CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 dicembre 2019
298.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 19 dicembre 2019. — Presidenza della Presidente Barbara SALTAMARTINI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico Mirella Liuzzi.

  La seduta comincia alle 10.20.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 e relativa nota di variazioni.
C. 2305 Governo, approvato dal Senato e C. 2305/I Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 18 dicembre 2019.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, ricorda che il termine per la presentazione di proposte emendative al disegno di legge in esame è scaduto alle 15 di ieri.
  Avverte che non sono stati presentati emendamenti.

  Luca SUT, relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Riccardo ZUCCONI (FDI) desidera segnalare le ripetute e gravi violazioni delle prerogative del Parlamento, che si stanno verificando in occasione dell'esame in corso del bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e pluriennale 2020-2022.
  Prima di tutto sottolinea il mancato rispetto del ruolo riservato dalla Costituzione al Parlamento nel procedimento di formazione delle leggi. Ricorda come l'articolo 70 della Costituzione affida la funzione legislativa alle due Camere e come il successivo articolo 72 configuri l'esame di ogni progetto di legge in una fase da svolgersi in commissione e in una che coinvolge l'intera Aula e prevede che la votazione si svolga dapprima articolo per articolo e poi sul testo finale. Tutto ciò per consentire al meglio a tutte le forze politiche, di maggioranza e di minoranza, di svolgere in pieno la loro funzione, e permettere Pag. 142alle stesse e ai singoli parlamentari che ne fanno parte di espletare la relativa attività legislativa ed emendativa. L'articolo 72 della Costituzione definisce inoltre il preciso iter nella formazione delle leggi a tutela delle prerogative non comprimibili del Parlamento, e ciò vale a maggior ragione nella sessione di bilancio, in cui particolarmente si esprimono precise scelte e sensibilità politiche dei diversi Gruppi parlamentari e dei singoli deputati che li compongono. Osserva che nulla di tutto questo si ritrova nella attuale discussione sulla legge di bilancio, che viene di fatto proposta blindata e con tempi ristrettissimi per l'esame in commissione.
  Sottolinea poi la violazione del comma 2 dell'articolo 119 del Regolamento della Camera, ai cui sensi il documento di bilancio di previsione dello Stato deve essere depositato e reso disponibile ai deputati per un minimo di trentacinque giorni, al fine di consentirne la piena comprensione e conoscenza e di porre in essere le eventuali attività legislative ed emendative di competenza. I tempi previsti dalla maggioranza per l'esame della legge di bilancio, in questo caso sono stati compressi in appena una settimana, e la violazione regolamentare appare assolutamente evidente e palese.
  Stigmatizza anche il ricorso alla procedura del maxi emendamento del Governo alla legge di bilancio che configura un conflitto di competenze tra i poteri dello Stato. Nel maxi emendamento del Governo alla legge di bilancio, l'intero impianto originario della manovra è infatti stato ricondotto ad un unico articolo composto da oltre novecento commi, rendendone problematica la consultazione e di fatto impedendo ai parlamentari ogni contributo emendativo al testo. Si tratta quindi di un evidente caso di conflitto di competenze tra i poteri dello Stato, dal momento che il Governo limita od esclude prerogative che la Costituzione riserva esplicitamente al Parlamento. Ricorda che sulla prassi del ricorso al maxi emendamento per comprimere l'attività legislativa in occasione della discussione della legge di bilancio, si è espressa recentemente con accenti di forte criticità la stessa Corte costituzionale, sollecitata dal Partito democratico i cui deputati sedevano allora tra i banchi dell'opposizione.
  Desidera sottolineare anche alla mancata costituzione delle Commissioni di inchiesta sul sistema bancario e finanziario e sui fatti del Forteto. Ritiene che non sia più tollerabile che per problemi interni alla maggioranza in un caso, e per evidenti pregiudizi ideologici dall'altro, si impedisca di costituire e far lavorare due commissioni che sarebbero di estrema utilità sul fronte della tutela dei diritti dei risparmiatori, anche relativamente alle recentissime vicende che coinvolgono la Banca popolare di Bari e gli obblighi di vigilanza di Consob e Bankitalia, e sulla difesa dell'infanzia e dei soggetti più deboli.
  Ritiene altrettanto grave il mancato rinnovo dei vertici dell'Agenzia per le garanzie nelle comunicazioni e del Garante per la protezione dei dati personali. In due settori delicati e sensibili come quello della tutela della privacy e della garanzia dei dati personali e delle garanzie nelle comunicazioni, non si può non denunciare il fatto che il rinnovo delle cariche dei Presidenti e dei componenti dei rispettivi consigli scaduti durante l'estate e già prorogati due volte per lo svolgimento delle sole funzioni ordinarie e che slitterà ancora con una terza proroga, contenuta nel decreto-legge Milleproroghe, al gennaio del 2020, fatto gravissimo censurato dallo stesso Presidente pro tempore in proroga dell'AGCOM, con una procedura palesemente illegittima, che espone il Paese a possibili contestazioni da parte dell'Unione Europea. Si tratta di proroghe ancor più gravi, visto che non si ravvisa alcuna situazione di necessità ed urgenza stante i mesi passati senza decidere nulla, ma piuttosto si scorge il tentativo, neppure troppo velato, di cambiare corsa le regole del gioco, per modificare unilateralmente la stessa composizione dei vertici delle Autorità in oggetto, tentando di risolvere con procedure illegittime i problemi di tenuta della maggioranza, a discapito degli interessi dei cittadini e del Paese.Pag. 143
  Annuncia che il gruppo di Fratelli d'Italia, ritenendo che non si possa neppure entrare nel merito e non ravvisando i requisiti minimi per un ordinato confronto democratico tra le diverse forze politiche, e non volendo avallare con la sua presenza comportamenti ritenuti politicamente gravissimi e potenzialmente illegittimi, abbandona i lavori della commissione.

