendere un parere alla Commissione agricoltura per le parti di propria competenza sul nuovo testo della proposta di legge C. 1682 Brunetta risultante dagli emendamenti approvati dalla stessa Commissione Agricoltura.
  Riferisce che il provvedimento, recante disposizioni per la valorizzazione della produzione enologica e gastronomica italiana, individua misure per la promozione del patrimonio enogastronomico italiano.
  Evidenzia preliminarmente che la proposta di legge si basa su una convinzione di fondo: quella cioè che il mondo della produzione enologica, olivolicola e gastronomica d'eccellenza sia parte integrante del più ampio patrimonio culturale, artistico, storico e paesaggistico del Paese. La proposta configura il turismo enogastronomico come una forma di turismo culturale ed evidenzia come fondamentale l'esigenza di trasmettere alle nuove generazioni la conoscenza del settore agroalimentare e di quello enogastronomico.
  Per la descrizione delle norme, avverte che si soffermerà solo su quelle che rientrano nell'ambito di competenza della Commissione, che comunque sono numerose. L'articolo 1 della proposta prevede che determinati comuni assumano la denominazione di città del vino e dell'olio o di eventuali altre eccellenze gastronomiche italiane. Si tratta dei comuni nei quali ricadono i luoghi della produzione enologica, olivicola e gastronomica italiana in possesso dei requisiti che dovranno essere individuati con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
  L'articolo 2 istituisce la Giornata delle eccellenze enogastronomiche italiane, volta a promuovere la diffusione della conoscenza del patrimonio enogastronomico nazionale e delle tradizioni ad esso collegate, nonché del turismo esperienziale. L'organizzazione della Giornata è affidata a un decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, da adottarsi di concerto con il Ministro dell'istruzione – oltre che d'intesa con la Conferenza Pag. 86unificata Stato-regioni e autonomie locali, sentite le associazioni di categoria della filiera agroalimentare comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Il concerto del Ministro dell'istruzione è previsto perché, secondo la proposta di legge, nella Giornata delle eccellenze deve essere garantito il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche. Il testo fa ancora riferimento al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per cui occorre una correzione.
  L'articolo 3 istituisce il nucleo di coordinamento delle eccellenze enogastronomiche italiane con compiti di consultazione e di valutazione nell'ambito degli interventi legislativi e riguardo al settore produttivo e commerciale del vino, dell'olio e delle eccellenze gastronomiche italiane.
  L'articolo 4 reca misure di sostegno alla ricerca tecnologica e applicata nel settore vinicolo e gastronomico italiano e a tal fine prevede che il Ministero dell'università e della ricerca promuova l'attivazione di specifici percorsi formativi nelle università pubbliche, tramite corsi di laurea, dottorati di ricerca, master e corsi di formazione per la valorizzazione della storia e della cultura delle eccellenze enogastronomiche italiane, nonché dell'insegnamento della dietoterapia mediterranea nella clinica sanitaria, nell'ambito dei percorsi didattici dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia e delle scuole di specializzazione sanitaria.
  L'articolo stabilisce, inoltre, che parte delle risorse del FOE (Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca) deve essere destinata annualmente alle attività di ricerca che il Consiglio nazionale delle ricerche svolge nell'ambito della produzione vitivinicola, olivicola e gastronomica. Il Ministero dell'università e della ricerca e le altre istituzioni pubbliche competenti sono chiamati a promuovere programmi di ricerca e innovazione, nonché percorsi formativi e di aggiornamento in materia di sicurezza e salubrità degli alimenti. Anche qui il testo fa ancora riferimento al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per cui occorre una correzione.
