CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 gennaio 2020
313.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 131

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 28 gennaio 2020.

Audizione di rappresentanti di Alleanza delle Cooperative Italiane – Coordinamento pesca (AGCI Agrital Pesca, FedAgri Pesca-Federcoopesca e Legacoop agroalimentare-Dipartimento Pesca) Associazione nazionale piccoli imprenditori della pesca (ANAPI Pesca) e UECOOP, nell'ambito dell'esame del testo unificato delle proposte di legge C. 1008 L'Abbate, C. 1009 D'Alessandro e C. 1636 Viviani, recante Interventi per il settore ittico e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale. Delega al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 14.30.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 28 gennaio 2020. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 14.30.

DL 162/2019: Disposizioni urgenti in materia di proroga termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica.
C. 2325 Governo.

(Parere alle Commissioni I e V).
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 gennaio 2020.

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  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione dell'impianto.
  Ricordo, altresì, che nella seduta del 21 gennaio scorso era intervenuto l'onorevole Nevi, preannunciando la presentazione, da parte del proprio gruppo, di una proposta alternativa di parere.
  Avverto quindi che anche il gruppo Lega ha presentato una proposta alternativa di parere.

  Rosalba CIMINO (M5S), relatrice, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1). Si sofferma quindi sul differimento al 31 dicembre 2020 dell'obbligo di presentare l'informazione antimafia per i titolari di fondi agricoli che usufruiscono di fondi europei per importi da 5.000 a 25.000 euro, come prescritto dagli articoli 83, comma 3-bis, e 91, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 159 del 2011 (Codice antimafia), disposto dall'articolo 10, comma 2 del decreto-legge in esame. Rileva a tale proposito che, come emerso nel corso dell'audizione del Direttore dell'Agea, le disposizioni del Codice antimafia, come modificate nel 2017, hanno determinato un impatto operativo di rilevante portata sull'attività di erogazione dei contributi da parte degli organismi pagatori, atteso l'incremento delle richieste di documentazione antimafia alle prefetture competenti prodotto dalla normativa sopravvenuta, dovuto all'aumento del numero di soggetti che sono tenuti a rendere le previste dichiarazioni sostitutive, ai fini della consultazione della banca nazionale unica (BDNA).
  Osservato che, come sottolineato dall'Agea, un'ulteriore criticità è rappresentata dal fatto che la maggior parte delle richieste è ancora in fase di istruttoria presso le prefetture competenti, con la conseguenza che le erogazioni da parte degli organismi pagatori sono avvenute, dopo l'acquisizione della richiesta dalla banca dati nazionale unica, per il decorso del termine di 30 giorni previsto dalla legge per i casi di urgenza, al fine di superare la necessità di ricorrere a continue proroghe annuali, evidenzia l'opportunità di sottoporre alla valutazione delle Commissioni di merito alcune proposte di modifica della normativa in esame, oggetto delle osservazioni.
  Nella sua proposta di parere si invitano, quindi, le Commissioni I e V a valutare l'opportunità di modificare gli articoli 83, comma 3-bis, e 91, comma 1-bis, del Codice antimafia, in primo luogo, incrementando il limite dell'importo oltre il quale diviene obbligatoria la presentazione della documentazione antimafia e, in secondo luogo, prevedendo che per le erogazioni destinate al settore agricolo, in deroga a quanto stabilito dall'articolo 86, comma 2-bis, la documentazione antimafia, nei termini di validità di cui all'articolo 86, commi 1 e 2, sia utilizzabile e produca i suoi effetti anche in altri procedimenti, diversi da quello per il quale è stata acquisita, riguardanti i medesimi soggetti. Si segnala, inoltre, l'opportunità, di introdurre, all'articolo 83 del Codice antimafia, una disposizione diretta a prevedere, per le erogazioni a carico del bilancio nazionale destinate al settore agricolo, uno specifico limite di importo, oltre il quale rendere obbligatoria la documentazione antimafia.