  I deputati del gruppo di Fratelli d'Italia abbandonano i lavori della Commissione.

  Andrea DARA (LEGA) condivide quanto esposto dal deputato Zucconi. Aggiunge che i tempi ristretti d'esame hanno impedito non solo il confronto parlamentare, ma anche l'interlocuzione con il mondo dell'imprenditoria, ad iniziare da quello del settore agroalimentare. Su questo settore, infatti, incidono pesantemente i provvedimenti della manovra di bilancio, ad iniziare dalla plastic tax, che comporterà un aumento dei costi tra il 7 e il 15 per cento, con evidenti ricadute sui prezzi e sui consumatori, e, quindi, sulle famiglie. L'effetto sarà quello di neutralizzare gli eventuali benefici del cuneo fiscale previsti dalla manovra.
  Un altro elemento negativo del disegno di legge di bilancio è l'abrogazione della cedolare secca per i negozi, che colpirà i piccoli esercizi commerciali che la X Commissione, nei primi mesi di questa legislatura, ha cercato di tutelare con la discussione di adeguate misure. L'eliminazione della cedolare secca non solo metterà in crisi i piccoli esercizi commerciali, ma contribuirà al processo di desertificazione dei centri storici dei piccoli comuni.

  Claudia PORCHIETTO (FI) sottolinea, in premessa, il vergognoso trattamento riservato alla Camera dei deputati in occasione dell'esame del disegno di legge di bilancio. Fa presente che sostanzialmente non si discuterà del provvedimento e pertanto non potranno apportarsi correzioni a quella che lei considera una «non manovra». Fa presente che le disposizioni contenute nel testo in discussione creeranno gravi danni ai settori produttivi che investono nell'innovazione e nella tutela dell'ambiente. Ritiene, inoltre, che i settori della plastica e dello zucchero siano stati danneggiati dalla campagna elettorale in corso per le elezioni regionali in Emilia Romagna. Evidenzia che nel nostro paese non esistono esclusivamente Alitalia e ex Ilva ma vi sono migliaia di imprese i cui lavoratori, anche grazie a questo provvedimento, sono destinati alla Cassa integrazione. Ritiene che nel giro di un anno si potranno vedere gli effetti dannosi di questa manovra.

  Guido GUIDESI (LEGA) ritiene impossibile valutare nello specifico un disegno di legge di bilancio, il cui contenuto è stato per lo più appreso da fonti di stampa e che è stato modificato più volte per problemi di equilibrio nella maggioranza. Vengono quindi violate le prerogative dei parlamentari di votare con consapevolezza e con il giusto tempo per valutare il provvedimento. A suo avviso, sarebbe stato invece utile un confronto per discutere delle misure della manovra. Ad iniziare dalle microtasse, che colpiscono le aziende, comprese quelle sane. Infatti, ad esempio, la plastic tax non sarà compensata dal credito d'imposta previsto, ed avrà come risultato o la ricaduta sui clienti finali, con l'aumento dei prezzi, o la chiusura delle aziende. Sottolinea inoltre come nella manovra siano del tutto assenti misure di filiera. Si sarebbe poi potuto avere un confronto sulle crisi d'azienda e su ammortizzatori sociali e strumenti di riconversione industriale più confacenti di quelli attuali.
  Evidenzia come elemento di criticità la soppressione della prevista entrata in vigore della flat tax per partite IVA superiori a centomila euro e la riduzione di quella per partite IVA fino a sessantacinquemila euro.
  Rileva come ci si sarebbe potuti confrontare sui vantaggi che la cosiddetta norma spagnola inserita nella precedente legge di bilancio avrebbe portato ai piccoli comuni.
  In conclusione, è stata negata la possibilità di un confronto sulle disposizioni Pag. 144della manovra di bilancio che avrebbe potuto avere come risultato proposte o soluzioni migliorative e il risultato è quello di un disegno di legge che è contro le imprese e le partite IVA.

