CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 20 dicembre 2019
299.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Venerdì 20 dicembre 2019.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10 alle 10.30, dalle 14.10 alle 14.30 e dalle 16.30 alle 16.35.

SEDE REFERENTE

  Venerdì 20 dicembre 2019. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI, indi del vicepresidente Giuseppe BUOMPANE, indi della vicepresidente Stefania PRESTIGIACOMO. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pierpaolo Baretta, il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Antonio Misiani e la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 10.35.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 e relativa nota di variazioni.
C. 2305 Governo, approvato dal Senato e C. 2305/I Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 dicembre 2019.

  Claudio BORGHI, presidente, dopo aver dato conto delle sostituzioni, comunica che la deputata Carfagna sottoscrive l'emendamento Paolo Russo 8.8.
  Avverte che sono state presentate 1130 proposte emendative riferite al disegno di legge recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 (C. 2305 Governo, approvato dal Senato).
  Ricorda che l'articolo 21, comma 1-quinquies, della legge n. 196 del 2009, in attuazione dell'articolo 15, comma 2, della legge n. 243 del 2012, pone precisi limiti al contenuto della prima sezione del disegno di legge di bilancio, stabilendo che essa, in ogni caso, non deve contenere norme di delega, di carattere ordinamentale o organizzatorio, né interventi di natura localistica Pag. 4o microsettoriale ovvero norme che dispongono la variazione diretta delle previsioni di entrata o di spesa contenute nella seconda sezione del predetto disegno di legge.
  Alla luce di tali limiti comunica che devono considerarsi inammissibili per estraneità di materia le seguenti proposte emendative:
   Dara 7.18, che attribuisce 12 milioni di euro per la progettazione e realizzazione di una vasca di laminazione nella ex cava di Pirossina a Castiglione delle Stiviere;
   Valbusa 8.6, che assegna 3 milioni di euro nel 2021 e 2022 per la bonifica e la messa in sicurezza del sito di Sun Oil nel comune di Sona;
   Zanella 8.10, che contiene norme di carattere ordinamentale modificando le procedure di rimessione in pristino o di versamento di indennità pecuniaria in caso di violazione degli obblighi di tutela del Codice dei beni culturali e del paesaggio;
   Mulè 12.4, che modifica le competenze del Presidente delle autorità portuali;
   Rampelli 12-bis.3, che reca una disposizione di delega al Governo all'adozione di misure in favore degli anziani;
   Ruffino 13.7, che consente di iscrivere all'albo dei segretari comunali e provinciali coloro che abbiano svolto le funzioni di vicesegretario comunale presso gli enti locali a specifiche condizioni;
   Iezzi 17.1, che istituisce e disciplina l'Istituto per la conservazione della storia dei vigili del fuoco;
   Silvestroni 17-quater.1, che disciplina lo status giuridico ed economico dei segretari comunali dei piccolissimi comuni;
   Cavandoli 18-septies.1, che modifica i requisiti per l'accesso degli avvocati all'albo per il patrocinio presso giurisdizioni superiori;
   Caiata 20.2, che disciplina il riparto delle risorse derivanti dai diritti audiovisivi relativi al campionato italiano di calcio di serie A;
   Spena 21.1, che modifica la disciplina della validità dei contratti di affitto di fondi rustici;
   Fiorini 24.28, che sopprime i controlli radiometrici al confine tra Italia e Svizzera sulle importazioni di semi-lavorati metallici;
   Patassini 26-bis.4, che esclude l'applicazione dell'articolo 78, comma 1, del Codice della strada per la sostituzione decennale dei serbatoi dei veicoli GPL;
   Patassini 26-bis.5, in materia di verifiche dell'integrità dei serbatoi interrati di capacità superiori a 13 mc;
   Ferro 28.1, che attribuisce un finanziamento di un milione di euro per il «Centro del Gusto» presso l'Università degli Studi Magna Grecia di Catanzaro;
   Benigni 36-ter.5, 36-ter.11, 36-ter.12, 36-ter.13, 36-ter.14, 36-ter.15, 36-ter.16 e 36-ter.17, Caffaratto 44-ter.1 che prevedono microinterventi a livello comunale;
   Benigni 36-ter.6 che autorizza la realizzazione di una caserma dei Carabinieri nel Comune di Caravaggio;
   Mandelli 40-ter.3 che assegna 1 milione di euro in favore della Cooperativa Meridiana Due di Monza;
   Andreuzza 44.1 che sospende l'efficacia delle disposizioni relative alla libera prestazione e all'esercizio stabile dell'attività di guida turistica da parte di cittadini dell'Unione europea;
   Varchi 47-septies.3, che istituisce un Fondo con una dotazione di 1,5 milioni di euro annui per il triennio 2020-2022, per i lavori di messa in sicurezza dei locali del Palazzo ex Eas di Palermo e i lavori di manutenzione necessari nella casa circondariale Petrusa di Agrigento;Pag. 5
   Trancassini 53.2, 53.3, 53.4 e 53.5, che recano modifiche ad articoli del Codice Civile e alle relative norme di attuazione;
   Golinelli 55-quinquies.1, che modifica alcune disposizioni del Codice delle leggi antimafia (decreto legislativo n. 159 del 2011) riguardanti la documentazione antimafia;
   Mandelli 55-novies.3, che interviene sulle attività rientranti in talune professioni e arti sanitarie;
   Boldi 55-quinquiesdecies.3, che interviene sui requisiti che devono possedere i laureati in odontoiatria e medicina legittimati all'esercizio della professione di odontoiatra ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici per dirigente medico odontoiatra;
   Liuni 59.5 e 59.6, che recano modifiche alla legge n. 157 del 1992 che disciplina l'attività venatoria;
   Zanella 60.30, che reca modifiche di carattere ordinamentale al Codice dei beni culturali e del paesaggio;
   Nevi 60.34, in quanto in parte privo di contenuto normativo, poiché interviene su disposizioni già abrogate;
   Bignami 95.9, che reca una delega legislativa concernente il Fondo di solidarietà comunale.