  Raffaele NEVI (FI) illustra la proposta alternativa di parere contrario presentata dal suo gruppo (vedi allegato 2).
  Osserva quindi che, nonostante il provvedimento in esame debba essere considerato come un atto necessario al completamento della manovra economica per il 2020, esso non contiene alcune misure fondamentali e da tempo attese per il comparto agricolo, tra le quali: maggiori risorse per il contrasto alla Xylella fastidiosa, rispetto alla quale i circa 500 milioni di euro stanziati su base pluriennale sono insufficiente a coprire danni che ormai si aggirano sugli 1,6 miliardi di euro; maggiori risorse per il contrasto alla cimice asiatica e ai danni da questa prodotti, Pag. 133rispetto ai quali gli 80 milioni stanziati con la legge di bilancio 2020, ripartiti su più anni sono insufficienti a coprire gli oltre 588 milioni di euro dei danni registrati dai frutticoltori del nord Italia nel solo 2019; misure per contrastare gli effetti della plastic tax e della sugar tax sul comparto agroalimentare e sulla spesa alimentare dei cittadini. Sottolinea, infatti, che per i produttori di bevande analcoliche, comprese quelle a base di frutta, a regime, le due norme comporteranno un aumento del 60 per cento sul costo della plastica e un aumento del 28 per cento di pressione fiscale sulle bevande zuccherate.
  Evidenzia, inoltre, la mancanza nel decreto-legge in esame di misure volte a velocizzare i pagamenti agricoli, per i quali gli adempimenti necessari, ivi compresi quelli relativi alla certificazione antimafia, e i ritardi degli organismi pagatori quali AGEA, determinano ritardi di anni, nonché di misure per velocizzare l'emanazione dei decreti attuativi del decreto-legge n. 27 del 2019 sulle emergenze agricole, compreso il decreto relativo all'utilizzo dei 300 milioni del Piano olivicolo in Puglia, che avrebbero dovuto essere emanati entro il luglio 2019.
  Rileva poi la mancata previsione di misure che prevedano un adeguato periodo di transizione in relazione alla soppressione dei sussidi considerati ambientalmente dannosi, tra i quali il gasolio agevolato in agricoltura, in relazione al quale la manovra di bilancio per il 2020 ha previsto che tali riduzioni inizieranno dal 2021, nonché, adeguate e specifiche misure per l'efficientamento del parco macchine agricole e forestali, considerato che le imprese agricole che determinano il proprio reddito su base catastale sono state escluse da Industria 4.0 e che le misure di sostegno introdotte nella legge di bilancio per il 2020, quali il credito d'imposta per investimenti in beni strumentali, in ricerca e sviluppo e in innovazione tecnologica 4.0 appaiono di difficile fruizione da parte del comparto agricolo e di valore agevolativo ridotto rispetto al super e all'iperammortamento di Industria 4.0.
  Sottolinea, infine, la mancanza di misure che consentano ai giovani e alle donne di poter usufruire dei sostegni previsti per legge, considerata la farraginosità dei meccanismi per l'erogazione dei sostegni all'autoimprenditorialità di cui al decreto legislativo n. 185 del 2000 e gli errori di programmazione delle amministrazioni regionali, in particolare quelle del Sud, che hanno determinato il respingimento di un'elevata percentuale di domande presentate da giovani aspiranti imprenditori agricoli in relazione ai Piani di sviluppo rurale o a valere sulla misura «Resto al Sud», con il rischio di perdere i fondi messi a disposizione dall'Unione.

