CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 febbraio 2020
319.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 196

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 5 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 14.50.

DL 162/2019: Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica.
C. 2325 Governo.
(Parere alle Commissioni I e V).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con un'osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 29 gennaio 2020.

Pag. 197

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che nella seduta del 28 gennaio scorso il relatore, Piero De Luca, ha illustrato i contenuti del provvedimento ed è iniziato il dibattito. Nella successiva seduta del 29 gennaio è stato convenuto di rinviare l'esame in modo da poter svolgere un approfondimento di istruttoria su taluni profili del disegno di legge. Ricorda, inoltre, che il provvedimento è iscritto all'ordine del giorno dell'Assemblea a partire da lunedì 10 febbraio prossimo e che pertanto il parere della Commissione XIV dovrà essere reso entro la giornata odierna.

  Piero DE LUCA (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 1).

  Guido Germano PETTARIN (FI), nel fare presente la difficoltà di intervenire su un provvedimento omnibus, che contiene tutto e il suo contrario, e che soltanto l'apposizione della questione di fiducia consentirà di approvare, rileva come l'unica tematica significativa sia quella affrontata dall'articolo 35. A tale proposito ritiene che il riferimento al principio pacta sunt servanda, contenuto nella proposta di parere illustrata dal relatore, sia soltanto un espediente e rappresenti l'inutile tentativo della maggioranza di «arrampicarsi sugli specchi». Rileva, infatti, che, in caso di eventuale revoca unilaterale di una concessione in essere, il soggetto interessato vincerebbe comunque la causa contro lo Stato, richiamando il principio del legittimo affidamento sul rispetto degli impegni assunti dalle parti al momento della stipula. Nel ribadire l'intangibilità del diritto privato e l'impossibilità di modificare ex post il regime giuridico dei contratti esistenti, ritiene che la disposizione dell'articolo 35 del decreto-legge in esame comporterà l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per violazione del diritto dell'Unione europea. Annuncia pertanto il voto contrario del gruppo di Forza Italia sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Matteo COLANINNO (IV) preannuncia che il gruppo di Italia Viva si asterrà dalla partecipazione alla votazione sulla proposta di parere formulata dal relatore, non condividendo quanto ivi contenuto con riferimento alla questione delle concessioni autostradali.

  Emanuela ROSSINI (MISTO-MIN.LING.) annuncia il suo voto favorevole sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Angela IANARO (M5S), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere testé illustrata, esprime la propria soddisfazione per il fatto che il relatore abbia fatto esplicito riferimento anche all'articolo 5, recante il differimento del termine di decorrenza di alcuni divieti in materia di procedure sugli animali a fini scientifici o educativi. A tale proposito evidenzia l'esigenza che i ricercatori italiani non siano discriminati rispetto ai colleghi europei.

  Sergio BATTELLI, presidente, avverte che il gruppo della Lega ha presentato una proposta di parere alternativa (vedi allegato 2).

  Marco MAGGIONI (LEGA), nell'illustrare la proposta di parere alternativa del suo gruppo, senza entrare nel merito circa la necessità o meno di revocare talune concessioni autostradali in essere, che costituisce materia di competenza della IX Commissione, tiene a sottolineare come il contenuto dell'articolo 35 del provvedimento in esame rechi rilevanti profili di criticità e di contrasto con il diritto dell'Unione europea e in particolare con il principio pacta sunt servanda. Sottolinea a tale proposito che l'eventuale soggetto al quale sia stata revocata la concessione e che intenda resistere in giudizio potrà richiamare le molte sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione europea che hanno riconosciuto tale principio generale del diritto come una pietra angolare di qualsiasi ordinamento giuridico. Nel preannunciare che, in simili Pag. 198situazioni, lo Stato potrebbe essere costretto a rifondere ingenti somme a titolo di risarcimento, tiene a precisare che la proposta di parere alternativa del gruppo della Lega è volta ad esplicitare formalmente il rischio che Governo e maggioranza stanno correndo.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che sarà posta in votazione la proposta di parere favorevole del relatore, e che, in caso di approvazione della stessa, risulterà preclusa la proposta di parere alternativa presentata dal gruppo della Lega.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore, risultando pertanto preclusa la votazione sulla proposta di parere alternativa presentata dal gruppo della Lega.

  La seduta termina alle 15.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 5 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/2110, relativa a un sistema di ispezioni per l'esercizio in condizioni di sicurezza di navi Ro-Ro da passeggeri e di unità veloci da passeggeri adibite a servizi di linea, che modifica la direttiva 2009/16/CE e che abroga la direttiva 1999/35/CE.
Atto n. 139
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 4 febbraio 2020.

