CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 dicembre 2019
298.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 21

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 19 dicembre 2019. — Presidenza del Presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 10.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022.
C. 2305 Governo, approvato dal Senato.
Nota di variazioni.
C. 2305/I Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 18 dicembre 2019.

Pag. 22

  Gianluca RIZZO, Presidente, avverte che è in distribuzione il documento XXXIV n. 1, relatore deputato Vito, sulla protezione cibernetica e la sicurezza informatica, approvato lo scorso 11 dicembre dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Ricorda, quindi, che, nella seduta di ieri, si è proceduto all'illustrazione dei contenuti del disegno di legge e che sono stati presentati 27 emendamenti, 3 dei quali dichiarati inammissibili. Comunica che non sono pervenuti reclami.

  Giovanni RUSSO (M5S), relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti presentati.

  Il sottosegretario di Stato per la Difesa, Giulio CALVISI, esprime parere conforme al relatore.

  Salvatore DEIDDA (FdI) ribadisce che l'esame del disegno di legge di bilancio 2020 si sta svolgendo con ripetute e gravi violazioni delle prerogative del Parlamento. Si riferisce, innanzitutto, al mancato rispetto del ruolo riservato dalla Costituzione al Parlamento nell'ambito del procedimento di formazione delle leggi. Fatti insistiti riferimenti alle disposizioni costituzionali e regolamentari, in proposito, evidenzia che l'intero impianto originario della manovra è stato ricondotto a un unico articolo, composto da oltre novecento commi, rendendone problematica la consultazione e impedendo di fatto ai parlamentari ogni contributo al testo. Lamenta, poi, la mancata costituzione delle Commissioni di inchiesta sul sistema bancario e sui fatti del Forteto, la comunità di Vicchio in Mugello e sottolinea come non sia più tollerabile rinviarne la costituzione. Annuncia che i deputati di Fratelli d'Italia abbandoneranno i lavori.

  (I deputati Deidda e Galantino si allontanano dall'Aula).

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) comprende l'atteggiamento del collega Deidda che avrebbe giustamente voluto poter discutere delle tematiche affrontate negli emendamenti presentati. Ricorda che, già in occasione dell'esame della precedente legge di bilancio, il Partito democratico aveva sollevato un conflitto di attribuzione poi dichiarato inammissibile dalla Corte costituzionale. Tuttavia, le due situazioni non sembrano poter essere accomunate, in quanto la precedente legge di bilancio aveva comunque visto svolgersi la sessione di bilancio presso entrambe le Camere e i tempi ristretti per l'esame delle modifiche apportate furono conseguenza dell'interlocuzione che si rese necessaria con l'Unione europea. Ricorda, inoltre, che il giudice estensore dell'ordinanza di quella pronuncia fu Marta Cartabia, attuale Presidente della Consulta. Conclude preannunciando che il proprio gruppo voterà a favore di tutte le proposte emendative presentate.

  Gianluca RIZZO, Presidente, avverte che passerà ai voti, precisando che non indirà la votazione sugli emendamenti presentati il gruppo di Fratelli d'Italia, poiché si intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Maria Tripodi 2305/IV/1.2 e 2305/IV/1.3, Perego Di Cremnago 2305/IV/1.14, Maria Tripodi 2305/IV/1.5, 2305/IV/1.6, 2305/IV/1.9, 2305/IV/1.10, 2305/IV/1.11, 2305/IV/1.12 e 2305/IV/1.13.

  Gianluca RIZZO, Presidente, avverte che si è così concluso l'esame delle proposte emendative.

  Giovanni RUSSO (M5S), relatore, formula una proposta di relazione favorevole (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario di Stato per la Difesa, Giulio CALVISI, la condivide.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) rileva che, opportunamente, il relatore nella premessa non è entrato nel merito dei contenuti del provvedimento riguardanti i profili di competenza della Commissione. Se ne rammarica poiché ritiene che il Pag. 23collega Russo avrebbe sicuramente potuto svolgere un più proficuo lavoro. Passa quindi ad analizzare l'andamento della spesa per gli investimenti della Difesa, che nel bilancio preventivo 2020 risulta inferiore a quella del bilancio a legislazione vigente. Ricorda, quindi, che il Ministro Guerini, nella sua audizione sulle linee programmatiche del dicastero della difesa, aveva annunciato l'intenzione di tendere a colmare gradualmente il gap rispetto alla percentuale considerata ottimale nel rapporto tra gli investimenti per la difesa e il PIL. Al riguardo osserva che tale obiettivo potrebbe raggiungersi attraverso due differenti modi di operare, ossia attraverso un incremento degli investimenti oppure attraverso una riduzione del PIL. Manifesta il timore che questo Governo voglia raggiungere l'obiettivo prefissato attraverso una decrescita felice e ribadisce, invece, il proprio convincimento della necessità di incrementare la spesa per gli investimenti. Preannuncia, quindi, il voto contrario della Lega.