  Martina NARDI (PD) condivide le difficoltà dei colleghi in ordine all'organizzazione dei lavori relativi al provvedimento in discussione. Evidenzia, tuttavia, che già da qualche anno le modalità di esame del disegno di legge di bilancio hanno portato ad una evidente strozzatura del dibattito con una sofferenza sia per i parlamentari di maggioranza che per quelli di opposizione. Chiede al Governo di provare a ragionare su modalità nuove per l'esame della manovra dando pari dignità ad entrambe le Camere. Tutto ciò premesso, rivendica molte scelte fatte in una manovra complicata partita con la necessità di coprire la ragguardevole cifra di 23 miliardi di euro. Sottolinea che le tasse, come quelle sugli imballaggi, costituiscono anche un modo per orientare lo sviluppo del Paese. È importante, a suo avviso, considerare gli imballaggi anche come un costo sociale. Bisogna evitare di applaudire chi si impegna a favore dell'ambiente se poi nei comportamenti reali non si adottano politiche efficaci in tal senso. È consapevole che c’è tanto ancora da fare e chiede al Governo di avviare una nuova fase volta a prevedere incentivi alle aziende che investono in innovazione per sviluppare produzioni green.

  Alessandro COLUCCI (M.-NCI-USEI-ADC) stigmatizza il metodo di compressione dei tempi d'esame della manovra di bilancio. Si tratta di violazioni formali che, a suo avviso, non supererebbero un eventuale vaglio di legittimità da parte della Corte costituzionale. Ma evidenzia come si tratti anche di una questione politica, che denota un atteggiamento complessivamente negativo del Governo nei confronti del Parlamento e il disinteresse per il contributo delle Commissioni all'esame di un provvedimento, come il disegno di legge di bilancio, che non è solo della maggioranza. Si tratta, quindi, di uno svilimento delle istituzioni.
  Sul merito delle singole disposizioni, gli preme soltanto rilevare come la plastic tax non costituisca un vantaggio per l'ambiente, in quanto spinge le aziende ad utilizzare plastica vergine invece di quella riciclata, con evidenti ricadute di inquinamento.
  In conclusione, si tratta di un disegno di legge di bilancio il cui unico scopo è quello di tenere in piedi l'attuale maggioranza.
  Per quanto detto e per l'impossibilità di un reale confronto, annuncia che non parteciperà alla votazione sulla proposta di relazione del relatore.

  Diego BINELLI (LEGA) condivide i ragionamenti svolti dai suoi colleghi sull'impossibilità di discutere nel merito il provvedimento. Stigmatizza l'assenza di spirito democratico nella maggioranza poiché solo il Senato di fatto ha deciso i contenuti della manovra. Quanto alla flat tax evidenzia che la sua eliminazione danneggia le imprese che avevano programmato la loro attività in funzione della sua entrata in vigore. Relativamente alla plastic tax fa presente che, a suo avviso, ci sarà un aumento dell'importazione della plastica con grave danno per le imprese. Ribadisce l'impossibilità per il suo gruppo, vista la ristrettezza dei tempi, di votare la proposta di relazione del relatore.

  Carlo PIASTRA (LEGA) concorda con quanto espresso dai colleghi che lo hanno preceduto. Ritiene, quindi, che non sia possibile entrare nel merito del provvedimento, in quanto tale possibilità è stata preclusa dalla violazione delle prerogative parlamentari.
  Desidera solo fare due considerazioni sulla plastic tax e sulla cedolare secca. Sulla prima sottolinea come il gruppo della Lega ha rimarcato in più occasioni che l'inquinamento da plastica non riguarda corsi di fiume italiani, ma extra-europei, e che quindi la plastic tax non ha alcun beneficio sull'ambiente. Al pari della sugar tax, che colpisce l'unico zuccherificio rimasto in Italia, situato in Emilia Romagna.Pag. 145
  L'abrogazione della cedolare secca per i negozi rappresenta un danno commerciale e sociale, in quanto la crisi dei piccoli esercizi che ne deriverà rappresenta un grave ostacolo ai progetti di riqualificazione urbana.
  Sottolinea come la mancanza di confronto abbia impedito di esaminare proposte come l'aumento dei costi assicurativi per i danni idrogeologici dei comuni e l'uso delle edicole per il rilascio dei certificati anagrafici.