  Francesco BERTI (M5S), relatore, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Guido Germano PETTARIN (FI) preannuncia il voto favorevole del gruppo di Forza Italia sulla proposta di parere del relatore

  Matteo Luigi BIANCHI (LEGA), come preannunciato nella seduta di ieri, dichiara che il gruppo della Lega si esprimerà in senso favorevole sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/2108 che modifica la direttiva 2009/45/CE, relativa alle disposizioni e norme di sicurezza per le navi da passeggeri.
Atto n. 140.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 4 febbraio 2020.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, con riferimento alla richiesta di chiarimenti avanzata nella seduta di ieri dal collega Pettarin, fa presente che, come riportato in un documento allegato allo schema di decreto in esame, predisposto dall'Ufficio legislativo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, i costi di adeguamento alle nuove disposizioni in materia di sicurezza delle navi da passeggeri sono di scarsa entità in relazione ai singoli destinatari, tenuto conto anche della loro estensione temporale in ragione del periodo transitorio previsto in alcune fattispecie. Precisa inoltre che, come riportato nel citato documento, il decreto Pag. 199in oggetto vuole allineare i contenuti del decreto legislativo n. 45 del 2000 ai contenuti della direttiva (UE) 2017/2108, oggetto di recepimento, che non introduce norme di sicurezza nuove o addizionali rispetto a quelle già previste dalla direttiva 2009/45 o regimi ispettivi più frequenti o più incisivi. Sottolinea pertanto che non si prevedono costi addizionali rispetto a quelli vigenti per imprese, compagnie e armatori operanti nel settore del trasporto marittimo di passeggeri, così come per l'impiego del personale incaricato delle ispezioni e dei controlli. Ritiene peraltro che i limitati costi derivanti dalle nuove disposizioni rappresentino comunque un onere doveroso, trattandosi della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori. Illustra, infine, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  Guido Germano PETTARIN (FI), nel ringraziare la relatrice per i chiarimenti forniti, chiedendo di poter acquisire copia del documento da lei citato, esprime la propria soddisfazione per il fatto che si sia comunque effettuata una valutazione degli eventuali oneri a carico delle imprese. Essendo inoltre chiaro, a seguito di ulteriori approfondimenti circa la differenza tra le definizioni di «nave a vela» e di «barca a vela», che le nuove disposizioni non si applicano alla vela sportiva e da diporto, ritiene che la normativa in oggetto appaia ben meditata e volta ad incrementare i livelli di sicurezza del trasporto marittimo. Preannuncia pertanto il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  Matteo Luigi BIANCHI (LEGA), come preannunciato nella seduta di ieri, dichiara che il gruppo della Lega si esprimerà in senso favorevole sulla proposta di parere della relatrice.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/1852 relativa ai meccanismi di risoluzione delle controversie in materia fiscale nell'Unione europea.
Atto n. 143.
(Esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatrice, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimersi, ai fini del parere da rendere al Governo, sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/1852 (cosiddetta direttiva DRM – Dispute Resolution Mechanism) relativa ai meccanismi di risoluzione delle controversie in materia fiscale nell'Unione europea, in attuazione della delega conferita dall'articolo 8 della legge 4 ottobre 2019, n. 117 (legge di delegazione europea del 2018).
  Ricorda, preliminarmente, che il recepimento della direttiva era previsto dovesse avvenire entro il 30 giugno 2019. In data 23 luglio 2019, con la lettera di costituzione in mora, è stata avviata la procedura di infrazione n. 2019/0217 per mancato recepimento della direttiva. Quindi, il 27 novembre 2019, all'interno del Pacchetto infrazioni di novembre 2019, la Commissione europea ha reso noto di avere deciso di inviare pareri motivati a Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo e Spagna per non aver comunicato entro il 30 giugno 2019 le misure nazionali di recepimento della direttiva in questione. Pertanto qualora tali Stati membri non si attivino entro 2 mesi dalla data di comunicazione del parere, la Commissione europea potrà decidere di deferire la questione alla Corte di giustizia dell'Unione europea.
  La direttiva oggetto di recepimento è volta a garantire l'effettiva risoluzione delle controversie relative all'interpretazione e all'applicazione delle convenzioni fiscali bilaterali e della convenzione sull'arbitrato Pag. 200dell'Unione, con particolare riferimento alle doppie imposizioni.
  Essa ripropone la struttura generale della vigente Convenzione n. 90/436/UEE: presentazione dell'istanza da parte del contribuente; valutazione delle Autorità competenti sull'ammissibilità dell'istanza; raggiungimento entro due anni dell'accordo amichevole volto ad eliminare la doppia imposizione; in mancanza di accordo, previsione di un arbitrato obbligatorio attraverso l'istituzione di una Commissione consultiva con il compito di emanare un parere sulle modalità di risoluzione del caso.
  Rispetto all'impianto della Convenzione n. 90/436/UEE, la direttiva DRM introduce alcuni elementi di novità, quali: l'ampliamento del campo di applicazione, non più limitato alla materia dei prezzi di trasferimento e di attribuzione degli utili alle stabili organizzazioni, ma esteso alle ulteriori fattispecie contemplate nei Trattati bilaterali contro le doppie imposizioni; l'introduzione di ulteriori meccanismi di natura arbitrale e di ricorso alle competenti corti giurisdizionali nazionali attivabili dal contribuente ogni qualvolta si presenti la necessità di superare l'inerzia delle Autorità competenti coinvolte, di dirimere disaccordi tra le dette Autorità, nonché di contrastare dinieghi di queste ultime al passaggio alle fasi successive della procedura; infine, la previsione, in caso di mancato raggiungimento dell'accordo da parte delle Autorità competenti degli Stati membri coinvolti nella procedura, della possibilità per il contribuente di richiedere l'istituzione di una Commissione consultiva e quindi di passare alla fase arbitrale.
  Prima di passare all'illustrazione del provvedimento, rammenta che è l'articolo 8 della legge di delegazione 2018 ad individuare i princìpi e i criteri direttivi specifici per l'esercizio della delega di attuazione della direttiva, affidando al Governo il compito di procedere al necessario adeguamento delle norme di cui al decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546 (recante disposizioni sul processo tributario) con riguardo, tra l'altro, agli adempimenti attribuiti dalla direttiva ai tribunali nazionali, nonché di modificare le altre disposizioni nazionali al fine di dare attuazione alla direttiva anche alla luce degli obblighi internazionali in materia fiscale e di fissare criteri e modalità per disciplinare il rapporto tra il meccanismo di risoluzione delle controversie fiscali previsto dalla direttiva medesima con eventuali procedimenti giurisdizionali nazionali, anche non riconducibili nell'ambito del processo tributario.
  Per quanto riguarda il testo, composto di 25 articoli, ne illustra brevemente il suo contenuto, rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici per ogni eventuale approfondimento.
  Conclusivamente, ritiene che lo schema di decreto legislativo in oggetto rappresenti un utile strumento per affrontare il problema delle doppie imposizioni, che consentirà ai contribuenti italiani di risolvere più efficacemente le controversie che derivano dall'interpretazione e dall'applicazione degli Accordi e delle Convenzioni internazionali in materia.
  Ricordando ancora una volta che per la mancata attuazione della direttiva DRM l'Italia è sottoposta a procedura di infrazione da parte della Commissione europea e che il termine per esprimere il parere scade il 22 febbraio, si rimette al dibattito tra i colleghi, riservandosi di formulare una proposta di parere.