  Comunica altresì che devono essere considerate inammissibile per carenza o inidoneità di compensazione le seguenti proposte emendative: Gelmini 01.01, Colla 2.8, Gusmeroli 2.16, Centemero 2.17, Paternoster 2.19, Cecchetti 2.23, Boniardi 2.26, Bitonci 4.3 e 4.4, Paolo Russo 5.2, Gelmini 5.3, Paolo Russo 5.4, Lollobrigida 5.5, Lupi 5.6, Di Muro 5.9, Delmastro Delle Vedove 5-bis.1, Durigon 6-bis.1, Mandelli 7.2, Benigni 7.10, Rixi 7.12, Cavandoli 7.19, Dara 7.20, Lucaselli 7.21, Patassini 7.25, Colla 7.34, Benigni 8.4, Ripani 8.17, 8.18, De Angelis 8.25, Rospi 8.26, Benigni 8.27, Ferro 8.33, Golinelli 8.37, Rampelli 8.39, Lazzarini 8.41, Calabria 8.44 e 8.45, Garavaglia 8.47, Ripani 8-sexies.3, Meloni 9.4, Mulè 11.4, Andreuzza 11.12, Pentangelo 12.13, Lucaselli 12.18, Rixi 12.20, Bellachioma 12.23, Rixi 12.25, Molinari 12.29, Saltamartini 12.30, Varchi 12-bis.2, Tonelli 14.12, 14.21 e 16.3, Maria Tripodi 17.6, Molteni 17-ter.2, Maria Tripodi 17-ter.4, 17-ter.5, 17-ter.13 e 17-ter.15, Silvestroni 17-quater.1 e 17-quater.2, Paolo Russo 18.1, Stefani 18.3, Paolo Russo 18.10, Giacomoni 19.1, Binelli 19.7, Galantino 19-bis.1, Palmieri 22.2, Silli 22.3, Capitanio 22.5, Morrone 24.17, Cavandoli 24.19, Fiorini 24.29, 24.31, Locatelli 25.1, Boniardi 25.2, Vanessa Cattoi 25.3, Locatelli 25.5, Covolo 25.6, Gagliardi 25.7, Viviani 26.4, Patassini 26-bis.1, 26-bis.2, 26-bis.3, 26-bis.6 e 26-bis.7, Foscolo 26-bis.8, Ferro 28.1, Magi 28.2, Colla 28.9, Saccani Jotti 28.14, D'Attis 28.15, Aprea 28-octies.2, Gusmeroli 30.1 e 30.2, Comaroli 30.4, Porchietto 32.1, Gelmini 32.3, 32.4 e 32.5, Paolo Russo 32.6, Porchietto 32.16, Prestigiacomo 33.3, Di Muro 34.5, Andreuzza 36.4, Gava 36.5, Patassini 36.6 e 36.7, Golinelli 36.8, Andreuzza 36.9 e 36.11, Patassini 36.12, Benigni 36-ter.3, 36-ter.4, 36-ter.5, 36-ter.6 e 36-ter.9, Tombolato 37.1, Ferro 37.2, Locatelli 40.1, Boniardi 40.2, Locatelli 40.3, 40.5 e 40.6, Paolo Russo 40.23, Montaruli 40-quater.6, Rampelli 40-quater.7, Delmastro Delle Vedove 40-quater.8, Gelmini 41.3 e 41.4, Locatelli 41.7 e 41.8, Carfagna 41.9, Locatelli 41.11, Montaruli 41.18, Manzato 41.22 e 41.23, Lucaselli 41.24, Delmastro Delle Vedove 41-bis.1, Binelli 42.1, Giacometti 42.3, Locatelli 42.6, Mollicone 43.4, Zoffili 43-ter.2, Patassini 44.6, Rampelli 44.11, Sozzani 47.1, Rospi 48-bis.1, Molinari 54.2, Bellucci 55-quater.1, Mandelli 55-novies.7, Comaroli 55-decies.1, 55-decies.2 e 55-decies.3, Boldi 55-quinquiesdecies.6, Alessandro Pagano 55-quinquiesdecies.7, Vanessa Cattoi 55-quinquiesdecies.8, 55-quinquiesdecies.9 e 55-quinquiesdecies.10, Locatelli 57.2, Sozzani 58.2 e 58.3, Polverini 58.7, Gelmini 58.8, Vizzini 58.9, Gagliardi 58-bis.1, Durigon 58-bis.3, Nevi 58-bis.4, Durigon 58-quinquies.2, 58-octies.2 e 58-novies.1, Guidesi 59.3, Golinelli 59.4, 59.7, 60.1 e 60.2, Manzato 60.6 e 60.10, Lolini Pag. 660.11, Manzato 60.13, Luca De Carlo 60.14, Molinari 60.16, Viviani 60.28 e 60.29, Spena 60.32, Rospi 60-sexies.1, Tonelli 62-bis.6, Piastra 63.1, Maturi 63.4, Binelli 65.6, Benigni 65.7, Bignami 65-bis.2, Musella 65-bis.3, Garavaglia 67.7, Bellachioma 68.1, Garavaglia 69.1, Lazzarini 69.2, Benigni 69.6, Bellachioma 69.9, Benigni 69-bis.2, Mulè 72.1, Comaroli 75.1, Bellachioma 76.1, Zordan 76.2, Garavaglia 76.3, Gagliardi 78.3, Garavaglia 78.4, Gagliardi 79.1, Lucaselli 79.2, Rospi 79.5, Gagliardi 79.7, Rampelli 79.8, Garavaglia 79.9, Gava 79.10, Pettazzi 80.1 e 80.2, Rospi 82.2, Gagliardi 82.3 e 82.4, Vanessa Cattoi 82.5, Caretta 82.6, Molinari 82.7, Vizzini 83.1, Boniardi 83.3, Gelmini 84.1, Mollicone 84.6, Paolo Russo 84.8, Garavaglia 85.1, Comaroli 85.2, Centemero 86.1 e 86.2, Lollobrigida 86.8, Cassinelli 87-bis.1, Tarantino 88.1, Lucaselli 88.2, Bignami 88.3, Ribolla 88.4, Lollobrigida 88.5, Gagliardi 88.7 e 88.8, Bitonci 88.9, Comaroli 88.11, D'Attis 88.13, Gusmeroli 89.1, Bitonci 89.2, Palmieri 91.1, Rixi 91.4, Ripani 91-septies.2, Meloni 92.1, Mulè 93.1, Bitonci 94.3, Marchetti 94.6, Bellachioma 94.8, Gusmeroli 95.2, Foti 95.5, 95.6, Bignami 95.8, Paolo Russo 95.11, Comaroli 95.13 e 95.14, Lollobrigida 96.1, Andreuzza 96.5, Raffaelli 96.6, Musella 97.5, Molinari 98.4, Bartolozzi 99.1, Prestigiacomo 99.2, Capitanio 99.4, Formentini 99.10, Locatelli 99.11, Prestigiacomo 100.1, Bartolozzi 100.2, Prestigiacomo 100.4, 100.5 e 100-bis.1, Molteni 101.2, Tonelli 101.3, Lupi 101.11 e 101.12, Benigni 101-ter.1, 101-ter.2, 101-ter.3 e 101-ter.4, Mulè Tab.2.1.
  Avverte altresì che, come emerso nell'Ufficio di presidenza precedentemente svoltosi, i gruppi hanno unanimemente convenuto di rinunciare alla presentazione dei ricorsi alla presidenza della Commissione avverso le declaratorie di inammissibilità delle proposte emendative presentate.
  Fa presente inoltre che, al fine di assicurare un più ordinato svolgimento dei lavori, come risulta dall'indice del fascicolo degli emendamenti in distribuzione, il testo del disegno di legge di bilancio è stato ripartito per aree tematiche, a loro volta raggruppate per macroaree, elaborate sulla base del testo presentato al Senato (S. 1586), come risultante a seguito dello stralcio predisposto dal Presidente del Senato (S. 1586 Annesso) e delle ulteriori materie introdotte nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento.
  Avverte che le predette aree tematiche sono state identificate con un numero progressivo, corrispondente a quello degli articoli recati dall'atto Senato 1586 (Annesso) e comprendono uno o più commi vertenti su materie analoghe.
  In tale quadro, la numerazione degli emendamenti indica dunque, con il primo numero, proprio la materia cui si riferisce ciascun emendamento, mentre il secondo numero, come di consueto, identifica specificamente l'emendamento.
  Tutto ciò premesso, avverte che l'esame degli emendamenti inizierà dalle proposte emendative riferite alle aree tematiche da 1 a 12.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza che nella seduta di ieri, originariamente convocata al termine dell'audizione del Ministro Gualtieri, per l'esame preliminare del disegno di legge di bilancio era presente soltanto il gruppo Lega. Ritiene che, a causa dei tempi eccessivamente ristretti, l'esame della manovra finanziaria da parte della Camera sia in realtà una farsa. Invita pertanto la maggioranza e il Governo ad avere almeno rispetto per il lavoro svolto dai parlamentari. Chiede, pertanto, di poter intervenire in sede di esame preliminare del provvedimento.

  Claudio BORGHI, presidente, pur comprendendo il disappunto manifestato dal deputato Garavaglia per i tempi di svolgimento della seduta convocata ieri per l'esame preliminare sul provvedimento, ricorda che in sede di esame preliminare non è richiesto il numero legale.
  Fa presente quindi che, essendosi già concluso l'esame preliminare, nella seduta odierna è possibile svolgere comunque la discussione sul complesso delle proposte emendative presentate.

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  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) ritiene necessario, al fine di ristabilire un clima di rispetto nei confronti delle opposizioni, che abbia luogo la discussione sul complesso degli emendamenti.

  Fabio MELILLI (PD), osservato che per un mero disguido si è reso necessario nella giornata di ieri riconvocare alle 14.30 la seduta per il seguito dell'esame preliminare del provvedimento, fa presente al collega Garavaglia che lui stesso si è trovato a svolgere l'intervento in sede di esame preliminare in un clima di generale assenza dei colleghi. Ritiene, pertanto, che in questa circostanza ogni gruppo abbia titolo a richiamare i colleghi al rispetto reciproco.
  Reputa inoltre corretta la proposta del presidente Borghi di consentire lo svolgimento della discussione sul complesso degli emendamenti, considerato che nessuno vuole limitare il dibattito.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) precisa che in relazione alle modalità di svolgimento della seduta di ieri, il suo gruppo ha stigmatizzato, in particolare, l'assenza dei due relatori e del rappresentante del Governo. Considerati, quindi, l'assoluta indisponibilità della maggioranza a modificare il testo, il ritardo con cui si è svolta l'audizione del Ministro Gualtieri e l'assenza di gran parte dei componenti della Commissione alla seduta di ieri, convocata per il seguito dell'esame preliminare, lamenta la mancanza di rispetto nei confronti delle prerogative dei gruppi di opposizione.

  Michele SODANO (M5S), relatore, replicando alla collega Comaroli, fa presente che la seduta di ieri si è svolta alla presenza della sottosegretaria Castelli.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI) ritiene legittima la richiesta avanzata dai colleghi della Lega di poter intervenire sul complesso delle proposte emendative presentate.
  Solleva poi una questione legata al criterio di ammissibilità utilizzato dalla presidenza della Commissione sotto il profilo della congruità delle coperture finanziarie che utilizzano le risorse del Fondo per il reddito di cittadinanza che, di fatto, ha reso inammissibili numerose proposte emendative presentate dal suo gruppo. Osserva, pertanto, come, dal combinato disposto della decisione – assunta anche con l'assenso di Forza Italia – di rinunciare ai ricorsi avverso le inammissibilità e del criterio assunto dalla presidenza nel valutare le coperture finanziarie, sia stato falcidiato un numero molto elevato di emendamenti presentati dal suo gruppo.
  Ricordato come sia stata giudicata ammissibile una mozione presentata dal suo gruppo e di recente discussa dall'Assemblea che impegnava il Governo a ridurre il cuneo fiscale utilizzando le risorse del Fondo per il reddito di cittadinanza, ritiene che il criterio assunto dal presidente di ammettere un utilizzo solo parziale di tale Fondo ai fini del vaglio della congruità delle coperture sia un elemento di assoluta novità, che giudica inaccettabile. Alla luce di tale novità, avverte che il gruppo Forza Italia potrebbe rivedere la decisione politica assunta nella riunione di ieri dell'Ufficio di presidenza di rinunciare alla presentazione dei ricorsi.

  Claudio BORGHI, presidente, pur comprendendo il senso di frustrazione manifestata dall'onorevole Prestigiacomo, osserva, sul piano del metodo, che la presidenza della Commissione non può individuare ex ante i criteri in base ai quali effettuerà il vaglio di ammissibilità, essendo tali criteri definibili solo successivamente alla presentazione degli emendamenti sulla base delle coperture concretamente contenute in questi ultimi. Fa presente, poi, che l'ammissibilità delle mozioni si basa su criteri diversi da quelli che presiedono all'ammissibilità degli emendamenti.
  Sottolinea, inoltre, che in mancanza dell'individuazione di un limite di utilizzo delle risorse del Fondo per il reddito di cittadinanza, si produrrebbe il risultato di privare nel 2020 del reddito di cittadinanza coloro che lo hanno percepito nel Pag. 82019: ciò non è consentito in assenza di una modifica legislativa. Rammenta inoltre che all'esito di un'attenta valutazione degli uffici, la presidenza, adottando un criterio prudenziale, ha deciso di individuare in 2,65 miliardi di euro il limite di copertura derivante dalle risorse stanziate per il reddito di cittadinanza.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI) ritiene inaccettabile che decine di emendamenti giudicati ammissibili al Senato, di contenuto analogo a quelli proposti alla Camera, siano stati, invece, ritenuti inammissibili dalla presidenza della Commissione sotto il profilo della congruità o idoneità della copertura finanziaria. Pur essendo un fatto ormai noto che al Senato la valutazione di ammissibilità per estraneità di materia sia effettuata sulla base di criteri meno rigorosi di quelli adottati dalla Camera, con particolare riferimento alle norme ordinamentali e microsettoriali – che, infatti, in quel consesso sono state ampiamente ammesse – ritiene che la diversità di valutazione sul piano delle coperture finanziarie ponga una questione molto seria.

  Bruno TABACCI (MISTO-CD-RI-+E), contrariamente a quanto osservato dall'onorevole Prestigiacomo, giudica positivamente che, almeno nei criteri di ammissibilità degli emendamenti, i due rami del Parlamento mantengano la loro autonomia addivenendo, in taluni casi, a valutazioni di segno contrario.

  Claudio BORGHI, presidente, sottolinea, come già ha avuto modo di osservare in sede di audizione del Ministro dell'economia e delle finanze, la propria contrarietà ad alcune scelte operate dal Senato in sede di valutazione di ammissibilità di talune proposte emendative riferite al disegno di legge di bilancio.