  A suo giudizio, questo punto del testo richiede una riflessione aggiuntiva: si riferisce alla disposizione che affida al Ministero dell'università e della ricerca la promozione dell'attivazione di corsi di laurea, dottorati, master e corsi di formazione in ambito universitario. Ricorda infatti che le università, in attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, hanno autonomia didattica, scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile. Nel rispetto di tale principio, le università sono disciplinate, oltre che dai rispettivi statuti e regolamenti, esclusivamente da norme legislative che vi operino espresso riferimento. I corsi di diploma, di laurea e di specializzazione sono determinati dai rispettivi statuti che definiscono e disciplinano i criteri per l'attivazione dei corsi di perfezionamento, di dottorato di ricerca e dei servizi didattici integrativi.
  Quanto al FOE, ricorda che esso rappresenta il maggior contributo che il Ministero dell'università e della ricerca destina per la copertura delle spese e delle attività degli enti e delle istituzioni di ricerca pubblici vigilati dal Ministero stesso e che viene erogato sulla base della programmazione preventiva degli enti, elaborata tenendo presente le indicazioni contenute nel Programma Nazionale della Ricerca. Ritiene, pertanto, che vada esclusa la previsione di un vincolo di destinazione delle risorse del Fondo, specialmente se rivolto ad un ambito commerciale.
  L'articolo 4-bis aggiunge una nuova competenza tra le competenze da apprendere a scuola nell'indirizzo di studio «Enogastronomia e ospitalità alberghiera», che è previsto nell'ambito dei percorsi di istruzione professionale, nell'articolazione di Enogastronomia. La nuova competenza da apprendere consiste nella capacità di analisi dei vini a livello olfattivo e degustativo, nonché nella conoscenza dei vitigni e delle tecniche di produzione delle aree di origine. È previsto di conseguenza che il diplomato acquisisca il titolo di «esperto di vini». Segnala al riguardo, per inciso, che l'espressione «esperto di vini» non si collega a un titolo Pag. 87di studi riconosciuto nell'ambito dell'istruzione professionale. Osserva inoltre che l'aggiunta di una competenza comune a tutti i profili dell'indirizzo Enogastronomia e ospitalità alberghiera costringerebbe a una modifica dei percorsi di studio uguale per tutti. Senza contare che le 11 competenze attualmente previste sono generiche e trasversali e non specifiche come invece quella che si vorrebbe introdurre. Rileva inoltre che l'introduzione di questa competenza nell'istituto professionale potrebbe creare confusione con l'istituto tecnico, indirizzo agraria, agroalimentare e agroindustria, articolazione «viticoltura ed enologia», che invece già la prevede.
  È invece possibile attivare – ai sensi dell'articolo 3, comma 5, del decreto legislativo n. 61 del 2017 – percorsi specifici che sviluppino particolari competenze anche in aggiunta alle 11 già previste, in territori particolarmente sensibili alla tematica, grazie all'autonomia e alla flessibilità offerti dal nuovo ordinamento.
  L'articolo 5 istituisce, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, la Commissione dell'enogastronomia di qualità, con il compito, tra gli altri, di promuovere le eccellenze enogastronomiche italiane tramite la realizzazione dell’«Atlante annuale nazionale dell'enogastronomia di qualità». Della commissione fanno parte, tra gli altri, rappresentanti del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, del Ministero dell'istruzione e del Ministero dell'università e della ricerca.
  La Commissione ogni anno adotta le linee programmatiche e operative per la realizzazione dell'Atlante annuale, che è redatto anche avvalendosi delle informazioni che è previsto siano raccolte dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, in particolare delle scuole secondarie di secondo grado con indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustriale, degli istituti professionali alberghieri, delle università e degli Istituti tecnici superiori (ITS) anch'essi con indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustriale, concernenti i prodotti tipici del rispettivo territorio nonché i relativi usi, costumi, tradizioni, tecniche e mestieri.