  Maria TRIPODI (FI) preannuncia il voto contrario di Forza Italia sia in ragione delle modalità in cui si svolge l'esame del provvedimento, sia per il relativo contenuto.

  Il sottosegretario di Stato per la Difesa, Giulio CALVISI, precisa che i confronti tra i dati annuali di bilancio possono essere condotti solo prendendo a riferimento le stesse grandezze. Non sono infatti confrontabili i dati del bilancio preventivo con quelli del bilancio assestato.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 10.50.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Giovedì 19 dicembre 2019 — Presidenza del Presidente Gianluca RIZZO.

  La seduta comincia alle 10.50.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Relazioni sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate, riferite all'anno 2018.
Doc. XXXVI, n. 3.
(Esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del regolamento e rinvio).

  Giovanni Luca ARESTA, relatore, riferisce che l'articolo 10, comma 2, del Codice dell'ordinamento militare (decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66) prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri predisponga e presenti alle Camere, su proposta del Ministro della difesa, la Relazione annuale in ordine allo stato della disciplina militare e allo stato dell'organizzazione delle Forze armate. Osserva, quindi, che il documento serve a fornire al Parlamento elementi di informazione relativi al livello di operatività delle singole Forze armate, al grado di integrazione del personale militare femminile, all'attività per il sostegno alla ricollocazione professionale del personale volontario congedato, al conseguimento degli obiettivi di reclutamento dei volontari necessari alle Forze armate e, infine, allo stato dei reclutamenti nelle carriere iniziali delle Forze di polizia a ordinamento civile e militare. Rileva che la Relazione oggi all'esame della Commissione, riferita all'anno 2018, è stata presentata alle Camere lo scorso 20 novembre ed è suddivisa in tre Titoli. Il Titolo I offre una sintesi sullo stato di avanzamento del processo di riordino strutturale delle Forze armate e sulla situazione generale del personale militare. Vengono poi forniti i dati maggiormente significativi per valutare lo stato della disciplina del personale militare, riportando le statistiche dell'anno di riferimento Pag. 24inerenti alle sanzioni disciplinari inflitte e alle sentenze penali militari di condanna pronunciate, nonché al monitoraggio di alcuni fenomeni comportamentali (nonnismo, mobbing, molestie sessuali e stalking) tra militari. Inoltre, sono riportate alcune informazioni riguardanti: i decessi del personale militare; l'integrazione del personale femminile nelle Forze armate; l'andamento del reclutamento dei volontari e la loro immissione nel mondo del lavoro dopo il congedo; la situazione delle infrastrutture e degli alloggi demaniali; l'attività della rappresentanza militare; le associazioni professionali tra militari a carattere sindacale e lo sport nelle Forze armate. Il Titolo II, illustra gli standard operativi espressi congiuntamente dalle Forze armate, nel corso del 2018, sia in ambito nazionale che internazionale. Il Titolo III, infine, delinea, per ogni singola Forza armata e per l'Arma dei carabinieri, un punto di situazione sulle attività svolte nello specifico quadro strutturale di riferimento.
  Ciò premesso, segnala che, con riguardo allo stato di avanzamento del processo dell'organizzazione delle Forze armate avviato dalla legge delega n. 244 del 2012, la Relazione riferisce che, nel 2018, sono stati adottati 112 provvedimenti di soppressione o riconfigurazione delle Forze armate. A questi si aggiungono gli 11 provvedimenti riguardanti le strutture dell'area tecnico-operativa interforze. Come precisa la Relazione, «l'attuazione della rilevante revisione di carattere strutturale rappresenta un notevole sforzo e un passaggio cruciale per continuare ad assicurare al Paese la disponibilità di uno strumento militare efficace ed efficiente, in grado di assolvere i compiti istituzionali». Ricorda, quindi, che la legge n. 244 del 2012 ha previsto una significativa contrazione nei numeri delle Forze armate, preservando in ogni caso le capacità operative. Al riguardo osserva che la Relazione sottolinea che, nonostante lo sforzo compiuto fino ad adesso, l'assetto dello strumento militare delineato con il riordino fin qui effettuato non può considerarsi definitivo, richiedendo costanti verifiche di sostenibilità rispetto alle risorse disponibili a legislazione vigente e alla sua contestuale rispondenza agli impegni da assolvere. Quanto alla situazione del personale militare, il documento rileva che, fin dall'approvazione dei provvedimenti di riordino, è emersa 1'esigenza di monitorare la riforma al fine di apportare le necessarie correzioni. In assenza di una espressa delega per adottare provvedimenti correttivi e/o integrativi per le Forze armate, un primo intervento è stato effettuato per le sole Forze di polizia. Successivamente, con la legge 1o dicembre 2018, n. 132, è stata conferita una delega al Governo per adottare, entro il 30 settembre 2019, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate, nonché di revisione dei ruoli del personale delle Forze di polizia, il cui iter si è concluso da pochi giorni, con l'espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari. Particolarmente interessante è il focus sul reclutamento nella categoria dei volontari e graduati nelle Forze armate, nel quale si dà conto anche delle iniziative che la Difesa ha avviato al fine di fronteggiare nell'immediato le criticità relative al fenomeno dei mancati raggiungimenti degli obiettivi di reclutamento dei volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1). Con riferimento allo stato della disciplina inerente al personale militare dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, la Relazione evidenzia che nel 2018, nel complesso, si è registrata una diminuzione sia delle sanzioni disciplinari di corpo che delle sanzioni di stato. Inoltre, sono state pronunciate 227 sentenze di condanna definitive da parte degli organi della giustizia militare, a fronte delle 194 dell'anno precedente. Per quanto concerne i casi di nonnismo, mobbing, molestie sessuali e stalking, la Relazione riferisce che, anche se nel 2018 non sono stati segnalati casi riconducibili ai fenomeni del nonnismo e del mobbing, questi sono tenuti comunque sotto monitoraggio al fine di prestare la massima attenzione a tale sensibile tematica. La Relazione fornisce Pag. 25anche i dati complessivi relativi ai decessi del personale militare, che mostrano una diminuzione rispetto agli anni precedenti tranne che per la casistica relativa ai suicidi. Dei 27 casi di suicidio rilevati, 12 sono relativi al personale dell'Arma dei carabinieri. Al riguardo, la Relazione riporta che è stato costituito un apposito Tavolo Tecnico per analizzare in maniera dettagliata e organica il fenomeno dei suicidi al fine di definire tutte le possibili azioni da porre in essere, nel breve e nel medio-lungo periodo, volte a prevenire e a contenere il fenomeno. Passando al personale femminile, viene evidenziato come la componente femminile, la cui presenza è di 15.995 unità, abbia raggiunto un buon grado di integrazione nell'organizzazione militare, supportando nuovi e funzionali approcci organizzativi. La Relazione si sofferma, poi, anche sul delicato compito di accompagnare i volontari congedati verso il mondo del lavoro, affidato a una specifica struttura ministeriale posta nell'ambito del Segretariato generale della Difesa, che ha avviato il progetto denominato «Sbocchi occupazionali» con l'obiettivo non già di collocare, bensì di permettere, a coloro che si iscrivono volontariamente al Progetto, di riproporsi nel mercato del lavoro attraverso una serie di servizi che spaziano dall'orientamento professionale all'accompagnamento al lavoro, passando per la formazione e, ove si realizzino i presupposti, per l'offerta di opportunità lavorative, nell'ottica del principio europeo della ricerca attiva di lavoro. La Relazione dà anche conto delle attività che nel corso 2018 sono state svolte sia nell'ambito della politica di razionalizzazione delle infrastrutture, sia con riguardo al rinnovo dei Consigli di rappresentanza militare, terminati in luglio con l'elezione dei nuovi delegati. Relativamente all'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia ad ordinamento militare, la Relazione ricorda la sentenza n. 120 del 2018 della Corte costituzionale che, dichiarando parzialmente fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1475 del Codice dell'ordinamento militare, ha riconosciuto ai militari il diritto di costituire associazioni professionali tra militari a carattere sindacale, demandando al legislatore l'intervento per la definizione del nuovo assetto normativo.
  Passando al livello di operatività delle Forze armate, la Relazione segnala che la presenza dei militari italiani impiegati in campo internazionale, pone l'Italia al diciannovesimo posto nella lista mondiale dei Paesi contributori e la rende uno dei maggiori contributori nelle missioni di peace-keeping dell'ONU (prima tra i Paesi europei); il nostro Paese risulta inoltre al secondo posto nella lista dei Paesi europei contributori nelle missioni a guida UE, dopo la Spagna, e al terzo posto nella lista dei Paesi contributori membri della NATO nelle operazioni a guida NATO dopo Stati Uniti e Germania L'Esercito, la Marina, l'Aeronautica e l'Arma dei Carabinieri sono state fortemente impegnate anche in campo nazionale per compiti istituzionali attraverso dispositivi per la sorveglianza di obiettivi sensibili, nonché delle aree marittime e dello spazio aereo nazionale. In particolare, nel corso dell'anno, in aggiunta al personale schierato nel Mediterraneo Centrale in attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima (Operazione Mare Sicuro), le Forze armate sono state chiamate in concorso alle autorità locali per far fronte a specifiche situazioni di crisi nell'ambito dell'operazione «Strade Sicure». Infine, nella terza e ultima sezione, la Relazione descrive, distinta per ogni Forza armata e per l'Arma dei carabinieri, l'organizzazione delle relative strutture, soffermandosi sull'operatività, in Patria e all'estero, che le singole Forze armate hanno assicurato nel corso del 2018. Da ultimo, a suo avviso, è matura l'esigenza di definire con chiarezza la nozione di reato militare e di razionalizzare tutto il sistema dei reati militari, ripristinando la connessione con il dettato costituzionale. Questo con l'intento di produrre anche dei risparmi economici. I progetti di riforma prospettati dalle proposte di legge C. 1242 (Cirielli) e C. 1402 (Aresta ed altri), all'esame delle Commissioni riunite Giustizia e Difesa, appaiono Pag. 26perfettamente orientati a realizzare il riordino e la chiara individuazione dei singoli reati militari eliminando anche situazioni di anti-economicità e assicurando al contempo un'importante tutela per i «cittadini in uniforme», evitando che il militare indagato sia sottoposto a due procedimenti davanti a diverse Autorità giudiziarie.
  In conclusione, nel riservarsi di formulare una proposta sul seguito procedurale al nostro dibattito, anticipa che i contenuti della Relazione potranno risultare utili per concludere talune procedure già in corso, quali in particolare la proposta di legge C. 875/A sui sindacati militari e i documenti conclusivi sulle indagini conoscitive sul reclutamento nelle carriere iniziali delle Forze armate e sull'operazione Strade Sicure.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 19 dicembre 2019 — Presidenza del Presidente Gianluca RIZZO.