  Fabio MELILLI (PD) ricorda che in sede di Ufficio di presidenza tutti i gruppi avevano convenuto sul numero complessivo di emendamenti da presentare, che avrebbe dovuto essere pari a circa 350 in modo da poterli considerare tutti automaticamente segnalati per la votazione. Osserva quindi che, contrariamente a quanto era stato convenuto, sono state presentate più di 1.000 proposte emendative, che anche il gruppo Forza Italia ne ha presentate in numero più che triplo rispetto alla quota che si era impegnato a non superare e che gli emendamenti che residuano all'esito della dichiarazione di inammissibilità risultano di gran lunga superiori alla predetta quota. Ritiene pertanto assolutamente corretta la posizione assunta dal presidente Borghi e valuta positivamente che alla Camera – diversamente da quanto accade al Senato – il vaglio di ammissibilità venga svolto in maniera rigorosa anche in riferimento alla carenza o inidoneità della copertura finanziaria.
  Rammentato che l'articolo 79 del Regolamento impone una certa speditezza dei lavori delle Commissioni in sede referente, osserva, inoltre, che la maggioranza ha comunque dimostrato grande disponibilità a rispettare appuntamenti politici importanti dei gruppi di opposizione, come il Congresso della Lega che si svolgerà nella giornata di domani, consentendo un'interruzione dei lavori per dare modo ai componenti di tale gruppo di prenderne parte. Ritiene quindi pretestuoso da parte delle opposizioni ritornare su decisioni già assunte all'unanimità in sede di Ufficio di presidenza, al solo scopo di ritardare l'inizio dell'esame degli emendamenti.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda ai gruppi che, in fase di predisposizione delle proposte emendative, è sempre possibile per i gruppi consultare gli uffici della Camera preposti all'istruttoria sulla ammissibilità sotto il profilo della idoneità della copertura finanziaria.

  Francesco LOLLOBRIGIDA (FDI), in relazione al mancato rispetto di quanto convenuto in Ufficio di presidenza, sottolinea come anche la maggioranza sia venuta meno al proprio impegno di non presentare alcuna proposta emendativa. Pag. 9Quanto poi al motivo per il quale il proprio gruppo ha presentato un numero di emendamenti superiore a quello convenuto nell'Ufficio di presidenza, precisa che tale scelta è stata determinata dal timore che una rilevante quota di proposte emendative fosse dichiarata inammissibile per estraneità di materia o per carenza o inidoneità della copertura. Tale timore risulta ora confermato dai fatti.
  Chiede comunque di poter discutere tutte le proposte emendative presentate, in modo da consentire alla minoranza di poter svolgere il proprio ruolo e per non delegittimare il Parlamento. Ricorda inoltre che in occasione della scorsa sessione di bilancio alcune delle forze politiche che ora sostengono il Governo avevano lamentato la riduzione dei tempi di discussione del disegno di legge di bilancio, mentre oggi utilizzano le medesime modalità di svolgimento dei lavori.
  Per quanto riguarda le divergenze tra le procedure adottate nei due rami del Parlamento, pur riconoscendo la possibilità di discipline difformi, ritiene comunque che le ammissibilità riconosciute dal Senato vadano tenute in debito conto. Chiede pertanto un ripensamento delle inammissibilità per carenza o inidoneità della copertura.

  Claudio BORGHI, presidente, evidenzia come la presidenza non sia stata eccessivamente severa nella valutazione dell'ammissibilità per estraneità di materia, avendo dichiarato solo 40 emendamenti inammissibili su 1.130 complessivi. Evidenzia poi, in particolare, come il gruppo Forza Italia non risulti eccessivamente penalizzato, in quanto si era impegnato in Ufficio di presidenza a presentare un centinaio di emendamenti, mentre ne ha presentati 384, dei quali 73 dichiarati inammissibili per estraneità di materia o per carenza di compensazione. Sottolinea che verranno, pertanto, posti in discussione più di 300 emendamenti di tale gruppo, rispetto al numero di 109 che si era impegnato a non superare.
  Ribadisce infine la necessità di definire criteri chiari ai fini delle valutazioni di inammissibilità.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) segnala come la questione relativa al reddito di cittadinanza sia un tema politico. A giudizio del suo gruppo, tale istituto non è utile al Paese e andrebbe abolito, impiegando le somme ad esso destinate come copertura per misure più meritevoli, quali aiuti alle famiglie e alle imprese, la riduzione del cuneo fiscale e della pressione fiscale. Chiede poi che venga consentito di riformulare le coperture recate dagli emendamenti giudicati inammissibili, in quanto non era stata comunicata espressamente la misura entro la quale sarebbe stata ritenuta ammissibile la copertura a valere sull'abolizione del reddito di cittadinanza.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda che nella legge di bilancio per il 2019 fu costituito un Fondo per il reddito di cittadinanza, mentre la disciplina dell'istituto è stata introdotta con il decreto-legge n. 4 del 2019. Pertanto la soppressione del Fondo senza l'abrogazione del citato decreto-legge avrebbe l'effetto di rendere scoperto finanziariamente l'istituto del reddito di cittadinanza, che comunque rimarrebbe in vigore.
  Osserva infine che, conformemente a quanto testé ricordato, gli emendamenti che prevedono l'abrogazione del decreto-legge n. 4 del 2019 sono stati giudicati ammissibili.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) osserva che nel corso dell'esame presso il Senato è possibile riformulare il testo delle proposte emendative presentate, sostituendolo con un «testo 2».
  Invita poi la maggioranza a concedere all'opposizione quanto meno un diritto di tribuna per la discussione delle proposte emendative, le quali, come è chiaro a tutti, non verranno comunque approvate.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E) ritiene che alcuni suoi emendamenti non siano stati correttamente ripartiti nelle Pag. 10diverse aree tematiche a cui ha fatto cenno il presidente Borghi nella fase iniziale della seduta.

  Claudio BORGHI, presidente, evidenzia che l'area tematica non si riferisce al contenuto degli emendamenti, ma alla materia del comma o dei commi a cui il presentatore ha riferito il proprio emendamento.

  Fabio MELILLI (PD), riconoscendo la valenza politica degli emendamenti relativi al reddito di cittadinanza, dichiara di non opporsi a riesaminare la questione delle coperture. Chiede però che vengano determinati tempi certi per lo svolgimento della discussione.

  Bruno TABACCI (MISTO-CD-RI-+E) rileva come si stia perdendo tempo prezioso sulle questioni relative all'inammissibilità e non sia stato ancora avviato un discorso politico. Invita pertanto a valutare il pesante vulnus posto alle prerogative del Parlamento, da giudicare in senso assoluto, senza farsi influenzare dalla posizione di maggioranza o opposizione attualmente ricoperta.

  Luigi MARATTIN (IV) non ritiene opportuno avallare il comportamento dei gruppi che hanno accettato, in Ufficio di presidenza, di presentare un numero limitato di emendamenti e poi ne hanno presentati un numero pari complessivamente al triplo. Chiede, pertanto, quale senso abbia la conclusione di accordi negli Uffici di presidenza.

  Claudio BORGHI, presidente, prende atto della richiesta dell'onorevole Melilli di iniziare la discussione sul complesso degli emendamenti, proponendo di dare nel frattempo incarico agli uffici di riesaminare le inammissibilità per carenza di compensazione, nel caso in cui siano state utilizzate le risorse relative al reddito di cittadinanza.

  Luigi MARATTIN (IV) osserva come in tal modo si consenta, di fatto, la presentazione di ricorsi, contrariamente a quanto convenuto in Ufficio di presidenza. Chiede poi quanto tempo sia necessario per il riesame dei giudizi di inammissibilità per carenza di compensazione di cui si sta discutendo.

  Claudio BORGHI, presidente, ritiene che gli uffici possano svolgere il riesame nel termine di un'ora.

  Luigi MARATTIN (IV) chiede quindi che, decorso tale termine, la Commissione inizi a votare gli emendamenti.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) ritiene inaccettabile questa proposta.

  Luigi MARATTIN (IV) chiede il motivo per il quale la proposta sia ritenuta inaccettabile dall'onorevole Garavaglia.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) evidenzia che non è accettabile porre un termine così stringente alla discussione sul complesso degli emendamenti.

  Claudio BORGHI, presidente, chiarisce che il termine orientativo di un'ora è riferito allo svolgimento, da parte degli uffici, del riesame dei giudizi di inammissibilità per carenza di compensazione e non invece alla discussione sul complesso degli emendamenti.

  Leonardo DONNO (M5S), ribadendo la propria contrarietà alla presentazione di ricorsi, manifesta l'opportunità di porre un limite alla discussione sul complesso degli emendamenti.

  Luigi MARATTIN (IV), prendendo atto della proposta del presidente, chiede che sia messo agli atti in maniera chiara che la decisione dell'Ufficio di presidenza di escludere la presentazione dei ricorsi è stata di fatto superata.

  Fabio MELILLI (PD), osservando come venga di fatto consentita la presentazione dei ricorsi, contrariamente a quanto convenuto dall'Ufficio di presidenza, chiede Pag. 11almeno che sia espressamente esclusa la possibilità di rivedere ulteriormente le decisioni che verranno adottate all'esito del riesame.

  Claudio BORGHI, presidente, conferma che, così come concordato, dopo la rivalutazione delle proposte emendative dichiarate inammissibili, si proseguirà con la discussione sul complesso degli emendamenti per passare poi alla conseguente fase delle votazioni.

  Luigi MARATTIN (IV) ribadisce che, di fatto, la Commissione sta decidendo di riammettere i ricorsi sugli emendamenti dichiarati inammissibili. A suo giudizio, occorre chiarire che, conclusa la fase di rivalutazione dell'ammissibilità degli emendamenti, sarà possibile rivolgersi eventualmente solo al Presidente della Camera, dovendo la Commissione Bilancio procedere alla votazione degli emendamenti.