  L'articolo 6 detta disposizioni relative alle gare di appalto per l'affidamento e la gestione dei servizi di refezione, nonché di fornitura di alimenti e prodotti agroalimentari, anche mediante la distribuzione automatica, nelle mense ospedaliere, nelle residenze sanitarie assistenziali, negli enti pubblici, negli asili nido, scuole dell'infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo e di secondo grado, volte a promuovere la diffusione della dieta mediterranea. Il testo prevede che le stazioni pubbliche appaltanti siano tenute ad attribuire un punteggio aggiuntivo per le offerte che prevedono l'adozione del modello di dieta mediterranea nel rispetto dei principi di territorialità, sostenibilità, stagionalità, tradizionalità dei prodotti e dei regimi di qualità, anche di produzione biologica. È previsto che sia il Ministro dell'istruzione con proprio regolamento a stabilire criteri e modalità di attuazione di questo articolo.
  Anche qui ravvisa profili critici. In materia di mense scolastiche, ricorda che l'articolo 4, commi da 5 a 5-quinquies, del decreto-legge n. 104 del 2013 reca già disposizioni in materia di educazione alimentare e sulle gare d'appalto nei servizi di refezione scolastica. Tali disposizioni prevedono, intanto, che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, al fine di favorire il consumo consapevole dei prodotti ortofrutticoli locali, stagionali e biologici nelle scuole, elabori appositi programmi di educazione alimentare, anche in collaborazione con associazioni e organizzazioni di acquisto solidale, anche nell'ambito di iniziative già avviate (comma 5 dell'articolo 4). Ricorda, inoltre, che il decreto-legge n. 104 dispone, altresì, che nei bandi delle gare d'appalto per l'affidamento e la gestione dei servizi di refezione scolastica e di fornitura di alimenti e prodotti agroalimentari agli asili nido, alle scuole dell'infanzia, alle scuole primarie, alle scuole secondarie di primo e di secondo grado e alle altre strutture pubbliche Pag. 88che abbiano come utenti bambini e giovani fino a diciotto anni di età, i relativi soggetti appaltanti debbano prevedere che sia garantita un'adeguata quota di prodotti agricoli, ittici e agroalimentari provenienti da sistemi di filiera corta e biologica e, comunque, a ridotto impatto ambientale e di qualità, nonché l'attribuzione di un punteggio per le offerte di servizi e forniture rispondenti al modello nutrizionale denominato «dieta mediterranea», consistente in un'alimentazione in cui prevalgano i prodotti ricchi di fibre, in particolare cereali integrali e semintegrali, frutta fresca e secca, verdure crude e cotte e legumi, nonché pesce, olio extravergine d'oliva, uova, latte e yogurt, con una limitazione nel consumo di carni rosse e zuccheri semplici. I suddetti bandi devono prevedere, altresì, un'adeguata quota di prodotti per soddisfare le richieste di alimenti per coloro che sono affetti da celiachia (comma 5-quater). Il Ministero della salute, d'intesa con il Ministero dell'istruzione, per quanto riguarda le attività da svolgersi nelle istituzioni scolastiche, al fine di favorire la consapevolezza dei rischi connessi ai disturbi del comportamento alimentare, elabora programmi di educazione alimentare, anche nell'ambito di iniziative già avviate (comma 5-quinquies). Infine, l'articolo 64, comma 5-bis, del decreto-legge n. 50 del 2017 ha istituito il Fondo per le mense scolastiche biologiche, al fine di promuovere il consumo di prodotti biologici e sostenibili per l'ambiente.
  L'articolo 6-bis dispone in materia di sviluppo del «portale web e app delle denominazioni DOP e IGP», includendo le eccellenze enogastronomiche italiane con relativa geolocalizzazione dei prodotti nonché degli itinerari culturali e turistici.
  L'articolo 7 prevede che nella programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale, siano assicurati spazi alle realtà storiche, artistiche, sociali ed economiche che valorizzano e promuovono il vino, l'olio e le eccellenze gastronomiche italiane quali patrimonio culturale nazionale.
  Gli articoli 8 e 9 recano le disposizioni finanziarie e la clausola di salvaguardia.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E), dopo aver rilevato che le annotazioni critiche del relatore sono certamente condivisibili, esprime l'auspicio che la proposta di parere sarà conseguente e che la Commissione non si voglia limitare a esprimere un parere favorevole con blande osservazioni.