  Tullio PATASSINI (LEGA) illustra la proposta alternativa di parere contrario presentata dal suo gruppo (vedi allegato 3).
  Evidenzia quindi che, per quanto concerne il comparto agricolo ed agroalimentare, gli interventi previsti nel decreto-legge in esame appaiono assolutamente privi di una visione strategica per il settore. Cita, ad esempio, gli interventi di proroga per l'anno 2020 del cosiddetto bonus verde, che, sebbene rispondano alla necessità di diffondere, attraverso la detrazione fisale, buone pratiche per il contenimento dei cambiamenti del clima, ritiene privi di carattere strutturale e assolutamente inadeguati a rilanciare il settore del giardinaggio e della manutenzione del verde.
  Rileva la mancata previsione di interventi stabili e durature nel tempo a sostegno del florovivaismo, che ha una forte valenza sul mercato non solo nazionale, ma anche internazionale, rappresentando un settore di punta del Made in Italy.
  Si sofferma poi sul Green New Deal italiano, che giudica basato su logiche meramente propagandistiche, e che, a suo avviso, ha portato all'introduzione nella legge di bilancio per il 2020 di misure come la plastic tax e sugar tax che, ancor prima della loro entrata in vigore – prevista rispettivamente per luglio e ottobre 2020 – hanno già dispiegato i loro negativi effetti sul settore agroalimentare. Sottolinea, a tale riguardo, che alcune imprese Pag. 134del settore della produzione di soft drink hanno già annunciato la delocalizzazione dei propri stabilimenti creando gravi disagi all'occupazione e che, in particolare, la plastic tax sta già comportando conseguenze negative sugli investimenti e sulla produzione in molte regioni italiane. Ritiene quindi grave la mancata previsione nel decreto-legge in esame di adeguati interventi di sostegno del settore agroalimentare italiano, nonché di iniziative mirate ad uno sviluppo in chiave innovativa del settore agricolo.
  Giudica, inoltre, altrettanto grave la mancata previsione della proroga del termine relativo all'istituzione della Commissione per lo studio delle proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, di cui alla legge 30 dicembre 2019, n. 160. Ritiene, infatti, che gli interventi per la soppressione dei sussidi considerati ambientalmente dannosi necessitino di una seria ed adeguata strategia di transizione, al fine di individuare i sussidi realmente dannosi e di arrivare ad una loro riduzione senza provocare un danno all'economia delle aziende coinvolte.
  Evidenzia poi che le misure di rafforzamento delle azioni di contrasto alla contraffazione e alla tutela del Made in Italy, previste agli articoli 28, comma 3, e 41 del provvedimento in esame sono assolutamente carenti, anche di fronte alla necessità di sostenere le produzioni di qualità davanti a fenomeni che possano comprometterne la competitività, come l'introduzione dei dazi americani e la Brexit. Reputa quindi che dal combinato disposto della revisione dei sussidi ambientalmente dannosi, sul fronte interno, e della mancata adozione di misure volte a contrastare efficacemente, sul versante internazionale, gli effetti della Brexit e del fenomeno dell’Italian sounding, deriverà una forte penalizzazione degli agricoltori italiani.
  Con riguardo alle misure antimafia per i titolari di fondi agricoli che usufruiscono di fondi europei per importi da 5.000 a 25.000 euro, osserva come la proroga al 31 dicembre 2020, non sia risolutiva ad evitare il rischio dell'interruzione delle erogazioni a causa delle difficoltà burocratiche legate alla produzione della documentazione. Occorre, dunque, a suo avviso, provvedere ad una immediata revisione del sistema dell'informazione antimafia volta a snellire le procedure previste dal Codice antimafia per evitare un'eccessiva burocratizzazione del sistema ed efficaci i controlli.
  Rileva, infine, la totale assenza di iniziative a favore del comparto della pesca. Sottolinea, a tale proposito, che risulta invece fondamentale per il settore l'adozione di misure che prevedano l'esonero dall'emissione elettronica dello scontrino per le cessioni di prodotti ittici effettuate direttamente al consumatore finale, al fine di introdurre una reale semplificazione delle incombenze che gravano sugli imprenditori ittici e restituire loro maggiore competitività.

  Filippo GALLINELLA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 21 gennaio 2020, a pagina 86, prima colonna, alla trentunesima riga, sopprimere il numero «5» e alla trentatreesima riga sostituire la cifra «68,5» con la cifra «65,5».

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