  Claudio BORGHI, presidente, conferma quanto indicato dall'onorevole Marattin.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), intervenendo sul complesso degli emendamenti, desidera svolgere alcune considerazioni generali sulle principali criticità che a suo giudizio sono presenti nel disegno di legge di bilancio.
  Innanzitutto occorre, a suo giudizio, approfondire quanto dichiarato dal Ministro dell'economia e delle finanze Gualtieri nell'audizione svoltasi nella giornata di ieri, dove si è fatto riferimento ad un miglioramento relativo ai tassi di interesse rispetto a quanto previsto nel DEF.
  In realtà, ritiene che sulla base dei dati a disposizione si possa affermare esattamente il contrario, e cioè che vi sia un peggioramento, per esempio rispetto ai tassi di interesse della Grecia. Al riguardo, ritiene che tale peggioramento sia imputabile alle scelte del Governo, che dimostra un'assoluta incompetenza in materia di scelte di politica economica, che andrebbero invece attentamente monitorate.
  Passando al tema delle clausole di salvaguardia, per sterilizzare le quali sono ovviamente state accantonate ingenti risorse, segnala che purtroppo vengono contestualmente aumentate nei prossimi anni le accise su benzina e gasolio. Pertanto, nonostante quanto dichiarato dal Ministro Gualtieri sulle misure di sterilizzazione di tali clausole, rileva come sia fortemente a rischio, e quindi motivo di forte preoccupazione, la tenuta dei conti pubblici nei prossimi anni. In particolare, desidera ricordare che la maggior parte delle clausole di salvaguardia sono state previste nella legge di stabilità per il 2016 durante il Governo Renzi nella misura di 19,2 miliardi.
  Al riguardo, sottolinea che il Partito Democratico ha sempre aumentato le tasse, in quanto partito ontologicamente concentrato su misure di imposizione fiscale. D'altro lato, il MoVimento 5 Stelle ha dato il suo contributo, imponendo una filosofia che rivela un atteggiamento di odio nei confronti delle imprese, compresi i commercianti e gli artigiani.
  Più in generale ritiene che l'incontro tra queste due impostazioni della maggioranza componga la filosofia della manovra economica in esame. Tornando alla questione dell'entità delle clausole di salvaguardia, ricorda che mentre il Governo precedente ha cercato di ridurle, seppure in misura limitata, questo Governo le ha aumentate arrivando alla misura di 27 miliardi per il triennio 2020-2022. In questo quadro occorre considerare gli effetti negativi sul sistema produttivo, che deriveranno oltretutto dal richiamato aumento delle accise su benzina e gasolio nonché dall'introduzione di stupide tasse come la sugar tax e la plastic tax, la cui previsione sta già producendo effetti dannosi sia per l'occupazione sia nella spesa dei consumatori.
  Passando alle ulteriori questioni meritevoli di attenzione segnala che il comma 6 dell'articolo 1, relativo alla cedolare secca per i contratti a canone concordato, presenta un evidente problema di copertura finanziaria, dal momento che la prevista riduzione dell'aliquota comporterà Pag. 12una riduzione del gettito fiscale. Analoga questione riguarda il comma 8 del medesimo articolo, che prevede uno sgravio contributivo per l'assunzione di apprendisti di primo livello, misura che comporterà un'ulteriore perdita di gettito fiscale. Al riguardo, ritiene che il Governo debba fornire gli opportuni chiarimenti.
  Segnala altresì una criticità relativa al comma 9, che prevede la riduzione delle tariffe INAIL, determinando un buco da sanare nel 2022, conseguente alla mancanza di copertura finanziaria. Analoga questione relativa alla copertura finanziaria può essere individuata al comma 12 in materia di anticipazione della cosiddetta NASPI, che, prevedendo un ampliamento della platea dei beneficiari, necessita evidentemente di una copertura adeguata. Più in generale, si chiede se tali necessarie correzioni verranno inserite in un maxiemendamento, nell'ipotesi di voto di fiducia, ovvero possano essere approvate direttamente dalla Commissione bilancio.
  Segnala, quindi, la scelta davvero incomprensibile operata dal Governo al comma 28, che prevede una riduzione di 40 milioni di euro nel 2020 della spesa per investimenti per RFI, scelta che potrebbe intaccare investimenti già programmati.
  Con riferimento a problemi di copertura finanziaria segnala altresì le norme recate dai commi da 29 a 31, relativi alle spese per interventi di efficientamento energetico. Segnala che in tali disposizioni si è introdotto un limite di spesa, operando una stima al ribasso di quella che sarà la spesa dei comuni, nel presupposto che la spesa dell'anno precedente possa costituire un parametro attendibile. Osserva come, in realtà, l'andamento della spesa dei comuni è stata determinata da gravi ritardi nel procedimento di riparto del fondo dedicato alle spese per efficientamento energetico. Ritiene che, il prossimo anno, superati i ritardi nel riparto, i comuni saranno presumibilmente nelle condizioni di poter spendere tutte le risorse stanziate, determinandosi conseguentemente un buco nel bilancio non indifferente, pari a 365 milioni per gli anni 2020 e 2021. Anche tale norma, a suo giudizio, necessita quindi di una correzione relativa alla copertura finanziaria.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, ricorda che gli interventi sul complesso degli emendamenti possono essere svolti da ciascun deputato per una sola volta, per non più di 20 minuti. Richiama, quindi, tutti i componenti della Commissione al rispetto di tale limite al fine di consentire un ordinato andamento dei lavori.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) ritiene che con tale precisazione si voglia aggravare il vulnus già perpetrato nell'organizzazione della sessione di bilancio e ritiene che ai deputati che lo desiderino debba essere concesso tutto il tempo necessario ad illustrare gli emendamenti da loro sottoscritti. Preannuncia, quindi, che è sua intenzione intervenire ripetutamente nel corso della discussione.
  Tornando alle questioni di merito e, in particolare, sulle norme che stabiliscono il limite complessivo di 500 milioni annui da destinare ai comuni per le spese in materia di efficientamento energetico, ribadisce l'inadeguatezza di tale misura, che si basa sul presupposto che, anche quest'anno, i comuni non riusciranno a spendere tutte le risorse finanziarie stanziate. Al riguardo, stigmatizza come il Partito Democratico abbia un'idea centralista rispetto alle funzioni attribuite ai comuni e che le disposizioni descritte così come la cosiddetta armonizzazione creeranno non pochi problemi alla capacità di spesa dei comuni.
  Richiama infine l'attenzione sul comma 38 dell'articolo 1, recante contributi ai comuni per la messa in sicurezza del territorio, evidenziando come, in maniera analoga a quanto previsto da numerose altre disposizioni del presente disegno di legge di bilancio, esso stanzia risorse finanziarie di assai rilevante entità lungo un arco temporale ben superiore al triennio di riferimento, in ciò di fatto precludendo in sede parlamentare una puntuale verifica in ordine alla effettiva sostenibilità dei conti pubblici su base pluriennale.

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  Ylenja LUCASELLI (FDI) avverte preliminarmente che il gruppo Fratelli d'Italia ha presentato un complesso di proposte emendative a vario titolo volte ad approntare soluzioni efficaci ed adeguate alle diverse problematiche che ancora incidono sul processo di crescita e sviluppo, nonché a perseguire gli obiettivi prioritari per il nostro Paese. In tale quadro, osserva come il provvedimento in esame contenga infatti misure destinate alla tutela della famiglia e al sostegno della natalità che risultano del tutto inadeguate rispetto alle reali necessità, peraltro spesso apprestando le relative risorse finanziarie solo a decorrere dall'anno 2021. Segnala quindi che le proposte emendative presentate dal suo gruppo sono invece volte ad intervenire, ad esempio, in maniera diretta ed efficace a favore del funzionamento degli asili nido, all'uopo prevedendo specifici meccanismi di rotazione per garantirne l'apertura anche nei mesi estivi, nonché delle scuole dell'infanzia, anche attraverso adeguati interventi di recupero e ristrutturazione degli esistenti edifici comunali. Evidenzia come ulteriori proposte emendative riguardino invece il mondo delle imprese, rispetto al quale il provvedimento in esame interviene con misure marginali e poco sistematiche, che da un lato prescindono dalla necessità di creare le condizioni per generare nuovo lavoro e stimolare la ripresa dei consumi interni, dall'altro dimostrano una totale mancanza di volontà rispetto all'obiettivo prioritario della riduzione della tassazione a carico delle imprese medesime, il cui livello eccessivamente elevato comporta inevitabilmente una minore competitività delle stesse. In tale quadro, fa presente che le proposte emendative presentate dal suo gruppo sono finalizzate a sopprimere la misura meramente assistenziale del reddito di cittadinanza, allo scopo di destinare le risorse finanziarie in tal modo rivenienti ad un effettivo sostegno del sistema produttivo italiano. Evidenzia che una analoga attenzione il gruppo di Fratelli d'Italia ripone sul mondo dei professionisti, troppo spesso ingiustamente raffigurati come inclini a comportamenti elusivi rispetto agli obblighi fiscali. Ritiene inoltre indispensabile colmare il ritardo infrastrutturale del nostro Meridione, sul piano tanto materiale quanto immateriale, al fine di fare nuovamente del Mezzogiorno un centro strategico dell'area mediterranea, anche attraverso l'introduzione di specifici incentivi in favore degli investimenti ivi ubicati, l'istituzione di apposite zone economiche speciali e agevolazioni fiscali per i pensionati che decidano di farvi rientro e risiedervi, ciò anche nell'ottica di promuovere per quanto possibile il ripopolamento di quelle zone e contrastare perduranti fenomeni di emigrazione interna ed internazionale. Segnala altresì come talune proposte emendative siano volte ad integrare le risorse previste dalla legge cosiddetta «Salva bebè», che ha introdotto l'obblighi di installazione di dispositivi antiabbandono, in considerazione anche delle difficoltà riscontrate in sede attuativa. Segnala inoltre la specifica attenzione rivolta dal gruppo di Fratelli d'Italia al tema della scuola, intesa come presupposto fondamentale per la crescita non solo culturale del nostro Paese, da implementare sia sul versante delle infrastrutture sia sul fronte dell'ampliamento dell'offerta formativa, nonché alle questioni relative al dissesto idrogeologico e, più in generale, alla tutela del territorio. In conclusione, nel rilevare come la manovra in esame sia essenzialmente improntata a creare ulteriore deficit senza tuttavia impiegare le risorse così derivanti per la realizzazione di obiettivi utili, auspica che nel prosieguo della discussione in Commissione le proposte emendative avanzate dal gruppo Fratelli d'Italia, in uno spirito costruttivo, possano essere discusse nel merito e riscuotere la dovuta considerazione anche da parte dei rappresentanti del Governo.