  Valentina APREA (FI) dichiara che il suo gruppo è favorevole al provvedimento, che – per quanto possa certamente essere corretto e migliorato in alcuni punti – nasce per rispondere a un'esigenza importante: quella di tutelare il made in Italy nell'agroalimentare. I problemi sono molti e noti: le etichettature sono poco trasparenti e possono ingannare i consumatori facendo credere che siano italiani prodotti soltanto finiti in Italia da materie prime o semilavorati di provenienza straniera. D'altra parte, la tutela del made in Italy, che è una partita economica di enorme importanza per l'Italia, ha bisogno di ricerca mirata e la ricerca ha bisogno di finanziamenti. Per questo dissente dal relatore rispetto ai rilievi da lui formulati sull'articolo 4, comma 1, lett. b), ritenendo che il finanziamento della ricerca nel campo sia necessario e che non ci sia motivo per non attingere al FOE.

  Gianluca VACCA (M5S), relatore, nessun altro chiedendo di intervenire sul merito del provvedimento, formula una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato).

  Valentina APREA (FI), per le ragioni già chiarite, si dice contraria, in particolare, alla condizione n. 2). Chiede che la proposta di parere sia posta in votazione per parti separate, consentendo alla Commissione di pronunciarsi separatamente sulla condizione n. 2).

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  Vittoria CASA (M5S), apprezzando la struttura del parere, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo. Condivide le criticità evidenziate dal relatore, soprattutto quelle relative all'autonomia delle università e delle istituzioni scolastiche.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  Federico MOLLICONE (FdI) concorda con la valorizzazione dei percorsi enogastronomici che si contraddistinguono come un'eccellenza della produzione italiana. Esprime parere favorevole sul contenuto della proposta di legge e si associa alla collega Aprea relativamente alla richiesta di votazione per parti separate della proposta di parere.

  Paolo LATTANZIO (M5S), contrariamente a quanto richiesto dai deputati Aprea e Mollicone, non condivide la richiesta di procedere alla votazione per parti separate.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) è anch'ella dell'avviso che si debba votare la proposta di parere nella sua interezza.

  Michele ANZALDI (IV) chiede la votazione della proposta di parere per intero.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire e preso atto che la richiesta della deputata Aprea di votare per parti separate non è condivisa dai rappresentanti dei gruppi di maggioranza, pone in votazione la proposta di parere del relatore nella sua interezza.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato).

  La seduta, sospesa alle 16, riprende alle 16.30.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato globale e rafforzato tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica d'Armenia, dall'altra, con Allegati, fatto a Bruxelles il 24 novembre 2017.
C. 2120, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), relatrice, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere alla III Commissione il parere sul disegno di legge C. 2120, già approvato dal Senato, che prevede la ratifica dell'accordo di partenariato globale e rafforzato tra l'Unione europea e l'Armenia. Riferisce che l'Accordo intende contribuire alla definizione di una cornice giuridica e politico-istituzionale della cooperazione tra Unione europea e Armenia compatibile con l'adesione dell'Armenia all'Unione economia eurasiatica. Si tratta del primo accordo firmato dall'Unione europea con un Paese membro dell'Unione economica euro-asiatica. In particolare, l'accordo è finalizzato a promuovere la cooperazione in numerosi settori – dalla sanità all'ambiente, dall'energia ai trasporti, dalla cultura agli affari sociali – coprendo anche aspetti specifici quali la cooperazione giuridica, la lotta al riciclaggio di denaro, al crimine organizzato e alla corruzione. In particolare sottolinea che il Titolo V prevede la cooperazione tra l'Unione europea e l'Armenia in attività di ricerca e innovazione, istruzione; cultura; audiovisivi e media; sport e attività fisica; oltre che su moltissime altre materie.
  Aggiunge che il disegno di legge di ratifica si compone dei consueti quattro articoli, che 2 contengono l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione dell'Accordo; la clausola di invarianza finanziaria e la data di entrata in vigore. Pag. 90
  In conclusione, formula una proposta di parere favorevole.