  Guido Germano PETTARIN (FI), considerato che nell'adozione dello schema di decreto in esame il Governo ha esercitato la delega recata dall'articolo 8 della legge di delegazione 2018, approvata all'unanimità dalla Commissione XIV, e che è doveroso per l'Italia adeguarsi alle disposizioni europee in tema di risoluzione delle controversie fiscali, chiede se la relatrice sia disponibile a formulare una proposta di parere in senso favorevole, da sottoporre a votazione nella seduta odierna, in assenza di obiezioni da parte dei colleghi.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (LEGA), associandosi alle considerazioni del collega Pag. 201Pettarin, condivide l'opportunità di esprimersi già nella seduta odierna.

  Sergio BATTELLI, presidente, constatata l'assenza di obiezioni, chiede alla relatrice se sia in condizioni di presentare una proposta di parere,

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatrice, richiamando le considera già svolte sul contenuto dello schema in esame, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

  La seduta termina alle 15.10.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 5 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 15.10.

Sulla riunione dei Presidenti COSAC, svolta a Zagabria dal 19 al 20 gennaio 2020.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che, il 19 e 20 gennaio scorsi, si è svolta a Zagabria la riunione dei Presidenti COSAC cui ha partecipato la Vicepresidente Marina Berlinghieri. Invita dunque quest'ultima ad illustrare alla Commissione la relazione da lei predisposta sugli esiti della riunione.