  Rebecca FRASSINI (LEGA) contesta in primo luogo l’iter parlamentare seguito dal presente disegno di legge di bilancio, che di fatto impedisce presso la Camera dei deputati lo svolgimento di un confronto reale e soprattutto la possibilità di apportare al testo eventuali modifiche, evidenziando Pag. 14tuttavia come, pur in tale contesto di certo non agevole, le forze di opposizione abbiano a suo giudizio tenuto un atteggiamento paziente e costruttivo.
  Venendo al merito delle questioni, chiarisce che gli emendamenti proposti dal gruppo della Lega si concentrano su aspetti qualificanti per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese, configurandosi come una sorta di vera e propria «contro manovra finanziaria», posto che quella predisposta dall'attuale Governo appare sotto numerosi punti di vista assai insoddisfacente. Ricorda, infatti, come la legge di bilancio approvata dal Parlamento nel mese di dicembre scorso abbia dimostrato pienamente la possibilità di realizzare comunque una manovra di bilancio di carattere espansivo, in particolare concentrando l'attenzione sulle esigenze prioritarie degli enti territoriali, con positive ricadute in termini di ripresa degli investimenti. In tale quadro, richiama a mero titolo di esempio la cedolare secca sugli affitti commerciali, misura che viene ora accantonata dal Governo nonostante il clima generale di scarsa propensione ai consumi. Rileva, inoltre, che un complesso ulteriore di proposte emendative presentate dal suo gruppo è volto a sostenere le piccole e medie imprese, troppo spesso sacrificate rispetto alla tutela dei grandi gruppi, anche multinazionali, nonché a ripristinare integralmente la flat tax varata dal precedente Governo in favore del mondo delle partite IVA che, come dimostrano unanimemente i dati sino pervenuti, ha prodotto risultati assai positivi. Nel rilevare come il comune denominatore del provvedimento in esame sia costituito dall'aumento generalizzato dei livelli di tassazione, come peraltro riconosciuto dallo stesso Ministro Gualtieri nel corso dell'audizione svoltasi ieri presso la Commissione bilancio della Camera dei deputati, avverte che appositi emendamenti del gruppo della Lega intervengono sulle misure in materia fiscale meglio note come plastic tax e sugar tax, al fine di scongiurare le gravi e negative ripercussioni sul mondo delle imprese che deriverebbero da una loro eventuale attuazione.
  Coglie infine l'occasione della presenza del rappresentante del Governo per sollecitare una risposta alle domande poste ieri dai colleghi della Lega al Ministro Gualtieri.

  Fabio RAMPELLI (FDI), pur essendo ormai note le critiche espresse dal gruppo di Fratelli d'Italia alla manovra, tiene a ribadire il suo sentimento di profonda amarezza per le modalità con cui al Parlamento è stata data la possibilità di esaminare il disegno di legge di bilancio per il 2020.
  Evidenzia come tutti siano consapevoli della necessità di rispettare i parametri europei, tra i quali il più penalizzante è senza dubbio quello relativo al debito pubblico, considerando che il debito italiano ha recentemente ha toccato il record di 2.400 miliardi di euro e che produce 70 miliardi di interessi passivi l'anno. Tuttavia ritiene che il Governo dovrebbe riconoscere di non essere in grado di abbattere tale debito e che, se le intenzioni della maggioranza sono quelle di restare nell'Unione europea, dovrebbe almeno impedire che esso diventi sempre più gravoso, cercando di abbattere gli interessi passivi e di creare ricchezza.
  Osserva come questa legge di bilancio distribuisca risorse a destra e a sinistra, sperando di incrementare i consumi attraverso l'attivazione della leva del mercato interno, mentre lo Stato dovrebbe ammettere di non essere in grado di far crescere la ricchezza del Paese e lasciare che le aziende italiane si assumano tale compito: la ricetta proposta dal centrodestra prevede di abbassare la tassazione attraverso uno shock fiscale, affinché le imprese siano messe in condizione di creare quella ricchezza che lo Stato non riesce a produrre. Ricorda che, quando il centrodestra avuto la possibilità di governare, ha eliminato alcune tasse; se avesse la possibilità di governare oggi, realizzerebbe senza dubbio la flat tax.
   A suo giudizio, occorrerebbe, inoltre, semplificare l'apparato burocratico e normativo che costa oltre 100 miliardi alle imprese. Rileva come l'attuale Governo Pag. 15non vuole andare incontro a rischi per le casse dello Stato, abbassando la pressione fiscale, ma tale operazione di semplificazione non presenterebbe rischi di questa natura né presenterebbe profili di incompatibilità con la normativa europea. Ciononostante la legge di bilancio lascia intatti tutti quei nodi che contraddistinguono la condizione finanziaria del Paese.
  Rammenta altresì che il gruppo di Fratelli d'Italia ha presentato, fra gli altri, emendamenti volti a riconsiderare il 150o anniversario di Roma Capitale – del resto anche un ministro dell'attuale Governo sta lavorando per realizzare il piano sulle autonomie –, quando invece la legge di bilancio prevede soltanto 500.000 euro per questa importante ricorrenza. Si tratta di una vera e propria elemosina, dovuta al fatto che il Governo e la maggioranza non credono nel ruolo di Roma capitale d'Italia; a tale proposito suggerisce loro di guardare al comportamento degli altri Stati membri dell'Unione europea verso le proprie capitali.
  Tra gli emendamenti presentati da Fratelli d'Italia ricorda anche quelli relativi al dissesto idrogeologico, alla rigenerazione urbana, alla riqualificazione del territorio, attraverso i quali si offrirebbe tra l'altro al settore edilizio la possibilità di convertirsi da espansivo in qualificativo.
  Rileva come nella manovra non vi sia traccia di interventi significativi in favore delle famiglie, delle giovani coppie, e per contrastare il decremento della natalità. Ricorda che al Senato il giudizio di inammissibilità ha bloccato il percorso della norma relativa alla cannabis e osserva che lo Stato, invece di indicare ai giovani una strada malsana, dovrebbe impegnarsi a promuovere la vita in quanto tale.Per quanto riguarda lo sport, ricorda che le proposte emendative di Fratelli d'Italia sono volte ad eliminare il nuovo organismo «Sport e salute», essendosi venuto a creare un conflitto esasperato tra quest'organismo e il Coni.
  Occorrerebbe infine provvedere a colmare il divario tra il Nord e il Sud del Paese in termini di infrastrutture. Respinge l'accusa secondo la quale Fratelli d'Italia avrebbe una visione campanilistica, ma ritiene che, così come è stato investito al Nord per colmare il divario esistente con la parte ricca dell'Europa, nell'interesse generale di tutta l'Italia, oggi occorrerebbe realizzare infrastrutture al Sud, non solo a vantaggio del Sud stesso, ma di tutto il Paese.

  Giuseppe Ercole BELLACHIOMA (LEGA) ritiene che il problema della manovra finanziaria, che definisce «creativa», non sia tanto quello che essa contiene, quanto, piuttosto, quello che manca. Infatti, al di là della stigmatizzazione dei ristretti tempi con cui la Camera dei deputati esaminerà il provvedimento, esprime preoccupazione per gli effetti che la manovra finanziaria avrà sull'economia del nostro Paese. In proposito, evidenzia che la neutralizzazione delle clausole di salvaguardia relative all'IVA è stata realizzata attraverso il debito pubblico e l'istituzione di una serie di balzelli che ritiene produrranno notevoli effetti negativi sui consumi, sull'occupazione e sulle imprese. Crede, infatti, che le nuove tasse introdotte con la manovra, segnatamente la plastic tax e la sugar tax, costituiranno un deterrente nei confronti delle imprese che intendono investire in Italia. A tale proposito, ricorda che un'importante multinazionale come la Coca Cola, che viene colpita in maniera congiunta da entrambi i nuovi balzelli, ha già dichiarato che non investirà ulteriormente nel nostro Paese. Evidenzia, poi, che altre aziende sottoposte alle nuove imposte hanno dichiarato che i loro prodotti potrebbero subire un aumento del prezzo al consumo pari a circa il 35 per cento, provocando un maggior costo a scapito delle famiglie. In questo contesto, ritiene che il rinvio dell'applicazione della plastic tax e della sugar tax, così come la richiesta di rinvio dell'approvazione del Meccanismo europeo di stabilità, abbia solo un fine elettoralistico, alla luce del fatto che nei prossimi mesi si svolgeranno le elezioni regionali in alcune regioni strategiche dal punto di vista politico. Pertanto, ritiene che la manovra finanziaria rappresenti chiaramente la realtà Pag. 16di un Governo completamente scollegato con il resto del Paese.
  Quanto al cosiddetto decreto fiscale, che, inasprisce le pene per i reati tributari e abbassa alcune soglie di punibilità, ritiene che lo stesso sortirà effetti devastanti sulle imprese, dal momento che occorrerebbe trattare in modo differente i cosiddetti «evasori totali» e quelle imprese che, invece, non sono in grado di adempiere agli obblighi fiscali poiché, ad esempio, preferiscono pagare i propri fornitori. D'altra parte, fa presente che anche lo Stato è debitore nei confronti delle imprese per svariati milioni di euro.
  Venendo ad illustrare le proposte emendative presentate dal suo gruppo, pur nella consapevolezza che esse non hanno alcuna speranza di essere approvate, fa presente che alcune di esse sono volte a sopprimere le accise sui carburanti e sul gasolio ad uso commerciale, utilizzando a copertura le risorse stanziate per il reddito di cittadinanza, che si è rivelato una misura fallimentare. Illustra, quindi, l'emendamento 8.28 a sua prima firma, che attribuisce un contributo complessivo di 50 milioni di euro dal 2020 al 2022 alla regione Abruzzo per il finanziamento degli interventi relativi ad opere di messa in sicurezza, protezione e manutenzione della fascia costiera, evidenziando che lo scopo della proposta emendativa è quello di aiutare le imprese in difficoltà.
  Concludendo, ritiene che le risorse che la manovra finanziaria prevede a beneficio di pochi soggetti avrebbero potuto essere utilizzate in maniera più efficiente a beneficio di tutti i cittadini. Ritiene altresì che, seppure per il 2020 siano state neutralizzate le clausole di salvaguardia relative all'IVA, negli anni successivi la loro mancata sterilizzazione potrebbe avere effetti devastanti per imprese e cittadini.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che nell'area GEOCOMM è a disposizione dei colleghi la relazione tecnica aggiornata, ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009, trasmessa in data odierna dal Governo (vedi allegato 1).
  Sospende quindi la seduta, che riprenderà alle ore 14.30, ricordando che l'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi è convocato alle ore 14 per le comunicazioni relative alle eventuali riammissioni delle proposte emendative giudicate inammissibili e per definire la programmazione dei lavori.

  La seduta, sospesa alle 13.10, riprende alle 14.30.