  Jari COLLA (LEGA) concorda con chi lo ha preceduto sull'impossibilità di esaminare un provvedimento così importante in tempi talmente ristretti. Ritiene che con una maggioranza di sinistra il Parlamento sia stato svilito e che si creerà più povertà. Evidenzia poi che il Movimento 5 Stelle è passato dallo slogan «uno vale uno» a quello «uno vale nessuno» in considerazione dell'assoluta inutilità del ruolo dei suoi parlamentari. Sottolinea che il Governo in carica ha raggiunto l'obiettivo di annullare la crescita e lo sviluppo, mortificando il lavoro e creando solo nuove tasse e nuova burocrazia.

  Lino PETTAZZI (LEGA) tralascia le considerazioni svolte dai colleghi che lo hanno preceduto, che condivide, sulle modalità d'esame del provvedimento.
  Osserva solo come il provvedimento sulla flat tax per le partite IVA fino a 65.000 euro, messo in discussione dal disegno di legge di bilancio all'esame della Commissione, abbia prodotto duecentomila nuova partite IVA.
  Esprime preoccupazione, anche in base alla sua esperienza di sindaco di un piccolo comune, per l'abrogazione della cedolare secca sui negozi.
  Riguardo alle crisi aziendali, evidenzia solo come si parli sempre delle solite grosse aziende, mentre la crisi pervade interi tessuti produttivi come, ad esempio, quello della regione Piemonte. Ricorda, infatti, come il presidente della Regione Piemonte abbia ventilato il rischio della perdita di 5.000 posti lavoro.
  Sempre a proposito del Piemonte, osserva come quel territorio sia stato recentemente colpito da tre alluvioni e come gli stanziamenti del Governo abbiano coperto solo un terzo dei danni.

  Giorgia ANDREUZZA (LEGA) stigmatizza l'iter complesso dell'esame del provvedimento, evidenziando che durante l'anno spesso i parlamentari raccolgono le istanze delle categorie produttive al fine di discuterle proprio in sede di esame della legge di bilancio. Rileva che questa manovra è una presa in giro delle imprese e delle partite IVA. Quanto alla flat tax ricorda che più di 700 mila partite IVA avevano aderito al regime dei minimi e ora saranno costrette a tornare indietro pur avendo programmato la loro attività. Fa presente che la tassazione prevista nel provvedimento avrà l'effetto di far aumentare le crisi aziendali ed è curiosa di vedere le reazioni del Governo quando i lavoratori dei settori maggiormente danneggiati dalla sua politica rimarranno a casa. Nel rilevare, pertanto, la mancanza di prospettiva dello sviluppo del nostro Paese, ribadisce che il suo gruppo non parteciperà alla votazione della proposta di relazione del relatore.

  Paolo BARELLI (FI) ritiene che la collega Andreuzza, quando parla di tempi compressi, sia troppo buonista, perché in effetti i tempi d'esame non ci sono proprio stati. È stato impossibile leggere il testo e sia le opposizioni che la maggioranza sono state impossibilitate ad intervenire. Non ricorda, nella storia parlamentare della legge di bilancio, altri precedenti di una seconda lettura così a ridosso della scadenza del 31 dicembre, con tempi d'esame, lo ribadisce, inesistenti.
  Sottolinea che il tutto potrebbe avere un senso se si trattasse di disposizioni utili per il Paese e per i cittadini, ma si è invece di fronte a una manovra senza capo né coda, utile solo a tenere unita la maggioranza.
  Rileva come la mancanza di dibattito e di partecipazione impedisce ai parlamentari di fare il proprio lavoro e di assumersi le proprie responsabilità. Il gruppo di Forza Italia non vuole quindi contribuire Pag. 146in alcun modo, anche con l'espressione di un voto contrario, al varo di questo provvedimento. Annuncia, quindi, che il suo gruppo non parteciperà alla votazione sulla proposta di relazione del relatore.