  La seduta comincia alle 11.

Sullo stato del reclutamento nelle carriere iniziali delle Forze armate.
(Seguito dell'esame del documento conclusivo e rinvio).

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  La Commissione prosegue l'esame del documento conclusivo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 dicembre 2019.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) informa che è stata raggiunta un'intesa volta a integrare il documento conclusivo con un riferimento alla necessità di dotare il Paese di una normativa sull'impiego delle guardie particolari giurate all'estero, per finalità di sicurezza e tutela degli interessi nazionali, anche economici.

  Giovanni RUSSO (M5S) evidenzia come il gruppo del M5S condivida la necessità manifestata dal collega Ferrari e abbia, già a suo tempo, presentato un atto di indirizzo volto a favorire i percorsi di assunzione per le guardie particolari giurate. Manifesta, quindi, l'esigenza di apportare ulteriori integrazioni al documento conclusivo, assicurando comunque una rapida approvazione.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) condivide l'esigenza di approvare in tempi rapidi il documento conclusivo.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame del documento conclusivo.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Sulle condizioni del personale militare impiegato nell'operazione «Strade Sicure».
(Esame del documento conclusivo e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del documento conclusivo.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Ricorda, quindi, che la proposta di documento conclusivo è stata avanzata nella riunione dell'Ufficio di presidenza dello scorso 11 dicembre e che, successivamente, è stata inviata a tutti i componenti della Commissione (vedi allegato 2).

Pag. 27

  Fabio Massimo BONIARDI (LEGA) segna l'opportunità di integrare il documento conclusivo al fine di sollecitare, nell'ambito dell'operazione «Strade Sicure», una maggiore interazione delle prefetture con gli enti locali e tra le Forze armate impiegate nell'operazione e la polizia locale.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) apprezza il lavoro svolto che ritiene, nel complesso, proficuo. Suggerisce, tuttavia, di dare maggiore risalto alla finalità di contrasto al terrorismo internazionale che l'operazione svolge in alcuni territori del Paese.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame del documento conclusivo.

  La seduta termina alle 11.10.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Pag. 28