  Claudio BORGHI, presidente, comunica, a seguito di una rivalutazione del giudizio di ammissibilità degli emendamenti, di aver considerato ammissibili gli emendamenti che coprono sul Fondo per il reddito di cittadinanza fino a un importo di 4 miliardi per il 2020 e di 6 miliardi annui a decorrere dal 2021. Ciò in considerazione della possibilità di una rimodulazione nella fase transitoria, anziché di una piena corresponsione, dei trattamenti già riconosciuti nel 2019 a valere sul Fondo medesimo.
  In base a questo criterio possono essere riammessi i seguenti emendamenti: Lupi 5.6, Maria Tripodi 17.6, Paolo Russo 40.23, Gelmini 41.3, Gelmini 41.4.
  Si riammettono altresì l'emendamento Gelmini 5.3, nel presupposto che, per un mero refuso, siano stati invertiti gli importi riferiti agli anni di copertura e si intenda quindi che l'importo di 4 miliardi è riferito al 2020 e l'importo di 6 miliardi annui dal 2021, nonché l'emendamento Prestigiacomo 99.2, in considerazione di un refuso contenuto nel testo dell'emendamento che fa riferimento al comma 929, anziché al comma 858, e nel presupposto che la norma operi nel limite delle risorse disponibili.
  Precisa, inoltre, che l'emendamento Versace 58.1, che reca una copertura per 5 miliardi a valere sul Fondo per il reddito di cittadinanza già a decorrere dal 2020, è stato giudicato già da questa mattina ammissibile in quanto, sull'esercizio 2020, il relativo onere è stato comunque stimato in misura inferiore (al di sotto dei 2,6 miliardi già consentiti) e quindi compatibile con le disponibilità del fondo. Pertanto ai Pag. 17fini del vaglio di ammissibilità la clausola finanziaria si intende apposta con copertura corrispondente a 2,6 miliardi dal primo esercizio di applicazione.
  Avverte infine che per un mero errore è stato inserito tra gli emendamenti inammissibili l'emendamento Rampelli 40-quater.7 che deve intendersi invece ammissibile in quanto copre a valere su interventi di razionalizzazione della spesa pubblica assistiti da relativa clausola di salvaguardia.
  In conclusione avverte che si intende così modificato il fascicolo degli emendamenti, con l'indicazione, a margine degli emendamenti inammissibili, della tipologia di inammissibilità (vedi allegato 2).
   Comunica quindi che l'Ufficio di presidenza ha convenuto di proseguire nella giornata di oggi la discussione sul complesso degli emendamenti e di iniziare domani la votazione degli emendamenti medesimi, che terminerà entro le ore 2 antimeridiane di domenica 22 dicembre 2019, con la votazione del mandato al relatore a riferire all'Assemblea.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), pur intervenendo sul complesso degli emendamenti, intende riferirsi nello specifico a quelli concernenti il FIR (Fondo indennizzo risparmiatori) istituito dalla legge di bilancio 2019. Rileva, in particolare, che gli esiti concreti del fondo, nel suo funzionamento quotidiano, sono risultati molto diversi da quelli inizialmente ipotizzati. Ricorda che nel corso dell'esame al Senato, i termini per la presentazione delle domande di indennizzo sono stati prorogati di due mesi, a seguito del malfunzionamento del portale che ha evidenziato diverse criticità, oltre a molte lacune della normativa di riferimento. Pur condividendo gli intenti che hanno suggerito di introdurre una proroga, rileva che essa comporterà un ulteriore slittamento della liquidazione degli indennizzi. L'altro aspetto che intende evidenziare concerne la modifica introdotta al Senato relativamente al presupposto sul quale calcolare l'indennizzo, ovvero il prezzo delle azioni. A suo avviso, la modifica del Senato che indica «caso di unico acquisto e medio nel caso di plurimi acquisti», non è necessariamente la più favorevole per i risparmiatori: dipende dai tempi e dalle quantità delle azioni acquistate e può essere quindi, di caso in caso, più o meno favorevole rispetto al singolo risparmiatore.
  Ritiene che nel testo sarebbe stato opportuno inserire fare riferimento al «prezzo medio ponderato», ma ciò non è più possibile perché il testo che è arrivato dal senato è blindato.
  Invita quindi a prevedere un successivo atto normativo, anche se ciò dilaterà i tempi di liquidazione degli indennizzi.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva che la lunghezza degli interventi lascia presupporre che sarà difficile concludere l'esame nei tempi prefissati. Ricordando che, in molte occasioni, i gruppi avevano segnalato gli emendamenti sui quali concentrare l'esame, chiede che la seduta venga sospesa al fine di verificare quali siano i reali intendimenti di maggioranza e Governo rispetto agli emendamenti. A suo avviso, qualora l'intenzione fosse effettivamente quella di non accoglierne nessuno, sarebbe doveroso dirlo formalmente. Segnala, inoltre, che non risultano ancora pervenute le risposte del Governo alle osservazioni formulate dagli uffici della Camera relativamente alle quantificazioni e alle coperture, essendo pervenuta solo la relazione tecnica di passaggio.

  Andrea MANDELLI (FI) concorda con il deputato Garavaglia in merito all'opportunità di riunirsi informalmente per prendere una decisione riguardo al prosieguo dei lavori.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda che si è appena svolto un Ufficio di presidenza.

  Fabio MELILLI (PD) ritiene che le valutazioni di Governo e maggioranza andrebbero effettuate nel corso dell'esame degli emendamenti e osserva che l'atteggiamento dilatorio degli interventi lascia Pag. 18intendere che non ci sia la volontà di andare al voto degli emendamenti medesimi.

  Maria Elena BOSCHI (IV) ritiene opportuno per intanto proseguire nei lavori della Commissione sul provvedimento, anche in considerazione del fatto che il rappresentante del Governo potrà comunque fornire i chiarimenti in precedenza richiesti dal deputato Garavaglia in ordine ai profili di carattere finanziario delle diverse disposizioni in esso contenute in sede di esame delle singole proposte emendative.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) ritiene che un'eventuale riunione informale tra i rappresentanti dei gruppi nella Commissione, i relatori ed il Governo potrebbe in effetti agevolare l'andamento futuro dei lavori stessi, individuando all'uopo le modalità di organizzazione più opportune e favorendo l'instaurarsi di un clima maggiormente collaborativo.

  Mauro D'ATTIS (FI) osserva che, a suo avviso, gli interventi da ultimo svolti dai deputati Garavaglia e Mandelli risultano essenzialmente volti a rendere manifesta la sostanziale inutilità di una procedura di esame del provvedimento, nel quadro attuale da cui risulta a tutti chiaro che non sussiste alcuna possibilità di apportare modificazioni al testo licenziato dal Senato.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI), associandosi alle considerazioni svolte dai colleghi Mandelli e D'Attis, ricorda che anche le obiezioni eccepite dal gruppo di Forza Italia riguardo alle pronunce di inammissibilità dichiarate nella odierna seduta antimeridiana avevano sostanzialmente lo scopo di richiamare la Commissione intera al minimo rispetto di taluni elementari principi di correttezza procedurale, essendo viceversa a tutti ben chiaro che, sebbene in maniera del tutto anomala, questo ramo del Parlamento non sarà messo nelle condizioni di esaminare in maniera effettiva il disegno di legge di bilancio, che costituisce il provvedimento di maggior rilevanza per il Paese. Nel ribadire quindi il proprio totale disappunto per i tempi ristrettissimi riservati alla Camera per l'esame del provvedimento, invita per lo meno le forze di maggioranza a compiere un atto di verità, evitando di evocare il rispetto di procedure che, solo in apparenza, risulterebbero salvaguardate.

  Cosimo ADELIZZI (M5S) rammenta che nella Conferenza dei presidenti di gruppi della Camera nel corso della quale si è proceduto a programmare i lavori sul disegno di legge di bilancio, che a quel momento risultava ancora incardinato presso il Senato, preso atto della impossibilità oramai conclamata di poter apportare presso questo ramo del Parlamento modifiche al testo oggetto di trasmissione, pur apprezzando l'eccezionalità di tale circostanza, tutti i gruppi hanno unanimemente convenuto circa la prioritaria necessità di scongiurare l'esercizio provvisorio del bilancio dello Stato. Ciò posto, nel rammentare altresì come nella predetta Conferenza il Governo si era comunque premurato di porgere le proprie scuse all'indirizzo di questo ramo del Parlamento per l'andamento complessivo dei lavori e per la ristrettezza dei tempi di esame ad esso concesso, ritiene comunque essenziale assicurare l'ordinata prosecuzione dei lavori di Commissione, fermo restando che, qualora emergesse una richiesta unitaria o perlomeno maggioritaria in tal senso, nulla osterebbe da parte del gruppo M5S alla convocazione da parte del presidente Borghi di una riunione informale tra i rappresentanti dei gruppi della Commissione medesima.

  Giuseppe Ercole BELLACHIOMA (LEGA) si limita ad osservare che l'anno passato, in occasione dell'esame del disegno di legge di bilancio, allorquando parte dell'attuale maggioranza parlamentare figurava tra le forze di opposizione, più volte si è proceduto allo svolgimento di incontri informali tra i rappresentanti dei gruppi della Commissione al fine di porre Pag. 19rimedio a situazioni di stallo nell'andamento dei lavori.

  Michele SODANO (M5S), relatore, si associa alle valutazioni svolte dal collega Adelizzi circa l'esigenza prioritaria di proseguire i lavori odierni della Commissione.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), evidenziando il carattere a suo avviso risibile dell'esame di un disegno di legge di bilancio, come a tutti noto, in nessun modo emendabile da parte di questo ramo del Parlamento, invita piuttosto la maggioranza a compiere un atto di verità e prendere atto della insussistenza delle condizioni per il conferimento del mandato ai relatori a riferire in Assemblea.

  Claudio BORGHI, presidente, nel prendere atto degli orientamenti emersi nel corso del presente dibattito, ed acquisita la disponibilità in tal senso manifesta anche dagli onorevoli Melilli e Adelizzi, sospende quindi la seduta per convocare immediatamente nel proprio ufficio una riunione informale dei rappresentanti dei gruppi della Commissione.