  I deputati dei gruppi della Lega, Forza Italia, e Noi con l'Italia-Usei-Cambiamo !-Alleanza di Centro abbandonano i lavori della Commissione.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, prende atto dei problemi concernenti le modalità di esame del provvedimento evidenziati da tutti i gruppi. Sottolinea, al riguardo, che la tardiva trasmissione da parte del Senato del provvedimento ha reso impossibile per tutti poter approfondire adeguatamente i contenuti della manovra. Avverte che informerà il Presidente della Camera della sua difficoltà, in qualità di Presidente della Commissione, nel garantire un compiuto lavoro su un tema così delicato. Giudica, infine, svilito il ruolo di questo ramo del Parlamento in occasione dell'esame del disegno di legge di bilancio.

  Sara MORETTO (IV) intervenendo per dichiarazione di voto, ritiene che non si possano muovere in alcun modo critiche alla Presidente della Commissione per la conduzione dei lavori, in quanto non aveva alternative per la ristrettezza dei tempi d'esame per le Commissioni di settore indicati dalla Conferenza dei presidenti di gruppo.
  Ritiene che tutti i gruppi parlamentari siano stati penalizzati e non accetta lezioni di moralità dal gruppo della Lega. Un esame parlamentare non può essere giudicato solo in base al numero di letture, ma anche sulle modalità d'esame. Anche l'anno scorso, con la presentazione del maxi-emendamento, prima il Senato e poi la Camera sono stati estromessi di fatto dall'esame della manovra di bilancio. Si tratta di un percorso che lede la democrazia e sul quale bisogna aprire una riflessione che coinvolga anche il bicameralismo perfetto, agitato in altre occasioni come baluardo democratico.
  Non accetta inoltre lezioni di economia e critiche dalla Lega su una manovra che, in tempi stretti, ha dovuto sterilizzare le clausole di salvaguardia che prevedevano l'aumento dell'IVA. Osserva come è noto che il suo gruppo non è del tutto soddisfatto di alcune disposizioni, come quelle che introducono delle tasse, ma che, rispetto al testo iniziale sono state migliorate e rappresentano il miglior risultato possibile. Esprime soddisfazione per la proroga di misure come Impresa 4.0 che, lo ricorda, non risalgono al Governo di cui faceva parte la Lega. Sottolinea l'abrogazione dell'articolo 10 del decreto-legge crescita, disposizione a cui è sempre stata contraria.
  Bisogna quindi evitare le ipocrisie. Si tratta di una manovra positiva per le imprese e realizzata in tempi stretti.
   Preannuncia pertanto il voto favorevole del gruppo di Italia Viva sulla proposta di relazione del relatore.

  Maria Soave ALEMANNO (M5S) condivide il disagio rappresentato dai colleghi circa i tempi ristretti dell'esame del provvedimento e, nell'apprezzare lo sforzo del Governo sui temi inseriti nella manovra, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di relazione del relatore.

  Diego ZARDINI (PD) intervenendo per dichiarazione di voto, osserva che, pur condividendo le critiche sulla ristrettezza dei tempi d'esame, bisogna guardare in faccia la realtà. Con la manovra in esame sono state adottate misure positive contro la recessione creatasi con il Governo di cui faceva parte la Lega. Ritiene positiva la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia e sottolinea come le tassazioni previste nel provvedimento rappresentino un elemento positivo per il rilancio dell'economia, sulle quali ovviamente sarà necessario un adeguato monitoraggio.
  Preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico sulla proposta di relazione del relatore.

  Pier Luigi BERSANI (LEU) giudica ingenerosi gli interventi dei rappresentanti Pag. 147dei gruppi dell'opposizione che lo hanno preceduto. Relativamente al metodo, fa presente che anche lo scorso anno di fatto il disegno di legge di bilancio è stato esaminato da un solo ramo del Parlamento. Osserva che essendosi formata una nuova maggioranza a settembre non si poteva evitare questa situazione. Ritiene eccessiva la demonizzazione della plastic tax e rileva, senza voler fare per questi trionfalismi, che anche il sistema industriale ha avuto alcune risposte da questa legge di bilancio. Nell'apprezzare ciò che il Governo ha fatto in merito alle misure dell'industria 4.0, ritiene, tuttavia, necessario puntare sui drivers facendo in modo che siano questi ultimi a permettere una crescita del sistema imprenditoriale. Dichiara infine il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di relazione del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole del relatore.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, nomina il deputato Luca Sut relatore presso la Commissione bilancio.

  La seduta termina alle 11.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 19 dicembre 2019.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.30 alle 11.35.

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