  Marina BERLINGHIERI (PD) ricorda che il 20 gennaio scorso si è svolta a Zagabria la consueta riunione dei Presidenti della COSAC, cui ha partecipato in sostituzione del Presidente Battelli, impossibilitato a prendervi parte, assieme al Presidente della omologa Commissione del Senato, senatore Licheri. Fa presente che la riunione si è svolta in due sessioni, la prima delle quali concernente le priorità della nuova Presidenza croata del Consiglio Ue, che riguardano il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 (QFP), la politica di allargamento, con particolare riferimento ai Balcani occidentali, la Conferenza sul futuro dell'Europa e la Brexit. Evidenzia in particolare che, con riferimento al QFP, la Presidenza croata ha annunciato il proprio impegno al fine di garantire un accordo su di esso prima possibile e che garantisca un equilibrio tra il finanziamento di politiche basate sul Trattato, quali ad esempio la politica di coesione e la politica agricola comune, che già forniscono un chiaro valore aggiunto europeo, e il finanziamento di politiche volte a rispondere alle sfide attuali. Al riguardo, segnala che nell'intervento svolto nel corso della riunione ha evidenziato come quella attuale sia una fase storica particolarmente complessa dell'Unione Europea, chiamata a sfide inedite che richiedono un supplemento di impegno e responsabilità, nonché di fantasia, per trovare soluzioni economiche, sociali e istituzionali nuove, idonee a plasmare, anziché subire, un mondo che cambia ad una velocità sempre più accelerata. Ritiene che tale fase sia poi altrettanto delicata sul piano internazionale e geopolitico, considerate le nuove e inaspettate tensioni emerse sullo scacchiere mediorientale, che si sommano alle diatribe commerciali e tecnologiche e ad altre questioni globali quali, in primis, l'avanzare, sempre più minaccioso, della crisi climatica. Aggiunge che ciò avviene sullo sfondo di uno scenario in cui il multilateralismo inclusivo viene sempre più messo in discussione e nel quale molte democrazie liberali continuano da un lato ad essere scosse dai venti del populismo, dall'altro ad essere afflitte da un esiziale processo di declino demografico.
  Dopo aver evidenziato che il 2020 sarà un anno decisivo, in cui molti nodi verranno al pettine e molti governi saranno messi sotto pressione – anche rispetto agli impegni che essi hanno assunto in base agli accordi di Parigi e all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite – ed aver confermato il supporto dell'Italia affinché la nuova Presidenza del Consiglio dell'Ue porti i Pag. 202frutti sperati sui tanti dossier aperti, fa presente di aver rimarcato, nel corso della riunione come sia essenziale portare a termine con un livello di ambizione adeguato il negoziato, allo stato ancora acerbo, sul nuovo Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. In tale negoziato si misurerà davvero la volontà e la capacità dell'Unione di sapere coniugare il passato e il futuro, le politiche tradizionali e le nuove politiche che possono dare un valore aggiunto all'Europa connotandola nello scenario globale e proiettandola nel futuro. In questo quadro, fa presente di aver rilevato come a tali fini sia fondamentale operare per l'ampliamento delle risorse proprie dell'Ue, al fine di evitare tagli di bilancio, in particolare con riferimento alla PAC e alla politica di coesione e come al contempo debbano essere individuati, anche facendo ricorso alla leva fiscale, meccanismi per accrescere la dotazione del bilancio UE senza pesare sui singoli Stati membri, onde reperire le risorse necessarie a supportare nuove strategie in tema di sostenibilità ambientale, protezione sociale, ricerca e innovazione tecnologica, infrastrutture e politica industriale.
  Per quanto concerne, in particolare, le politiche tradizionali, sottolinea di aver altresì rammentato come l'Italia ritenga, da un lato, che debba essere ridimensionato il principio di convergenza esterna delle allocazioni per la PAC, dall'altro che debba essere rimodulato l'indice di prosperità relativa ipotizzato per il riparto dei fondi della politica di coesione. Da ultimo, riferisce di aver ricordato altresì come tra le nuove politiche e priorità che scolpiscono il nuovo volto della Commissione Europa, un ruolo dirimente debba essere assegnato al Green Deal, un progetto ambizioso e non privo di incognite, che potrà tuttavia davvero imprimere una svolta radicale al nostro modello di sviluppo, sancendo in via definitiva la leadership europea a livello globale nelle politiche per la sostenibilità. A tale riguardo, fa presente di aver evidenziato come il successo del piano non sia soltanto connesso alle pur ingenti risorse che saranno ad esso destinate, poiché è necessario operare, contestualmente, anche sul versante regolatorio, a cominciare dalla riforma del Semestre Europeo in chiave di strumento di promozione della sostenibilità, ambientale e sociale, nonché da quella della disciplina sugli aiuti di Stato.