  Federico MOLLICONE (FdI) dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

Istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel mondo.
Nuovo testo C. 223 La Marca.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E), relatore, riferisce che la Commissione è chiamata a rendere alla Commissione Affari esteri il parere sul nuovo testo della proposta di legge C. 223 La Marca, come risultante dagli emendamenti approvati dalla stessa Commissione in sede referente.
  Ricorda che alla proposta di legge C. 223 La Marca erano state abbinate le proposte C. 2008 Siragusa, C. 2219 Fitzgerald Nissoli e C. 2200 Formentini, tutte finalizzate alla creazione di una ricorrenza che rappresenti, divulghi e valorizzi le esperienze, le attività e il contributo sociale apportato dai cittadini italiani all'estero nel campo della cultura e della lingua italiane, della ricerca scientifica, dell'imprenditoria e delle professionalità nonché della solidarietà internazionale.
  Il nuovo testo dispone l'istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel mondo, prevedendo che sia celebrata il giorno 27 ottobre, al fine di far conoscere l'apporto dato dagli italiani emigrati all'estero alla modernizzazione e allo sviluppo della società nazionale e di valorizzare le esperienze, le attività e il contributo sociale dato dai nostri connazionali nel campo della cultura e della lingua italiane, della ricerca scientifica, delle attività imprenditoriali e professionali e della rete di solidarietà tra connazionali.
  L'articolo 1, comma 1, precisa – come di consueto per questo tipo di giornate- che la Giornata non determina gli effetti civili di cui alla legge n. 260 del 1949. A questo proposito, ricordo che l'articolo 3 della predetta legge n. 260 del 1949 qualifica esplicitamente alcune specifiche ricorrenze come solennità civili, agli effetti dell'orario ridotto negli uffici pubblici, e che, successivamente, la legge n. 54 del 1977 ha disposto (agli articoli 2 e 3) che le solennità civili previste per legge – comprese quelle di cui alla citata legge n. 260 del 1949 – non determinano riduzioni dell'orario di lavoro negli uffici pubblici né, quando cadono nei giorni feriali, costituiscono giorni di vacanza o possono comportare riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado.
  Tornando alla proposta in esame, l'articolo 2 prevede che in occasione della Giornata nazionale sono promossi in Italia e all'estero cerimonie, iniziative e incontri volti a promuovere e divulgare le attività, le esperienze multiculturali e le professionalità acquisite in contesti internazionali dai cittadini italiani all'estero nei campi di cui all'articolo 1.
  L'articolo 3, infine, reca la clausola di invarianza finanziaria, prevedendo che dall'attuazione del provvedimento non debbano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
  Dopo aver ricordato che la proposta di legge giunge in un momento storico assai significativo che vede crescere l'emigrazione dal Paese e che la data del 27 ottobre è stata scelta a ricordare la data della legge che ha istituito l'AIRE, formula una proposta di parere favorevole.

  Federico MOLLICONE (FdI) dichiara il voto favorevole del suo gruppo, chiarendo tuttavia che, mentre condivide l'istituzione della Giornata, che è nello spirito dell'orgoglio nazionale, non concorda sulla scelta del giorno. La sua parte politica, infatti, avrebbe preferito che la Giornata fosse celebrata il 12 ottobre, giorno in cui si Pag. 91ricorda la scoperta dell'America, e si riserva di presentare emendamenti in tal senso durante la discussione in Assemblea.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, fatta a Faro il 27 ottobre 2005.
C. 2165, approvata in un testo unificato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 dicembre 2019.

  Luigi GALLO, presidente, dopo aver ricordato che la Commissione ha iniziato l'esame del provvedimento il 19 dicembre 2019, con l'intervento introduttivo della relatrice, deputata Carbonaro, e l'ha poi sospeso per dare modo ai commissari interessati di seguire il ciclo di audizioni programmato sulla materia dalla III Commissione, avverte che, essendosi concluso tale ciclo di audizioni, è ora possibile riprendere l'esame del provvedimento. Quindi, in sostituzione della relatrice, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, e d'accordo con lei, formula una proposta di parere favorevole.