  La seduta, sospesa alle 15.15, riprende alle 16.35.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, che ha avuto luogo poc'anzi, si è stabilito che la seduta odierna proseguirà fino alle ore 18, con gli interventi sul complesso degli emendamenti. La Commissione sarà quindi convocata domani, sabato 21 dicembre, alle ore 18, per procedere all'espressione dei pareri dei relatori e del Governo sugli emendamenti presentati e, quindi, alla votazione dei medesimi emendamenti.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) ricorda che, durante l'esame alla Camera del decreto-legge n. 123 del 2019, recante disposizioni per il completamento delle ricostruzioni nei territori colpiti da eventi sismici, numerose questioni erano rimaste aperte e che il Governo si era impegnato a dare ad esse una risposta nell'ambito del disegno di legge di bilancio.
  Evidenzia, quindi, che tale promessa non è stata mantenuta e che la manovra per il 2020 non reca alcun intervento in favore delle famiglie che hanno avuto vittime a causa del sisma, riferendosi in particolare alle misure concernenti agevolazioni nei concorsi pubblici.
  Si sofferma, poi, sulla contrazione dei tempi per la discussione e l'esame degli emendamenti, che hanno di fatto reso del tutto inutile la lettura alla Camera. Si dichiara stupito che i colleghi del Partito Democratico non abbiano replicato le vibranti proteste che inscenarono in Assemblea in occasione dell'esame della precedente legge di bilancio e sottolinea come, questa volta, il diritto di protestare sia reale e spetti al proprio gruppo.
  Si rivolge, quindi, ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, manifestando il proprio stupore per il mutato atteggiamento su alcuni delicati temi da loro sempre rivendicati come «battaglie storiche». Cita, ad esempio, il tema della dipendenza da gioco d'azzardo patologico, ricordando come, attraverso disposizioni inserite in provvedimenti precedenti, essi avessero ritenuto di poter sconfiggere definitivamente questo grave problema. Osserva che il disegno di bilancio per il 2020, invece, prevede di raccogliere maggiori entrate dalle vincite del gioco per destinarle alle necessità del Ministero dei beni culturali anziché finalizzarle al recupero dei soggetti affetti da ludopatia.
  Evidenzia, infine, come l'intento originario dei predetti deputati fosse quello di superare i partiti politici, mentre oggi nella manovra vengono destinate risorse per le celebrazioni del Partito comunista.

  Vannia GAVA (LEGA) si sofferma, a sua volta, sui tempi compressi per la discussione del provvedimento in oggetto, sottolineando come la sua «blindatura» costituisca un vulnus alle prerogative dei deputati. Entrando nel merito, lamenta il fatto che il disegno di legge di bilancio 2020 manchi di una visione relativa al Pag. 20futuro sviluppo del Paese. Le dichiarazioni rese quando il provvedimento è stato approvato dal Consiglio dei ministri lasciavano presagire che, attraverso la green economy, si sarebbe promosso lo sviluppo economico nel rispetto dell'ambiente, ma dopo le modifiche apportate e i passi indietro compiuti durante l'esame al Senato la situazione è stata del tutto invertita. In particolare, in vista delle imminenti elezioni regionali, soprattutto in Emilia-Romagna, le tasse sulla plastica e sullo zucchero sono state diminuite e procrastinate.
  Evidenzia come nel frattempo siano stati già causati ingenti danni alle imprese che operano nei settori interessati, a causa delle aspettative negative create dall'annuncio delle nuove tasse, che hanno spaventato anche gli investitori stranieri. Per quanto concerne, poi, gli incentivi per l'utilizzo delle auto ibride, fa presente che anche con riguardo al settore automobilistico non esiste una visione ambientale, non tenendosi conto, ad esempio, di quello che comporta per l'ambiente la produzione dei motori di tali automobili.
  Conclude ribadendo che quella in esame è una manovra depressiva, che non aiuta né le imprese né le famiglie e introduce nuove tasse al solo fine di «fare cassa».

  Mauro D'ATTIS (FI) osserva come l'esame odierno sia mortificante per i parlamentari poiché si svolge in tempi assai ridotti e senza possibilità di apportare modifiche al testo trasmesso dall'altro ramo del Parlamento. Esprime, quindi, la sua solidarietà ai relatori, che svolgono questo ruolo in relazione a un provvedimento già chiuso. Ricorda, quindi, che l'attuale Governo si è formato dopo l'estate con l'obiettivo di sterilizzare l'aumento dell'IVA. Si tratta, tuttavia, di un obiettivo che non può dirsi realmente raggiunto, perché le clausole relative all'aumento dell'IVA sono state trasferite sull'esercizio 2021, quando, per evitare l'aumento delle accise, occorrerà reperire 47 miliardi. Anche con riferimento al taglio del cuneo fiscale viene proclamato un risultato non corrispondente al vero. Infatti, i circa tre miliardi di euro per il cuneo fiscale si traducono, in sostanza, in un aumento di appena quaranta euro nelle buste paga, mentre sarebbe stato necessario abbassare le tasse sul lavoro per incentivare le imprese ad assumere nuovi lavoratori e promuovere così la ripresa economica.
  Stigmatizza, poi, il fatto che vengano introdotte tante piccole tasse, definendole un «diluvio» in quanto ciascuna di esse è piccola rispetto al complesso della manovra, ma messe insieme recano un danno enorme al Paese. Si tratta, peraltro, di tasse – come quella sulla plastica, sullo zucchero, sulle auto aziendali – che, dopo essere state annunciate, sono state prime ridotte e poi rinviate a momenti successivi alle elezioni, ovvero ai mesi di luglio e ottobre 2020, poiché avrebbero condizionato negativamente la campagna elettorale nelle regioni interessate dalle prossime elezioni. Ribadisce che l'aumento delle tasse si verificherà, quindi, nell'esercizio 2021, quando forse il Governo attualmente in carica non ci sarà più.
  Critica anche il modo in cui è stata impostata la tassazione sui giochi, che colpisce il gioco lecito senza che le maggiori entrate derivanti dalla tassazione delle vincite di gioco siano utilizzate per porre rimedio ai danni provocati dalla ludopatia.
  Segnala poi il pesante intervento sulle agevolazioni fiscali, che ha comportato la riduzione della platea dei beneficiari delle detrazioni IRPEF, con l'eccezione di quelle relative alle spese sanitarie.
  In relazione alla riforma dell'imposizione immobiliare, operata attraverso la fusione di IMU e TASI, ritiene che possa trattarsi di una misura volta a preparare l'introduzione di un'imposta patrimoniale, che si potrebbe rendere necessaria in considerazione del continuo aumento del deficit.
  Lamenta quindi l'abolizione della cedolare secca sulle locazioni di locali commerciali, che fu una buona misura introdotta dalla scorsa legge di bilancio, che ha avuto anche l'effetto indiretto di sostenere i commercianti. Critica, poi, il fatto che le Pag. 21partite IVA siano colpite dall'abolizione della flat tax e dalla mancata estensione del previsto regime forfettario per i contribuenti con redditi compresi tra 65.000 e 100.000 euro annui, subendo inoltre restrizioni per quanto riguarda il trattamento fiscale della auto aziendali.
  Precisa che le criticità evidenziate si sommano alle misure introdotte dal decreto-legge in materia fiscale (n. 124 del 2019), che ha inasprito i controlli volti alla verifica degli adempimenti fiscali e aumentato le sanzioni, che possono comportare il carcere anche per inadempimenti di non grave entità.
  Ribadisce, infine, le mortificazioni alle quali sono soggetti i parlamentari, costretti ad approvare un provvedimento senza avere la possibilità di apportarvi alcuna modifica.

  Luigi MARATTIN (IV), concordando con alcune delle considerazioni scolte circa la limitazione del ruolo del Parlamento e dei parlamentari, auspica che lo spazio ridotto nel quale deve essere concentrato l'esame del disegno di legge di bilancio possa essere utilizzato almeno per lo svolgimento di un proficuo dibattito tra maggioranza e opposizione.
  Sottolinea, poi, come i colleghi abbiano insistito, in particolare, sulle misure di natura fiscale recate dal provvedimento, citando un aumento di imposte stimato, a seconda degli oratori, dai 7 ai 13 miliardi di euro. Ritenendo che il problema della tassazione vada trattato con estrema serietà e dichiarandosi contrario all'aumento dell'IVA e all'introduzione di nuove tasse, ricorda come il proprio gruppo si sia adoperato all'interno della compagine governativa per evitare l'aumento della pressione fiscale.
  A questo proposito, tiene a sottolineare come tra il 2013 e il 2018 la pressione fiscale abbia registrato una diminuzione dell'1,6 per cento, anche senza considerare gli «80 euro» riconosciuti ai lavoratori dipendenti dal Governo Renzi che, come è noto, non sono stati qualificati come riduzione di imposte. Prosegue evidenziando che nel corrente anno 2019 la pressione fiscale sia lievemente aumentata, mentre per il prossimo anno 2020 lo stesso Ministro dell'economia e delle finanze Gualtieri ha confermato la stabilità della stessa a livello aggregato.
  Chiede pertanto come si possa affermare che il provvedimento in esame comporti un aumento delle tasse e invita la rappresentante del Governo a indicare chiaramente quale sia il gettito previsto per le misure fiscali introdotte, quali la Robin tax, la sugar tax, la plastic tax e l'aumento delle imposte su giochi e tabacchi. Richiede, inoltre, indicazioni in merito all'importo percentuale del gettito delle predette imposte rispetto ai 32 miliardi che rappresentano il valore complessivo della manovra in discussione.