  Sottolinea inoltre di aver ribadito quanto già affermato anche ad Helsinki, in ordine all'esigenza di consentire un trattamento di favore differenziato, ai fini del computo dei saldi rilevanti ai fini del rispetto del Patto di stabilità e crescita, delle spese e degli investimenti finalizzati all'attuazione del Green deal, utilizzando a tal fine ogni margine possibile di flessibilità di bilancio, tenuto conto anche di quanto sarà previsto in relazione al Just Transition Fund.
  Segnala, infine, come nel suo intervento, che per ragioni di contingentamento dei tempi di discussione della riunione non ha potuto completare, fosse altresì contemplata una considerazione circa la necessità di dare una effettiva e compiuta attuazione al pilastro dei diritti sociali, unico elemento in grado di dare davvero un'anima al mercato unico e rinsaldare il coinvolgimento e la fiducia dei cittadini nei confronti dell'Unione; ciò nel presupposto che un'Europa attraversata da crescenti disuguaglianze, non solo economiche, ma anche sociali, di genere e di opportunità tra generazioni, non possa mai davvero configurarsi come un'Europa unita.
  L'ulteriore tema oggetto di ampio dibattito in seno alla riunione, è stata la Conferenza sul futuro dell'Europa. A tale proposito ricorda che la Conferenza dovrebbe essere avviata il 9 maggio del 2020 per una durata di due anni e si concluderebbe sotto la presidenza del Consiglio dell'UE della Francia nel primo semestre 2022. Fa presente che la Presidenza croata, come richiesto dal Consiglio europeo nel dicembre 2019, lavorerà alla definizione delle posizioni del Consiglio su questioni quali il contenuto, la portata e il funzionamento della Conferenza, collaborando con il Parlamento europeo e con la Commissione europea al fine di assicurare Pag. 203un equilibrio istituzionale. Segnala inoltre che la medesima Presidenza ha sottolineato l'importanza del dialogo con i portatori di interessi, inclusi i Parlamenti nazionali, per discutere delle questioni strategiche per il futuro e le politiche dell'UE. Fa presente che in sede COSAC è emersa in modo univoco l'esigenza che essa si configuri come un luogo di confronto aperto, inclusivo, trasparente, capace di interagire direttamente con la società civile e nel quale al contempo – come evidenziato anche ad Helsinki – i rappresentanti dei Parlamenti nazionali possano essere adeguatamente coinvolti. Segnala che, a nome del nostro Paese, il Presidente della XIV Commissione politiche per l'Unione europea del Senato ha, in particolare, rappresentato, l'esigenza che, nell'ambito della governance della Conferenza, i Parlamenti nazionali siano rappresentati da almeno 4 membri per ciascuna Camera, in modo tale da rispecchiare, per quanto possibile, gli orientamenti politici a livello nazionale. Sottolinea che analoghe istanze sono state rivolte da molti rappresentanti dei Parlamenti nazionali, che hanno avanzato la richiesta di essere pienamente coinvolti nella definizione degli obiettivi, dell'organizzazione e nei lavori della Conferenza e di avere un numero adeguato di rappresentanti, almeno pari a quello del Parlamento europeo. Rammenta inoltre che il 22 gennaio tale posizione è stata formalizzata in una lettera sottoscritta dalla larga maggioranza dei Presidenti COSAC, inclusi i rappresentanti italiani, indirizzata alle Istituzioni europee.
  Ricorda, infine, che il lancio della Conferenza dovrebbe avvenire per il tramite di una dichiarazione congiunta delle tre Istituzioni europee: il Parlamento europeo, che si è pronunciato con risoluzione del 15 gennaio scorso, la Commissione europea, che ha adottato una Comunicazione il 22 gennaio, e il Consiglio, che si è riunito il 28 gennaio nella formazione affari generali sottolineando l'importanza che la Conferenza si concentri sui temi più rilevanti per i cittadini europei e contribuisca allo sviluppo delle politiche dell'UE a medio e lungo termine al fine di affrontare meglio le sfide che l'Europa deve affrontare. Rammenta che la prima riunione della Conferenza si terrà a Dubrovnik (Ragusa), in Croazia, il 9 maggio. Ciò premesso, dichiara di essere a disposizione dei colleghi per eventuali richieste di approfondimento delle questioni emerse nel corso della riunione a Zagabria.

  Sergio BATTELLI, presidente, ringrazia la vicepresidente Berlinghieri per l'esaustiva relazione svolta e, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 5 febbraio 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.35.

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