  Cristina PATELLI (LEGA), a nome del gruppo, esprime forti perplessità e riserve sulla Convenzione oggetto del disegno di legge di ratifica in esame.
  Si sofferma innanzitutto sull'articolo 4, lettera c), secondo cui le parti firmatarie della Convenzione «riconoscono che l'esercizio del diritto al patrimonio culturale può essere soggetto soltanto a quelle limitazioni che sono necessarie in una società democratica, per la protezione dell'interesse pubblico, degli altrui diritti e libertà». Ritiene infatti che non si comprenda quali limitazioni dell'esercizio del diritto al patrimonio culturale potrebbero essere necessarie in una società democratica. Esprime il dubbio che questa disposizione debba essere letta e interpretata alla luce di quella dell'articolo 7, lettera b), il cui tenore, a suo avviso, è ancora più preoccupante. Questa lettera b) prevede infatti che le parti si impegnano a stabilire procedimenti di conciliazione per gestire equamente le situazioni dove allo stesso patrimonio culturale siano attribuiti da comunità diverse valori contraddittori. Si domanda con preoccupazione se s'intenda, con una norma del genere, avallare, consolidare e rendere comune – rispetto al problema della possibile diversa valutazione che di una stessa opera d'arte possono dare popoli e civiltà diversi – una linea di condotta autocensoria e priva di orgoglio e dignità nazionali del tipo di quella che l'Italia tenne in occasione della tristemente nota visita della delegazione iraniana a Roma nel 2016, quando, per non urtare la sensibilità degli ospiti musulmani, si decise di coprire numerose opere d'arte riproducenti corpi nudi di donna. Un altro passaggio di dubbio intento è quello contenuto nell'articolo 16, che prevede un sistema di monitoraggio dell'applicazione della Convenzione mediante un apposito comitato, cui sono affidati vari e generici compiti, il quale rischia di trasformarsi in un guardiano del settore culturale, nel genere del Grande Fratello orwelliano, e di limitare la libertà di creazione artistica e di organizzazione della fruizione dell'arte.
  In definitiva, ritiene che la Convenzione di cui si tratta sia un intreccio di istanze per molti versi ovvie e banali e di vincoli genericamente formulati che rischiano nell'applicazione concreta di diventare pericolosi e censorii. Teme soprattutto il rischio che, per non offendere la sensibilità di altri popoli, si arrivi a nascondere, a censurare, parti del patrimonio culturale italiano: un rischio molto concreto se solo si pensa alle preoccupazioni suscitate ad esempio dall'affresco nel duomo di San Petronio a Bologna raffigurante Maometto umiliato all'Inferno. Si chiede se non si deciderà allora di chiudere al pubblico Pag. 92l'accesso all'affresco e se non si vorrà poi, di conseguenza, censurare Dante nei passi in cui parla di Maometto all'Inferno.
  Conclude osservando che nella Convenzione di Faro non c’è cenno della tecnologia più moderna, a cominciare da quella digitale, che invece è essenziale per promuovere la fruizione del patrimonio culturale.
  Per tutte queste ragioni, preannuncia il voto contrario del gruppo della Lega.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), replicando in parte alla deputata Patelli, ricorda che nulla nasce dal nulla e neanche la Convenzione di Faro, la quale non rappresenta una novità di impostazione, per molti versi, mentre lo è per altri. La Convenzione per un verso infatti eredita l'acquisto di precedenti convenzioni internazionali sulla materia culturale, a cominciare da quelle del dopoguerra; per altro verso cerca di andare oltre nella loro stessa direzione, che è quella che mira a creare una cultura comune e condivisa di base intorno al grande patrimonio culturale europeo. La Convenzione vuole fare delle stesse diversità culturali europee un'opportunità di unione e di condivisione; vuole creare basi di condivisione anche nella e mediante la cultura. Per la sua parte politica, si tratta di un insieme di impegni di fondamentale importanza, che, se attuati, permetteranno ai cittadini europei di fruire meglio del loro patrimonio culturale.

  Federico MOLLICONE (FdI) annuncia che il suo gruppo si asterrà dalla votazione sulla proposta di parere, in quanto ravvisa nella Convenzione in ugual misura luci e ombre. Le luci stanno nell'affermazione del diritto al patrimonio culturale, nella concezione del patrimonio culturale come fattore di comunità, come elemento unificante e come bene comunitario identificante che è dovere delle vecchie generazioni conservare e tramandare ed è diritto delle giovani conoscere e godere. Le ombre stanno nei pericoli già paventati dai deputati della Lega: ossia nel rischio che la Convenzione sia applicata secondo certo spirito del tempo, quello – che la sua parte politica osteggia – che vede affermarsi in Europa il pensiero debole e il relativismo, secondo cui tutti i valori e le idee e le culture sono equivalenti e per rispetto ad altre culture occorre vergognarsi dei propri valori e beni. Aggiunge che la Convenzione è in gran parte solo fiato di voce, visto che nei Paesi in cui è ratificata non ha prodotto grandi cambiamenti e che il ministro Franceschini, se a parole la difende, nei fatti non riuscirà ad applicarla, visto che il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo è composto da dirigenti e sovrintendenti che interpretano il loro ruolo in modo miope, sostanzialmente ostacolando la fruizione dei beni con l'opporsi, in nome della conservazione, all'utilizzo dei siti culturali e delle opere, come ha sperimentato più volte anche personalmente: sovrintendenti che trattano i beni culturali come roba propria e impediscono alla cittadinanza di goderne.