  Vanessa CATTOI (LEGA) ricorda che il quesito relativo all'entità delle imposte introdotte dalla manovra è già stato posto al Ministro Gualtieri nel corso dell'audizione di ieri, senza ottenere alcuna risposta.
  Stigmatizza quindi il metodo adottato per l'esame del provvedimento in oggetto, che è stato di fatto discusso e votato solo da un terzo dei parlamentari della Repubblica, ovvero dai componenti del Senato, senza consentire a tutti i parlamentari di entrare nel merito dell'esame degli emendamenti.
  Come parlamentare proveniente dalla provincia autonoma di Trento, si dichiara fortemente contraria alle misure del disegno di legge che incidono sull'autonomia differenziata, quali quelle recate dell'articolo 1, comma 269, relativo al tetto di spesa per il personale del Servizio sanitario nazionale, che si pone in contrasto con recenti sentenze della Corte costituzionale, e il comma 548 del medesimo articolo 1, che riguarda il monitoraggio dei tributi erariali che possono ridurre le entrate della provincia autonoma. Segnalando come il Consiglio della provincia autonoma di Trento si sia espresso contro tali misure, sottolinea il contrasto tra l'autonomia differenziata, che il Governo afferma di voler ampliare, e i provvedimenti effettivamente adottati. Pag. 22
  Critica la plastic tax, ritenendola demagogica, in quanto avrebbe l'obiettivo di modificare le abitudini dei cittadini mentre invece servirà solo a recare pregiudizio alle imprese produttrici, che non potranno reggere la concorrenza estera. Segnala inoltre gli enormi progressi raggiunti nel riciclaggio della plastica, utilizzata anche dall'industria agroalimentare per la conservazione dei prodotti.
  Cita poi il caso della Melegatti, appena rilanciata dopo un periodo di forte crisi, che viene ora ad essere tassata in quanto utilizzatrice sia di plastica che di zucchero, così come avviene per la fabbricazione della Coca Cola.
  In relazione al gettito delle microtasse introdotte dal provvedimento in esame, osserva che non ci si dovrebbe limitare a calcolare le nuove entrate ma anche gli effetti indiretti che queste comporteranno, in quanto la riduzione del fatturato delle imprese avrà inevitabili effetti sul gettito complessivo delle imposte dirette e indirette.
  Critica inoltre la mancanza di un rilancio infrastrutturale, rilevando nel disegno di legge esclusivamente interventi frammentari, la mancanza di collegamenti con l'Europa e l'inadeguatezza dei controlli sulle modalità di spesa delle risorse stanziate per le opere pubbliche.
  Contesta altresì il mancato prolungamento del regime dei minimi, rilevando come lo stesso Ministero dell'economia e delle finanze abbia evidenziato l'efficacia della misura, molto richiesta dai contribuenti. Ricorda come Confindustria abbia invitato a non criminalizzare le imprese che pagano le tasse e che hanno notevoli difficoltà a rispettare correttamente tutti gli adempimenti previsti dalla legislazione vigente. Cita quindi Il Sole 24 Ore, che ha evidenziato l'atteggiamento vessatorio dell'Agenzia delle entrate e l'intenzione della medesima Agenzia di effettuare stringenti controlli nei confronti dei contribuenti che hanno usufruito del regime forfettario e delle agevolazioni per la ricerca e lo sviluppo.
  Conclude sottolineando come la discussione in corso sia totalmente inutile, in quanto non sarà possibile apportare alcuna modifica al provvedimento, auspicando che mai più in futuro il disegno di legge di bilancio sia trasmesso all'altro ramo del Parlamento nella seconda metà del mese di dicembre.

  Andrea MANDELLI (FI) ritiene che si stia scrivendo una brutta pagina della democrazia perché l'inaccettabile compressione dei tempi non consente di dare quel contributo dovuto dai rappresentanti del popolo per migliorare il testo del disegno di legge di bilancio. Ritiene che questo metodo di lavoro, che si sta trasformando in una vera e propria prassi, costituisca un vulnus per la democrazia in quanto viene violato il bicameralismo. Si tratta di un metodo, ampiamente stigmatizzato dall'opposizione, che viene tuttavia avallato dai deputati del MoVimento 5 Stelle nonostante essi in passato si siano battuti con veemenza affinché fossero garantiti i diritti delle opposizioni.
  Sottolinea come lo scorso anno la situazione fosse in parte diversa, in quanto l'Unione europea impose al Governo di apportare determinate modifiche al disegno di legge di bilancio. Reputa del tutto ingiustificato, invece, il ritardo con il quale quest'anno la manovra finanziaria è approdata alla Camera.
  Nel merito, evidenzia in particolare l'aspetto delle tasse imposte da uno Stato «Dracula», che chiede molto e dà poco. Ritiene che, se si vuole far passare il concetto della moralità delle tasse, dall'altra parte dovrebbe esserci uno Stato che offre i servizi per cui le tasse sono versate.
  Elencando alcune delle imposte introdotte dal disegno di legge in esame, si sofferma in particolare sulla cosiddetta «sugar tax» che provocherà, a suo parere, enormi danni in quanto, ad esempio, la Coca Cola ha preannunciato che, per assorbire l'aumento dei costi, dovrà effettuare tagli del personale. Riferendosi, invece, alla tassa sulla plastica, osserva che la sua introduzione a fini ecologici non danneggia chi irresponsabilmente la disperde nell'ambiente, ma solo chi la produce. Pag. 23
  Si domanda poi le ragioni sottostanti all'eliminazione della cedolare secca per l'affitto degli immobili destinati a finalità commerciali, mentre apprezza il taglio del cuneo fiscale, sebbene comporti l'aumento di poche decine di euro in busta paga per i lavoratori, e l'eliminazione del superticket.
  Ritiene tuttavia che in una fase economica che vede le esportazioni strozzate dall'innalzamento progressivo dei dazi doganali, sarebbe stato certamente più efficace sostenere il consumo interno per far ripartire l'economia. Il consumo viene invece mortificato dalla stretta al contante e da una manovra che, in generale, manca di coraggio e che, soprattutto, non allevia la vita dei cittadini, soffocata dalla burocrazia e dalla lentezza della giustizia civile, temi che però non vengono affrontati.
  Per le ragioni illustrate, esprime la totale insoddisfazione del suo gruppo, auspicando che intervenga quanto prima un cambio di Governo.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) condivide la richiesta del deputato Marattin di poter avere dal Governo una nota sintetica che riepiloghi l'ammontare delle nuove tasse previste dal disegno di legge di bilancio.
  Segnala, poi, che, se è vero che l'aumento delle accise sui carburanti non riguarderà il prossimo anno ma il 2021, è altrettanto vero che diverse altre norme produrranno i loro effetti non dal 2020 ma negli anni successivi, in alcuni casi addirittura a partire dal 2027.
  Passando ai temi per lei più significativi, si sofferma sull'unificazione dell'IMU e della TASI, rilevando come risulti poco chiara la relativa applicazione per gli alloggi sociali, paventando il rischio che gli enti gestori non abbiano la possibilità di pagare e di garantire al tempo stesso la necessaria manutenzione degli immobili. Altrettanto poco chiare appaiono, a suo giudizio, le disposizioni in materia di detrazioni IRPEF per gli inquilini degli alloggi popolari. Invita il Governo, quindi, ad esprimere parere favorevole sugli emendamenti presentati dalla Lega su questi temi, preannunciando in caso contrario la presentazione di ordini del giorno.
  Esprime quindi il proprio dissenso in merito alla mancata previsione della flat tax, che avrebbe certamente contributo a snellire molte procedure fiscali, e all'eliminazione della cedolare secca, che avrà un forte impatto sulla capacità contributiva dei piccoli commercianti i quali probabilmente saranno costretti a chiudere.
  Aggiunge di non condividere l'abolizione della mini IRES in favore della reintroduzione dell'ACE, riferendo che molti investimenti sono stati effettuati tenendo conto dell'applicazione della mini IRES.
  Conclude auspicando che il Governo prenda in considerazione quanto evidenziato dalle proposte emendative presentate dal suo gruppo affinché gli effetti negativi di una manovra priva di qualunque strategia di crescita vengano mitigati.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI), con riferimento ai tempi del dibattito, ricorda che il Partito Democratico lo scorso anno aveva presentato ricorso alla Corte costituzionale denunciando la grave compressione dei tempi di discussione del disegno di legge, che avrebbe svuotato di significato l'esame presso la Commissione Bilancio e impedito ai singoli senatori di partecipare consapevolmente alla discussione e alla votazione. A suo avviso, il Partito Democratico dovrebbe vergognarsi per aver imposto una procedura analoga alla Camera, peraltro in assenza di quei fattori che secondo la Corte costituzionale avevano determinato la contrazione dei lavori per l'approvazione del bilancio 2019, ovvero le specifiche esigenze di contesto e le nuove regole procedurali adottate dal Senato nonché la necessità di rispettare i vincoli europei.
  Dopo aver sottolineato che il provvedimento contiene gravi ed evidenti errori, che richiederanno presto l'intervento di un decreto correttivo, dichiara che la discussione in corso è solo una farsa e che la maggioranza ha fatto strame della Costituzione, esautorando del tutto la Camera Pag. 24dei deputati. Invita quindi il Partito Democratico a prendersi la responsabilità di questo comportamento ingiustificato, ennesimo esempio di una violazione seriale della Costituzione, frutto di un «accordicchio» raggiunto con il MoVimento 5 Stelle, di cui non si può non vergognarsi.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI, con riferimento al maggior gettito atteso per l'anno 2020 da talune norme del disegno di legge di bilancio modificate durante l'esame presso il Senato e richiamate nel corso della presente discussione, rileva che, in conformità a quanto riportato nella relazione tecnica di passaggio tra i due rami del Parlamento, predisposta ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009, alle disposizioni di cui ai commi 632 e 633 dell'articolo 1, in materia di fringe benefit sulle auto aziendali, sono ascritti effetti di maggiore entrata valutati in un milione di euro. Per quanto concerne invece il maggior gettito derivante dai commi da 634 a 658 dell'articolo 1, recanti l'imposta sul consumo dei manufatti in plastica, meglio nota come Plastic tax, avverte che esso ammonta a 140,6 milioni di euro, mentre fa presente che dai commi da 661 a 676 del medesimo articolo 1, recanti l'imposta sul consumo di bevande con zuccheri aggiunti, sono attese maggiori entrate per 58,5 milioni di euro. Per quanto riguarda, inoltre, il maggior gettito riconducibile all'addizionale IRES sui redditi derivanti dallo svolgimento di attività in concessione, meglio nota come Robin tax, di cui ai commi da 716 a 718 dell'articolo 1, avverte che esso ammonta, sempre con riferimento all'anno 2020, a 191,7 milioni di euro, mentre le disposizioni in materia di prelievo erariale unico sugli apparecchi da intrattenimento, di cui al comma 731, determinano maggiori introiti erariali per un ammontare di 631,2 milioni di euro. Avverte, altresì, che dalle modifiche alle accise sui tabacchi, di cui al comma 659 dell'articolo 1, derivano maggiori entrate valutate in circa 88,4 milioni di euro per il medesimo anno 2020. Tutto ciò considerato, segnala infine che gli interventi delineati dalla manovra di finanza pubblica in esame non hanno determinato un complessivo innalzamento della pressione fiscale, tenuto conto che gli stessi si sono piuttosto limitati, in costanza del livello di prelievo generale, ad una rimodulazione della tassazione vigente tra i diversi settori interessati.

  Stefania PRESTIGIACOMO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara conclusa la discussione sul complesso degli emendamenti e rinvia il seguito dell'esame del provvedimento in titolo alla seduta di domani.

  La seduta termina alle 18.05.

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