  Lucia CIAMPI (PD) sottolinea l'importanza della Convenzione in esame, il cui merito è di rivoluzionare il concetto di patrimonio culturale, sostanziandolo in quello di eredità culturale. Il cambio di prospettiva comporta una tendenza verso un maggior protagonismo dei cittadini, una maggiore attenzione alla fruizione. Si stabilisce che il patrimonio culturale e la sua fruizione appartengono ai cittadini, alla comunità. Il bene culturale passa dall'essere valore in sé, senza relazione col fruitore, all'avere un valore d'uso. Si passa dalla museificazione del bene alla sua liberazione e messa a disposizione del pubblico. In questo modo la cultura diventa un fattore di democrazia, un moltiplicatore, e un motore di sviluppo.

  Paolo LATTANZIO (M5S) ritiene che la Convenzione di Faro sia un sistema di impegni di grande valore. Premesso, in replica agli interventi dei deputati Patelli e Mollicone, che per la sua parte politica tutte le culture sono accette, la cultura deve servire a unire le persone e per questo serve coinvolgerle nella fruizione della cultura. Sottolinea in particolare i principi di cui all'articolo 3, che enuncia l'impegno di tutti a creare un patrimonio Pag. 93comune dell'Europa, con l'obiettivo di unire. Ne deriva, a suo parere, un arricchimento. L'idea che i beni europei appartengano a una comune eredità culturale europea valorizza le differenze tra i singoli Stati e le diverse tradizioni e contribuisce, creando un'unità europea, alla costruzione di un futuro di pace: un risultato che non è possibile ottenere senza promuovere la convivenza pacifica, che è accettazione dell'altro e apertura all'altro. Sottolinea anche l'importanza dell'articolo 4, che nel sancire diritti e responsabilità concernenti il patrimonio culturale, li imputa a «chiunque», senza fare quindi distinzioni tra le persone. È, a suo parere, un segno di civiltà e di progresso.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del presidente.

  La seduta termina alle 17.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 12 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 17.

7-00319 Casa: Per l'istituzione di un premio letterario alla memoria di Andrea Camilleri.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Vittoria CASA (M5S) illustra la risoluzione di cui è prima firmataria.

  Luigi GALLO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Interventi di fine seduta.

  Patrizia PRESTIPINO (PD) vuole rendere partecipe la Commissione del fatto che oggi, davanti a due scuole di Pomezia, in una delle quali lei stessa è insegnante, sono comparse ignobili scritte antisemite. Denunciando il gravissimo episodio, intende esprimere la propria solidarietà e vicinanza non solo alla comunità ebraica ma anche a quella scolastica, a cominciare da quella dell'istituto presso cui insegna. Rimarca il forte senso civico che gli alunni della sua scuola hanno sempre dimostrato in occasione delle Giornate della memoria e della profonda commozione con cui hanno accolto i testimoni della Shoah. Ci tiene a testimoniare che si tratta di scuole nelle quali fatti come questo sono inauditi e in cui c’è una vigile attenzione tanto dei docenti quanto degli alunni rispetto al rischio dell'antisemitismo e in generale dell'odio tra gruppi: una sensibilità costantemente rinnovata anche attraverso l'annuale commemorazione del Giorno della memoria e del Giorno del ricordo. Auspica che tutta la Commissione voglia unirsi nella deprecazione di quanto accaduto e condannare gli episodi di odioso razzismo antisemita. Apprezza che la ministra Azzolina e la viceministra Ascani abbiano già espresso la loro condanna dell'increscioso episodio.

  Marco BELLA (M5S), in qualità di deputato eletto nella circoscrizione elettorale in cui si trovano le scuole, si unisce al giudizio di condanna della deputata Prestipino.

  Luigi CASCIELLO (FI) e Paolo LATTANZIO (M5S) si uniscono a loro volta alla condanna.

  Luigi GALLO, presidente, certo di esprimere i sentimenti di tutti i commissari presenti, si unisce nella condanna ai deputati Prestipino e Bella.

  La seduta termina alle 17.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 12 febbraio 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.05 alle 17.20.

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